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#poesia ceca
mayolfederico · 4 months
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Jaroslav Seifert - Mozart a Praga
Jaroslav Seifert MOZART V PRAZE Třináct rondeaux o Praze  I Kdybych na flétnu uměl hrát,tak jako umím verše s rýmy!Nač slova? Co si počne s nimita, které chce se tancovat,zaslechne-li jen vítr vátv soumračném tichu dlouhé zimy?Kdybych na flétnu uměl hrát,tak jako umím verše s rýmy!Jdu hledat hrob. Za mříží vratje tma už a snad zavřeli mi.Ne, ještě ne! Zůstal jsem stát,šeptaje si tu před…
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nileetcircenses · 2 years
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EXTRACOTIDIANO é resultado impermanente dos processos de criação em circo das turmas de jovens dos cursos livres do CECA Guido Viaro. Na peça, o cotidiano é conduzido ao excepcional e as atividades e objetos ordinários se transformam em poesia corporal, risco e caos. Dia vinte e dois de março tem sessão. 📸 Diele Santo. (em Centro Estadual de Capacitação em Artes Guido Viaro) https://www.instagram.com/p/CpWZe3xszWV/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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tarditardi · 3 years
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Azora Rais, "Tutto per invidia" è il titolo del nuovo libro
"Tutto per invidia" è il nuovo libro di Azora Rais. Scrittrice, cantante, modella, Azora Rais è un talento multiforme che è sbocciato in Bulgaria, il suo paese d'origine. Da qualche tempo si è però fatta conoscere anche in Italia proprio come scrittrice e non solo come modella e cantante. Azora Rais, nel nostro paese è infatti conosciuta anche per aver interpretato tante canzoni dance (incluse in tante compilation di Radio m2o e pubblicate in diversi paesi, oltre all'Italia, tra Austria, Repubblica Ceca, USA) e come attrice nella fiction "Distretto di polizia 4". Non c'è solo lo show business e la scrittura nel suo background. Ha conseguito due lauree, una in Scienze Politiche e una in Psicologia.  "L'oroscopo intimo" (Albatros), il suo libro precedente, uscito nel novembre 2018, è stato un notevole successo. L'editore di "Tutto per invidia", il suo nuovo libro, sarà ancora Albatros e la data di uscita sarà comunicata nei prossimi giorni. Abbiamo incontrato Azora, che ci ha raccontato come è nato questo suo nuovo libro.
Come hai iniziato a scrivere?
"Scrivo da sempre. Quando avevo 10 anni ho vinto un concorso letterario per i bambini. Ho cominciato con la poesia e piccoli racconti. Poi è subentrato l'amore per la psicologia e l'astrologia"
Che tipo di libri scrivi? "I miei non sono romanzi filosofici, bensì libri divertenti e facili da leggere. 'L'Oroscopo intimo', ad esempio, racconta l'astrologia da un punto di vista psicologico ma anche erotico, mentre 'Tutto per invidia' è dedicato a quell'impulso primordiale che tutti noi conosciamo ".
Il tuo nuovo libro, "Tutto per Invidia", parte anche da una tua esperienza personale? Sei una modella di successo: sei stata Miss Bulgaria e playmate di "Playboy" Italia 2019….
"Direi proprio di sì. Il libro dell'invidia è lungo duecento pagine ma poteva essere anche mille. Sono stata testimone di comportamenti orrendi e anche di sentimenti molto belli e commoventi. Mi meraviglia la capacità degli esseri umani di essere cosi perbenisti con se stessi e nello stesso modo di una cattiveria estrema quando si tratta degli altri. Tutto dipende dalla singola persona, ma credo il libro sia interessante appunto perché collega l'invidia con la gelosia. All'interno ci sono ricette  per vincere le emozioni negative, per uscire da una situazione di disagio e tristezza con la forza che tutti noi abbiamo dentro. Bisogna solo ritrovarla".  
Quindi ognuno di noi ha questa forza interna per neutralizzare le emozioni negative?
"Certo! Sono molto contenta quando un lettore mi scrive che i miei libri hanno cambiato o migliorato il suo modo di vedere se stesso e gli altri. Ognuno di noi può evolversi e creare emozioni positive intorno al suo mondo. Ognuno può crescere, maturare, cercare di capire il prossimo e diventare empatici. L'invidia e la gelosia, specialmente se diventano patologiche, generano solo l'odio e la divisione. Sono peggio del razzismo e della xenofobia".
Il sito ufficiale di Azora Rais https://www.azora.it/
Una recente intervista ad Azora Rais   https://www.internationalblog.eu/intervista-ad-azora-rais-sul-suo-nuovo-libro-oroscopo-intimo/
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unfilodaria · 5 years
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La prima cosa bella di lunedì 23 settembre 2019 è la sarabanda della Suite inglese numero 5 di Johann Sebastian Bach. Non sono un patito del clavicembalo, ma ascoltatela mentre leggete: ha salvato una vita. Lo racconta, nella sua biografia postuma, appena pubblicata in America con il titolo Cento miracoli, la musicista ceca Zuzana Ruzickova. Da bambina, tornò dalla lezione di piano con lo spartito di quel brano. Ad attenderla c'erano i nazisti, che la deportarono ad Auschwitz con la madre. Per tutto il viaggio sul treno merci si fece coraggio suonando la sarabanda nella testa. All'arrivo, le mani congelate, il foglietto con le note le scappò e volò via. La madre rischiò una pallottola per inseguirlo, disobbedendo agli ordini, ma glielo riportò, perché avesse qualcosa con cui distrarsi, che non appassisse in un lager e gliene aprisse le porte ogni volta che fosse riuscita a immaginarlo. Per lei era quel pezzo di Bach, ma credo che tutti dovremmo prepararci, per ogni evenienza, come un tempo l'inviato speciale preparava una valigia e la lasciava sotto il letto. Dovremmo trovare qualcosa che abbia quel potere, a ciascuno la propria scelta: una poesia di Nazim Hikmet, una barzelletta di Gigi Proietti, una canzone di Madonna, il finale del Giobbe di Joseph Roth che benedice qualunque destino: "E si riposò dal peso della felicità e dalla grandezza dei miracoli".
La prima cosa bella di lunedì 23 settembre 2019 | Rep
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pangeanews · 5 years
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“Scrivere non è predicare una verità. È scoprirla”. Milan Kundera compie 90 anni! Lo festeggiamo con una intervista in cui parla di politica (“uno show tragico”), scrittura, Europa, ruolo del romanzo etc.
Milan Kundera è l’ultimo, autorevole, rappresentante del romanzo europeo. Il romanzo europeo è un romanzo ‘di idee’ rispetto a quello americano, ‘di trama’. In Europa si pensa, in Usa si fa (e si dis-fa). Da quando l’Europa ha smesso di pensare – pensando con la testa di altri – la letteratura – perciò, l’Europa in sé – è in disarmo: non dialoga, subisce.
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“Durante le varie fasi della storia del romanzo, nazioni diverse si sono per così dire passate il testimone: prima l’Italia con Boccaccio, il grande precursore; poi la Francia di Rabealis; poi la Spagna di Cervantes e del romanzo picaresco; nel Settecento fu la volta del grande romanzo inglese con l’intervento, sul finire del secolo, del tedesco Goethe; l’Ottocento appartiene invece, interamente, alla Francia, pur tenendo conto dell’ingresso del romanzo russo, negli ultimi trent’anni del secolo, e della comparsa, subito dopo, di quello scandinavo. Viene, poi, il Novecento e la vicenda mitteleuropea con Kafka, Musil, Broch, Gombrowicz… Se l’Europa fosse una nazione unica, non credo che la storia del suo romanzo avrebbe potuto protrarsi per quattro secoli con tanta vitalità, tanta forza e tanta varietà”. La lezione narrativa di Kundera – simile a quella di Thomas S. Eliot – ha nitidezza politica. Ascoltate i grandi scrittori, gente.
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In effetti. Manzoni, George Eliot, Victor Hugo, Dostoevskij, Tolstoj, Gombrowicz, Martin Amis… Lo scrittore europeo fa agire il pensiero, si erge nel golfo della contraddizione, si contraddistingue perdendosi. Nel cinema accade lo stesso: da Fellini a Bergman, da Antonioni a Herzog e Kieslowski, agiscono le visioni e la frizione dei sentimenti, non l’azione. L’abominio del pensiero in favore dello ‘spettacolo’ ha garantito la nostra smisurata piccolezza rispetto alla muscolarità visiva – non visionaria – americana e – vedrete, vedremo – all’epica cinese.
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Il bilinguismo come tradizione dell’intelletto ‘europeo’. Kundera, si sa, scrive in ceco e in francese. Beckett scriveva in inglese e in francese come Nabokov parte dal russo per arrivare all’inglese. Joseph Conrad, ucraino, parlava in francese e ha scritto in una magnetica prosa inglese. Brodskij scrive le poesie in russo e i saggi in inglese. Rilke, praghese, si esprimeva in tedesco e in francese. Manzoni scriveva in italiano ma nelle lettere detta nella lingua degli intellettuali del tempo, il francese; Dante inventa il volgare, scrive in latino, legge i provenzali. Natura dello scrittore europeo è varcare i linguaggi (perché l’anima dell’uomo ha vastità linguistica, è lingua) – restando nel proprio.
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In un testo “In omaggio a Stravinskij” raccolto ne I testamenti traditi, Kundera centra il lavoro dello scrittore. “Da sempre detesto, profondamente, violentemente, quelli che in un’opera d’arte vogliono trovare una posizione (politica, filosofica, religiosa ecc.), invece di cercarvi una intenzione di conoscere, di capire, di cogliere questo o quell’aspetto della realtà”.
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Ogni tentativo di conoscere – senza sbandierare opinioni o sbraitare – è atto d’offesa. Un romanzo, se è grande, è tormento: scortica con il taglierino. L’ironia cinica di Kundera è il bisturi di chi ti stacca la calotta cranica mentre cammini, ebete, nelle vie del centro.
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A proposito: le accuse di MK contro il ‘pubblico’, le chiacchiere da social bar. “Ma il conformismo dell’opinione pubblica è una forza che si è eretta a tribunale, e il tribunale non può perdere tempo con i pensieri, il suo compito è quello di istituire processi. E a mano a mano che fra giudici e accusati si scava l’abisso del tempo, le grandi esperienze vengono giudicate sempre più spesso da esperienze inferiori. Così gli errori di Céline vengono giudicati da persone immature, incapaci di vedere come, proprio in virtù di quegli errori, i romanzi di Céline contengano un sapere esistenziale che, a saperlo intendere, potrebbe renderle più adulte. Perché in questo consiste il potere della cultura: nel riscattare l’orrore transustanziandolo in saggezza esistenziale”.
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Nel 1985, quando Milan Kundera è già un ‘fenomeno mondiale’ in virtù de L’insostenibile leggerezza dell’essere, Olga Carlisle lo intervista per il New York Times. L’intervista si intitola, banalmente, A Talk With Milan Kundera. Festeggiare Kundera significa omaggiare la propria intelligenza, per questo, abbiamo deciso di tradurre l’intervista. Con formidabile perizia profetica, qui Kundera allinea i suoi temi più cari. (d.b.)
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OC (Olga Carlisle) Per dieci anni, più o meno, hai vissuto in Francia. Ti senti un émigré, un Francese, un Ceco o solo un Europeo senza nazionalità specifica?
MK Quando gli uomini di pensiero tedeschi lasciarono il loro stato per l’America negli anni Trenta, erano sicuri che vi sarebbero tornati, un giorno. Consideravano la loro permanenza all’estero come temporanea. D’altro canto io non ho speranza in alcun genere di ritorno. La mia soluzione francese è definitiva e perciò non sono un émigré. Ora la Francia è la mia unica patria. Né mi sento privo di radici. Per mille anni la Cecoslovacchia è stata una parte dell’Occidente. Oggi essa è parte dell’impero a Est. Mi sentirei molto più sradicato a Praga che a Parigi.
OC Ma scrivi ancora in ceco?
MK Scrivo i saggi in francese, ma le storie in ceco perché le mie esperienze di vita e la mia immaginazione sono ancorate alla Boemia, a Praga.
OC Fu Milos Forman, ben prima di te, a rendere nota la Cecoslovacchia al più vasto pubblico occidentale, con film come “Al fuoco, pompieri!”.
MK Davvero lui incarna quel che chiamo lo spirito fine di Praga – lui con altri registi cechi, Ivan Passer e Jan Nemec. Quando Milos viene a Parigi, sono tutti scossi, stupiti. Com’è possibile che un regista così famoso sia così libero da ogni sentimento snob? A Parigi, dove nemmeno una commessa alle Galeries Lafayette sa come ci si comporta in modo naturale, la semplicità di Forman risulta semplicemente come una provocazione.
OC Come definiresti “il sottile spirito di Praga”?
MK Hai Il Castello e Il buon soldato Schweik di Hasek che sono tutti percorsi da questo sentimento, un senso straordinario verso la realtà. Prendi il punto di vista di un uomo normale, la storia vista a partire dal basso, una semplicità che ti provoca, con un genio per le assurdità. E un senso dell’umorismo con pessimismo infinito. Ad esempio, un Ceco richiede un visto per emigrare, e l’officiale gli domanda ‘Dove vuoi andare?’. ‘Non importa’, risponde l’uomo, al quale viene dato un mappamondo. ‘Prego, scelga’. Ora l’uomo guarda il mappamondo, vi scorre sopra il dito lentamente e dice ‘Non ne ha un altro?’.
OC Ma oltre alle tue radici praghesi, quali altri amori letterari ti hanno formato?
MK Per primi i romanzieri francesi Rabelais e Diderot. A mio giudizio il vero fondatore, il re della letteratura francese è Rabelais. Con Jacques il Fatalista di Diderot il quale ha portato il sentimento di Rabelais dentro il Dciottesimo secolo. Non fatevi sviare dal fatto che Diderot fosse un filosofo: il suo romanzo non può essere ridotto a nessun tipo di discorso filosofico: è una recita dell’ironia, il romanzo più libero che sia mai stato scritto, la libertà volta in romanzo. Ne ho fatto recentemente un adattamento teatrale ed è stato messo in scena da Susan Sontag a Cambridge, Mass. come Jacques e il suo padrone [gennaio 1985, American Repertory Theater]
OC E le tue altre radici?
MK Il romanzo dell’Europa di mezzo, quello del nostro secolo. Kafka, Robert Musil, Hermann Broch, Witold Gombrovicz. Questi romanzieri sono malfidati in modo meraviglioso di quel che Malraux chiama “illusioni liriche”. E malfidati verso le illusioni che riguardano il progresso, il kitsch della speranza. Sto con loro a condividere una tristezza sul crepuscolo dell’Occidente: ma non è una faccenda sentimentale, è più ironica. E la mia terza radica è: la poesia ceca moderna. Per me è stata un’ottima scuola di immaginazione.
OC E tra questi poeti c’è anche Jaroslav Seifert? Avrebbe meritato di vincere il Nobel nel 1984?
MK Certamente. E si sentiva che è stato il primo a venir proposto nel 1968, ma la giuria fu prudente. Temevano che il gesto sarebbe stato considerato come pura simpatia per uno stato allora recentemente occupato. E il premio è giunto troppo tardi [1984], tardi per il popolo ceco che era stato umiliato, tardi per la poesia ceca la cui grande epoca era conclusa da tempo, tardi per Seifert che ora ha 83 anni. Si dice che quando l’ambasciatore svedese giunse al suo letto d’ospedale per dirgli dell’onore, Seifert l’abbia guardato a lungo. Ma poi gli disse ‘E che me ne faccio ora di tutti questi soldi?’.
OC E a proposito di letteratura russa, ti tocca ancora, o gli eventi del 1968 te la fanno gustare male?
MK Mi piace molto Tolstoj. È più moderno di Dostoevskij. Tolstoj fu forse il primo ad afferrare la componente irrazionale nel comportamento umano. Il ruolo della stupidità – ma soprattutto delle azioni umane guidate da qualcosa di nascosto, non controllato, non controllabile, e che non rientra nel conteggio finale. Rileggete i passaggi che precedono la morte di Anna Karenina. Perché si uccide se davvero non vuole farlo? Come nasce la sua decisione? Per catturare queste ragioni, irrazionali ed elusive, Tolstoj scatta una foto del flusso di coscienza di Anna. Sta in carrozza; le immagini della strada si mescolano nella sua testa coi suoi pensieri illogici, frammentati. Perciò vedete che il creatore dello “stream” non è Joyce ma Tolstoj, in queste poche pagine di Anna Karenina. Raramente lo si riconosce, perché Tolstoj è tradotto male: ho letto una volta una traduzione francese di questo passo ed ero stupefatto, quel che nel testo originale è illogico e a frammenti diventava logico e razionale in lingua francese. Come se l’ultimo capitolo dell’Ulisse fosse riscritto e al lungo monologo di Molly fosse data una punteggiatura logica e convenzionale. Purtroppo, i nostri traduttori ci tradiscono, non osano tradurre l’inusuale nei nostri testi – il non comune, l’originale. Temono che le critiche li accuseranno di tradurre male. E per proteggerci, fanno carne di porco del lettore. Avete idea di quanto tempo ed energia ho speso a correggere le traduzioni dei miei libri?
OC Parli con affetto di tuo padre ne “Il libro del riso e dell’oblio”.
MK Era un pianista con una passione per la musica moderna, Stravinskij, Bartok, Schönberg, Janacek. Si spese per far accettare Leos Janacek come un artista, e Janacek era un compositore moderno affascinante, senza paragoni, impossibile classificarlo. La sua opera Dalla casa dei morti, tratta da Dostoevskij, è uno dei grandi lavori profetici del nostro secolo come Il processo o Guernica. Mio padre eseguiva questa musica complessa in sale da concerto semivuote. E da bambino io odiavo il pubblico che rifiutava di ascoltare Stravinskij e poi applaudiva Tchaikovskij o Mozart. Ho mantenuto una passione per l’arte moderna; questa è fedeltà a mio padre. Però mi sono rifiutato di proseguire nella sua professione, la musica mi piaceva, i musicisti no. Vivere in mezzo a loro era per me come mettermi un bavaglio con le mie mani. Quando lasciai la Cecoslovacchia con mia moglie, potemmo prendere solo pochi libri, scegliemmo Il centauro di John Updike, toccava qualcosa di profondo in me, un amore che sta per morire verso un padre umiliato, sconfitto
OC E ne “Il libro del riso” colleghi la memoria di tuo padre a un racconto su Tamina che vive su un’isola dove ci sono solo bambini.
MK Quel racconto è un sogno, sogno fatto da una immagine che mi perseguita. Pensate di essere forzati per il resto dei vostri giorni a rimanere circondati da bambini, senza poter mai parlare da adulti: che incubo. L’immagine da dove arriva? Non lo so, non analizzo mica i miei sogni, meglio passarli a qualche racconto.
OC I bambini hanno un posto strano nei tuoi libri. Ne “L’insostenibile leggerezza dell’essere” i bambini torturano un corvo e Tereza dice all’improvviso a Tomas “Ti sono grata per non aver voluto dei bambini”. Poi però uno trova nei tuoi libri della tenerezza verso gli animali, e nell’ultimo c’è un maiale che è quasi un personaggio stimabile. Non sarà un poco kitsch?
MK Non penso lo sia. Kitsch è desiderio di piacere a tutti i costi. Parlare bene degli animali e guardare scetticamente ai bambini non può piacere troppo al pubblico, può persino irritare, leggermente. Non che abbia nulla contro i bambini: ma il kitsch che li circonda mi dà fastidio. Qui in Francia, prima delle elezioni, tutti i partiti politici fanno i loro poster, ognuno con gli stessi slogan su un futuro migliore e sempre foto di bambini che sorridono, corrono e giocano. Purtroppo, il nostro futuro umano non è l’infanzia ma l’età adulta. Il vero umanesimo di una società si rivela nella sua attitudine verso l’età della vecchiaia. La quale è l’unico futuro che ognuno di noi ha davanti e che non sarà mai mostrato sui poster. Né a sinistra né a destra.
OC Vedo che la polemica destra e sinistra non ti esalta troppo.
MK Il pericolo che ci minaccia è l’impero totalitario. Khomeini, Mao, Stalin – sinistra o destra? Il totalitarismo non è né l’una cosa né l’altra, al suo interno queste distinzioni si essiccano. Non sono mai stato credente, ma dopo aver visto i cechi cattolici perseguitati durante il terrore staliniano ho provato la più profonda solidarietà verso di loro. Quel che ci separava, la fede in Dio, veniva dopo a quel che ci univa. Una solidarietà da impiccati. Quindi la stupidissima battaglia tra sinistra e destra mi pare obsolete e abbastanza provinciale. Odio partecipare alla vita politica, benché poi la politica mi affascini come show: uno show tragico, mortale nell’impero dell’Est – intellettualmente sterile ma divertente qui a Ovest.
OC A volte di dice, paradossalmente, che l’oppressione dia più serietà e vitalità ad arte e letteratura.
MK Ma non siamo romantici! Quando l’oppressione continua a durare, può distruggere una cultura da cima a fondo. La cultura vuole una vita pubblica, libero scambio di idee, necessita di pubblicazioni, esibizioni, dibattiti, confini transitabili. Pure, per del tempo, la cultura può durare in circostanze molto difficili. Dopo l’invasione russa del 1968, quasi tutta la letteratura ceca fu bandita e circolava solo in manoscritti. Una vita culturale aperta e pubblica veniva distrutta e nondimeno la letteratura degli anni Settanta è stata splendida. La prosa di Hrabal, Grusa, Skvorecky. È stato allora, al tempo più impossibile della sua esistenza, che la letteratura ceca ha ottenuto riconoscimento internazionale. Ma quanto a lungo riesce a sopravvivere nei tubi, sottoterra? Chi lo sa. L’Europa non ha mai provato situazioni simili, prima. Quando si arriva alla sventura delle nazioni, non dobbiamo dimenticare la dimensione temporale. In uno stato di fascisti, di dittatori, tutti sanno che la storia finirà un certo giorno. Tutti guardano verso la fine del tunnel. Nell’impero dell’Est il tunnel non ha fine – perlomeno dal punto di vista di una vita umana, adesso. Ecco perché non mi piace che si paragoni la Polonia, per dire, col Cile. Sì, la tortura e le sofferenze sono le stesse ma i tunnel hanno lunghezza davvero diversa. Questo cambia tutto. E l’oppressione politica si presenta ancora con un altro pericolo che – specie per un romanziere – è anche peggio della censura e della polizia. Voglio dire: il moralismo. L’oppressione crea un confine fin troppo chiaro tra bene e male e allo scrittore viene la tentazione di mettersi a predicare. Per il genere umano è attraente, per la letteratura mortale. Hermann Broch, il romanziere austriaco che amo di più, ha detto “L’unica moralità dello scrittore è la conoscenza”. Ha ragion d’essere solo un lavoro letterario che riveli un frammento sconosciuto di esistenza umana. Scrivere non è predicare una verità. È scoprirla.
OC Ma forse le società che subiscono oppressione offrono più occasioni allo scrittore di scoprire questo frammento, rispetto a quelle società che trascorrono le loro vite in pace?
MK Forse. Se pensate all’Europa di mezzo, che laboratorio prodigioso di storia! In un periodo di 60 anni abbiamo vissuto la caduta di un impero, la rinascita delle piccole nazioni, democrazia, fascismo locale, occupazione tedesca coi suoi massacri, invasione russa con le sue deportazioni, speranze di socialismo, terrore staliniano, emigrazione… sono sempre e ancora colpito nel constatare come si sono comportate le persone intorno a me in questa situazione. L’uomo è diventato enigmatico, sta lì come una domanda e da questo sbalordimento viene la passione di scrivere romanzi. Il mio scetticismo in relazione a certi valori che sono così inattaccabili – è radicato nella mia esperienza nell’Europa di mezzo. Per esempio, la gioventù è tratta non come una fase ma come un valore in sé. Quando spendono questa parola, i politici esibiscono un sorriso beota. Ma io, da giovane, ho vissuto il terrore, ed è stato il giovane che ha sopportato il terrore, in grandi numeri, con inesperienza, immaturità, la moralità del tutto o nulla, senso lirico. Il più scettico tra i miei romanzi è La vita è altrove. Il soggetto lì è la gioventù e la poesia, l’avventura poetica nel terrore staliniano, il sorriso della poesia, un sorriso di innocenza macchiato di sangue. La poesia è un altro di quei valori non attaccabili nella nostra società. Sono stato scioccato quando nel 1950 il grande comunista e poeta francese Paul Eluard approvava in pubblico l’impiccagione del suo amico e scrittore praghese Zavis Kalandra. Quando Brezhnev manda carrarmati a massacrare gli Afgani, è terribile ma per così dire “normale” – e prevedibile. Quando un poeta elogia un’esecuzione, è un soffio che manda all’aria tutta l’immagine che ti sei fatto del mondo.
OC Ma una vita ricca di esperienza rende i tuoi romanzi autobiografici…
MK Nessun personaggio lì è un autoritratto, nessun carattere un ritratto di persone viventi. Non mi piacciono le autobiografie camuffate, odio le indiscrezioni da scrittore: peccato capitale. Chiunque riveli qualcosa di intimo di vite altrui merita la frusta. Viviamo un’epoca dove la vita privata sta per essere tutta distrutta, la polizia la distrugge negli stati comunisti, i giornalisti la minacciano nelle libere democrazie, e poco a poco la gente sta perdendo il gusto per la sua vita privata. Il senso che questa vita privata possiede. La vita che non si può difendere dallo sguardo altrui è l’inferno. Lo conoscono quelli che hanno vissuto nello stato totalitario, ma quello è un sistema che porta fuori, come una lente caleidoscopica, le tendenze di ogni società moderna: natura devastata, declino di pensiero e arte, burocrati che imperversano e spersonalizzano, mancanza di rispetto davanti alla vita personale. Senza segreto, niente è possibile – né amore né amicizia.
[traduzione italiana di Andrea Bianchi]
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matto77 · 6 years
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Mia unica piccola ragazza Jana, Dio ha benedetto la mia vita di donna dandomi te. Come tuo padre scrisse in una poesia da una prigione tedesca, Dio ti ha data a noi perché ci amava. Escludendo il magico, straordinario amore di tuo padre, tu sei stata il più grande dono che ho ricevuto dal fato. Ad ogni modo, la Provvidenza ha pianificato la mia vita in un modo che non mi consentirà di darti tutto quello che la mia mente e il mio cuore avevano preparato per te. Il motivo non è che ti ho amata poco; ti ho amata altrettanto puramente e con lo stesso fervore con cui le altre madri amano i loro figli. Ma ho compreso che il mio compito in questo mondo era fare il tuo bene mostrandoti che la vita migliora, e che tutti i bambini possono vivere bene. E pertanto abbiamo dovuto essere spesso separate a lungo. Questa è già la seconda volta che il fato ci divide. Non essere spaventata e triste per il fatto che non tornerò più. Impara, mia bimba, a guardare da presto alla vita come a una questione importante. La vita è dura, non coccola nessuno, e ogni volta in cui ti colpisce ti assesta dieci colpi. Abituatici presto, ma non lasciare che ti sconfigga. Decidi di combattere. Abbi coraggio e obiettivi chiari e vincerai sulla vita. Molto è ancora nascosto alla tua giovane mente, e non mi è rimasto tempo per spiegarti cose che a te piacerebbe ancora chiedermi. Un giorno, quando sarai cresciuta, ti chiederai e richiederai perché tua madre, che ti ha amata e di cui eri il dono più grande, ha condotto la sua vita in maniera così strana. Forse allora troverai la giusta soluzione a questo problema, forse una migliore di quella che io oggi posso dare a me stessa. Certo, riuscirai a risolverlo correttamente e in maniera affidabile solo conoscendo molto. Non solo dai libri, ma dalle persone; impara da tutti, anche da quelli che non contano! Gira il mondo con occhi aperti, e ascolta non solo i tuoi dolori ed interessi, ma anche i dolori, gli interessi e i desideri degli altri. Non pensare mai che qualcosa non ti riguardi. No, tutto ti deve interessare, e tu dovresti riflettere su tutto, confrontare, comporre fenomeni individuali. L’uomo non vive nel mondo da solo; in questo c’è una grande felicità, ma anche una tremenda responsabilità. Questo obbligo consiste prima di tutto nel non essere e non agire in maniera esclusiva, ma piuttosto fondendosi con i bisogni e gli obiettivi degli altri. Questo non significa perdersi nella moltitudine, ma sapere che si è parte del tutto, e per portare il meglio che uno può dare alla comunità. Se farai questo, riuscirai a contribuire agli obiettivi comuni della società umana. Sii più conscia di quanto non sia stata io di un principio: avvicinati a tutto nella vita in maniera costruttiva e diffida di chi dice no senza necessità (non sto parlando di tutti i no, perché credo che si dovrebbe dir no al male). Ma per essere una persona veramente positiva in tutte le circostanze, si deve imparare come distinguere il vero oro dalla bigiotteria. È difficile, perché la bigiotteria a volte brilla in maniera abbagliante. Confesso, figlia mia, che spesso nella mia vita sono stata abbagliata dalla bigiotteria. E qualche volta brilla in maniera così falsa che si lascia cader di mano l’oro puro e si corre dietro al falso oro. Sai che organizzare bene la propria scala di valori significa non solo conoscersi bene, essere fermi nell’analisi del proprio carattere, ma principalmente conoscere gli altri, conoscere il più possibile del mondo, il suo passato, presente e futuro sviluppo. Ebbene, in breve: conoscere, capire. Non chiudere le orecchie davanti a nulla e per nessun motivo, nemmeno zittire i pensieri e le opinioni di qualcuno che mi ha pestato i piedi o che mi ha ferito profondamente. Esamina, pensa, critica, sì, principalmente critica te stessa, non aver paura di ammettere una verità che hai compreso, anche se avevi proclamato l’opposto fino a un attimo prima; non diventare ostinata sulle tue opinioni, ma quando arrivi a considerare giusta una cosa, allora sii così determinata da combattere e morire per essa. Come ha detto Wolker, la morte non è male. Solo bisogna evitare la morte graduale, che è ciò che accade quando uno si scopre staccato dalla vera vita degli altri. Devi mettere radici dove il fato ha stabilito di farti vivere. Devi trovare la tua strada. Cercala da sola, non lasciare che nessuno ti distragga da essa, nemmeno la memoria di tua madre e di tuo padre. Se davvero li ami, non farli soffrire guardandoli con occhio critico; solo non andare per una strada che è sbagliata, disonesta e non si armonizza con la tua vita. Ho cambiato idea molte volte, riclassificato molti valori, ma, quel che resta come valore essenziale, senza il quale non potrei immaginare la mia vita, è la libertà di coscienza. Vorrei che tu, mia piccola ragazza, pensassi se ho avuto ragione oppure no.
Milada Horáková -  politica ceca nata nel 1901, è stata condannata a morte per impiccagione nel 1950. Venne eletta nel primo Parlamento libero ma, dopo il colpo di stato comunista del ’48, molti la invitarono a lasciare il paese, cosa che lei non volle fare, opponendosi al nuovo regime. Arrestata per cospirazione e spionaggio nel ’49, fu processata pubblicamente con accuse pretestuose durante il dibattimento e gli appelli di molte personalità internazionali (Einstein, Churchill, Eleanor Roosevelt e altri), fu condannata a morte. Lasciò alcune lettere, la più importante è quella scritta per l’allora sedicenne figlia Jana
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girodivite · 5 years
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Il numero 860 di Girodivite del 27 novembre 2019: "Si nun c’è l’infernu, ni sarvamu tutti" (Se non esiste l’inferno, allora siamo tutti salvi).
In questo numero:
** Sciopero Generale e manifestazione nazionale a Taranto ** , di Redazione Lavoro - 27 novembre 2019
La USB Pubblico Impiego aderisce allo sciopero generale del 29 novembre 2019 proclamato dalla confederazione USB
> https://www.girodivite.it/Sciopero-Generale-e-manifestazione.html
** Stiamo lavorando per voi ** , di Piero Buscemi - 27 novembre 2019
La Ragusa-Catania si farà. Delle altre strade disastrate siciliane, prima o poi, si tornerà a parlare
> https://www.girodivite.it/Stiamo-lavorando-per-voi.html
** La storia di Lucie ** , di ActionAid - 27 novembre 2019
La sua vita è cambiata da allora, per le conseguenze di quel gesto di solidarietà. Ha dovuto toccare il fondo per riscoprire la speranza...
> https://www.girodivite.it/La-storia-di-Lucie.html
** Questa è la disperazione che l’Europa continua a ignorare ** , di Redazione - 27 novembre 2019
“Credevo di aver visto tutto in Nigeria con Boko Haram, pensavo di aver sopportato le cose peggiori del mondo. Ma mi sbagliavo, non avevo ancora visto la Libia.”
> https://www.girodivite.it/Questa-e-la-disperazione-che-l.html
** ArcelorMittal, i delegati USB lanciano l’appello per una nuova politica industriale pubblica ** , di Redazione Lavoro - 27 novembre 2019
Il caso Taranto dimostra sia l’ennesimo fallimento dei privati, il loro disinteresse nel coniugare lavoro, sicurezza e salute, sia l’assenza di strumenti pubblici per affrontare una crisi economica, occupazionale e ambientale.
> https://www.girodivite.it/ArcelorMittal-i-delegati-USB.html
** Ho sognato che… ero o non ero una sardina? ** , di Massimo Stefano Russo - 27 novembre 2019
Come sarà considerata la politica di oggi nei prossimi decenni? Politici arroganti che difendono i propri privilegi, vivono a spese di chi li vota e si fanno beffe dei cittadini-elettori...
> https://www.girodivite.it/Ho-sognato-che-ero-o-non-ero-una.html
** Fateci andare a scuola! ** , di Redazione - 27 novembre 2019
Ad Ustica, una piccola isola nel Mar Tirreno esiste una scuola, ma mancano i docenti e il personale (Petizione a cura di Charge.org)
> https://www.girodivite.it/Fateci-andare-a-scuola.html
** “Berlino. Cronache del muro”, reading teatrale di e con Ezio Mauro ** , di Redazione - 27 novembre 2019
Il Teatro Stabile di Catania ospita lo spettacolo f.a. il 27 novembre alla sala Verga (ore 20.45). Il grande giornalista porta sul palco lo storytelling della caduta del sistema comunista
> https://www.girodivite.it/Berlino-Cronache-del-muro-reading.html
** Tina Turner compie 80 anni ** , di Piero Buscemi - 27 novembre 2019
Milioni di copie vendute in tutte il mondo, un timbro di voce inconfondibile e tanta passionalità e carisma nei suoi concerti. Un nome solo: Tina Turner
> https://www.girodivite.it/Tina-Turner-compie-80-anni.html
** Sant’Ambrogio e Santa Prescrizione ** , di Adriano Todaro - 27 novembre 2019
A Milano c’è anche la par condicio fra i morti. Premiati il magistrato Borrelli e il prescritto Penati
> https://www.girodivite.it/Sant-Ambrogio-e-Santa-Prescrizione.html
** Lentini 28 novembre 2019: Alessio Di Modica alla Biblioteca Comunale ** , di Redazione - 26 novembre 2019
Alla Biblioteca Comunale di Lentini, ore 18 del 28 novembre 2019, giovedì presentazione del libro di Alessio Di Modica: "Stay clown : In viaggio alla scoperta dell’essere umani".
Il libro
E’ il racconto di un viaggio, un viaggio intenso, un viaggio alla scoperta degli altri che anche nei posti più impensabili (incontrando un clown) rivelano la loro umanità più profonda e delicata,la loro voglia e il diritto di amare ed essere amati. Non è un manuale sul clown, non è un vademecum sul (...)
> https://www.girodivite.it/Lentini-28-novembre-2019-Alessio.html
** Nuovo ospedale di Siracusa, Scerra, Zito e Ficara: "condividiamo la scelta dell’area" ** , di Giuseppe Castiglia - 26 novembre 2019
I deputati del Movimento 5 Stelle di Siracusa, Filippo Scerra, Stefano Zito e Paolo Ficara esprimono soddisfazione dopo l’individuazione della nuova area su cui costruire il nuovo ospedale di Siracusa.
> https://www.girodivite.it/Nuovo-ospedale-di-Siracusa-Scerra,29127.html
** A te ** , di Alice Molino - 25 novembre 2019
In occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, regaliamo ai nostri lettori una poesia della nostra poetessa e redattrice Alice Molino
> https://www.girodivite.it/A-te.html
** ROMANIA: Rock Filarmonica Oradea a way to spirituality ** , di Emanuele G. - 25 novembre 2019
Interview to Alexandrina Chelu about the wonderful workd of Rock Filarmonica Oradea
> https://www.girodivite.it/ROMANIA-Rock-Filarmonica-Oradea-a.html
** CZECH REPUBLIC: EUROPA CENTRO-ORIENTALE INQUIETA - Repubblica Ceca: proteste a Praga contro premier Babiš ** , di Emanuele G. - 25 novembre 2019
19 Nov 2019 - Massimo Congiu
Per gentile concessione dell’Osservatorio Sociale Mittleuropeo
> https://www.girodivite.it/CZECH-REPUBLIC-EUROPA-CENTRO.html
** CZECH REPUBLIC: BRUNO MUNARI - IN MOVIMENTO A cura di Miroslava Hajek e Manuel Canelles ** , di Emanuele G. - 25 novembre 2019
Comunicato stampa inviato dalla Dott.ssa Miroslava Hajek
> https://www.girodivite.it/CZECH-REPUBLIC-BRUNO-MUNARI-IN.html
** La realtà come ci piacerebbe ** , di Sergej - 25 novembre 2019
Quando leggiamo solo ciò che serve a confermare le nostre idee (giuste o sbagliate che siano).
> https://www.girodivite.it/La-realta-come-ci-piacerebbe.html
** Dieci consigli per una spesa amica del clima e del pianeta ** , di Redazione - 25 novembre 2019
Greenpeace Italia (Il Cambiamento) ci dà 10 consigli pratici per contribuire alla vita del nostro pianeta.
> https://www.girodivite.it/Dieci-consigli-per-una-spesa-amica.html
** #closed4women. Per i diritti delle donne ** , di ActionAid - 25 novembre 2019
Sito “chiuso” contro il rischio chiusura degli spazi per le donne
> https://www.girodivite.it/closed4women-Per-i-diritti-delle.html
** Crisi Alitalia, la ministra De Micheli riduce a 4 ore lo sciopero del 25 novembre. USB lo sposta al 13 dicembre ** , di Redazione Lavoro - 25 novembre 2019
La ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli con motivazioni surrettizie e ingiustificate è intervenuta con un’ordinanza per ridurre da 24 a 4 ore lo sciopero del personale del gruppo Alitalia Sai proclamato dall’Unione Sindacale di Base per lunedì 25 novembre, nonostante USB avesse accolto l’invito della stessa ministra a garantire la piena operatività dei voli da e per Venezia, esclusi quindi dallo sciopero per non ostacolare le operazioni legate alla recente ondata di (...)
> https://www.girodivite.it/Crisi-Alitalia-la-ministra-De.html
** Lo Streaming video - Bagno di folla ad Augusta per il secondo giorno del tour in Sicilia del Ministro Luigi Di Maio ** , di Giuseppe Castiglia - 24 novembre 2019
l’incontro tra il ministro e i cittadini doveva avvenire nel salone di rappresentanza del Comune di Augusta. Nonostante le previsioni meteo avverse e visto le tantissime persone rimaste fuori, l’incontro anche se già iniziato è stato trasferito in piazza.
> https://www.girodivite.it/Lo-Streaming-video-Bagno-di-folla.html
** 130 anni fa il primo jukebox ** , di Sergej - 24 novembre 2019
Oggi sembra una tecnologia aliena, oppure il prodotto di un tecnologo cyberpunk. Il jukebox riusciva a riprodurre la musica in maniera analogica, meccanica, utilizzando una cosa chiamata dischi in vinile. Negli anni Sessanta del Novecento fece parte del risveglio culturale e sociale seguito agli anni tragici della guerra, con la prima generazione di teenager della storia. Ancora nel secolo scorso c’erano canzoni che inneggiavano al jukobox (si pensi a Edoardo Bennato). Oggi è oggetto (...)
> https://www.girodivite.it/130-anni-fa-il-primo-jukebox.html
** La progettata autostrada Catania-Ragusa sarà pubblica e senza pedaggio? ** , di Redazione - 24 novembre 2019
Sarà l’Anas a comprare il progetto della Ragusa-Catania «rendendo l’opera completamente pubblica, e quindi senza pedaggio, e permettendo così di inserirla tra le opere strategiche e nello Sblocca cantieri. Tutto ciò voglio farlo entro la fine di questo anno».
A dirlo è stato il vice ministro delle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri al termine di un incontro al Comune di Ragusa con i sindaci dei territori interessati, l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone e i vertici di Anas.
«La (...)
> https://www.girodivite.it/La-progettata-autostrada-Catania.html
** Il vincolo di mandato: sì o no? ** , di Gaetano Sgalambro - 23 novembre 2019
Non molto tempo fa la decisione del M5S di sancire nel proprio statuto il vincolo di mandato parlamentare per ridurre la transumanza dei suoi rappresentanti.
> https://www.girodivite.it/Il-vincolo-di-mandato-si-o-no.html
** 25 anni e non sentirli ** , di Adriano Todaro - 23 novembre 2019
Se i giornali popolari inglesi, i tabloid, seguono la linea editoriale delle 5 S (sesso, sangue, soldi, spettacolo, sport) noi dobbiamo continuare con le due A (antifascismo, antimafia) e le due L (legalità, libertà).
> https://www.girodivite.it/25-anni-e-non-sentirli.html
** LAltraCittà Siracusa - Indice ** , di L’Altra Città (Siracusa) - 23 novembre 2019
Un periodico per Siracusa e dintorni, per una "città possibile".
> https://www.girodivite.it/LAltraCitta-Siracusa-Indice.html
** L’AltraCitta Siracusa, n. 48/49 gennaio/dicembre 2014 ** , di L’Altra Città (Siracusa) - 22 novembre 2019
Tutti i numeri di LAltraCittà Siracusa del 2014
> https://www.girodivite.it/L-AltraCitta-Siracusa-n-48-49.html
** È online sul sito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo il bando per la Capitale italiana della Cultura 2021 ** , di Redazione - 22 novembre 2019
La Capitale italiana della Cultura è stata istituita nel 2014 e ha tra gli obiettivi quello di sostenere, incoraggiare e valorizzare l’autonoma capacità progettuale e attuativa delle Città, affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione, la creatività, l’innovazione, la crescita e lo sviluppo economico.
“Dal 2014 - sottolinea il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini - da quando (...)
> https://www.girodivite.it/E-online-sul-sito-del-Ministero.html
** Quisquilie&Pinzellacchere. Nr. 70. Beppe Grillo. Di Maio, uomo solo al comando. ** , di Franco Novembrini - 27 novembre 2019
BEPPE GRILLO - Caro Beppe, sono un tuo seguace ed ammiratore per quello che sei riuscito a creare. Indubbiamente hai intercettato il malessere diffuso in Italia manifestatosi fin dai tempi della morte di Berlinguer e Pertini. Due grandi italiani uniti da una rigida onestà politica e morale che ne attenua i pochi errori, perché anche loro ne hanno commessi essendo umani, se non altro per la classe politica che li ha ne ereditato le conquiste ma che si è dimostrata molto più elastica e verbosa (...)
> https://www.girodivite.it/Quisquilie-Pinzellacchere-Nr-70.html
** Schizzi&Ghiribizzi. Nr. 40. Perché tornano fascismo e razzismo? La sede ANPI a Villasanta. ** , di Franco Novembrini - 27 novembre 2019
PERCHE’ TORNANO FASCISMO E RAZZISMO? - Nella settimana trascorsa è accaduto un grave fatto che però indica un modo con il quale si veicolano tragiche teorie del nostro passato e che ogni tanto tornano. Ora queste sono anche facilitate dalle nuove tecnologie per cui se uno mette in rete una teoria razzista o fascista ottiene una visibilità immediata. Il fatto di cui si è parlato, troppo poco e con troppa leggerezza, fa riferimento ad un professore, Giancarlo Talamini Bisi, che insegna materie (...)
> https://www.girodivite.it/Schizzi-Ghiribizzi-Nr-40-Perche.html
** Justicia para Mimo ** , di Sergej - 22 novembre 2019
Questo avvenimento non deve essere nascosto.
> https://www.girodivite.it/La-Mimo.html
** È stato ministro della difesa per un anno. Intervista a Pippo ** , di Redazione PuntoG - 21 novembre 2019
È stato ministro della difesa per un anno, dal 1º giugno 2018 al 5 settembre 2019, sotto il governo Conte I. Siamo riusciti a intervistarlo in questi giorni di polemiche sui giornali.
Girodivite: Signor ex Ministro della Difesa...
Pippo: Tranquillo, mi chiami pure Pippo. In fondo, sono un cane semplice e alla mano...
Girodivite: Dottor Pippo...
Pippo: Pippo e basta, grazie.
Girodivite: Mi scusi, ma sa siamo abituati noi giornalisti ad avere una prona deferenza nei confronti dei potenti (...)
> https://www.girodivite.it/E-stato-ministro-della-difesa-per.html
** Il manifesto delle sardine ** , di Redazione - 21 novembre 2019
Dopo i successi delle manifestazioni di Bologna e Modena, ecco il manifesto delle ’sardine’: "Per troppo tempo vi abbiamo lasciato fare"
> https://www.girodivite.it/Il-manifesto-delle-sardine.html
** Francesco Grillo "Lezioni Cinesi - Come l’Europa può uscire dalla Crisi" (Solferino) ** , di Emanuele G. - 21 novembre 2019
Da una parte la Cina, stella dell’economia e dell’innovazione globale, ma anche della diminuzione dei poveri e dell’aumento della speranza di vita. Dall’altra l’Italia, agli ultimi posti per crescita tra i Paesi di un’Europa che sembra aver perso fiducia in se stessa. Come siamo arrivati a questo punto?
> https://www.girodivite.it/Francesco-Grillo-Lezioni-Cinesi.html
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Dario Sansone dei Foja incontra il cantautore canadese Shaun Ferguson
Ebbri ancora del successo dello strepitoso live party tenutosi il 29 dicembre scorso a Napoli dopo un lungo tour europeo di nove tappe – i Foja, guidati da Dario Sansone (nella foto sotto), continuano a fare ricerca e a tessere la rete di collaborazioni internazionali puntando a fondere la cultura napoletana con quella di altri popoli.Dopo l’esperienza con gli spagnoli  La Pegatina, quella francese con  Pauline Croze e l’ultima con gli statunitensi  BlackNoyze, la band partenopea ospiterà a Napoli il giovane e talentuoso artista canadese Shaun Ferguson, virtuoso della chitarra e singer-songwriter raffinato, molto apprezzato nel circuito blues e world music. Il 13 febbraio presso i prestigiosi studi dell’Auditorium 900, ovvero la storica Phonotype Records situata nel cuore della città, i Foja e Shaun Ferguson rivisiteranno e incideranno il brano “Tutt’e duje”.Sansone e l’artista canadese coglieranno anche l’occasione di esibirsi per la prima volta insieme dal vivo.Il 14 febbraio, giorno di San Valentino, alle ore 19.00, in un luogo segreto del Centro Storico, si terrà il “Secret Love Show”:
un concerto esclusivo ad ingressi limitati in cui Dario Sansone interpreterà in chiave intima le più belle canzoni d’amore dei Foja.
Shaun Ferguson (nella foto sotto), è un chitarrista e compositore canadese che, attraverso la sua musica strumentale moderna, libera e trascendente, affascina il pubblico con canzoni che incantano. Nato e cresciuto nella penisola di Acadian, nel nord-est del New Brunswick, ha navigato ed esplorato vari campi musicali per quasi vent’anni. Ha pubblicato due album, “Résilience” nel dicembre 2017, mentre la sua prima opera, “Ascensions” risale al 2011.Autodidatta ha sempre fatto affidamento sul suo istinto imparando a suonare, comporre ed esplorare diverse forme musicali che armonizza con le sue visioni musicali. Attraverso varie collaborazioni artistiche è stato in grado di trasferire le sue abilità di chitarrista a molti altri strumenti a corda, ovvero il violoncello e il basso, nonché vari strumenti a percussione. Con una vera passione per l’arte, in tutte le sue forme, Shaun ama coinvolgersi in progetti che combinano poesia, arti visive, danza e musica.Duranti i suoi lunghi viaggi (Regno Unito, Danimarca, Australia, Spagna, Francia, Corea del Sud, Giappone, Cina, Repubblica Ceca e Stati Uniti) ha incontrato/incrociato/assorbito e promosso arte e cultura; questa volta il karma lo porta a Napoli e nella città più multiculturale che ci sia in Occidente non poteva che incrociare Dario Sansone dei Foja. 
https://www.fojaofficial.it – https://www.facebook.com/FojaOfficial – https://www.instagram.com/fojaofficial/
Dario Sansone dei Foja incontra il cantautore canadese Shaun Ferguson was originally published on Blogmusic
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eduardoDellagiovanna dalla piccolaPiazza aparecida 25 Dicembre 2017 la "...Aparecida ” GiOrGiOnA ” #Desaparecida Buon Natale anche per noi,… 25|12|2017di carlosarbolitoPubblicato il 27 dic 201725 dicembre 2017 0re 13,00 pranzo atalizio,... dopo il,... 7 dicembre 2017 0re 03,27 LINO BASILE, dalla piccolaPiazza la #FAMEdellaVIOLENZA ! è la morte,... di ogni speranza di civiltà!... EPPURE VINCE LA SPERANZA.https://youtu.be/2tW-nMEkFVs Eppure natale è passato, tra gioie e dolori, una delle gioie ritrovata è stata la " GiOrGiOnA " smemorata del #Beltrame, " #Desaparecida " per tutti noi, ( vedi =https://youtu.be/aMVT0cUgA7Y ) la avviamo ritrovata su una sedia a rotelle per caso in quel pranzo natalizio, come dimostra il clik, scattato da #francescoOndedei nel chiesone che gestisce per conto del suo superiore massimo là nel'alto dei celi,...il sito, in Via Sigismondi, 7 [ angolo largo Trombetti - dietro la mitica Piazza Verdi di Bologna,... ] la sede, appunto è quella della Chiesa di Sigismondi. Il giorno, classico del Lunedì 25 Dicembre 2017 alle 0re 13,00 = dove sono stato invitato al sedermi al tavolo 2, dalla Sant'Egidio, l'invito recitava; " Ho tolto la maschera e ho scoperto l'Amicizia e ho incontrato te. D'ora in poi non ha più significato la parola solitudine " ( poesia scritta su un tovagliolo durante un pranzo di Natale, - io ho fatto un semplice disegno della luna che ringrazia i volontari di Don Francesco Ondedei,...) un tavolo dopo il mio a lato destro, i ignaro a me, sedeva la anziana " #GiOrGiOnA " a qui ho dedicato tanti video prima che scomparisse nel nulla sapere da questa amministrazione Comunale cosi sorda e ceca ai sentimenti tra disperati della povertà che per caso si scelgono affetti indelebili nel tempo per quel tavolo condiviso per mesi, anni, di cene fatte arrivare dai volontari delle stesse parrocchie, che adesso ci servivano a tavola come ospiti d'onore, riveriti di ogni bene e doni,... " GiOrGiOnA " era lì, in tutta la sua pazzia demenziale, in una versione immobilizzata, ma allegra mi ha riconosciuto!... [ ripagandomi dalle sofferenze per la morte e di quella bara che inchiodando il coperchio, da #piazzaGrande, anonimamente alla fossa 55, a insaputa della maggioranza della " sua famiglia ", [ n0I ! ] veniva tumulato il corpo di Lino Basile,... scusate la precisione mai troppa!! ] - .La gioa del'incontro che ha strappato conoscere la sua dimora, in via Di Saliceto, 51 ( sempre a Bologna ) al'AsP Giovanni XXIII° dove, sembra, sia possibile, dopo le 16,00 di ogni dì, si possa andare a trovare questo personaggio dalle incredibili vicende e che la davano per introvabile a noi suoi compagn* di sventura di miseria e inesistenza anagrafica, invisibili esseri di un società spietata, di leggi assurde, di pieno spietato millennio crudele. In questo preciso caso, un Natale da favola a lieto fine, " GiOrGIoNa " era lì! davanti a me tale quale la lasciai, con le sue gambe gonfie, spettinata, mettendo da parte cibo,... come fan tutti l'affamat*!!...ci ha premiato la buona sorte?... il destino?... l'indovinato gesto mio dei peggiori " cristiani " n0n credente?!... il caso o il destino?!!... di certo fu un bottodi spumante a chiudere l'incontro coronato tra i barboni e barbone, " #senzafissadimora " con il peso della nostra tarda età, offesi dalla stupidità che ci allontano. Vedete e divulgate!!!... leggete e diffondete!!... anche questa è storia di follia e di Amore! Dopo darmi a “ cucire “ il mosaico del ridicolo che n0n ha rispetto neanche davanti alla morte, questa giornata particolare è stata carica di nuove emozioni, ha dato un senso di risvolto imprevisto per scrivere al limite del 90° minuto un due a uno a vantaggio delle belle sorprese, riportandomi notizie di persone lontane dal proprio percorso, sino a questo passato 25 Dicembre 2017!,…ma un pareggio ai recuperi, ( irrecuperabili ). #Beltramese “ 0spite “ n0n pagante #carlosArbolito #New’s in 2017 – 2018 con i miei AuGuri eduardoDellagiovanna dalla piccolaPiazza aparecida 25 Dicembre 2017 la " GiOrGiOnA " #Desaparecida!carlosarbolito | 27 dicembre 2017 alle 16:37 | Categorie: Senza categoria | URL: https://wp.me/p6Xfzm-puCommentoVisualizza tutti i commentiMi piace
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Fonti energetiche alternative: facciamo due conti
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Fonti energetiche alternative: facciamo due conti
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Si parla spesso di risparmio energetico, di ricorso alle fonti energetiche alternative e di “solare”, ma raramente si guarda ai “numeri”. Ovvero quanta energia viene prodotta da fonti energetiche rinnovabili. E, soprattutto, quali sono i paesi più virtuosi e quelli meno rispettosi dell’ambiente.
Ebbene nonostante in questo paese la qualità dell’aria sia ormai irrespirabile e in barba al ricorso a centinaia di centrali a carbone, il paese che dispone del maggior numero di centrali solari fotovoltaiche sul pianeta è la Cina. Nel 2016, questo paese è diventato il primo produttore di energia fotovoltaica al mondo: si generano 77,42 Gigawatt di potenza installata. Un record che è stato possibile grazie alla realizzazione di nuove centrali che hanno praticamente raddoppiato la capacità produttiva (solo lo scorso anno sono stati realizzati impianti per 34,54 Gigawatt di potenza). Oltre alla Cina la crescita maggiore è stata registrata in Giappone (11 GW), Usa (7 GW), Ue (7 GW) e India (2 GW). Ma a farla da padrone in questa classifica è la regione Asia-Pacifico che da sola rappresenta il 59% del mercato globale dell’energia solare (in barba allo “sviluppo” dei paesi sviluppati).
Un record assoluto, quello cinese, ma che incide poco sul totale dei consumi di energia elettrica del paese: le centrali ad energia fotovoltaica con gli occhi a mandorla coprono solo l’1% della produzione energetica del paese (66,2 miliardi di kilowattora). Una percentuale decisamente inferiore a quella di altri paesi come gli Stati Uniti d’America o l’Unione europea. O l’Arabia Saudita. Il calo vertiginoso del prezzo del petrolio se, da un alto, ha consentito a questo paese di ridurre drasticamente la concorrenza e di conquistare nuovi mercati, dall’altro ha reso i margini di guadagno irrisori e ha creato una vera e propria voragine nei conti pubblici del paese. Per questo, da diversi anni l?Arabia Saudita cerca di diversificare la propria economia. E, nel 2015, ha varato il programma governativo Vision 2030, per accelerare la transizione verso il solare. Un progetto faraonico (il costo è di 2 trilioni di dollari) che è considerato una priorità strategica. E non solo come alternativa al petrolio: la transizione dalle fonti energetiche fossili alle rinnovabili dovrebbe servire anche ad aumentare la sicurezza energetica (un report del 2011, “Burning Oil to Keep Cool”, riferiva che l’Arabia Saudita potrebbe essere costretta ad importare petrolio anche per il consumo interno), ad incentivare lo sviluppo dell’industria locale e, ultimo ma non ultimo, ad abbassare le emissioni di CO2 nel paese.
Ma se invece di riferirsi ai valori assoluti, ci si concentra sulle percentuali di energia prodotta da energia fotovoltaica, ad essere in cima alla graduatoria si trova, sorprendentemente, l’Italia: l’energia solare copre l’8% dei suoi consumi energetici. Meglio di quanto facciano paesi come la Grecia (7,4%) e la Germania (7,1%). È il risultato di un cambiamento avvenuto per la maggior parte tra il 2007 e il 2012. un risultato che però non è frutto delle politiche degli ultimi governi ma di scelte precedenti. Il picco è stato raggiunto nel 2014 (43% includendo tute le fonti energetiche rinnovabili). Poi un lieve calo. A confermarlo sono i dati dell’ Agenzia internazionale dell’energia (IEA). Dopo Italia, Grecia e Germania, i paesi che utilizzano di più il fotovoltaico sono il Belgio e il Giappone (4%), la Bulgaria, la Repubblica ceca e l’Australia (3,5%). Nonostante i quasi 80 Gigawatt di potenza installata, la Cina è “solo” al 21esimo posto. Peggio gli Usa, al 25esimo posto (con meno dell’1%).
Nonostante la riduzione delcosto delle fonti energetiche fossili adottate dai paesi dell’OPEC, nel mondo la quantità di energia prodotta da fonti energetiche rinnovabili cresce anno dopo anno: a confermarlo è il rapporto Snapshot of Global PV Markets che riporta un aumento, nel 2015, di 50 GW (gigawatt) di potenza, arrivando ad almeno 227 GW.
Un risultato incoraggiante soprattutto se si pensa che i contributi concessi ai combustibili fossili, negli ultimi anni, sono cresciuti più di quelli concessi a fonti rinnovabili. Anche in Italia gli incentivi alle rinnovabili hanno dovuto subire un netto ridimensionamento in seguito ai tagli retroattivi voluti dal governo Renzi nel decreto Competitività. Tagli che “hanno contribuito a smorzare l’interesse degli investitori in Italia lo scorso anno” (come hanno detto i tecnici delle Nazioni Unite nel rapporto Global trends in renewable energy investment). Secondo i dati forniti dal Fondo monetario internazionale, petrolio, carbone e gas avrebbero ricevuto 13,2 miliardi di dollari nel 2014 (con un sensibile aumento rispetto ai 12,8 miliardi del 2013).
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mayolfederico · 2 years
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Vladimír Holan ~ Toskana
Vladimír Holan ~ Toskana
Oh vita, piuttosto che col mistero di essere anima,spaventi la passione col silenzio!… Toskana (Toscana) Una volta (e ciò fu in inverno) lo aveva invitato nella propria torre.Più tardi ciò avvenne in un giorno di settembreche aveva fatto il salasso alla vigna selvatica.Oggi ricevette da lei una lettera chelo chiamava a Venezia. Il giorno e l’ora dell’appuntamentonon erano come altre volte…
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redazionecultura · 8 years
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sede: MAAB Gallery (Milano).
Attraverso una selezione di oltre venti opere realizzate tra gli anni Sessanta e Novanta del Novecento, l’esposizione ripercorre la lunga carriera dell’artista ceco (Protovín 1924 – Praga 2002). Da sempre affascinato dai caratteri tipografici, autore di saggi e poesie, il poliedrico Jirí Kolár elegge il collage a una vera e propria scienza. Tecnica di origini antichissime, ma diffusa ampiamente in Europa solo dai primi decenni del XX secolo, quando venne praticata da cubisti, dadaisti e surrealisti, il collage trova nelle creazioni di Kolár un ampio spettro di possibili soluzioni, elencate dall’artista stesso nel Dictionnaire des méthodes, terminato nel 1983. Rollages, come Senza titolo – Omaggio a Nefertiti (1987), in cui l’immagine della celebre regina egizia viene frammentata in una sequenza di strisce uguali poi ricomposte in un nuovo complesso figurativo, chiasmages, tra cui Preghiera per la misericordia (1984), ove si ritrovano tracce di un testo religioso in latino, lintons, come Il gioco celato (1974), e altre tipologie di collages rivelano allo spettatore l’universo creativo di Kolár, popolato da estratti di spartiti musicali e testi religiosi, lacerti di noti dipinti e sculture e tracce della quotidianità che ci raccontano, per immagini, la nostra storia.
Jirí Kolár nasce il 24 settembre 1914 a Protivín in Boemia. Nel 1922 la sua famiglia si trasferisce a Kladno, non lontano da Praga. Dopo un’adolescenza caratterizzata da lavori fortuiti, a 16 anni scopre l’edizione ceca di Les mots en libertéfuturistes di Filippo Tommaso Marinetti, che lo conduce nel mondo della poesia moderna. Grazie all’incontro con il Surrealismo inizia a lavorare con la tecnica del collage. Nel 1937 tiene la sua prima mostra personale al Mozarteum di Praga. Nel 1941, durante l’occupazione tedesca, esce la sua prima raccolta di poesie e nel novembre del 1942 fonda il gruppo “Skupina 42” insieme ad altri poeti, pittori, studiosi di storia dell’arte, uno scultore e un fotografo. Tra il 1946 e il 1948 viaggia in Germania, a Parigi e in Gran Bretagna e nel 1952 pubblica Il Fegato di Prometeo nel quale, assemblando poesie, prosa e immagini, denuncia la drammatica situazione cecoslovacca dopo l’avvento del regime comunista; una dura verità che insieme ad altri scritti gli costa nove mesi di carcere e il divieto di pubblicare fino al 1964. Verso la fine degli anni Sessanta espone in Germania e in Brasile dove, nel 1969, è premiato alla X Biennale di San Paolo; seguono esposizioni in Canada e in Giappone. Nel 1975, 1978 e nel 1985 il Guggenheim R. Solomon Museum di New York gli dedica tre personali. Nel 1991 riceve il Premio Seifert e viene nominato cittadino onorario di Praga. Nel 1999 per motivi di salute torna a Praga, lasciando definitivamente Parigi dove aveva vissuto dal 1980. Muore nell’agosto del 2002.
La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue (italiano-inglese) con saggio di Gianluca Ranzi.
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Jirí Kolár, il Poeta del Collage sede: MAAB Gallery (Milano). Attraverso una selezione di oltre venti opere realizzate tra gli anni Sessanta e Novanta del Novecento, l'esposizione ripercorre la lunga carriera dell'artista ceco (Protovín 1924 – Praga 2002).
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tarditardi · 3 years
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"Tutto per invidia" di Azora Rais: un libro per vivere più serenamente
La scrittrice, cantante e modella Azora Rais è in procinto di pubblicare "Tutto per invidia", il suo nuovo libro. Dopo numerosi titoli pubblicati in Bulgaria, il suo paese d'origine, da qualche tempo si è fatta conoscere anche in Italia: "L'oroscopo intimo" (Albatros), uscito nel novembre 2018, è stato un notevole successo. L'editore di "Tutto per invidia" sarà ancora Albatros.
"Scrivo da sempre. Quando avevo 10 anni ho vinto un concorso letterario per i bambini. Ho cominciato con la poesia e piccoli racconti. Poi è subentrato l'amore per la psicologia e l'astrologia", racconta Azora Rais, che nel nostro paese è conosciuta anche per aver interpretato tante canzoni dance (incluse in tante compilation di Radio m2o e pubblicate in diversi paesi, oltre all'Italia, tra Austria, Repubblica Ceca, USA) e come attrice nella fiction "Distretto di polizia 4". Oggi però, dopo le lauree in Scienze Politiche e in Psicologia, si dedica soprattutto alla scrittura. "I miei non sono romanzi filosofici, bensì libri divertenti e facili da leggere", racconta. " "L'Oroscopo intimo" racconta l'astrologia da un punto di vista psicologico ma anche erotico, mentre "Tutto per invidia" è dedicato a quell'impulso primordiale che tutti noi conosciamo ".
Sei una modella di successo: sei stata Miss Bulgaria e playmate di "Playboy" Italia 2019.  Il  tuo nuovo libro parte da una tua esperienza personale?
Azora: "Assolutamente sì. Come ogni scrittrice osservo le persone e traggo le mie conclusioni. Il libro dell'invidia è lungo duecento pagine ma poteva essere anche mille. Sono stata testimone di comportamenti orrendi e anche di sentimenti molto belli e commoventi. Mi meraviglia la capacità degli esseri umani di essere cosi perbenisti con se stessi e nello stesso modo di una cattiveria estrema quando si tratta degli altri. Tutto dipende dalla singola persona, ma credo il libro sia interessante appunto perché collega l'invidia con la gelosia. All'interno ci sono ricette molto originali e sagge per vincere le emozioni negative, per uscire da una situazione di disagio e tristezza con la forza che tutti noi abbiamo dentro. Bisogna solo ritrovarla".  
Quindi ognuno di noi ha questa forza interna per neutralizzare le emozioni negative?
Azora: "Certo! Sono molto contenta quando un lettore mi scrive che i miei libri hanno cambiato o migliorato il suo modo di vedere se stesso e gli altri. Ognuno di noi può evolversi e creare emozioni positive intorno al suo mondo. Ognuno può crescere, maturare, cercare di capire il prossimo e diventare un empatico. L'invidia e la gelosia, specialmente se diventano patologiche, generano solo l'odio e la divisione. Sono peggio del razzismo e della xenofobia".
Il sito ufficiale di Azora Rais https://www.azora.it/
Una recente intervista ad Azora Rais   https://www.internationalblog.eu/intervista-ad-azora-rais-sul-suo-nuovo-libro-oroscopo-intimo/ Per leggere "Oroscopo Intimo" https://amzn.to/3taWtBl
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diotifaboca-blog · 8 years
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I ragazzi che si credettero Dei.. Per circa 2149 anni, sull'Olimpo non ha più banchettato nessuno. Neanche un Dio. Una rondine. Una foglia. Dal 146 a. C., cioè dopo la battaglia di Corinto che regalò la penisola ellenica all'Impero Romano, mettendo praticamente fine all'era della gloriosa Antica Grecia, sull'Olimpo, non c'era proprio più niente da festeggiare. Tutto questo, almeno, fino all'arrivo di loro, che non avranno nomi storici, mitologici e musicalmente così poetici come Apollo, Atena, Ares oppure Dioniso, ma che ugualmente, nel cuore dei greci, avranno un posto privilegiato, per sempre, anche di più di Zeus e compagnia bella. Perché quello che fecero questi ragazzi per il popolo greco, non provarono a farlo neanche gli Dei. Neanche i poeti. Non è stata la Grecia ad essere il Leicester delle Nazioni. È stato il Leicester ad essere l Grecia d'Inghilterra. Se soltanto Omero fosse vissuto nei giorni nostri, ed avesse assistito alle gesta eroiche di Angelos Charisteas, oggi nessuno avrebbe mai sentito parlare di Ulisse. O di Achille. A scuola si parlerebbe di altro. Di altri. Non si parlerebbe di Socrate e Platone. Non avrebbero importanza le tesi del buon Epicuro o quelle di Aristotele. La filosofia da studiare sarebbe altra. La storia, scritta o solo pensata, sarebbe altra. Si parlerebbe solo di Nikopolidis, Seitaridis, Dellas, Basinas, di capitan Zagorakis, Giannakopoulos, Fyssas, Vryzas, Kapsis, Karagounis, Charisteas. Ragazzi che presi singolarmente e analizzando solo e soltanto le loro esperienze di club non varrebbero la formazione della più sganasciata formazione di eccellenza lucana, ma che insieme, quando in quella magnifica, afosa, stellata estate del 2004 indossarono la maglia blu e bianca della loro nazione, con sul petto lo stemma del loro popolo, si trasformarono in un gruppo di eroi. 'Cantami o diva le gesta incredibili del fantastico Angelos...' sarebbe stato l'inizio di questa Odissea moderna. Avrebbe parlato di imprese leggendarie. Mostri sacri combattuti e poi sconfitti. Calciatori mitologici annientati proprio a casa loro, nella partita più importante della loro vita. Avrebbe parlato di stadi increduli e silenziosi, mentre quei ragazzi già eroi correvano ad abbracciare l'artefice di tutto, il sergente di ferro Otto Rehhagel, tedesco di nascita ma greco per l'eternità. Altroché Leonida e quei 300 valorosi delle Termopili. Altro che il loro milione di nemici. Quel giorno, quella sera, quella notte, undici eroi con la maglia della Grecia sconfissero il mondo intero. Le ironie. Le illazione. I pronostici. Se solo Omero fosse nato ai tempi, nostri, madre mia! Parlerebbe della Francia di signori del calcio come Zidane, Henry, Trezeguet, Pirès e Thuram annientati al Josè Alvalade da un gol del semidio Charisteas su crossa perfetto del capitano Theodoros Zagorakis. Parlerebbe del silver gol di Traïanos Dellas al 105' della semifinale contro la Repubblica Ceca. Parlerebbe di cazzo e cuore. Fottuto cuore. Di poesia. Solo e soltanto poesia. Parlerebbe dell'11 settembre portoghese, del Maracanazo iberico, di quel 4 luglio di un Estadio Da Luz vestito a festa e pronto a festeggiare una vittoria da neanche mettere in discussione. Un giorno che doveva essere gloria, si trasformò in un giorno di lutto. Nefasto. Impensabile. Troppo più forte. Troppo più potenti. Troppe le aspettative. Un Europeo in casa. Una finale contro una Cenerentola del calcio mondiale. Un'impresa dalle proporzioni mostruose. Apocalittiche. Neanche solamente e lontanamente immaginabili. Forse la più grande impresa calcistica di sempre. Deco, Rui Costa, Luìs Figo, Nuno Gomes, Pauleta, Ricardo Carvalho, Maniche, Cristiano Ronaldo. Il miglior Portogallo dai tempi di Eusebio ai giorni moderni. Giá, una formalità quella vittoria, se non fosse stato per quel tavolo lá sull'Olimpo già apparecchiato e pronto a ricevere di nuovo degli ospiti. Di nuovo degli eroi. Di nuovo degli Dei. Una notte e forse mai più. Da uomini e leggende il passo è breve. Basta volerlo. Bramarlo. Sentirlo. Basta spaccare il culo al mondo intero. A tutti coloro che ridono di te. In poco più di un mese scarso da comparse di uno sport che non li ha mai visti protagonisti, a mitologia pura. Moderna. Fortissima. Inconcepibile. Assordante nel silenzio del Da Luz. 2149 anni dopo. Con Angelos Charisteas seduto sullo stesso trono che un giorno fu di Zeus, figlio di Crono e di Rea. Che avrà anche fatto tanto per gli antichi greci, per carità, ma che non ha mai segnato un gol al Portogallo, in casa del Portogallo, un caldo giorno di luglio in cui nessuno ci credeva sul serio, eccetto undici ragazzi che, per una notte, si credettero Dei.
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redazionecultura · 8 years
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sede: Interno 14 (Roma); a cura di: Roberta Melasecca.
Nord/Sud/Est/Ovest è un lavoro work in progress di quattro artiste europee (Gisela Weimann – Berlino, Germania, Angiola Bonanni – Roma, Italia, Marie Filippovová – Brno, Repubblica Ceca, Cristina Ataíde- Lisbona, Portogallo) iniziato nel 2014 con una residenza alla Maison d’Art Contemporain ad Asilah, Marocco, proseguito nel 2015 nella Galleria Noir sur Blanc a Marrakesh, Marocco. Quattro artiste provenienti da luoghi diversi, con storie diverse e diverse visioni della vita e dell’arte, ma unite nell’unico desiderio di trovare e costruire un percorso di armonia e tolleranza in un’Europa multietnica e culturalmente varia.
“Stabilire connessioni. Relazioni tra spazi e luoghi. Culture, comportamenti, visioni che appartengono a vite segnate da momenti e storie. N/S/E/O è un racconto interpretativo che fa luce su mondi e culture vissuti in quattro paesi europei: storie che si intrecciano e derivano da altrettante storie politiche e che condizionano i linguaggi espressivi e la capacità di guardare dentro e fuori i propri universi interiori. N/S/E/O nasce dalla volontà di costruire ponti, e scorgere e immagazzinare ricchezze dalle diversità culturali e sociali. L’unità nasce non dall’unitarietà e dalla globalizzazione, intesa come uniformismo e uniformità: è un percorso complesso che prevede il riconoscimento delle varietà culturali, non più ostacoli, ma occasioni di crescita, che permettono ampliare orizzonti e sguardi.
NORD: Gisela Weimann – Berlino, Germania. Una poliedrica formazione tra Berlino, Londra, San Francisco e Tepotzlàn in Messico la porta a sviluppare una ricerca multidisciplinare e ad utilizzare una grande varietà di media: pittura, incisione, fotografia, cinema, mail-art e installazioni, progetti multimediali, performance e arte pubblica. Cerca continuamente il confronto con artisti ed operatori culturali di diverse provenienze e le sue opere sono il frutto di un connubio tra immagini, poesia, testo, musica e danza.
SUD: Angiola Bonanni – Roma, Italia. Anni di impegno sociale e politico in Spagna con la militanza clandestina nella lotta antifascista segnano profondamente la ricerca di Angiola. Attratta prima dall’espressionismo e dalla geometria, accoglie le nuove teorie femministe dell’arte, sperimentando materiali duttili ed effimeri come garze, tessili, carta. Il suo lavoro è una continua tensione tra “guardarsi dentro” e “guardare fuori”: affronta temi attuali come quello dell’immigrazione o la situazione delle donne in paesi in cui la libertà è minacciata.
EST: Marie Filippovová – Brno, Repubblica Ceca. In un approccio profondamente pragmatico, Marie affronta e organizza ripetutamente diversi temi, da quelli sociali a quelli filosofici ed esistenziali. La sua ricerca si fissa sul “punto”, elemento geometrico senza dimensioni, simbolo del flusso del tempo, metafora del genere umano costituito da infiniti punti nello spazio.
OVEST: Cristina Ataìde – Lisbona, Portogallo. Natura, parole e linguaggio sono elementi sempre presenti nella ricerca artistica di Cristina. “Guardare e pensare con attenzione” la portano ad incorporare la natura nelle sue più varie espressioni e a riflettere sui luoghi nei quali transita nei suoi viaggi e sulle storie che intercetta. Da qui l’attenzione al tema dei migranti e dei rifugiati, al tema dell’identità persa, dell’identità nuova o ritrovata.
Nord/Sud/Est/Ovest è dunque una esperienza. E’ come entrare un una scatola nera e buia, spostare con forza e aprire un varco e scoprire all’improvviso che non è più la ricerca della luce il fine ultimo ma le esperienze vissute durante il viaggio: passaggi stretti ed angusti, luoghi ampi e infiniti, voci, profumo di fiori.” (Roberta Melasecca)
Il prossimo appuntamento di N/S/E/O, dopo Interno 14, sarà dal 2 al 23 giugno 2017 presso Espacio Bop, Madrid Spagna.
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Angiola Bonanni (Roma), dal video Altalena, Sei numeri di videocabaret, 2013
Cristina Ataíde (Lisbona) Progetto NO NAME, Sintra (PT) 2010
Gisela Weimann (Berlino) Videoistallazione con film da muro di 6 metri per “Welcome to Futuristan”, Kunstquartier Bethanien, Berlino 2016
Marie Filippovová (Brno) “Stoa”, inchiostro e guache, 220 x 120 cm, 2010–2013
Nord/Sud/Est/Ovest – Mostra Collettiva sede: Interno 14 (Roma); a cura di: Roberta Melasecca. Nord/Sud/Est/Ovest è un lavoro work in progress di quattro artiste europee (Gisela Weimann - Berlino, Germania, Angiola Bonanni - Roma, Italia, Marie Filippovová - Brno, Repubblica Ceca, Cristina Ataíde- Lisbona, Portogallo) iniziato nel 2014 con una residenza alla Maison d’Art Contemporain ad Asilah, Marocco, proseguito nel 2015 nella Galleria Noir sur Blanc a Marrakesh, Marocco.
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