Tumgik
#primis kingsley
milolov3nutella · 1 year
Text
Wip chibis!
My little Primis beans
Tumblr media
11 notes · View notes
daniel13sworld · 8 months
Text
Tumblr media
Autore: Felicia Kingsley
Editore: Newton Compton Editori
Spicy: 2/5
Voto: 4,5/ 5
Recensione: Il libro in sè mi è piaciuto tanto, mi ha riportata in un'epoca che ho sempre sognato di vivere, amo la scrittura e quel luogo così incantato, anche se a quell'epoca si poteva sognare ben poco, visto che non c'era una scelta per le donne, soprattutto in amore. Mi piace il fatto che lei si sia catapultata in un mondo che ha scritto stesso lei su un piccolo diario. Reedlan è uno dei miei personaggi preferiti maschili, è presente e cerca sempre di aiutarla, gli uomini di quell'epoca non erano tutti così ed era difficile che si innamorassero. La loro storia d'amore ti prende già dai primi capitoli fino all'ultimo in cui lui torna per riprendersela e vivere con lei in un'epoca a lui del tutto sconosciuta.
Trama: A chi non piacerebbe vivere nella Londra di inizio ’800, tra balli, feste e inviti a corte? Di certo lo vorrebbe Rebecca Sheridan, perché a lei il ventunesimo secolo va stretto: vita frenetica, zero spazio personale e gli uomini... possibile che nessuno sappia corteggiare una ragazza? Brillante studentessa di Egittologia e appassionata lettrice di romance Regency, Rebecca ama partecipare alle rievocazioni storiche in costume e, proprio durante una di queste, accade qualcosa di inspiegabile: si ritrova sbalzata nella Londra del 1816. Superato lo shock iniziale, realizza di avere un'occasione unica: essere la debuttante più contesa dagli scapoli dell’alta società, tra un tè e una passeggiata a Hyde Park. Mentre è alla ricerca del suo Mr Darcy, attira però l’attenzione dell’uomo meno raccomandabile di Londra: Reedlan Knox, un corsaro dal fascino oscuro e dalla reputazione a dir poco scandalosa. Insomma, il genere d’uomo che una signorina per bene non dovrebbe proprio frequentare. Ma quando Rebecca scopre segreti inconfessabili e trame losche dell’aristocrazia, il suo senso di giustizia le impone d’indagare. Nessuno però pare intenzionato a mettere a rischio il proprio onore per aiutarla. Non le resta che rivolgersi all’unico che un onore da difendere non ce l’ha: Reedlan Knox. E se, dopotutto, il corsaro si rivelasse più interessante del gentiluomo che ha sempre sognato? Decidere se tornare nel presente o restare nel 1816 potrebbe diventare una scelta difficile...
0 notes
stilouniverse · 2 years
Text
Elizabeth Jane Howard "Quel tipo di ragazza", presentazione
Elizabeth Jane Howard “Quel tipo di ragazza”, presentazione
Traduzione di Manuela Francescon “Scritto durante i primi anni di matrimonio con Kingsley Amis, Quel tipo di ragazza è l’analisi precisa di un’unione indistruttibile solo in apparenza, ma anche un’esplorazione magistrale dei tenui legami che costituiscono il tessuto delle nostre vite: una storia toccante sull’amore, la solitudine e il desiderio”.(dal Catalogo Fazi Editore) Pubblicato per la…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
weirdesplinder · 3 years
Text
Libri romance con coppie mature
Molto spesso le protagoniste dei romanzi sono: giovani e belle, (diciassette-diciotto  anni), piene di vita  e accalappiano l'eroe bello e tenebroso (spesso molto più grande di loro) senza fatica apparente. Bene, è ora di finirla. Anche chi ha superato i trenta o quaranta ha il diritto di essere protagonista e di mettere in ginocchio un belloccio da sposare. I quattro romanzi che vi vorrei consigliare, oltre ad essere scritti bene, ad avere trame intriganti e divertenti, hanno delle protagoniste finalmente DIVERSE dal solito. Non più nel fiore degli anni, hanno ormai, trenta, quaranta anni, non sempre sono bellissime, ma trovano comunque l'amore in modi inaspettati.
Tumblr media
Il velo della notte di Lydia Joyce
https://amzn.to/31KPJhn
Trama: 1800. Inghilterra. Un conte misterioso vive quasi recluso nel suo maniero. Una nobildonna va a trovarlo per salvare dai debiti il fratello. Il conte le propone un patto. Lei acetta e così due vite segnate dal dolore e dalla solitudine si incontrano. Entrambi non più giovanissimi, entrambi pieni di ricordi dolorosi e di rimpianti. Riusciranno a guarirsi a vicenda?
La mia opinione: Un bellissimo romanzo, con due protagonisti di primo piano. Entrambi segnati dal loro passato hanno dei caratteri forti e fragili allo stesso tempo. Lui segnato da una misteriosa malattia che non gli permette di uscire alla luce del sole, lei piena di rimpianti per le sue stesse scelte che le hanno rubato la giovinezza. Insieme troveranno conforto e amore.
E infine la baciò di Laura Lee Guhrke
https://amzn.to/2Pv51V8
Trama: Inghilterra. Fine 1800. Emmaline è la segretaria di un famoso editore. Seria, pacata e controllata, vive secondo le ferree regole dell'etichetta. Il suo datoro di lavoro, invece, scandalosamente divorziato se ne infischia delle regole della società. Emma si accorge che la sua vita non è quella che vorrebbe solo dopo l'ennesimo rifiuto a far pubblicare il suo libro, proprio il giorno del suo compleanno. Ormai trentenne ha passato la giovinezza sprecandola, così decide di dare una svolta alla sua vita. Si licenzia, trova un nuvo editore e pubblica il suo libro. Il suo ex datore di lavoro però non intende lasciarla andare, senza di lei il suo ufficio sembra crollare. Quello che non si aspetta però è di essere attratto dalla nuova Emma. Per la prima volta la vede veramente...
La mia opinione: Molto bello. I due protagonisti non sono preda di equivoci o spinti l'uno verso l'altro da elementi esterno o da altri personaggi, è semplicemente un lavoro interiore che li avvicina. Emma per la prima volta agisce impulsivamente e da quel momento cambia agli occhi del suo ex datore datore di lavoro Lord Marlowe. Egli crede, dopo un divorzio disastroso e doloroso, di essere immune all'amore e nemmeno riconosce ciò che prova per Emma, sa solo che deve aiutarla a liberarsi dalla prigione di regole che la soffoca. Un libro stupendo, romantico, ma con una vena di tristezza e gioia che ammalia il lettore. Da leggere assolutamente.
Il duca di ghiaccio di Mary Balogh
https://amzn.to/3cMkBV3
Trama: Il glaciale e solitario Wulfric Bedwyn, duca di Bewcastle, ha visto i suoi fratelli e sorelle trovare l’amore e sistemarsi. Tuttavia non ha alcuna intenzione di emularli. Alla morte della sua amante si sente però improvvisamente solo e accetta un invito a un ricevimento, incontrando una schiera di dame che fanno di tutto per attirare la sua attenzione. Tranne una: Christine Derrick. Non più giovanissima e vedova, Christine ha comunque una vivacità e una carica sensuale che Wulf non riesce a ignorare. Eppure, nonostante l’inevitabile e corrisposta attrazione, lei rifiuta di diventare sua amante, e sedurla sarà per il “duca di ghiaccio” una sfida da vincere a ogni costo. Al punto di rendersi conto di non poter più fare a meno dell’amore…
La mia opinione: ve ne ho già parlato ampliamente in diversi post precedenti, romanzo bellissimo da leggere assolutamente, indipendentemente dall’età dei protagonisti che essendo più maturi sono comunque più interessanti. Tutta la serie Bedwyn sarebbe da leggere.
Mio unico amore di Mary Balogh
https://amzn.to/2QSbPwf
Per la prima volta dalla morte del figlio e della moglie, George Crabbe, duca di Stanbrook, prende in considerazione l’idea di risposarsi. Riaffiora così nella sua mente l’immagine di una donna conosciuta un anno prima e mai più rivista: Dora Debbins. Dora, da parte sua, ha perso ogni speranza di contrarre matrimonio dopo lo scandalo che aveva investito la sua famiglia e i lunghi anni in cui si era dovuta occupare della sorella minore. Ora vive da sola nel Gloucestershire, dove insegna musica per guadagnarsi da vivere. Ma la visita del duca penetra nella sua vita come un raggio di sole…
La mia opinione: Questo appartiane a una delle serie più recenti della Balogh (serie Survivor) secondo me meno belle delle precedenti, ma la Balogh è sempre la Balogh e merita. Tengo comunque a dire che questo libro ha veramente poca trama, perciò se cercate letture che vi coinvolgano in modo particolare o vi regalino soprese cercate altrove. Qui è tutto corteggiamento e approfondimento psicologico e basta.
Semplicemente perfetto, di Mary Balogh
https://amzn.to/3sM7VlX
Claudia Martin, colta e dai modi semplici, dirige con impegno una scuola per giovani signore poco abbienti. Genuino è il suo disprezzo per l’aristocrazia e per la superficialità dei rituali che la caratterizzano. Trovarsi quindi in viaggio da Bath a Londra in una splendida carrozza con Joseph Fawcitt, marchese di Attingsborough, è per lei un tormento. Che diventa autentico supplizio nel momento in cui scopre di essere attratta da lui. Per contro, Joseph si accorge al primo sguardo di quanto Claudia sia appassionata e gentile. Sarà possibile, per due mondi tanto diversi, trovare un punto d’incontro?
La mia opinione: Ultimo libro della serie Simply della Balogh, serie che vi consiglio di leggere tutta, e dopo aver letto la serie Bedwyn poichè le due serie hanno ersonaggi in comune. Libro bello quanto tutta la serie del resto, super consigliato e scritto benissimo, appartierne all’epoca d’oro della Balogh.
Qualcuno da desiderare di Mary Balogh
https://amzn.to/3cNzx5o
Trama: Dopo la morte del marito, il conte di Riverdale, con cui ha vissuto per vent’anni senza sapere che era già sposato, Viola Kingsley è irrequieta e infelice sebbene circondata dall’affetto dei figli e di tutta la famiglia. Superati, o quasi, il dispiacere e la vergogna per essere stata privata del titolo nobiliare e del patrimonio, sente tuttavia che la sua vita è vuota finché un giorno, per caso, si imbatte in un vecchio spasimante respinto quattordici anni prima: Marcel Lamarr, marchese di Dorchester. Nonostante una fuga d’amore lontani dal mondo, però, nel giro di un paio di settimane il loro senso del dovere sembra avere di nuovo il sopravvento quando…
La mia opinione: questo fa parte della serie Westcott della Balogh, la sue serie che amo di meno, per carità è carino come libro ma diverse scene mi hanno ricordato altri libri precedenti dell’autrice, sa molto di già letto e visto mille altre volte questo libro.
Gli amanti dello scandalo (Scandalous lovers), di Robin Schone
https://amzn.to/2Nqdc4a
Trama:  Londra. Primi del 1900. James ha quarantasette anni, è un avvocato  difensore, e la morte di sua moglie gli ha fatto capire non averla mai  conosciuta, di non avere mai cercato di conoscerla. Lui fa parte con  altri uomini e donne di un club, Il  Club degli uomini e delle donne che  era nato per discutere delle differenze fra i sessi, ma che in realtà  non ha mai affronìtato argomenti reali. Gli stessi membri si conoscono  appena fra di loro. Ma l'entrata di una sconosciuta durante una riunione  del Club, cambierà tutto La sconosciuta è Frances, ha quarantanove  anni, è vedova ed è nonna di ben dodici nipoti. Dalla campagna è venuta  in città per una breve vacanza. Non sa che la sua sincerità nel  rispondere alle domande di James cambierà le dodici vite dei membri del  club e soprattutto cambierà per sempre la sua vita.
La mia opinione: qui l’età dei protagonisti è centrale alla trama. Il libro è stupendo anche se estremamente sensuale, visto che la sessualità e la libertà sessuale sono al centro della trama.
Scandalo inglese (The Trouble with Harry) di Katie MacAlister
https://www.eharmony.it/Harmony/Libri/Historical/Grandi-Romanzi-Storici/Grandi-Romanzi-Storici-giugno-2008/SCANDALO-INGLESE
Trama: Per evitare la rovina finanziaria, Frederica Pelham, detta Plum, decide di rispondere all'inserzione matrimoniale di un vedovo, e poco tempo dopo lo sposa. Solo in seguito il consorte le rivela di non essere il segretario di un ricco marchese, bensì Lord Harry Rosse in persona, e di avere addirittura cinque figli! Per Plum è un duro colpo, anche se non può certo lamentarsi dell'inganno visto che nasconde a sua volta dei segreti imbarazzanti, come l'accusa infamante che macchia la sua reputazione, o la presenza di un ex marito che minaccia di rivelare a tutti il suo scandaloso passato. Insomma, Plum desiderava soltanto un po' di pace e di sicurezza, ma come riuscirà a ottenerla tra tanti equivoci e ricatti?
La mia opinione: Qui la trama è avvincente, ironica e piena di equivoci e inganni. Se vi piace quel genere di libri allora questo fa per voi.
Inediti in lingua italiana:
Something Shady
Pamela Morsi
Inedito in italiano
Trama: Primi anni del 1900. America. Per venti anni lei ha amato in segreto il suo vicino, e fantasticato su di lui. Ormai, vicina ai quaranta sa di aver sprecato i suoi anni migliori dietro un sogno impossibile, finchè l'incredibile accade. Un malinteso avvicinerà lei al suo vicino, ed entambi scopriranno di essersi sempre piaciuti.
La mia opinione: La trama sembra inconsistente ma in realtà gli equivoci si susseguono pieni di ironia e i due protagonisti ormai maturi, riscoprono dentro di loro, una giovinezza interiore che li ripagherà di tutti i dolori subiti. Avrebbero potuto amarsi venti anni prima se solo uno dei due avesse parlato, ma a che serve rimpiangere il passato se il presente diventa meraviglioso?
Someone to remember di Mary Balogh
Inedito in italiano
Trama: Matilda Westcott da ragzza ha rifiutato la proposta di matrimonio del suo primo amore su consiglio dei genitori, ma ora trent’anni dopo ha una seconda possibilità di rimediare a quell’errore.
La mia opinione: Racconto della serie Westcott che sarebbe molto carino se non riuscisse a risultare prolisso nonostante la sua brevità. Non lo consiglio, ma l’ho messo in lista perchè i due protagonisti hanno superato la cinquantina ed è raro trovare protagonisti di questa età nel genere romance.
Another dream, di Mary Balogh  (racconto contenuto nell’antologia: Once upon a dream)
Inedito in italiano
Trama: Eleonor, la sorella di Christine moglie del Duca di Ghiaccio Wulfric Bedwyn, da sempre convinta di non volersi sposare dopo aver perso il fidanzato in guerra, si rende conto dopo aver pasdsato i quaranta che insegnare non le basta più e fortunatamente per caso in una locnda durante un temporale incontra un bel Conte, vedono con due bambini adorabili...
La mia opinione: Questo al contrario di Someone to remember, appartiene all’epoca d’oro di Mary Balogh e farebbe parte della serie Simply ed è collegato anche al Duca di Ghiaccio, perciò è molto carino e superconsigliato.
2 notes · View notes
Text
Locked Down online film streaming ita gratis completo
Locked Down Guardare - https://locked-down-fr.blogspot.com/
Il mio incubo personale è che Hollywood presto ci inonderà di film pandemici con la sciocca idea che il pubblico in quarantena non vede l'ora di vedere i film dell'inferno in quarantena. Questo "Locked Down", ora disponibile su HBO Max, è una prova dell'orrore di un film ispirato al coronavirus. Immagino che il regista Doug Liman e lo sceneggiatore Steven Knight possano aver sognato, arrampicato, filmato, montato e pubblicato “Locked Down” in pochi mesi - con severe restrizioni di sicurezza - contano qualcosa. Ma in questo caso, conta solo come uno dei primi contendenti per il Dubious Achievement Award del 2021. Senza colpire il cast. Anne Hathaway dirige un cast stellato di artisti troppo qualificati che cercano inutilmente di indurci a credere che non siamo bloccati in qualche manovra criptica che dovrebbe essere fatta solo per essere definiti un lavoro scadente. Hathaway interpreta Linda, un dirigente d'azienda che lavora per un capo (Ben Stiller che fa la melma alla perfezione) che le ordina di licenziare la sua squadra di colleghi. Per aumentare il suo stress, Linda ha rotto rumorosamente con Paxton (Chiwetel Ejiofor), il suo amante per 10 anni. Si distanziano socialmente nella loro elegante casa londinese con un invidiabile cortile. Poveri bambini! Sei una coppia? Neanche io. Nelle scene di apertura, "Locked Down" segna uno o due punti divertenti sulle infinite riunioni Zoom e l'accaparramento di parolacce nei supermercati. Ma anche i migliori talenti, come il vincitore dell'Oscar Hathaway per "The Miserable" e la star di "12 Year Old Slave" Ejiofor, non possono sopravvivere ai torrenti di dialoghi che la sceneggiatura porta loro. Si odia per essere una traditrice. E sprofonda nei suoi sogni perduti di essere un poeta e di saltare sulla sua moto come un ribelle in una fantasia “Easy Rider”. Invece, Paxton esegue lavori illegali in un furgone per un caposquadra (Ben Kingsley), che fornisce documenti falsi che lo identificano come Edgar Allen Poe, l'illustre poeta americano di cui nessuno in questo film sembra conoscere. Sono barzellette, persone, maliziosamente progettate per ridicolizzare le masse sporche. È a questo punto che "Locked Down" promette di trasformarsi da una commedia romantica violenta a un film d'assalto, in cui Paxton e Linda decidono di riaccendere la loro passione rubando un diamante da 3 milioni di dollari da Harrods, l'eminente grande magazzino londinese dove lei lavorato. Questo dà il tuo certificato di sicurezza. E il tuo autista di evacuazione è - hai indovinato - Edgar Allen Poe. Sebbene Harrods abbia chiuso durante la pandemia, il leggendario emporio si è aperto per Liman, che ha guidato Brad Pitt e Angelina Jolie nel loro matrimonio criminale come cura per un ristagno "Mr. e la signora Smith ”. Visioni di voli classici, come "Ocean's Eleven" e "Logan Lucky" di Steven Soderbergh, danzano nella tua testa. Non sperare. Liman non è un Soderbergh. Almeno non qui. Quello che sembra un delizioso lavoro interno degenera rapidamente in una serie di improbabilità prive di tensioni che spingono la credulità oltre il punto di rottura. Per quanto riguarda la suspense, non esiste. Non metterti in quarantena con questa triste scusa per una fuga sperimentale. "Locked Down" è una grande delusione. Hathaway ed Ejiofor meritano di meglio. Lo stesso vale per il pubblico.
Locked Down streaming Locked Down streaming ita Locked Down film online gratis Locked Down film gratis Locked Down vedere Locked Down vedere film Locked Down guardare online Locked Down guardare online gratis Locked Down guardare il film per intero Locked Down film streaming gratis Locked Down film online gratis Locked Down film gratis online Locked Down guardare gratis streaming Locked Down scarica film gratis Locked Down film gratis per tutti
1 note · View note
amyleeevitalia · 3 years
Text
Articolo tradotto in italiano:
Amy Lee, la voce del rock all'inizio del secolo
La cantante e autrice della band Evanescence, Amy Lee, è tornata sul ring con un nuovo album in questi giorni: The Bitter Truth.
Quando il secolo scorso è finito, è nato il rock “nü metal”, uno stile che ha attinto a varie fonti: heavy metal, industrial rock e il rap più tagliente. Band come Linkin Park, Limp Bizkit, Deftones o Rage Against The Machine (risparmiando tutte le possibili distanze tra loro) erano maestri e signore del rock in inglese. Fu in questo contesto che emersero gli Evanescence , una band guidata dalla cantautrice Amy Lee .
Fallen, il primo album.
La foto di Lee è suonata con contrasti, proprio come la musica del gruppo: un rock duro e denso, intriso del suono distorto della chitarra e in cui la voce potente - e allo stesso tempo eterea - di Lee aleggiava come quella di Una sirena. La combinazione ha conquistato milioni di persone, che hanno acquistato il primo album grazie a successi come Bring Me To Life, Going Under e My Immortal , e catapultato la band alla fama.
Ovviamente, gran parte del fascino degli Evanescence è la stessa Lee, una bruna con uno sguardo intenso e dagli occhi azzurri. Il carisma e la centralità di Lee nella band sono tali che persino il batterista a volte molto stravagante Will Hunt viene messo in ombra.
Lee è nato 39 anni fa nello stato della California e fin da giovane ha sviluppato l'amore per la musica. Suo padre era l'ospite di un programma radiofonico musicale e lei ha ricordato in una nota dello scorso anno che c'erano sempre canzoni che suonavano a casa sua. "Mio padre portava sempre nuova musica e qualche volta andavo a vederlo alla radio dove suonava dischi su un grande impianto audio che aveva e ballava".
La famiglia si trasferì più di una volta e alla fine si stabilì nella città da cui Bill e Hillary Clinton, tra gli altri, partirono, o Little Rock (un bel nome "Stephen King").
Secondo la leggenda, il chitarrista Ben Moody ha sentito Lee fare una cover di una canzone di Meat Loaf ed è venuto a proporgli di suonare insieme. Entrambi reclutarono altri musicisti e già come gli Evanescence registrarono diverse canzoni che vendettero nei loro concerti come gruppo indipendente. Quelle prime registrazioni (tre EP e un album chiamato Origin ) sono molto apprezzate dai fan del gruppo, anche se a Lee non piacciono molto. "Sono come il diario intimo di una persona molto giovane che mi vergogno un po 'di mostrare, ma mi ricordano tutto il tempo", ha detto l'anno scorso.
Una grande etichetta, Epic, li firmò e pubblicarono Fallen. MTV era ancora un canale importante per la musica e il rock alternativo aveva occupato lo spazio più grande nel genere dopo il ritiro del grunge dopo la morte di Kurt Cobain (Nirvana). Gli Evanescence si sono scontrati frontalmente con il successo commerciale e artistico. Ora, quando Lee ripensa a quegli anni, dice che tutte le ripercussioni sono arrivate a lui forse troppo rapidamente.
In un video in cui racconta come sono stati quegli anni, la cantante ricorda che diversi eventi le hanno tolto parte del divertimento che avrebbe potuto provare. “Vuoi arrivare lì, al successo e alla fama, con tutta la tua anima. Quando sono arrivato, quando mi sono visto in un video su MTV o mi sono sentito alla radio, non potevo crederci. Allo stesso tempo, molto sta accadendo. Mio fratello era malato e io non ero mai a casa. Abbiamo avuto problemi nella band e abbiamo dovuto fingere che andasse tutto bene. Inoltre, ero contrario all'idea di avere una voce maschile nelle nostre canzoni. Quella era un'idea dell'etichetta che voleva mettere qualcosa di più "familiare" nella nostra musica, in modo che raggiungesse più persone ”.
Lee si è arrabbiato così tanto che ha sbattuto la porta ed è tornato a casa. Alla fine ha riconsiderato ed è tornato a Los Angeles (la città in cui si era trasferito con il resto dei musicisti) e ha accettato di registrare la canzone Bring Me To Life con la voce del cantante della band 12 Stones Paul McCoy come ospite.
È relativamente comune per i musicisti rock anglosassoni lamentarsi di ciò che le loro etichette discografiche vogliono imporre o suggerire loro, ma dato il successo del primo singolo degli Evanescence, è ragionevole pensare che, dopotutto, ci fosse qualche motivo nel idea che Lee ha respinto in prima istanza. È che sembrava avere sempre un carattere forte e il desiderio di "non appartenere" ai più accettati e convenzionali. “Fin dalla tenera età, sapevo che non volevo essere cool. Volevo essere strano. Che mi vedi e fai una smorfia ”.
Lo spirito di Lee si è calmato quando Epic ha finalmente pubblicato Going Under come secondo singolo dall'album. Quella era la canzone che voleva far conoscere per prima, non Bring Me To Life. Senza una voce maschile ma con molto successo commerciale, la ripercussione della canzone ha fatto sentire Lee un po 'più a suo agio con il momento della band che era l'headliner.
Comunque, guardando indietro, il destino del gruppo è stato deciso. Dopo quell'esplosione di popolarità e vendite, la band ha intrapreso un tour e lì le differenze interne sono state accentuate: Lee voleva fare qualcosa di diverso, unico ("Tutti i miei idoli musicali, siano essi Nirvana o Björk, avevano uno stile che non somigliava l'un l'altro). to nothing "), mentre il chitarrista e co-cantautore Ben Moody aveva una sensibilità più pop e conciliante verso ciò che pensava il pubblico potesse desiderare. Tra la permanenza del cantante e il chitarrista, la scelta non è stata complicata: ciao Moody.
Tre anni dopo Fallen, uscì il secondo album, The Open Door , ma non era rimasto molto dello slancio interno che aveva guidato Lee e gli altri nei loro primi giorni. Era il canto del cigno per il primo palco della band.
Da sola, Lee ha provato a essere una compositrice di colonne sonore di film e non è andata affatto male. Ha composto la musica di scena per diversi lungometraggi, da solo o con altri, come War Story (2014), con Ben Kingsley e Catherine Keener. Ma di tanto in tanto, nelle interviste, ha accennato a un possibile ritorno della band che aveva comandato in quel momento. Fino al 2015 e in Giappone il gruppo è tornato sul palco. I musicisti non avevano nuove canzoni, ma i successi del passato sono stati sufficienti per risvegliare l'interesse dei fan di lunga data e anche dei fan più giovani.
Il gruppo ha pubblicato un album di versioni orchestrali, Synthesis, per sostenere un rinnovato interesse prima di tornare con nuove canzoni. The Bitter Truth è uscito il 26 marzo. "Per me, ha perfettamente senso che un nuovo disco degli Evanescence esca in questi giorni, che sono la fine dei tempi", ha detto (supponiamo ironicamente). Il gruppo ha già visto in anteprima più di una nuova canzone sul proprio canale YouTube e la voce di Lee è ancora lì, intatta.
La politicizzazione di Lee
Per la campagna presidenziale degli Stati Uniti dello scorso anno, in cui vinse Joe Biden, Lee ha autorizzato l'uso di molte delle canzoni degli Evanescence per incoraggiare le persone a registrarsi per votare. I quattro anni di Trump come presidente hanno fatto arrabbiare Lee. “Mi sono stancato di tante bugie, mi sentivo molto frustrato. Non possono esserci due verità. Deve essercene solo uno ", ha detto a Consequence Of Sound. In particolare, Lee ha regalato una recente canzone vintage - chiamata Use Your Voice - per cercare di sensibilizzare sull'importanza del voto, ma soprattutto come dichiarazione femminista. Ispirata al caso di una donna abusata sessualmente, la canzone vuole essere una fonte di empowerment in modo che le donne che sono state discriminate o maltrattate non tacano. “Non volevo essere troppo esplicito e politico, ma sono orgoglioso di aver contribuito al cambiamento. E ci deve essere di più ", ha detto a proposito di uno dei suoi contributi al dibattito politico nel suo paese. Anche se anche lui non pensa che vada tutto bene. "Qualcosa cambia. Quando ero più giovane, c'erano molte meno donne nel rock. Non che ce ne siano molti adesso, ma le menti di molte persone sono più aperte ora ".
Tumblr media
0 notes
ificouuldfly · 4 years
Text
5 aprile
𝓘𝓽'𝓼 𝓪 𝓷𝓮𝔀 𝓶𝓸𝓶𝓮𝓷𝓽 🌻
⚓️ Edward and the article: it's time to do something. 📅 5.04.2023
Edward passeggiava su e giù per la redazione. La stanza era diventata il luogo dove passava più tempo in assoluto, dopo la camerata tassorosso e le cucine. Si fermava, guardava sulla bacheca di sughero i suoi scatti e il trafiletto della Gazzetta del Profeta sulla morte di Kingsley Shacklebolt e subito riprendeva a consumare il pavimento con il suo andirivieni.
Il fil rouge che legava gli eventi gli si faceva sempre meno chiaro ma lo ripeteva come un matra, perché lo aiutava a prendere il coraggio di fare quello che si accingeva a compiere: chiamare Maverick e dargli l'okay.
Il giovane McMillan non era un ragazzo a cui il coraggio mancasse e nemmeno troppo timoroso come spesso venivano fatti passare gli studenti giallo-neri, ma sicuramente era cauto ed osservatore e aveva capito che quella storia era intricata e pericolosa. Quella storia non sarebbe andata affatto a finire bene. Per questo aveva preferito aspettare e raccogliere altri indizi.
A Edward ben poco interessava dell'altrui opinione se non quella di chi davvero lo conosceva. Che gli altri lo credessero pure ingenuo e fessacchiotto, l'importante era restare fedele a se stesso. Gentilezza e trasparenza, pacatezza e giudizio solo dopo aver compreso.
Queste erano le regole d'oro.
Il temperamento mite gli aveva infatti permesso di raggiungere piccoli traguardi nei suoi diciassette anni, primi tra tutti la supervisione del giornale e la tenda nella foresta. L'evento accaduto ad Hogwarts però, gli aveva fatto cambiare idea su alcune delle sue linee guida poiché era stato troppo importante e la risonanza troppo poca.
Nessuno aveva dato spiegazioni agli studenti, la Preside si era solo scomodata a portarli tutti nella villa dopo la partita.
Era dal 6 Febbraio che la Preside mentiva e evitava argomenti spinosi, il ragazzo non se ne capacitava. Quando lui in quella data le aveva mostrato di sua sponte i risultati delle ricerche svolte per conto del club di creature magiche, il risultato lo fece sentire preso in giro.
Ma come? Aveva fatto tutto ciò nella più assoluta trasparenza quando si sarebbe potuto semplicemente mettere a scrivere un articolo dove raccontava delle uccisioni rituali e cosa otteneva? Non solo gli aveva negato di scriverlo, ma anche di parlarne o di mettere di nuovo piede nella foresta proibita.
Il giovane lo aveva fatto sia per avvisare la McGranitt di un qualcosa che lei stessa probabilmente già sapeva, ma anche per poter avere il lasciapassare di divulgare la notizia. Quelle uccisioni erano gravi e gli studenti dovevano essere preparati, a maggior ragione dopo l'apparizione del marchio nero sulla Gringott.
Era furioso Ed, e quella rabbia era rimasta nel suo cuore e nella sua testa, sopita, in attesa di poter fare qualcosa in merito.
La prima occasione giunse quando il ragazzo confidò l'accaduto a Maverick, compagno di redazione e di ruolo nella squadra. Ma soprattutto amico. Edward riponeva moltissima fiducia in lui, conosceva abbastanza il cuore del serpeverde e sapeva anche di potergli chiedere di dividere quel fardello. Dove l'ingegno di Edward finiva, iniziava quello del compagno e viceversa.
L'idea era venuta ad entrambi una sera, quando, confrontandosi, decisero di dover agire in qualche modo.
Prese il telefono e inviò il messaggio a Rosier con solo scritto "okay, facciamolo".
0 notes
awardseasonblog · 4 years
Photo
Tumblr media
Annunciati i primi vincitori dei #SFFILM Awards Night @sffilm la cui premiazione si terrà il 9 dicembre. Tra i premiati finora rivelati troviamo: #GlennClose (Hillbilly Elegy) -Premio SFFILM for Acting #AaronSorkin (The trial of Chicago 7) -Kanbar Award for Storytelling #ChloeZhao (Nomadland) -Premio Irving M. Levin for film direction Kingsley Ben-Adir, Eli Goree, Aldis Hodge, and #LeslieOdomJr (One Night in Miami) -SFFILM Special Award for Outstanding Ensemble Performance #awardsseason https://www.instagram.com/p/CH1y2eaFg4Y/?igshid=z8pb50ci1wf1
0 notes
giancarlonicoli · 4 years
Link
26 ago 2020 11:16 PIRLO, “UN COSTO MINORE” - ANDREA AGNELLI GLI HA AFFIDATO LA PANCHINA DELLA JUVENTUS PER RISPARMIARE: I CONTI SONO IN SOFFERENZA - L’EX CENTROCAMPISTA MAL VISTO DALLA TORINO BENE PER LA SUA STORIA CON VALENTINA BALDINI, EX DI RICCARDO GRANDE STEVENS (UNA FAMIGLIA CHE SOTTO LA MOLE PESA PARECCHIO) - IL PROBLEMA INGAGGI, LE SCELTE TECNICHE, LA SQUADRA VECCHIA E LE ASPETTATIVE SU PIRLO GONFIATE DAI GIORNALI PRONI
1 - DAGOREPORT
I quotidiani hanno già intinto la penna nella saliva per incensare la (prematura) epopea di Andrea Pirlo sulla panchina della Juventus. E’ una scommessa, sia chiaro. Anzi una scelta per “costo minore”. Andrea Agnelli ha le casse in sofferenza e l’investitura dell’ex centrocampista è stata una manovra per risparmiare. Una scelta che, però, non è piaciuta ai tifosi bianconeri della Torino bene, quelli che storcono il naso quando la forma non è linda, pinta e ipocritamente rispettata. Pirlo ha una “macchia” nel suo curriculum.
Non calcistico, sia chiaro, ma amoroso. Nel 2013 lasciò la moglie, Debora Roversi, dopo 13 anni di matrimonio e due figli, per la pr Valentina Baldini nota per essere stata fidanzata con Riccardo Grande Stevens, figlio di Franzo Grande Stevens, storico avvocato della famiglia Agnelli e un tempo amico intimo dell’Avvocato.
Non si è mai capito se la biondina abbia iniziato la storia con l'ex calciatore quando ancora stava ufficialmente con Grande Stevens. Corna o non corna?
In un'intervista a "Chi", l'avvocato, tra un dico e non dico, lasciò intendere che la storia d'amore finì - dopo dieci anni - proprio per colpa del calciatore. Anche se alla domanda precisa rispose con un giro di parole: "La storia è finita: punto. Io non do peso alle cose che si sentono raccontare. Ricordate che tutto dipende sempre dalla qualità del chiacchiericcio: per star male, deve valerne la pena". Insomma il mite Pirlo ha “beccato” in un recinto da cui avrebbe dovuto tenersi alla larga. E c'è chi, al di là delle dichiarazioni ufficiali, non dimentica il torto subito...
E poi c’è il lato tecnico. La Juventus è una squadra vecchia, economicamente provata dagli investimenti degli ultimi anni e che non riesce a smaltire gli ingaggi pesantissimi riconosciuti a Cristiano Ronaldo e Higuain (a cui la società ha proposto la rescissione del contratto a costo di una pesante minusvalenza in bilancio). I limiti della gestione bianconera, nella programmazione, sono nuovamente emersi dopo aver visto trionfare Kingsley Coman in Champions league: il francese è stato venduto a 19 anni al Bayern per 28 milioni incassati in tre anni.
Nel frattempo, in vista della prossima stagione, sono stati rinnovati i contratti rinnovati a nonno Buffon (42 anni) e Chiellini (36), mentre si cerca di ingaggiare Dzeko (34). E poi c’è la grana Dybala. Il talento del futuro, che la Juventus è disposta anche a vendere in presenza di offerta congrua, batte cassa per il rinnovo: vuole passare dagli attuali 7,3 milioni a stagione a 15. E’ un’esternalità negativa dell’ingaggio di CR7: strapagare il portoghese 31 milioni all’anno spinge gli altri campioni a chiedere di più.
2 - PIRLO: «PREDESTINATO? DIPENDE DAI RISULTATI»
Paolo Tomaselli per il “Corriere della Sera”
Pensare a un calcio di «possesso palla, dominio del gioco e veloce recupero del pallone» sulla scia di Maurizio Sarri, ma puntando sulla flessibilità, il dialogo, l'empatia. Ovvero l'esatto contrario di quello che la Juventus aveva scelto un anno fa, salvo poi pentirsene, non certo per esclusiva colpa del tecnico dalla gavetta infinita. Il nuovo allenatore dalla gavetta inesistente deve innanzi tutto spazzare i cocci da terra e poi penserà al resto. Perché in casa bianconera c'è da «riportare entusiasmo e voglia di sacrificarsi uno per l'altro per raggiungere gli obiettivi».
Prima dei moduli («a 4 difensori ma anche a 3 quando si attacca»), della permanenza di Dybala («Mai stato sul mercato») o dei nuovi innesti da concordare con la società («Voglio un certo tipo di giocatori»), la missione da non fallire è una soltanto: rimettere spogliatoio e allenatore sulla stessa lunghezza d'onda. Per farlo, bisogna riconquistare Cristiano Ronaldo, mettendogli a disposizione un centravanti più adatto al suo gioco e anche ovviamente a quello del resto della squadra: Dzeko potrebbe essere la soluzione migliore nel rapporto qualità-prezzo.
Scaricare Higuain, anche a costo di fare una minusvalenza di 18 milioni, era il primo passo in questo senso e Pirlo lo ha già fatto: «Con lui ho parlato, è una persona che ammiro tantissimo. Ha fatto un ciclo importante, però i cicli finiscono e abbiamo deciso che le strade si devono separare. Ci siamo guardati negli occhi e abbiamo preso questa decisione». Pirlo è stato annunciato dal club (per bocca del direttore dell'area tecnica Paratici) come un allenatore «predestinato». Un modo per rendere più nobile la pressione enorme che attende il nuovo arrivato.
Ma lui sembra pronto a dribblarla, come quando giocava: «Io un predestinato? Dipenderà dai risultati: mi è stato detto da calciatore e spero possa esserlo ancora. Credo nelle mie possibilità e di poter raggiungere questo obiettivo anche da allenatore. Sono al posto giusto nel momento giusto». Personalità e idee chiare non sembrano mancare. E il dialogo può essere il vero punto di (ri)partenza - e di rottura con Sarri e l'ultimo Allegri -. Non a caso Pirlo vuole «riportare l'entusiasmo che si era un po' perso, lavorare e parlare tanto con i giocatori. Fargli capire situazioni e dinamiche del gioco, renderli partecipi negli allenamenti per fargli entrare in testa ciò che vogliamo effettivamente: un lavoro sul campo, ma anche un lavoro di rapporti umani, parlando di cose tattiche e psicologiche».
Andrea va alla ricerca del tempo perduto nella costruzione del gruppo, sfruttando una parte del lavoro fatto da Sarri sul campo, con l'obiettivo di ricreare l'energia dei primi anni di Conte, l'allenatore che più di tutti ha segnato l'approccio di Pirlo alla nuova professione: «Magari poter raggiungere quella voglia, quella coesione e quello spirito di sacrificio...». Lo spirito di nove anni fa, per il decimo scudetto. Per adesso è più facile a dirsi che a farsi. Ma dentro a un gruppo anche le parole pesano. A seconda di chi le dice. E di come le dice.
0 notes
milolov3nutella · 1 year
Text
🤔
Tumblr media Tumblr media
(btw, it's Edward he likes. I'm stuck between Canon x Canon and oc x Canon)
Also, my ENGLISH is at its peak! "Fancying" ain't a word!
6 notes · View notes
mer99blog · 5 years
Text
La verità è che non ti odio abbastanza
Adoro follemente come felicia Kingsley scrive. Adoro il suo modo di descrivere i vari paesaggi, ambienti, i personaggi e le situazioni. Riesco ad immaginarmele.
Io suo ultimo libro “La verità è che non ti odio abbastanza “ mi è piaciuto molto.
All’inizio non mi aveva preso molto, più volte ho pensato di abbandonare il libro a metà, ma l’ho continuato e oggi l’ho finito.
I primi 15 capitoli, capitolo più capitolo meno, non erano così avvincenti come gli altri, mi hanno leggermente “annoiato” ,ma poi ecco che è arrivata la svolta... non riuscivo più a farne a meno dovevo sapere come finiva la storia tra Lexi e Lady Di, la storia tra Lexi e Eric, la storia della truffa. Tutto. Ne sentivo il bisogno ...
E tuttora sento il bisogna di avere altri capitoli che mi diano un finale “completo” .
Felicia non puoi lasciarmi così. Voglio sapere come sarà il piccolo Chambers-Sloan, come si comporterà Lady Di e come sarà la vita in tre di Lexi e Eric.
Tirando quindi una conclusione Felicia ti adoro, mi piace come scrivi, ma ti prego con tutto il mio cuore, nel prossimo libro scrivimi quei capitoletti in più così che io abbia un finale completo
Tumblr media
0 notes
divisecalciobambini · 4 years
Text
completo neymar psg bambino 72. Kingsley Royal
completo neymar psg bambino 72. Kingsley Royal (Lettura) Sei ancora stufo delle mascotte felici? Anch'io. Dov'è l'azione?
71. Moonbeam e Moonchester Chirpy (Manchester City) Quegli occhi enormi sono proprio così dannatamente punibili. Le loro orbite penzolavano come spaghetti cotti dopo i primi colpi.
70.Baggie Bird (West Bromwich Albion) Chiunque gratta con Baggy dovrebbe evitare quel suo becco appuntito, ma vieni, quel sorriso è irresistibile. Bollitore, d'altra parte, per dio. Per motivi di code A&E a Birmingham,siti maglie calcio replica  è un buon lavoro che l'assoluto pazzo lo ha chiamato un giorno.
0 notes
alessandro54-plus · 5 years
Text
Addio Gershon Kingsley, l'autore del tormentone 'Popcorn'. Era un maestro del moog
Addio Gershon Kingsley, l’autore del tormentone ‘Popcorn’. Era un maestro del moog
Gershon Kingsley, nome d’arte di Götz Gustav Ksinski (Bochum, 28 ottobre 1922 – New York, 10 dicembre 2019), è stato un compositore tedesco naturalizzato statunitense. 
articolo: https://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2019/12/15/news/addio_gershon_kingsley_li_autore_del_tormentone_pop_corn_era_un_maestro_del_moog-243533590/
Il compositore statunitense Gershon Kingsley, tra i primi a…
View On WordPress
0 notes
italianaradio · 5 years
Text
NoirFest2019 – Il festival fa pokerissimo
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/noirfest2019-il-festival-fa-pokerissimo/
NoirFest2019 – Il festival fa pokerissimo
NoirFest2019 – Il festival fa pokerissimo
NoirFest2019 – Il festival fa pokerissimo
Cambia la scena e cambiano i protagonisti ma il Noir in Festival che si apre venerdì 6 dicembre a Como non abbassa la guardia: tre giorni fitti di impegni, spettacoli e protagonisti sulle rive del Lago con un’offerta che raddoppia grazie alla collaborazione con AGICI (Associazione Generale Industrie Cine-Audiovisive Indipendenti), che ha scelto il festival come partner per il suo evento annuale, MICI19.
Come sempre in sintonia con la Città dei Balocchi grazie all’impegno dell’Associazione Amici di Como, storico partner del festival, il Noir 2019 si inaugura quest’anno nella cornice suggestiva di Villa Olmo messa cortesemente a disposizione dall’Amministrazione Comunale e per la quale ringraziamo l’attenzione dell’Assessore Carola Gentilini. Sullo sfondo neoclassico della storica Villa si daranno il cambio, tra venerdì e domenica, ospiti eccellenti provenienti da tutta Europa. Si comincia venerdì con i segreti del set più misteriosi nella storia del Noir, Il terzo uomo di Carol Reed con Orson Welles, Alida Valli e Joseph Cotten, raccontati da una protagonista d’eccezione come Angela Allen (allora segretaria di edizione a fianco del regista) che dialogherà con il direttore di Film London, Adrian Wootton, al termine della proiezione nella magnifica versione restaurata.
Sarà poi la volta di tre scrittori che declinano in modo personale il loro rapporto col genere: Piernicola Silvis, il cui racconto della corruzione negli organi dello stato è destinato a fare clamore (Gli illegali, SEM editore), presentato da Vittorio Nessi il 6 dicembre alle ore 18:15; Gino Vignali (della premiata ditta Gino&Michele) con le sue storie di cabaret e intrighi sul filo dell’ironia collocate questa volta nel mondo del fashion e dello spettacolo a Rimini (La notte rosa, Solferino Editore) presentato da John Vignola sabato 7 dicembre alle ore 18:00; per finire con Giancarlo De Cataldo, il maestro di Romanzo Criminale, che a Como porta il suo nuovo giallo storico, Quasi per caso, edito da Mondadori e ambientato ai tempi della repubblica romana nel 1848. A presentarlo sarà ancora John Vignola sabato 7 dicembre alle ore 19:00.
Il noir scandinavo è protagonista anche quest’anno a Como con l’anteprima della serie televisiva Stockholm Requiem in onda a gennaio su LaF dai romanzi di Kristina Ohlsson (da non perdere venerdì e sabato alle ore 15:00) ma anche con la trilogia cinematografica Intrigo diretta dal regista di Millennium, Daniel Alfredson, e ispirata ai romanzi dell’asso del noir svedese Håkan Nesser. Entrambi sono presenti al Noir per accompagnare l’anteprima italiana della trilogia di cui a Como sabato 7 dicembre si vedono i due primi capitoli Morte di uno scrittore (con Ben Kingsley) e Samaria. “Sin dall’inizio – dice Daniel Alfredson – ho avuto l’idea della trilogia, o meglio di un’antologia: tre storie ambientate nello stesso mondo creato da Nesser. Non perché coinvolgano gli stessi personaggi, ma perché affrontano gli stessi temi e il tempo ha in tutte le tre storie un ruolo essenziale. Così è nato il progetto Intrigo”.
E per finire il vincitore del Raymond Chandler Award, il grande scrittore americano Jonathan Lethem che riceverà il prestigioso riconoscimento, una sorta di Nobel per la letteratura noir, dalle mani di Dario Argento che torna a Como per il suo grande affetto per questa terra e i suoi misteri. Esponente di spicco della migliore letteratura postmoderna americana, grande appassionato di cinema e di noir, autore di Motherless Brooklyn, oggi diventato film con la regia di Edward Norton e presente in libreria con il suo romanzo Il detective selvaggio (La Nave di Teseo), Jonathan Lethem dialogherà a Villa Olmo con il critico Sebastiano Triulzi.
Ma il programma nel Noir 2019 (totalmente a ingresso libero) ha anche altre frecce al suo arco: dalla mostra dedicata a Diabolik, il campione del fumetto thriller all’italiana nell’anno in cui il festival celebra anche gli 80 anni del Cavaliere Oscuro, Batman, agli incontri del MICI19 che portano a Como oltre 50 tra autori, produttori e addetti ai lavori in un’edizione spettacolare tutta dedicata al cinema e alla televisione di genere, con la collaborazione della Ticino Film Commission, fino alla presentazione dei nuovi libri di Pietro Berra e Michele Lo Foco (il primo autentico genius loci del cinema sul Lario e il secondo comasco d’adozione).
E poi, da domenica sera… tutti a Milano nel campus universitario di IULM per un programma cinematografico e letterario ricco di sorprese da scoprire giorno dopo giorno, nel segno del noir all’italiana (con la presenza d’eccezione di Marco Bellocchio, invitato da IULM che gli conferisce la Laurea Honoris Causa) e del concorso internazionale per il cinema. Si chiude con le premiazioni la sera di mercoledì 11 dicembre per darsi appuntamento tra un anno, dal 4 al 10 dicembre 2020.
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
NoirFest2019 – Il festival fa pokerissimo
Cambia la scena e cambiano i protagonisti ma il Noir in Festival che si apre venerdì 6 dicembre a Como non abbassa la guardia: tre giorni fitti di impegni, spettacoli e protagonisti sulle rive del Lago con un’offerta che raddoppia grazie alla collaborazione con AGICI (Associazione Generale Industrie Cine-Audiovisive Indipendenti), che ha scelto il festival […]
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
Chiara Guida
0 notes
Text
King Arthur: Legend Of The Sword
It seems Hollywood really cannot get enough of this mythological legend, and so we have yet another remake- or 'reboot', if you will- of King Arthur of Camelot and his faithful companions: the Knights of the Round Table. This time around, the gauntlet has been thrown down to Director, Guy Ritchie (you see what I did there? Gauntlet?...oh never mind). For those who don't know, Ritchie is best known for his uniquely British gangster flicks (think Snatch, Lock Stock and Two Smoking Barrels, and The RocknRolla), and especially for his particular brand of quick wit!
You may think, then, that a reboot of Kind Arthur that's been Directed and co-written by Guy Ritchie, would be a little odd- and you would be right. Simultaneously, the best and worst thing about his King Arthur is that it’s an utter mess on the grandest of scales (and the biggest of budgets). On the one hand, a generic fantasy film in the standard wheelhouse of the Warner Bros. superhero movies, and on the other hand, a cockney-fied mash-up of the same; it's like two completely different worlds, styles and genres, coming together. The now, all-too-familar, franchise-hungry studio model has produced far too many idiotic rehashes of classic myths and fairy tales, but it has to be said, this is the first that is actually funny- on purpose. We can call that the 'Ritchie Charm' and this is certainly where the Director gets his plus points.
The prologue to King Arthur sets up expectations for a film that seems incongruously humourless by Ritchie’s standards, as Arthur’s father, Uther Pendragon (Eric Bana), overcomes Mordred (the evil Mage- or Wizard, to you and I), and his army, while defending famed Camelot from giant elephants. Not only is it evident from the offset that we are dealing with an overly exaggerated fantasy, but we are also completely steering clear from the classic tale, as it should be noted that: other than being a knight, the traditional Mordred is also Arthur’s illegitimate progeny from an incestuous affair between he and his half sister (perhaps this is where Games of Thrones' George R. R. Martin got the inspiration for his dirty Lannister family secrets from?).
But Uther is betrayed by his brother, Vortigern (Jude Law)- the power-hungry usurper, and our poor hero: Arthur, is sent floating down the River Thames to safe refuge and a life of relative anonymity, à la baby Moses. All of a sudden, King Arthur surprisingly and thankfully, turns into a hyper-active/ADHD-type Guy Ritchie movie, commencing with a swift montage. The film races through Arthur's growing pains and adolescence, until we see the man he has grown into, himself (the brilliantly gorgeous and charming Charlie Hunnam), who is now a fully-fledged small-time rogue on the tough streets and back alleys of “Londinium.” He runs his dealings out of the same brothel he has been raised in. But our hero would not be Arthur (and he certainly wouldn't be a Ritchie-esque Jack the Lad), without his 'Knights', or just his pals- with names like Wet Stick (Kingsley Ben-Adir), Back Lack (Neil Maskell), and Chinese George (Tom Wu). As if all the 'coolness' and 'swag' of Ritchie's iconic style weren't enough, he and costume designer, Annie Symons, have even given Arthur a proper aviator-styled shearling coat, albiet a primiative shearling one; now isn't that a sexy look for our lead?
Unfortunately, even Arthur's gorgeous coat cannot disguise the fact that this is still very much a paint-by-numbers tale. Arthur fulfils his prophecy of pulling Excalibur (the fabled sword) from the stone; gets rescued and whisked away by Sir Bedivere The Wise (Djimon Hounsou) and his loyal group of treasonous allies and, throughout, is aided by one of the few remaining Mages (Astrid Bergès-Frisbey) on a number of trippy and hallucinatory vision quests (or periods of 'finding himself') and a final climactic battle with Vortigern. And what a showdown this battle is; without a doubt, the fight is totally unbelievable- but more than just that, it's plain incomprehensible, being the type of scene that would leave some critics wondering what on earth they had just seen!
In King Arthur’s more inspired moments, however, Ritchie does a cat-and-mouse with the narrative of his reboot, discombobulating everything you'd expect from a film about King Arthur (you know, all that “reclaim Excalibur, defeat Vortigern and save Camelot” rubbish), and instead filling the the time with potty-mouthed rapid-fire cuts and flashbacks straight out of a smart heist movie- or hearkening back, so clearly, to Ritchie's very own one-two banter of his classics: Lock Stock and Two Smoking Barrels, and Snatch. This is the King Arthur where characters wonder, out loud, how the Round Table got into Camelot- or indeed, what exactly it is. A unique take on the traditional mythology, it definitely is- but for all it's mad-cap cut-and-splice-ing, and insanely fantasised action, it is actually entertaining and pretty funny with some decent one-liners, just don't expect the genius of Ritchie's aforementioned films- because genius, it ain't!
This King Arthur has it moments—albeit mostly distorted and kind of gross- such as the trio of witch-sirens who live in an eerie and unsettling cavern under Camelot- their origin and purpose within our fable, never really explained, let alone touched upon. The brooding Law, who definitely manages to make evil sexy, even makes for a believable and creepy (though underused), villain. But though there is ample opportunity to really push the boat out and to over-indulge his well-established and iconic style, we do get the impression that Ritchie has somewhat given up on this project before we even hit the half-way mark; perhaps even he realised that this enterprise would play out like a dysfunctional marriage- with two parties (or genres) constantly at loggerheads with each other.
Indeed, this is when I think it is definitely safe to label the overuse of special effects as 'lazy', and I think Guy Ritchie has deliberately tried to hide behind them in order to distract from his uneven film. The special-effects-leaden sequences are as standard as any these days, and, to make matters worse, mostly incoherent. It's as if Ritchie tired himself out here; his vision of Camelot is as sobering and joyless as they come, which is why the humour (though entertaining in itself), feels out of place and odd. I imagine the thought of ruling over such a dreary, bleak and miserable land, is reason enough to make Arthur reluctant to claim his throne- and I don't blame him. If the film is anything to go by, Ritchie's Camelot and 'Londinium', only seem to jar with this wise-craking, humorous Arthur- and that is perhaps the best way to understand the discord in King Arthur. As always, I advise to judge for yourself but, if you're a fan of Guy Ritchie's classics- you will most likely find this a poor substitute, and if you're a fan of Arthurian mythology, then you might as well miss this one altogether- or it may make you quite frustrated, but if neither of these apply, then chuckle you will!
3/5
0 notes
blogmoviezone-blog · 7 years
Text
Hugo Cabret
“Tanto tempo fa conoscevo un ragazzo di nome Hugo Cabret, che viveva in una stazione..”
Questo film del 2011, diretto da Martin Scorsese, riadattato dal libro “La straordinaria invenzione di Hugo Cabret” scritto da Brian Selznick, è una bella favola, una finestra aperta sulla dolcezza del passato e su di un tipo di fantasia che forse abbiamo perduto. 
Hugo (Asa Butterfield) è un orfano di padre orologiaio, morto durante un incendio. Vive nella stazione di Montparnasse, dove si prende cura degli orologi, proprio come faceva suo padre. Intanto, cerca anche di far funzionare di nuovo un automa lasciatogli da suo padre. L’unico pezzo mancante è una chiave a forma di cuore che troverà al collo della bella Isabelle (Chloe Grace Moretz) una bmba dagli occhi sognanti, amante dei libri e delle avventure, anche lei orfana, tirata su da Papà Georges (Ben Kingsley) e Mama Jean (Helen McCrory). Papà Georges ha un negozio di giocattoli nella stazione e spesso Hugo ruba dei pezzi da questo negozio per far funzionare l’automa, ma i furti vengono notati dal burbero Georges che lo prende a lavorare per farsi ripagare dei danni. 
Sbloccato l’automa, Isabelle e Hugo riceveranno l’ultimo messaggio del padre di Hugo. Un disegno. Un ricordo d’infanzia. Una luna con un missile incastrato nell’occhio, uno dei primi film visti dal padre di Hugo. Da questo messaggio comincerà la loro avventura, che li porterà e ci porterà al vero protagonista della storia. Papà Georges, un regista, attore, mago, che ormai non crede più in sè stesso e ha perso l’amore per la fantasia. 
Ambientato negli anni Trenta, in questa stazione che è come un’utopia, un luogo dove le persone vanno e vengono, il rifugio di Hugo, tutto quello che gli resta per capire la sua solitudine. Sarà proprio questa ricerca di uno scopo che lo guiderà verso la salvezza dell’anima di Papà Georges e verso la scoperta della storia del cinema.
Tumblr media
Scorsese voleva tornare indietro, raccontare di un’arte, quella del cinema, che è andata avanti, ha seguito la storia, i bisogni e i gusti del pubblico, ma forse si è dimenticata un passato magico, si è dimenticata dei suoi padri fondatori riempiendoli di cenere, si è dimenticata di quanto fosse dura creare degli effetti speciali, di come si colorassero a mano le pellicole, del rumore di una macchina da presa. 
Un film ed un regista impregnati di malinconia, in una favola francese, dai colori caldi, dal ritmo incessante degli orologi e dal messaggio finale pieno di dolcezza e speranza. 
Promosso a pieni voti, non per un cast stellare, non per le luci migliori del mondo, non per le riprese innovative, ma per quello che questa storia vuole rappresentare e raccontare. 
La vostra fidata filmomane, 
Daniela d’Amito.
0 notes