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#ritocco fotografico
giocleardesign · 1 year
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In questo video voglio mostrarti come realizzare da zero un volantino efficace per un evento con Adobe Photoshop. Partiremo dalla creazione del file settando le giuste impostazioni di creazione, passeremo poi all'inserimento e all'ottimizzazione di tutti gli elementi della grafica pubblicitaria e finiremo con l'esportazione sia per la stampa cartacea che per il web del nostro volantino promo. A te il mouse! ;)
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Post-produzione: L'Essenza del Servizio Fotografico Professionale
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Ogni fotografo sa che premere il pulsante dello scatto è solo una parte del processo creativo. Mentre catturare l'immagine perfetta è cruciale, il vero magic di un servizio fotografico emerge durante la fase di post-produzione. Questa fase, spesso trascurata da chi è esterno al mondo della fotografia, rappresenta un crocevia tra tecnica e arte.
Il Ruolo della Post-produzione nel Mondo della Fotografia
La post-produzione può essere paragonata alla fase di editing nella scrittura o al montaggio nel cinema. È il momento in cui il fotografo, armato di potenti software, affina ogni dettaglio, ritocca imperfezioni, gioca con colori e luci, e dà alla fotografia la sua forma finale. Nel mondo della moda, per esempio, quando una giovane aspirante diventa modella, il suo portfolio non è semplicemente una raccolta di scatti, ma un insieme di immagini finemente ritoccate per mostrare il meglio di lei.
Post-produzione: Non Solo Ritocchi Estetici
Mentre molti associano la post-produzione principalmente al ritocco estetico, specialmente nel contesto di servizi fotografici per modelli o per la realizzazione di cataloghi, la realtà è molto più profonda. La post-produzione riguarda:
Bilanciamento del colore: Ajustare i toni per assicurare una rappresentazione accurata dei colori.
Regolazione dell'esposizione: Modificare luminosità e contrasto per mettere in risalto i dettagli.
Composizione: Ritagliare o riorientare l'immagine per ottenere la composizione perfetta.
Rimozione di elementi di disturbo: Eliminare elementi indesiderati dallo sfondo o da altre parti dell'immagine.
Il Toolkit del Fotografo Moderno
Il fotografo moderno ha a sua disposizione una vasta gamma di strumenti software per la post-produzione. Programmi come Adobe Photoshop e Lightroom sono diventati standard del settore, offrendo una potente suite di strumenti per l'editing.
La Post-produzione nel Contesto della Moda
Quando una giovane aspirante decide di seguire il percorso per diventare modella, il suo servizio fotografico diventa il biglietto da visita nel mondo della moda. Un buon fotografo non si limiterà a catturare scatti impressionanti, ma lavorerà anche diligentemente in post-produzione per assicurare che ogni immagine del catalogo metta in luce il meglio del suo soggetto. Questo può includere tutto, dal migliorare la luminosità degli occhi al ritocco della pelle, al fine di presentare una versione idealizzata, ma realistica, della modella.
Coerenza e Stile: La Firma di un Fotografo
Oltre alle tecniche standard di post-produzione, ogni fotografo ha il proprio stile unico e distintivo. Questa "firma" si manifesta non solo nella scelta di soggetti o nella composizione, ma anche nelle scelte fatte durante la post-produzione. Che si tratti di un tono vintage, di un particolare stile di ritocco o di un uso audace del colore, la post-produzione permette a ogni fotografo di distinguersi e di creare un marchio riconoscibile nel suo lavoro.
Conclusione: La Magia Dietro le Quinte
Mentre il mondo esterno vede solo l'immagine finale, per un fotografo, la post-produzione rappresenta il cuore pulsante di ogni servizio fotografico. È un'arte e una scienza, e dominare questa fase può fare la differenza tra una foto "buona" e una "straordinaria". Che tu stia scattando per un catalogo di moda, aiutando una nuova stella a diventare modella o catturando momenti preziosi, ricorda sempre che la magia si trova tanto dietro le quinte quanto davanti alla camera.
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ENG
Drafted Again (The Invisible Cities) I 2023 I Mixed media on paper, photography and digital retouch I 280x590cm
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The idea for Drafted Again (The Invisible Cities) came from the re-reading of the homonymous manuscript written by Italo Calvino, now used as a starting ground for a meditation upon the structuralist (philosophycal) method and its possible applications to pictorial syntax.
The work is a dummy-model, a photographic collage of shots of urban everyday life, recorded during long walks in the labyrinthine historic neighborhoods of some Sardinian towns; glimpses of streets traveled distractedly and anonymously, while disinterested and dreaming, looking at the sky. The photos, in fact, taken from the bottom-up, do not investigate the present surroundings but, instead, insist on what has been there and what will be of that same architectural limbo. These images, subsequently selected and post-produced so that their chromatic and topographical character got completely deleted, were then fused and connected, glued and painted, superimposed and torn, semi-arbitrarily, onto a paper surface in order to conceal something that one can associate to the view of a map of a contingent, plausible city; a mixture of all and none, lived and never visited, familiar and foggy: invisible.
There are many pictorial and conceptual layers beneath: first of all, the performative one - the promenades through the historic districts of Sardinia and the repetitive and compulsive shooting made at every intersection or plain street encountered and the consequent, particularly difficult, staging of the work, remembrance of a shamanic, mnemonic dance, carried out in the hope of being able to reassemble, through hypnagogic shocks, the vague memory of those once visited barrios; the other layer is conceptual: photographs and practical operations overlap in a Platonic mimesis, manifesting through anatomical images the processes of memory; and finally, the last layer, the practical one - each material is meticulously arranged in a precise position, covering and hiding, accentuating and enhancing the plastic and icastic values ​​of the compositional foundations of the work.
ITA
Drafted Again (Le Città Invisibili) I 2023 I Media misti su tela e carta, fotografie e ritocco digitali I 280x590cm
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L'opera Drafted Again (Le Città Invisibili) nasce dalla rilettura dell'ononimo manoscritto di Italo Calvino, ora utilizzato come spunto di riflessione sull'analisi strutturalista e sulla sua eventuale applicazione alla sintassi pittorica.
L'opera è un menabò, un collage fotografico di scatti di quotidiano urbano registrati durante le lunghe camminate presso i labirintici quartieri storici di alcune località sarde; squarci di strade percorse distrattamente e anonimamente, disinteressati e sognanti, guardando il cielo. Le foto, infatti, scattate alla volta ciana, non indagano sul presente, ma su quello che c'è stato e su quel che sarà di quello stesso limbo architettonico. Queste, successivamente selezionate e post-prodotte affinché ne venisse completamente annullata la cifra cromatica e topografica, sono state poi fuse e collegate, incollate e dipinte, sovrapposte e strappate, semi-arbitrariamente, sopra una superficie cartacea in modo da dissimulare, alla visione, quella che può ricordare la mappa di una città contingente, plausibile, miscuglio di tutte e di nessuna, vissuta e mai visitata: invisibile.
L'opera funziona attraverso stratificazioni e strutturazioni pittoriche e concettuali: prima di tutto performative - le promenades presso i quartieri storici della Sardegna e il ripetitivo e compulsivo scatto presso ogni incrocio e via incontrata e l'allestimento dell'opera conseguente, particolarmente difficoltoso, rimembranza di una danza sciamanica, mnemonica, svolta nella speranza di poter riassemblare, tramite scosse ipnagogiche, il vago ricordo di quei rioni; concettuali: le fotografie e le operazioni pratiche si sovrappongono, in una mimesi platonica, manifestando per immagini anatomiche quelli che sono i processi della memoria; e infine pratiche - ogni materiale viene meticolosamente predisposto in una precisa posizione, coprendo e nascondendo, accentuando e valorizzando, i valori plastici e icastici delle fondamenta compositive dell'opera.
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guida-ai · 10 months
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samanka93 · 10 months
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È possibile ritoccare le foto automaticamente?
Il ritocco automatico delle foto è facilmente possibile utilizzando vari plugin di Photoshop. L'obiettivo generale della progettazione e produzione dei plugin di Photoshop è aumentare la velocità delle prestazioni e della modifica delle immagini. Alcuni plugin di Photoshop hanno impostazioni predefinite e vari filtri che consentono agli utenti di modificare le proprie immagini e creare effetti speciali in pochi secondi.
Alcuni plugin offrono anche la possibilità di ritocco fotografico automatico e ritocco per gli utenti. Questi plugin offrono molte opzioni ai propri utenti e aumentano la loro creatività. Questi plugin ti offrono più strumenti.
Presentazione di nuovi plug-in di ritocco fotografico in Photoshop
Il ritocco fotografico automatico, di particolare importanza, è relativamente difficile. Se non hai abbastanza tempo per modificare le tue immagini, puoi utilizzare i potenti e utili plugin di Photoshop. Questi plugin offrono ai propri utenti la possibilità di ritoccare le proprie immagini nel più breve tempo possibile e solo con pochi clic.
Con il fotoritocco su dispositivi mobili e Windows, puoi rimuovere fastidiose macchie sul tuo viso. Alla fine vedrai che hai la pelle completamente liscia nelle immagini desiderate. Successivamente, impareremo di più sui plugin Photoshop necessari per il ritocco fotografico automatico.
Retouch4me Heal è l'ultimo plugin di fotoritocco automatico
Uno degli ultimi plugin per il ritocco automatico delle foto è Retouch4me Heal. Questo plugin si occupa del ritocco in modo reale e del mantenimento della consistenza della pelle. Questo plugin è noto come Orange Peel Retouch. Le aree problematiche della pelle verranno automaticamente identificate e riparate utilizzando questo plugin. Di seguito sono riportate le funzionalità più importanti di questo plugin per Photoshop:
Rileva automaticamente la pelle del viso e ritoccala
Ritocco completo del viso con un solo clic
Ritocco della buccia d'arancia preservandone la consistenza
La possibilità di utilizzarlo nelle nuove versioni di Windows e macOS 10
Retouch4me Ritratto e ritocco fotografico automatico di alta qualità
Retouch4me Portrait può essere menzionato tra gli altri plugin di Photoshop per il ritocco fotografico automatico. Questo plugin offre agli utenti la possibilità di ritoccare le foto dei ritratti con alta qualità. Questa applicazione è completamente professionale e funzionale e può essere utilizzata per aumentare i dettagli delle foto e aggiungere profondità a immagini e volti. Questo plug-in di Photoshop ha le seguenti funzionalità:
Possibilità di aggiungere profondità alle immagini dei ritratti e aumentare la qualità delle labbra, illuminare occhi e naso.
Esegui gli effetti automaticamente con la possibilità di tornare
Retouch4me Scherma e brucia
Retouch4me Dodge & Burn è un altro potente plugin per Photoshop che consente agli utenti di ritoccare automaticamente le foto. Questa applicazione di ritocco fotografico automatico è professionale ed è l'opzione migliore per i fotografi. Le funzionalità più importanti di questo plugin includono quanto segue:
La possibilità di fotoritocco automatico, completamente professionale e solo con un clic
Comprese diverse versioni di plugin e software
Retouch Pro Panel e ritocco automatico delle foto nel migliore dei modi
Uno dei plugin Photoshop più potenti per il ritocco fotografico automatico è il pannello Retouch Pro. Nella progettazione e produzione di questo plugin sono state utilizzate tecnologia e intelligenza artificiale. Poiché dispone di vari strumenti per ritoccare occhi, pelle, labbra e capelli, è stato utilizzato dai migliori fotografi di tutto il mondo.
Questo plugin può riconoscere in modo intelligente volti e corpi e dispone di più di 20 modelli predefiniti professionali. Questo plugin ti offre una classificazione del colore professionale e può sfocare in modo intelligente lo sfondo della foto. È possibile cambiare il colore di sfondo della foto utilizzando questo plugin. C'è anche un cambio di sfondo fotografico con coperture per neve, pioggia, sole e polvere per gli utenti di questo plugin.
Pannello di ritocco definitivo
Uno dei plugin Photoshop più professionali per il ritocco fotografico automatico è l'Ultimate Retouch Panel. Questo plugin ha in realtà un potente pannello per il ritocco della pelle del viso in Photoshop, utilizzato da fotografi e studi fotografici.
Il pannello di questo plugin ha sette sezioni e 20 potenti azioni. Questo plugin offre ai suoi utenti la possibilità di ritoccare automaticamente la buccia d'arancia con alta velocità e semplicità. Le funzionalità più importanti di questo plugin includono quanto segue:
Ci sono 175 diverse funzioni in un pannello di questo plugin
Sono presenti sette sezioni per il ritocco automatico delle immagini
Offre la possibilità di creare 20 pulsanti diversi a piacere
Capacità di supportare immagini a 8 e 16 bit
Ritocca le immagini in modo professionale ad alta velocità
La possibilità di correggere il colore della foto grazie alla presenza di 30 impostazioni predefinite già pronte
Tre strati ausiliari
La presenza di modalità di visualizzazione Dodge Burn per la gestione
Compatibile con canali e maschere RGB
Esistono sei effetti cromatici alla moda, opachi e audaci
Laboratorio fotografico e ritocco fotografico automatico
Uno dei plugin di Photoshop più potenti che consente agli utenti di modificare foto e creare vari effetti fotografici è Photo Lab. Questo plugin dispone di strumenti di fotoritocco e della capacità di riconoscere automaticamente i volti.
Sono disponibili più di 100 filtri fotografici per gli utenti in 9 diverse categorie e sono disponibili più di 20 impostazioni predefinite per la creazione di effetti fotografici. È possibile modificare la dimensione della foto utilizzando questo plugin e le modifiche possono essere viste in tempo reale sulle immagini.
Retouch4me Tonalità della pelle e ritocco fotografico automatico
Il miglior plugin per il ritocco fotografico automatico nel software Photoshop è Retouch4me Skin Tone. Usando questo plugin, è possibile regolare il colore della pelle per gli utenti e i colori della pelle delle persone possono essere modificati professionalmente utilizzando questo plugin. Questo plugin consente agli utenti di identificare automaticamente i colori medi della foto.
Usando questo plugin, puoi regolare i colori di altre parti della foto. Gli arrossamenti della pelle di varie parti, come orecchie e mani, possono essere facilmente rimossi utilizzando questo plugin. Puoi regolare i colori delle immagini con un solo clic.
Esiste un programma per il fotoritocco automatico?
In risposta a questa domanda va detto che esistono moltissimi programmi diversi per il fotoritocco automatico. Uno dei programmi più utilizzati per l'editing e il ritocco automatico delle foto è Facetune2. Questo programma è in grado di applicare le modifiche più potenti alle immagini e, utilizzandolo, puoi aggiungere le modifiche desiderate alle immagini in pochi secondi. Di seguito sono riportate le caratteristiche più importanti di questa applicazione:
Aerografo
Ritocca le foto dei selfie
Scegli tra centinaia di filtri
Rimuovi lo sfondo
Possibilità di confrontare le immagini prima e dopo la modifica
Conclusione
Le persone che sanno qual è il concetto di SEO e qual è il suo impatto sulla produzione di contenuti sono senza dubbio consapevoli dell’impatto delle immagini SEO nel marketing digitale. Se sei interessato alla professione di grafico e hai una minima conoscenza di questa professione, puoi entrare nella sezione reclutamento grafico non presente e compilare il modulo. Dopo essere stato assunto, puoi facilmente iniziare ad accettare ordini di produzione di contenuti e guadagnare un reddito significativo in questo modo.
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tecnowiz · 1 year
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Come eliminare persone dalle foto: Una guida dettagliata per principianti
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A volte capita di scattare una bella foto, ma di ritrovarsi con delle persone indesiderate sullo sfondo o in primo piano. Che si tratti di passanti, turisti, parenti invadenti o ex fidanzati, a volte vorremmo poter eliminare queste persone dalle nostre foto e ottenere una composizione più pulita e armoniosa. Ecco quindi una guida per principianti su come eliminare persone dalle foto.
Vuoi eliminare persone indesiderate dalle tue foto? Segui la nostra guida e scopri come rimuovere persone dalle foto in pochi minuti.
Esistono diversi modi per eliminare persone dalle foto, sia usando dei programmi per PC che delle app per smartphone oppure anche con uno strumento online. In questo articolo, ti mostrerò come usare alcuni dei migliori strumenti disponibili per rimuovere persone dalle foto in modo facile e veloce.
Introduzione all'editing fotografico
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Prima di immergerci nei dettagli su come eliminare persone dalle foto, è importante capire i fondamenti del ritocco fotografico. Questo processo include la modifica e la manipolazione di immagini per migliorare l'estetica o per rimuovere elementi indesiderati. Ci possono essere diverse ragioni per voler eliminare persone dalle foto. Ecco alcuni motivi comuni: Privacy: Talvolta potresti voler rimuovere persone dalle foto per proteggere la privacy. Ad esempio, potresti voler cancellare volti o altre informazioni personali di persone non autorizzate presenti nelle tue foto. Estetica: Le persone indesiderate nelle foto possono distrarre l'attenzione o alterare l'aspetto generale dell'immagine. Rimuoverle può migliorare la composizione e rendere l'immagine più accattivante. Ricordi personali: Puoi desiderare di rimuovere una persona da una foto per ragioni personali. Ciò potrebbe includere la rimozione di un ex-partner da una foto di gruppo o la cancellazione di una persona che non fa più parte della tua vita.
Consigli per un editing di foto efficace
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Le sfide che si possono incontrare durante il processo di eliminazione delle persone dalle foto includono: Precisione: Rimuovere una persona da una foto richiede precisione per ottenere risultati convincenti. Bisogna fare attenzione a non lasciare tracce evidenti dell'editing. Contesto e sfondo: A volte, la persona da eliminare può essere situata in un contesto complesso o vicino ad altri oggetti e persone. La sfida consiste nel garantire che l'immagine finale risulti naturale e coerente. Dettagli complessi: La rimozione di persone dalle foto può diventare particolarmente difficile quando si tratta di dettagli complessi come capelli, vestiti o parti del corpo che si sovrappongono ad altri elementi. Per affrontare queste sfide, esistono diverse soluzioni possibili: Utilizzo di strumenti di selezione: Gli strumenti di selezione consentono di evidenziare la persona da eliminare e coprire l'area selezionata con elementi del contesto circostante. Questo metodo può essere utile per aree relativamente semplici e uniformi. Clonazione e campionamento: Questa tecnica consiste nel clonare parti dell'immagine circostante la persona e coprire così la sua presenza. È particolarmente efficace per aree complesse come capelli o vestiti, ma richiede abilità e attenzione per ottenere un risultato realistico. Utilizzo di strumenti di ritocco avanzati: Esistono software e applicazioni di editing delle foto che offrono strumenti avanzati per la rimozione delle persone. Questi strumenti possono utilizzare algoritmi intelligenti per riconoscere le persone e rimuoverle automaticamente, riducendo così la necessità di intervento manuale. Scegliere la soluzione più adatta dipenderà dalla complessità dell'immagine, dalle tue competenze di editing e dalle risorse a tua disposizione. È importante praticare e sperimentare per migliorare le tue abilità di editing delle foto e ottenere risultati ottimali.
Come eliminare persone dalle foto con Photoshop
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Photoshop è il programma di fotoritocco più famoso e potente al mondo, disponibile per Windows e macOS. Con Photoshop puoi eliminare persone dalle foto in diversi modi, usando strumenti come il timbro clone, lo strumento patch o lo strumento riempimento in base al contenuto. In questo esempio, userò quest’ultimo, che è il più semplice e veloce. Ecco come fare: - Scarica e installa Photoshop sul tuo PC o Mac. - Apri il programma e importa la foto da modificare. - Seleziona lo strumento lazo dalla barra degli strumenti a sinistra e traccia un contorno intorno alla persona che vuoi eliminare. - Fai clic con il tasto destro del mouse sull’area selezionata e scegli Riempimento dal menu contestuale. - Nella finestra che si apre, seleziona Contenuto-Aware come metodo di riempimento e premi OK. - Photoshop riempirà l’area selezionata con dei pixel che si adattano allo sfondo della foto, cancellando così la persona. - Se necessario, puoi usare altri strumenti di ritocco per perfezionare il risultato, come lo strumento pennello correttivo o lo strumento sfumatura. - Quando sei soddisfatto del risultato, salva la foto modificata nel formato che preferisci.
Alternative a Photoshop per eliminare persone dalle foto
Photoshop non è l'unico strumento per eliminare persone dalle foto. Altre opzioni includono: Come eliminare persone dalle foto con GIMP
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Se desideri eliminare persone dalle foto utilizzando GIMP, puoi seguire i seguenti passaggi: Dopo aver scaricato ed installato GIMP apri l'immagine. Assicurati di lavorare su una copia dell'immagine originale per preservare l'originale nel caso in cui desideri tornare indietro. Nella finestra "Livelli" di GIMP, fai clic sul pulsante "+" per creare un nuovo livello vuoto sopra l'immagine originale. Utilizza gli strumenti di selezione di GIMP, come "Lazo" o "Selezione a mano libera", per contornare accuratamente la persona che desideri eliminare. Puoi fare clic e trascinare intorno ai bordi della persona per creare una selezione precisa. Dopo aver selezionato la persona, premi il tasto "Canc" sulla tastiera per eliminare la selezione. La persona scomparirà, lasciando uno spazio vuoto nel nuovo livello. Utilizza gli strumenti di GIMP come il "Pennello" o lo "Strumento di clonazione" per copiare e clonare parti dell'immagine circostante e riempire lo spazio vuoto lasciato dalla persona eliminata. Assicurati di regolare la dimensione del pennello e la durezza per un risultato naturale. Esamina attentamente l'immagine per verificare che l'eliminazione sembri naturale e senza difetti evidenti. Potresti dover regolare la luminosità, il contrasto o i colori dell'immagine per far sì che la persona eliminata si adatti perfettamente all'ambiente circostante. Quando sei soddisfatto del risultato, salva l'immagine in un formato appropriato come JPEG o PNG. Ricorda che GIMP è uno dei migliori programmi di fotoritocco gratuiti, offre una vasta gamma di strumenti e funzionalità di editing, quindi sperimenta con diverse tecniche per ottenere il risultato desiderato. Pratica e pazienza sono fondamentali per migliorare le tue abilità di editing con GIMP. Come eliminare persone dalle foto con Lightroom
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Lightroom è un software di editing fotografico potente che offre diverse funzionalità per migliorare le tue immagini, ma non ha strumenti specifici per eliminare persone dalle foto come Photoshop o GIMP. Tuttavia, puoi utilizzare alcune tecniche disponibili in Lightroom per minimizzare o nascondere la presenza delle persone indesiderate nelle tue foto. Ecco come puoi farlo: Apri Lightroom e importa l'immagine che desideri modificare nella tua libreria. Utilizza gli strumenti di regolazione di base di Lightroom, come esposizione, contrasto, luminosità, saturazione e nitidezza, per migliorare l'aspetto generale dell'immagine. Questo passo può aiutare a distrarre l'attenzione dalle persone indesiderate. Se la persona indesiderata si trova ai bordi dell'immagine, puoi utilizzare lo strumento di ritaglio di Lightroom per ridimensionare l'immagine e tagliare la persona fuori dalla cornice. Assicurati di mantenere l'equilibrio compositivo dell'immagine durante il ritaglio. Lightroom offre un'opzione di rimozione delle imperfezioni che può aiutare a nascondere piccoli dettagli indesiderati, come macchie o segni. Se la persona che desideri eliminare ha una dimensione ridotta o è parzialmente nascosta, puoi utilizzare questa opzione per tentare di nasconderla. Lightroom offre anche un'opzione di correzione selettiva che ti consente di regolare specifiche aree dell'immagine. Puoi utilizzare questa opzione per scurire o sfocare leggermente la persona indesiderata, in modo che sia meno evidente nell'immagine finale. Quando hai completato le modifiche desiderate, esporta l'immagine in un formato adatto alle tue esigenze, come JPEG o PNG. Ricorda che mentre Lightroom può aiutarti a ridurre o nascondere la presenza di persone indesiderate, l'eliminazione completa richiede strumenti più avanzati come Photoshop o GIMP. Se hai bisogno di un'eliminazione più precisa delle persone dalle foto, potrebbe essere necessario utilizzare un software di editing più completo. Come eliminare persone dalle foto con Snapseed Snapseed è un'applicazione di editing fotografico disponibile per dispositivi mobili che offre una serie di strumenti per migliorare le tue immagini. Tuttavia, a differenza di software come Photoshop o GIMP, non dispone di funzionalità avanzate per eliminare persone dalle foto. Ciò detto, puoi utilizzare alcuni strumenti disponibili in Snapseed per ridurre l'impatto visivo delle persone indesiderate. Ecco come puoi procedere: Apri Snapseed sul tuo dispositivo mobile Android o iOS e importa l'immagine che desideri modificare dalla tua libreria fotografica. Nella sezione "Strumenti" di Snapseed, trova lo strumento di correzione. Questo strumento può essere utilizzato per nascondere o sfocare specifiche aree dell'immagine. Seleziona lo strumento di correzione e sfiora l'area che desideri modificare. Puoi regolare la dimensione del pennello e l'intensità dell'effetto per ottenere il risultato desiderato.
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Se la persona indesiderata si trova in un'area più ampia dell'immagine, puoi utilizzare lo strumento di sfocatura per sfocare l'area interessata. Trova lo strumento di sfocatura nella sezione "Strumenti" di Snapseed e applicalo all'area desiderata. Puoi regolare la dimensione e l'intensità dell'effetto per ottenere il risultato desiderato. Se stai utilizzando Snapseed su un dispositivo Android, puoi utilizzare lo strumento di clonazione per copiare parti dell'immagine e coprire la persona indesiderata. Seleziona lo strumento di clonazione e sfiora l'area da cui desideri copiare. Successivamente, sfiora l'area in cui desideri copiare e trascina per copiare l'area selezionata. Questo strumento richiede un po' di pratica per ottenere risultati naturali. Utilizza gli strumenti di regolazione di base in Snapseed, come esposizione, contrasto, luci, ombre, colori, per migliorare l'aspetto generale dell'immagine. Queste regolazioni possono contribuire a distrarre l'attenzione dalle persone indesiderate. Quando sei soddisfatto delle tue modifiche, salva l'immagine in Snapseed utilizzando l'opzione di esportazione. Puoi scegliere il formato e la qualità di esportazione desiderati. Ricorda che Snapseed è un'app di editing fotografico mobile che offre funzionalità limitate rispetto a software più avanzati come Photoshop o GIMP. Se hai bisogno di un'eliminazione più precisa delle persone dalle foto, potrebbe essere necessario utilizzare un software di editing più completo sul tuo computer.
Come eliminare persone dalle foto online
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Se non vuoi scaricare nessun programma o app sul tuo dispositivo, puoi usare dei servizi online che ti permettono di eliminare persone dalle foto direttamente dal tuo browser. Uno di questi servizi è Photopea, un editor di foto online gratuito che offre molte funzioni simili a Photoshop. Ecco come usarlo: Collegati al sito web di Photopea. Fai clic sul pulsante Apri da computer in alto a sinistra e seleziona la foto da modificare dal tuo dispositivo. Seleziona lo strumento lazo dalla barra degli strumenti a sinistra e traccia un contorno intorno alla persona che vuoi eliminare. Fai clic con il pulsante destro del mouse sull’area selezionata e scegli Riempimento dal menu contestuale. Nella finestra che si apre, seleziona Contenuto-Aware come metodo di riempimento e premi OK. Photopea riempirà l’area selezionata con dei pixel che si adattano allo sfondo della foto, cancellando così la persona. Se necessario, puoi usare altri strumenti di ritocco per perfezionare il risultato, come lo strumento timbro clone o lo strumento patch. Quando sei soddisfatto del risultato, fai clic sul menu File in alto a sinistra e scegli Salva come per salvare la foto modificata nel formato che preferisci.
Conclusioni
In questo articolo, ti ho mostrato come eliminare persone dalle foto usando diversi strumenti, sia per PC che per smartphone. Ora puoi scegliere quello che più si adatta alle tue esigenze e alle tue abilità e ottenere delle foto più belle e pulite. Spero che questo articolo ti sia stato utile e ti auguro buon divertimento con le tue foto!
Note finali
E siamo arrivati alle note finali di questa guida: Come eliminare persone dalle foto: Una guida dettagliata per principianti. Ma prima di salutare volevo informarti che mi trovi anche sui Social Network, Per entrarci clicca sulle icone appropriate che trovi nella Home di questo blog, inoltre se la guida ti è piaciuta condividila pure attraverso i pulsanti social di Facebook, Twitter, Pinterest e Tumblr, per far conoscere il blog anche ai tuoi amici, ecco con questo è tutto Wiz ti saluta. Read the full article
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praticalarte · 2 years
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Un ritratto con una sotto pittura in nero
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Per questo ritratto un po' particolare di una madonna dolente, ho deciso di usare una sotto pittura uso il nero vite al posto della terra d'ombra bruciata tradizionale. Pubblico la procedura a puntate, così può diventare una specie di lezione utile per chi vuole provare questa tecnica particolare. Ho già dipinto un ritratto con questa tecnica anni fa, qui sotto vedete il risultato
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Questo tipo di sotto pittura offre la possibilità di essere molto dettagliati e permette rapidamente di creare una grisaglia su un livello superiore, una volta asciutta l'impostazione delle ombre. Per il ritratto "Madonna dolente" che ho dipinto su una tavola tarlata, ho scelto di usare questa tecnica ed ho documentato con alcuni filmati il lavoro fatto. Come sempre faccio, prima di affrontare lavori impegnativi, ho fatto una serie di studi disegnando con varie tecniche.
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Il modello della testa
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Uno dei particolari che mi ha più impressionato
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Una idea di composizione iniziale
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Una elaborazione più a fuoco della composizione
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Uno studio a carboncino
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Lo studio a grafite delle mani che inizialmente volevo inserire
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Fase iniziale di uno studio a matite colorate
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Stadio avanzato dello studio a matite colorate Malgrado abbia faticato un bel po' per studiare le mani da inserire, ho poi deciso di non usarle ... tutto lavoro buono per un'altra opera. Una volta chiarite le idee ho preparato la tavola tarlata, bonificata dai tarli, impermeabilizzata con un impregnante acrilico opaco e stuccata con una resina bicomponente, nella zona in cui avrei dipinto la faccia (ho spiegato tutto nel primo filmato che trovi qui sotto) ed ho cominciato il lavoro. https://www.youtube.com/watch?v=Opz7_xZpwgE&t=5s Per trasferire il disegno sulla tavola preparata, ho scelto uno dei bozzetti migliori tra quelli che avevo fatto, ho preso un pezzo di carta da lucido e lo ho ricalcato. Ho passato il disegno a scanner e con un programma di ritocco fotografico ho portato la testa alla dimensione giusta. Una volta fatta la stampa a dimensione, ho annerito il retro con una stecca di grafite 6B. Ho appoggiato il disegno al dritto sulla posizione giusta nella tavola e con una penna ho ricalcato il disegno, in questo modo la grafite si è trasferita sulla tavola come se avessi usato una carta carbone. Normalmente le sotto pitture si fanno con la terra d'ombra bruciata ma dato che il contorno della faccia si perderà nello sfondo nero, anche l'impostazione la faccio verrà fatta con il nero vite, ha dei riflessi bluastri ed è un nero che mi piace molto. È stato difficile lavorare sulla superficie stuccata e scartavetrata fine, è un fondo al quale non sono abituato ed ho avuto qualche problema per capire che pennello usare e la densità dell'impasto. Alla fine ho optato per un pennello a lingua di gatto n. 4 ed ho usato il colore denso come usciva dal tubetto del colore "Artisti" Maimeri (https://amzn.to/3JzfTLp). Nel filmato successivo ho ripreso con il colore il disegno ed ho cominciato ad accennare i chiaro scuri. https://www.youtube.com/watch?v=w7xQ1E2RGtc Purtroppo mi piace sempre mettermi in crisi facendo esperienze nuove. Questa volta, forse se sul fondo di gesso acrilico avessi usato una carta vetrata da 60 al posto di quella da 120, avrei ottenuto una superficie più aggrappante. Un altro problema lo ha creato il fatto di non fissare il disegno trasferito a grafite. Una volta ripreso il disegno e lasciato asciugare, darò una mano leggera di nero vite diluito con essenza di trementina per ottenere il fondo grigio su cui andrò a riprendere le luci con il bianco. https://www.youtube.com/watch?v=WFkcgC_Z_W8 È stato difficile lavorare sulla superficie scartavetrata fine, è un fondo al quale non sono abituato ed ho avuto qualche problema per capire che pennello usare e la densità dell'impasto. Alla fine ho optato per un pennello a lingua di gatto n. 4 ed ho usato il colore denso come usciva dal tubetto del colore "Artisti" Maimeri (https://amzn.to/3JzfTLp). https://youtu.be/DRW3mmLTYUg Procedendo con il lavoro ho continuato a curare lo sviluppo del chiaro scuro sfumando le masse di ombra per creare la tridimensionalità. Per lavorare in modo efficiente dovevo lavorare a pennello secco (Pochissimo colore solo sulla punta del pennello unto di medium, sfumando molto). Questo mi ha portato a preparare il colore sulla tavolozza con un altro pennello, in modo da non trovarmi troppo colore sul pennello che dipinge. https://youtu.be/Huvr11dEZRU Una volta trovata la pennellata giusta, si è trattato di continuare a sviluppare il chiaro scuro del ritratto. https://youtu.be/Y5AOq7-wXGA
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Voglio mostrare il risultato finale della pittura dopo le velature di colore date sopra la preparazione spiegata in questo articolo. Ho ottenuto un risultato interessante e credo che ripeterò l'esperienza. Il problema più grande che ho per ora è quello di trovare altre tavole tarlate così belle Mi interessa molto la tua opinione su questa tecnica di preparazione, lasciami una tua opinione nei commenti Se ti interessa imparare puoi venire nel mio studio in via is Maglias 58 a Cagliari o prenotare qualche lezione via web. Guarda i nostri corsi di pittura alla fiamminga Read the full article
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occhietti · 4 years
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Potete fotografarvi in mille modi,
da ogni angolatura, con ogni filtro e ritocco ed effetto di luce.
Ma il cuore – quando incontra un altro cuore – è l’unico apparecchio fotografico affidabile.
- Fabrizio Caramagna
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elisarosagialla · 4 years
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Potete fotografarvi in mille modi, da ogni angolatura, con ogni fil.tro e ritocco ed effetto di luce ... maa il cuore quando incontra un altro cuore è l'unico apparecchio fotografico ...🌹
Fabrizio Carmagna
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giocleardesign · 1 year
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In questo video voglio mostrarti come creare l'effetto fotocopia con Adobe Photoshop in pochi ma fondamentali passaggi. Vedrai come si costruisce un effetto che puoi riutilizzare e personalizzare come desideri per elementi grafici come testi, sfondi o entrambi! Qui puoi scaricare le Texture utilizzate: https://tutorial.giovannipalese.com/come-creare-leffetto-fotocopia-con-photoshop/
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sciatu · 5 years
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Il quadro di Donna Franca Florio nella versione definitiva di Boldini : Boldini con alle spalle la seconda versione del quadro esposto a Venezia (nota quanto è bassa la spallina rispetto alla scollatura); La prima versione del quadro; Il vestito con cui venne ritratta; L’abito di perle e diamanti da dama di compagnia della regina Elena alla corte Piemontese;  Ritratto fotografico colorato di Donna Flora, Un altro abito di Donna Franca; Ritratto di Donna Florio come Dama di Compagnia della Regina Elena, Il ritratto di Donna Franca ai Quattro Pizzi, la sua ultima dimora a Palermo;  Particolare del volto di Donna Franca nel quadro di Boldini.
The painting by Donna Franca Florio in the final version by Boldini: Boldini with the second version of the painting displayed in Venice behind it (note how low the shoulder pad is compared to the neckline); The first version of the picture; The dress with which she was portrayed; Donna Franca’s pearl and diamond dress as queen of honor for Queen Elena at the Piedmont court; Colorful photographic portrait of Donna Flora, Another dress by Donna Franca; Detail of the face of Donna Franca in the painting by Boldini.
L’aiutante di campo imperiale, un giovane Junker alto, biondo con due baffi perfettamente allineati all’in su e una cicatrice sulla guancia sinistra che lo rivelava appartenere alla nobiltà militare prussiana,  si presentò alla nobildonna dicendo che sua altezza imperiale l’attendeva a palazzo ed lo aveva mandato  a prenderla con la sua macchina di rappresentanza. La nobildonna l’osservò con noncuranza e disse che si sarebbe preparata e di aspettare muovendosi con sensuale lentezza. L’aiutante di campo, fissando un punto lontano su muro per evitare di essere aggredito dalla femminilità della donna, aggiunse che sua altezza imperiale le aveva mandato in dono una tromba per automobile, una di quelle con un soffietto alla base che una volta schiacciato faceva emettere alla tromba un suono nasale. La nobildonna mosse un sopracciglio verso l’alto. Sua altezza imperiale il Kaiser Guglielmo che lei chiamava Willy, aveva un umorismo particolare. L’aiutante di campo, fissando il solito punto lontano le chiarì che con quella tromba sarebbero arrivati velocemente da sua altezza imperiale: al suo suono, chiunque fosse sulla strada doveva spostarsi di lato e lasciarli passare. La nobildonna scopri che era proprio cosi! Appena una carrozza o un carrettino sentiva la tromba, il cocchiere si spostava di lato fermandosi. Le strade affollate della caotica Berlino, al sentire il suono della tromba diventavano silenziose ed immobili. Le carrozze e le prime macchine attendevano di lato di essere superate, i borghesi sul marciapiede si fermavano e levatosi il cappello inchinavano il capo, le commesse uscivano dai negozi per vedere chi stava passando, i gendarmi sulla strada correvano agli incroci a fermare il traffico per far passare l’auto imperiale e si irrigidivano in un perfetto saluto militare. La nobildonna capì che il regalo del suo amico Willi consisteva nell’averla resa la donna più importante di Berlino. Sorrise divertita, in fondo lei era già la donna più importante d’Italia e sicuramente della Sicilia, perché lei era Franca Jacona della Motta dei Baroni di San Giuliano e quindi Donna Franca Florio, o, come il poeta D’Annunzio l’aveva chiamata, lei era “l’Unica”!
I Florio a quel tempo stavano lottando per salvare il loro (troppo) vasto impero economico. Avevano comunque ancora un prestigio enorme ed il sogno di rendere Palermo una città degna e paragonabile alle capitali nord Europee. Di questo sogno che suo cognato Vincenzo e suo marito Ignazio Florio perseguivano, lei, Donna Florio era la protagonista. Per questo motivo, nel rispetto del suo ruolo, come molte altre nobildonne italiane e straniere, Ignazio Florio decise che anche Donna Florio doveva essere ritratta dal famoso pittore Boldini e lo fece partire da Parigi per Palermo. Per questo motivo Donna Franca si presentò di fronte al famoso pittore con un vestito scuro, elegante, che la copriva fino al collo. Bodini l’osservò attentamente, incominciò a schizzare un bozzetto e poi incominciò a dipingere. Ora, un pittore dipinge quello che osserva, un grande pittore dipinge quello che vede, e Boldini era un grande pittore per cui, contrariamente alle altre nobildonne riccamente coperte da lussuosi vestiti, Bodini la spogliò.
Dicono che a vedere il quadro il marito Ignazio diede in escandescenze. Sua moglie non solo a spalle nude, ma con anche una spallina che le scendeva a metà del braccio ad evocare peccaminosi e lussuriosi atteggiamenti. Non che lui fosse un santo. La grande collezione di gioielli di Donna Franca nasceva dal fatto che ad ogni suo tradimento lui le regalava una spilla di smeraldi o una collana con 365 perle. Ma il vedere sua moglie nella sua solare, nobile e intensa sensualità sotto gli occhi di tutti lo aveva imbestialito. Pretese che il dipinto venisse modificato. Boldini, giocoforza, visto l’alto lignaggio dei committenti, modificò il quadro, cambiando alcune parti del vestito in modo da renderlo più moderno. Il quadro mostrato alla biennale di Venezia aumentò le ire di Ignazio: la spallina era ancora bassa e sua moglie sembrava quasi che stava per perdere il vestito. Alla fine il povero Boldini rivide una terza volta il quadro, rimuovendo i guanti scopri le braccia della nobildonna e rese ancor più moderno il vestito rendendola da dama del tardo 1800 a precorritrice della bella époque. Le spalline del vestito si alzarono a coprire le peccaminosamente spalle nude. Malgrado questo ritocco  nulla poteva nascondere la bellezza e l’eleganza di una donna che fu musa, esempio di eleganza e bellezza nonché il simbolo della “Palermo Felice” di inizio secolo.
Theaide-de-camp, a tall young Junker, blond with two mustaches perfectly aligned upwards and a scar on his left cheek that revealed him to belong to the Prussian military nobility, presented himself to the noblewoman saying that his imperial height was awaiting her at palace and sent him to take her with his representative car. The noblewoman observed it carelessly and said that she would be prepared and wait moving with sensual slowness. The adjutant, setting a distant point on the wall to avoid being attacked by the woman’s femininity, added that his imperial highness had sent her a car trumpet as a gift, one of those with a bellows at the base that once crushed was trumpet a nasal sound. The noblewoman raised an eyebrow upwards. His imperial highness the Kaiser Wilhelm. that  she called Willy, had a particular humor. The aide-de-camp, fixing the usual far point made it clear to her that with that trumpet they would arrive quickly from his imperial height: at his sound, whoever was on the road had to move sideways and let them pass. The noblewoman discovered that it was really so! As soon as a carriage or cart felt the trumpet, the coachman moved sideways, stopping. The crowded streets of chaotic Berlin, as they heard the sound of the trumpet, became silent and still. The carriages and the first cars waited on the side to be overcome, the bourgeois on the pavement stopped and raised their hat they bowed their heads, the salesgirls came out of the shops to see who was passing, the gendarmes on the road ran to the intersections to stop the traffic for let the imperial car pass and stiffen in perfect military salute. The noblewoman realized that her friend Willi’s gift was to have made her the most important woman in Berlin. She smiled amused, after all she was already the most important woman in Italy and certainly in Sicily, because she was Franca Jacona of the Motta dei Baroni of San Giuliano and then Donna Franca Florio, or, as the poet D'Annunzio had called her , she was “the Only One”! The Florio at that time were struggling to save their (too much) vast economic empire. However, they still had enormous prestige and the dream of making Palermo a city worthy of and comparable to the North European capitals. Donna Florio was the protagonist of this dream that her brother-in-law Vincenzo and her husband Ignazio Florio pursued. For this reason, respecting his role, like many other Italian and foreign noblewomen, Ignazio Florio decided that Donna Florio also had to be portrayed by the famous painter Boldini and had him leave Paris for Palermo. For this reason, Donna Franca presented herself in front of the famous painter with a dark, elegant dress that covered her up to her neck. Bodini observed it carefully, began to sketch a sketch and then began to paint. Now, a painter paints what he observes, a great painter paints what he sees, and Boldini was a great painter so, contrary to other noblewomen richly covered by luxurious clothes, Bodini undressed her. They say that to see the picture her husband Ignazio gave an outburst. His wife not only with bare shoulders, but also with a shoulder strap that came down in the middle of her arm to evoke sinful and lustful attitudes. Not that he was a saint. Donna Franca’s great jewelry collection was born from the fact that with every betrayal he  asked for forgiveness by giving themgave her an emerald brooch or a necklace with 365 pearls. But seeing his wife in his sunny, noble and intense sensuality before everyone’s eyes had infuriated him. He claimed that the painting was modified. Boldini, of course, given the high lineage of the patrons, modified the picture, changing some parts of the dress to make it more modern. The picture shown at the Venice Biennale increased Ignazio’s anger: the shoulder strap was still low and his wife looked as if he was about to lose his dress. In the end the poor Boldini saw the picture a third time, removing the gloves he covered the arms of the noblewoman and made the dress even more modern by making it the lady of the late 1800’s as a forerunner of the belle époque. The shoulder pads of the dress rose to cover the sinfully bare shoulders. Despite this retouching nothing could hide the beauty and elegance of a woman who was a muse, an example of elegance and beauty as well as the symbol of the “Happy Palermo” of the beginning of the century.
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knowmadman · 6 years
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Ritocchini digitali alla portata di tutti - MilanoFinanza.it
Ritocchini digitali alla portata di tutti – MilanoFinanza.it
Le qualità fotografiche degli smartphone, per non parlare delle fotocamere digitali, stanno progredendo a un ritmo ben superiore all’abilità di chi li utilizza, dal momento che il numero di scatti non sempre è proporzionale all’attenzione posta alla scelta dell’inquadratura. Fortunatamente i software per il fotoritocco hanno seguito unpercorso evolutivo simile e grazie agli algoritmi di…
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cappottoestivo · 6 years
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Le Fosse Ardeatine sono un errore? Io me la immagino, la Raggi, al processo Priebke. Lui: "Ho ammazzato 335 innocenti. Pardon". Lei: "Si figuri, ma che non si ripeta"
di LUCA BOTTURA
1' di lettura
Essere il social media manager di Virginia Raggi viene, nella scala gerarchica dei lavori usuranti, subito prima la mungitura degli arieti e subito dopo il ritocco fotografico ai manifesti di Giorgia Meloni.
La sindaca promette 30 autobus nuovi, e le fanno notare che ne servirebbero centinaia. Annuncia che ha tappato una buca, e gli alberi mussoliniani si suicidano sulle auto in sosta. Festeggia la raccolta differenziata, e le si dimette il millemillesimo assessore all'Ambiente. Se si potesse trarre energia dalle sue gaffe, Roma sarebbe illuminata più di Las Vegas.
Però, figlia/o mia/o, sulla Shoah un minimo di attenzione la devi mettere.
Già l'anno scorso, per celebrare un martire dell'Olocausto, avevate postato sui social la foto della persona sbagliata. Ieri Virginia, o chi per lei, ha twittato: "@Roma dice addio a Rosetta Stame. Ha dedicato la sua vita a ricordare la tragedia delle Fosse Ardeatine affinché quei terribili errori del passato non si ripetano mai più".
Ora: è comprensibile che per seguire le vicende di un qualunque Cinquestelle non occorra essere di madrelingua italiana ma, porca di quella zozza, "errori"? Le Fosse Ardeatine sono un errore? Io me la immagino, la Raggi, al processo Priebke. Lui: "Ho ammazzato 335 innocenti. Pardon".
Lei: "Si figuri, ma che non si ripeta". Come diceva un augusto cineasta, chi parla male pensa male.
Figurarsi chi certi pensieri li mette per iscritto. Significa che non possiede una minima gerarchia espressiva, dunque dell'elaborazione concettuale. Se le Fosse Ardeatine sono un errore, allora Marzabotto è un erroraccio. Per non parlare di quell'errore da matita blu di Auschwitz.
Forse ha ragione il ministro Bussetti, che ieri ha scritto a questo giornale spiegando che insegnare la Storia non è poi così importante se la si sparge dappertutto, possibilmente in un luogo poco accessibile e scritto in zwahili.
Oppure, più probabilmente, non lo era neppure prima, non la è mai stata, per chi quando insegnavano l'antifascismo era a casa col morbillo. Forse perché non vaccinata. Tanto che due anni fa, quando doveva commemorare quell'errore, se ne andò in settimana bianca. Perché purtroppo è più forte di lei: quando si tratta di stragi naziste, la Raggi, scivola.
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fotopadova · 3 years
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La fotografia documentaria come forma d’arte (prima parte)
di Lorenzo Ranzato
--- La nascita del documentarismo
--- Introduzione: straight photography vs. pittorialismo
Dopo la fine della prima guerra mondiale, con l’affermarsi dell’ideologia modernista[i], promossa dalle avanguardie europee nel campo delle arti figurative, assistiamo a un radicale cambiamento del linguaggio fotografico. Il principale obiettivo è quello di sviluppare una fotografia artistica “pura”, fondata sulla maggior autonomia del mezzo fotografico, nel tentativo di superare definitivamente l’estetica predominante del pittorialismo internazionale, che si era progressivamente costituito - tra fine dell’Ottocento e inizi del Novecento - come un eterogeneo insieme di teorie e pratiche tendenti a imitare i canoni artistici della pittura[ii].
Possiamo collocare il punto di svolta alla fine dell’esperienza americana della Foto-Secessione (1902-1917), dove il suo principale esponente, Alfred Stieglitz, ha svolto un duplice ruolo: da un lato quello di infaticabile animatore culturale ed esponente di punta del pittorialismo americano, dall’altro quello di geniale promotore di un nuovo linguaggio fotografico modernista, incarnato dalla straight photography (fotografia diretta).
Ed è proprio Stieglitz a individuare nelle immagini di Paul Strand, giovane fotografo emergente, il primo esempio di fotografia diretta: le sue foto verranno pubblicate nella rivista Camera Work, nel numero doppio 49/50 stampato nel giugno del 1917. Sarà l’ultima uscita della prestigiosa rivista, che oltre a chiudere la stagione della Foto-Secessione, assesta anche un duro colpo a quella particolare visione della fotografia pittorialista che faceva largo uso dei pigmenti e del ritocco a pennello nella manipolazione del negativo[iii].
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 Edward Steichen, Lo stagno-Sorge la luna, 1904
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 Paul Strand, The White Fence, Port Kent, 1916
Il semplice confronto tra due famose fotografie ci consente di comprendere facilmente la differenza tra linguaggio pittorico e diretto.
La prima - Lo stagno-Sorge la luna, 1904 - è una delle più emblematiche immagini del periodo pittorialista di Edward Steichen. L’effetto pittorico viene reso mediante la tecnica della gomma bicromata, un’emulsione fotosensibile stesa a mano sulla carta dall’autore stesso, che in questo caso fa uso di pigmenti colorati, quasi a voler realizzare un paesaggio di gusto tardo-impressionista[iv].
Nella seconda, - The White Fence, Port Kent, 1916 – Strand, influenzato dalla nuova estetica delle avanguardie europee, vuole proporre un nuovo linguaggio visivo, riconoscendo una qualità estetica alle proprietà intrinseche del mezzo fotografico. In effetti, ritrae un soggetto che a quel tempo un pittorialista avrebbe considerato privo di artisticità: un frammento di paesaggio urbano organizzato su tre piani differenziati. La forza dell'immagine è data dal forte contrasto del bianco e nero, accentuato dalla contrapposizione fra i piani degli edifici sullo sfondo e la bianca staccionata in primo piano, che vuole marcare il confine tra lo spazio fotografico e lo spazio esterno dello spettatore[v]. 
La straight photography
L’espressione straight photography[vi] è stata introdotta dal critico d’arte Sadakichi Hartmann, che in un articolo del 1904 lanciava un appello per “la fotografia diretta”, rivolgendo una dura critica a quelle tecniche pittorialiste di manipolazione dell’immagine, usate nei processi di sviluppo fotografico, quali la gomma bicromata adoperata da Demachy e sviluppata poi da Steichen, che producevano secondo il giudizio sarcastico di Hartmann degli strani ibridi: “paintographs or photopaints”[vii].
Ma come si può definire la fotografia diretta? - si domanda Hartmann[viii]. “In fondo,è abbastanza facile. Affidati alla tua fotocamera, al tuo occhio, al tuo buon gusto e alla tua conoscenza della composizione, considera ogni variazione di colore, luci e ombre, studia le linee e i valori tonali e la suddivisone spaziale, e aspetta pazientemente fino a che la scena o l'oggetto che stai inquadrando non si rivelino all’apice della loro bellezza. In breve, componi la foto che intendi scattare con la maggior precisione possibile, per ottenere un negativo assolutamente perfetto, sul quale non bisognerà intervenire in alcun modo o al più con qualche leggero ritocco”.
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Moholy-Nagy, Balcone al Bauhaus di Dessau,1926  e  Barche con pontile a Marsiglia, 1929,  © ELMN 
Rivolgendo lo sguardo all’Europa, possiamo registrare alcune importanti sperimentazioni del linguaggio modernista in Germania.
La prima avviene sotto la regia di Laszlò Moholy-Nagy, poliedrico artista e fotografo, allora professore al Bauhaus, che durante gli anni ‘20 si fa promotore della “Nuova Visione”, un linguaggio a cavallo “tra fotografia d’arte e ricerca scientifica”, basato su “spettacolari effetti visivi”, quali vedute dall’alto e dal basso, primi piani ravvicinati, fotomontaggi. Ma dopo il successo ottenuto con la rassegna Film und Foto nel 1929, “l’utopia di un rinnovamento della visione a opera della macchina” perde slancio e il movimento è duramente criticato come nuova “forma di pittorialismo”, di matrice cubista e astratta[ix].
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Renger-Patzsch, riprese dal mondo naturale e artificiale, 1928
 L’altra esperienza innovativa riguarda l’opera di Albert Renger-Patzsch, sostenitore della Nuova Oggettività, che persegue una ricerca di precisione e chiarezza nel rappresentare gli oggetti, rifiutando tutto ciò che esula dalla “pura registrazione della realtà”[x]. Nel suo libro fotografico Il mondo è bello (1928) propone “una fotografia plastica, in cui è esaltata la forma del soggetto”[xi], sia che provenga dal mondo naturale sia da quello artificiale. Ma anche questo approccio ben presto sarà accusato di deriva formalista e dovrà essere l’opera di August Sander a schiudere le porte alla fotografia documentaria, grazie alla sua “fotografia esatta” che consente di “vedere le cose così come sono”.
All’inizio degli anni ‘20 Sander elabora un progetto enciclopedico Uomini del XX secolo, con l’obiettivo di comporre un grande ritratto della società tedesca nell’epoca della Germania di Weimar. Grazie a questo colossale lavoro, che non verrà mai pubblicato interamente, diventa famoso soprattutto tra i critici e gli intellettuali: una fama che gli consentirà di esercitare un’influenza determinante nei riguardi della nuova generazione di fotografi “documentaristi” che si affermarà negli Stati Uniti a partire dagli anni ‘30.
Nel 1929 Sander riesce a pubblicare il libro Il volto del tempo, con un’interessante prefazione del romanziere Alfred Döblin, dove propone 60 immagini meticolosamente scelte dall’”archivio” che stava costruendo. Sono ritratti di contadini, di persone appartenenti a famiglie operaie o piccolo-borghesi, di membri dell’alta borghesia o di artigiani e professionisti affermati: un vasto atlante fisiognomico di tipi umani descritti in base alla rispettiva posizione sociale [xii], che Walter Benjamin non esita a definire una sorta di manuale su cui esercitarsi a “guardare in faccia gli altri”[xiii].
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 August Sander, ritratto di pittore e di giovani in campagna, 1929
La nascita della fotografia documentaria negli Stati Uniti
E’ opportuno iniziare con una breve premessa, necessaria per comprendere la differenza tra l’espressione “documento fotografico” e il termine “documentario”.
Il concetto di “documento fotografico” veniva impiegato già nella seconda metà dell’Ottocento, per indicare esclusivamente il valore scientifico e archivistico delle immagini[xiv]; il termine “documentario” invece entra nel linguaggio fotografico alla fine degli anni ’20 e sarà utilizzato, in accezione alquanto generica, per definire il filone del documentarismo.
Non dobbiamo dimenticare che tutta la seconda metà dell’Ottocento è segnata dal dibattito sulla “duplice identità della fotografia”: pura tecnica e/o nuova forma di manifestazione artistica. In effetti, ai tempi della “durissima requisitoria di Baudelaire contro le aspirazioni artistiche della fotografia”[xv] (1859), il documento fotografico non era degno di ottenere un qualche riconoscimento estetico o artistico, proprio perché intendeva riprodurre la “realtà” tale e quale, in modo oggettivo, senza alcun intervento creativo[xvi].
Come sappiamo, bisognerà aspettare il Novecento perché l’originaria diatriba fra arte e scienza si ricomponga in nuovi equilibri e conseguentemente si possa compiere la riconciliazione fra immaginario e realtà, sulla base di “nuovi codici estetici”, fondati su “un rapporto oggettivo e diretto con il reale”[xvii].
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 Berenice Abbott, Changing New York , 1935-39
Sulla scia della straight photography, la fotografia documentaria trova negli Stati Uniti il proprio centro di sviluppo, grazie a un gruppo di giovani fotografi americani che verso la fine degli anni ‘20 si avvicinano alle nuove forme del linguaggio modernista: si tratta di Berenice Abbott, Walker Evans, Ralph Steiner, Margaret Bourke-White, Ansel Adams e Willard Van Dyke. Sono molteplici gli autori a cui fanno riferimento: ci limitiamo a segnalare l’influenza di personaggi europei come August Sander o Eugène Atget, straordinaria figura di fotografo documentarista ante litteram e al tempo stesso artista riconosciuto malgré soi [xviii], o la riscoperta di autori americani come Lewis Hine, “fotografo sociale”, che è stato tra i primi a comprendere le potenzialità del linguaggio fotografico e il suo potere persuasivo sull’opinione pubblica.
In breve tempo “la forma documentario” raggiungerà “una relativa autonomia rispetto alla funzione di documentazione in senso stretto” e accederà rapidamente al rango di categoria artistica. Durante gli anni ‘30 i due termini, documento e arte, vengono considerati “indissociabili” nella costituzione del nuovo genere documentario, ma nei decenni successivi assisteremo a ulteriori sviluppi che avranno il loro punto di arrivo in quello che sarà definito da Walker Evans lo stile documentario[xix].
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 Margaret Bourke-White, Garment - district New York city , 1930
Non è facile dar conto del complesso e variegato dibattito sulla fotografia documentaria, in modo del tutto analogo a quanto è avvenuto con il pittorialismo in epoca tardo-ottocentesca. Per chi volesse approfondire la materia, rinviamo al testo di Oliver Lugon Lo stile documentario in fotografia, che affronta in modo completo ed esauriente le vicende del documentarismo e dei suoi esponenti.
Proviamo a sintetizzarne gli aspetti più significativi:
- “il rispetto delle specificità del medium fotografico”, che si inquadra perfettamente all’interno della teoria modernista;
- “la metafora della chiarezza” (cioè un “fascio di caratteristiche” che comprende la chiarezza tonale, la precisione della resa, l’oggettività e la leggibilità), che Lugon considera come la possibile chiave interpretativa del progetto documentario;
- la conseguente scelta formale di una grande luminosità della fotografia (accentuata dall’abbandono dei metodi di stampa su carta leggera tipici del pittorialismo e dall’introduzione della carta lucida, più rigida e più spessa) e una assoluta nitidezza basata sulla pulizia dei dettagli;
- una tendenza verso “l’anonimato”, che possiamo ritrovare ad esempio negli scatti di Walker Evans e nella sua concezione delle ”composizioni inconsapevoli, ossia di una “creatività involontaria”;
- la metafora della “scrittura” e soprattutto della “lettura” della fotografia, secondo la definizione di Evans che “la macchina fotografica è una specie di macchina da scrivere” (tema caro anche a Berenice Abbott che nel corso degli anni si dimostrerà sempre più interessata alla “comunicazione e ai “messaggi”);
- la serialità delle fotografie documentarie, che acquisiscono senso e valore non tanto come immagini singole, ma in quanto appartenenti a “un insieme organizzato”, cioè a una serie [xx].
In definitiva, l’affermarsi di una visione più oggettiva dell’immaginario fotografico - supportata dall’innovazione delle tecnologie e dei metodi di stampa - provocherà un profondo cambiamento dei tradizionali paradigmi artistici e condurrà a uno slittamento di significato all’interno del concetto stesso di fotografia, da un piano eminentemente estetico a una dimensione euristica nuova, orientata alla conoscenza del reale e alla comunicazione. Un cambiamento radicale che consentirà al neonato genere documentario di diventare a tutti gli effetti la nuova forma d’arte della modernità[xxi].
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 Walker Evans, Ossining, New York, 1932
 Concludiamo questo articolo introduttivo, ricordando che nelle prossime puntate approfondiremo altri aspetti del documentarismo e presenteremo alcuni dei più significativi esponenti della fotografia documentaria, che nel corso della sua storia ha sempre ricercato quel rapporto diretto e non mediato con la realtà circostante che costituisce la sua irrinunciabile cifra stilistica.
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[i]               Il modernismo è il risultato sia di radicali cambiamenti culturali e di nuove tendenze nel campo dell’arte, sia di trasformazioni su larga scala avvenute nella società occidentale durante la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. I principali fattori che hanno modellato il modernismo sono: da un lato la rivoluzione artistica delle Avanguardie storiche che mettono in discussione l’identità stessa dell’arte; dall’altro lo sviluppo delle moderne società industriali e la rapida crescita delle città, nonché il drammatico evento della prima guerra mondiale e le conseguenti reazioni di orrore manifestate dall’opinione pubblica.
[ii]              Su tale argomento è possibile consultare sempre sul sito di Fotopadova 4 articoli dal titolo “La fotografia come forma d’arte” (2021), che affrontano le vicende del pittorialismo a cavallo fra Ottocento e Novecento, dalla sua nascita sino al suo riconoscimento come forma d’arte.
[iii]             Si veda: Alfred Stieglitz, Camera Work, Taschen, 2018, pp. 211-213.
[iv]             Si veda: Juliet Hacking (a cura di), Fotografia: la storia completa, Atlante, 2013, pp. 180-181.
[v]              Strand, rispettando sia i limiti che le potenziali qualità del mezzo fotografico, si pone l’obiettivo di produrre immagini “senza trucchi di processo o manipolazione, attraverso l'uso di metodi fotografici diretti". Cfr: Paul Strand, Camera Work 49–50 ,1917, p. 3.
[vi]             Sadakichi Hartmann, "A Plea for Straight Photography", in American Amateur Photographer 16, 1904, pp. 101-109.
[vii]            Sadakichi Hartmann, “A monologue”, in Camera Work 6, 1904, p. 25.
[viii]           Hartmann, "A Plea for Straight Photography", p. 109.
[ix]             Oliver Lugon, Lo stile documentario in fotografia, Electa, 2008, pp. 42-47.
[x]           Lugon, Ivi, p. 50.
[xi]         Angela Madesani, Storia della fotografia, Mondadori, 2008, p. 76.
[xii]         Walter Benjamin, Piccola storia della fotografia, Abscondida, 2015, p. 32-35.
[xiii]         David Bate, La fotografia d’arte, Einaudi, 2018, p. 99.
[xiv]          Lugon, op. cit., pp. 15-16.
[xv]          Si veda al proposito: Claudio Marra, Che cos’è la fotografia, Carrocci, 2017, pp.11-38.
[xvi]         Ad esempio il documento d’identità, che rappresenta il soggetto fotografato frontalmente, ha soltanto il compito di consentire il riconoscimento della persona titolare del documento stesso e nulla più.
[xvii]         Claudio Marra, Che cos’è la fotografia, Carrocci, 2017, p. 33:
[xviii]       La riscoperta della figura di Atget è dovuta all’iniziativa di Berenice Abbott che dopo la sua morte acquista a Parigi le sue fotografie e le porta a New York nel 1929.
[xix]          Lugon, op. cit, pp. 16-19.
[xx]           Lugon, op. cit. Si veda in particolare il capitolo 2 “La chiarezza”, pp.136-212.
[xxi]         Bate, op. cit., pp. 102-103.
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marcellinodj · 3 years
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