Tumgik
#sponsorizzata
falcemartello · 9 months
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Incipit
La disinformazione è una menzogna sponsorizzata dal sistema. Se dici qualcosa che contraddice la menzogna sponsorizzata dal sistema, quello è complottismo.
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anchesetuttinoino · 10 days
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Ecco a voi la metro di Roma.
Perché giugno è il mese in cui la categoria più protetta, coccolata e sponsorizzata della Storia deve ricordare all'universo quanto si senta oppressa e discriminata. Imponendo ovunque la propria orripilante bandiera.
Ma tranquilli, non è mica propaganda.
Matteo Brandi
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flameheart28 · 7 months
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Ma la chiesa cattolica sponsorizzata su Tumblr?
Ma si mettiamo la foto di un bambino che sta per prendere l'ostia su un social dove il 50% sta col cazzo in mano intendo a fare una foto da mandare all'altro 50%.
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elperegrinodedios · 8 months
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Poco tempo fa pubblicai questo post nella speranza che si leggesse e si "facesse bene caso al virgolettato".
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Gioielli come questi:
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E questi:
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E ancora questi:
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E cosi tanti cristiani senza tener conto di questo hanno pensato bene, di non credere in tutto ciò e li hanno e li indossano ancora. Guardate bene, che tale testimonianza, non viene da un pentito qualsiasi ma dal numero due della cupola di quel periodo e che da allora sfugge alla persecuzione pena la morte per avere rinnegato e portato alla luce nomi e fatti degli illuminati, massoni e tanti tanti stregoni, che fanno parte dei potenti e che praticamente decidono le sorti del mondo. E...
... allo stesso modo...
da molti anni ormai, oltre ai gioielli suddetti e ai souvenir acchiappaspiriti maligni, ci hanno dato in pasto anche la festa inventata di *Halloween, festeggiata in tutto il mondo, fonte inesauribile di eventi di natura satanica, approfittando della totale ignoranza e dell'assoluto menefreghismo dell'uomo. *Halloween è una festa satanica si! È ormai famosa in tutto il pianeta. L'hanno data in pasto ai bambini col dolcetto scherzetto che la considerano un secondo carnevale ancora più attraente, innocente e praticata dovunque. Già, pubblicizzata e sponsorizzata anche da diversi mass-media che sono posseduti dai demoni di ricchezza e potere e, perciò mentono sapendo di mentire. Si professano tutti credenti cristiani ma intanto, aumentano e dilagano gli omicidi e gli stupri, le guerre ed i genocidi, in aumento lo spaccio di droga e il grande sfruttamento della prostituzione e dei poveri. E dichiarano tutti di volere la pace, ma intanto fanno la guerra, che l'Italia sostiene di rinnegare, mentre vende loro le armi. Questa è la realtà che stiamo vivendo.
** Scheletri e fantasmi, maschere mostruose e zombi insanguinati, i coltelli affilati e le zucche vuote vengono esposti e venduti da giorni nelle vetrine delle nostre città. L'evento Halloween, o meglio il fenomeno Halloween, è stato ormai da tempo violentemente imposto nella nostra reale vita sociale, sembra non esserci più scampo per quella che tanti satanisti e stregoni considerano come la notte più importante dell'anno, il 31 di Ottobre. Il grande Sabba, il capodanno satanico viene reclamizzato da questa "pseudo festività" che si trasforma, da un falso appuntamento di marketing ad un business dell'occultismo ad un veicolo per le terribili realtà magico-esoteriche che vorrebbero prepotentemente sostituirsi alle grandi religioni monoteiste. Le sette occulte, le psicosette, i gruppi pseudo religiosi, esultano in questi giorni, perchè sono estremamente buoni e propizi per adescare e reclutare nuovi adepti. Il vero disegno è di desacralizzare e profanare e boicottare, la ricorrenza in cui vengono ricordati tutti i martiri nella celebrazione che poi anticipa la memoria di tutti quei defunti del 2 Novembre, ridicolizzando di fatto, il principio cristiano della comunione dei santi. Ci sarebbe molto altro, ma questo può bastare, per rendere almeno l'idea e continuare a descrivere il degrado dell'umanità. E i demoni ridono! Povero mondo, pover'uomo!
Per tutto questo è assai grave abituare le nuove generazioni al culto dell'orrore e della violenza e rendere normali e divertenti figure orride, come quelle ripugnanti, fantasmi e vampiri, streghe e demoni, con la finta motivazione di esorcizzare e superare la paura della morte. È una becera ed infame menzogna. E il Re della menzogna ride!!
lan ✍️
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diceriadelluntore · 1 year
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Ipotesi Leggendarie
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Questo signore è Bernhard Riemann. Fu professore di matematica all'Università di Gottinga, intorno agli anni '50 e '60 del 1800, ed ha segnato profondamente la storia della matematica e della fisica. Si ricordano tra i suoi fondamentali contributi l'integrale di Riemann, prima definizione rigorosa di integrale di una funzione su un intervallo a essere stata formulata (utilizzato in tantissimi ambiti, tra cui la matematica finanziaria per esempio), l'introduzione della cosidetta superficie riemannana (senza il lavoro geometrico di Riemann non ci sarebbe la relatività generale di Einstein), ma è leggendario nella storia della matematica per le conseguenze di un suo piccolo studio, Ueber die Anzahl der Primzahlen unter einer gegebenen Grösse (che già intimorisce così, e che vuol dire Sul numero di numeri primi al di sotto di una certa grandezza), di appena una decina di pagine, pubblicato su Monatsberichte der Königlich Preußischen Akademie der Wissenschaften zu Berlin nel 1859. In questo studio, Riemann descrive in maniera sintetica la funzione zeta (ζ(s)) dal punto di vista dell'analisi complessa, inventando di fatto la teoria analitica dei numeri, e ipotizza che gli zeri non banali della funzione zeta abbiano parte reale 1/2, cioè cadano sulla ipotetica retta che passa da 1/2. È questa la famosa Ipotesi di Riemann, che lega misteriosamente la distribuzione dei numeri primi al comportamento dei numeri complessi. A tutt'oggi, non esiste ancora una dimostrazione considerata esaustiva dell'ipotesi, tanto è che è da 120 anni presente sia nella lista dei Problemi proposti per il XX secolo, che un grande matematico tedesco, David Hilbert, propose alla Comunità scientifica a Parigi nel 1900 (era il punto 8 dei 23 totali), sia in quella dei Problemi per il millennio, lista stilata dopo esattamente 100 anni, sempre a Parigi, e sponsorizzata dalla Fondazione Clay, che finanzia l'Istituto matematico, promettendo un milione di dollari a chi risolverà uno dei 7 problemi del Millennio. Nel 1862, si sposa, e ha una figlia, ma il perdurare di una polmonite lo costringe a lasciare la Germania per un posto più mite: sceglie il lago Maggiore, dove malauguratamente spira il 20 Luglio del 1866, a soli 40 anni. Fu sepolto in un piccolo cimitero a Biganzolo di Verbania, ma la sua tomba è andata distrutta. Esiste però una lapide che lo ricorda, all'ingresso del piccolo cimitero.
Questa piccola biografia l'ho trovata in questo libro, che superata la prima vertigine per quello che potrebbe essere (formule, ragionamenti criptici, pesantezza, presenti solo in minima parte e spiegati nel modo più comprensibile possibile) è bello come un romanzo:
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scritto da Marcus Du Sautoy, professore di matematica all'Università di Oxford e Simonyi Professor For The Public Understanding Of Science sempre nella stessa Università.
Quello che indaga Du Sautoy è come, prima in modo timido, poi interessato e infine in maniera del tutto magica, negli ultimi 160 anni i più grandi matematici del Mondo abbiano sfidato l'ipotesi di Riemann: come ho scritto prima nessuno ha trovato una dimostrazione condivisa e convincente (sebbene esistano innumerevoli pretendenti e autoproclamatisi scopritori dell'arcano) ma le centinaia di studi, problemi e conseguenze dell'ipotesi hanno finito per influenzare in maniera determinante, mettendoli per la prima volta in comunione e lavorando assieme, innumerevoli campi della scienze: la teoria dei numeri, la geometria, l'analisi, la logica, la teoria delle probabilità, la fisica quantistica; chi per gioco, chi per sfida, a volte addirittura per puro caso, hanno finito per dare un piccolo contributo non solo alla risoluzione della dimostrazione eventuale ancora di là da venire, ma nell'allargare gli orizzonti delle proprie discipline in maniera fondamentale. Basta dire che, per esempio, Turing inizierà a pensare alle sue macchine proprio perchè sentì parlare dell'Ipotesi, o delle prove empiriche della posizione dei famosi zeri della funzione furono determinanti per lo sviluppo dei super computer, delle telecomunicazioni e persino, in maniera del tutto inaspettata, della sicurezza degli acquisti online che facciamo ogni giorno.
Ma oltre a questo, l'aspetto davvero meraviglioso di questo libro è lo scoprire che personalità sconvolgenti si misurarono con questo dilemma: da Hardy (che scrisse una fantastica Apologia del matematico, puntando sulla bellezza intrinseca delle forme e delle dimostrazioni) al suo fidato amico Littlewood (i due scrissero tutti gli articoli scientifici in coppia, anche quando era solo frutto del lavoro di uno dei due), i quali furono i padrini di un genio incredibile, Srinivasa Ramanujan, autodidatta, scopritore di alcune formule (di sommatorie che coinvolgono costanti come π, numeri primi e la funzione di partizione) senza mai saperne la dimostrazione, passando per Atle Selberg, il norvegese che si racconta avesse provato a dimostrare qualsiasi cosa della matematica, fino a John Nash, "the beautiful mind" che prima del Nobel ebbe un esaurimento nervoso proprio mentre lavorava agli studi su Riemann, oppure all'incredibile storia di André Weil, fratello minore di Simone, che rinchiuso in carcere nel 1940 perchè renitente alla leva, scriverà lì fondamentali studi per la teoria dei numeri.
Tra l'altro c'è da dire che secondo molti insigni matematici, la dimostrazione è ad oggi del tutto superflua, poichè le applicazioni teoriche e pratiche che partono dal presupposto "se l'ipotesi di Riemann fosse vera" sono talmente provate e funzionano talmente bene che è diventata di fatto accettata (sebbene questa soluzione faccia inorridire tutto gli altri, figli della rigorosa importanza della dimostrazione matematica, che va oltre persino alla normale definizione di scienza).
C'è una battuta, che sembra una legge di Murphy, che ad ogni convegno internazionale si racconta: l'ipotesi di Riemann è stata già dimostrata sia falsa, solo che il matematico che l'ha scoperta è morto sul colpo.
Voglio anche dire che questo libro mi è stato regalato in uno dei momenti più brutti per me, degli ultimi tempi, da una persona fantastica come questa storia. Quando si regala un libro, sono convinto che lo si faccia per vedere se chi lo riceve trova qualcosa in quelle righe di chi lo ha donato. Di chi me lo ha regalato ho trovato questo:
Non sono le perle a fare la collana. È il filo.
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deathshallbenomore · 11 months
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grazie pagina instagram del politecnico di torino sponsorizzata a caso per avermi mostrato il video promozionale della biblioteca con tutti che si impegnano a inventarsi cose tipo “qui è più facile studiare” “ci sono gli amici” “le risorse bibliografiche a portata di mano” fino al mio nuovo migliore amico, il più vero di tutti, colui che ha avuto il coraggio di dire “mah direi che la ragione principale per cui vengo qui è l’aria condizionata”. sciapò
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tepasport · 4 months
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SPAL Stagione 1967-68 Sponsorizzata dalla Tepa con tanto di cartolina celebrativa per la vittoria dello scudetto Primavera C'ero anch'io… https://casatepa.it/ 🇮🇹 Made in Italy dal 1952 Un grazie di ❤ a Paolo Negri per la foto, BELLISSIMA!!!
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forzadiavoloale · 9 months
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questa partita sponsorizzata ac milan gli abbiamo prestato tutto
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jose-rossetti · 5 months
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Questo non è per i papà che fanno i fichi ecologisti tanto non capirebbero come non hanno capito che non dovevano vaccinare i figli.. ma chi invece crede che sia una fregatura sponsorizzata dal Main stream salvate il mondo con le auto elettriche.
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gregor-samsung · 1 year
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“ Con un concerto di stoviglie e di pentole, e in sottofondo le canzoni della radio e le scoperte della piccola Nanette Vitamine nella trasmissione sponsorizzata dal cacao Banania, la mattina mi sveglio e scendo in cucina. È lui che trovo, intento a lavare i piatti della sera prima. Mi prepara la colazione. Mi accompagna a scuola. Cucinerà anche il pranzo. Nel pomeriggio spaccherà la legna in cortile o filerà in giardino con la vanga in spalla. Per me non cambia nulla, ai miei occhi è sempre lo stesso uomo, tranquillo, svagato, sia quando è impegnato a pelar patate facendosi volteggiare tra le dita le lunghe spirali delle bucce, sia quando affumica i «gendarmi» sulla brace e il fumo ci irrita gli occhi, o ancora quando mi insegna a fischiare mentre pianta i porri nell’orto. Una presenza costante, serena e affidabile. Rispetto agli operai del quartiere, ai commessi viaggiatori che trascorrevano tutta la giornata lontani da casa, avevo la sensazione che mio padre fosse sempre in vacanza, e a me stava più che bene. Quando le mie compagne si indispettivano perché era troppo freddo per giocare a campana in cortile io potevo starmene con lui dentro il bar a fare partite a domino o al gioco dei cavallini. In primavera gli faccio compagnia nell’orto, la sua passione. Lui mi insegna i nomi buffi delle verdure, la cipolla a tunica gialla di Vertus e la lattuga cappuccio bionda ballerina, io lo aiuto a tendere le corde sopra il terreno dissodato. Insieme facciamo merenda con salumi e ravanelli neri, e alla fine capovolgiamo il piatto per mangiarci una mela cotta. Di sabato lo guardo ammazzare il coniglio, svuotargli la vescica premendogli sul ventre ancora morbido, e poi scuoiarlo con il rumore secco che fa la stoffa vecchia quando si strappa. Papà-chioccia che accorre preoccupato se mi sbuccio un ginocchio, che mi va a comprare le medicine e che, per la varicella, la rosolia, la pertosse, passerà ore al mio capezzale leggendomi Piccole donne o giocando all’impiccato. Papà-bambino, «sei più scemo tu di lei», dice mia madre. Sempre pronto a portarmi alla fiera, a vedere i film di Fernandel, a fabbricarmi trampoli e a farmi sbellicare insegnandomi le espressioni popolari di prima della guerra, sacripante, culaccino, e altre che ho dimenticato. Papà indispensabile per portarmi a scuola e venirmi a prendere a pranzo e nel pomeriggio, in piedi accanto alla bici, un po’ in disparte rispetto alla folla di madri in attesa, l’orlo dei pantaloni stretto da una molletta. In pensiero al minimo ritardo. In seguito, quando sarò abbastanza grande per andare in giro da sola, lo troverò a sbirciare fuori dalla finestra aspettando il mio ritorno. Un padre già in là con gli anni, meravigliato di avere una figlia. Nella luce ocra dei ricordi, lo vedo attraversare il cortile, il capo chino per ripararsi dal sole, un cestino tra le braccia. Ho quattro anni, è lui che mi insegna a infilarmi il cappotto tenendo le maniche del maglione strette nel pugno per evitare che mi si arrotolino fino alle spalle. Sono tutte immagini di dolcezza e premura. Non ne so nulla di capifamiglia distaccati e solenni, la cui parola è legge, irascibili tiranni domestici, eroi di guerra o del lavoro: io sono la figlia di quell’uomo là. E di Edipo non so che farmene. “
Annie Ernaux, La donna gelata, traduzione di Lorenzo Flabbi, Roma, L'Orma editore (collana Kreuzville Aleph), 2021¹; pp. 17-19.
[1ª Edizione originale: La Femme gelée, Paris, Éditions Gallimard, 1981]
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avalonishere · 1 year
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LA MEDIOCRE SCIACQUETTA, OVVERO QUANDO LA STUPIDITA' E' SECONDA SOLTANTO ALL'IGNORANZA
"E' ricchissima. Lo è diventata vendendo la sua immagine, la sua magrezza, i suoi occhi celesti, la sua bionditudine. Ha consolidato il suo potere sui social mostrando il suo salotto e la sua cabina armadio, postando video di figli biondi, vestiti alla moda, che giocano e mangiano in appartamenti lussuosi, mai un compagno, mai una corsa all'aria aperta, mai uno stimolo vero, mai natura. Solo capricci: Leone che dice innocue parolacce o fa le puzzette e la Vitto che mangia porcherie col suo bavaglino griffato, facendo divertire il babbo, che finge di scandalizzarsi e si compiace. È ovvio che la pupa ha pediatri privati, tate bilingui che cucinano solo roba bio vagliata dal nutrizionista, ma la realtà non ha nulla a che vedere con la comunicazione social... Alla Vitto buttano un pezzo di crostata, accendono il cellulare, fanno il video, lo postano. Poi solo carote. Alla gente piace la bimba golosa. Poco importa che milioni di bimbe golose diventino obese, la sua sarà snella, statene certe.
Ferragni è abile, è intraprendente. Sponsorizza prodotti per capelli e make up, si fa fotografare con borse di lusso, scarpe costose, oggetti di design, tutta roba sponsorizzata che le dà ritorno economico. Ha un brand suo, il logo è un occhio celeste stilizzato spalancato mascarato. Produce, promuove e distribuisce roba inutile e costosa: berretti da 150 euro, giacchette striminzite da 500 euro, astucci di plastica da 60 euro, borsette, rossetti, sciarpette, gonnelline, felpette, giacchette ... Uova di Pasqua e panettoni con l'incarto rosa, ovvio. Tutta roba costosa, ma non per qualità dei materiali. Roba scadente. Tutta mondezza per l'ambiente. Oltretutto, roba costosa per le vostre tasche, sia chiaro. Perché i ricchi vestono bene, mica comprano quella roba lì. Quella è per le vostre, di figlie.
Così facendo Ferragni contribuisce a rincoglionire le vostre figliole, che ambiscono a somigliare a lei, vi chiedono di comprare le sue cose pensando di trovarvi la felicità, l'accettazione da parte del gruppo, la bellezza.
Passano ore su Instagram, invece di uscire per strada, giocare, leggere, incontrare persone vere.
Chiara si arricchisce facendo sentire povere, grasse e inadeguate milioni di ragazzine e di madri in tutto il mondo. Oltre la taglia 44 la sua roba non va.
Però è tanto brava, è contro il body shaming ed è contraria alla violenza sulle donne. E milioni di ragazzine possono coltivare il sogno di diventare come lei.
Da bambina si sentiva inadeguata; ma alle vostre, se comprate loro la felpetta rosa brandizzata, alle vostre di certo non succederà. Sembreranno delle piccole Barbie, delle principessine.
Non è tutto bellissimo?"
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Da Massimo Vitali on FB
analisi perfetta di una furbastra (e consorte) che si approfitta di un esercito di rincoglioniti
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radio-poeticare · 11 months
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If I had a chicken - Kevin Macleod. La musica sponsorizzata dalla P. J. E. Quadrafonic Music.
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t-annhauser · 1 year
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Mi appaiono sul telefonino delle icone arcobaleno, provo solo fastidio per questa propaganda tutta farlocca e interessata, vuota come una zucca di halloween. Ammaestramento morale e imbonimento commerciale non vanno d'accordo, stridono, sono incompatibili. La stessa cosa succede per le pubblicità che partono prima dei video su internet, non c'è sciagura o calamità naturale che non sia ormai sponsorizzata da un biscotto o da una pastiglia di detersivo, e l'intrusione è tanto più insistente tanto più è impotente, sfiancato, il nostro potere d'acquisto. Così anche l'omosessualità diventa una griffe e si gioca le sue fiches sugli scaffali del supermercato globale, come l'eau de toilette o il flacone di detersivo green. Insomma, non c'è modo di liberare veramente l'omosessualità, sottratta al giudizio del contegno morale si è fatta fagocitare dall'arena dell'imbonimento commerciale, amen.
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vanbasten · 2 years
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STO PIANGENDO LA PUBBLICITÀ DELL’ARIA CONDIZIONATA SPONSORIZZATA MILAN
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guerrerense · 2 years
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s3/6 3673
flickr
s3/6 3673 por maurizio messa Por Flickr: K.BAY.STS.B s3/6 3673 - DRG/DB 18 478 di proprietà del Bayerischen Eisenbahnmuseum ripresa all'interno del museo stesso a Nördlingen il 6 ottobre 2001 - eccezionalmente nella livrea blu voluta e sponsorizzata da Märklin a soli fini commerciali: la macchina è stata ora ripristinata nella livrea verde s3/6 3673 - 18 478 at Nördlingen Bayerischen Eisenbahnmuseum. October 6th, 2001
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bongianimuseum · 1 year
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BIOGRAFIA DI SHOZO SHIMAMOTO
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BIOGRAFIA DI SHOZO SHIMAMOTO
Nato nel 1928 a Osaka, in Giappone.
1947 / Frequenta l'atelier del maestro Jiro Yoshihara, dove produce la sua prima opera "Høie".                       
1948 / Prende parte alla mostra "Sette artisti d'avanguardia" presso il department store Kintet-su a Osaka.                                                                                                                                                          
1950 / I laureati del Gakuin University Kansai in Hyugo.                                                                              
1953 / Partecipa alla prima mostra del gruppo Genbi, con Jiro Yoshihara,. Diver si giovani artisti che espongono si uniranno al gruppo Gutai .                       
1954 / Fonda Gutai con Jiro Yoshihara. Partecipa alle più importanti mostre Gutai.                                         
1955/ Alla prima mostra Gutai presenta un lavoro rivoluzionario per essere vissuto e goduto dal corpo: "Prego, camminate qui". Il lavoro è stato ricostruito nel 1993. 1956 / In occasione della mostra a cielo aperto Gutai mostra la sua opera realizzata attraverso l'utilizzo di un cannone a mano che verrà presentata alla Biennale di Venezia del 1993, in cui bottiglie di vetro contenenti pigmenti sono gettati ed esplodere il colore direttamente sulla tela 1957 / Mostra il suo video pionieristico arte alla mostra Gutai prestazioni. Un altro dei suoi lavori, un lavoro sonoro, che può essere considerato come musica concreta, è inserito nella Raccolta Centro Pompidou...                
1970 / Produttore artistico per 1000 spose al Festival EXPO
1976 / Partecipa a un progetto di Mail Art che coinvolge 60 paesi e con una rete di 8000 scambi. Crea una strada con 10.000 giornali lungo il lato del fiume Mukogawa 1992 / Mentre continua a produrre nuove opere, diventa Presidente della Japan Society Arte e Cultura di disabili-persona (ora Arte Giappone) e organizza la prima mostra su larga scala di persone disabili in Osaka. Nello stesso anno viene intervistato di Jane Kennedy Smith per il quotidiano più famoso giapponese, Mainichi Shinbun 1993 / Invitato a partecipare alla Biennale di Venezia come membro del Gutai 1994 / Invitato ad esporre al Guggenheim (New York) 1996 / Shimamoto viene proposto come candidato per il Premio Nobel per la Pace in riconoscimento delle sue attività pacifiste da numerose riunioni Bern Porter, il medico che ha fatto la bomba atomica sganciata su Hiroshima.
1997 / Unico artista giapponese dopo la Restaurazione Meiji ad avere la sua foto in Storia dell'Arte, pubblicato da l'America Album
1998 / Invitato come uno dei primi quattro migliori artisti del mondo dal dopoguerra, insieme a Jackson Pollock, John Cage e Lucio Fontana, a partecipare a una mostra al MOMA (USA) 1999 / Invitato ancora una volta a partecipare alla Biennale di Venezia, con David Bowie e Yoko Ono 2000 / Tiene una mostra a Parigi (Unesco) e propone una collaborazione artistica in Francia, co-sponsorizzata dall'Unesco del Giappone e dalla Felissimo Museo. Inizia la creazione di un lavoro enorme che sarà conservata da 100 anni a Shin Nishinomiya (Prefettura di Hyogo. 
2001/ Invitato alla manifestazione Giappone Anno a Londra. Alcune opere sono assegnati alla Tate Modern da inserire nella collezione.
2003 / Invitato a partecipare alla Biennale di Venezia (Extra 50)
2004 / Performance con un elicottero vicino a Venezia.  Performance Nyotaku a Ca 'Pesaro Galleria Internazionale d'Arte Moderna (Venezia). Tre opere ora appartengono alla collezione della galleria.
2005 / Performance con Elicottero a Trevi e mostra al Trevi Flash Art Museum.  Mostra personale a Reggio Emilia (Pari & Dispari Agency, Italia). Realizzazione dell'opera piccola d'arte nel mondo, utilizzando nanotecnologie, per realizzare immagini sulle estremità delle setole di uno spazzolino da denti (in collaborazione con Ritsumeikan Università di Kyoto)
2006 / Invitato ad esporre alla ZONE ZERO a Duesseldorf. Invitato ad esporre alla Hsinchu City International Glass Art Festival. Exhibition e Performance della gru a Napoli. Invitato ad esporre alla Tokyo International Art Fair
2007 / Espone quaranta opere prodotte dal periodo Gutai ai giorni attuali nella mostra "Shozo Shimamoto: Action Colors 1950-2006" presso la Galleria Pier Giuseppe Carini di San Giovanni Valdarno. Presso il Fashion Museum di Kobe tiene la performance Felissimo WHITE PROJECT; le opere realizzate vengono esposte allo Hyogo Prefectural Diplomatic Estabilishment e al Kobe Fashion Museum. Presenzia al P3 Project per la Biennale di Venezia; qui si cimenta in una performance, Bottle Crash, nel Chiostro di San Nicolò, organizzata in collaborazione con l’Architetto Luigi de Marchi presidente del “ABCOnlus”. Viene coinvolto nell'organizzazione di un evento a Pechino, "Art Challenged Project", cui partecipano molti artisti disabili arrivati dal Giappone. Alcuni dei suoi lavori più rappresentativi vengono esposti nella collettiva "Artempo" organizzata da Mattijs Visser e Axel Vervoordt nel Palazzo Fortuny di Venezia. 2008 / Il 7 maggio realizza una performance a Punta Campanella, Napoli, coinvolgendo un gruppo di danzatrici vestite da spose con la testa ricoperta da bicchieri saturi di colore. Il 9 maggio fa una performance nel chiostro della Certosa di San Giacomo di Capri lanciando il colore su otto tele disposte a terra e su due contrabbassi disposti a lato delle tele, ricoperti da spartiti musicali e sorretti da due giovani donne. Sempre alla Certosa di San Giacomo di Capri espone alcuni suoi lavori nella mostra "Vento d'Oriente".   Presso il Museo Magi ‘900 di Pieve Di Cento (BO) si tiene la mostra Shozo Shimamoto / Yasuo Sumi - I colori della pace, con una performance nella sala Modigliani del Museo. Il 13 novembre 2008 presso il Museo d' Arte Contemporanea di Villa Croce di Genova “Shozo Shimamoto. Samurai, acrobata dello sguardo”, curata da Achille Bonito Oliva.
2009 / In occasione di Roma. Road to Contemporary Art , sono esposte sue opere in diverse mostre: Hofficina d’Arte, a cura di Achille Bonito Oliva; Palazzo Barberini, “Cose mai viste II” a cura di Achille Bonito Oliva, dedicata alle opere delle collezioni private degli artisti. Palazzo delle Esposizioni, in collaborazione con la Fondazione Morra, l’Archivio Pari & Dispari e l’Associazione Shozo Shimamoto. Partecipa alla mostra collettiva “Madre Coraggio: l’arte” a cura di Achille Bonito Oliva che si tiene all’interno del Festival di Ravello. Tiene una mostra personale presso la galleria “VV8 artecontemporanea” di Reggio Emilia, in collaborazione con l’Associazione Shozo Shimamoto, dal titolo “La danza del colore”, in occasione della quale ha luogo una performance del coreografo Mauro Bigonzetti e quattro ballerini della Fondazione nazionale di danza Aterballetto che animano gli abiti da sposa realizzati da Shimamoto nell’azione di Punta Campanella.
2011 / Sculture e grandi tele provenienti dalle performance di Venezia, Punta Campanella, Capri e Genova sono esposte nella basilica di Santo Stefano di Bologna in occasione di Arte Fiera OFF in una mostra a cura di Achille Bonito Oliva. Mostra personale presso la galleria “Nicola Pedana” di Caserta. Mostra personale presso la Fondazione Morra di Napoli. Assieme a opere di grandi dimensioni sono proiettati due video di Mario Franco che documentano le performance di Piazza Dante a Napoli (2006) e Punta Campanella. Viene invitato a condurre due performance presso il Moderna Museet di Stoccolma in Svezia in occasione dell’evento “AN EXPERIMENTAL CONFERENCE ON ART AND SCIENCE TO CHALLENGE THE MID-SUMMER SUN” dove reinterpreta la performance con il cannone del 1956 e quella su palcoscenico del 1957.
2012 / Dal 14 marzo al 5 maggio 2012 la mostra personale “SHOZO SHIMAMOTO” c/o la Axel Vervoordt Gallery di Anversa (Belgio). Mostra personale "Shozo Shimamoto, Opere 1950-2011" a Palazzo Magnani a Reggio Emilia. Partecipa alla mostra "Explosion: Pittura in Azione" al Moderna Museet di Stoccolma. Mostra "Dipingere il Vuoto" al MOCA di Los Angeles con una sala dedicata a Shimamoto.
2013 / Partecipa a Milano  al  progetto internazionale di Mail Art  "INviso" curato da Ruggero Maggi. Prima del 25 gennaio  2013,  l'anno della morte, partecipa a Salerno al Progetto Internazionale "Wunderkammer Artistamps " a cura di Giovanni Bonanno, con  una delle ultime partecipazioni alla mostra Collettiva Internazionale in omaggio ai 70 anni di Marcello Diotallevi svoltasi  a giugno. Prima retrospettiva dopo la morte alla Galerie Hofburg a Bressanone con una ventina di dipinti  a cura di  Vittoria Coen. Prima antologica milanese di Shozo Shimamoto  allo Studio Giangaleazzo Visconti di Milano  con 30 opere presentate  in grado di ripercorrere la ricerca dell’artista giapponese.
 2015 / Collettiva internazionale “Add &  Return” con la partecipazione di 97 artisti dal titolo: “VIRTUAL FLUXUS POETRY” che lo Spazio  Ophen Virtual Art Gallery di Salerno dedica all’artista giapponese Shozo  Shimamoto come  evento  contemporaneo ed indipendente  progettato in concomitanza con la 56th Biennale Internazionale d’Arte di Venezia 2015, a cura di Sandro  Bongiani.
2016 / CRUCIFIXION - Shozo Shimamoto, ArtVerona I Art Project Fair 2016 - i7 Spazi Indipendenti Italiani, a cura di Sandro  Bongiani, Spazio Ophen Virtual Art Gallery di Salerno.
2019 / SHIMAMOTO - CAVELLINI – COHEN, IDENTITY OF ARTIST / Marginal Active Resistances, a cura di Sandro  Bongiani, Spazio Ophen Virtual Art Gallery di Salerno
2023 / MEMORIAL SHOZO SHIMAMOTO 2013-2023 . ”Relazioni marginali sostenibili “avere un’idea per capello”.  Mostra Collettiva Internazionale, per il decennale della scomparsa dell’artista giapponese  a cura di Sandro Bongiani e Ruggero Maggi. -  Galleria Sandro Bongiani VRspace e Spazio Ophen Virtual Art Gallery di Salerno.
  COLLEZIONI:
In  Giappone
Museo d’Arte Contemporanea di Tokyo, Museo d’Arte di Fukuoka, Museo di Kitakyushu, Museo d’Arte di Hyogo, Museo d’Arte Moderna di Osaka, Museo di Nara, Museo d’Arte di Takamatsu, Museo d’Arte di Ashiya, Museo d’Arte di Miyagi, Museo d’Arte di Shizuoka, Museo di Gifu, Museo d’Arte Contemporanea di Osaka, etc.
All’estero  
Tate Modern (Londra), Museo Nazionale di Arte Moderna di Roma, Art Center di Milano, Paris Gallery, Mail Art Museum (Berna, Svizzera), Galleria Internazionale di Arte Moderna Ca’ Pesaro, Collezione Bongiani Ophen Art Museum di Salerno, etc.
Il sito ufficiale di  www.shozo.net  
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