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mensfactory · 2 years
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Unrestored 1934 Mercedes-Benz 500 K Offener Tourenwagen,
The name Offener Tourenwagen, or “open touring car,” in Mercedes-Benz parlance often brings to mind the vast and weighty 770 Ks of the late 1930s. On their sibling supercharged 500 K chassis, however, it referred to something entirely different: a very attractive two-door open model, with a rather low, subtly curving beltline, that recalled the powerful Sports 4 style of earlier K and S-type models. It was a very sporting automobile and one of the most masterful creations of the factory coachbuilders at Sindelfingen, who finished each body with the superb craftsmanship and quality materials for which they were renowned.
Chassis 105355, is one of only five surviving examples of this style on the 500 K chassis. According to its original Mercedes-Benz kommission sheet, a copy of which is on file, this car was originally delivered in late 1934 to Rudolf Hess of Berlin, one of the highest ranking members of the ruling National Socialist German Workers’ Party. Hess famously flew solo to Scotland in 1941 in a failed attempt to get the UK to exit the war. Instead, he was taken prisoner and convicted. To the victors, however, go the spoils: The 500 K was eventually commandeered at the end of WWII, and like so many of its brethren, wound up being used by American GI’s in Germany, then afterward came to the US.
As early as 1955, the car was in the ownership of V. Link Milsark of Vienna, West Virginia; a copy of a West Virginia title in his name, dated that year, is on file. Known to friends as “The Mayor of Rose Holler,” Mr. Milsark was an auto mechanic, aviator, model train collector, and a genuine character in every sense of the word. He is not known to have shown the 500 K in his decades of ownership but was nonetheless an enthusiastic owner, maintaining membership in and listing the car with the Classic Car Club of America for decades.
Mark Smith acquired the long-hidden Milsark 500 K in 2005 through what can only be described as one of his characteristic transactions, involving multiple cars and parties. He was undoubtedly pleased with the acquisition, which remained one of the great centerpieces of his collection ever after.
Retaining its original, numbers-matching chassis and engine per factory records, as well as the original typenschild on the firewall, the car remains startlingly original, never restored, and “improved” only as necessary over the years. Mr. Smith kept it much as he acquired it, with sensitivity towards preserving the condition in which it had been left by its long-term prior owner. At some point the bottoms of the front seats were replaced and covers were fit over the seat backs; the balance of the interior, including the door cards and rear seat, is that fitted at Sindelfingen in 1934. A 1955–1956 West Virginia DMV inspection sticker is even still intact on the windshield.
Mr. Smith exhibited his 500 K in the Prewar Preservation class at the Pebble Beach Concours d’Elegance® in 2006, and at the Amelia Island Concours d’Elegance in 2019, where it received an Amelia Award in the exclusive 500 K/540 K class. Due to its high degree of originality and fascinating history, it ought to be a welcome entrant into many other concours, recognizing what its longtime owners saw in it: a very special automobile, made only more so by its passage through time.
Mathieu Heurtault, courtesy of Gooding & Company.
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silviaaquilini · 5 months
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io-pentesilea · 1 year
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(Vorrei che tu non raccontassi di me, di noi, alla tua nuova amante - o alle tue donne... 'di passaggio'.
Ma se proprio devi - vuoi, perché in realtà non ne hai alcun bisogno - vorrei che perlomeno tu fossi sincero.
E che dicessi che siamo stati insieme 5 anni e mezzo, e non che una volta ti sei fatto Pentesilea.
Vorrei che raccontassi di essere stato felice e che ti facevo stare bene, al punto che persino tua moglie e tua madre si insospettirono perché sorridevi troppo. 'Non avrai mica l'amichetta?' come ti disse 'mammà'.
Vorrei che dicessi che ti sono stata vicina senza aspettarmi nulla, sapendo che non avevamo un futuro, noi due. Senza mai chiedere nulla, se non quello che potevi darmi. Senza lamentarmi mai per gli impegni annullati o farti pesare i programmi cambiati all'ultimo momento. 'Dai, capisco, non ti preoccupare' perché ero cosciente che prima di me c'era tua moglie, ma soprattutto tuo figlio.
Vorrei che spiegassi che nel 2019, dopo avermi lasciato per un banale fraintendimento - forse perché ti pesava la mia 'celebrazione' del nostro terzo anno insieme... - tornasti dopo un mese, chiedendomi di non parlare del nostro riavvicinamento con amici e parenti - cosa che feci.
Vorrei che dicessi che successe lo stesso nel 2020; i mesi allora furono 3, ma tornasti da me - pur continuando a frequentare (scopare con, è più corretto) due altre donne.
Vorrei anche che specificassi che, sapendo allora di una sola di loro due, ti dissi che non importava, 'ti perdonai'.
Vorrei che raccontassi di come, avendo capito che il tuo interesse per me andava scemando, non volendo rinchiuderti in una noiosa routine, ti proposi di rimanere amici, chiedendoti, semmai avessi incontrato un'altra donna, di essere sincero.
Vorrei infine che raccontassi come, quel 19 gennaio del 2022, quando lei casualmente - casualmente? - scoprì della nostra relazione, incappando nei miei post, decidesti di sparire senza neanche un vaffanculo, senza darmi una possibilità di chiederti scusa per non averti ascoltato, senza lasciarmi spiegare, preferendo mantenere l'amicizia - perché di questo si trattava, almeno così sostenevi. 'Non c'è niente, lei è innamorata, ma non me la sono scopata' dicevi, e io ti credevo - di una ragazzina piuttosto che quella di una donna che ti aveva dato tutto ciò che chiedevi. Condividendo i tuoi giochi, facendoti vivere le tue fantasie. Cercando di non romperti i coglioni con i suoi problemi e mettendoti al centro dell'universo. Ascoltandoti, tranquillizzandoti, calmandoti. Cercando insomma di alleggerirti la vita e le giornate, come fa una brava amante.
Ecco, se proprio dovessi parlarle di me, di noi, vorrei solo che fossi onesto.
Tutto qui.
Barbara)
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omarfor-orchestra · 1 year
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Allora my period was about to come so I was overwhelmed already but stamattina alle 5:15 mi sono immaginata un eventuale spinoff su Filippo che piacerebbe solo a me e ho pianto sola nel letto
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kqluckity · 1 year
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oh sta scendendo l'ira di cristo in pioggia, nice
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21.10.2022 10:51 am
Dónde se quedaron mis palabras bonitas?
Porqué no tengo nada que escribir?
Parece cómo si mi mente no quería ensuciar esta página de como me siento en realidad, será que quiere protegerme?
O será miedo de conocerme mejor?
Quería ser un pájaro, por volar y sentir el viento en todas partes de mi cuerpo.
Sentirme libre y sin aparentemente con las cadenas.
Quería ser el mar, sentirme llena y en el mismo tiempo fría por el invierno que acaba de venir.
Quería ser todo menos que yo misma.
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angelap3 · 5 months
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Nun me trattà male
Ije;
si nu juorno vecchia e stanca,
m'avvessa spurcà quanno magno,
pecchè me tremmene 'e mmane,
tu nun me guardà stuorto,
pienze quanti vvote te spurcave tu,
pe te mparà a magnà piccerillo mbraccia me.
Si 'a vicchiaja;
me fà dicere sempe e stessi ccose,
tu suppuorteme nu me trattà male,
pienze quanti ssere,
t'aggio cantato a stessa ninnanna,
pe te fà addurmmì.
Si 'e coscie me tremmano,
e nun c'a faccio a stà vicino a te a cammenà,
aspiettemi e nu sbuffà,
tu nun te scurdà,
ca ije t'aggio nmparato a cammenà,
senza maje sbuffà manco na vota.
Si mo parlo e sbaglio 'e pparole,
tu nun ridere e me nun me fa sentere na scema,
ije pe te aggio accumminciato lettera pe lettera,
pe te mparà a parlà.
Si mo aggio bisogno e te pe m'appuià nu poco,
ncoppo a spalla pe m'arrupusà,
pienze quanti vvote t'aggio purtato mbbraccio.
E mo aiuteme sulo arrivà a fine e chesta vita,
arricurdete figliu mjo,
che tu si tutto 'a vita mja,
e nun te scurddà maje e me,
pecchè ije,
aggio campato sulo pe te.
(Pupella Maggio)
Non trattarmi male
Io;
se un giorno vecchia e stanca,
mi dovessi sporcare quando mangio,
perché mi tremano le mani,
tu non mi guardare in mal modo,
pensa quante volte ti sporcavi tu,
per insegnarti a mangiare da piccolo nelle mie braccia.
Se la vecchiaia
Mi fa dire sempre le stesse cose,
tu sopportami non trattarmi male,
pensa quante sere,
ti ho cantato la stessa ninna nanna,
per farti addormentare.
Se le gambe mi tremano,
e non ce la faccio a stare vicino a te a camminare,
aspettami e non sbuffare,
tu non ti dimenticare,
che io ti ho insegnato a camminare,
senza mai sbuffare una sola volta.
Se adesso parlo e sbaglio le parole,
ti non ridere di me non farmi sentire una scema,
io per te ho iniziato lettera per lettera,
per insegnarti a parlare.
Se adesso ho bisogno di te per appoggiarmi un po’,
sulla tua spalla per riposarmi,
pensa quante volte ti ho portato in braccio.
E adesso aiutami solo ad arrivare alla fine di questa vita,
ricordati figlio mio,
che tu sei tutta la mia vita,
e non dimenticarti mai di me,
perché io,
ho vissuto solo per te.
Oggi, in memoria di Pupella Maggio, icona del teatro napoletano nata il 24 aprile 1910.
Ph. A. De Luca
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donaruz · 6 months
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Auguri Tracy.
Queste parole non sono per te. Ma per tutte/i quelli e quelle che non c’erano.
Che l’hanno vista per la prima volta quest’anno ai Grammy. Che non sanno cosa è stato sentirla per la prima volta sbucare dal buio e sentirla cantare di rivoluzione che si sussurra e di amore inaudito per potenza e dolcezza.
A voi perché possiate scoprire che si può avere un talento titanico di scrittura e musica eppure stare lontani dai palcoscenici.
E tornare a farlo solo perché un ragazzo bianco che canta country è rimasto folgorato dall’ascolto dj una vecchia cassetta dei genitori rimasta lì. E ha desiderato farne una cover, la più fedele possibile. Per non sporcare la meraviglia neanche con la bellezza nuova.
E in ultimo le dedichiamo a chi c’era in quegli anni e ha continuato a sentirla come quasi una preghiera.
E, come lei, ha mantenuto la meraviglia e l’incanto anche coi capelli bianchi.
Lei si chiama Tracy Chapman.
E oggi compie 60 anni.
(con le parole di Gianna Maz)
#labodifsegnala #tracychapman #tempo Tracy Chapman Online
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sciatu · 10 months
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CERAMICA SICILIA
Chi jè l’amuri, s’amuri nun è? Picchi l’amuri è vuliri dari pi du santu beni chi tra dui c’è ma c’addiventa quannu poi scumpari?
Quannu l’amuri nostru sinni mori cu iddu si potta u to passatu tu votiti, sduvaculu du cori a vita nun è sulu u lassatu.
a idda ommai, lassala stari u beni i ieri, no fari raggia nun vuliri cuntu, nun ci spiari non fari du passatu na jaggia.
Spiati si ci dasti u giustu si ci dasti u dovutu rispettu: l’amuri non è piaciri o gustu è impegnu, sacrificiu, affettu
Picchì si sulu pigghi ma non dai si ogni cuppa è sulu a soi si a ragiuni sulu tu l’ hai nun è l’amuri chi d’idda tu voi
Voi na criata, chi mai si lagna chi sempri t’avi diri sulu si muta e mansa tu voi na cagna chi mai spia, mai voli un picchì
Voi sulu na fimmina i pezza fatta i rasta e tutta pittata chi mai ridi mai parra o schezza fossi bedda, cu anima stutata
Nuddu ni zigna ad amari nuddu sapi vuliri beni ma na cosa tu t’ha nzignari nun ama cu dugna peni
nun ama cu si fa patruni cu giusta tuttu nzuttannu cu voli sempre ragiuni cu voli fari sulu dannu
L’amuri è semi da giustizzia in nomi soi nun si po' mazzari non si dugna lacrimi e malizia quannu poi ni veni a mancari
Lassa a sciarra o a to ragiuni non ti luddari i mani du so sangu l’amuri mossi? finiu na stagiuni u mali chi senti ti fa liuni.
Cos’è l’amore se amore non è? Perché l’amore è volere dare, per quel santo bene che tra due c’è, ma cosa diventa quando scompare? Quando l’amore nostro se ne muore, con lui si porta il nostro passato, tu voltati, svuotalo dal tuo cuore, la vita non è quello che hai lasciato. A lei ormai lasciala stare, non far diventare il bene di ieri rabbia, non volere spiegazioni, non chiedere, non far diventare il tuo passato una gabbia. Chiediti se le hai dato il giusto, se le hai dato il dovuto rispetto, l’amore non è piacere o gusto, è impegno, sacrificio, affetto. Perché se prendi solo senza dare, se ogni colpa è solo sua, se la ragione ce l’hai solo tu, non è l’amore che vuoi da lei Vuoi una serva che non si lamenta mai, che ti deve dire solo di si, muta e mansueta vuoi una cagna, che non chiede mai, che non vuole mai un perché. Vuoi solo una donna di pezza, fatta di coccio e tutta dipinta, che non ride mai, mai parla o scherza, forse bella, ma con l’anima spenta. Nessuno ci insegna ad amare, nessuno sa voler bene, ma una cosa devi imparare, non ama che dona sole pene. non ama chi si fa padrone, chi aggiusta tutto insultando, chi vole sempre ragione, chi vuol fare solo danno. L’amore è il seme della giustizia, in suo nome non si può ammazzare, non si da lacrime e cattiveria, quando poi ci viene a mancare. Lascia la guerra o la tua ragione, non ti sporcare le mani di sangue: l’amore è morto? È finita una stagione, il male che senti, ti renderà un leone.
What is love if it isn't love? Because love is wanting to give, for that holy good that exists between two, but what does it become when it disappears? When our love dies, it takes our past with it, turn around, empty it from your heart, life is not what you left. Leave her alone now, don't let yesterday's love become anger, don't want explanations, don't ask, don't let your past become a cage. Ask yourself if you gave her the right love, if you gave her due respect, love is not pleasure or taste, it is commitment, sacrifice, affection. Because if you only take without giving, if everything is to blame only her, if only you have the reason, it's not the love you want from her. You want a servant who never complains, who only has to say yes, silent and meek, you want a bitch, who never asks, who never wants a why. You just want a rag woman, made of earthenware and all painted, who never laughs, never speaks or jokes, perhaps beautiful, but with a dull soul. Nobody teaches us to love, nobody knows how to love, but you have to learn one thing, it's not love if you gives only pain. you doesn't love if you make yourselves masters, if you fix everything by insulting, if you always want to be right, if you only want to cause damage. Love is the seed of justice, in its name one cannot kill oneself, one cannot give tears and malice when it then fails in us. Leave the war or your reason, don't get your hands dirty with her blood: is love dead? A season is over, the evil you feel will make you a lion.
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lamargi · 3 months
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- Quanto sei bono!
Mi piace parlargli così, in modo un po’ volgare, è un modo per fare capire che mi appartiene..e che sono io che decido.
- Sei proprio un bel pezzo di maschio….
Lo turbano sempre, questi miei complimenti così sfacciati. Trema, anche perché sto accarezzando il suo corpo completamente nudo. Gli pizzico i capezzoli, poi appoggio la mano sul suo sedere, lo accarezzo.
- Proprio un bel culo…
Continuo il mio gioco di provocazione. Ma adesso non è più solo verbale. Affondo le unghie nel gluteo e lo stringo. Poi comincio ad accarezzargli la fessura tra le natiche. Passo le dita, sfiorando e stuzzicando quella parte così sensibile, così intima….Infilo un dito. Adoro penetrarlo così. Mi piace sentire che si irrigidisce. Attiro il suo viso al mio e con prepotenza gli ficco la lingua nella bocca. Con l’altra mano gli stringo il cazzo, ormai duro. Lo limono, e contemporaneamente gl8 stuzzico il buchino e lo masturbo.
Non ci mette molto a venire. Mi scosto per non farmi sporcare il vestito. Il frutto della sua eiaculazione finisce per terra.
- Bravo sporcaccione, ora pulisci….
In ginocchio pulisce il pavimento. In piedi davanti a lui gli sollevo il mento. Sollevo la gonna, allargo le gambe e poi la lascio ricadere sulla sua testa.
Spingo il suo viso contro il mio pube. Lui sa cosa vuole dire. Metto sempre le mutandine sopra il reggicalze. Così me le sfila senza dover perdere tempo a sganciare le calze. Comincia a leccare, come ha imparato a fare. Spingo in avanti il bacino costringendolo a inarcarsi all’indietro, il suo viso incastrato tra le mie cosce. Quando provo l’orgasmo faccio ancora qualche passo in avanti. Lui cade all’indietro, di spalle.
Resta così, nudo sul pavimento. Mi guarda.
Voglio farmelo, li, per terra. Sollevo ancora la gonna e mi abbasso su di lui. Gli pianto le unghie sul petto e comincio a possederlo.
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principessa-6 · 8 months
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Curve sinuose sbandierano al vento, il desiderio urgente di essere fra le tue braccia a sporcare l'anima mia.
Pensieri bollenti sbandierano al vento aspettano le tue mani indecenti che brucino la mia pelle.
Intanto, nell'attesa, scivola via la spallina e molto altro... ✧ ꕥ ✧
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scorcidipoesia · 17 days
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Forse l’amore sono io.
Quel sogno vibrante dentro di me che sempre mi ha fatto compagnia.
Maschere i volti di sconosciuti che ho amato, bugie quasi tutte le parole ascoltate.
Resta dentro ciò che deve rimanere e ha avuto un valore .
Tutto il resto si dissolve in fumo, un fumo di disincanto che va a sporcare questo cielo
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omarfor-orchestra · 3 months
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Ma l'attacco di Scordarmi Chi Ero sembra quello di Ddoje Mane per favore
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mandorloinfiore · 8 months
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adesso ho capito perché alcune volte non mi piace la pasta. non è il condimento ma è la pasta stessa. allora ho capito che:
mi piace la pasta corta
non mi piace la pasta lunga
odio i bucatini
agli spaghetti preferisco un'altra cosa
fanno eccezione SOLO le tagliatelle
cozze e vongole non mi interessa mangiarle con la pasta, per me vanno mangiate a parte. non mi piace che nel piatto ho gli spaghetti che devo mangiare con la forchetta e poi ogni tanto (per finire di pari passo tutte e due le cose) mi devo sporcare le mani per aprire le vongole/cozze e poi quando prendo di nuovo la forchetta sporco pure quella ma che èèèèè nooo vedi perché non si può fare
ma poi perché mi dovrei mangiare le vongole/cozze se ci sono tante altre cose buone
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canesenzafissadimora · 5 months
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Bisognerebbe avvicinarsi con rispetto e sacralità alle persone pulite per non sporcare la loro anima col fango dell'ipocrisia.
Olga Tamburini
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yourdirtiestdreams · 10 months
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Che barba che noia che noia che barba ho voglia di stuzzicarti fino a farti sporcare i boxer che barba che noia che noia che barba
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