#stringersi
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Le prese la mano e incrociò le dita alle sue.
Era il modo più dolce per dirle "Andiamo, ti porto nella mia vita".
— Vincenzo Cannova
#prendere per mano#stringersi#andare#frasi vita#vita#frasi tumblr#frasi#frasi e citazioni#amazing photography#vincenzo cannova
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“Ci siamo stretti così forte, quell’ultima volta, che una parte di te ancora mi respira addosso.”
Andrew Faber
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«Amore è viversi occhi dentro occhi, attratti dalla voglia di stringersi, perdersi e ritrovarsi nella melodia di due cuori che battono all'unisono, al di sopra di ogni differenza, ascoltando, in silenzio, l'urlo di forti emozioni»
(Valentina Librizzi)

#amore#viversi#occhi negli occhi#stringersi#due cuori che battono insieme#in silenzio#forti emozioni
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Stringersi la mano.
Fisicamente e non.
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C'è un modo di incontrarsi che a volte è più intenso, più forte di vedersi.
Il pensiero.
Il pensiero è un posto bellissimo.
Tiene uniti sempre.
È un luogo dove si immagina e si sogna.
Dove si progetta e ci si promette di stringersi presto. Magari in un abbraccio... ♠️🔥
Angelo De Pascalis
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“Ci siamo stretti così forte, quell’ultima volta, che una parte di te ancora mi respira addosso.”
— Andrew Faber
#stretti#stringersi#abbracciarsi#parte di te#respirare#addosso#frasi e citazioni#frasi tumblr#frasi#andrew faber
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È una delle storie d’amore più belle che io abbia letto. Questo amore ha passato tanti decenni compresi gli anni’70
♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥️
Era ottobre del 1955 quando Gregory Peck, già icona di Hollywood, sposò l’elegante giornalista francese Veronique Passani. La loro storia d’amore iniziò a Parigi, dove lei lo intervistò per Vacanze Romane. Lui era già stato sposato, ma si sentì attratto dall’intelligenza di Veronique, dal suo calore e dalla profondità silenziosa del suo sguardo. Nel giro di un anno dal loro incontro, il suo primo matrimonio finì e lui seguì il cuore. Il loro matrimonio fu intimo, circondato da amici stretti e da un futuro che nessuno dei due avrebbe potuto immaginare del tutto.
I primi anni della loro unione furono pieni di viaggi, set cinematografici e conversazioni sussurrate sotto la luce delle città. Veronique, profondamente innamorata, si adattò al mondo frenetico di Hollywood, ma non perse mai la sua eleganza parigina. Non era soltanto un’osservatrice; divenne l’ancora di Gregory, la sua consigliera, la sua confidente più fidata.
La loro casa divenne un rifugio: pareti coperte di libri, risate nell’aria, il profumo del caffè fresco che si mescolava con il sole del mattino. Accolsero il loro primo figlio, Anthony, nel 1956. Gregory, che da sempre cercava di bilanciare le esigenze di Hollywood con il peso delle proprie aspettative, sentì una pace nuova mentre teneva tra le braccia il figlio appena nato. Aveva interpretato uomini nobili sullo schermo, ma fu la paternità a fargli interrogare su cosa significasse davvero la nobiltà.
Quando nacque la loro seconda figlia, Cecilia, nel 1958, il loro amore si era già trasformato in qualcosa di incrollabile. Gregory tornava a casa dai set esausto, ma impaziente di sentire le piccole dita dei figli stringersi alle sue. Veronique, nonostante il turbine della vita, si assicurava che la loro casa restasse un luogo pieno di calore. Sapeva quando spingerlo verso i suoi sogni e quando riportarlo alle gioie semplici: leggere vicino al fuoco, passeggiare in giardino, o ballare in cucina su una vecchia melodia francese.
Negli anni, il loro amore superò molte prove. Gregory, appesantito dai ruoli interpretati, a volte si perdeva nei suoi pensieri, oppresso dai mondi che portava sullo schermo. Veronique, con forza silenziosa, restava al suo fianco, comprendendo i suoi silenzi e placando le sue ansie con un solo tocco. Non cercò mai la luce dei riflettori, non chiese mai più di quanto lui potesse dare, eppure gli diede tutto.
Viaggiavano insieme, le mani che si cercavano naturalmente anche in mezzo a una folla. Il loro amore era costruito su rassicurazioni sussurrate, sguardi rubati attraverso i tavoli da pranzo, e lettere che Gregory scriveva ogni volta che erano lontani — lettere che Veronique conservava, ognuna piegata con cura, ogni parola una promessa mantenuta.
Con la crescita dei figli, Gregory scoprì una nuova gioia nella paternità. Portava Anthony e Cecilia a fare lunghe passeggiate, raccontava loro storie non tratte dai suoi film, ma dal suo cuore. Voleva che sapessero che l’amore, quello vero, non si trovava nei grandi gesti, ma nei momenti silenziosi, nella volontà di restare, di ascoltare, di essere presenti.
Passarono i decenni, e mentre Hollywood cambiava, il loro amore restava. Quando i capelli di Gregory divennero d’argento e i passi di Veronique si fecero più lenti, continuavano a cercarsi le mani nel buio. Il mondo vedeva un attore leggendario, ma Veronique vedeva l’uomo che le sussurrava poesie nel cuore della notte, che la stringeva quando lei era incerta, che la sceglieva ogni singolo giorno.
Nel giugno del 2003, Gregory morì con Veronique al suo fianco. Lei gli tenne la mano fino all’ultimo istante, sussurrandogli le parole che lui le aveva scritto tanto tempo prima in una lettera. E se il mondo aveva perso un’icona, Veronique aveva perso l’amore della sua vita — l’uomo che era stato il suo compagno in ogni senso, che aveva reso straordinari anche i momenti più semplici.
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La rivolta contro l'ondata neofascista comincerà sempre troppo tardi, ma almeno qualche accenno si vede.
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“E bisognerebbe sempre guardarsi come la prima volta e stringersi forte come se fosse l'ultima.”
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È arrivato quel periodo, quello dei collant sotto i jeans. E della canottiera, perché mi sento vecchia e sento freddo.
Figa però sta luce che si fa strada tra le persiane.

Un po’ come la luce che si fa strada tra i rami.
Ho scritto ‘sta frase, questa dei rami, in un messaggio a un ragazzo. E se l’è tatuata.
Cioè gli ho scritto un messaggio con varie cose, e mi ha chiesto se potevo scrivergli un paio di quelle righe a mano, su un foglietto.
Ma mai avrei pensato che se lo sarebbe tatuato. Così, le mie parole con la mia grafia. Sulla sua pelle.
Mi ha fatto strano, tanto strano.
Io non so gestire questi atti, questi gesti.
Al massimo so gestire una scopata ogni tanto.
Al massimo so gestire due messaggini ogni tanto.
Non so gestire atti del genere, regali e attenzioni.
Ho una paura fottuta - oltre che un ragazzo.
Non voglio fare del male a nessuno. Sto entrando in un periodo di silenzio. Sto entrando in un mio mutismo.
Sento i pensieri che tagliano la mia anima di fino, come la luce che entra dalle persiane.
Sento le costole stringersi attorno al cuore o quello che è, che non mi fa respirare bene, che mi tiene schiacciata sotto un cumulo che ho creato io stessa, bugia dopo bugia.
Ma se dico che amo, non mento.
Amo in modo diverso, amo diversi.
Non so che fare.
Entro nel mio mutismo e sto.
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Il legame più intenso tra due persone
é la capacità di stringersi senza vedersi,
di sentirsi senza toccarsi...
Vincenzo Cannova

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Possedere la mente di qualcuno non è come possederne il corpo.
È molto di più.
È fare l’amore senza limiti.
È trovarsi sempre. Ovunque.
È aspettarsi. Cercarsi. Trovarsi ancora.
Prendersi. Viaggiarsi dentro. È tentarsi.
Cedersi. Stringersi.
Restare nella stessa follia,
quasi fosse il miglior posto del mondo…
— Angelo De Pascalis
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Forse bisognerebbe solo guardarsi di più negli occhi,
stringersi le mani
e abbandonare tutte le incertezze,
i timori e tutte le paure
che non ci permettono di goderci l'uno dell'altro.
Dimmelo guardandomi, senza proferire parola,
che passato, presente e futuro non esistono,
ma esistono due individui che in questo istante ne formano uno...
E che si accingono a costruire
il loro piccolo spazio di cielo.

cit.
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Ti ho perso, anche se non volevo, anche se avrei fatto di tutto per tenerti qui. Ti ho perso senza accorgermene davvero, passo dopo passo, inciampando dentro le parole che non riuscivamo a dirci. A volte dovrebbe bastare stringersi perché a volte è così dannatamente complicato capirsi. Ti ho perso e ho perso un po' del mio cuore ho perso per un po' la voce ho perso il sonno la voglia di mangiare ho perso ogni tramonto che ti avrei voluto dedicare ho perso la capacità di sorridere per le cose più piccole la capacità di credere alle promesse grandissime sì, ti ho perso e ho perso una parte di me che mi manca anche di più di quanto manchi tu.
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Bellissima ❤️
L'amore a tredici anni è mentire ai genitori dicendo di uscire con le amiche, è bere la cioccolata calda insieme quando fuori fa freddo, sono le prime emozioni, sono due mani intrecciate, due sorrisi timidi, due sguardi innocenti.
A trent'anni l'amore è avere la consapevolezza di dirè "sì" davanti a un altare, è responsabilità, è pensare a un futuro.
A cinquanta è la voglia di amarsi ancora, è andare in vacanza con più di due soli bagagli, è essere un padre e una madre e insieme genitori, è aspettare che l'altro torni da lavoro e fargli trovare la cena pronta, sono le foto di famiglia appese alle pareti, le vite che iniziano a calare.
A settant'anni l'amore sono le rughe che solcano i visi e le mani dell'altro che le percorrono, sono i baci leggeri, è condividere ancora uno stesso letto, è guardare i figli cresciuti, è stringersi in un abbraccio anche se fanno male tutte le ossa, è farsi compagnia in una casa diventata di nuovo solo per due, è voler andare insieme verso l' ultima meta...
Dino Di Girolamo🌻
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