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#uniti vinceremo!
sauolasa · 2 years
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Ucraina, tornano acqua, luce e riscaldamento. Zelensky: "Uniti vinceremo"
Dopo giorni senza luce e acqua, il fabbisogno di energia elettrica è stato ripristinato all'80%. Nelle regioni orientali e meridionali del paese proseguono gli attacchi russi
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jose-rossetti · 4 months
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Solo UNITI VINCEREMO! Silver Nervuti
Di solito se si guarda Silver si riesce anche a sorridere nonostante gli argomenti tirati in ballo, sta volta è dura.. da vedere per ricordare e riflettere..
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arcobalengo · 10 months
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Tucker Carlson:
"Quindi non possono perdere. Faranno di tutto per vincere [le elezioni del 2024]. E come lo faranno? Non riproporranno il COVID. So che tutti temono che reintroducano il COVID e i mandati mascherati. Non lo faranno. Non possono farlo. Se sono già stati esposti, non funzionerà. No. Cosa faranno? Andranno in guerra contro la Russia, ecco cosa faranno. L'anno prossimo ci sarà una guerra calda tra gli Stati Uniti e la Russia. La vogliono comunque. Non credo che vinceremo. Ma questa è un'analisi diversa. Ma credo che sia una questione politica. Devono dichiarare guerra per avere i poteri di guerra per vincere. Io ci credo. E credo che le prove dimostrino che questo è vero...".
(sottotitoli automatici)
infoDefense Italia
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realnews20 · 4 days
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Il ministro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz si è dimesso dall’esecutivo. Lo ha annunciato lo stesso Gantz in una dichiarazione ai media, scrive il Jerusalem Post. “Lascio con il cuore pesante – ha detto – Non vinceremo questa guerra come avevamo pianificato”, ha detto l’ex generale e leader centrista del il Partito di unità nazionale in una conferenza stampa a Kfar Maccabiah, riconvocata dopo l’annullamento di ieri, deciso in seguito alla liberazione dei 4 ostaggi coil blitz delle forze israeliane a Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Gantz ha chiesto al premier Benyamin Netanyahu di andare quanto prima alle elezioni, affermando che per Gaza occorre attuare il piano per il cessate il fuoco offerto dal presidente Usa Joe Biden. A nulla è valso l’appello di Netanyahu all’ex generale perché non abbandonasse il governo di emergenza nazionale: “Non rinunciamo all’unità, anche oggi dobbiamo continuare a mostrare responsabilità”. Nelle scorse settimane Gantz aveva lanciato un ultimatum chiedendo un piano per la fine della guerra a Gaza e per il futuro della Striscia entro l’8 di giungo. “Netanyahu ci impedisce di avanzare verso la vera vittoria”, ha rilanciato oggi nell’intervento trasmesso in diretta dalle tv israeliane. “Le decisioni strategiche vengono affrontate con procrastinazione ed esitazione a causa di considerazioni politiche“. “Dopo il 7 ottobre, come hanno fatto centinaia di migliaia di israeliani patriottici, ci siamo messi a disposizione. Lo abbiamo fatto anche se sapevamo che si trattava di un cattivo governo. L’abbiamo fatto proprio perché sapevamo che era un cattivo governo”, ha proseguito. “Abbiamo formato un governo di emergenza per una partnership segnata dal destino, non per una partnership politica. Mesi dopo il disastro di ottobre, la situazione nel paese è cambiata”, ha detto ancora Gantz che non ha partecipato al gabinetti di guerra convocato anch’esso nella serata di oggi, domenica 9 giugno. Ancora: “Lo Stato di Israele ha bisogno e può ottenere una vera vittoria. Una vera vittoria mette il ritorno a casa dei rapiti al di sopra della sopravvivenza al potere. Una vera vittoria unisce il successo militare con un’iniziativa politica e civile”. “Una vera vittoria porterà al collasso di Hamas e alla sua sostituzione. Una vera vittoria consiste nel riportare a casa sani e salvi gli abitanti del nord. Una vera vittoria consiste nello stabilire un’alleanza regionale contro l’Iran guidata dagli Stati Uniti con tutto il mondo occidentale. Una vera vittoria è cambiare le priorità nazionali, ampliare la cerchia dei servizi e dei servitori, e assicurarsi che Israele sia capace di affrontare le sfide che deve affrontare”, ha insisitito. L'articolo Israele, Gantz si dimette dall’esecutivo. A Netanyahu chiede elezioni e di attuare il piano di Biden: “Non vinceremo come pianificato” proviene da Il Fatto Quotidiano. [ad_2] Sorgente ↣ :
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O Forte della stirpe di donna
che sveli l’eterno inganno
e palesi la nostra arroganza
apri il nostro cuore all’Eterno.
Vittime dell’orgoglio,
ci arrocchiamo saldi
su fatue sicurezze
e solo nostre teologie.
Così, il bene appare male
e il male, ben asservito
ai nostri soli interessi,
e ammantato di bene.
Manda a noi il tuo Spirito:
ci sostenga nel discernimento
e impedisca la nostra ipocrisia
perché non ceda alla bestemmia.
Rendici, invece, docili
all'ascolto disponibile
della Parola che salva
e alla pratica generosa.
Solo così, uniti a te,
con te vinceremo
e con te giungeremo
alla dimora eterna nei cieli.
Amen.
Maria, Donna dell’ascolto e Madre del Verbo incarnato, prega per noi.
BUONA E SANTA DOMENICA
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gabriele-85 · 3 months
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Parola 19/03/2024
*CONTARE SULL'AIUTO RECIPROCO*
Autor: Apolonio Carvalho Nascimento
Più uniti siamo, più forti diventiamo. E se siamo uniti nel nome di Gesù, anche Lui è in mezzo a noi come ha promesso (cf Mt 18,20).
Molti detti popolari, senza motivazione religiosa, parlano della forza dell'unione: "L'unione fa la forza"; "Uniti vinceremo"; "Uno per tutti, tutti per uno."
A volte basta sapere che non siamo soli per sentirci sostenuti anche quando agiamo individualmente.
Sentirsi parte di un tutto, sentirsi membro di un corpo, è un'identità collettiva, una forza che supera le barriere e dà coraggio.
Dimostriamo la nostra vicinanza agli altri con un amore costante ed efficace, poiché aiutandoli ci sosteniamo a vicenda.
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Israele, gli auguri di Natale di Netanyahu: "Restando uniti vinceremo questa guerra"
“E’ una battaglia di civilta’, non solo contro questi barbari, ma anche contro la barbarie”source
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cinquecolonnemagazine · 8 months
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Israele sfonda difese Hamas, comincia assedio a Gaza City
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(Adnkronos) - Israele sfonda, rompe le difese di Hamas e avvia l'assedio di Gaza City. Le ultime news della guerra nella Striscia di Gaza delineano il quadro dell'offensiva via terra sempre più estese. "L'operazione di terra procede come previsto. Grazie ad una pianificazione anticipata, intelligence precisa, e attacchi congiunti (da terra, mare e aria), le nostre forze hanno rotto le linee del fronte di Hamas a difesa del nord della Striscia di Gaza", ha detto Daniel Hagari, portavoce delle Forze di Difesa israeliane (Idf), citato da Times of Israel. Alla fine della giornata, le Idf hanno rivendicato l'uccisione di Muhammad A’sar, comandante dell'unità di Hamas per il lancio di missili guidati anti tank, colpito oggi con un raid aereo nella Striscia di Gaza. Israele sfonda a Gaza City Secondo l'Idf, che ha pubblicato su X un video del raid aereo e la foto dell'ucciso, A'sar era "responsabile di tutte le unità di missili anti tank di Hamas". Sotto il suo comando vi sono stati "numerosi" attacchi missilistici contro civili e militari israeliani, hanno aggiunto le Idf. Israele avanza con attacchi costati la vita ad almeno 15 soldati. Intanto, reparti delle forze armate arrivano "alle porte di Gaza City", come ha detto il generale di brigata Itzik Cohen, comandante della 162esima divisione delle Forze di difesa israeliane (Idf). "E' Hamas che ha scelto questa guerra, non noi", ha sottolineato il militare, spiegando che la sua divisione "ha ricevuto un importante incarico, andare e finirla con Hamas". Negli ultimi cinque giorni, ha rimarcato, "abbiamo distrutto gran parte delle capacità di Hamas, attaccato le sue strutture strategiche, la sua gamma di esplosivi e i suoi tunnel sotterranei". "Sarà un lungo compito", ma questa "è una guerra per l'esistenza d'Israele" e "noi la vinceremo", ha concluso. Giorni di conflitto Per il secondo giorno consecutivo, raid hanno preso di mira il campo profughi di Jabalia, dove Israele ritiene che Hamas si nasconda deliberatamente dietro le infrastrutture civili. "Loro vogliono queste immagini di distruzione", ha affermato Hagari. Secondo i palestinesi, l'ultimo ha ucciso decine di civili, mentre Israele afferma che l'operazione mirava ad eliminare uno dei comandanti di Hamas responsabili dell'attacco del 7 ottobre. Hagari ha ripetuto l'appello alla popolazione civile di Gaza di sfollare verso sud, lungo corridoi sicuri creati dall'esercito a questo scopo. Nelle aree a sud previste per la popolazione civile vengono compiuti solo attacchi mirati contro capi di Hamas. Non si tratta di "una zona sicura", ha detto Hagari, ma del " luogo più sicuro di ogni altro posto a Gaza". Sono almeno 335 gli stranieri, compresi 4 italiani, o i palestinesi con doppio passaporto che sono usciti da Gaza e entrati in Egitto attraverso il valico di Rafah. Inoltre, sono usciti 76 palestinesi feriti. I primi feriti sono stati portati all'ospedale di al Arish, nel nord del Sinai. E' stato inoltre allestito nel Sinai a Sheikh Zuwedi, a 15 chilometri da Rafah, un ospedale da campo con quattro tende, ognuna delle quali con 20 letti. Gli ospedali di Sheikh Zuweid e della vicina Al-Arish, si sono preparati per ammettere i nuovi pazienti. I casi più gravi sono destinaati a Ismailia.   In Israele è atteso domani l'arrivo del segretario di Stato, Antony Blinken. Reazioni dall'estero Intanto, Washington ha ribadito che "Hamas non può essere il futuro governo a Gaza", come ha affermato John Kirby, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, precisando che gli Stati Uniti stanno lavorando con i partner regionali per vedere quale potrà essere il futuro di Gaza. Ma questo "non potrà essere Hamas", ha ribadito, evidenziando che un ampio cessate il fuoco a Gaza "non è la risposta giusta". Washington sostiene "pause temporanee dei combattimenti" per permettere l'invio di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza.   ---internazionale/[email protected] (Web Info) Read the full article
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arreton · 3 years
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La disperazione ci ha indotti a presentare la domanda per fare gli scrutinatori durante le elezioni comunali.
La disperazione, evidentemente, ha indotto, "chi di competenza", a sorteggiare noi di tautologiedialettiche per fare gli scrutinatori.
Sempre la disperazione ci fa dire: "Prepariamoci a due giorni – o quattro – di interazione col poppolo votante di questa merda che respira che chiamano 'paese'".
Alla fine di questa mirabolante esperienza, che ci vede per la prima volta "cittadini impegnati alle elezioni politiche comunali" (cit), ci regaleremo le cuffie bluetooth dato che questa estate le nostre fedeli compagne ci hanno abbandonati. Senza una ricompensa non ci muoviamo, a maggior ragione se questo movimento prevede uno scambio diretto con le persone.
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salfadog · 2 years
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LA PRIMAVERA STA ARRIVANDO
le isituzioni/cultura/governi però possono manipolarlo, l’apprendimento. E anche molto bene. Sennò uno non imbraccerebbe mai un fucile solo perché qualcuno glielo ordina.Ti fanno il lavaggio del cervello fin dall’asilo, questi.
Solitamente non uso la lettera (ə) ma in questo caso, indipendentemente dalle ragioni, ho ritenuto doveroso farlo per riconoscenza nei confronti dei meriti, degli eroi e dei martiri della comunità LGBTQ+. 
La prima ad aver intuito come stavano per davvero le cose. 
Grazie anime inquiete che vi siete fatte largo a forza di amore nel mondo fino a conquistare la vostra libertà. E siete (saremo) bravissimə a farlo. Guardate la gioia di un Gay Pride.
Nelle piazze della mia città voglio le vostre statue!!!
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E fatevi sotto benpensanti, vi pungo quando voglio. (quasi cit.)
Vi sfido tutti a singolar tenzone su Twitch o altra piattaforma pubblica, a voi l’arma l’argomento. Ci divertiremo un sacco... (grazie Ryan Reynolds)
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Per quello l'iperbias del coercitivismo culturale deve essere sradicato dalle scuole, dando la libertà relativa agli studenti di scegliere cosa fare della loro vita. Poi sceglieranno loro in quale mondo vivere e sono certo non che sarà migliore ma che, per la prima volta in migliaia di anni, sarà diverso.
Tanto a quel punto saremo tutti morti. E chissenefrega. Almeno loro saranno liberi di sbagliare... e finalmente imparare anzichè fallire provando sempre a fare la cosa "giusta."  
Non l’avrà detto Einstein, ma c*zz* quanta ragione ha chi l’ha detto!
Abbiamo trovato il vero nemico. La saggezza dei nostri anziani mescolata al coercitivismo millenario. Quasi impossibile districare la matassa fino a che non sono arrivati gli LGBTQ+ e Internet. 
E come ci sono arrivato io e ci stai arrivando tu, presto ci arriveranno anche altri migliori di me a spiegarsi. E noi saremo al loro fianco contro il coercitivismo. 
Come ora sono al fianco dei miei “fratelli e sorelle” LGBTQ+ non perché hanno ragione -io sono etero- ma perché hanno il diritto di avere la LORO ragione prima di ogni altra cosa. Come noi abbiamo abbiamo le nostre e finché non confliggono, cosa ci interessa degli altri? Individualità non individualismo. Vi chiedo perdono per ciò che ero. Ora farò del mio meglio per risarcire i miei danni e la mia ignoranza. Io sbaglio ma imparo dai miei errori. 
Ora pensaci, libera te stessə, poi la tua famiglia e amici, ma solo quelli che sai capiranno. Poi quando sarai in un ambiente che ti accetta per quanto riesce e saprai che non ci sono colpe e soprattuto coercizioni, ti leccherai le ferite che ci siamo tutti inflitti in questi anni da soli pur di sopravvivere a una vita che sentivamo ingiusta ma non sapevamo perché, e penserai a come salvare il mondo. Io sarò al tuo fianco. Non sei più solə.
E ora vai e condividi il verbo della libertà relativa, miə nuovə adeptə e sappi che ogni forma di disobbedienza civile che vorrai intraprendere, io la sosterrò perché sei miə amicə e mi fido di te molto di più che del il presidente del partito/stato/chiesa (maschio ma non per colpa, per cultura). 
E se sarò contrario ne parleremo. E se saremo nemici combatteremo. 
Ma sarà l'ultima scelta, non la prima.
Tranquillə . La primavera sta arrivando
E se vorrai aiutarmi ad erigere la statua di un martire LGBTQ+ della mia terra, quando arriverai ti abbraccerò come la creatura che sei, non quella che sono io.
Opposti ma identici nel modo di provare paura e amore. Fratelli separati alla nascita, di colori, dimensioni e danze diverse ma tutti balliamo quando siamo felici. Tutti. E io ora sto ballando. Balla con me. Balla con noi.
Nessuna violenza. Disobbedienza civile. Resistenza civile.
Tranquillə . La primavera sta arrivando. Non siamo più soli.  
Siamo lo tsunami in faccia allo stolto.
Non vinceremo ma proveremo cose nuove per farlo.
Tutti diversi, tutti uniti. Alcuni lo chiamano Gotterfunken
Grazie @kon-igi, tuo umile padawan e sith, SalfaDog. 
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corallorosso · 3 years
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Adesso è davvero ufficiale: per la prima volta, la Vicepresidente degli Stati Uniti d'America sarà una donna. Un giorno storico, ma che storico non dovrebbe essere. Un giorno storico, ma che dovrebbe essere normalità. Un giorno storico, che non dovrebbe essere notizia. E invece notizia lo è ancora. Perché quel soffitto di cristallo che impedisce alle donne di poter spiccare il volo ha sì qualche crepa, ma è ancora presente. Ed è qui a ricordarci che la lotta per la piena eguaglianza di genere deve essere ancora vinta. La vinceremo. E la vinceremo anche grazie alla Vicepresidente Kamala Harris. Affinché, in un futuro prossimo, lei, le sue nipoti e ciascuna donna, in ogni parte del mondo, possano vivere con una semplice consapevolezza: che è ovvio che una donna possa guidare gli Stati Uniti d'America. Marco Furfaro
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petalidiagapanto · 3 years
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«Vogliatevi bene, non smettete di volervene.
Solo così, stando uniti, potremo vincere.
E vinceremo. L'amore è sempre la risposta
e nessuna malattia potrà toglierci il sorriso se ci vorremo bene» 
SOLANGE
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gregor-samsung · 3 years
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“ L'unica scossa seria all'ottimismo dei razzisti circa i pericoli del movimento negro* era stato il boicottaggio degli autobus urbani nella città di Montgomery per protesta contro la loro segregazione: durò un anno intero (1955-56) ed ebbe successo. Questo successo rivelò un grande leader, Martin Luther King jr., capo di un'organizzazione che aveva nome Southern Christian Leadership Conference (SCLC) e predicatore della dottrina della non violenza. Dopo vari episodi del tipo di boicottaggio di Montgomery, nel 1960 il movimento dei diritti civili fece la sua grande prova con i sit-ins. Il 1° febbraio quattro studenti negri di Greensboro (Carolina del Nord) si sedettero ad una tavola calda, chiesero una bevanda e quando fu loro rifiutata perché erano negri restarono seduti in silenzio, costringendo i razzisti a ricorrere alla violenza e alla coercizione poliziesca. Cosí incominciarono i sit-ins: nel giro di un mese si diffusero a sette Stati del Sud e tale fu la prova di dignità e di forza d'animo data dai giovani negri che ad essi si unirono un certo numero di simpatizzanti bianchi, prevalentemente giovani e settentrionali e l'opinione pubblica del Sud, pur nel suo immancabile irrigidimento, accusò il colpo. «Vi logoreremo — aveva detto ai bianchi King — con la nostra capacità di sopportazione. Nel guadagnarci la nostra libertà parleremo al vostro cuore e alla vostra coscienza e alla fine vi vinceremo». In tutto il Sud i migliori fra i negri, soprattutto della generazione giovane, si sentirono chiamati all'azione, sia pure non violenta. Una ribellione, si noti, che si rivolgeva non solo contro la sopraffazione dei bianchi, ma anche contro la frustrazione, la paura e la remissività dei loro padri: contro gli «zii Tom», i negri che accettano il destino del servaggio e propagano la sopportazione e la prudenza. Un movimento cosí vigoroso colse alla sprovvista le organizzazioni tradizionali del movimento negro, già allora troppo moderate, come la National Association for the Advancement of Coloured People (NAACP) e il Congress of Racial Equality (CORE). Pur restando nell'ambito dell'integrazionismo, cioè pur avendo lo stesso obiettivo finale dell'azione tradizionale, i sit-ins, le marce e i boicottaggi per protesta attestavano qualcosa di nuovo per la novità dei mezzi e dei modi d'azione, per la vastità e spontaneità della partecipazione negra, per la larga presenza dei giovani. Attestavano il passaggio all'azione laddove nel passato si era perseguita quasi esclusivamente la rivendicazione morale e legale. Il risultato fu in un anno la desegregazione, quanto meno momentanea, di locali pubblici, teatri, alberghi, piscine, ristoranti, parchi, biblioteche, tribunali, gallerie d'arte, chiese, in un centinaio di città meridionali. I negozi e le imprese appartenenti ad oltranzisti furono boicottati: era una ritorsione efficace perché provocava danni economici. Nel 1960 la reazione bianca fu piuttosto contenuta. Non cosí nel 1961 quando, soprattutto nell'Alabama, i razzisti risposero con brutale violenza ai freedom rides (viaggi della libertà) organizzati dal CORE per desegregare gli autobus e le loro stazioni. Ma ormai la lotta per i diritti civili era diventata un fatto di grande portata. La nazione intera e l'opinione mondiale diventavano consapevoli della pacifica rivoluzione che si era aperta. Negli Stati Uniti l'indifferenza e il conservatorismo in materia razziale divennero meno rispettabili; i due grandi partiti furono indotti a dirsi solidali, quanto meno a parole, con il movimento dei diritti civili. John Fitzgerald Kennedy ascese alla presidenza promettendo un'azione senza precedenti in favore dei negri. Ma tutto ciò, se impensierí i razzisti, non li sgomentò. Roccaforti della segregazione restarono le scuole: nove anni dopo la sentenza della Corte suprema, non erano piú di 13.000, su oltre 2,8 milioni, gli scolari negri che nel Sud frequentavano classi integrate. La situazione non è migliorata nel 1968, quattordici anni dopo il verdetto. Quest'ultimo fu «storico», ma gli effetti pratici furono insignificanti; anzi quanto piú era stato storico, tanto aveva fallito ai suo scopo. “
Antonio Massimo Calderazzi, La rivoluzione negra negli Stati Uniti, Editore dall’Oglio (collana I corvi n° 170), 1968¹; pp. 246-49.
*AVVERTENZA: L’autore, dal 1958 membro dell’ISPI e redattore della rivista Relazioni Internazionali, adotta il termine “negro/a” non con valore spregiativo ma conformemente all’uso della lingua italiana dell’epoca e del contesto americano, dove negro (pl. negroes) era largamente usato nel dibattito pubblico dagli stessi attivisti dei movimenti anti-segregazionisti.
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realnews20 · 13 days
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Il ministro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz si è dimesso dall’esecutivo. Lo ha annunciato lo stesso Gantz in una dichiarazione ai media, scrive il Jerusalem Post. “Lascio con il cuore pesante – ha detto – Non vinceremo questa guerra come avevamo pianificato”, ha detto l’ex generale e leader centrista del il Partito di unità nazionale in una conferenza stampa a Kfar Maccabiah, riconvocata dopo l’annullamento di ieri, deciso in seguito alla liberazione dei 4 ostaggi coil blitz delle forze israeliane a Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Gantz ha chiesto al premier Benyamin Netanyahu di andare quanto prima alle elezioni, affermando che per Gaza occorre attuare il piano per il cessate il fuoco offerto dal presidente Usa Joe Biden. A nulla è valso l’appello di Netanyahu all’ex generale perché non abbandonasse il governo di emergenza nazionale: “Non rinunciamo all’unità, anche oggi dobbiamo continuare a mostrare responsabilità”. Nelle scorse settimane Gantz aveva lanciato un ultimatum chiedendo un piano per la fine della guerra a Gaza e per il futuro della Striscia entro l’8 di giungo. “Netanyahu ci impedisce di avanzare verso la vera vittoria”, ha rilanciato oggi nell’intervento trasmesso in diretta dalle tv israeliane. “Le decisioni strategiche vengono affrontate con procrastinazione ed esitazione a causa di considerazioni politiche“. “Dopo il 7 ottobre, come hanno fatto centinaia di migliaia di israeliani patriottici, ci siamo messi a disposizione. Lo abbiamo fatto anche se sapevamo che si trattava di un cattivo governo. L’abbiamo fatto proprio perché sapevamo che era un cattivo governo”, ha proseguito. “Abbiamo formato un governo di emergenza per una partnership segnata dal destino, non per una partnership politica. Mesi dopo il disastro di ottobre, la situazione nel paese è cambiata”, ha detto ancora Gantz che non ha partecipato al gabinetti di guerra convocato anch’esso nella serata di oggi, domenica 9 giugno. Ancora: “Lo Stato di Israele ha bisogno e può ottenere una vera vittoria. Una vera vittoria mette il ritorno a casa dei rapiti al di sopra della sopravvivenza al potere. Una vera vittoria unisce il successo militare con un’iniziativa politica e civile”. “Una vera vittoria porterà al collasso di Hamas e alla sua sostituzione. Una vera vittoria consiste nel riportare a casa sani e salvi gli abitanti del nord. Una vera vittoria consiste nello stabilire un’alleanza regionale contro l’Iran guidata dagli Stati Uniti con tutto il mondo occidentale. Una vera vittoria è cambiare le priorità nazionali, ampliare la cerchia dei servizi e dei servitori, e assicurarsi che Israele sia capace di affrontare le sfide che deve affrontare”, ha insisitito. L'articolo Israele, Gantz si dimette dall’esecutivo. A Netanyahu chiede elezioni e di attuare il piano di Biden: “Non vinceremo come pianificato” proviene da Il Fatto Quotidiano. [ad_2] Sorgente ↣ :
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Ieri sera ho avuto un crollo e non riuscivo a smettere di piangere... le lacrime continuavano a scendere e non avevo più il controllo di me stessa.
Sono così triste e malinconica.
Nessuno di noi sarà quello di prima dopo tutto questo.
Questa, questa è una guerra fatta di silenzio e man mano ci sta lacerando... Ma vinceremo, uniti vinceremo.
#quarantena #stanca #tristezza
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arminissocute · 4 years
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Horror Night Halloween
Epilogo 2
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Luogo: Palco di Halloween Party – Trickstar
Ritsu: (Woah... Per un pelo. Ou-sama ha appena cercato di scappare ancora, non è così?
Sembra che Secchan sia riuscito a fermarlo, ma mi chiedo perché abbia cercato di andarsene così presto?
Qui è così bello e divertente. Ahh, mi sento così contento ora...)
♪~♪~♪
Mao: ♪~♪~♪
Ritsu: ...Hey, Maa-kun, non sei un po' troppo vicino? E se ci scontriamo, huh~? Ti prenderai le tue responsabilità?
Mao: In realtà, sto cercando di starti abbastanza vicino da prenderti al volo nel caso in cui svenissi di nuovo.
Non sei ancora del tutto in forma, anche se so che probabilmente al momento sei a posto visto che sei tanto su di giri e sembri pieno di endorfine-
Ma se non fai attenzione finirai a terra. Non fare troppi sforzi, Ritsu.
Ritsu: Bene, bene, bene, ma come sei pieno di te. Hah, ora capisco... vuoi evitare che ce la metta tutta e forzarmi a stare indietro- è una tua strategia per indebolire i Knights, huh?
È inutile, sai. I Knights sono specializzati in scontri uno contro uno come i Duel.
Ognuno di noi vale per mille.
Possiamo stare anche senza un membro o due. Dopotutto, siamo riusciti a proseguire per tutto questo tempo anche mentre io ero fuori gioco, no?
Mao: perché devi distorcere il discorso in questo modo... Io sono solo preoccupato per te.
E comunque, qualcuno te lo ha detto sul serio? Che non ha importanza che tu ci sia o no?
A volte anche io mi abbatto pensando a cose simili. Pensando che se anche se me ne andassi non cambierebbe nulla, che praticamente chiunque mi potrebbe sostituire...
Ritsu: Non riuscirei a trovare qualcuno che ti sostituisca neanche se lo cercassi in tutto il mondo, lo sai?
Dove altro potrei trovare una persona così incredibile che si prende continuamente cura di me, nonostante io sia così ingestibile e fastidioso...?
Mao: Giusto. Ora che ci penso, tu hai sempre detto questo tipo di cose, huh.
E ultimamente ci sono state tante altre persone a dirmi tutte queste parole belle.
Parole del tipo, che non avrebbero voluto nessun altro al mio posto...
Io sarò anche una piccola torcia che potresti comprare ovunque, ma ci sono comunque persone che amano questa torcia e che la riconoscono come “Mao Isara”.
Non c'è motivo per continuare a buttarmi giù, no?
Anzi, piuttosto che essere una qualche stella lontana che si può solo ammirare, sono felice di essere una semplice torcia che può stare vicino a qualcuno.
Stando al loro fianco, illuminerò la strada a tutte le persone che amo. Posso aiutarle- per quanto il cielo diventi scuro o nuvoloso, posso aiutare a dare tranquillità ai loro cuori portando anche solo un po' di luce in quella oscurità.
È questa la cosa che mi rende davvero felice. Sono grato ai miei genitori per avermi fatto nascere forte e premuroso.
Ritsu: Sì. Fai bene ad esserlo, visto che i genitori non si possono scegliere...
Probabilmente tu sei uno dei più fortunati, Maa-kun.
Ma anche nel caso in cui ci troviamo sfortunati, possiamo sempre crearci una nostra nuova famiglia.
Maa-kun, per te va bene se ti penso parte della mia amata famiglia? Oppure, detto da un vampiro come me lo trovi fastidioso o disgustoso?
Mao: Chi ti ha mai chiamato disgustoso? E comunque non ho mai pensato che tu fossi davvero un vampiro, sai~?
Sei semplicemente un umano con un corpo simile a quello di un vampiro, vero? No, anzi, sei il mio prezioso amico d'infanzia.
Ritsu: …..
Mao: Haha. Ora capisco, volevi che noi due fossimo una famiglia per davvero.
Ora che ci penso, quando eravamo piccoli, tu eri sempre tutto solo in quella casa enorme... forse hai sempre desiderato una relazione come questa.
Ritsu: Così sembra come se fossi un bambino viziato.
Ma, sai, ai miei occhi tu sei sempre stato così luminoso, Maa-kun. Non so come sia adesso, ma a quei tempi, la tua sembrava una famiglia felice come quelle dei libri di fiabe, sai?
E poi eri popolare a scuola, e piacevi a tutti. Io non facevo altro che stare in un angolo, perciò a me sembrava che tutto attorno a te fosse un paradiso.
Volevo appartenere a quella luce anch'io, immagino.
Mao: Ahaha. Di cosa stai parlando? Tu ci sei già dentro.
Guardati attorno, Ritsu. Come hai detto prima, sia io sia tu abbiamo trovato molte più cose che ci sono care.
E sono tutte così luminose... tanto che, a volte, potremmo perderci l'un l'altro in quella luce accecante.
Questa volta ti ho fatto arrabbiare io, e non sono riuscito a capirti davvero e così abbiamo finito per litigare.
Ma, anche se dovremo farlo un passo per volta, io voglio riuscire a comprenderti per come sei veramente.
Perciò, la prossima volta che sarai preoccupato per qualcosa, puoi parlarmene, okay? Ero davvero in pensiero quando sei svenuto, sai?
Ritsu: ...Mm. Per quello mi dispiace. Sembravi così impegnato con SS e tutto, che ho pensato che mi avresti odiato se ti avessi dato un altro peso sulle spalle.
Ma tu sei un idiota che vuole rendere tutti felici, perciò non potresti mai iniziare a odiare qualcuno, huh.
In qualche modo me ne sono dimenticato, anche se dovrei saperlo meglio di chiunque altro... che tu sei sempre stato al mio fianco, senza mai abbandonarmi neppure una volta.
...Fufu. La prossima volta, non mi sforzerò così tanto di tenermi tutto dentro. Ne parlerò con te, Maa-kun.
Mao: Sarebbe fantastico. E sono sicuro che anche tutti gli altri sarebbero più che felici di aiutarti.
Ritsu: Lo sarebbero...? Be', immagino che provare a crederci sia un buon inizio.
Mao: Questo vale anche per me. Mi sgridano sempre perché mi sforzo troppo, perciò dovrei iniziare a seguire i miei stessi consigli.
Ovviamente devo anche ricambiare il favore, per come tutti mi hanno supportato e amato così tanto.
Ma in ogni caso, devo seriamente dare il massimo... Se perdiamo, dovremo fare qualunque cosa voi ci ordiniate, vero?
Ritsu: Sì. Be', visto come sono adesso Secchan e gli altri, probabilmente non vi darebbero ordini troppo crudeli... Non come in primavera, quando eravamo davvero messi al muro.
Ou-sama è finalmente tornato, Su~chan sta crescendo, e grazie a Nacchan siamo diventati più uniti...
Potremmo aver avuto un po' di problemi per quell'articolo di magazine, ma non lasceremo che quella cattiveria ci scomponga.
Io credo che i Knights riusciranno ad andare avanti, superando qualunque difficoltà. No- io farò del mio meglio per assicurarmi che sarà così.
Riuscirò a spingere quella porta fredda e pesante...
Mao: Per me e i Trickstar è lo stesso. Comunque, non sono così preoccupato per il risultato del nostro match.
Non sono completamente sicuro che vinceremo, ma i Knights sono nostri rivali, non nostri nemici.
Sono sicuro che non ci darete nessun ordine cattivo. Se foste dei malvagi tanto tremendi, non sareste così amati dai vostri fan, non è così, Ritsu?
Ritsu: Oh, che mossa viscida, Maa-kun. Ma chi sono io per dirlo~ Nessuno sa cosa ci riserva il futuro.
Perciò non abbassare la guardia, e questa volta fa' del tuo meglio per non cascare di nuovo in qualche trappola, va bene... Maa-kun?
Mao: Va bene. In ogni caso non sono preoccupato per te o per me, perché lo so già che cosa ci ordineremo l'un l'altro.
Dai, diciamolo insieme, al tre.
Ritsu: Sì. Uno, due...
Mao/Ritsu: “Facciamo pace.”
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Mao: Ahaha. Però sembra che lo abbiamo già realizzato, questo desiderio. ...Sono più preoccupato per gli altri, soprattutto per Makoto. Facciamo attenzione, e aiutiamo gli altri fino in fondo.
Davvero, siete tutti così complicati ♪
Ritsu: Haha. Ma non è quello che ti rende felice, Mao Isara dei Trickstar? ♪
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