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#vasilij grossman
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Soviet writer and reporter Vasilij Grossman
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francescacammisa1 · 1 year
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Qui ho capito che la speranza non ha quasi mai a che vedere con la ragione, che la speranza è illogica e, credo, figlia dell'istinto.
Vasilij Grossman - Vita e Destino
Ph Gunnar Smoliansky
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sereads · 2 years
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Stalingrado - Grossman
Orgoglio e pregiudizio - Austen
@serereads
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deborahdonato · 2 months
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Stalingrado, una rilettura
Stalingrado di Vasilij Grossman traduzione di Claudia Zonghetti Adelphi, 202pp. 884 € 29,90 (cartaceo) € 19,99 (ebook) Stalingrado è il primo volume della dilogia che ha in Vita e destino il seguito. Il titolo con cui il romanzo era stato pubblicato in Unione Sovietica nel 1952 era Per una giusta causa, che parafrasava le parole pronunciate dal ministro degli Esteri sovietico, Vjačeslav…
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radiogornjigrad · 7 months
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Ivan Lovrenović: ŽIVOT I SUDBINA VASILIJA GROSSMANA
Grossman kao novinski izvjestitelj u Drugom svjetskom ratu (Iz dnevnika, 13. kolovoza 2013) Ponovo mi je u rukama roman Vasilija Grossmana Život i sudbina, novi prijevod, izdanje Frakture iz 2011. godine Teško je danas uvjerljivo objašnjavati boju i gustinu uzbuđenja s kojom je čitan roman Život i sudbina Vasilija Semenoviča Grossmana u ono vrijeme, kada ga je 1986. objavila beogradska Prosveta…
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clarissasworld · 24 days
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Finalmente lui riuscì a vedere i suoi occhi..
gli occhi annebbiati, impenetrabili di un povero essere dalla mente confusa
e dal cuore tenero e mansueto.
(Vasilij Grossman)
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alle00 · 8 months
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Vasilij Grossman, Tutto scorre...
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scorcidipoesia · 1 year
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Qui ho capito che la speranza non ha quasi mai a che vedere con la ragione, che la speranza è illogica e, credo, figlia dell'istinto.
Vasilij Grossman
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crazy-so-na-sega · 11 months
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E raccontò di quando, tornato dal lager, per qualche tempo aveva venduto acqua gassata lungo la via Abovjan; e del giorno in cui aveva chiacchierato a lungo con un vecchio Kolchoziano arrivato dalle campagne che sorseggiava la sua acqua frizzantina. Sakris'jan gli disse di aver lavorato in clandestinità per la rivoluzione, di aver cacciato lo zar nel 1917, di aver contribuito a edificare il potere dei Soviet e di essere, poi, finito in un lager. "E adesso vendo acqua". Il vecchio ci pensò su e poi disse: "Perché hai cacciato lo zar? Non ti lasciava vendere l'acqua?"
-Vasilij Grossman -Il bene sia con voi
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klimt7 · 1 year
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La nebbia copriva la terra. Il bagliore dei fanali delle automobili rimbalzava sui fili dell’alta tensione che correvano lungo la strada.
Non aveva piovuto, ma all’alba il terreno era umido e, quando si accendeva il semaforo, sull’asfalto bagnato si spandeva un alone rossastro. Il respiro del lager si percepiva  a chilometri di distanza – lì convergevano i fili della luce, sempre più fitti, la strada e la ferrovia. Era uno spazio riempito di linee rette, uno spazio di rettangoli e parallelogrammi che fendevano la terra, il cielo d’autunno, la nebbia.
Poi dalla nebbia emerse la recinzione del lager: più giri di filo spinato tesi tra piloni di cemento. Una dietro l’altra, le baracche formavano strade ampie e dritte. La ferocia disumana dell’enorme lager si esprimeva in quella regolarità perfetta.
Le izbe russe sono milioni, ma non possono essercene – e non ce ne sono – due perfettamente identiche. Ciò che è vivo non ha due copie.
Due persone, due arbusti di rosa canina, non possono essere uguali, è impensabile
…E dove la violenza cerca di cancellare varietà e differenze, la vita si spegne.
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[ Da "Vita e destino" di Vasilij Grossman ]
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gardeniqua · 6 months
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E' delicata (la bontà), ho pensato, bella e delicata come la rugiada. Come trasformarla in forza senza inaridirla, senza disperderla come l'ha inaridita e dispersa la Chiesa? Perché la bontà è forte sino a quando è priva di forza. Appena la si vuole trasformare in forza, la bontà si perde, si scolora, si offusca, svanisce.
Vasilij Grossman, Vita e destino
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francescacammisa1 · 1 year
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Le anime superiori conoscono sempre e comunque il dubbio. A dominare il mondo, però, sono i mediocri e la loro convinzione inflessibile di essere nel giusto. Le anime superiori non dominano gli Stati, non prendono le decisioni importanti.
Vasilij Grossman - Vita e Destino 
Ph Letizia Battaglia
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litteraturvetare · 7 months
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The People Immortal by Vasily Grossman
“All her stories were about the war – about those killed on the roads, about friends who had been dishonoured and tortured, about the deaths of children, about blazing villages. There was always a look of anguish and horror in her black eyes. When Ignatiev tried to embrace her, she would push his arms away with the words, ‘What’s the point? Tomorrow you’ll go your way and I’ll go mine. You won’t remember me and I’ll forget you.’ (...)”
“(...) He wanted to speak his mind, but he had grown used over the years to keeping his feelings to himself and he was afraid even now. ‘Who knows?’ he thought. ‘This fellow might just suddenly shoot me.’”
Den 22 juni 1941 invaderade Hitler Sovjetunionen, och bataljoner ur den Röda armén skickades ut till fronten för att fördröja tyskarnas intagande. Under de kommande månaderna kom Vasilij Grossman att tillträda som krigskorrespondent för tidningen »Röda Stjärnan« (Krasnaja Zvezda), där han även kom att publicera en första version av »The People Immortal« i arton delar. Själva verket kretsar kring en grupp soldater som upplever kriget på nära håll, och mycket är baserat på Grossmans egna erfarenheter och möten vid fronten, även om det sker genom en fiktiv dräkt.
Grossmans tidigare författarskap hade främst varit präglat av rena propagandanoveller (se t.ex. »I Staden Berditjev«), där han gav uttryck för den sovjetiska kampviljan och (blinda) tilltron till staten, med ständiga uppmaningar till läsaren att följa partiets riktlinjer. Men med tiden, och kanske främst genom de personliga upplevelserna han erfar av det stora fosterländska kriget, kom skildringarna att alltmer nyanseras och leta sig bortom de klassiska propagandaklyschorna. Detta resulterade därmed i att hans verk så småningom även censurerades. Men just »The People Immortal« skulle kunna ses som ett mellanting i hans litterära och politiska utveckling. Den upphöjda synen på det sovjetiska, stalinistiska och röda, med karaktärer som idealiseras och lyfts fram som förebilder, finns fortfarande där. Men till skillnad från den renodlade propagandalitteraturen skildrar Grossman likväl den förödelse, den död och det tunga mörker som kriget ofrånkomligt också innebär. Han för även en underliggande kritik gentemot hur kriget faktiskt utkämpades. I hans senare verk, såsom »Liv och Öde« samt »Allt Flyter«, antar han även rollen som regimkritiker allt tydligare. Mycket intressant och spännande författarskap!
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liberolibro · 8 months
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personal-reporter · 1 year
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Festival di Narrazione 2023 ad Arzo
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Arzo, un quartiere di Mendrisio alle falde del Monte San Giorgio, sulle sponde del Lago di Como, è famoso per le cave di marmo e per il Festival Internazionale di Narrazione che, per la XXIII edizione, porterà nella zona spettacoli, incontri, momenti musicali e tanto altro: da giovedì 17  a domenica 20 agosto. “Vedersi di fronte” è il motto di questa edizione, per conoscersi, riconoscersi, interrogarsi e aprire spazio al confronto. Per quanto gli spettacoli per il pubblico adulto, Karakorum Teatro presenta lo spettacolo Vasi comunicanti nell’originale drammaturgia di Marco Di Stefano, sulle storie raccolte sul confine tra Italia e Svizzera. Si prosegue con 80 centesimi di e con Pietro De Nova: che parla di aspettative e sogni, di un pallone da inseguire e di come la linea tra successo e fallimento sia sottile, che nasce dall’esperienza di pendolare dell’autore, per alcuni anni di passaggio nella stazione di Rogoredo. Il desiderio di avvicinarsi è all’origine dello spettacolo Gli Altri – Indagine sui nuovissimi mostri della compagnia bolognese Kepler-452, di e con Nicola Borghesi:, che indaga l’identità degli hater, gli autori di commenti pieni di odio e violenza, che sempre più popolano il web. La compagnia Frosini/Timpano sarà in scena al festival con due spettacoli Gli Sposi, sulla storia di Nicolae Ceausescu ed Elena Petrescu, la coppia che ha messo la Romania in ginocchio per oltre vent’anni,  e Carne sul mondo del cibo narratto attraverso il dialogo di due personaggi, uno vegetariano e uno carnivoro. Come ogni anno, non mancheranno momenti di energia e puro ritmo, ad esempio i musicisti europei e latinoamericani di La Combi animeranno, con una musica che combina cumbia, milonga e altri ritmi popolari, le giornate di festival con intermezzi e con un concerto, Giuseppe Semeraro, torna al festival con Mio nonno e il mulo” ispirato al racconto di Vasilij Grossman: che ripercorre le vicende della guerra, per diventare un canto sui piccoli gesti di cura, mentre l’attrice svizzera Piera Gianotti Rosenberg, in Genealogie caprine, racconta le peripezie, la malattia e la morte di un gregge di capre piuttosto particolare. Se il teatro è una finestra sul mondo, spesso la collaborazione con i mondi diventa fondamentale, come in Home sweet home di Roberto Capaldo,  una riflessione sulla casa che nasce da una ricerca con, tra gli altri, migranti, senza fissa dimora e pazienti in lungo degenza. Da laboratori e da consulenze, si sviluppa l’idea di Storia di un No, uno spettacolo della compagnia Arione de Falco che affronta le problematiche legate all’educazione sentimentale negli adolescenti. Infine al festival non mancherà la profonda leggerezza del lavoro dei Giullari di Gulliver, che proporranno due spettacoli alla Casa Fossati di Meride, i Canfabula saranno in scena con Il giovane gigante mentre il Collettivo Minimo con Biancaneve allo sbaraglio. Read the full article
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Czapski e l'epopea dei polacchi in Russia
JOZEF CZAPSKI, ”LA TERRA INUMANA” (ADELPHI, pp. 460 – 28,00 euro – Traduzione di Andrea Ciccarelli e Tullia Villanova). Ci sono gli echi del viaggio a ”L’isola di Sachalin” di Cechov come dei romanzi di Vasilij Grossman in questo libro storico, di indagine e viaggio di Jozef Czapski, la cui sostanza documentaria prende vita e forza grazie alle sue qualità di scrittura e di sentire, alla capacità…
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