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#verità scomoda
parmenida · 9 days
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"Faccio da sola, grazie.”
Inizi un giorno, per caso; magari il vicino che ti chiede se serve aiuto a portare la spesa o un collega che si propone di chiamarti l’ascensore visto che hai le mani impegnate. Inizi così per poi svegliarti un giorno e accorgerti che tutto ciò che fai, oggi, lo fai da sola.
Quasi come fosse una dipendenza, una necessità, un dovere. Come fosse l’unico modo al mondo di fare le cose. Da sola. E questa esigenza è diventata talmente istintiva che ti infastidisce terribilmente qualsiasi aiuto esterno, di qualsiasi natura. “FACCIO DA SOLA, GRAZIE”. Ti accorgi di rispondere in maniera pure un po’ arrogante a chi vorrebbe soltanto sollevarti da una fatica per il puro piacere di farlo; senza tornaconti personali, senza doppi fini.
Perché, per quanto difficile da creder sia, esistono anche le belle persone.
Però è più forte di te. Hai tutto sotto controllo, sei perfettamente organizzata, non-hai-bisogno-di-nessuno.
Sei talmente indipendente che neanche ricordi più cosa si prova a lasciarsi andare alle cure di qualcuno.
E invece ne avresti così tanto bisogno…
E’ una sorta di armatura che ti sei costruita per difenderti e non ti sei resa conto che, al contrario, a lungo andare ti avrebbe distrutta.
Alterni giorni in cui vai fiera della tua autonomia, a giorni in cui ti odi, perché sei talmente autonoma da risultare insolente, quando in realtà eri una brava persona che poi è stata ferita una volta di troppo.
“Faccio da sola, grazie.”
Inizi un giorno, per caso, convinta che sarà la tua fortuna, poi diventa una dipendenza, e non fai altro che chiederti se, invece, sarà la tua condanna.
L'Incazzata Sociale
Infinito "Amore" 🌹
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henri9617 · 1 year
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“Al cuore ho parlato per te
La società mi ha detto
Che per amarti devo essere tuo
Ma non credo sia giusto
Se posso farlo libero
Ingabbiare l'amore
Farlo diventare un lusso
È Come privarsi dell'acqua
Privarsi di ossigeno”
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soltanto1stella · 10 months
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Gianna - l'amica scomoda
– Stella, sono Gianna – la voce mi arriva metallica dal cellulare.– Che c’è? – riconosco immediatamente il tono umorale che mi rimanda dalla cornetta.– Sono in crisi. Fin quando potrò scappare? Fin quando potremo bastarci?-Mi parla del suo nuovo amore, Gianna, amore a distanza.– Calma, calma. Cerca di razionalizzare. Le cose vanno in questo modo, ora. Siete lontani, è vero, ma poi in futuro…-La…
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susieporta · 6 months
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Il cammino dell'analisi, quella vera e non di facile consumo, richiede impegno, apertura autentica di mente e cuore. Richiede da parte del terapeuta profonda umiltà, condivisione emotiva. Il mestiere di analista del profondo non si impara semplicemente con l'avere frequentato un corso di formazione. Si è terapeuti dell'anima per predisposizione naturale, affinata dalle esperienze vissute, coltivata attraverso lo studio indefesso, la sensibilità estrema a cogliere gli aspetti più inverosimili dell'esistenza. Non ci sono tecniche migliori di altre da apprendere, sono forse tutte valide, ma non bastano. L'analista è in continua cura di sé stesso poiché nessuno può definirsi completo, o che ha annullato le ferite del passato. Sono sempre lì, e lì dove furono devono restare perché sono la verità con cui l'analista può entrare nelle difficoltà dell'altro. L'analisi non è il superamento del passato in vista di un futuro senza macchia. È piuttosto la continua riesumazione di esso affinché, riportato alla luce, non sia un cadavere in putrefazione cui si è messa una pietra sopra ma un humus da rivangare affinché sia terreno fertile per nuovi frutti. Il passato non si può e non si deve in nessun modo cancellare. L'analista ci convive, consapevole che è l'unica ricchezza di cui dispone. Un'analisi che prometta facili superamenti è disumana e idiota.
L'analisi non è per tutti, è per quei pochi capaci di sostenerla. Non promette falsa felicità, promette solo verità, per quanto sia possibile arrivarvi. La verità è il più delle volte scomoda. Smonta ogni idea che ci si è fatti di sé. La verità è cruda e solo chi ha coraggio vi si espone. Non si guarisce da chissà cosa. Si impara a convivere con le proprie fragilità facendole diventare punti di partenza per diventare forti e nello stesso tempo flessibili.
Si acquisisce semplicemente la capacità di accettarsi e accettare chiunque vivendo passato, presente e la contingenza del futuro ignoto, con coraggio e la volontà di cercare di migliorare, consapevoli che siamo tutti uguali per valore, ognuno nella sua diversa e indiscussa unicità.
L'analista non salva nessuno, non è né più né meno di nessuno e, se non sa questo, è meglio che faccia un altro mestiere.
Il paziente usa l'analista come il violinista usa il violino per inventare la sua musica.
L'analista non dà consigli, non offre soluzioni. Fa domande affinché l'altro si interroghi come l'analista stesso è in continua autointerrogazione.
L'analista lavora con l'anima e si offre all'altro, si mette a disposizione dell'altro affinché l'altro faccia buon uso della sua. Non ci sono miracoli.
Attraverso il buon uso dell'analista il paziente trova la verità su sé stesso per sciogliere problemi che gli apparivano insolubili e riuscire a vivere al meglio la propria vita.
L'analisi richiede tempo, tutto il tempo necessario per giungere alla meta desiderata. Non si raggiunge di corsa la vetta di una montagna. Si va piano, attenti ai crepacci e ben equipaggiati.
Una casa si costruisce a partire dalle fondamenta, non dal tetto. A volte, per eccessivo entusiasmo, ci si illude di essere giunti subito alla meta quando invece è solo un miraggio. Ci vuole pazienza, anche da parte dell'analista che sarebbe opportuno non si vantasse di un facile successo. Pazienza, calma, prudenza affinché ciò che si è costruito resista ben solido nel tempo ai sismi della vita.
Giovanna Breccia
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ipotesi-controversa · 8 months
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alcune persone riescono nel loro intento, allontanarmi.
che brutte, le bugie.
è solo un lento uscire di scena.
se non ti lamenti gli altri credono che tu stia bene, se ti lamenti rompi le palle, in entrambi i casi sei sola
come cambiano le cose quando dici la verità, quando con educazione fai quella domanda scomoda, quella che temi di fare perché conosci già la risposta.
le cose cambiano sì, ma in meglio, perché non c'è nulla che faccia sentire al sicuro come maneggiare cose vere.
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romyy999 · 6 months
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Quante volte hai perso qualcuno per avergli semplicemente detto una verità scomoda?
- romyy999
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cywo-61 · 7 months
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La verità è uno stile di vita per alcuni, è scomoda per altri. Diffonderla e difenderla ti espone a critiche, a volte perdi amicizie o vieni deriso/a... Il segreto della verità è la libertà attraverso la quale agisci, ma non è per tutti, è un impegno a vita.
cywo
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flameheart28 · 8 months
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Scomoda verità: nonostante tutti sui social, non facciano altro che dire di amare la pizza, di avere sempre fame, di non stancarsi mai della pizza e di poter vivere mangiando solo pizza, raramente ho trovato persone che la mangiano completamente.
C'è chi lascia le croste.
C'è chi mangia due fette e poi "sto scoppiando".
Siete degli ipocriti bastardi.
Con affetto.
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vedova-nera · 1 year
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La verità è che sono scomoda ed è difficile starmi accanto , non mi accecano le belle parole , ne mi abbagliano i sentimenti facili.
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crazybutsensible · 7 months
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Avrò sicuramente modi discutibili e probabilmente sono proprio questi modi a spingere le persone che incrociano il mio cammino ad un bivio: Restare o andarsene. Sicuramente su di me possono dire molte cose, ma del resto non esistono persone immuni dal giudizio altrui.
Non ho peli sulla lingua e questo spesso mi rende una persona scomoda, ma in fondo la verità fa male solo a chi di vero non ha niente. Ho sicuramente raggiunto una sicurezza di me stessa non indifferente, ma è facile per chi è insicuro definirla presunzione. Sono una persona che ha sicuramente qualcosa da insegnare e molto ancora da imparare, per questo mi metto sempre al pari degli altri... O quasi! Vivo la vita con quel tocco di leggerezza che l'esperienza mi ha insegnato. Respiro a fondo e trattengo il meglio. Ho visto abbastanza per capire che molte cose per cui ci danniamo non hanno un senso e per questo non meritano nemmeno un posto nei pensieri.
Ho ascoltato abbastanza per imparare che le parole di troppo, proprio perché sono di troppo, vanno lasciate lì. Non chiedo più a nessuno di restare, ho visto persone rimanermi a fianco nonostante tutto, quindi chiedere non serve. Non si vive per chi ci calpesta, ma si sorride per chi ci ha "scelti" oltre tutto e tutti...
Sempre!
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untuffonelpassato · 2 months
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Non è convinzione la mia e nemmeno conflitto di personalità, non è nevrosi, è solo scomoda verità.
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mancino · 10 months
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"Una donna intelligente è come una verità scomoda.
Dura da accettare, difficile da dimenticare."
(Luna Del Grande)
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orotrasparente · 9 months
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viviamo in un contesto sociale in cui dire la verità spesso ti fa etichettare come riprovevole soltanto perché ci stanno inculcando che è meglio una bella bugia che una scomoda sporca verità, è più facile dire una carineria in cui non si crede piuttosto che il proprio pensiero
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susieporta · 8 months
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Compiacere non significa dare piacere.
Compiacere non porta al piacere.
Compiacere è avere paura di non essere abbastanza da qualche parte.
È aver imparato a soddisfare i bisogni e le aspettative degli altri per sopravvivere.
Cioè per ricevere uno sguardo amorevole, l‘accettazione, il permesso, il diritto di esistere.
Per essere visti.
Per sentirsi al sicuro.
Chi è bravo a compiacere gli altri vive nella frustrazione di non riuscire mai a soddisfare il proprio bisogno.
Ma soprattutto di non riuscire a sentire mai la propria verità e autenticità.
Impariamo presto a leggere cosa si aspettano gli altri da noi.
I figli di genitori rigidi, esigenti, ansiosi, oppressivi per esempio diventano impeccabili a muoversi come marionette.
Perdono spontaneità, vitalità, energia.
Per molte donne compiacere è l’unico modo di amare ed è come ritrovare quel momento di gratificazione che arriva dall’aver fatto contento papà !
O mamma, a seconda dei casi.
Ma in fondo non sono contente.
Sono solo abituate.
Sono solo comode.
Quella comodità scomoda che inizia a fare male con gli anni.
Per gli uomini compiacere nelle relazioni è mettersi al sicuro. Non fare danni. Non fare rumore. Non fare agitare la mamma. Non farla stancare. Non fare incazzare papà.
È un’arte fine di trattenersi e rimpicciolirsi.
Le relazioni basate su questa energia compiacente sono vulcani spenti.
Tutto rimane sotto e brucia senza farsi vedere.
Senza fumo e senza odore.
Una natura morta.
Una guerra fredda.
Basta uno dei due a svegliarsi dal grande sonno perché il castello di sabbia crolli.
E quello è un passaggio epico di grande inizio.
Ho lavorato con una donna che si sta svegliando e provo una tenerezza grande nell’ osservare i suoi primi passi autentici nel mondo.
SI ! I primi passi autentici dopo i cinquant’anni.
Alleluia !
Non è troppo tardi per giocare a carte scoperte.
In questi giorni nessun castello sta più in piedi.
Fidati della de-strutturazione.
Della di-struzione.
Della de-costruzione.
Se non guardi dentro, non potrai mai riconoscere cosa c’è fuori davvero.
Non potrai mai sentirti fuori, se non abiti dentro.
🖤
Buone sacre morti
Fede
#Tantrasciamanico#femmininosacro
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ambrenoir · 1 month
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Si può essere tutto nella vita, io stessa sono stata molte cose: sono stata appoggio per chi era stanco. Forza per chi si sentiva fragile. Sorrisi per coloro che si stavano perdendo nelle lacrime. Gioia per chi non riusciva più a trovare la sua serenità. Amore per chi mi ha regalato dolci emozioni. Sono stata la verità scomoda di qualcuno, la bugia più bella di qualcun altro. La storia più assurda per chi nemmeno mi conosceva e la storia più grande per chi si è mischiato profondamente alla mia anima. Oggi sono "intoccabile", irraggiungibile per la maggior parte della gente, un libro aperto per chi vale veramente, amore per chi mi rispetta e indifferenza per chi mi calpesta. Oggi per raggiungermi, per scavalcare le mie diffidenze non basta un "per favore", ma fatti, lealtà e valori. Oggi molto mi "sfiora" e poco, decisamente poco mi "tocca"! È il dolore ad insegnare la maggior parte delle cose importanti della vita, io ho imparato.
Silvia Nelli
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stregamorganablog · 1 year
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Non è delle streghe che dovete avere paura.
Le streghe si fanno gli affari loro, osservano le cose, cercano di capire e di imparare - e la maggior parte delle volte se lo tengono per sé.
Al massimo è qualche verità scomoda che ti dicono.
Altrimenti diventano cattive solo quando non vengono capite, quando gli si addossano colpe che non son le loro.
Normalmente, se proprio vuoi saperlo, faresti meglio ad avere più paura delle fate...
Catherine Black
Buongiorno 🫀
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