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thepassengertimes · 4 years ago
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Copertine d'autore - Alex Steinwess
Copertine d’autore – Alex Steinwess
Copertine d’autore – Alex Steinwess “Amo così tanto la musica e avevo una tale ambizione che volevo andare ben oltre ciò per cui mi pagavano. Volevo che le persone guardassero l’illustrazione e ascoltassero la musica.”  Quando compriamo un vinile, o un cd, quante volte le loro copertine ci hanno attirato e incuriosito?  Molte cover illustrate hanno fatto la storia della musica, alcune sono…
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thepassengertimes · 4 years ago
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Dalì & Cooper/ “Primer retrato de cromo-holograma cilíndrico del cerebro de Alice Cooper”-“First Cylindric Chromo-Hologram Portrait of Alice Cooper’s Brain”
Dalì & Cooper/ “Primer retrato de cromo-holograma cilíndrico del cerebro de Alice Cooper”-“First Cylindric Chromo-Hologram Portrait of Alice Cooper’s Brain”
di Nicoletta Lolli Il musicista Valerio Michetti, per accompagnare e definire la lettura, ha creato una esclusiva playlist dedicata a Dalì & Cooper:  Dalì’s Hell Dalì Hologram of Alice Cooper “La tagliente performance di Alice Cooper del 1972 “School’s Out” in Top of the Pops” ha segnato la fine dell’obbrobrio Mary Whitehous, e un camion che trasportava un cartellone pubblicitario di Alice che…
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thepassengertimes · 5 years ago
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Spazio Tudisco - Io nel frattempo ho finito il vino
Spazio Tudisco – Io nel frattempo ho finito il vino
Spazio Tudisco- The Passenger Times
Altro locale, ma stessi pomeriggi di vino, libri e parole che mi mancano tanto. Ho trovato questo posto dove vengo a leggere, bere qualcosa e buttare giù idee per alimentare questo corpo a corpo in cui si realizza il mio rapporto conflittuale con la scrittura. L’arredamento è improbabile, ma in realtà è una concessione al gusto che tradisce una distrazione…
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thepassengertimes · 5 years ago
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Quando una volta mi prendevo dei pomeriggi liberi
Quando una volta mi prendevo dei pomeriggi liberi
di Marco Tudisco
Quando ogni tanto mi prendevo dei pomeriggi liberi e mi rifugiavo in qualche posto da solo, a bere qualcosa, e magari leggere e scrivere un po’. Mi manca. Entro in un posto a bere un bicchiere di vino e leggere un po’. C’è un giradischi e sul piatto gira Bill Callahan, che è sempre cosa buona e giusta. Una ragazza davanti a una lavagna sta scrivendo i nomi dei vini alla…
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thepassengertimes · 6 years ago
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Music & Visions – special guest
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 selezione musicale – Paolo Bertozzi, selezione progetto visuale – Nicoletta Lolli
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    Graham Parker – I Discovered America Per questa collaborazione con Music & Visions ho pensato a Graham Parker, artista sconosciuto ai più,  grande songwriter sottovalutato. Ho selezionato un pezzo dall’album “Don’t Tell Columbus”, uscito nel 2010 dopo nove anni di inattività.  Graham Parker è anche scrittore, suo un racconto di fantascienza “The Great Trouser Mystery” del 1980, ma nella vita ha anche fatto il benzinaio. “So please don’t tell columbus Don’t tell his queen for sure That i had the accurate compass And I discovered America” (Paolo Bertozzi)
Graham Parker, biografia, discografia, filmografia e altri progetti
Saul Leiter A questo brano scelgo ad occhi chiusi di accostare l’America di strada di Saul Leiter, quella che poco più di un mese fa ho immaginato di vedere camminando per le strade di New York. Saul Leiter è nato a Pittsburgh nel 1923, era figlio di un rabbino che lo volle per lui studi di teologia, abbandonati a 23 anni, quando si trasferisce a New York e si dedica alla pittura.   Qui conosce  Richard Pousette-Dart, pittore appassionato di fotografia, che stimola l’interesse del giovane Saul.   La miccia però viene accesa dall’amico e fotoreporter americano Eugene Smith e da una mostra su Henri Cartier-Bresson . La fotografia lo cattura completamente, ma non abbandona  la pittura, impostazione che si ritrova nelle sue immagini, inizialmente scattate in bianco e nero, poi a colori.   E’ un fotografo di moda,  ma la sua vera fonte di ispirazione sono le strade di New York, con uno stile innovativo e molto personale inquadra e rende immortali personaggi indefiniti e misteriosi, secondo un preciso schema pittorico. Non inseguì mai la fama: “In order to built a career and to be successful, one has to be determinated. One has to be ambitius. I much prefer to drink coffee, listen to music and to paint when i feel like it.” (Per costruire una carriera e per avere successo, uno deve essere determinato. Bisogna essere ambiziosi. Preferisco di gran lunga bere un caffè, ascoltare musica e dipingere quando ne ho voglia). (Nicoletta Lolli)
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thepassengertimes · 6 years ago
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“Kōkishin”, curiosità – Intervista a Claudio Todesco (Zephiro)
“Kōkishin”, curiosità – Intervista a Claudio Todesco (Zephiro)
Intervista a Claudio Todesco a cura di Nicoletta Lolli
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  The Passenger incontra il mondo.  Con questo spirito propongo a Claudio Todesco il nostro set di 10 semplici domande, già presentate ad artisti di varia estrazione, al fine di realizzare uno viaggio trasversale attraverso le diverse risposte alle medesime…
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thepassengertimes · 7 years ago
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Music & Visions
a cura di clanMC: selezione musicale – Alessandro Cardinale, selezione progetto visuale – Nicoletta Lolli
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Precedentemente intitolata “South African Song”, “Rise” è stata ispirata a John Lydon dall’era dell’apartheid in Sud Africa. 
“Ho letto un manuale sulle tecniche di interrogatorio sudafricano”
ha detto John Lydon a Smash Hits…
“Rise è soprattutto un insieme di frasi dette da alcune delle vittime sotto tortura, le ho messe insieme perché pensavo che si adattassero perfettamente ai miei sentimenti e ricordi riguardo quella che è stata una terribile parte della mia esistenza. Il mio messaggio è che non c’è nessuna causa politica abbastanza degna perchè la gente ne debba morire: ho avuto parenti cattolici e protestanti in Irlanda del Nord che si sono uccisi a vicenda e una volta che inizi a uccidere i tuoi simili, è finita. Rise vuole mettere fine a tutto questo”.
“May the road rise with you” (antica benedizione irlandese)
(Alessandro Cardinale)
Christine Spengler – “War Photographer: between shadow and light”
Christine Spengler è nata nel 1945 in Francia,  vive in Spagna, a Madrid, dall’età di sei anni.    Nel corso di un viaggio in Chad in compagnia di suo fratello Eric, scopre la sua vocazione per la fotografia documentaria.  Nel 1972 segue i noti conflitti in Irlanda del Nord come fotografo freelance, l’anno sucessivo segue la guerra del Vietnam per conto della Associated Press di New York, in questo periodo subisce la perdita dell’amato fratello, a causa di un traumatico suicidio.   La denuncia del dolore e della morte violenta diventano definitivamente il filo conduttore di tutta la sua carriera.   I suoi lavori sono crudi e senza filtri, volti a denunciare i conflitti e gli orrori che tormentano il mondo, nulla deve restare nel silenzio, ogni suo scatto è un grido di dolore che urla al mondo la realtà dei fatti, portando ognuno di noi a vivere per un attimo la vita di efferatezza e di odio dei protagonisti.   Christine Spengler si è sempre gettata nell’occhio del ciclone, in primo piano nel cuore delle giornate più sanguinose della storia, il suo è un racconto personale, profondamente vissuto accanto alle vittime, alla vita che si rivela indomita in un deserto di morte, per questo i suoi non sono semplici scatti documentaristici, piuttosto difendono un instancabile, urgente, necessario messaggio di pace.
(Nicoletta Lolli)
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thepassengertimes · 7 years ago
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Intervista ad Danilo Capolei a cura di Nicoletta Lolli
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L’arte digitale ha radici profonde nell’arte tradizionale, l’avvento della tecnologia ha semplicemente messo a disposizione degli artisti nuovi mezzi e nuove tecniche, che permettono la realizzazione di opere complesse dal forte contenuto emozionale .  I lavori di Danilo Capolei , sono espressione di una immaginazione volitiva, fortemente radicata nelle tradizioni culturali, ma capace di librarsi in volo e attraversare i sogni, le utopie e le visioni dell’artista.  
øTheP: Dove sei nato? Dove sei cresciuto?
DC:  Nella “ridente” periferia est di Roma.
øTheP: Chi (o cosa) ami?
DC:  In particolare amo i miei interessi e ne ho molti, quindi si potrebbe dire che amo parecchie cose ma non proprio tutto.
Modern ukiyoe “Gojira unleashed 2” print
Modern ukiyoe “Gojira” print
øTheP: Quando hai percepito per la prima volta il tuo talento creativo?
DC:  Quando hai percepito per la prima volta il tuo talento creativo? Fin da bambino adoravo i giochi manuali quali le costruzioni e lavorare il pongo. Evidentemente ho sempre avuto dentro di me il germe dell’uomo madre; la creatività mi ha sempre accompagnato.
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Modern ukiyoe “Hot red under bridge” print
øTheP: Chi e/o cosa ti è stato di ispirazione e riferimento?
DC:  Sembrerà banale ma sono letteralmente cresciuto a pane Nutella, cartoni giapponesi e fumetti americani, questi sono stati gli elementi fondamentali da cui ho tratto ispirazione.
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Modern ukiyoe “Deadpool” print
“wall crawler” Homage to Steve Ditko!
Modern ukiyoe “Rgm79 Gm II”
Modern ukiyoe Ms 06j Zaku2 print
  Modern ukiyoe “Deadpool” print
øTheP: Come descriveresti la tua arte a qualcuno che non ha mai avuto occasione di vedere i tuoi lavori?
DC:  Non saprei come descrivere i miei lavori, di solito li definisco swmplicemente “i miei disegnini”,  piuttosto preferisco mostrarli, per questo ho sempre con me un cellulare, o un tablet.
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Modern ukiyoe “Who wants to be my Teddybear !?” print
Modern ukiyoe “Gossip” print
Modern ukiyoe “Ophelia” print
Modern ukiyoe “A long time ago in Kyoto” print
“Pale crystal water” print
Modern ukiyoe “Dragon lady” print
øTheP: Come ti prepari ad una giornata di lavoro o ad un progetto?  Hai un tuo rituale?
DC:  ho una routine fatta di gesti ripetitivi, sane e cattive abitudini, tanta musica e dell’ottimo tè.
øTheP: Qual è il tuo lavoro preferito tra quelli realizzati? Perché? 
DC:  Nessuno in particolare, essendo un superficiale mi invaghisco sempre del mio ultimo lavoro, in quanto credo che sia sempre il migliore anche quando non lo è, quello che mi diverte di più  è il mio autoritratto versione samurai.
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øTheP: Se dovessi passare una giornata con qualcuno – vivo o meno che sia, chi vorresti con  tee cosa speri di ricevere da una simile esperienza?
DC:  Mi piacerebbe passare un ultima giornata con il mio maestro, che è venuto a mancare nel 2010, per farlo conoscere ai miei allievi e magari fare lezione tutti insieme nel vecchio dojo.
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Modern ukiyoe “Sunny side of the floor” print
øTheP: Qual è, se l’hai, la tua ambizione segreta?
DC:  Vorrei diventare un pilota di Mobile Suite.  (per chi vuole sapere cos’è un Mobile Suite, cliccare qui)
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Modern ukiyoe “The strange side of the story”
øTheP: Qual è la tua parola preferita? DC:  Ce ne sono molte ad esempio “bascula”, “palindromo”, “sinossi”, “coacervo”, “ermeneutico”, “callistenico” e molte altre.
Approfondimenti su Danilo Capolei: wikipedia  ∞  instagram ∞  facebook
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    “Callistenico” – Intervista a Danilo Capolei – illustration, digital art / illustrazione, arte digitale Intervista ad Danilo Capolei a cura di Nicoletta Lolli translator on the right side traductor en el lado derecho…
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thepassengertimes · 7 years ago
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Copyright free!!!
The Passenger Times si unisce alla protesta contro l’approvazione della direttiva sul copyright e link tax, che verrà discussa dal Parlamento Europeo in seduta plenaria il 5 luglio 2018.
L’approvazione porterà limiti significativi alla libertà di Internet, non verranno aggiornate le leggi sul diritto d’autore, ma verranno posti numerosi limiti alla  libertà di condivisione e di ricerca sul web.
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thepassengertimes · 7 years ago
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a cura di Nicoletta Lolli
Aqueous 
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Mark Mawson è un fotografo londinese specializzato nel comportamento di liquidi colorati.   Il suo progetto “Aqueous” tradotto in video, è stato proriettato sulle pareti di Buckingham Palace a corredo del concerto in occasione del giubileo di diamanti della Regina.
Il movimento di liquidi colorati, più o meno densi, creati ad hoc o appartenenti alla vita quotidiana, viene fotografato mentre interagisce con altri elementi e con la gravità,  creando così danze uniche, sensuali e avvolgenti.   Non conosciamo abbastanza la magia dei liquidi, la meccanica dei fluidi ci insegna che non possiedono una forma propria, poichè assumono sempre quella del recipiente, ma Mark Mawson ha dato nuova vita e un carattere estetico ai liquidi in movimento, plasmando nuove forme, vere sculture immortalate nel solo momento presente e reale, appena prima di sublimarsi nel profilo dell’elemento destinato a contenerli.
    (Nicoletta Lolli)
    Fotografia / Photography * Mark Mawson a cura di Nicoletta Lolli Aqueous  cliccare sulle immagini per ingrandire translator on the right side…
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thepassengertimes · 7 years ago
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Music & Visions
selezione musicale a cura di  Massimo Di Roma, selezione progetto visuale a cura di  Nicoletta Lolli
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David Eugene Edwards & Alexander Hacke
Risha in arabo vuol dire piuma. E la piuma che David Eugene Edwards (Wovenhand) e Alexander Hacke (Einstuerzende Neubauten, Crime & the City Solution), qui in piena comunione dei beni, lasciano cadere.  A volte fluttua come schiava di un vento improvviso, altre cade veloce come fosse armata dal cemento, altre ancora sfreccia impetuosa come un aereoplano di carta ben costruito. Le loro storie, le loro spigolature, le loro anarchie si fondono in un disco che non offre punti di riferimento, ma tante, tantissime reminiscenze industrial, etno, kraut…  Intenso. Sì un disco infinito ed immenso, nel quale ritrovare i milioni di storie sonore che possono aver attraversato la nostra e la loro storia. Risha significa piuma. Risha è solo amore.(Massimo Di Roma)
Hengki Koentjoro – Altitude
Hengki Koentjoro  è nato nel 1963 a Semarang in Indonesia, ha compiuto i suoi  studi presso il  Brooks Institute of Photography di Santa Barbara, in California.  Finiti gli studi tornò in Indonesia e si stabilì a Giacarta.  Il giorno del suo undicesimo compleanno ricevette in regalo una macchina fotografica, fu così che si rivelò la sua vocazione ed iniziò la sua carriera artistica. L’immagine della piuma che volteggia libera e leggera, cade pesante ed oppressa,  ha evocato in me il movimento interiore dello yin e yang che cerca il proprio equilibrio tra gli opposti, ovvero la storia artistica  di Hengkj Koentijoro e delle sue fotografie.   L’equilibrio perfetto del bianco e nero ha una consistenza impalpabile, ma le linee e le forme sono concrete, rocce, alberi, nubi.   Abbandoniamoci all’amorevole abbraccio di luci e ombre, che si susseguono con un ritmo calmo e feroce, senza tregua per lo sguardo, rifugio sicuro dell’emozione.
“Photography can never be separated from the aspects of making the common things unusual, welcoming the unexpected, indulging and embracing ourselves with the joy of photography”—Hengki Koentjoro, 2013
Altitude
It’s one of the utmost forms of joy in life: the delight of waking up in the youngest hour of the morning, racing with the break of dawn to ascend the height of the earth. And there they will be in all their majesty: blanketed by the mist enfolding the birth of day, slumberous peaks awaking to the first peek of sunrise.
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Music & Visions project * David Eugene Edwards & Alexander Hacke / Hengki Koentjoro Music & Visions selezione musicale a cura di  Massimo Di Roma, selezione progetto visuale a cura di  
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thepassengertimes · 7 years ago
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Art, illustration / arte, illustrazione * Janice Sung
Art, illustration / arte, illustrazione * Janice Sung
a cura di Nicoletta Lolli
Tropical Bitties
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Hello! I’m Janice, an independent illustrator and designer based in Toronto. My passion is to produce beautiful imagery inspired by fashion, beauty, and nature. I love incorporating organic forms like foliage and flowers with inorganic geometric forms to create an…
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thepassengertimes · 7 years ago
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a cura di Nicoletta Lolli
The ego is cracking into infinite holes to be filled with temporary pleasures, they burn out as quickly as fire consuming a leaf.
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La fotografia di Alexandra von Fuerst dipinge quadri al limite del surrealismo.   Le forme umane e naturali non si fondono, sono poste spesso su piani differenti, ma la struttura dell’immagine vive di una tale armonia tra le dimensioni da creare un unico universo eufonico. L’artista consegna al suo lavoro la propria immaginazione, contaminata dall’amore per la bellezza e per la natura, reso sensuale dall’attenzione ai
…dettagli imperfetti della natura perfetta
con un risultato pieno di fascino e seduzione visiva. (Nicoletta Lolli)
    Fotografia / Photography * Alexandra von Fuerst a cura di Nicoletta Lolli The ego is cracking into infinite holes to be filled with temporary pleasures,
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thepassengertimes · 7 years ago
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a cura di clanMC: selezione musicale – Alessandro Cardinale, selezione progetto visuale – Nicoletta Lolli
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  The Saints – (I’m) Stranded
Primo brano pubblicato dal pionieristico gruppo punk rock australiano The Saints, (i’m) stranded vide la luce nel settembre 1976, precedendo i singoli di debutto di band punk più note quali Sex Pistols, Damned e Clash.
The Saints erano di Brisbane, la capitale del Queensland. Questa canzone, adolescenziale “ululato” di rabbia contro l’oppressione e la noia, è nata in un momento in cui il Queensland era gestito da un governo corrotto, che si serviva di forze di polizia particolarmente rigide e violente. Il front man dei Saints, Chris Bailey, ha detto:
“Quando hai 16 o 17 anni ci sono un mucchio di cose che ti creano rabbia: i tuoi genitori, la scuola, il lavoro se lo hai, la polizia… sei nell’età in cui vuoi essere te stesso senza limiti e fare tutta una serie di cose che però ti sono impedite a causa della tua età e delle tue idee, in particolare a Brisbane, dove in quel momento le forze di polizia reprimevano chiunque fosse  minimamente inclinato a sinistra e The Saints lo erano piuttosto sfacciatamente.”
(Alessandro Cardinale)
Joseph Szabo – Almost Grown
Joe Szabo, insegnante, fotografo e autore,  ha conseguito nel 1968 il diploma MFA  all’istituto Pratt, ed ha insegnato fotografia alla Malverne High School di Long Island dal 1972-1999 e al Centro Internazionale di Fotografia in New York dal 1978. Durante la sua lunga carriera di insegnante, ha documentato il mondo dell’adolescenza catturandone gli aspetti più controversi e profondi, cogliendone il dramma trasgressivo in tutta la sua sensualità, pur esaltando la purezza di sentimenti, il desiderio, la sfrontata voglia di vivere oltre qualsiasi imposizione e limite.  Il libro è composto da 90 fotografie e 25 poesie scritte dagli adolescenti nei laboratori di scrittura di Alan Ziegler.
 “La macchina da presa di Szabo è nitida, incisiva e giovane, in armonia con i suoi soggetti: uno può usare molti aggettivi: rivelatore, tenero, rauco, sexy, appariscente … nelle mani di Szabo, la fotocamera è magicamente lì , la luce è sempre disponibile, il momento è percepito, visto e catturato. ”  ( Cornell Capa )
Nel 1978 pubblica il libro sull’adolescenza Almost Grown, il volume è stato inserito nella lista “Best Books of the Year”.  Il libro è ormai un oggetto da collezione introvabile, così lo descrive Joe Szabo stesso: 
Almost Grown è una celebrazione dell’esperienza adolescenziale: gli anni del desiderio inquieto e della sessualità in fiore; il mondo del liceo, dei parcheggi e degli angoli delle strade; e l’unica cultura americana in cui tutti noi siamo cresciuti. È un album di fotografie e poesie che unisce i talenti di un fotografo adulto e un gruppo di poeti quasi adulti a cui è stato chiesto di raccontare la storia di una loro foto. Il risultato è un’insolita collaborazione tra insegnante e adolescente, uno sguardo divertente e romantico sugli adolescenti che si guardano.
Le sue fotografie sono state esposte alla Biennale di Venezia, al Centro Internazionale di Fotografia, al Museo di Arte Moderna di New York e al Museo di Brooklyn.  Il suo lavoro è stato documentato dalla Bibliotheque National di Parigi, dalla George Eastman House Museum a Rochester, New York e dal Metropolitan Museum of Art di New York.
(Nicoletta Lolli)
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Music & Visions project * The Saints / Joseph Szabo Music & Visions a cura di clanMC: selezione musicale - Alessandro Cardinale, selezione progetto visuale -
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thepassengertimes · 7 years ago
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Music & Visions
selezione musicale a cura di  Massimo Di Roma, selezione progetto visuale a cura di  Nicoletta Lolli
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Bond Bergland – The Mercy Seat
Quello che vi attende stavolta è un estratto dall’unico LP personale dell’ex Factrix, Minimal man e Saqqara Dogs, Bond Bergland, “Unearth” (registrato nel 1985, prima di partire con la meravigliosa avventura dei Saqqara Dogs), una delicatissima composizione chiamata “The Mercy Seat”. Come raccontarvi le sintesi berglandiane ? Tentando di rendervi un improbabile schema immaginatele come una combinazione continua tra le chitarre teneramente psichedeliche di Vini Reilly dei Durutti Column, le manipolazioni orientali e indiane di Chris Cunningham, (ex-James White) ed il felice ricordo degli etno-cultisti di Manchester, i Suns of Arqa (che amo smisuratamente tra l’altro). In questo clima di chitarre atmosferiche, percussioni elettroniche e reminiscenze tribali vedrete, il vostro karma ne avrà da guadagnare. Buon ascolto e buona vision.. (Massimo Di Roma)
Rob and Nick Carter – Yoga Photograms
Rob e Nick Carter sono una coppia nella vita e nell’arte, vivono e lavorano a Londra. Impossibile classificarli come artisti, al loro arco mille eclettici dardi, la loro filosofia artistica incentrata sulla continua ricerca del nuovo applicato al già sperimentato ben si sposa con la struttura del brano scelto.  Nel progetto scelto oggi esplorano una disciplina antica e complessa da una prospettiva completamente nuova, ne rivelano nuovi aspetti utilizzando una successione di piani imprevista.   La struttura musicale del brano può ripercorrere in perfetta grazia le figure del progetto visuale, impostate nel rigido mantenimento di posizioni complesse, inaspettatamente eleganti, accompagnate dal respiro e rese armoniche da una naturalezza mentale sorprendente.
I  lavori di Rob e Nick Carter sono esposti  al Mauritshuis, L’Aia; Museo di Frans Hals, Haarlem; Victoria & Albert Museum, Londra; David Roberts Foundation, Londra; Museo Städel, Francoforte; e la Fondazione Custodia, Parigi, oltre ad essere gli unici artisti viventi a mostrare un’opera al Frick Museum di New York. (Nicoletta Lolli)
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Rumors of war
Rumors of War is a series inspired by the history of equestrian portraiture. With heights of over nine feet, the paintings’ exaggeration of scale and high-keyed cinematic color highlight Wiley’s interest in the aestheticization of power and masculinity. The clash of centuries and societies heightens the sense that these men are riding steeds in a charged non-space outside of time, while the extraterrestrial greens and blues of the minimal landscape push the surreal aspect almost to the breaking point. The sitters for these works include people the artist meets on the street, mostly from 125th street in Harlem.
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Music & Visions project * Bond Bergland / Rob and Nick Carter Music & Visions selezione musicale a cura di  Massimo Di Roma, selezione progetto visuale a cura di  
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thepassengertimes · 7 years ago
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Iperrealismo / Hyperrealism * Marco Grassi
Iperrealismo / Hyperrealism * Marco Grassi
a cura di Nicoletta Lolli
Green Queen
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L’iperrealismo è una corrente artistica contemporanea nata negli Stati Uniti negli anni ’60.   Erede dell’evoluzione della pop art, ne raccoglie il legame con la società consumistica, ma si spoglia della componente critica e satirica, della cultura moderna ci propone la radicale…
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thepassengertimes · 7 years ago
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a cura di clanMC: selezione musicale – Stefano Santoni, selezione progetto visuale – Nicoletta Lolli
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Dirtmusic – The Border Crossing
Parlando di viaggi, contaminazioni ed alchimie sonore, prosegue senza sosta nel 2018 il viaggio dei chitarristi Chris Eckman (Walkabouts) e Hugo Race (Birthday Party, Bad Seeds, Fatalists), che perdono per strada Chris Brokaw (Codeine, Come), ma non la loro voglia di esplorare strade nuove e culture diverse. Il viaggio dei Dirtmusic prosegue dal Mali fino alla Turchia, altro paese in crisi sociale e politica. Qui i due hanno fatto comunella con una vecchia conoscenza come Murat Ertel, che con il suo saz elettrificato ha reso unico ed intrigante il suono del gruppo psych-dub Baba Zula. Inevitabilmente l’umore del nuovo album Bu Bir Ruya risente dell’atmosfera incontrata dai musicisti in studio ad Istanbul proprio quando parte dell’esercito tenta un colpo di stato per rovesciare il governo del presidente Erdogan. Il risultato è un disco evocativo, più scuro e meno blues, arricchito da altri splendidi ospiti come la voce della canadese Brenda McCrimmon e le percussioni tribali di Ümit Adakale. “The Border Crossing” è una delle tracce più ipnotiche ed evocative del lotto, impreziosita da un recitato programmatico come “I Need You To Help To Get Across The Border” a renderlo più attuale ed urgente. Non perdeteli live se potete, Eckman, Race ed Ertel sono pronti ad ammaliarvi e a portarvi in un sognante altrove che affonda le radici in una dura realtà.
(Stefano Santoni)
Miguel Leal Artista multi disciplanare spagnolo, nato a Siviglia,  Miguel Leal è un indefesso viaggiatore dell’insondabile lato oscuro dell’umanità.  Questa  prerogativa rende i suoi lavori perfettamente complementari al brano proposto.  Utilizzando diverse tecniche, fotografia, illustrazione, disegno e pittura, rappresenta il bello e l’oscuro ritraendo sempre e comunque l’essere umano.   La fragilità dell’uomo si confronta con la forza della oscurità interiore, nulla viene risparmiato al pubblico, investito dal una visione anomala e deturpante, un moderno Dorian Gray il cui inconscio viene messo a nudo senza risparmiare nulla e nessuno.   La delicata immagine conosce la brutalità del colore e diventa un’opera esplicita, un proiettile sparato che colpisce e affonda la nostra stessa intimità.
(Nicoletta Lolli)
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