#Da Capo II
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🎀🎁🎄⭐街のイルミネーションは 光の花よMerry Merry Christmas!⭐🎄🎁🎀
#⠀ ��� ⊹︵︵︵ ⊹ ୨୧ ⊹ ︵︵︵ ⊹ 🔔#🎁 ˚ ༘♡ ⋆。˚ㅤ 淡紅色 ㅤ ㅤ꒰ 🎄 ꒱ ⠀⠀⠀⠀イ. ₊ ˚ ׅ ㅤ🎅 。˚ ◟#アニメ#かわいい#D.C.~ダ・カーポ~#D.C. II ~Da Capo II~#D.C.II ~ダ・カーポII~#初音岛2#Da Capo#Da Capo II#jojifuku#merry christmas#anime christmas#xmas#vn#visual novel#game cg#anime#kawaii#animecore#otakucore#webcore#kawaiicore#2000s#00s#2000s core#old web#old internet
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From Da Capo II (^ω^)
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#anime#polls#Zexcs#Da Capo#H2O: Footprints in the Sand#The Legend of the Legendary Heroes#I Don't Like You at All Big Brother!!#Suki tte Ii na yo.#Aku no Hana#Diabolik Lovers#Bakuten!!#sister princess#lady jewelpet#Frame Arms Girl
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AMAR-SÌ Poetry Slam di e con Hebe Munoz e Francesco Nigri a Madrid
AMAR-SÌ Poetry Slam di e con Hebe Munoz e Francesco Nigri a Madrid il 29 marzo 2025 SABATO 29 MARZO H 17,30 AMAR-SÌ Poetry Slam di e con HEBE MUNOZ e FRANCESCO NIGRI ESPACIO RONDA, Ronda de Segovia 50, Madrid Presenta MÁXIMO PEÑA, giornalista, psicologo e papà Con la partecipazione musicale di IGNACIO IZCARAY, cantautore Tratto dal libro di poesie bilingue in italiano e spagnolo “HEFRA…
#A Francesco Nigri il Primo Premio d&039;Eccellenza "Città del Galateo" per il libro IL SEGRETO DI EBE Sezione Libri Editi di Poes#adamar poesia di hebe munoz#Anna Maria Folchini Stabile#associazione berbumlandiart#belle poesie d amore#bellissime poesie d amore#capoversi maiuscole a capo doppi a capo#circolo degli scrittori del venezuela#contemporaneità non significa cedimento ma co evoluzione#cosmica poesia facebook page#Da Hebe Munoz e Francesco Nigri “HEFRA Amarsi Amarse”: i due poeti sposi annunciano il loro libro di poesie d’amore a quattro mani#desiderio di contemporaneità#discontinuità sillabe estetica non forzata non ricercata grazia passione per la vita l amare l essere l essersi poesia#ebe divinità giovinezza#ebe mitologia#Edizioni TraccePerLaMeta#endecasillabi#Enza Spagnolo#evolversi musicalità linguaggi#fotografo matteo mignani#frasi poesie d amore#hebe munoz poetessa#hebe munoz poetessa italovenezuelana#hefra 2#hefra II#hotel del quirinale roma#Il nuovo libro di poesie d&039;amore di Hebe Munoz e Francesco Nigri HEFRA | Acquistabile in Book Cartaceo su Amazon#inclinaziona agli accenti#la più bella poesia d amore#lasciare libera l oralità interiorità della declamazione lettura a compenetrazione riflessione confronto
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16th July 2024 II
Capo da Roca, Portugal
ig: walkuponacloud
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Storia Di Musica #360 - Manuel Göttsching, E2-E4, 1984
Dal 13 marzo 2024 la Cultura Techno di Berlino fa parte della lista del Patrimonio Immateriale dell'Unesco. Oltre l'aspetto musicale, la decisione è stata possibile, riporto le motivazioni, perchè recupera e valorizza gli spazi urbani industrializzati e crea comunità libere e sicure dove ogni persona viene accolta allo stesso modo a prescindere da genere, etnia, orientamento sessuale, età o provenienza geografica. Il movimento, che ha il suo culmine nella Love Parade nata nel 1989 a Berlino Ovest (dal 2022 ha cambiato nome, in Rave The Planet) e poi esportata in tutto il mondo.
Uno dei papà nobili della musica techno berlinese è il disco di oggi, che ha una storia bellissima. Autore è il chitarrista e compositore Manuel Göttsching, fondatore degli Ash Ra Temple, una delle più importanti formazioni del kosmic rock tedesco. Quella band fu attiva per tutti gli anni '70, con alcuni dischi fondamentali del genere (l'omonimo Ash Ra Temple del 1971, Schwingungen del 1972, il bellissimo Inventions For Electric Guitar del 1975), Göttsching affiancò all'impegno negli Ash Ra Temple anche delle attività soliste.
E la leggenda del disco di oggi nasce proprio per una questione del genere. Nel 1981, organizza con il suo amico e componente della band Klaus Schulze, altra figura mitica della musica tedesca di quegli anni, una serie di concerti. Decide quindi di registrare della musica che lo accompagni nel walkman durante i viaggi per incontrarsi con lui. Nel suo studio di registrazione di Berlino, che si chiama Studio ROMA, inizia a suonare un accordo con la chitarra mi2 e mi4, che nella trascrizione delle note dei paesi anglosassoni e tedeschi si scrive in E2 e E4. Suona così, con effetti e sovraincisioni, per circa un'ora, dove, e lo racconterà lui stesso dopo, va tutto per il meglio: tutte le attrezzature funzionano alla perfezione, non c'è nessun intoppo, lo studio era così piccolo che se fosse suonato il telefono il trillo sarebbe stato registrato per poi dover iniziare tutto da capo. Prende quella registrazione, la riporta su una cassetta e rimane per anni solo una cosa privata.
Tutto cambia nel 1984, quando il catalogo degli Ash Ra Temple viene comprato dalla Virgin di Richard Branson. Tutti gli album vengono ristampati con il nome della band ridotto ad Ash Ra, e Manuel Göttsching invitato da Branson sulla sua barca, fa ascoltare quella cassetta al discografico, che nel frattempo stava cercando di far addormentare sua figlia. Ci riesce con quella musica, e Branson lo spinge a pubblicarla: piccola nota simpatica, la prima edizione del disco sarà comunque pubblicata dalla Inteam, la casa discografica di Klause Schulze.
E2-E4 oltre che l'accordo, è anche una famosa mossa di apertura degli scacchi: pedone davanti al re in avanti di due caselle, mossa che il padre di Manuel gli aveva insegnato da bambino. Ma E2-E4 è anche una possibile codifica del programma Basic che lo stesso Göttsching usava sul suo Apple II per le sub-routine dei programmi.
Pubblicato nel 1984, con l'iconica copertina a scacchiera, è considerato il primo album di dance elettronica: alla sua chitarra di sottofondo si innesta la drum machine e pochi interventi ai sintetizzatori. Ne viene fuori una sorta di suite di un'ora, che per convenzione viene divisa in 9 brani dai titoli tutti legati dal riferimento agli scacchi, dove non c'è un vero e proprio sviluppo nella melodia e nell'armonia quanto piuttosto un uso della musica quasi come un tribale induttore di stato di trance tramite la ripetizione della complessa interazione tra strumenti e ritmo. Diventerà un disco icona: la base verrà saccheggiata e campionata da decine di artisti, ma l'esempio più famoso rimane quello che il gruppo dei Sueño Latino (che sono in realtà tre ragazzi bolognesi Riccardo Persi, Claudio Collino e Andrea Gemolotto) che nell'omonimo singolo del 1989 campionano il disco a cui aggiungono una voce sensuale femminile. Diventerà una delle prime hit del cosiddetto stile balearico, poichè divenne un must delle discoteche di Ibiza ma anche dei rave party berlinesi.
Nel 2006, dopo essersi dedicato per lo più a colonne sonore e musica per documentari, Manuel Göttsching registrerà un'intera esibizione di E2-E4 in Giappone, che verrà pubblicata in un disco, E2-E4 Live In Japan nel 2009. Il grande chitarrista tedesco morirà nel 2022 di Sars Cov2.
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Dieci anni di monarchia assoluta. (...) Poi a gennaio 2015, King George aveva lasciato il trono perché proprio non ce la faceva più. (...) Altrimenti, potete starne certi, sarebbe rimasto ancora là (...) a comandare le operazioni, a fare e disfare governi, a organizzare ribaltoni (...). E anche dopo, fuori dalla reggia (...) per un bel po' si è fatto sentire: (a)ltro che pensionato. (...) quella di Giorgio Napolitano non è stata una presidenza leggera, neutra, notarile, ma sempre al limite e talvolta debordante. Come banale non è stata la sua intera vita pubblica. (...) Giorgio Napolitano era nato a Napoli (...). Figlio di un avvocato (...), studi classici, (...). Elegante, sobrio, parlava un inglese perfetto: nel Pci per le sue posizioni lo chiamavano l'amerikano. Oppure re Umberto (...). (A)ll'università si era iscritto al Gruppo Universitari Fascisti (...), nel 194(5) entrò nel Pci. Deputato dal 1953, (...), diventò presto uno degli esponenti di maggior peso dell'ala riformista, i cosiddetti miglioristi (...). (A)lla morte di Enrico Berlinguer (...) gli fu preferito (come segretario del Partito) il più (...) ortodosso Alessandro Natta. (...) Nel 1992 venne eletto presidente della Camera. (...) Nel 1996 Romano Prodi lo scelse come ministro degli Interni (...). Dopo la caduta del governo del Professore, (...) Ciampi lo nominò senatore a vita. Il dieci maggio 2006, (...) superando Massimo D'Alema, venne eletto undicesimo presidente della Repubblica italiana. (...) Due anni dopo Silvio Berlusconi rivinse le elezioni e per Napolitano si aprì un difficile periodo di coabitazione. Seguendo le orme di Ciampi, re Giorgio cercava di limitare il Cav con la moral suasion e successi alterni. (...) (Ne)l 2011 Berlusconi, indebolito da alcune defenzioni nella maggioranza, malvisto da Francia e Germania e (messo) sotto pressione con lo spread (...), fu fortemente convinto a passare la mano a Mario Monti, che nel frattempo King George aveva prontamente nominato senatore a vita. Regista dell'operazione, voluta da Bruxelles (Parigi e Berlino) e ritenuta un golpe (...), Napolitano. Monti e i suoi tecnici governarono un annetto (...). Nel 2013 nuove elezioni con la vittoria dimezzata del Pd (e il trionfo del m5s) (...). Il sistema si bloccò. (...) Senza governo, senza un accordo, senza un nome per la presidenza: (l')ingorgo istituzionale (...). Il 20 aprile 2013 nacque il Giorgio II. Tre giorni più tardi, dopo un discorso di fuoco di Napolitano alle Camere, Enrico Letta si insediò a Palazzo Chigi a capo di un esecutivo di unità nazionale (...). Letta tirò avanti per un po', finché il Quirinale non lo sostituì con l'astro nascente Matteo Renzi. Per Napolitano un paio d'anni (di benevolo controllo remoto), fino alle dimissioni nel 2015. Una lunga monarchia condizionata dalla crisi economica e dal vuoto di potere della politica che il Re della Repubblica ha riempito, segnata pure da ruvidi scontri tra Colle e magistratura, fatta di tanti rimproveri ai giudici «protagonisti», culminata con l'intercettazione «casuale» di un colloquio tra il presidente e Nicola Mancino e il conflitto di attribuzione con la procura di Palermo.(...)
Ritratto accurato di un AVVERSARIO ben più lucido e pericoloso di tutto il resto della masnada idealista autoinculante, cui rivolgere RIP e onesto omaggio - ha combattuto efficacemente; di M.Scafi su https://www.ilgiornale.it/news/politica/record-e-giravolte-politico-che-ha-segnato-nostra-repubblica-2214770.html
L'iscritto al Guf che diventa comunista, da Kruschev all'Amerika dei Dems., l'Internazionalista che diventa Gauleiter di Franza e Cermania, la difesa del proletariato che si fa golpe di Palazzo : medieval machiavellico (è un complimento), ma quale vita ricca di contraddizioni, fu sempre perfettamente lucido e fedele alla linea nella sua vita.
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🛑12 DICEMBRE 1969:
IL PERCORSO DELLA BOMBA
CHE FECE LA STRAGE
GLI ULTIMI DUECENTO METRI🛑
Si è soliti dire che persista più di un mistero riguardo alla strage del 12 dicembre 1969 in piazza Fontana. Nulla di più falso. Sappiamo moltissimo, quasi tutto, di questa tragica vicenda. Non ci si lasci ingannare dalle sentenze. Nelle attività di indagine sono state acclarate le ragioni che ispirarono la strage in funzione di un salto di qualità nel percorso della “strategia della tensione” e messo a fuoco il complesso dei mandanti, tra vertici militari e ambienti Nato, complici ampi settori delle classi dirigenti e imprenditoriali, tentati da avventure eversive. Sono anche stati individuati gli esecutori materiali, ovvero gli uomini di Ordine nuovo, con il riconoscimento delle responsabilità personali di Franco Freda, Giovanni Ventura e Carlo Digilio.
Sulla base delle carte che si sono accumulate, interrogatori, confessioni, incrocio di indizi, sarebbe addirittura possibile ricostruire il percorso compiuto dalla bomba collocata all’interno della Banca nazionale dell’agricoltura. Ne riassumiamo i passaggi fondamentali, omettendo doverosamente alcuni nomi che pur sono emersi. Sono mancati, infatti, quei riscontri inoppugnabili che altrimenti avrebbero determinato dei rinvii a giudizio. Personaggi comunque ad oggi non tutti più processabili, dato il venir meno delle loro esistenze negli anni precedenti le indagini.
DALLA GERMANIA IN ITALIA
Sulla provenienza dell’esplosivo siamo in possesso di due versioni diverse. La prima è stata fornita dal generale Gianadelio Maletti, ex capo dell’Ufficio D del Sid, che in più occasioni (sia nel 2001 a Milano nel corso del dibattimento di primo grado nell’ultimo processo e sia in una lunga intervista nel 2010) ha sostenuto che fosse «esplosivo di tipo militare» e provenisse da una base Nato della Germania, poi transitato con un tir dal Brennero per essere alla fine consegnato a una «cellula» di neofascisti del Veneto. Questa versione è stata in parte ribadita dall’allora vice presidente del Consiglio Paolo Emilio Taviani che nelle sue memorie scrisse testualmente «un americano […] portò dell’esplosivo dalla Germania in Italia».
La seconda versione la fornì Carlo Digilio, l’armiere di Ordine nuovo, che parlò di un esplosivo prodotto in Jugoslavia, il Vitezit 30. Come noto un foglio di istruzioni per l’utilizzo di questo esplosivo fu rinvenuto nell’abitazione di Giovanni Ventura.
DA MESTRE A MILANO
L’esplosivo che sarà alla fine rinchiuso in una cassetta metallica Juwel (poco meno di tre chili), trasportato da due esponenti di Ordine nuovo nel bagagliaio di una vecchia 1100, venne periziato qualche giorno prima del 12 dicembre in un luogo tranquillo ai bordi di un canale a Mestre dall’esperto in armi della stessa organizzazione, Carlo Digilio. Il timore era che potesse deflagrare lungo il tragitto verso Milano. L’esperto li rassicurò a patto che venisse utilizzata un’altra vettura, con sospensioni adeguate. I due gli fecero presente che già si era pensato a una Mercedes di proprietà di un camerata di Padova. Una figura nota nell’ambiente, protagonista di azioni squadriste, con anche un ruolo pubblico nella federazione del maggior partito cittadino di estrema destra. La notte prima del viaggio, destinazione Milano, la Mercedes, di color verde bottiglia, venne posteggiata sotto la casa di un ancor più noto dirigente ordinovista.
L’esplosivo doveva essere consegnato in un luogo sicuro, un ufficio in corso Vittorio Emanuele II con un’insegna posta all’esterno che all’imbrunire si accendeva di un color rosso. Qui la bomba, meglio le bombe (una era destinata alla Banca Commerciale Italiana di piazza Della Scala), vennero assemblate. I temporizzatori che dovevano innescarle, acquistati da una ditta di Bologna, davano un margine di un’ora. Gli uffici in questione offrivano un riparo sicuro, bisognava percorrere solo qualche centinaio di metri per raggiungere i posti prescelti per gli attentati. Nel caso di un qualche intoppo o contrattempo si poteva tornare velocemente sui propri passi e disinnescare gli ordigni. Un’operazione di questo genere non poteva essere certo affidata all’improvvisazione. Non si poteva neanche lontanamente pensare alla toilette di un bar o l’interno di una vettura posteggiata. Troppo rischioso.
DA CORSO VITTORIO EMANUELE II
ALLA BANCA NAZIONALE DELL’AGRICOLTURA
La bomba per la Banca Nazionale dell’Agricoltura venne portata a mano. Chi la trasportava non era solo. Uno di loro se ne sarebbe in seguito anche vantato in una festicciola tra camerati e con l’armiere del gruppo.
Provenienti da corso Vittorio Emanuele II, attraversata la Galleria del Corso, in piazza Beccaria, al posteggio dei Taxi, uno degli attentatori metterà in opera una delle più grossolane operazioni di depistaggio per incastrare gli anarchici. Rassomigliante a Pietro Valpreda farà di tutto per farsi riconoscere dal taxista Cornelio Rolandi. Si farà portare per 252 metri fino in via Santa Tecla, distante 117 metri a piedi dalla banca, per poi tornare al taxi, percorrendo in totale 234 metri a piedi, per non farne 135, ovvero la distanza da piazza Beccaria all’ingresso della Banca nazionale dell’agricoltura. Si farà infine scaricare in via Albricci, dopo soli 600 metri, a soli 465 metri dalla banca.
Forse sappiamo tutto, anche cosa accadde negli ultimi duecento metri o poco più. Sarebbe possibile anche fare i nomi, ma siamo costretti a far finta di non saperli e a raccontare le mosse e gli atti di costoro come in un film o in un romanzo.
SAVERIO FERRARI
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Canto di Natale
Ho terminato ampiamente in anticipo la nuova traduzione del Canto di Natale, ora ho tutto il tempo per rivedere e aggiustare. Prossimamente appronterò un blog dedicato per poterla leggere sotto l'albero. Qui sotto, l'incipit con una nota.
Innanzitutto: Marley era morto. Su questo non vi era alcun dubbio. Il registro mortuario recava la firma del prete, dell’impiegato comunale, dell'impresario delle pompe funebri e del piagnone capo. Scrooge vi aveva apposto la sua: e il nome di Scrooge, alla Borsa dei Cambi, valeva quanto una sentenza, sotto ogni punto di vista. Il vecchio Marley insomma era morto, morto stecchito, come un chiodo di portone*.
*[in originale “as dead as a door-nail”, equivalente appunto al nostro “morto stecchito”. Frase idiomatica inglese risalente al 1300 e utilizzata anche da Shakespeare in Enrico IV parte II e Falstaff: “Falstaff: What! is the old king dead? Pistol: As a nail in a doornail”; come a rimarcare l’inutilizzabilità di un chiodo, il quale, essendo ribattuto, era “morto” a qualsiasi possibilità di riutilizzo].
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Mission: Impossible - Rogue Nation: quando l'ironia è al servizio dell'azione

Mission: Impossible Rogue Nation, scritto e diretto dall'ormai fido collaboratore di Tom Cruise Christopher McQuarrie, usa con efficacia e a più riprese le armi dell'autoironia. E convince proprio perché non ha nessuna intenzione di prendersi troppo sul serio.
Il capitolo precedente della saga, Mission: Impossible - Protocollo Fantasma, aveva avuto il merito di intraprendere in maniera decisa la strada dell'autoironia, come mai si era visto prima nel franchise con protagonista l'agente speciale dell'IMF (Impossible Mission Force) Ethan Hunt.

Mission: Impossible - Rogue Nation: Tom Cruise in azione in una scena
Questo grazie a tutta una serie di momenti divertenti in cui il film diretto da Brad Bird si prendeva felicemente molto poco sul serio (tra gli altri, la sequenza della fuga dal carcere con il sottofondo musicale di Dean Martin, i goffi tentativi da parte di Ethan di effettuare la scansione retinica su un treno in corsa, il messaggio segreto che fa cilecca e non si autodistrugge automaticamente), riuscendo così a intrattenere e far ridere lo spettatore dandogli però al contempo la possibilità di assistere a una serie di sequenze d'azione e a una trama piuttosto avvincenti.
Un Mission: Impossible agli antipodi di John Woo

Mission: Impossible - Rogue Nation: Tom Cruise insieme a Rebecca Ferguson in una scena del film action
Christopher McQuarrie, premio Oscar nel 1996 per la sceneggiatura de I soliti sospetti di Bryan Singer e autore anche dei copioni di Operazione Valchiria e Edge of Tomorrow - Senza domani, è abile a continuare nella direzione già tracciata da Protocollo Fantasma. Con questo Mission: Impossible - Rogue Nation, infatti, scrive e dirige una sorta di action-comedy movie convincente e in cui le adrenaliniche sequenze d'azione, quando portate agli estremi, sono segnate da una componente palesemente autoironica e persino autoparodica, soprattutto se si pensa al modo in cui esse erano state messe in scena da John Woo nel secondo episodio della saga.
Insomma, chi era rimasto deluso dai molteplici eccessi estetizzanti di Mission: Impossible II, che fecero storcere il naso a molti proprio perché poco credibili e insieme totalmente privi di ironia (ricordate gli innumerevoli ralenti, l'acrobatica corsa in moto a una sola ruota o le frenetiche piroette compiute ad altissima velocità dalle macchine guidate da Tom Cruise e Thandie Newton?), non potrà che ritenersi soddisfatto per la svolta avvenuta con gli ultimi due Mission Impossible.
Rogue Nation e Protocollo Fantasma

Mission: Impossible - Rogue Nation: Rebecca Ferguson in una scena d'azione del film
Il legame tra Protocollo Fantasma e Rogue Nation, d'altronde, è evidente fin dal livello della trama. Se i primi tre film del franchise avevano in comune il solo Ethan Hunt e la storyline di un team da lui guidato (ogni volta composto da membri diversi, ad eccezione di Ving Rhames/Luther Stickell) con l'obiettivo di sventare una differente minaccia per la sicurezza mondiale, nel quarto episodio si è iniziato a creare una connessione con Mission: Impossible III (il rapporto tra Hunt e la moglie portata sullo schermo da Michelle Monaghan).

Mission: Impossible - Rogue Nation: Tom Cruise e Rebecca Ferguson in una scena d'azione del film
In Rogue Nation non mancano riferimenti a quanto accaduto in Protocollo Fantasma e, in più, il primo in qualche modo inizia dove finiva il secondo. Se quest'ultimo infatti si concludeva con il protagonista intento ad ascoltare la proposta di una nuova missione, relativa alla ricerca di una emergente e misteriosa organizzazione chiamata il Sindacato, Rogue Nation si focalizza proprio sulla caccia al temibile gruppo terroristico. Questa volta, però, l'IMF è stata ufficialmente destituita e l'agente Hunt, ricercato dallo stesso capo della CIA (Alec Baldwin) poiché sospettato di essere ormai del tutto fuori controllo, può contare solo sull'appoggio di alcuni fidati colleghi (oltre al sempre presente Rhames tornano, rispettivamente nei ruoli di Benji e Brandt, anche Simon Pegg e Jeremy Renner) e, forse, dell'ambigua e letale femme fatale Ilsa Faust, interpretata dalla convincente attrice svedese Rebecca Ferguson.
La ricetta vincente per una missione impossibile: ironia e spettacolo

Mission: Impossible - Rogue Nation: Simon Pegg con Alec Baldwin in un momento del film
Rogue Nation ci tiene davvero molto a non prendersi sul serio e lo dimostra apertamente sin dalla primissima sequenza in cui Ethan salta al volo su un aereo in decollo, senza che nessuno riesca ad aprirgli lo sportello per entrare, con tanto di divertenti battute dei vari membri della squadra che partecipano alla missione (la scena è quella ormai già nota a molti perché presente nei trailer del film e in alcune clip promozionali). Per la prima volta si ironizza anche sulla lucidità in missione dell'agente Hunt il quale, poco dopo aver rischiato di morire alla fine di una spettacolare scena d'azione che si svolge sott'acqua, si lancia in un forsennato inseguimento in macchina ancora evidentemente stordito per quanto gli è appena accaduto. Il modo in cui il protagonista si riprende dalla citata scena subacquea, tra l'altro, sembra essere un divertito riferimento in chiave ironica a un episodio che avveniva verso la fine di Mission: Impossible III, sul quale preferiamo non dirvi di più per evitare di rovinarvi la sorpresa.
Sempre a proposito di azione, molto affascinante è la lunga sequenza dell'Opera di Vienna in cui, nel dietro le quinte di una rappresentazione della Turandot di Puccini, si consuma un duello senza esclusione di colpi che coinvolge contemporaneamente più personaggi e rimanda alle atmosfere tipiche del più classico cinema di spionaggio.
Missione: compiuta

Mission: Impossible - Rogue Nation: Tom Cruise durante un inseguimento in moto tratto dal film
Alla sua quarta collaborazione con Tom Cruise dopo Operazione Valchiria, Jack Reacher - La prova decisiva (di cui ha firmato anche la regia) ed Edge of Tomorrow - Senza domani, Christopher McQuarrie confeziona un blockbuster in perfetto equilibrio tra action e commedia, coinvolgente e spassoso, che per le sue due ore circa di durata intrattiene con mestiere senza calare mai di ritmo.
Di sicuro Rogue Nation non annovera tra i suoi maggiori punti forza l'originalità della trama e l'approfondimento psicologico dei personaggi, ma ha comunque il pregio di non affidarsi a sviluppi narrativi ad effetto eccessivamente forzati, come spesso accade in molti film d'azione hollywoodiani ad alto budget e come avvenuto, in forme diverse, anche in altri capitoli del franchise, non escluso il primo diretto nel 1996 da Brian De Palma.
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Nessuna AI è stata maltrattata per scrivere questo testo. Il racconto di Kalistos e la Follia della Verità
C’è un tempo in cui gli uomini credono di possedere la verità, ma è solo allora che la verità li possiede.
Prologo: L’ascesa di Kalistos
C'era una volta, nell'antica Ellade, un uomo di nome Kalistos, il cui nome significava "il più bello e il migliore". Figlio di Cléon, un umile artigiano di anfore, Kalistos crebbe con l'ossessione di superare le sue origini modeste. Da giovane si allenò duramente nelle palestre di Atene, imparando l'arte della retorica dai sofisti e affinando la sua mente con le opere dei grandi filosofi. Il suo cuore era divorato da un unico desiderio: essere riconosciuto come il più saggio e il più giusto tra gli uomini.
Il giorno in cui il re di Eleusi indisse un concorso di sapienza per scegliere il prossimo consigliere di corte, Kalistos si presentò con l'arroganza di chi già conosce l'esito. Nella piazza gremita, sbaragliò ogni rivale con la forza della sua logica, il suo arguto parlare e la sua capacità di umiliare gli avversari con domande capziose. Alla fine, il re disse:
— "Kalistos, hai dimostrato una mente più affilata di un rasoio di bronzo. D’ora in poi sarai il mio consigliere e siederai al mio fianco come la voce della ragione."
Da quel giorno, Kalistos si convinse di essere l’uomo più saggio della terra.
Capitolo I: La tentazione della Verità
Con il passare degli anni, Kalistos divenne celebre in tutta la Grecia. Ogni città lo chiamava per risolvere dispute e sciogliere enigmi. Con la fama, però, crebbe anche il suo orgoglio. Kalistos non si limitava a giudicare le questioni, ma si ergeva a portatore di verità assoluta.
Un giorno, mentre camminava per le vie di Delfi, decise di visitare il tempio di Apollo. Entrato nel santuario, vide la Pizia, la sacerdotessa dell’oracolo, seduta sul tripode, circondata da vapori sacri. Kalistos si avvicinò e, con tono sprezzante, chiese:
— "Pizia, se tu sei così saggia, dimmi: qual è la verità più alta che un uomo possa conoscere?"
La sacerdotessa rise, una risata antica e profonda. Poi rispose con voce fumosa:
— "La verità più alta è quella che muta, come il fumo che vedi intorno a me. Chi crede di possederla, ne è solo prigioniero."
Kalistos non diede peso alle sue parole. Anzi, rise di lei e uscì dal tempio convinto che quella vecchia pazza non sapeva di cosa parlava.
Capitolo II: Gli incontri sul sentiero
Kalistos si mise in viaggio per tornare a Eleusi. Sulla strada, incontrò tre figure che avrebbero cambiato il suo destino.
1. Il Vecchio Pastore
Kalistos trovò un vecchio pastore seduto su una pietra, intento a intrecciare una corda di giunco. L’uomo, con il volto segnato da rughe profonde, osservava il cielo con occhi socchiusi.
— "Cosa osservi, vecchio?" chiese Kalistos.
— "Guardo il volo degli uccelli", rispose il pastore.
— "Sciocco! Gli uccelli non rivelano nulla. Io ho studiato la logica e la filosofia, non c’è nulla negli uccelli che possa insegnare agli uomini."
Il pastore scosse il capo e disse:
— "Forse non hai mai visto un uccello cercare il nido. Anche lui pensa di conoscere la via, ma spesso sbaglia ramo e si ritrova perso."
Kalistos rise, e con tono altezzoso, replicò:
— "Io non sono un uccello. Io non sbaglio mai strada."
2. La Donna Silente
Più avanti, Kalistos trovò una donna seduta sul ciglio della strada. Aveva uno sguardo immobile e profondo, come se vedesse il mondo senza aver bisogno degli occhi.
— "Donna, perché non parli? Sei forse muta?" disse Kalistos.
Lei lo fissò, senza dire nulla.
— "Credi che il silenzio sia saggezza? Io ti dico che la vera saggezza è nella parola chiara e definita!"
La donna si alzò e si avvicinò lentamente, poi posò una mano sul petto di Kalistos e sussurrò:
— "Le parole sono catene quando credi di avere ragione su tutto."
Il cuore di Kalistos fu scosso per un attimo, ma il pensiero gli scivolò via come acqua su pietra.
3. Il Ragazzo Sognatore
Infine, Kalistos incontrò un giovane intento a scolpire una statua di argilla.
— "Ragazzo, chi stai raffigurando?" chiese.
— "Il mio sogno", rispose il ragazzo, "ma ogni volta che finisco la scultura, la distruggo e la ricomincio."
— "Stolto!" esclamò Kalistos. "Il sogno va reso eterno. Non devi rifarlo, devi portarlo a compimento!"
Il ragazzo lo fissò con uno sguardo carico di stupore e disse:
— "Se il sogno non muta, muore."
Questa volta, Kalistos sentì qualcosa rompersi dentro di lui, ma non capì cosa fosse.
Capitolo III: La Rivelazione della Donna del Vento
Quando Kalistos tornò a Eleusi, il re lo convocò.
— "Kalistos, una donna misteriosa è giunta a corte. Porta con sé un vento che muta ogni cosa. Ho bisogno di te per giudicarla."
Quando Kalistos entrò nella sala del trono, trovò la donna del vento. Era la stessa donna silente che aveva incontrato lungo il cammino. I suoi occhi ora erano fiamme azzurre.
— "Kalistos", disse la donna, "tu hai camminato su questa terra come se la verità ti appartenesse. Ma io ti dico che la verità è vento e non pietra."
Con un soffio, la donna agitò l'aria. Improvvisamente, tutte le colonne della sala iniziarono a oscillare. Kalistos vide le pareti muoversi e sentì il pavimento traballare.
— "Cosa fai, strega? Vuoi distruggere la casa del re?"
— "Non distruggo, Kalistos. Ti mostro ciò che è sempre stato. Nulla è fermo. Nulla è definitivo."
Kalistos sentì il suolo crollare sotto i suoi piedi e, per la prima volta, provò paura. Cadde in ginocchio.
— "Chi sei, o dea?" chiese tremante.
— "Io sono Ananke, la Necessità. Sono colei che spezza le certezze. Non esiste verità che non cambi. Ricorda: chi si crede giusto sarà umiliato. Chi si crede saggio sarà confuso. Torna a essere il Kalistos che voleva imparare, non il Kalistos che crede di sapere tutto."
Il vento cessò. Le pareti si fermarono. Tutto tornò normale, tranne Kalistos.
Epilogo: La Discesa
Kalistos tornò al tempio di Apollo e si inginocchiò davanti alla Pizia.
— "Ora so che non so", disse.
La Pizia rise.
— "Bentornato, uomo. Hai incontrato Ananke. Lei viene solo quando la superbia è così alta da toccare il cielo."
Da quel giorno, Kalistos non fu più giudice, ma maestro di domande. Non disse mai più "so", ma sempre "forse".
E così visse il resto della sua vita, in bilico tra la certezza e il dubbio, come l’uccello che cerca il ramo giusto per il suo nido.
Chi crede di conoscere la verità assoluta è il primo a perdersi nel labirinto delle sue certezze.
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Nasce HEFRA 2 il libro di poesie d'amore di Hebe Munoz e Francesco Nigri con TraccePerLaMeta Edizioni
Nasce HEFRA 2 il libro di poesie d’amore di Hebe Munoz e Francesco Nigri con TraccePerLaMeta Edizioni In stampa la Seconda Edizione di “HEFRA Amarsi Amarse”, il libro bilingue in italiano e spagnolo di poesie d’amore dei due poeti Hebe Munoz e Francesco Nigri. Edita da TraccePerLaMeta Edizioni, la seconda edizione di HEFRA si arricchisce di un nuovo Poema in più del poeta venezuelano Josè…
#A Francesco Nigri il Primo Premio d&039;Eccellenza "Città del Galateo" per il libro IL SEGRETO DI EBE Sezione Libri Editi di Poes#adamar poesia di hebe munoz#Anna Maria Folchini Stabile#associazione berbumlandiart#belle poesie d amore#bellissime poesie d amore#capoversi maiuscole a capo doppi a capo#circolo degli scrittori del venezuela#contemporaneità non significa cedimento ma co evoluzione#cosmica poesia facebook page#Da Hebe Munoz e Francesco Nigri “HEFRA Amarsi Amarse”: i due poeti sposi annunciano il loro libro di poesie d’amore a quattro mani#desiderio di contemporaneità#discontinuità sillabe estetica non forzata non ricercata grazia passione per la vita l amare l essere l essersi poesia#ebe divinità giovinezza#ebe mitologia#Edizioni TraccePerLaMeta#endecasillabi#Enza Spagnolo#evolversi musicalità linguaggi#fotografo matteo mignani#frasi poesie d amore#hebe munoz poetessa#hebe munoz poetessa italovenezuelana#hefra 2#hefra II#hotel del quirinale roma#Il nuovo libro di poesie d&039;amore di Hebe Munoz e Francesco Nigri HEFRA | Acquistabile in Book Cartaceo su Amazon#inclinaziona agli accenti#la più bella poesia d amore#lasciare libera l oralità interiorità della declamazione lettura a compenetrazione riflessione confronto
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Article on the visual novel D.C. II ~Da Capo II~ from the June issue of Dengeki Hime [2006]
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📢 YAKUZA FIANCÉ - RAISE WA TANIN II: ANIME IN ARRIVO PER IL ROMANTIC CRIME DRAMA DI ASUKA KONISHI!
Avete presente il classicone "Ops, sono della yakuza e ci dobbiamo fidanzare" di certe romcom? Ecco, questa a quanto pare è la versione matura, con tanto di promesso sposo un po' psicopatico.
Facendo qualche ricerca, sembra che il manga sia stato annunciato da GOEN con il titolo "Nella prossima vita non voglio conoscerti", ma non sono riuscito a venire a capo di dove e quando. È sempre GOEN dopotutto.
#yakuza#anime#manga#seinen#drama#romance#asuka konishi#giappone#animazione#kodansha#crime#nella prossima vita non voglio conoscerti#raise wa tanin ga ii#yakuza fiancé
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honkai impact 3rd masterlist
All songs are tagged with #hi3 and #honkai impact 3rd
Singles and EPs are italicized.
2025
Dreams and Laments of the Forgotten Stars
2024
Tides of Time Gone By Before Setting Out No Ceiling Beyond the Stars
2023
At the Fingertip of the Sea Da Capo The Day of Transcending Finality
2022
TruE ELYSIUM A Post-Honkai Odyssey 2 Paradox Regression
2021
Oracle Moon Halo Alive Yesterday Rubia
2020
Review A Post-Honkai Odyssey Starfall
2019 and earlier
Dual-Ego Cyberangel Onwards Honkai Impact 3rd Original Motion Picture Soundtrack / Impact*
There appear to be two versions of this album - the former labeled as an Original Motion Picture Soundtrack (2017), and then Impact (2018) which appears to be a repackage with 3 additional songs. I have listed the overlapping songs under both whereas the last 3 are only listed under Impact.
from animated series (non-canon)
Golden Courtyard: New Year Wishes in Winter Honkai Impact 3rd ELF Academy Cooking with Valkyries II
misc tags (may not include everything)
Vocal Tracks
Combat
Animated Shorts Character/Battlesuit Trailers Concept Trailers Version Trailers
home
#masterlist#hi3#honkai impact 3rd#ty to @oathofkaslana for helping with a lot of the context tags!!#hi3:vocal track#hi3:animated short#hi3:version trailer#hi3:concept trailer#hi3:combat#i'm listing the anime series (non-canon) albums here as well but plan to upload them last/possibly after tot as well#also a lot of the singles/eps i had to just rip off of youtube because i couldn't find flacs/hq mp3s for them (at least not easily)#so apologies about the quality :( i might go back after i finish this mass upload to try to get more hq ones up
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