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Gadget promozionali : l’eleganza dell’agenda e del taccuino.
Un’agenda, o diario, è uno strumento indispensabile per organizzare appuntamenti e compiti giornalieri o settimanali. Derivato dal verbo latino “àgere”, che significa “agire” o “fare”, il termine agenda indica letteralmente “cose da fare”. In ambito promozionale, le agende e i taccuini sono tra i gadget promozionali più apprezzati per la loro utilità e versatilità.

Storia e Evoluzione delle Agende
Le agende, solitamente, sono libri prestampati con i giorni della settimana e del mese, fornendo spazi per annotare impegni quotidiani. L’uso di agende è comune per l’intero anno solare, ma in ambito scolastico, il diario (o agenda scolastica) è organizzato per l’anno accademico, da settembre a giugno. Esistono anche agende perpetue, senza date prestampate, utilizzabili per scopi diversi dalle annotazioni quotidiane.
L’agenda è un gadget promozionale efficace, ideale per aziende che desiderano offrire un prodotto utile e visibile tutto l’anno. Personalizzate con loghi aziendali, le agende non solo aiutano a mantenere l’organizzazione, ma servono anche come promemoria costante del marchio.
I Taccuini: Compagni di Scrittura
I taccuini, conosciuti anche come quaderni o blocchi note, sono piccoli libri con fogli di carta bianchi o rigati, utilizzati per appunti o disegni. Il termine taccuino deriva dall’arabo “taquîm”, che significa “disposizione ordinata”. Quaderno, invece, ha origini latine, dal numerale “quaterni”, riferendosi alla pratica di dividere fogli in quattro parti per la preparazione dei manoscritti.
Durante il XIV e XV secolo, i taccuini erano spesso realizzati a mano. Nel 1770, John Tetlow brevettò una macchina per disegnare linee su carta, semplificando la creazione di taccuini. Nel 1804, il primo diario tascabile conosciuto fu utilizzato durante il viaggio di Lewis e Clark. Da allora, i taccuini hanno visto un’evoluzione continua, diventando strumenti essenziali per la gestione delle informazioni.
Taccuini e Agende come Gadget Promozionali
Le agende e i taccuini sono perfetti gadget promozionali per vari motivi. Innanzitutto, sono estremamente utili. Una persona che utilizza un taccuino o un’agenda personalizzata con il logo aziendale vede il marchio ogni giorno, aumentando la visibilità del brand. Inoltre, il costo di produzione e personalizzazione di questi gadget promozionali è relativamente basso, rendendoli accessibili anche per piccole imprese.
I taccuini, in particolare, offrono una vasta gamma di opzioni di personalizzazione. Le aziende possono scegliere tra diversi stili, formati e colori, aggiungendo loghi, slogan o messaggi personalizzati. Questa flessibilità rende i taccuini uno strumento promozionale versatile e efficace.
Benefici dei Gadget Promozionali: Agende e Taccuini
L’uso di agende e taccuini come gadget promozionali offre numerosi vantaggi:
Visibilità del Marchio: Ogni volta che una persona utilizza un’agenda o un taccuino personalizzato, il marchio viene visualizzato, aumentando la consapevolezza del brand.
Utilità Quotidiana: Questi gadget promozionali sono utilizzati quotidianamente, garantendo che il marchio sia sempre in vista.
Durata: Le agende e i taccuini di buona qualità durano a lungo, offrendo un’esposizione prolungata al marchio.
Personalizzazione: È possibile personalizzare questi gadget promozionali in molti modi, rendendoli unici e memorabili.
Costo-Efficacia: La produzione in massa e la personalizzazione sono relativamente economiche, permettendo alle aziende di utilizzarli in campagne promozionali su larga scala.
Il Fascino del Taccuino
Il taccuino ha un fascino particolare, soprattutto tra i creativi. Artisti, scrittori e professionisti utilizzano taccuini per catturare idee, fare schizzi e prendere appunti. Questa versatilità fa del taccuino un gadget promozionale ideale per settori creativi.
Evoluzione dei Taccuini
Nel corso del tempo, i taccuini hanno subito molte trasformazioni. Dall’invenzione del blocco legale nel 1888 da parte di Thomas W. Holley, alla creazione del taccuino a spirale nel 1924, i taccuini sono stati costantemente migliorati. Negli anni ’70, Mead iniziò la produzione di taccuini decorati con motivi marmorei, mentre negli anni 2010, taccuini tecnologicamente avanzati come Rocketbook e Newyes combinarono la scrittura cartacea con funzionalità digitali.
Conclusione
Le agende e i taccuini rappresentano una combinazione perfetta di utilità e promozione. Come gadget promozionali, offrono un valore duraturo e una visibilità continua, rendendoli strumenti ideali per promuovere qualsiasi marchio. Aziende di ogni dimensione possono trarre vantaggio dall’uso di agende e taccuini personalizzati, assicurando che il loro marchio sia sempre presente nella vita quotidiana dei loro clienti.
In un’era digitale, dove la scrittura a mano mantiene ancora il suo fascino e la sua importanza, agende e taccuini continuano a essere gadget promozionali efficaci, unendo praticità e promozione in un unico, elegante pacchetto.
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ノートブック
ノートブックは、一般的には紙製の帳面やメモ帳のことを指します。
手帳型ノートブック: 紙製の手帳やノートブックは、主に書き物やスケジュール管理、メモ書きなどに使用されます。さまざまなサイズやデザインがあり、個人の好みや用途に合わせて選ばれます。
学生用ノートブック: 学校や大学などで授業や研究のために使われるノートブックも一般的です。主に教科ごとに使い分けられ、授業や勉強ノートとして活用されます。
スケッチブック: 芸術家やクリエイターがアイディアやデザインのスケッチを描くために使用するノートブックも存在します。特に紙面の品質やサイズが重視され、様々なアートメディアで利用されます。
ノートブックは個々の用途や好みによってさまざまな種類があり、デジタルとアナログの両方で広く使われています。それぞれのノートブックは、効率的な情報管理や創造的な表現の手段として重要な役割を果たしています。
手抜きイラスト集
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[...] Un foglio di carta schiacciato per terra? Dove?
《Nello studio...》
Sì, ma parlami chiaro, mamma!
(Appare un calligramma romboidale, righe nere discontinue sotto un velo d'acqua trasparente ma smosso, che non me le fa leggere.)
Più chiaro, mamma: non leggo.
(Sì mette a fuoco una parola, poco più sopra del centro della poesia romboidale, stampata nettamente: "dolore".)
Sì, ma che vuol dire? Cosa posso fare per te?
《TUTTO.》
Cioè devo offrire il dolore della mia vita per la tua felicità ultraterrena?
《Va bene, va bene... (E come l'ombra di un sorriso indulgente)》
Poi, mi sveglio.
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Untitled, collage, 2023.
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Ma c'è un vecchio proverbio secondo cui la conoscenza che non viene seguita dall'azione è peggio dell'ignoranza. Perché se tiri a indovinare e non ci prendi puoi sempre dire, merda, gli dei mi sono avversi. ma se sai e non fai, vuol dire che in testa hai soffitte e anticamere buie da percorrere avanti e indietro e a cui pensare. Non è mica una cosa sana, produce serate noiose, un eccesso d'alcool e seghe.
Charles Bukowski - Taccuino di un vecchio porco
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Amnèsia (2002) by Gabriele Salvatores
Book title: Taccuino di un vecchio sporcaccione (Notes of a Dirty Old Man in English; 1969) by Charles Bukowski
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Sherlock Holmes covers by Newton Compton Editori
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Il potere terapeutico della scrittura: perché dovremmo avere sempre con noi un taccuino e una penna. Recensione di Alessandria today
La scrittura è molto più di un semplice strumento di comunicazione: può diventare una terapia, un mezzo per esplorare il nostro mondo interiore, elaborare emozioni e trasformare il caos in chiarezza.
“Scrivere è un modo per parlare senza essere interrotti.” – Jules Renard Questa frase evidenzia il potere della scrittura nel dare voce ai pensieri, permettendo di esprimersi liberamente e senza filtri. Perfetta per rafforzare il concetto dell’articolo! 😊✍️ La scrittura è molto più di un semplice strumento di comunicazione: può diventare una terapia, un mezzo per esplorare il nostro mondo…
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Storie di libri: Taccuino orientale
Taccuino orientale di Fabrizio Clerici Taccuino orientale edito da Elli & Pagani nel 1953un è vol. di tavv., tela, pp. (48) con la riproduz. a colori e in b.n. degli acquarelli di Fabrizio Clerici, celebre litografo, acquafortista, architetto, pittore e scenografo. Fabrizio Clerici nasce a Milano il 15 maggio 1913. Nel 1920 si trasferisce con la famiglia a Roma, dove si laurea in architettura…

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373 // L'ecologia del viaggio (1). Ecologia Vs Ideologia: da Kapuściński alla vita
. Ecologia Vs Ideologia di Marta Paolantonio Non ricordo quando abbiamo iniziato a parlare di ecologia come fosse pane quotidiano, ma è importante sottolineare che il catastrofismo non porterà alla risoluzione dei problemi climatici.Aver dimenticato il concetto di umanità: questo è stato il grande disastro dell’Italia berlusconiana, quella delle marchette, delle donne oggetto, degli accordi…

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Ascoltare il vento dispensa dalla poesia, è poesia.
Emil M. Cioran, Taccuino di Talamanca
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UN QUALCOSA DA NON CREDERE
Mi affaccio dal finestrino. Pur essendo un tardo autunno, l'aria non è ancora fredda e il sole sembra emanare un tiepido calore che filtra attraverso le nuvole.
Guardo alla mia destra; la massicciata della ferrovia taglia in due i campi, parallela alla strada che sto percorrendo con la mia macchina, ma nessun treno con cui perdere la gara di velocità. Pazienza. Improvvisamente i binari si inerpicano su un vecchio ponte di pietra e mi tagliano in due la strada. Io sono costretto a passarci sotto, meglio così che un palloso passaggio a livello. Però…
Aggrotto le sopracciglia ma un BIP mi segnala che ho finito il metano nel serbatoio.
Lo sapevo - penso - lo sapevo ed è per questo che ho preso questa strada invece della solita perché più avanti c'è un distributore di
METANO
recita il cartello, e più piccolo 50 METRI A DESTRA.
Percorro cinquanta metri - non uno di più - e poi svolto a destra.
Il distributore sembra uscito da un disegno di Richard Scarry, quello degli allegri animaletti antropomorfi che fanno cose da umani: stranamente pulito, quasi profumato, con le strisce verde pistacchio e celeste nautico che paiono appena pitturate e una signora sorridente che mi dice 'Oggi si sta proprio bene fuori! Facciamo il pieno?'
Anche se non è più obbligatorio uscire dal veicolo durante il rifornimento, io preferisco sgranchirmi la schiena e prendere una boccata d'aria. C'è un piccolo giardinetto tra le pompe e l'ufficio e dalla panchina posizionata strategicamente sotto un acero campestre intuisco, sorridendo, che quello d'estate è sicuramente un bel rifugio dalla calura. Inoltre dietro alla panchina, appena oltre la recinzione, l'ombra è assicurata anche dagli alti steli del mais che col vento stanno sbattendo contro la rete di metallo.
L'occhio mi cade su un posacenere.
Non è proprio un posacenere ma immagino che venga utilizzato come tale dai clienti e dai gestori per spegnere le sigarette fumate di corsa mentre i serbatoi si riempono.
Nello specifico si tratta di una scatoletta di tonno appoggiata su un trespolo di metallo, forse un vecchio porta estintori.
Aggrotto le sopracciglia, a onor del vero non per la prima volta.
Il posacenere è in mezzo al prato, lontano dalla strada ma lontano anche dalla panchina sotto l'albero. Troppo lontano perché sia comodo e attorno alla panchina nessuna traccia di mozziconi buttati a terra. Avranno pulito - mi dico ma poi vedo che nel tragitto che va dalle pompe alla panchina l'erba è calpestata fino a mostrare il terriccio, mentre il trespolo del posacenere è in mezzo a erba intonsa.
Mi avvicino e prendo in mano la scatoletta: da lontano sembrava di tonno e lo è decisamente anche da vicino… ovviamente il tonno dentro non c'è ma l'etichetta serigrafata recita TONNO PYTHON IN OLIO DI OLIVA. La porto al naso e cerco di distinguere i vari odori - pesce, nicotina, metallo, olio - aggrotto ancora le sopracciglia, avvertendo un sottile mal di testa farsi largo tra gli occhi.
Questo non è l'odore di una lattina di tonno usata come posacenere - sussurro a mezze labbra - questa è una lista di odori, una lista precisa di odori separati
La volto e ne guardo il fondo... Prodotto in PBD - Sagan Industries, Lyssa Inc.
E poi capisco.
Guardo la panchina, l'acero, il campo di mais e, oltre, la ferrovia, su cui non passano treni.
Ma certo…
Mi dirigo verso la tipa del metano che sta aspettando davanti alla mia macchina: braccia lungo i fianchi, schiena dritta, immobile. Non la vedo in faccia perché è voltata ma posso immaginare la sua espressione.
Quando sono a un metro da lei prendo la rincorsa e poi sollevo la gamba, stampandole una pedata di piatto in mezzo alle scapole e lei vola via, andando a sbattere contro la pompa.
Si volta veloce con un espressione di disappunto e mi dice HEY! poi l'espressione cambia ancora e sorridendo - Oggi si sta proprio bene fuori! Facciamo il pieno?
Allora allungo una mano e le tolgo dal taschino un taccuino e un pennarello. Lei sorride, come se nulla fosse.
Mi avvicino al posacenere e intanto comincio a scrivere qualcosa su una pagina.
Sai - dico a voce alta ma con tono calmo - a volte se graffia e miagola non c'è nemmeno bisogno di guardare troppo per intuire che è un gatto e capisco che questo meccanismo ti sia stato molto comodo però… PERO'… il raggio minimo di curvatura per un binario ordinario si distribuisce perlomeno su 300 metri e la deviazione è solo di pochi gradi, NESSUN TRENO TI CORRE ACCANTO E POI DEVIA DI 90° A TAGLIARTI LA STRADA SU DI UN PONTE!
Poi, dimmi, quale contadino con un po' di cervello seminerebbe un filare di mais a pochi centimetri da una recinzione metallica senza lasciare lo spazio di 2 metri per il dente esterno della spannocchiatrice? E poi, dai… IL MAIS A NOVEMBRE?!
Ma il tuo errore più grosso è stata La Firma...
Potevi metterla ovunque, persino dentro lo sciacquone della toilette o anche tatuata sul culo della benzinaia, ma no, tu volevi che fosse ben visibile! E allora ricorda questo la prossima volta: la teoria del Desire Path ci insegna che un tragitto viene percorso solo se è comodo, altrimenti vengono scelte altre scorciatoie. Nessuno avrebbe usato mai quel posacenere perché troppo lontano dalla panchina ma non c'erano mozziconi in giro, da nessuna parte. Era pulito ma puzzava lo stesso di sigaretta, nonostante ci fosse una patina di olio… se pulisci la cenere pulisci anche l'olio ma la tua intenzione era solo metterti in mostra, non fare un lavoro preciso e professionale.
Adesso basta così ! - e sollevo verso il cielo il taccuino aperto su cui avevo appena finito di scrivere
raise exception ("wake up!")
L'ambiente circostante perde improvvisamente colore e luminosità, i contorni degli oggetti cominciano a sfumare e tutto viene avvolto da un grigio spento che infine diventa nero.
Mi sveglio.
Mi stacco dalle tempie gli elettrocateteri percutanei in silicone e guardo lo schermo del portatile, su cui svetta la riga di codice del taccuino.
Ancora non ci siamo, Lyssa - mi lamento in direzione della Vasca Axolotl in cui galleggiano i banchi proteici del Databurst Brain - non ho acconsentito ad addestrarti se poi commetti questi errori dettati dalla tracotanza e dal poco impegno. Ora devo andare ma la prossima volta esigo che da Intelligenza Artificiale Metagenerativa quale sei tu faccia un lavoro migliore!
Quando sto per uscire dal laboratorio, lo schermo vibra di un nero leggermente meno scuro Vedrai - sussurra una voce femminile dagli altoparlanti - ti prometto che la prossima volta non te ne accorgerai nemmeno.
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Ma c'è un vecchio proverbio secondo cui la conoscenza che non viene seguita dall'azione è peggio dell'ignoranza. Perché se tiri a indovinare e non ci prendi puoi sempre dire, merda, gli dei mi sono avversi. ma se sai e non fai, vuol dire che in testa hai soffitte e anticamere buie da percorrere avanti e indietro e a cui pensare. Non è mica una cosa sana, produce serate noiose, un eccesso d'alcool e seghe. Charles Bukowski - "Taccuino di un Vecchio Sporcaccione"
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