carashirai
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carashirai · 11 months ago
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That's so beautiful 💫
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Who do you see? When the bounty of my flesh becomes barren soil — Who do you see? I am what I used to be no more. Unless you can actually see me.
An entry for @venulus 's Learning How to Love Myself CC.
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carashirai · 11 months ago
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Sotto la luce della luna
Era una primavera più fresca del solito, eravamo scappati dalla città per passare alcuni giorni in un tranquillo paesino bagnato dal mare. Quella sera, poche ore dopo il tramonto, decidemmo di fare una passeggiata sul bagnasciuga, lui mi prese per mano e in silenzio iniziammo a camminare l'uno a fianco dell'altro; ricordo ancora la sensazione delle sue dita intrecciate fra le mie, avevano una presa ferma, ma allo stesso tempo immensamente delicata; lui era alto solo qualche centimetro più di me, quindi non avevamo problemi a tenere il passo.
Si sentiva il leggero fruscio delle onde che si riversavano sulla sabbia, il lontano stridio dei gabbiani, dalla città invece non arrivava nessun suono, era come se in quel momento fosse esistita solo la natura e noi due, era come una bolla, bellissima e delicata nella sua iridescenza, seppur di breve esistenza.
Durante tutta la serata non ci scambiammo una parola, non era necessario, il nostro amore non aveva bisogno di essere espresso a parole, bastava uno scambio di sguardi, una carezza sul viso, un buffetto sul naso, un sorriso, anche solo una sistemata al colletto della camicia. Tutto quello che ci dovevamo dire era già stato detto, in quel momento bastava solo lui e le nostre dita intrecciate.
Ad un certo punto lui si fermò a qualche passo davanti a me, si girò lentamente e mi guardò negli occhi, lentamente la sua mano lasciò la mia per essere poi depositata sulla mia guancia, dopo poco venne seguita dall’altra, che venne posizionata nell’altro lato del viso; con gentilezza asciugò le lacrime inconsapevoli che avevano iniziato a scendere qualche momento prima, non diedi nessuna giustificazione e allo stesso modo lui non chiese nulla, poiché in fondo, conoscevamo entrambi la malinconica realtà che si celava dietro quelle lacrime salate.
In quel piccolo ritaglio di mondo non esistevano pregiudizi, morale, sguardi pieni d’odio, commenti bisbigliati colmi di veleno; nell’aria permeava soltanto l’affetto condiviso fra due esseri umani.
In che modo i sentimenti dovrebbero essere legati all’istinto primordiale insito nell’uomo? L’umanità prospera poiché si riproduce e lo stesso si può dire con gli animali che popolano la Terra, prima nacque l’istinto e poi nell’essere umano arrivò il sentimento.
L’uomo compie l’atto della riproduzione per piacere del corpo ed estasi dell’anima, allora perché nella società molti ancora precludono l’amore fra i sessi tra uomo e donna? 
Dopo che finì di asciugarmi le lacrime appoggiai le mie mani sulle sue e mi abbandonai completamente a lui; l’amore è un sentimento difficile da spiegare, può essere consolazione e disperazione, felicità e tristezza, timidezza e disinibizione.
Nonostante tutte le sue sfumature ricordo perfettamente cosa provai quel giorno, ogni singola cellula del mio corpo voleva avvicinarsi a lui, fino a diventare una cosa sola, il mio cuore era avvolto da una fiamma che bruciava, bruciava fino a non lasciare più nulla, sentivo di poter passare al suo fianco una vita e anche qualsiasi cosa ci sia dopo la morte, dolore e sofferenza persero significato; dire che lui era la mia anima gemella è riduttivo, era l’altra metà di me stesso, lo specchio della mia anima, noi due eravamo il frutto della divisione dell’essere umano di Platone, in origine insieme eravamo perfetti, una volta separati ci cercammo l’un l’altro instancabilmente per colmare il vuoto che avevamo dentro, fino a ritrovare la perfezione perduta.
Poi calò la notte, tornammo al piccolo casolare e andammo direttamente nella camera da letto, i vestiti scivolarono dai nostri corpi come gocce di rugiada dai fili d’erba la mattina, le nostre labbra si unirono con dolcezza e le nostre membra nude cercarono quelle dell’altro, lui mi fece stendere con delicatezza sulle lenzuola fresche del letto e un brivido passò per la mia schiena, iniziò a baciarmi le caviglie e piano piano salì fino ad arrivare al pomo d’Adamo, ogni suo gesto era di venerazione, del corpo e dei crudi sentimenti che fluttuavano nell’aria, in quel momento di estrema intimità e desiderio.
La luce lieve della luna entrava dalle finestre socchiuse, le tende venivano quasi impercettibilmente mosse dal leggero venticello notturno, si udivano i cric-crac dei grilli nel giardino e noi ci unimmo.
Quella giornata non fu che l’inizio di numerose che vennero a seguire.
Ora sono qui, guardo il tuo viso immobile, con la mano sul tuo petto, dove il cuore ha smesso di battere ormai da tempo, il mio invece è affogato da un’immensa sofferenza, eppure, se potessi tornare indietro, non cambierei una singola cosa.
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carashirai · 1 year ago
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The girl in white
She was like a feather, elegant, delicate, with almost ethereal beauty.
Birds singing, bees buzzing, sun burning.
Garden like Eden, unnatural peace, a song.
She was dancing, jumping on the ruined walls, on the sunkissed warm grass, spinning wildly, arms like wings, bare feet contaminated by dirt.
She almost seemed wild, in her lightheartedness, without fear of being seen, being heard, being corrupted.
A melody about loneliness, in her eyes an incommensurable void, an uncomprehended light, a dance of freedom, desperation, acceptance.
Her hair tried to follow her movements, it was useless, it was like her body couldn’t keep up with her being, a fighting soul in a crystal cage.
Extremely beautiful, a prison she couldn’t escape.
A dress made of cotton, simple and with the color of the clouds, it whirled along with her limbs.
Outside the garden there was a manor, he looked at her, envied her, hated her.
He was holding on to the railing of a small balcony, fingers candid like marble, not even a stain on his clothing.
The sun warmed his skin, clothes the color of obsidian, absorbed the sunrays.
The heat didn’t confuse him, his eyes were set on her, his ears tried to hear the sound of her voice.
His heart wanted to reach her, but his body was like a statue, he was about to approach her, eternally unable to end his action, his will, his deepest desire.
Face of an angel, sharp gaze, an exchange that will never happen.
Kin worlds, never meant to meet.
Nothingness at the end of everything, resignation and hope.
He returned within the walls of the mansion.
She danced until sunset, then vanished under the stars.
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carashirai · 1 year ago
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La ragazza in bianco
Lei era come una piuma, elegante, delicata, dalla bellezza quasi eterea.
Uccellini che cantavano, api che ronzavano, sole che scottava.
Il giardino come un'eden, pace innaturale, un canto.
Lei danzava, saltava sui muretti diroccati, sull'erba tiepida baciata dal sole, girava vorticosamente, le braccia come ali, i piedi nudi contaminati dalla terra.
Sembrava quasi selvaggia, nella sua spensieratezza, senza timore di essere vista, di essere sentita, di essere corrotta.
Una melodia che narrava di solitudine, nei suoi occhi un vuoto immenso, una luce incompresa, una danza di libertà, disperazione, accettazione.
I suoi capelli provavano a seguire i suoi movimenti, era inutile, era come se il suo corpo non riuscisse a stare al passo del suo essere, un'anima combattente in una gabbia di cristallo.
Bellissima, in una prigione da cui è impossibile scappare.
Un vestito di cotone, semplice e del colore delle nuvole, volteggiava insieme alle sue membra.
Fuori dal giardino c'era una villa, lui la guardava, la invidiava, la odiava.
Si reggeva alla ringhiera di un balconcino, dita candide come il marmo, nemmeno una macchia sui suoi indumenti.
Il sole scaldava la sua pelle, vestiti del colore dell'ossidiana, assorbivano i suoi raggi.
Il calore non lo confondeva, i suoi occhi erano fissi su di lei, le sue orecchie tendevano al suono della sua voce.
Il suo cuore la voleva raggiungere, ma il suo corpo era come una statua, in procinto di avvicinarsi a lei, impossibilitato nel portare a termine la sua azione, la sua volontà, il suo più recondito desiderio.
Il viso di un angelo, lo sguardo affilato, uno scambio che non avverrà.
Due mondi simili, destinati a non incontrarsi mai.
Il nulla alla fine del tutto, rassegnazione e speranza.
Lui tornò tra i muri della villa.
Lei ballò fino al tramonto, poi svanì sotto le stelle.
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