Tumgik
chesiamocometanti · 3 years
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Carpe diem, quam minimum credula postero.
(Cogli l'attimo, confidando il meno possibile nel domani).
Lo scrisse Orazio secoli fa, ma non potrebbe essere più attuale.
È questo che ho sempre amato della poesia e dell'arte in genere: il suo essere eterna nel tempo.
Tempo: ma, prima d'ora, avevamo mai pensato a cosa fosse il tempo? A quanto fosse prezioso?
Passeggiare all'aperto, una gita fuori porta con i tuoi proprio quella domenica che avresti voluto passare a dormire, i vicoli della tua città che hai percorso troppo velocemente "perché son sempre le stesse strade, che noia", le albe in riva al mare che non ti sei soffermata a guardare, perché la storia, che fai, non la metti? Le corse verso il pullman che sta passando proprio in quel momento, quel treno che è sempre in ritardo ma che ti porta da lui, da lei, da un voi che almeno per quel weekend ti sembrerà raggiungibile.
Quante cose abbiamo dato per scontate.
Forse il Covid-19 ci ha insegnato proprio questo.
Quante parole non dette.
Quanti giorni ad aspettare qualcosa che spettava a te far tuo.
Quante conversazioni rimandate perché "ora non ho tempo".
Ma, ora ne avresti, se ti dicessi che non c'è più tempo?
Quanti rapporti non iniziati per paura che domani sarebbero finiti.
Ma per quanti quel domani non c'è stato?
Quanti abbracci mancati, quante mani sciolte, quanti baci non dati e amori non consumati, quante carezze che "forse è meglio di no, poi" e quanti poi che non ci sono stati. Quante volte abbiamo rimandato la vita vera? Quanti "non posso" quando la libertà era a portata di mano? Quanto tempo ci siamo lasciati scappare?
Cotidie morimur.
Lo scrisse Seneca. "Ogni giorno moriamo" . Ogni giorno vissuto è uno che resta in meno alla vita che ci aspetta. Ma quanti ne abbiamo vissuti davvero? Quante stelle non abbiamo contato per paura di alzare gli occhi al cielo e guardare il buio? Quanta luce non abbiamo voluto vedere e quanto buono abbiamo lasciato andare?
Quanti "sarà un giorno migliore domani" abbiamo cantato? Ma che domani! Quel buono vattelo a riprendere oggi e sii presente nel tuo presente, ché domani chissà.
Quante distanze incolmabili non lo erano realmente? Quante cose impossibili non lo sono mai state? Quante paure stupide abbiamo avuto? E quanti enormi problemi, impedimenti avevano, in realtà, una grossa cavità attraversabile? Quanti "oggi ti vengo a prendere" abbiamo pensato e mai detto? Quanti "un giorno magari " ci siam risposti e poi..
Quel giorno, quel poi, quel dopo, quel domani.
Ci mancano adesso?
A loro mancavamo soltanto noi, noi così impegnati a complicare tutto.
E ora è così semplice constatare come quel presente, che non ci piaceva, non ci sia più.
Quello no, non c'è, non torna.
Ma c'è ancora speranza.
Il sole sorge ogni mattina: stavolta l'alba non fotografarla.
Le stelle sono sempre lassù: contale bene d'ora in poi.
Lui, lei, sono lì: guardali più che puoi, ché quegli sguardi non devi dimenticarli.
Il cielo, su, è sempre lo stesso
tu, giù, hai qualche consapevolezza in più. 8
Tu ci sei,
guardati.
E, sì, anche il Covid-19 c'è
ma non ci toglierà ciò che siamo, l'amore che abbiamo, le emozioni che proviamo, il mondo che abbiamo dentro e che forse adesso abbiamo trovato davvero la forza di mangiarci quando tutto tornerà a quella normalità noiosa di cui abbiamo bisogno.
Perché, alla fine, andrà tutto bene.
E, se ancora non va bene, è perché non è arrivata la fine.
Seneca ha scritto anche:
tempus tantum nostrum est
(il tempo è l'unica cosa che abbiamo).
Sempre.
Quindi, scendi, sono venuta a prenderti.
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chesiamocometanti · 3 years
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e spero soltanto
che un giorno
tu possa guardarti
e vederti
allo stesso modo in cui ti vedo io.
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chesiamocometanti · 3 years
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Voglio che pensi a me.
Quando fa freddo.
Voglio che mi pensi.
Perché io amo il freddo, ma non lascerei mai lo avvertissi tu.
Voglio che mi pensi
quando ascolti una canzone nuova che parla un po' di te
quando qualcuno ti annoderà i capelli
quando senti vibrare il telefono alle cinque di mattina
quando ti impiastricci il trucco sulla faccia
quando ti lasciano un post-it
io voglio che mi pensi.
Voglio che mi pensi
perché sai che l'avrei fatto io.
Forse meglio. Forse no.
Ma sarei stata io a farlo.
Perché io ci sarei stata.
Voglio che pensi a me.
Ogni tanto
quando vuoi
senza fretta
vicina o lontana
di fianco o di fronte
voglio che mi pensi
quando non ti amerai abbastanza
perché io ci sono
ad amarti sempre un po' di più.
-A
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chesiamocometanti · 3 years
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amare qualcuno non significa anteporre il suo bene al tuo, perché, se ami qualcuno, il suo bene È il tuo.
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chesiamocometanti · 3 years
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Bastava una telefonata
una soltanto
magari a notte fonda
quando tutto tace
e immersi nella quiete
anche l'orgoglio poteva placarsi.
bastava una telefonata
di getto
senza pensarci.
"pronto"?
"sì, sono pronto. a non perderti. quindi scendi".
Bastava una telefonata
a interrompere la conversazione infinita e vana dei nostri pensieri
i tuoi che vanno tutti a me
i miei che vanno tutti a te
ma non lo sanno
che si cercano
ma non se lo dicono
che si amano
ma non si vivono
più.
Bastava una telefonata
una soltanto
per non perderci.
-A.
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