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tijuana tears
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aNobii• twitter • Goodreads • IG «I lost the plot for a while then. And I lost the subplot, the script, the soundtrack, the intermission, my popcorn, the credits and the exit sign.»
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cisonostorie · 6 years ago
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Il viaggio dell’assassino | Robin Hobb Ci ho messo un bel po' ad arrivare alla conclusione di questa prima saga, ma ti dirò che ne è valsa la pena.
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cisonostorie · 6 years ago
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review | sleeping beauties by stephen king and owen king A Dooling, West Virginia, in un futuro non troppo lontano, una strana malattia del sonno colpisce le donne di tutto il mondo: semplicemente, vanno a dormire, schiacciano pisolini pomeridiani e non si risvegliano.
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cisonostorie · 6 years ago
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salto19 |experience + may book haul
salto19 |experience + may book haul
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E’ passato moltissimo tempo dall’ultima volta che ho pubblicato un book haul su una qualsiasi piattaforma social e, addirittura – se la memoria non mi inganna – credo di non averlo mai fatto qui sul blog. Il motivo è semplice e un po’ banale, non sto acquistando molto e, anzi, credo che gli ultimi due libri acquistati di tasca mia risalgano alla metà di febbraio. So proud of myself. Il mese di…
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cisonostorie · 6 years ago
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april wrap up | reviews in pills ♦ Storia e geografia dell'alimentazione Vol. 1 Risorse, scambi e consumi a cura di Massimo Montanari…
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cisonostorie · 6 years ago
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review | circe, madeline miller
review | circe, madeline miller
Circe è il secondo romanzo di Madeline Miller, autrice di La canzone di Achillepubblicata da Sonzogno prima e da Feltrinelli poi, per la collana Universale economica. E’ incentrato sulla figura mitica e misteriosa della celebre maga di cui narra Omero nella sua Odissea, ma lo fa con un approccio romanzato, di chi ha tuttavia condotto ricerche approfondite e si rifà minuziosamente alle fonti. Da…
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cisonostorie · 6 years ago
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Quello che ho letto mi è piaciuto molto. Intimorita dalla mole del libro, ho visto un paio d’anni fa la serie tv tratta dal romanzo e sapevo già dove la trama sarebbe andata a parare, ma vi assicuro che questo è un raro caso in cui la visione del prodotto televisivo non inficia sul piacere della lettura (anche perché sono due cose completamente diverse.) Il fulcro della narrazione è un elemento interessante: un gruppo di persone, un’intera cittadina a dire il vero, rimane completamente tagliata fuori dal resto del mondo a causa della comparsa di una cupola che ne delimita perfettamente i confini. L’evento è improvviso e apparentemente senza spiegazione, gli stessi cervelloni non credono possibile la sua esistenza: per quanto ne sanno, i loro test scientifici indicano che la cupola non esiste e la classificano come un insieme di materia organica extraterrestre: l’ipotesi più probabile è quella della possibile presenza di una nuova forma di vita nell’universo. Fin dai primi giorni la cupola crea un microcosmo e un conseguente microclima: la barriera di vetro che si frappone tra Chester’s Mill e il resto dell’America non filtra anidride carbonica e particolati che restano intrappolati all’interno della città causando impennate di temperatura e inquinanti che pregiudicano i raccolti, portando gli abitanti ad uno stato di crisi. Ed è qui che Stephen King introduce la dicotomia tra bene e male a cui ci ha iniziati già in altri romanzi: la città è costretta a dividersi tra cittadini onesti e gli arraffatori. Veniamo messi di fronte a degli schieramente e inevitabilmente portati noi stessi a decidere da che parte stare, quando invece per affrontare una situazione d’emergenza, senza possibilità di aiuto esterno, si dovrebbe collaborare e unire le forze. Da una parte abbiamo Big Jim Rennie, l’uomo della città, il burattinaio che muove i fili spinto dalla sete di potere che farebbe di tutto per ottenere. Il secondo consigliere della città, sempre nell’ombra a bisbigliare alle orecchie degli altri due, è uno di quelli che prolungherebbe la permanenza della cupola: Big Jim vuole regnare nel suo piccolo regno perché è cosciente che nel mondo reale non sarebbe altro che un piccolo pesce nel vasto oceano. Si convince che ogni sua azione sia un atto compiuto per il bene della città. A contrastarlo c’è Barbie, il nostro eroe, un forestiero, aiutato da un gruppo di cittadini che vedono in Rennie la minaccia. Il cast di personaggi inseriti all’interno del romanzo è strabiliante e le dinamiche che li muovono e li legano gli uni agli altri sono architettate con maestria. Credo che King abbia un dono innato nel tratteggiare la malvagità (forse è per questo che è considerato il re dell’horror), non per niente Big Jim Rennie, per quanto negativo sia, rimane uno dei personaggi più interessanti all’interno dell��opera, dalle mille sfaccettature e credo che King ci abbia messo impegno per rappresentare e giustificare al meglio le sue azioni (seppur sbagliate). Credo che ad avvincere e a convincere ad addentrarsi sempre di più all’interno del romanzo sia lo studio delle reazioni umane, ovvero che cosa succede quando un gruppo di persone si ritrova costrette in uno spazio relativamente ristretto per un certo periodo di tempo. L’uomo che per vent’anni ti ha consegnato la posta si trasforma in un nemico, un avversario da battere nella corsa all’ultima lattina di piselli, all’ultima bombola di propano, all’ultima boccata d’aria respirabile. Ci si calpesta, ci si umilia, ci si massacra. E dopo l’inferno, rimane il senso di colpa per aver fatto precipitare le cose, per aver scatenato gli eventi che hanno fatto morire il mondo in un boato e in un rantolo finale. Se c’è una cosa che cambierei all’interno dell’opera è la spiegazione dell’apparizione della cupola. L’avrei orchestrata in modo differente, basandomi più su aspetti fanta-scientifici credibili. Quello che mi ha affascinato di più è infatti la plausibilità della vicenda: potrebbe succedere di rimanere isolati, è già successo – vittime di crolli in miniera, prigionieri di valanghe, chiusure di passi montani e gli stessi profughi sui barconi. Tutta questa gente agisce con un solo intento: la sopravvivenza. Che è quello che poi muove ogni singolo abitante di Chester’s Mill.
thebookhoarder ❤
Se l’avete letto anche voi, fatemi sapere che cosa ne pensate e motivate i vostri pensieri. Spiegatemi perché vi è piaciuto/non vi è piaciuto qui sotto. 🙂
the dome by stephen king | review Quello che ho letto mi è piaciuto molto. Intimorita dalla mole del libro, ho visto un paio d'anni fa la serie tv tratta dal romanzo e sapevo già dove la trama sarebbe andata a parare, ma vi assicuro che questo è un raro caso in cui la visione del prodotto televisivo non inficia sul piacere della lettura (anche perché sono due cose completamente diverse.) Il fulcro della narrazione è un elemento interessante: …
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cisonostorie · 6 years ago
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teaser tuesday |9.04
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“Lasciate che vi dica cosa non è la magia: non è un potere divino che sgorga con un pensiero e un batter d’occhi. La magia dev’essere creata e plasmata, pianificata e investigata, estratta, essiccata, sminuzzata e macinata, bollita, evocata con parole recitate e cantate. E ancora, può fallire, come agli dèi invece non succede. Se le mie erbe non sono abbastanza fresche, se la mia attenzione…
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cisonostorie · 6 years ago
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march wrap up | reviews in pills ♦ Obsidio di Amie Kaufman e Jay Kristoff - 636 pagine: 4/5 Una montagna russa di emozioni e un finale perfetto ad una trilogia ben scritta e originale.
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cisonostorie · 6 years ago
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reading update | www wednesday E' il momento di qualche aggiornamento di lettura e il WWW Wednesday creato da Shoul be reading è perfetto, basta rispondere a tre semplicissime domande.
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cisonostorie · 6 years ago
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Sono caduta nella peggior reading slump di sempre, ciò vuol dire che non sto leggendo praticamente nulla e questo è il motivo per cui ho smesso di aggiornarvi. Ho accidentalmente iniziato un libro che volevo leggere da secoli e la mia fame di avventura è magicamente tornata. Ho sentito parlare di Red Sister di Mark Lawrence da un canale Youtube (BookswithEmilyFox) e sembrava qualcosa che io avrei potuto leggere e apprezzare. È un high fantasy per adulti che parla di novizie addestrate a diventare monache magiche/assassine, se tutto questo può avere un senso. Le premesse erano incredibili e mi sono lasciata comprare senza sapere molti altri dettagli, o approfondire per mio conto.
Nona Grey è figlia di contadini di un villaggio senza nome. All’età di otto anni viene consegnata ad un venditore di bambini e finisce tra i Catless di Partnis Reeve, lottatori che combattono tra di loro e sui cui si scommette. Qui comincia il nostro viaggio con Nona. Possiamo testimoniare il momento in cui compie qualcosa di terribile e per questo paga finendo in prigione, condannata all’impiccagione. La campana, però, per lei non suonerà mai. Salvata da una madre badessa, ci spostiamo nel convento di Sweet Mercy, uno dei tanti esistenti su Abeth. Sweet Mercy, tuttavia, è più speciale degli altri: in dieci anni, le novizie ammesse vengono addestrate a diventare assassine letali, educate nell’arte della spada e del corpo a corpo. Sfuggita alla corda, Nona giunge al convento sporca di sangue e colpevole di azioni malvagie che superano di gran lunga la macchia dell’assassinio e seguita da potenti nemici. Nonostante la sicurezza e l’isolamento del convento, il passato la insegue e a Nona non resta che trasformare sé stessa in un’arma per sopravvivere.
Fin dal principio, Nona Grey si distingue. È una bambina particolare che non riesce, in qualunque modo ci provi, ad integrarsi. “Nona Grey è una creatura impetuosa, dallo sguardo arrabbiato su un corpo esile e il viso sporco. Occhi neri sotto un corto ammasso di capelli ebano”. Non ha amici perché ritenuta strana e pericolosa. È una selvaggia delle terre selvagge. Non somiglia a nessuno del villaggio e viene guardata con sospetto, come a qualcosa che non si è in grado di comprendere a pieno. “Mia madre dice che a loro non piace il diverso”. Queste sono idee pericolose da avere per un bambino. Nona è isolata, sola, finché: “Una volta, un giocoliere giunse al villaggio di Nona, un posto così insignificante da non avere un nome e nemmeno una piazza del mercato”. Nona cade in un loop di eventi che non può controllare e che la vede finire in un carro, poi in una prigione ed infine nel convento di Sweet Mercy. È qui che appendiamo veramente quanto sia speciale. Non unica, però. Ed è questo che differenzia Nona dalla maggior parte dei protagonisti dei romanzi fantasy. Nona non è la prescelta, deve affrontare innumerevoli difficoltà, il suo addestramento la mette a dura prova e non è la migliore in nessuna delle classi che è tenuta a seguire. Il suo univo vantaggio è l’impressionante velocità, retaggio del suo sangue Hunska, ragione dei suoi colori scuri. Nona affronta perdite importanti e deve fare i conti con la consapevolezza di non averle potute prevenire, fa così conoscenza con il fallimento. Nonostante si macchi di peccati inimmaginabili per una bambina, a Nona ci si affeziona, forse proprio perché viviamo la sua crescita e il suo sviluppo come personaggio. Non sempre prende le decisioni giuste, agisce sconsideratamente, senza misurare le conseguenze e mettendo in pericolo anche la vita delle altre novizie. Mark Lawrence ha la capacità di farci provare come si sente ad essere messi costantemente alla prova, sotto attacco e sotto giudizio. A non potersi fidare di nessuno. La pressione psicologica e fisica a cui vengono sottoposte le novizie è stressante anche per il lettore. L’autore fa un eccellente lavoro di caratterizzazione anche degli altri personaggi, sia novizie che monache adulte, sia per quanto riguarda la crescita personale, il background, che lo sviluppo delle dinamiche relazionali.
Il setting in cui è ambientata la vicenda sembra quasi apocalittica. Abeth è un pianeta che orbita intorno ad un sole morente. È ricoperto di ghiaccio e la maggior parte della popolazione vive in un corridoio di 50 miglia situato vicino all’equatore. (Ne consegue che la guerra sia una necessità per accaparrarsi il territorio a mano a mano che il ghiaccio avanza). Una luna artificiale, un gigantesco specchio orbitante, tiene il corridoio aperto focalizzando i raggi del sole su quella zona. Ci vengono forniti accenni di storia e organizzazione della società: le quattro tribù originarie arrivarono su Abeth dalle stelle e trovarono i resti di una civiltà scomparsa che chiamarono The missings. I Missings lasciarono dietro di loro delle strutture chiamate Arche, tre sono state localizzate all’interno del corridoio e attorno ad una di esse è costruito il palazzo dell’imperatore. Nessuno è mai riuscito ad aprirne una, ma c’è una falsa profezia che prevede l’arrivo di un prescelto che sarà in grado di farlo. Non fate l’errore di credere che Mark Lawrence sia uno scrittore prevedibile, perché non lo è affatto.
L’autore ha pensato ad un background completo: a partire dalle religioni, quella ufficiale è la venerazione degli antenati, ma sappiamo che Nona e sua madre appartenevano alla falsa fede della Speranza. E gli intrighi politici. Le case nobili (a cui si fa anche un accenno di semantica: ogni famiglia nobile prende il suffisso -sis alla fine del cognome) godono di un potere spropositato in concomitanza con la chiesa che è corrotta dal denaro. Sappiamo che l’imperatore si scontra con le due sorelle e che sue coste sono in atto guerriglie per il territorio.
In questo romanzo non troverete romance ed è una scelta assolutamente appropriata e condivisa dato che seguiamo delle giovani dagli otto ai tredici anni. C’è un accenno di LGBTQ molto velato per quanto riguarda due delle mie monache preferite, ma non è predominante e sarà molto utile per i risvolti della trama, giustificando scelte e decisioni dei personaggi.
Il sistema magico è unico, Mark Lawrence è un autore brillante. Alcuni dei personaggi hanno ereditato tracce di sangue delle tribù fondatrici: i gerant sono molto possenti; gli hunska sono incredibilmente veloci; i marjal sono medium e possono manipolare le ombre a loro piacimento, inscrivere sigilli magici e comandare gli elementi; e i quantal che hanno accesso al Sentiero e ai fili che creano, muovono e legano qualsiasi cosa nel piano reale. Queste doti aiuteranno le novizie ad entrare in uno dei quattro ordini di monache: holy sister che hanno solo doveri religiosi; grey sister/sorelle delle discrezione assassine e ladre; red sister/sorelle marziali esperte nell’arte del combattimento; holy witch/sorelle mistiche in grado di camminare il Sentiero.
Estremamente violento, sanguinario e non per stomaci deboli, soprattutto per chi è ha difficoltà a connettere le parole violenza e bambino. La scrittura di Lawrence è intricata, profondamente drammatica, intensamente lirica ed evocativa. Per gli amanti dei fantasy scritti bene e dell’azione, perché in questo libro ne troverete moltissima.
Red Sister (Book One of the Ancestor Trilogy)
Mark Lawrence
Ace, 469 pagine
Copertina flessibile 5,98 Euro 
Livello di inglese medio / avanzato.
Red Sister, Mark Lawrence / Recensione Sono caduta nella peggior reading slump di sempre, ciò vuol dire che non sto leggendo praticamente nulla e questo è il motivo per cui ho smesso di aggiornarvi.
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cisonostorie · 6 years ago
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In questi ultimi mesi sono stata quasi completamente assente dai social. Ho disattivato il mio account di Facebook e ho messo il mio blog e la mia pagine Instagram in standby. Non ho postato praticamente nulla e mi sento benissimo. Non mi è mancato affatto. Quindi, perché ho ripreso a scrivere adesso, vi chiedete? Per me stessa. Uno dei miei primi propositi per il 2019 è di concentrarmi di più su me stessa e sulle cose che amo fare. Per esempio, vorrei ricominciare a scrivere di nuovo regolarmente su questo blog e condividere con voi tutte le cose che sto imparando e sto vivendo.
Ho in programma di lavorare sulla mia forma fisica e di concentrarmi di più sui miei esercizi di yoga. Sono all’inizio e, per questo, sto considerando di iscrivermi ad un corso, per essere più sicura di raggiungere i miei obiettivi, di starlo facendo in modo giusto e siamo onesti: per aver qualcuno che mi spinga e mi motivi molto più di quanto possa farlo io stessa. Al momento, mi sto allenando con i video di Adrien di Yoga with Adrien. E’ il mio spirito guida e un essere umano fantastico, un’ispirazione e i suoi video sono perfetti per un principiante. Se avete qualche suggerimento, per favore sentitevi liberi di condividerlo.
Il mio ragazzo è un cuoco provetto, io – ovviamente – odiavo cucinare prima di incontrarlo. Lui mi introdotto nel meraviglioso modo della sperimentazione culinaria e adesso so cos’è la gioia di creare qualcosa di semplice, ma gustoso e sano. A questo proposito, vorrei mangiare più sano. Ho già cambiato in parte la mia dieta, aggiungendo ai miei piatti molta più verdura, legumi, cereali e frutta. Ora vorrei iniziare a togliere, riducendo il mio consumo di carne e diventare così vegetariana per la fine dell’anno. Le mie motivazioni sono forti (magari ve le spiegherò in un post dedicato) e so di potercela fare. 
Un’altra cosa che vorrei fare, è ridurre sostanzialmente l’utilizzo di cosmetici. Ultimamente, sto avendo moltissimi problemi con i prodotti delle più grandi marche. Mi irritano la pelle, generano rossori e provocano eruzioni cutanee non indifferenti. Sono passata a prodotti vegani e biologici (non fatevi spaventare, costano meno o uguale a quelli dei grossi marchi), compro da venditori locali e da compagnie ecosostenibili. Ho eliminato del tutto il fondotinta che rende la mia pelle oliosa e grassa. Uso un toner homemade e un crema idratante e la mia pelle ringraza. Inoltre, mi sto divertendo moltissimo a ricreare ricette naturali diy.
Sto cercando di eliminare la plastica dalla mia vita. Lo spreco e i rifiuti sono uno dei più grossi problemi da affrontare sul pianeta e io ho deciso che voglio fare la mia parte – nel mio piccolo – per ridurli. I grossi cambiamenti partono sempre piccoli cambiamenti. Basta bottiglie di plastica, bicchieri e piatti di plastica, niente flaconi di shampoo o balsamo, niente cannucce. Sono passata alle saponette (vegetali), shampoo e balsamo solidi e funzionano perfettamente, né più né meno di quelli in bottiglia. Il vantaggio è che sono praticamente senza imballaggio.
Come avrete capito da questi piccoli segnali, vorrei provare a vivere una vita a basso impatto ambientale. So che all’inizio sarà faticoso e che dovrò cambiare molte abitudini, ma cambiare in meglio mi fa già sentire meglio. Prima di tutto, ho bisogno di liberarmi di tutte quelle cose di cui non ho bisogno o che non userò mai (cose vecchie, regali brutti, libri che non rileggerò, vestiti, trucchi che non userò, penne che non scrivono e altre cose a random). Donerò le cose in buono stato alla caritas, venderò nei negozi di usato o regalerò a qualcuno che ne ha più bisogno di me. L’obiettivo è vivere meglio con meno. 
Infine, vorrei iniziare l’hanno nuovo con un iniezione di positività e di fiducia in me stessa. Voglio vivermela mettendomi meno pressione addoso, vorrei esplorare e tornare ad essere curiosa del mondo. Vorrei migliorare le mie abilità e apprenderne qualcuna di nuove. Insomma, fare del mio meglio. 
E voi? Avete qualche obiettivo per il 2019? Fatemelo sapere nei commenti e scambiamoci speranze e incoraggiamenti. 
   2019 achievable resolutions. In questi ultimi mesi sono stata quasi completamente assente dai social. Ho disattivato il mio account di Facebook e ho messo il mio blog e la mia pagine Instagram in standby.
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cisonostorie · 7 years ago
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AUTUMN BOOK TAG Quest'autunno si sta rivelando piovoso oltre ogni limite e i miei pensieri vanno un po' anche alla Sicilia e al Friuli che stanno avendo la peggio e sono letteralmente piegati da disastri ambientali che si susseguono giorno dopo giorno, senza tregua.
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cisonostorie · 7 years ago
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Sarà che l’autunno mi rende un po’ letargica e rallentata, il buio arriva presto e io non vorrei fare altro che starmene sotto una coperta calda con una tazza di the a fare binge watching di serie tv trash (che non richiedo particolare sforzo mentale). Ottobre non è stato un mese impegnativo, ma per ragioni oscure e misteriose ho letto poco e niente. Ho terminato quattro libri, di cui uno è un manga e non so se considerarlo nel conteggio finale, seppur mi sia piaciuto da morire.
Seguendo Chibiistheway, mi è venuta voglia di avvicinarmi al mondo dei manga, di cui sono totalmente ignorante. Come in tutte le cose che non si conoscono, bisogna pur iniziare da qualche parte e io ho deciso di sprofondare in “Made in abyss” di Akihito Tsukushi approfittando del prestito bibliotecario, non volendo investire i miei soldi in qualcosa che non sapevo se poi mi sarebbe realmente piaciuto. L’ho divorato e adorato. In un mondo ormai privo di misteri, “l’Abisso” rimane l’unico anfratto inesplorato, un enorme pozzo verticale in cui vivono strane creature e ci sono cimeli preziosi. L’Abisso affascina e richiama la razza umana e alcuni dei suoi rappresentati decidono di sfidarlo e di tentare la discesa, prendendo il nome di “cercatori”. Tra questi c’è Riko, una giovane orfana che decide di seguire le orme della madre e durante una delle sue discese ritrova un robot dalle fattezze umane. A catturarmi fin da subito sono i stati i disegni, molto dettagliati e curati e la trama che intrigante. Tra i personaggi migliori c’è sicuramente Riko che ha una personalità esplosiva, un coraggio da leoni ed è avventata al punto giusto. Il manga è articolato in capitoli, proprio come un vero libro,  inframmezzati da schede tecniche sulla gerarchia dei “cercatori”, sulla strumentazione che utilizzano, piuttosto che sulla tipologia di cimeli che ritrovano. Il primo volume mi ha convinta a continuare la storia, poiché il finale mi ha lasciato molto incuriosita e Riko mi ha strappato più di una risata. Sfortunatamente, la mia biblioteca di paese è sfornita dei volumi due, tre e quattro, quindi dovrò aspettare un pochino, ma sono sicura che ne varrà la pena.
“The last hours” di Minette Walters mi ha seguita anche ad Amsterdam. Ero talmente coinvolta nella storia che, pur essendomi ripromessa di portare in vacanza solo il kobo per motivi di spazio, non sono riuscita a separarmene e ha visto due aereoporti, quattro treni, tre parchi ed è venuto sempre a zonzo con me per la città, finché sei minuti prima di atterrare non l’ho concluso e mi è sembrato di aver perso un amico. Immaginate i lacrimoni quando l’ho dovuto riconsegnare in biblioteca (e sì, utilizzo molto il prestito bibliotecario, libri gratis why not?). E’ il 1348 quando la peste nera entra in Inghilterra attraverso il porto di Melcombe. La popolazione, completamente imprerata a questo morbo sconosciuto e alla velocità con cui si propaga, inizia a morire a migliaia. Noi seguiamo le vicende di una tenuta di campagna del Devilish dove Lady Anne, una giovane donna saggia, di larghe vedute e assolutamente progressista, tenta di salvare gli abitanti del suo villaggio stabilendo una quarantena. “The last hours” è molto più di una storia di resistenza: sfiora argomenti sensibili come il femminismo, l’educazione, la superstizione, la gerarchia sociale, i diritti umani, la morte, la fede e sì, anche l’amore in più d’una forma. Ne ho scritto una recensione qui e ribadisco che è la lettura migliore di questo mese (forse dell’intero anno). Intreccia due degli elementi che io amo di più nei romanzo: storia ed epidemia. E non vedo l’ora di mettere le mani sul secondo volume e di sapere che cosa ne sarà di tutti i personaggi che mi hanno fatto compagnia per ora, ho imparato a conoscerli e a volergli bene e adesso mi sento in pena per loro, soprattutto per chi non è al sicuro, ma sta attraversando le campagne in cerca di cibo per salvare tutti gli altri. So good.
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Convinta da IlfilodiArianna, ho finalmente recuperato “La terra delle storie | L’incantesimo del desiderio” di Chris Colfer (yes, proprio l’attore di Glee). Questo è stato un acquisto di due anni fa al Salto allo stand del Libraccio, quindi direi che era anche ora. Si tratta di un middle grade e mi ha ricordato per certi versi Narnia e ancor di più La storia infinita, entrambi libri in cui dei ragazzini utilizzano oggetti di uso quotidiano (un armadio, un libro) per catapultarsi in un mondo di fantasia, in questo caso “la terra delle storie”, meglio ancora “delle favole”. In questo caso abbiamo Alex e Conner Bailey che stanno vivendo un momento difficile della loro vita e si ritrovano ad intraprendere magiche avventure aiutati o ostacolati dai personaggi di cui tutti da piccoli abbiamo letto: principesse e principi, Riccioli D’oro, Cappuccetto Rosso, il lupo cattivo, La sirenetta e tanti altri. I mondi delle fiabe non corrispondono esattamente a quelli che noi ricordiamo, eventi politici ne hanno smosso l’equilibrio e i due gemelli se ne accorgeranno ben presto. E’ stata una lettura piacevolissima, da prendere per quello che è: un libro per ragazzi.
L’ultimo libro di cui vi parlo è “Pet Sematary” di Stephen King e… unpopular opinion, non mi è piaciuto per niente. Molti puntano su questo romanzo come il migliore di King, ma come spesso mi succede i suoi libri più popolari mi lasciano sempre l’amaro in bocca. Ho apprezzato l’idea, ma non la realizzazione. Pur avendo poco più quattocento pagine, ho avuto la sensazione che fosse molto più lungo. L’azione vera e propria è circoscritta alle ultime pagine, mentre una grossa fetta del libro è dedicata all’infittire la trama, ad infarcirla di dettagli inutili. Noiosa. La famiglia Creed (il dottore Louis, la moglie Rachel e due bambini Ellie e Gage) si trasferiscono a Ludlow, un’apparentemente tranquilla cittadina del Maine. Non lontano dalla loro nuova casa sorge Pet Sematary, il cimitero dei cuccioli, dove i ragazzini del luogo seppelliscono i loro animaletti morti. Ben presto la tranquilla vita dei Creed viene sconvolta dal risvegliarsi di forze oscure e anche un po’ macabre. Apprezzo molto la dedizione con cui King costruisce i suoi personaggi, dedicandosi molto anche al background e alle relazioni interpersonali, ma mi piacerebbe molto, per una volta, che dedicasse la metà degli sforzi per mantenere l’andatura della trama costante e l’attenzione del lettore viva. So che a molti King piace così, ma io questo qui non l’ho proprio digerito. Non so se approfondire in una recensione a parte, vedremo.
Per il mese di ottobre è tutto, vi ricordo che sono un’affiliata Amazon, se seguite i link sopra per fare i vostri acquisti riceverò una piccolissima percentuale (da Amazon, non da voi) che mi aiuterà a tenere in piedi il blog.
LETTURE DI NOVEMBRE Sarà che l'autunno mi rende un po' letargica e rallentata, il buio arriva presto e io non vorrei fare altro che starmene sotto una coperta calda con una tazza di the a fare binge watching di serie tv trash (che non richiedo particolare sforzo mentale).
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cisonostorie · 7 years ago
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THE LAST HOURS, MINETTE WALTERS | RECENSIONE
THE LAST HOURS, MINETTE WALTERS | RECENSIONE
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Immagine di Crazybookladyreviews
C’è una fortissima probabilità che questo sia il miglior libro di questo mese e non vorrei sbilanciarmi, potenzialmente potrebbe trattarsi del miglior libro dell’anno. “The last hours” è il primo libro di una duologia (gira voce futura trilogia) historical fiction, di cui il secondo libro, “The turn of midnight” è appena uscito nei paesi anglofoni. La storia è…
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cisonostorie · 7 years ago
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GUIDE TURISTICHE E DOVE TROVARLE | AMSTERDAM
GUIDE TURISTICHE E DOVE TROVARLE | AMSTERDAM
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Se mi seguite un po’ sui social (uno, instagram, dove sono decisamente più attiva) saprete che di recente sono stata ad Amsterdam. Tralasciando il motivo della sua fama, questa città è stata in grado di sorprendermi parecchio. Cinque giorni sono un po’ pochi per un’analisi approfondita, ma la calma e la tranquillità sono stati un balsamo per una brianzola frenetica ed agitata come me. Ho…
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cisonostorie · 7 years ago
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YOUTUBE CHANNEL | ANNOUNCEMENT
YOUTUBE CHANNEL | ANNOUNCEMENT
Cari amici, è da un pochino di tempo che mi sfarfalla in testa l’idea di provare ad aprire un canale youtube in cui parlare di libri, ma non solo. Si potrebbe parlare di serie tv e film, di viaggi… un luogo in cui confrontarsi e dialogare nel vero senso della parola. Ciò che mi ferma è la mia spaventosa incapacità di costanza e la paura di non riuscire a trasmettere a pieno le mie idee, di non…
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cisonostorie · 7 years ago
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SEA WITCH, SARAH HENNING | RECENSIONE Sea Witch è il primo romanzo ufficiale della giornalista del Kansas Sarah Henning e, nonostante io mi aspettassi di amarlo davvero, purtroppo non è stato in grado di soddisfare l’hype che ha circondato la sua pubblicazione.
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