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Inghilterra: Cheltenham e Chipping Campden
Inghilterra: Cheltenham e Chipping Campden
La zona delle Cotswolds è ricca di luoghi da scoprire, alcuni più nascosti di altri che raccontano attraverso l’architettura e la natura, epoche passate in cui la zona vide il susseguirsi, di guerre, popoli diversi, crescita economica e turistica. In questo articolo, vi racconto altre due città, anzi: una città ed un villaggio.

Cheltenham, la più regency delle città inglesi
La città di Cheltenha…
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Applicazioni utili da usare in viaggio
Applicazioni utili da usare in viaggio
Siete più un tipi da prenotazioni vecchio stile stampate su carta o affidate tutto alla tecnologia?Anche in viaggio io mi divido sempre su questa domanda, non sono interamente nessuna delle due, opto per entrambe ma soltanto perchè altrimenti l’ansia avrebbe il sopravvento! Quindi si, uso molte applicazioni sul cellulare ma ho anche salvato su carta qualche prenotazione più importante, un…
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Inghilterra, primi pensieri sulle Cotswolds
Quando penso all’Inghilterra, la prima immagine che mi viene in mente è una collina avvolta dalla nebbia mattutina, fitta vegetazione da cui spuntano casette di pietra e mattoni dai colori caldi. Forse ho letto troppi libri di autori inglesi o visto troppi film, potrebbe essere, ma è la prima cosa che mi viene in mente ed era quello che cercavo in un viaggio del genere.
L’ho trovato? Direi…
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Come muoversi a Dublino
Come muoversi a Dublino
Prima di iniziare a spiegare tutti gli abbonamenti ed i mezzi di trasporto disponibili a Dublino, dovete sapere che la capitale è a prova d’uomo. Cosa voglio dire? Che, se avete intenzione di rimanere in centro, vi serviranno soltanto i vostri piedi, prendere i mezzi per spostarsi in centro non ne vale proprio la pena.
Se invece avete intenzione di spostarvi nei dintorni di Dublino, vediamo cosa…
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5 film per scoprire l'Irlanda
5 film per scoprire l’Irlanda
Quante volte ci è capitato di conoscere una destinazione grazie ad un film, un libro o una serie televisiva?

I libri ve li ho già consigliati in questo post, quindi oggi vi parlo dei film dedicati all’Irlanda. Da brava cinefila quale cerco di essere, ho selezionato delle pellicole che parlassero si dell’Irlanda ma che fossero state anche girate sull’isola. Ad esempio ho escluso “Svegliati…
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#cillian murphy#dare to be wild#film irlanda#il vento che accarezza l&039;erba#movies ireland#west cork
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Le origini della festa di Halloween
Le origini della festa di Halloween
La festa di Halloween ormai si festeggia in tutto il mondo, anche chi non ama festeggiare il 31 ottobre la conosce; ma siete informati sulle sue vere origini?

Origini Irlandesi
In molti credono che l’origine della festa arrivi dall’America, ma non sanno che furono gli emigrati Irlandesi a diffondere la loro festa nella nuova patria. Nel 1800 ci fu una grande carestiache portò moltissimi…
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Post provvisorio: novità e cambiamenti
Post provvisorio: novità e cambiamenti
Ciao a tutti!! Questo è un post provvisorio, solo per rendervi partecipi delle novità che riguardano il blog.
Questo periodo di confusione e malessere emotivo ha portato a qualche barlume di luce chiarezza, in primis qui sul blog. Come avrete notato ha un nome diverso, questo perchè avevo deciso da tempo che avrei dovuto scegliere un tema e dedicarmi a quello; una cosa più specifica. Avevo…
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E’ possibile visitare Napoli in un giorno?
Scopriamolo insieme, attraverso questo itinerario…

SpaccaNapoli e San Gregorio Armeno
Come ci sono finita a Napoli, in una giornata calda di luglio? E’ stato il mio regalo di compleanno a sorpresa da parte di mia cugina ed un nostro caro amico. Ci siamo alzati prestissimo e, una volta arrivati, la visita è partita da Spacca Napoli, una strada che va dai quartieri Spagnoli (ve ne parlerò dopo) al quartiere di Forcella, tagliando in linea retta la città. Da qui, senza percorrerla tutta, ci siamo spostati verso la famosa via dei presepi, San Gregorio Armeno. Qui praticamente si respira aria natalizia tutto l’anno grazie ai negozi e ai banchi che espongono l’abilità degli artigiani locali, una delle tante cose che ha reso Napoli famosa. Oltre alle classiche figure che compongono il presepe, si trovano anche personaggi dell’attualità e, sinceramente, guardandoli un po’ nel dettaglio ne conoscevo si e no la metà…si nota quanto guardo la tv?

Poco più avanti sorge la Basilica di San Lorenzo Maggiore, la più antica basilica monumentale della città. Adiacente alla chiesa c’è il convento che ha mantenuto alcune stanze com’erano in origine, mentre altre ospitano il museo dell’Opera.
Via dei Tribunali ed il Cristo Velato
Dalla basilica abbiamo preso Via dei Tribunali ma solo per raggiungere il Duomo, o Cattedrale di Santa Maria Assunta. E’ ovviamente famosa per la cappella del tesoro di San Gennaro fatta edificare dai napoletani per un voto a San Gennaro e rappresenta l’epicentro dell’arte barocca e della pittura emiliana a Napoli; visto che le opere all’interno sono prevalentemente di Dominichino e Lanfranco, entrambi emiliani. Quello che mi ha colpito di più però, oltre al prete che faceva riferimento ad instagram mentre celebrava messa, è stata la Basilica di Santa Restituta, non so dirvi perchè, so solo che questa parte del Duomo e la ricordo con maggior chiarezza. E’ di origine paleocristiana ma è stata ritoccata dopo un incendio ed il terremoto del 1456.

Torniamo a Via dei Tribunali che si caratterizza, più delle altre vie, per la quantità di cibo, odori e botteghe. Perchè si chiama così? Perchè il vicerè Don Pedro de Toledo spostò i cinque tribunali nel Castel Capuano e la gente, temendo i tribunali così riuniti in un unico edificio, rinominò la via. Gli altri nomi della via erano “Via Augustale”, “Via di Capuania” e “Via del Mercato vecchio”. Sicuramente, qualsiasi nome le sia stato attribuito, è il fulcro di Napoli dove si respira la quotidianità che ci si aspetta da una città dal cuore caldo come lei. Dal folkrore passiamo all’arte nel museo della Cappella di San Severo per ammirare l’opera di Giuseppe San Martino: il Cristo Velato. Da un unico blocco di marmo l’artista ha realizzato, a grandezza naturale, il corpo di Gesù disteso e coperto da un velo. E’ proprio questo particolare che rende l’opera così famosa e così suggestiva dal vivo; pensate che per anni si è creduto che fosse stato realizzato attraverso un processo alchemico di marmorizzazione. Sul sito trovate tutte le curiosità e le informazioni sull’opera. Ne vale veramente la pena, andate a vederlo…all’interno ci sono anche altre opere da ammirare.
Cristo Velato, costo del biglietto: 7,00€, la biglietteria è nell’edificio accanto. Sito ufficiale
Complesso Monumentale di Santa Chiara
Di questo complesso, io ho visto solo la chiesa edificata nel 1310 e completata nel 1328. Roberto D’Angiò volle questo complesso che comprende la chiesa, il chiostro ed il monastero. Lui aveva in mente un progetto diverso, quello che conosciamo è il frutto di migliorie aggiunte negli anni successivi.

Santa Chiara, costo del biglietto: 6,00€ – Sito Ufficiale
Pause caloriche
Pensavate che non avrei parlato del cibo? Allora mi conoscete poco.. Ovviamente c’è l’imbarazzo della scelta su questo argomento. La prima cosa che ho mangiato è stata una sfogliatella in via San gregorio Armeno. Poi una bella Frittata di Pasta dal “Presidente” in Via dei Tribunali ci stava tutta, ero sveglia dalle 4.30 del mattino e avevo una fame non indifferente! Ho poi assaggiato il vero babà!! Solitamente non è un dolce che cerco qui dalle mie parti, lo trovo sempre troppo inzuppato di rum che copre completamente il sapore del dolce. Mi sono ricreduta subito ed ero pure dispiaciuta che ne avevamo preso uno soltanto da condividere. E’ stata però una scelta saggia visto che dopo abbiamo condiviso un altro Must Have di Napoli: la pizza fritta. L’abbiamo presa da Sorbillo Take Away aspettando pazientemente il nostro turno mentre guardavo la gente gustarsi la propria già comprata roteando gli occhi in segno di goduria massima. Comunque ne è valsa la pena, non la dimenticherò facilmente…
Verso Castel dell’Ovo
Nella zona dei Quartieri Spagnoli, nati appunto durante il dominio spagnolo quando si cercò una sistemazione ai tanti militari in città, si vive la Napoli che ci si aspetta di trovare: quella dei panni stesi che sventolano dai balconi, delle strade strette e palazzi alti che impediscono al sole di penetrare. Questa è anche la zona dove si raccomanda di fare più attenzione alle cose di valore che avete in vista, un po’ come tutte le zone affollate delle grandi città. Da qui proseguiamo verso la Galleria Umberto I, nata negli anni 80 del 1800; gli anni del “risanamento” voluto a gran voce per liberarsi dal degrado che toccava questa zona già da tantissimo tempo per colpa delle taverne del malaffare e dei tanti delitti che avvenivano tra le sue vie. Il progetto fu di Emanuele Rocco ma fu ripreso e successivamente ampliato da altri.

Bastano pochi passi e ci si ritrova in Piazza del Plebiscito che sinceramente pensavo più grande. Lo so che è la bellezza di 25 mila metri quadrati di piazza ma l’ho sempre e solo vista in fotografia o in video e sembrava ancora più grande. Lascia comunque a bocca aperta, anche per l’ottima posizione visto che si trova tra la fine di Via Toledo (scendete a dare un’occhiata alla fermata della metropolitana omonima) ed il lungomare. Prima di fare una passeggiata al mare però è d’obbligo fermarsi a dare un’occhiata al Maschio Angioino, Castel Nuovo, voluto da Carlo I D’Angiò che salì al trono di Sicilia e spostò la capitale da Palermo a Napoli. Questa praticamente era la loro reggia, oltre ad essere anche una fortificazione insieme agli altri castelli già esistenti.
Maschio Angioino, costo del biglietto: 6,00€ – Sito del comune di Napoli per orari e riduzioni

Maschio Angioino

Piazza del Plebiscito
Passeggiando sul lungomare non potevo fare a meno di invidiare chi faceva il bagno all’ombra del Vesuvio, un po’ meno quelli spalmati sulle rocce a prendere il sole. Anche la zona di castel dell’Ovo è presa d’assalto dai bagnanti, forse anche più delle altre zone ma a noi interessa il castello che risale all’epoca dei Normanni ma, come abbiamo ormai imparato, fu rimaneggiato dai popoli che dominarono la città successivamente. Sapete perchè si chiama così? La leggenda vuole che Virgilio, il poeta latino, nascose nelle stanze dei sotterranei del castello una gabbia contenente una caraffa piena d’acqua ed un uovo immerso in essa. Fin quando l’uovo rimarrà intatto non ci saranno problemi per la città di Napoli.
Castel dell’Ovo, entrata gratuita – Sito del comune di Napoli per gli orari
Castel Sant’Elmo e finalmente…pizza!
Per visitare questo castello bisogna spostarsi al Vomero, uno dei quartieri collinari di Napoli. Il castello, che suscitò molte critiche per via della sua architettura, fu fatto edificare da Roberto d’Angiò intorno al 1330. Subì precchi assedi durante i regni di Giovanna I d’Angiò e Carlo V divenendo anche carcere nel 1600. Attualmente è un museo e, dalle sue mura, si gode di una vista pazzesca. Si riesce a vedere la gran parte della città e le sue isole che sembrano più vicine di quanto lo siano in realtà.
Castel Sant’Elmo, costo del biglietto: 5,00€ – Sito per orari e riduzioni

Prima di rientrare a casa, non può mancare una cena a base di pizza! Non si può lasciare Napoli senza aver provato la loro pizza, con quell’impasto elastico, morbido ed il cornicione alto. Abbiamo cenato da “50 kalò” ed io ho scelto una margherita con mozzarella di bufala. Ci sembrava la giusta conclusione per la giornata dedicata a Napoli, una città dove non si può mangiare male ma ricca anche di storia, arte e tradizioni!

E’ possibile quindi vedere Napoli in un giorno? Io direi di si, ovviamente rinunciando a qualcosa e mantenendo il ritmo non troppo rilassato . L’ideale sarebe due giorni per vivere Napoli con calma e vedere il resto delle attrazioni che offre e che io ovviamente non ho citato.
Vi ricordo che potete avere uno sconto su Booking prenotando tramite questo link, e su Airbnb tramite questo. Volete vedere altre foto di Napoli? Allora cliccate qui 😀
Napoli, in un giorno E' possibile visitare Napoli in un giorno? Scopriamolo insieme, attraverso questo itinerario... SpaccaNapoli e San Gregorio Armeno…
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Stavolta vi parlo di un piccolo paese irlandese nella contea di Cork, che inizialmente non era neanche nel mio itinerario principale. Sapete come ci è finito? Ho trovato una foto mentre scorrevo la home di Instagram e mi sono bloccata esclamando “Cos’è questa meraviglia?”.
Kinsale è una piccola città che si affaccia sulla foce del fiume Bandon che crea questa “piccola” insenatura prima di riversarsi nel mare celtico. La sua attrattiva, oltre alla cucina di cui parlerò tra poco, è il suo aspetto da cartolina con le case dalle facciate colorate, i pontili affollati da gabbiani e barche da pesca attraccate, vicoli in sali e scendi che si insinuano tra le case basse, le passeggiate lungo fiume ed il panorama marittimo sull’insenatura. E’ un paesino inoltre famoso, come vi dicevo, per la sua cucina, non a caso è la sede del Gourmet Festival e famosissima a livello internazionale come capitale gastronomica dell’Irlanda. I ristoranti servono quello che il mare offre il giorno stesso; quindi se amate i piatti a base di pesce siete nel posto giusto.
Appena sono scesa dal bus, che mi ha lasciata su uno dei pontili affollati, sono rimasta estasiata dalla bellezza del posto, dall’odore di pesce e mare condito da una giornata di sole accecante che, in Irlanda, è una rarità. Ho lasciato le mie cose in ostello e sono uscita di nuovo ad esplorare il paesino che attira una massa di turisti non indifferente. Nonostante questo affollamento si respira comunque un’atmosfera molto serena e piacevole perchè le persone si distribuiscono lungo l’insenatura per scoprire i piccoli “must see” che custodisce ben distribuiti qui e la.
DESMONDE CASTLE
Il Desmond Castle è una casatorre del 5oo’ che apparteneva ai conti Desmond e fu trasformato in un carcere negli anni successivi. Attualmente ospita il Museo del Vino raccontando la storia del commercio di questo tra i paesi produttori e l’Irlanda. E’ una torre molto piccola ma ben tenuta e risulta completamente diversa dallo stile colorato della città.
KINSALE REGIONAL MUSEUM
Oltre alle collezioni ed i racconti della storia locale, troviamo una cosa molto importante: la storia dell’affondamento del translatantico Lusitania. Questa nave britannica, nel 1915, fu affondata da un sottomarino tedesco e morirono 1198 persone. Una statua nel porto ricorda l’eccezionale opera di soccorso attuata da Kinsale (che capitanava l’operazione intera) e le maggiori città limitrofe.
Nel più lontano 1601 si ricorda invece che Kinsale fu spettatrice di quello che viene ricordato come “l’assedio di Kinsale” in cui gli inglesi e gli ispanico-irlandesi si diedero battaglia. Questo trambusco portò ad una migrazione da parte degli aristocratici che lasciarono definitivamente l’isola di smeraldo dando luogo a quello che viene ricordato con il nome di “Flight of Earls”.
CHARLES FORT
Vi parlo subito di questo forte perchè si ricollega alle battaglie precedenti, infatti fu costruito verso la fine del 1600 proprio per prevenire ulteriori attacchi, soprattutto da parte di francesi e spagnoli. Questo forte orientale è raggiungibile con una bella passeggiata che fiancheggia la foce del fiume, seguite però un percorso che mi sono ritrovata a fare in competa solitudine perchè ho notato che gli altri prendevano la strada in alto e avendola fatta al ritorno vi posso assicurare che si vede veramente poco. Quella che ho scelto di prendere io nonostante i dubbi è la “Scilly Walk” sulla Low Road; non fateci caso se troverete dei cancelli pedonali privati o se sembrerà una strada interrotta, ho chiesto a chi li ci abita ed è un passsaggio libero che arriva fino a Summercove, villaggio che si trova poco prima del forte. La vista da qui è stupenda, solo un muro e della vegetazione vi separa dalle acque cristaline della foce del fiume e, alla fine del percorso, potrete rifocillarvi al The Bulman, un bel pub in pieno stile irlandese. Qualche salita e discesa più avanti il forte farà la sua comparsa, potete visitarlo a pagamento ( www.heritageireland.com ) e godervi la splendida vista. Ovviamente potete raggiungerlo anche in automobile, anzi…più di una volta ho pensato di fare l’autostop per via delle salite molto ripide ma ho deciso di smaltire le calorie che avrei assunto da lì a poco.
JAMES FORT
Dal Charles Fort si vede, in una giornata limpida, il dirimpettaio James Fort, costruito anch’esso per difendere il porto di Kinsale. Ho letto che questi due forti siano collegati da una catena che in caso di attacchi veniva tirata su dall’acqua ed impediva alle navi nemiche di entrate nella foce; non posso darvi per sicura questa affermazione, certo è che qualcosa avevano escogitato per provare a difendersi. Il James Fort si trova sul lato opposto e si raggiunge in molto più tempo. Se volete farvela a piedi dovrete attraversare delle strade ad alto scorrimento e una volta arrivati lì non potrete entrare a visitarlo anche perchè è ormai una rovina. Potete però godere di una vista magnifica e proseguire verso un’altra meraviglia…
Veduta del James Fort dal Charles
OLD HEAD OF KINSALE
A largo di questo promontorio naufragò il transatlantico Luisitania di cui vi parlavo prima e in punta a questo fazzoletto di terra a picco sull’oceano c’è un faro che purtroppo non è visitabile perchè fa parte di una zona privata. Potete però prendere un sentiero (Old Head of Kinsale Loop) prima del cancello che gira intorno al promontorio costeggiandolo per almeno 6 km. Occhio alle raffiche di vento perchè sono fortissime, state attenti a dove mettete i piedi senza farvi distrarre troppo dallo spettacolo che regalano le onde che si infrangono sulle rocce della scogliera.
This evening… #cliffs #Ireland #evening #walking #sea #ocean #Atlantic #Lusitania #Irlanda
A post shared by Karen Cafferkey (@kcaffe) on Feb 3, 2018 at 3:28pm PST
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Kinsale è facile da girare, avete visto che sono tutte cose che si possono vedere in un giorno, se andate di fretta, o due se avete più tempo da dedicarle. Io ho passeggiato a lungo nelle stradine e chiacchierato con alcune persone quando ho raggiunto la zona un po’ più residenziale con meno negozi e molte più case private. Qui, come vi dicevo, si respira un’aria rilassata e serena quindi prendetevi un fish & chips da Dino’s e godetevi l’andirivieni delle barche nel porto, gustate dell’ottima zuppa di pesce (seafood chowder) al pub Kitty O Se’s che sicuramente avrà un cartello all’entrata con l’orario di inizio della musica dal vivo, svegliatevi presto per andare a vedere la marea che sale e trascina in piedi le barche dove i gabbiani dormono indisturbati e poi una bella colazione al Milk Market Cafè mangiando uno o più scones con burro e marmellata.
Quando ho salutato Kinsale l’ho fatto un po’ a malincuore, mi rincuorava solo il pensiero di andare a scoprire un nuovo paese e le sue meraviglie: Killarney, di cui vi ho parlato in questo articolo.
Ragazzi, manca solo Kilkenny e poi ho spuntato tutte le tappe del viaggio di settembre. Probabilmente scriverò, come feci per la Scozia, un articolo per aiutare chiunque voglia girare l’Irlanda con gli autobus. Che ne dite? 😉
Altri articoli irlandesi, cliccando QUI ^_^
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Viaggio in Irlanda: Kinsale Stavolta vi parlo di un piccolo paese irlandese nella contea di Cork, che inizialmente non era neanche nel mio itinerario principale.
#charles fort#ireland#irlanda#irlanda viaggio#james fort#kinsale#kinsale cosa vedere#old head of kinsale#summercove
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BOLOGNA: itinerario dei 7 segreti della città

Questo non è un articolo che vi racconta tutto quello che c’è da vedere a Bologna, ci sono stata troppo poco per poterlo fare, è un itinerario costruito secondo la posizione dei 7 famosi segreti della città; percorribile in poche ore con l’aggiunta di qualche consiglio culinario! Sono stata a Bologna tanti anni fa ma non ho visto nulla perchè avevo poche ore e quello che ho visto neanche me lo…
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E anche questa volta è arrivato il momento di tirare le somme dell’anno passato e programmare il prossimo!
Il 2017 è passato velocissimo, per quanto mi riguarda, ed è stato ricco di emozioni. Ricordo con chiarezza i primi mesi dell’anno in cui programmavo, in preda all’ansia, il primo viaggio da sola in Irlanda. Nel travel dreams dell’anno scorso avevo parlato di questo piccolo sogno e sono felice di poter spuntare una voce su più liste. E, presa dall’emozione di esserci riuscita, ne ho programmato anche un altro in tempo record per settembre! Tra i due viaggi irlandesi, sono riuscita a tornare a Londra per accompagnare la mia amica Valentina e vedere il suo di sogno realizzarsi!
Solo nel mese di dicembre, qualche settimana fa, ho chiuso l’anno scoprendo qualche città italiana. Ho passato 4 giorni in Emilia Romagna e 4 in Toscana, assaggiando, camminando e prendendo appunti ( scriverò di ogni cosa ovviamente).
COSA MI RISERVERA’ QUESTO 2018?
L’Italia
Non ho ancora programmato nulla, lo ammetto! Vorrei riuscire a portare a termine dei progetti fotografici che ho a cuore e per questo ho bisogno di raggiungere altre città italiane, una su tutte Venezia. Ci sono già stata ma ho bisogno di un clima particolare quindi mi devo organizzare per andarci al più presto possibile.
Per quanto riguarda l’Italia, ho notato che mi mancano molte regioni come Liguria, Piemonte, Val d’aosta, Trentino Alto Adige, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna; quindi vorrei spuntarne di nuove non limitandomi ad una sola città per regione!
Europa
La prima cosa che ho mente è finire il giro dell’Irlanda, mi manca quella del Nord e la zona del Donegal. Vorrei vedere le Isole Faroe che punto da almeno da 7 mesi e magari approfittare dello scalo a Copenaghen per vedere anche lei; mi affascina tantissimo!
Vorrei tornare in Belgio perchè l’ho amato e, detto questo, sulla lista rimangono ancora, dall’anno scorso: Amsterdam, Budapest e Cracovia; che dovrò infilare da qualche parte anche solo per pochi giorni! Vediamo se riesco eh!
Il resto del mondo…
La Nuova Zelanda è sempre stata lì in un angolino, ogni tanto bussa per attirare l’attenzione ma io cerco di ignorarla perchè non dovrei partire per almeno un anno per potermela permettere. Mai dire mai, potrei sempre vincere qualche soldo alla lotteria! Se doveste vedere improvvisamente che posto foto della Nuova Zelanda, saprete cosa c’è sotto! XD
Al momento il blog si ferma per qualche giorno, lo so che non ho postato granchè nell’ultimo mese ma avevo bisogno di più tempo per me stessa e riordinare le idee dopo un lutto familiare che mi ha lasciata un po’ stordita; ora mi godo le feste natalizie ed il tepore che solo loro riescono a regalare. Rimarrò attiva ovviamente sui social (facebook, instagram ) e ne approfitterò per preparare i nuovi articoli del 2018, lavorare alle tante foto scattate negli ultimi viaggi e cercare qualche offerta vantaggiosa per i travel dreams del 2018!! 😀
BUONE FESTE A TUTTI e….non smettete mai di sognare!
❤
TRAVEL DREAMS 2018 E anche questa volta è arrivato il momento di tirare le somme dell'anno passato e programmare il prossimo!
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Cena Irlandese fai da te!
Noi italiani andiamo fieri della nostra cucina ma sopratutto dei nostri ingredienti, viaggiando però bisogna abbandonare ogni cellula del nostro essere legata alle tradizioni del nostro posto e gettarsi completamente nel nuovo. Scoprire la storia culinaria è una delle cose più belle dei viaggi ed io, solitamente, mi ci immergo completamente dimenticando, per un po’, il cibo italiano. Nell’ultimo…
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Se dovessi usare tre parole per descrivere questa zona sceglierei sicuramente: pioggia, sorrisi e natura. Sono le prime cose che mi vengono in mente se chiudo gli occhi e ripenso ai giorni passati a Killarney.
Ma andiamo con ordine..
Questa zona non l’avevo mai considerata nei miei viaggi mentali ma quel giorno di giugno, mentre aspettavo mia madre in macchina, sotto un albero per ripararmi dai 40 gradi, sfogliavo la mia guida e becco una foto del Parco Nazionale. “Cos’è sta meraviglia? Voglio andarci!” . Così Killarney finì nell’itinerario che avrei creato da lì a qualche settimana, solo dopo essermi assicurata che il parco fosse accessibile a piedi e senza guide; preferisco stare per i fatti miei se possibile, così posso fermarmi per fare foto, video o semplicemente riposare godendomi il panorama.
Effettivamente la città di Killarney (Cill Airne in Gaelico) non ha nulla di particolare, una classica città irlandese con le case colorate che però offre tantissimi B&B, Hotel e Ostelli proprio per i viaggiatori che intendono fermarsi per visitare tutto quello che c’è intorno alla città. Oltre a posti dove dormire ci sono tantissimi pubs, tutti con musica dal vivo, birra a fiumi e cibo tipico. La musica è una costante di Killarney, faceva da sottofondo a tutte le serate, anche quelle dove uscivo per raccimolare la cena al supermercato.
Tutto intorno alla città c’è un’assoluta meraviglia da scoprire e, se volete un consiglio, rimanete lì almeno 5 notti perchè le mie 3 non sono bastate per vedere tutto, soprattutto se vi imbattete in un tempo un po’ pazzo tipico dell’Irlanda.
Come prima cosa munitevi delle informazioni necessarie, le potete trovare al centro informazioni per turisti in Beech Road, così vi indicheranno tutti i punti di interesse nei parchi, come raggungerli e quanto distano l’uno dall’altro. Io vi racconto quelli che sono riuscita a vedere in quei 4 giorni scarsi e ricchi di pioggia.
ROSS CASTLE
E’ l’attrazione del National Park più vicina alla città, raggiungile a piedi o in bicicletta (ci sono noleggi ad ogni angolo) attraverso una passeggiata nei giardini e nel parco. Non è strano incontrare qualche mucca durante il percorso o qualche cervo indifferente. Il Ross Castle si affaccia sull’insenatura del lago Lein e risale al quindicesimo secolo, periodo in cui era occupato dal Clan O’ Donoghue Ross. Come al solito, non è un vero e proprio castello come lo intendiamo noi, ma più una torre come tutte quelle sparse in Irlanda. Il castello è visitabile attraverso una guida ma io non avevo tempo per chiudermi al suo interno, volevo girarci intorno prendendo i vari percorsi che si snodano nella piccola penisola sulla quale è costruito. Quel giorno non ha mai smesso di piovere ma io ero attrezzata con giacca, scarpe e zaino impermeabile quindi non mi sono fermata finchè non ho fatto tutto il giro tra sentieri isolati, alberi caduti, spiagge che sembravano una location da film del mistero, piccoli angoli nascosti che avrebbero messo in difficoltà qualsiasi pittore. Le foto purtroppo sono quasi tutte da cellulare, ho tirato fuori la fotocamera solo quando ero al riparo sotto agli alberi più fitti di vegetazione ma neanche in quel caso gli avrei reso giustizia. Posso però cercare di descrivere l’emozione che ho provato camminando in completa solitudine sotto la pioggia; un po’ come quando guardi il cielo e ti rendi conto di essere un misero puntino su un pianeta che galleggia nello spazio… ma questa sensazione, invece di spaventarmi come sempre, mi ha regalato il doppio dell’energia! Potevo sentirla scorrere sotto l’impermeabile e spingermi a camminare per ore senza sentire mai la stanchezza.
Dal Ross Castle c’è la possibilità di prendere una barca che parte alle 10.30 del mattino che fa il giro del lago e, passando sotto vecchi ponti, raggiunge il successivo lago, il Muckross Lake per poi finire anche nell’Upper Lake. Da li si può riprendere la barca per tornare indietro oppure, amando il sano trekking, si può seguire il sentiero che passa accanto alla PURPLE MOUNTAIN (832 m), camminare per almeno 10 chilometri fino al GAP OF DUNLOE e poi tornare in città ancora camminando o servendosi del bus. Non ho provato il giro ma chi l’ha fatto mi ha riferito essere molto bello ed intenso (da fare anche al contrario volendo), soprattutto se c’è un tempo migliore di quello che ho beccato io il primo giorno.
Il lago Lein è costellato di isole di ogni dimensione, sono circa 30 e dal Ross Castle partono anche le gite in barca per visitare l’isola più grande del lago: INNISFALLEN che ospita i resti di un’antica abbazia fondata nel settimo secolo da St. Finian.
MUCKROSS ABBEY
Il giorno dopo mi sono spostata verso la zona un po’ più lontana. Sono andata ad aspettare il bus alla fermata, sono salita e dopo aver parlato con l’autista sono scesa: non faceva le fermate scritte sul brochure che avevo io o almeno non negli orari prestabiliti, quindi incazzata nera ho deciso di farmela a piedi. C’è la possibilità di affittare una bici e sarebbe stata l’opzione migliore visto che la strada per raggiungere l’entrata dell’abbazia non è molto panoramica. Vi racconterò dopo i fortuiti casi della vita; prima vi spiego due cose sull’abbazia. Sono solo le rovine di un’abbazia francescana nata nel 1448, i resti sopravvissuti al passaggio delle truppe di Cromwell nel 1652; il chiostro si è mantenuto benissimo però ed è veramente suggestivo con quel bellissimo albero al centro. L’abbazia è immersa nella natura e intorno c’è il classico cimitero con tanto di croci celtiche.
MUCKROSS House & Gardens
Proseguendo verso i sentieri segnalati, passeggiando tra alberi caduti e altri altissimi, biciclette che sfrecciano veloci e carrozze trainate da cavalli si arriva alla Muckross House & Gardens. Questa parte sarebbe il nucleo originale dal quale poi nacque il parco nazionale, instituito per salvaguardare la natura di questa parte della contea e valorizzarne la bellezza. L’architetto William Burn realizzò la tenuta nel 1843, si affaccia sull’omonimo lago ed è in stile neoelisabettiano. La famiglia Vincent fu l’ultima prioprietaria di questa tenuta e al suo interno ci sono quadri della famiglia oltre all’arredo e alcuni dipinti che ritraggono la natura della zona. Da non perdere anche la Muckross Traditional Farm gestita ancora con le regole delle fattorie di una volta. Un giro veloce perchè fuori il tempo stavolta è bellissimo e voglio godere dei giardini (schivando le carrozze trainate dai poveri cavalli che sono ad ogni angolo e che, scusate ma io trovo di un trash assurdo), soprattutto dei percorsi che seguono il perimetro del lago fino all’OLD WEIR BRIDGE, punto panoramico dove si uniscono il Muckross Lake e l’Upper Lake.
Facendo tutto il giro del lago, passando accanto alla TORC MOUNTAIN (535 m), che si può scalare grazie ai sentieri per il trekking, si arriva alla cascata.
TORC WATERFALL
La Torc Waterfall si raggiunge anche dalla strada tramite bus o macchina, c’è un comodo parcheggio e seguendo le scale si arriva alla zona panoramica. E’ un bel po’ turistica, calcolate che per fare una foto decente ho dovuto aspettare che si togliessero almeno 8 persone. Quel giorno non era al massimo della sua potenza nonostante faccia un salto di oltre 18 metri, aveva piovuto poco per gli standard irlandesi, quindi era un po’ fiacca ma mi è sembrata comunque stupenda e merita una visita, soprattutto per la zona in cui si getta: alberi ricoperti di muschio e una fitta vegetazione. Da qui partono altri sentieri che si inerpicano in salita ma io sono andata via, verso una zona più alta e panoramica…
LADIES VIEW
Non è altro che una piazzola su strada ma è posizionata in una zona strategica che si affaccia sulla vallata dove si scorgono perfettamente i tre laghi del Killarney National Park e una parte del Gap Of Dunloe citato all’inizio. Perchè questo bizzarro nome? Semplicemente perchè furono la Regina Victoria e le sue dame di compagnia a godere della spettacolare vista a perdita d’occhio durante la loro visita in Irlanda nel 1861. Saranno rimaste senza fiato osservando l’erica in fiore e la ginestra ornare le dolci colline che accolgono piccole spiagge bianche nei punti in cui i corsi d’acqua si infilano nelle insenature naturali della terra. Il giorno in cui ho avuto la possibilità di affacciarmi sullo stesso panorama c’era anche un bellissimo gioco di luci ed ombre regalato dalle nuvole e dal sole che si nascondeva dietro di loro, non avrei potuto chiedere di meglio. Non c’era neanche tanta gente per essere un luogo abbastanza turistico e ne sono stata felice!
MOLL’S GAP
Poco più a sud, seguendo la strada N71 che altro non è che la famosa RING OF KERRY, chiamata così perchè gira in tondo nella contea di Kerry, c’è il Moll’s Gap. E’ la zona panoramica per eccellenza, fuori dal Parco Nazionale che si affaccia sulle Montagne della catena montuosa MACGILLYCUDDY’S, la vetta più elevata di tutta l’Irlanda fa proprio parte di questa catena di montagne e si chiama Carrauntoohil, alta più di mille metri. Al di sotto delle alte montagne dal colore rossastro, si snoda la Black Valley, chiamata così soltanto perchè appariva la zona più buia di tutta l’Irlanda visto che fu l’ultima a ricevere l’energia elettrica. Almeno così mi è stato raccontato…
E’ stato il fortuito caso della vita, che non vi ho detto prima, a raccontarmi tante delle cose che state leggendo ora. Forse alcuni lo sanno già ma quando scesi dal bus e decisi di farmela a piedi non passò molto che un’auto si fermò chiedendomi se avessi bisogno di un passaggio. Senza pensarci due volte entrai in macchina e nonostante quel gesto mi sembrò un po’ incosciente, ora posso dire che è solo grazie a Patrick che sono riuscita a vedere così tante cose quel giorno. Un anziano signore in pensione, che ha lavorato per anni in Canada, che ora per passa il tempo giranzolando per Kilkenny e caricando turisti sprovvisti di automobile.
“Io sono in pensione, non ho nulla da fare, se ti va ti porto io a vedere la zona..ce ne sono di cose da vedere! Non ti basterebbe una settimana, quanto rimani?”
“Domani purtroppo vado via, ho il bus in mattinata”
“Peccato! Allora ti dico tutto quello che si può vedere così quando torni sai già come fare…” e così abbiamo continuato a parlare, scendendo ogni tanto dall’auto per avvistare qualche aquila o qualche capra che sonnecchiava sulle rocce a bordo strada. Ho fatto domande su qualsiasi cosa e anche lui ha voluto sapere dell’Italia e della mia vita. Grazie a lui ho visto zone e scoperto dettagli che nessuna guida dirà mai e ne sono felicissima. Probabilmente non dimenticherò mai la sua gentilezza ed il vizio, che mi faceva troppo sorridere, di fermarsi a bordo strada con le quattro frecce per rispondere alla mie domande, come se parlare ci distraesse dal viaggio e dal panorama. Dopo ore insieme mi ha scaricata alla Muckross House e da lì ho proseguito a piedi per tutta la zona del parco, tornando in ostello stanchissima per i chilometri macinati ma pienamente soddisfatta.
Un’altra nota di merito va all’ostello e alla sua posizione strategica, vicino all’entrata del Parco. Il Black Sheep Hostel, gestito da giovani e da volontari con un’atmosfera così serena che ho fatto veramente fatica quella mattina ad andarmene! Ho conosciuto tante persone di ogni nazionalità in quei giorni e con alcune sono contenta di essere rimasta in contatto.
Per quanto riguarda il cibo, in città si può mangiare un po’ dove capita, ci sono così tanti locali, pubs, ristoranti, take away, supermercati, tea rooms che c’è l’imbarazzo della scelta. Io ho usufruito per la cena (zuppe, stufati e guinness) del Pub “Muphy’s Bar” e per colazione, merenda e panini take away della Tea Room “Jam Cafè”.
Stavo dimenticando di dire che da qui partono anche molti tour per la penisola di Dingle ed il Ring of Kerry, in città ci sono molte agenzie, per chi è a piedi, che fanno il giro in una giornata. Se siete in macchina potete farvele con calma e come preferite… Se state pensando di andare in Irlanda includete questa zona nel vostro itinerario, non vi deluderà! E se vedete Patrick, salutatemelo! 😀
Cill Airne è Killarney in Gaelico 😉
Viaggio in Irlanda: Killarney ed il National Park Se dovessi usare tre parole per descrivere questa zona sceglierei sicuramente: pioggia, sorrisi e natura. Sono le prime cose che mi vengono in mente se chiudo gli occhi e ripenso ai giorni passati a…
#dingle penisula#ireland#irlanda#killarney#muckross house#national park#ring of kerry#ross castle#viaggio da sola#viaggio in irlanda
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Inizio a raccontarvi del nuovo viaggio in Irlanda, partendo da Cork anche se non è stata la prima tappa, perchè ho fatto un sondaggio sulle storie di instagram ed ha vinto questa città. Chi l’ha votata forse rimarrà un po’ deluso dal mio articolo aspettandosi chissà cosa da Cork che invece possiede pochi punti d’interesse storico ed è quella che mi è piaciuta meno tra tutte le città visitate in Irlanda.
Non per questo va esclusa dall’itinerario Irlandese perchè siamo tutti diversi e abbiamo diverse percezioni dell’atmosfera che ci circonda; inoltre c’è sempre qualcosa che ci cattura e rimane impresso, anche nei posti che ci hanno lasciato indifferenti o hanno poco da offrire. Quindi vediamo cosa c’è da visitare di interessante nella città e che vi consiglio…
Ho raggiunto Cork in bus da Kilkenny, sono arrivata in serata quindi, si può dire, che l’ho visitata in un solo giorno. Dalla stazione dei bus mi sono inerpicata per le ripide strade della parte alta della città dove avevo l’alloggio e ad aspettarmi c’erano un tea caldo con un muffin molto graditi.
Il giorno dopo esco alla buon ora perchè ho poco tempo per scoprire cos’ha da offrire Cork e parto dallo SHANDON QUARTER, il quartiere popolare che si trova nella parte alta della città; caratterizzata dai sali e scendi dettati dall’inclinazione naturale delle colline su cui è costruito.
Il quartiere di Shandon è stato molto importante per l’affermazione della città a livello commerciale e dell’Irlanda stessa. Un cartello riporta tutta la storia del quartiere cosparso di negozi che sono stati restaurati ma mantengono quella sensazione di vissuto quando ci si passa di fronte o si entra al loro interno per curiosare o cercare qualcosa da spizzicare. Il nome Shandon deriva da due parole gaeliche: Sean e dùn, che significano vecchio e castello; il quartiere è quindi la fortificazione più antica dell’area che comprende anche il Butter Exchange. Questo era il luogo in cui, tra il 700 e l’ 800, si decideva il prezzo di vendita del famoso burro salato esportato in Europa e America. Oggi è un museo dedicato e si trova accanto alla chiesa di St. Anne con la sua torre campanaria che ospita le Bells of Shandon: otto campane fuse nel 1750 che si possono suonare salendo sulla torre (ovviamente a pagamento), oltre ad avere un’ottima vista dell’intera città dall’alto.
Ho camminato per queste strade di sabato mattina ed ho trovato purtroppo pochi negozi aperti e poche persone in giro, tanti schivi ed indifferenti, altri gentili e sorridenti. A Cork si cammina veloci e si è sempre indaffarati, l’ho trovata dinamica e leggermente caotica soprattutto scendendo verso il fiume Lee che scorre nella zona pianeggiante dividendo Cork in piccole isole cosparse di ponti, canali e viali che spesso possono far perdere l’orientamento! E non lo dico tanto per…
Il fiume però è stato sempre un ottimo amico per scambi e commerci soprattutto alimentari, ecco perchè mi sono diretta in centro città per visitare l’ENGLISH MARKET, uno dei mercati coperti più grande d’Irlanda che propone una vasta scelta tra i migliori cibi locali.
Ho preso una scorciatoia tra abitazioni e viette nascoste, che scendeva rapida con gradini alti e numerosi, non scherzavo quando vi dicevo che nella parte nord della città è tutto un sali scendi; ho attraversato il fiume ed ho percorso la zona più indaffarata e caotica tra St. Patrick Street e Grand Parade. E’ su quest’ultima che trovo l’entrata dell’English market e mi fiondo a curiosare tra i banchi. Giacomo I lo fece costruire nel 1610 e all’interno troviamo generi alimentari su ogni banco, principalmente pesce e carne, ma anche frutta, verdura e qualche prodotto particolare. Avrei potuto sfruttare il tempo per visitare altre zone di Cork ma ho sostato nel mercato per almeno due ore, fotografando ogni dettaglio e passeggiando tra i clienti che facevano spesa, ho perso tempo a fare qualche chiacchiera e a mangiare qualcosa per pranzo tipo le salsicce e patate del banco “Gourmet Sausage”.
Dopo pranzo avevo appuntamento con la mia host di Airbnb che, la sera prima, mi aveva proposto di andare con lei, la figlia ed un suo amichetto al Blarney Castle, mi avrebbe dato un passaggio di andata e ritorno per evitarmi i mezzi pubblici che di domenica passano anche meno di frequente. Mi dispiaceva non avere l’intera giornata per visitare Cork ma non volevo perdere l’occasione di vedere qualcosa che non avevo neanche considerato e fare due chicchiere con qualcuno; così ho accettato e alle 14 ci siamo incontrate in città.
Prima di andare all’appuntamento con Emilie su McCurtain Street e prendere un tea nel carinissimo Tara’s Tea Room, ho girovagato ancora un po’ tra le vie che compongono l’isola principale racchiusa tra le due sponde di fiume, che coinvolge anche South Mall e Oliver Plunkett Street; viette che non sono altro che canali ricoperti e sfruttati come arterie commerciali e residenziali. Tantissima gente a piedi, tanti turisti ma altrettanti del posto che sfrecciano con buste della spesa e dello shopping, artisti di strada e venditori ambulanti. Un mix festoso ed indaffarato tipico di una città abituata al commercio e al via vai di persone, sopratutto la sera quando i pubs ed i ristoranti si riempiono di persone fino a tarda notte.
Se doveste passare da queste parti vi consiglio quindi di vedere il Quartiere Shandon e l’English Market e di non perdervi la zona pianeggiante della città ed i numerosi locali aperti fino a tardi che offrono ottimo cibo locale e musica tipica! Ovviamente nei prossimi post vi parlerò anche del Blarney Castle ed i suoi giardini, visti quel sabato pomeriggio un po’ uggioso. Mi è piaciuto molto, quindi sono meno pentita del tempo “rubato” a Cork che nonostante sia quella con meno punti nella mia classifica personale, offre comunque tanti scorci, zone interessanti e molta cultura gastronomica da provare! 😀
Voi avete mai fatto un salto a Cork? Cosa ne pensate? 😉
Irlanda: Cork Inizio a raccontarvi del nuovo viaggio in Irlanda, partendo da Cork anche se non è stata la prima tappa, perchè ho fatto un sondaggio sulle storie di instagram ed ha vinto questa città.
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Eccomi con la quarta ed ultima parte dedicata a Dublino. Se non avete letto le parti precedenti le trovate rispettivamente qui:
Parte 1 – Parte 2 – Parte 3
L’ultimo giorno mi sono lasciata alcuni parchi per le ore soleggiate e alcuni musei per i momenti di pioggia. La prima tappa del giorno è la DUBLIN CITY GALLERY o Hugh Lane, inaugurata nel 1908 comprende opere contemporanee e moderne sia irlandesi che internazionali. L’ingresso è gratuito ma è richiesta una donazione di almeno 2€. La collezione comprende 39 opere che sono state donate appunto da Hugh Lane a questo museo oltre a donazioni di altre figure di spicco.
Una volta uscita da questo museo ho attraversato il parco che si trova proprio di fronte: GARDEN OF REMEBRANCE. Di questo piccolo giardino, proprio nel centro di Dublino, non ho trovato molte informazioni sulla guida o sul web; so soltanto che è dedicato a chi ha perso la vita per combattere per l’Indipendenza del paese ed è facile da ricollegare alla vicina Parnell Square, zona in cui videro la morte i combattenti della Rivolta di Pasqua. Non è un giardino così spettacolare, è molto lungo e ornato soprattutto da fontane; quello che cattura lo sguardo però è l’opera d’arte di Oisin Kelly che rappresenta dei bambini che si trasformano in uccelli; ho scoperto poi che è dedicata ai figli di Lir; una storia della mitologia irlandese.
Lir era il dio del Mare e sposò Aeb. Questa gli diede quattro figli, tre maschi ed una femmina. Quando Aeb morì lasciò un vuoto nella vita dei bambini così Lir decise di risposarsi e lo fece con Aoife, una delle sorelle di Aeb. Aoife era molto diversa dalla sorella buona e gentile, divenne ben presto gelosa dei 4 bambini amati così tanto dal padre che decise di maledirli grazie all’aiuto di un Druido e farli vivere per 900 anni sotto l’aspetto di cigni. Quando Lir lo scoprì cerco di convincerla a tornare su i suoi passi ma lei fu irremovibile così venne bandita dal regno e Lir passò il resto della sua vita in riva al lago dove si trovavano i suoi figli/cigni.
sdr
dav
Dopo la parentesi mitologica che fa di me un po’ Alberto Angela (ma magari! Dove firmo?) mi sono spostata a vedere MARRION SQUARE. Si trova vicino St. Stephen Green quindi sapevo già la strada ma poco e niente su suo conto, oltre alla presenza della statua di OSCAR WILDE. Ho scoperto dopo, seduta su una panchina leggendo la guida, che era stato scelto per essere la sede di una nuova cattedrale e che tutti gli edifici che lo contornano sono in stile georgiano. Alcuni sono anche famosi: c’è la casa della famiglia di origine di Oscar Wilde al numero 1, il poeta Yates al numero 82 e il patriota O’Connell al 58. In questo piccolo parco ho notato ancora di più quanto i Dublinesi passino la pausa pranzo fuori all’aria aperta e nei parchi; qui ho pranzato anche io con altre persone finchè la pioggia non ci ha raggiunto. Mi piace imitare le persone del posto, l’ideale sarebbe passare tanto tempo in ogni luogo che visito così da riuscire ad assorbire gli usi e costumi facendoli un po’ miei ma le disponibilità di tempo e soldi sono un po’ scarse e mi accontento di assaporare piccoli momenti .
Quando è arrivata la pioggia ad accelerare il mio pranzo e quello di un signore accanto a me, sono scappata nella NATIONAL GALLERY.
La Galleria nazionale si trova in uno stupendo edificio proprio vicino ai giardini e fu fondata nel 1854 nonostante abbia aperto al pubblico molti anni più tardi. L’ingresso è gratuito per ammirare tantissime opere irlandesi, italiane e olandesi. La maggior parte delle opere al suo interno sono frutto di donazioni di collezionisti privati, accanto ad ogni quadro c’è anche il nome del donatore. Ho passato ore qui dentro e ammetto che, quando sono nei musei, passo molto tempo seduta sui divanetti centrali ad assorvare le opere: in verità sto riposando i piedi massacrati!! Ditemi che lo fate anche voi, mi sentirò meno sola e paracula 😛
Qui ho trovato anche il dipinto che ritrae Graham Norton, il famoso presentatore dell’omonimo show sulla BBC, lo conoscete? 😀
Visto che il cielo sembrava schiarirsi per qualche istante e avevo dato qualche minuto di pausa alle gambe, mi sono diretta verso altri giardini che avevo lasciato fuori da programma degli altri giorni: DUBH LINN GARDENS proprio vicini al castello di Dublino, ma soprattutto alla CHESTER BEATTY LIBRARY.
I Dubh Linn Gardens sono molto piccoli ma particolari, se visti dall’alto si può notare un motivo celtico creato dai piccoli sentieri che lo costituiscono. Io sono entrata laterlamente attraversando un minuscolo giardino con delle scale per poi arrivare ad un piccolo ponte, da lì si può già notare il disegno creato dai sentieri, anche se quando sono andata io l’erba era stranamente tendente al giallo. Li accanto sorge la Chester Beatty Library nata nel 1950 per esporre le miniature e e le collezioni di Sir Alfred Chester Beatty.
Come dicevo prima, il tempo è il nostro peggior nemico nei viaggi brevi, quindi dovevo iniziare a dire addio a Dublino. Un ultimo giro a Temple Bar per salutarla e rendere omaggio alla zona più caotica e colorata della città. Volevo ascoltare per l’ultima volta la musica uscire dai locali affollati, mi sono seduta cercando di osservare ogni minimo dettaglio e portarlo con me una volta tornata a casa. Gli istanti sono rimasti impressi nella mente e nel cuore come fotografie mai scattate e la sensazione di essere a casa, lontana da casa, posso sentirla ancora adesso pungere un po’ gli occhi mentre scrivo.
Dublino mi ha messa a dura prova durante il primo viaggio in solitaria, mi ha fatta sentire sola in alcuni momenti, in altri troppo osservata e a disagio, nella maggioranza del tempo accolta e rilassata. Sono stata in Irlanda di nuovo ultimamente, ma avevo escluso tristemente dall’itinerario proprio Dublino per questioni pratiche e di tempo; è stata una stupenda sorpresa quando il bus dall’aeroporto diretto a Kilkenny l’ha attraversata in pieno lasciandomi con un’espressione di gioia per almeno un’ora. Ho allungato il collo verso i finestrini scorgendo zone già visitate e cercando di capire dove fossimo; ho riconosciuto l’entrata alla zona di Temple Bar, i vari ponti, i nomi delle strade…e lì ho capito che nonostante le sensazioni strane provate nel viaggio precedente, avrei voluto chiedere all’autista di fermarsi anche solo 10 minuti perchè Dublino, nonostante tutto, aveva proprio fatto centro!
Quarta ed ultima parte alla scoperta di Dublino... Eccomi con la quarta ed ultima parte dedicata a Dublino. Se non avete letto le parti precedenti le trovate rispettivamente qui:
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Blogger Recognition Award
Piccola devizione dalla programmazione solita ma partecipo volentieri anche io a questo BLOGGER RECOGNITION AWARD grazie ai tre blog che mi hanno nominata: Silvia di The Food Traveler, Celeste di Be Right Back e Gabriele e Martina di Spignattando. Grazie a tutti per aver pensato a me! 😀 Le regole di questo premio, nato per promuovere e diffondere il lavoro dei blogger, sono semplici: Ringraziare…
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IRLANDA 2.0 - La verità sul secondo viaggio da sola
IRLANDA 2.0 – La verità sul secondo viaggio da sola
Sono tornata da una settimana ed ho una strana sensazione. Vi capita mai di pensare, dopo un viaggio, di esservelo immaginato? Che nulla fosse reale? Fortunatamente ho le foto che lo testimoniano ed un’esperienza di alti e bassi che non dimenticherò facilamente. Vi spiego meglio… Il titolo non è un “acchiappa click”, la verità è che quel 13 settembre, io non volevo partire. Ho acquistato il volo…
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