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Rendetevi conto di quando siete felici, e sappiate riconoscere quando avete abbastanza. Quanto al risolvere i problemi spendendoci soldi: i soldi sono fatti per quello. Mio zio Alex Vonnegut, un assicuratore che abitava al 5033 di North Pennsylvania Street, mi ha insegnato qualcosa di molto importante. Diceva che quando le cose stanno andando a gonfie vele bisogna rendersene conto. Parlava di occasioni molto semplici, non di grandi trionfi. Bere un bicchiere di limonata all'ombra di un albero, magari, o sentire il profumo di una panetteria, o andare a pesca, o sentire la musica che esce da una sala da concerti standosene fuori al buio, oppure, oserei dire, l'attimo dopo un bacio. Mi diceva che era importante in quei momenti, dire ad alta voce: «Cosa c'è di più bello di questo?» Zio Alex, che è sepolto a Crown Hill insieme a James Whitcomb Riley, mia sorella e i miei genitori, i miei nonni, i miei bisnonni e John Dillinger, pensava che fosse uno spreco terribile essere felici e non rendersene conto.   Kurt Vonnegut, Quando siete felici, fateci caso   #KurtVonnegut #Vonnegut #happiness # Pennsylvania #usa #ithaka #way #ontheroad #literature #maps #mapsofliterature #americanliterature #quotes #book #bookstagram #street (presso Pennsylvania, USA) https://www.instagram.com/p/CfzVgoKr-qO/?igshid=NGJjMDIxMWI=

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«(…) per quanto fantastica e meravigliosa possa essere ed è l’Isola Bella, è tuttavia bellissima». Charles Dickens   #ithaka #way #ontheroad #literature #maps #mapsofliterature #quotes #book #bookstagram #street #italy #isolabella #island #lagomaggiore #isoleborromee #CharlesDickens #Dickens (presso Isola Bella - Lago Maggiore) https://www.instagram.com/p/CcnVBjHKkvy/?igshid=NGJjMDIxMWI=

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Quando poteva, Claudia andava a correre al vicino Weißensee, un lago cittadino a due passi dal centro di Berlino, dove qualche madre coraggiosa si tuffava nuda nelle terse mattine di mezza stagione. Eravamo cresciuti in un paese pieno di campanili che annunciavano messa, ma soprattutto c’era la stradina che ci avrebbe portati al mare poco prima che finisse la primavera o prima che incominciasse l’inverno. Senza un tuffo in acqua eravamo perduti, sporchi, affranti. Bagnarsi era una specie di purificazione prima di ogni nuovo, promettente capitolo delle nostre vite, l’inizio di un anno scolastico, accademico, professionale o sentimentale. Pur essendo lontani dal mare, quel periodo della mia vita con Claudia lo avrei ribattezzato il “periodo acquatico”. Un sabato sera la sorpresi sveglia a letto, leggeva sul Kindle e ascoltava musica. Era al buio. (…) -       Non mi bacerai mai più? -       Non baciavo te. -       E chi? -       Baciavo tutto quello che eravamo e non siamo più. Mario Desiati, Spatriati (presso Berlín) https://www.instagram.com/p/CcGhwoNr2v3/?igshid=NGJjMDIxMWI=

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«Era gennaio, faceva freddo, era buio e pioveva, ero stanco e mi sentivo malissimo, i tergicristalli non funzionavano, avevo i postumi di una lunga serata passata a bere e a parlare con un regista milionario che voleva farmi scrivere un film sui Tate Murders «tipo “Bonny & Clyde”, pieno di brio e stile». Nessun accenno ai soldi. «Saremo soci, al cinquanta per cento». Era la terza offerta del genere che ricevevo in sei mesi, segno molto scoraggiante dei tempi. Procedevo a fatica sulla Coast Highway a quindici miglia l’ora, con la testa fuori dal finestrino, la faccia gocciolante, gli occhi che si sforzavano di seguire la linea bianca, il tettino di vinile della mia Porsche del 1967 (quattro rate ancora da pagare, la società finanziaria che premeva) quasi strappato via dalla pioggia sferzante, quando finalmente raggiunsi l’uscita per l’oceano. Vivevamo su Point Dume, una lingua di terra che si spingeva nel mare come una tetta in un film porno, era la punta più a nord dell’insenatura che forma la baia di Santa Monica. Point Dume è una comunità senza lampioni, un caotico agglomerato suburbano così intersecato da strade piene di curve e senza sfondo che dopo averci vissuto per vent’anni mi ci perdevo ancora se c’era la nebbia o se pioveva, finendo spesso a vagare per strade che poi erano solo a un paio di isolati da casa mia».   John Fante, Il mio cane stupido   #Fante #JohnFante #americanliterature #usa #losangeles #california #pointdume #santamonica #ithaka #way #ontheroad #literature #maps #mapsofliterature #quotes #book #bookstagram #street (presso Point Dume, Malibu) https://www.instagram.com/ithaka.a.way/p/CXG71uKs7Xy/?utm_medium=tumblr

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«Giungemmo finalmente nella città vecchia vera e propria, ed ecco apparire ai miei occhi quel- l’opera insigne, il primo compiuto monumento dell’antichità che io vedevo; un tempio di mode- ste proporzioni, come si conveniva a una piccola città, e tuttavia così perfetto, così ben ideato, da essere ammirevole ovunque si sia».   Johann Wolfgang von Goethe, Viaggio in Italia   #italy #italia #Goethe #viaggioinitalia #assisi #minerva #ithaka #way #ontheroad #literature #maps #mapsofliterature #quotes #book #bookstagram #street #umbria https://www.instagram.com/p/CT-I5vusGL6/?utm_medium=tumblr

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«Entrò nel Davy Byrne’s. Pub serio. Lui non chiacchiera. Ogni tanto offre un drink. Ma negli anni bisestili, uno su quattro. Una volta m’ha cambiato un assegno. Adesso che mi prendo? Estrasse l’orologio. Adesso fammi pensare. Birra e ginger? – Salve, Bloom! disse Nosey Flynn dal suo cantuccio. – Salve, Flynn. – Come vanno le cose? – Benone… Fammi pensare. Prenderò un bicchiere di Borgogna e… fammi pensare. […] Un sandwich al formaggio, allora. Gorgonzola, ce l’ha?».   James Joyce, Ulisse   #JamesJoyce J#oyce #DavyByrnesPub #pub #dublin #dublino #Ulisse #LeopoldBloom #ireland #gorgonzola #beer #sandwich #ithaka #way #ontheroad #literature #maps #mapsofliterature #quotes #book #bookstagram #street (presso Davy Byrnes) https://www.instagram.com/p/CTc-XZYsl1w/?utm_medium=tumblr

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La prima volta che sulle strade di Acapulco comparve una testa, l’intera città rimase sconvolta. Era una testa di ventidue anni, con i capelli neri e ricci rasati sotto e lasciati lunghi sopra. All’orecchio destro portava un anellino d’oro. L’avevano lasciata su una cabina telefonica davanti a Pizza Hut, a due passi dalla fontana di Diana Cazadora. Infilato all’angolo della bocca, arrotolato come una sigaretta, c’era un biglietto che diceva: “Me gusta hablar”. Mi piace parlare.   Jeanine Cummins, Il sale della terra   #ithaka #way #ontheroad #literature #maps #mapsofliterature #quotes #book #bookstagram #street #JeanineCummins #america #AmericanDirt #ilsaledellaterra #mexico #narcos #Acapulco #journey #drugs #immigrants #murders #borders #feltrinelli (presso Acapulco) https://www.instagram.com/p/CTCN3V6MF7x/?utm_medium=tumblr

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Il 4 luglio, giorno in cui si celebra la festa dell’Indipendenza americana, 1886 venne inaugurata la statua della Libertà. Situata all’entrata del porto sul fiume Hudson, al centro della baia di Manhattan, fu donata dal popolo francese agli Stati Unit. Sul piedistallo vi è inciso un sonetto, intitolato The New Colossus, scritto nel 1883 dalla poetessa statunitense Emma Lazarus. «Keep, ancient lands, your storied pomp! - cries she With silent lips. "Give me your tired, your poor, Your huddled masses yearning to breathe free, The wretched refuse of your teeming shore. Send these, the homeless, tempest-tost to me, I lift my lamp beside the golden door!». «Tenetevi, o antiche terre, la vostra vana pompa - grida essa [la statua] con le silenti labbra - Datemi i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse infreddolite desiderose di respirare liberi, i rifiuti miserabili delle vostre coste affollate. Mandatemi loro, i senzatetto, gli scossi dalle tempeste e io solleverò la mia fiaccola accanto alla porta dorata».   Emma Lazarus   #EmmaLazarus #StatueofLiberty #statue #liberty #newyork #usa #indipendenceday #4luglio #4july #Manhattan #TheNewColossus #poetry (presso Statue of Liberty) https://www.instagram.com/p/CQ6KLuiDf69/?utm_medium=tumblr

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«Il South Anna non è mai stato un gran fiume, e quell’autunno aveva piovuto meno del solito. Il corpo era incagliato su un ramo a una cinquantina di centimetri di profondità. Sono arrivato mezz’ora dopo l’annuncio del vicesceriffo, quando nessuno si preoccupava di “preservare la scena del crimine” o idiozie del genere. Almeno non ancora. In realtà ho anticipato di qualche minuto perfino gli agenti della polizia di Richmond. Non è un posto facile da trovare. Una coppia che si godeva un pomeriggio autunnale da cartolina scivolando sul fiume in canoa ci si è imbattuta, ha tirato in secco l’imbarcazione alla prima insenatura disponibile e ha convinto una casalinga un po’ scossa a telefonare allo sceriffo. Sono stato informato non appena ho messo piede al lavoro. Ieri notte ho sprecato ore preziose dietro a un regolamento di conti tra spacciatori nell’East End, per poi pubblicare la notizia sulla nostra pagina. Ormai era troppo tardi per i tempi stretti dell’edizione cartacea, ma volevamo dare ai nostri fedeli ex abbonati la possibilità di leggere la notizia senza spendere un soldo. Sally Velez si è precipitata ad accogliermi prima ancora che potessi farmi un caffè. «Forse l’hanno trovata» ha detto, la voce attraversata da quella particolare energia che si risveglia dentro di noi solo quando un evento davvero terribile interrompe il nostro tedio. Da un lato ci vergogniamo di noi stessi ma dall’altro, che dio ci perdoni, lo adoriamo».   Howard Owen, Oregon Hill   #incipt  #HowardOwen #OregonHill #ithaka #way #ontheroad #literature #maps #mapsofliterature #quotes #book #bookstagram #street #americanliterature #books #river #crime #virginia #usa #landscape #somewhere (presso Virginia USA) https://www.instagram.com/p/CPd6PrugFBs/?utm_medium=tumblr

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«Così, insieme a Filottete, caricò la canoa e uscì A esplorare la costa, Anse La Raye, Canaries,   scogliere maculate d’uccelli, spiagge ancora innocenti dove vide un bambino solo che cavalcava un tronco e pescava con uno spago, e la memoria gli trafisse il petto   con un arpione; lo salutò a gesti di piroga ma il bambino non ci badò, come a suo tempo faceva Achille con le altre barche. Snello, agile, nudo.   Ma non trovò una baia che gli piacesse quanto il suo villaggio; per quanto incerto il futuro, nessuna insenatura gli parlava sottovoce, nessuna baia gli schiudeva la bocca   come faceva Elena sotto di lui, allora disse a Filottete che finché non si vedeva il posto si continuava verso sud, fino a Grenadines, anche se acqua e cibo scarseggiavano».   Omeros, Derek Walcott   #SaintLucia #omeros #derekwalcott #ithaka #way #ontheroad #literature #maps #mapsofliterature #quotes #book #bookstagram #street https://www.instagram.com/p/CO77qaggZBg/?igshid=9qffnrvkb5n1

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«Erano giovani, freschi di studi, e tutti e due ancora vergini in quella loro prima notte di nozze, nonché figli di un tempo in cui affrontare a voce problemi sessuali risultava semplicemente impossibile. Anche se facile non lo è mai». Ian McEwan, Chesil Beach   #IanMcEwan #ithaka #way #ontheroad #literature #maps #mapsofliterature #quotes #book #bookstagram #street #ChesilBeach (presso Chesil Beach Portland) https://www.instagram.com/p/CO71bs1gbjC/?igshid=14prndkwq697v

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Napoleone I abitò a Longwood House, sull’isola di Sant’Elena, durante il suo esilio, dal 10 dicembre 1815 al giorno della sua morte, il 5 maggio 1821. Alessandro Manzoni, dopo aver appreso la notizia, compose l’ode “Il cinque maggio”.   Ei fu. Siccome immobile,        dato il mortal sospiro,        stette la spoglia immemore        orba di tanto spiro, 5        così percossa, attonita        la terra al nunzio sta,        muta pensando all’ultima        ora dell’uom fatale;        né sa quando una simile 10        orma di piè mortale        la sua cruenta polvere        a calpestar verrà.        Lui folgorante in solio        vide il mio genio e tacque; 15        quando, con vece assidua,        cadde, risorse e giacque,        di mille voci al sonito        mista la sua non ha:        vergin di servo encomio 20        e di codardo oltraggio,        sorge or commosso al subito        sparir di tanto raggio;        e scioglie all’urna un cantico        che forse non morrà. 25        Dall’Alpi alle Piramidi,        dal Manzanarre al Reno,        di quel securo il fulmine        tenea dietro al baleno;        scoppiò da Scilla al Tanai, 30        dall’uno all’altro mar.        Fu vera gloria? Ai posteri        l’ardua sentenza: nui        chiniam la fronte al Massimo        Fattor, che volle in lui 35        del creator suo spirito        più vasta orma stampar.        (...) #ithaka #way #ontheroad #literature #maps #mapsofliterature #quotes #book #bookstagram #street #napoleone #5maggio #santelena #alessandromanzoni #manzoni #LongwoodHouse (presso Longwood House) https://www.instagram.com/p/COd5PWlgWHr/?igshid=17ka61rbh4etc

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«Il villaggio di Holcomb sta sulle alte pianure di frumento del Kansas occidentale, un’area solitaria che gli altri abitanti del Kansas chiamano «laggiù». Un centinaio di chilometri a est del confine del Colorado, la campagna, con i suoi cieli azzurro intenso e l’aria trasparente e secca, sa più di Far West che di Middle West. L’accento locale ha acutezze da prateria, nasalità da bovari, e gli uomini, molti di loro, portano pantaloni stretti da cowboy, cappelli Stetson, stivali a tacco alto e aguzzi in punta. Tutto è piatto e la vista si spinge così lontano da togliere il fiato; cavalli, mandrie di bovini, un bianco torreggiare compatto di silos per il grano che si leva con la grazia di un tempio greco, sono nitidamente visibili molto prima che il viaggiatore ci arrivi vicino». Truman Capote, A sangue freddo   #trumancapote #capote #asanguefreddo #kansas #Holcomb #InColdBlood #Clutter #novel #homicide #ithaka #way #ontheroad #ontheroad #country #somewhere #literature #maps #mapsofliterature #quotes #book #bookstagram #street (presso Holcomb, Kansas) https://www.instagram.com/p/COELAKmgs3u/?igshid=1y2bm5n1zahs7

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«Lady Elisabeth Miller Penrose muore il 21 luglio 1977 nella casa di Farley Farm, circondata dalle persone che ha amato di più anche se non è sempre riuscita a farglielo sapere. Inabissarsi e far perdere le tracce del proprio passato non è un’operazione da tutti, eppure a Lee è venuta alla perfezione, almeno finché è stata in vita. Quando sono andata in vista alla fattoria (…) sono rimasta colpita dalla solarità dei luoghi e dall’amore con cui la famiglia continua a celebrare il ricordo di Lee senza mai ridurla a un santino. Tra le pareti colorate ancora piene di quadri, non si respira l’aria del santuario ammuffito che spesso trapela dalle case dei grandi della storia convertite in musei. Tutto è ancora vivo e vibrante, come quando Farley era invasa dalla tribù di amici chiassosi per cui Lee preparava le sue ricette strampalate». #LeeMiller #Penrose #photographer #woman #reporter #FarleyFarm #Sussex #RolandPenrose #house #country #surrealism #art #serenadandini #lavascadelFührer #ithaka #way #ontheroad #literature #maps #mapsofliterature #quotes #book #bookstagram #street #einaudi (presso Sussex, England) https://www.instagram.com/p/CNsWj0OlGUg/?igshid=xljta8grskgp

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«Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona»   Il castello di Gradara, complesso che sorge sulla sommità di una collina nel comune di Gradara, in provincia di Pesaro e Urbino nelle Marche, secondo la leggenda ha fatto da sfondo al tragico amore tra Paolo Malatesta e Francesca da Rimini, cantato da Dante Alighieri nel V Canto della Divina Commedia.   #Dante #DanteAlighieri #Dantedi #Gradara #castellodiGradara #Marche #Italy #PaoloeFrancesca #DivinaCommedia #Inferno #ithaka #way #ontheroad #literature #maps #mapsofliterature #quotes #book #bookstagram #street #italia (presso Castello Di Gradara......(Pesaro)) https://www.instagram.com/p/CM2FfR2A79F/?igshid=1kb96ecxlyf2v

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La Sacra di San Michele, (Abbazia di San Michele della Chiusa) è una maestosa abbazia sulla vetta del monte Pirchiriano, in val di Susa, che ha ispirato il romanzo di Umberto Eco “Il nome della rosa”, pubblicato nel 1980.   «Era una bella mattina di fine novembre. Nella notte aveva nevicato un poco, ma il terreno era coperto di un velo fresco non più alto di tre dita. Al buio, subito dopo laudi, avevamo ascoltato la messa in un villaggio a valle. Poi ci eravamo messi in viaggio verso le montagne, allo spuntar del sole. Come ci inerpicavamo per il sentiero scosceso che si snodava intorno al monte, vidi l’abbazia. Non mi stupirono di essa le mura che la cingevano da ogni lato, simili ad altre che vidi in tutto il mondo cristiano, ma la mole di quello che poi appresi essere l'Edificio».   #incipit #umbertoeco #ilnomedellarosa #SacradiSanMichele #valdisusa #torino #italy #abbazia #medioevo #MiddleAges #ithaka #way #ontheroad #literature #maps #mapsofliterature #quotes #book #bookstagram #street (presso Sacra di San Michele) https://www.instagram.com/p/CMr89byA5rR/?igshid=1iqoz24brf6qz

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Nato cento anni fa (8 gennaio 1921) a Racalmuto, in provincia di Agrigento, Leonardo Sciascia trascorre l'infanzia circondato da zie e zii nella casa di Racalmuto di via Regina Margherita (oggi via Leonardo Sciascia). È una casa che non dimenticherà mai, e in cui visse poi con la moglie e le figlie. Parlerà della casa anche in diverse sue opere, tra cui “Le parrocchie di Regalpetra”, “La Sicilia come metafora” e “Gli zii di Sicilia”. Acquistata da un appassionato di letteratura, Pippo Di Falco, oggi la casa è stata trasformata in un piccolo museo. «Le case erano allora luoghi privilegiati per l’osservazione delle cose e delle persone, io vi restavo in mezzo alle donne, ascoltavo senza aprir bocca, e finivo per sapere tutto ciò che avveniva in paese, dal primo all’ultimo pettegolezzo, dalla minima maldicenza all’ultima diceria… ed è così che sono diventato scrittore». La Sicilia come metafora #LeonardoSciascia #Sciascia #Sicilia #Italia #ithaka #way #ontheroad #literature #maps #mapsofliterature #quotes #book #bookstagram #street #Racalmuto #Agrigento (presso Racalmuto) https://www.instagram.com/p/CJyDK9ngWvd/?igshid=1p6950td007fu