lamanonellombra

[lamanonellombra]

Conta, pesa, calcola... conta, pesa, calcola. Tutti i giorni della mia vita sono caratterizzati da conta, pesa, calcola. Un circolo che mi fa sentire al sicuro ma che certe volte si intoppa, i momenti in cui la bilancia alza la sua asticella. La crisi che invade la mia mente mi porta a non pensare più niente, a non contare più niente, a non calcolare più niente... digiuno... vuoto... buio... il controllo è ciò che devo avere se voglio diventare ciò che voglio diventare e controllo ogni cosa da ciò che entra a ciò che esce, da ciò che faccio appena sveglia fino a quando non chiudo gli occhi la sera distrutta...

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Vita sola, anima illusa, credevo non ci fossi più caduta. Quel sottile filo che unisce me e gli altri si sta riempiendo di rabbia, si sta riempiendo di lacrime, si sta riempiendo di illusioni. Non so più chi sono né chi voglio essere. Sono davvero una mano nell'ombra, una mano in un ombra audace e piena, ma non di persone, piena di pensieri infiniti che tormentano la mia mente e la mia visione della vita.

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Occhi secchi di lacrime ormai terminate, vita al culmine ma con eleganza, corpo deforme seduto per terra, una lametta nella cover per emergenza... vieni tu animale oscuro, tu belva che mi prendi, mi assapori, fai del mio sangue una bevanda e del mio corpo umile materia. Passa treno del destino, treno che viaggi veloce, che corri verso la mia ora di punta, verso la mia fine, verso la mia bara...

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È successo dinuovo, ho preso le patatine e non sono riuscita a fermarmi. Mi sento una botola, un pozzo senza fondo, uno schifo di cesso... Perché quando inizio a mangiare non riesco più a smettere?

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Perché sono qui? Mi chiedo spesso, perché questa vita non mi ha ancora affondata? Perché quando mi lascio andare c'è sempre qualcuno che mi salva? Come dice sempre un mio amico "Dio non ci vuole", forse ha ragione, forse l'eternità del mio dolore non avrà una fine. Quanto vorrei finire, come una candela spegnermi e smettere di brillare di luce altrui e di non riuscire a mostrare la mia anima perché incupita dagli avvenimenti. Desidero volare libera da ogni volontà, libera dal mio corpo, libera dagli obblighi e finalmente leggera posarmi su una nuvola.

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Come puoi capire cosa passa per la mia testa? Non lo capisco neanch'io. Come diavolo te lo devo dire che non trovi niente in me, smetti di cercare risposte, di pormi domande, di provare a creare un impalcatura nella mia mente per provare a comprendere...

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Hai presente la sensazione che si prova quando non riesci a smettere di mangiare? Quando la tua bocca non smette di masticare e ingoiare? Hai presente quando cerchi di fermarti in tutti i modi ma il tuo occhio finisce puntualmente in del cibo tu inizialmente cerchi di essere forte, ma poi quello stronzo ti prende con sé e ti assuefà, e poi partono i sensi di colpa che vanno dal salterò la merenda o il pasto successivo al "non riesco neanche a controllarmi sul cibo, che motivo c'è che io stia al mondo"

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Due dita in gola e via. Mi libero dai miei sensi di colpa, ma quei sensi di colpa non andranno mai via, un infinito fruscio nelle mie orecchie che mi tormenterà in eterno...

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Sii felice, mi ripeto di continuo. Sii felice come gli altri intorno a te. Sii felice mi ripetono gli altri. Ma io non riesco ad accontentarvi, non riesco ad accontentarmi, io ho l anima nera. Lame argentee pugnalano il mio cuore di continuo, questo cuore stranco di sopportare ancora, questo cuore che urla nel suo muto silenzio

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Sapore di morte in questa stanza, di tutto il male fatto e non ancora denunciato, di tutte le lacrime versate che ne bagnano i tappeti. Eccomi qui, sono qui, sarò sempre qui. Non mi muoverò mai. Sono ciò che ero, non sarò più nient'altro. Vieni qui se vuoi vedere, la casa di una donna vuoi osservare. Muri graffiati, vetri distrutti. Anime soffocate. Io non sono nessuno. In questa stanza dal sapore di male avrai tante domande per la testa l, ma io ti fermo, tu non hai nessuna domanda, questo non esiste, questo non è più, questo non sarà mai più. Aah quanti balli qui, aaah quante donne qui, aaaah quante feste qui, nel luogo più infernale che esista, nel luogo senza vita, danzano i diavoli adesso, ogni tanto gli angeli si perdono, si trovano qui nel nero più assoluto, nel niente più assoluto. Questo è l'inferno sulla terraferma, un inferno che nessuno conosce, un inferno non dantesco, ma un inferno di morte vera, una morte grande quanto l'intero castello. Non esce nessuno da qui, nessuno ritorna dalla famiglia. Qui vengono tutte le anime affannato, tutte le anime stanche della vita, tutte le anime che vogliono lasciare questo mondo tremendo fatto di persone che vogliono sovrastare, persone che hanno compreso il mondo, ma allo stesso tempo non lo comprenderanno mai. Io sono tra queste persone...

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Abbiamo bisogno di controllare qualcosa in questo mondo che controlla noi.

Abbiamo bisogno che quel numero sulla bilancia sia più basso possibile e, dopo un'abbuffata, correre in bagno a vomitare, ma cosa si vomita in realtà? Insieme al cibo escono i ricordi, le paure, le angosce, le ansie. Tutto viene proiettato in questo è non sul cibo, a questo è dovuta la sensazione di piacere dopo essersi liberati. Ma tutto ritorna ancora più forte alcuni momenti dopo, ti senti enorme, hai bisogno di pesarti, dai di matto... Il tutto er del "del semplice cibo"...

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Perché deve essere così difficile?

Perché deve essere così difficile alzarsi dal letto la mattina col peso del fatto che inizia un nuovo giorno...

Perché deve essere così difficile vivere tranquillamente la propria vita senza alcun pensiero autolesionistico

Perché deve essere così difficile vivere senza prendere psicofarmaci a gogò

Dimmi il perché qualcuno può e io sono legata a questa vita Così poco vitale...