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Buon 2025! Cerchiamo di renderlo migliore con piccoli gesti!
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Ultimamente sono sempre “troppo” stanca.
Sono troppo stanca per mangiare. E per leggere quel libro di cui avevo segnato l’uscita sul calendario.
Sono troppo stanca per andare al mare, per le onde che mi si infrangono contro le caviglie e i capelli annodati dal sale, mentre i gabbiani strillano sopra la mia testa.
Sono troppo stanca per prendere il treno. E per uscire la sera “anche solo per un gelato”. E per andare al centro commerciale “proprio ora che ci sono i saldi”.
Sono troppo stanca per scrivere. E per studiare per quel famoso “ultimo” esame. E talvolta persino per parlare, con le labbra contratte in una linea spezzata e le spalle che si sollevano a mo’ di scusa.
E ci sono giorni in cui sono troppo stanca persino per piangere.
É il genere di stanchezza che ti si accumula nelle ossa e ti si deposita dentro le vene, come piombo che ti trascina sempre più in basso.
Il genere di stanchezza che ti apre una voragine al centro del petto e come un buco nero assorbe tutta la tua luce.
Il genere di stanchezza che ti fa abbassare lo sguardo e tremare le mani, e ti fa appoggiare al corrimano mentre scendi le scale, e ti fa accostare mentre guidi, costringendoti ad abbassare i finestrini.
É il genere di stanchezza di cui cerchi disperatamente di difenderti. Perché ti senti consumare a poco a poco. E le parti che ti logora sai che non le riceverai più indietro.
È quella stanchezza che non puoi spiegare a parole. Della quale nessun articolo parla. Di cui non esistono canzoni abbastanza profonde e sinfonie abbastanza deprimenti per poterla esprimere in maniera completa.
Il genere di stanchezza che ti fa credere non esista rimedio. E che ti gonfia il cuore fino a strappartelo dalle costole, spezzandotele una ad una.
Non passa coi caffè. Né coi biscotti al cioccolato. Né con una mattinata di sole e un abbraccio sincero.
Non passa mai.
-pensieri delle 22:36
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Vorrei avere un pizzico (davvero mi basterebbe 1/10 almeno!!!) dell'autostima che hanno certe donne che vedo sui social e non, donne che mettono molte foto, donne che mi dispiace dirlo ma belle non sono, alcune con visi mascolini e corpi magri, si, ma corpi magri non significa sempre bei corpi, donne che comunque sono molto apprezzate sui social, ma non è l'ammirazione social che mi interessa, l'unica cosa che mi interessa è la loro sicurezza di sé perché fa davvero schifo non averne neanche un po'. Poi ci sono ragazze/donne così belle in giro con volti bellissimi e bei fisici che fanno perdere ancora di più quel briciolo di fiducia in se stessi.
#autostima#social media#social#Facebook#Instagram#tiktok#foto#selfie#donne#donne brutte#donne belle#fiducia
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“Sei “online”, ma non per me. Non è me che guardi. Non sono io la persona che pensi quando ascolti la musica. E non sono io quella che ti tiene sveglio la notte. Non è la mia conversazione quella che apri sperando in uno “sta scrivendo…” E non sono io quella a cui controlli gli accessi. Non è me che speri di incontrare quando esci. Non sono io quella sogni. Non sono io quella che ami. Non sono io, non sono mai io. Ma tu, tu sei sempre.”
— ossigenomancato.
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PAUL MESCAL, ANDREW SCOTT 2023 | Ryan Pfluger ph. for The New York Times
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non si ama un corpo, non si ama un nome o una forma. si ama un carattere, un tono di voce, si ama un profumo, il tocco di una mano, si ama uno sguardo, un sorriso. In ognuno di noi si può trovare qualcosa da amare e quando si ama qualcosa, si finisce con l'amare tutto
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Dovrei smetterla di sperare di essere amata, tristemente ma me ne farò una ragione, ma come faccio a rinunciare a quello che provo, non mi basta provare amore senza poter esprimerlo, a chi do tutto il mio amore?
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L'attrazione non segue i canoni della bellezza, a volte la voce, lo sguardo, i gesti possono attrarti più dell'aspetto fisico.
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