Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
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2nd May, The Maze
E. [...] Gli occhi si posano su quella che sarà la sua prima fermata della serata: il bar. «Buonasera signorine!» sorride e ammicca mentre gli occhi osservano prima le due fanciulle per qualche momento di troppo e poi la carta dei drink offerti. «Mhn… prendo un… oh! Questo sembra interessante! Un Eau De Veela, per favore.» A quanto pare dovrebbe rendere irresistibili «Anche se più attraente di così.» [...]
R. [...] Lo sguardo, esattamente come il capo, scorrono su quei nomi e sulle caratteristiche di ognuno e, sapendo benissimo di voler essere in grado di tornare al castello sulle proprie gambe a fine serata, ordina un «Eau De Veela, per favore!» [...] Non sono poi molti al bancone e le parole, come anche la tanta sicurezza di ERIC, fanno voltare il capo nella sua direzione. Lo squadra sfacciatamente, giusto qualche secondo di troppo, riconoscendo il viso del giovane in quello di un membro degli “Hobgoblins”. «Soldi buttati allora…» [...]
E. Gli occhi [...] vengono richiamati verso il bancone da tre paroline che sente poco dopo il suo commento. [...] «Dici?» replica «Erik McConnell» si presenta quindi alzando un sopracciglio «Come ti sembro?» le chiede poi mentre anche lei ordina e riceve lo stesso drink preso dal giovane. Lei è senz’altro carina, con quel vestito addosso e i capelli raccolti. «Nemmeno tu ne avevi bisogno.» la complimenta rivolgendole un sorriso[...]

R. [...]«Beh, ti consideri già abbastanza attraente…» replica, mentre torna ad osservarlo. «E, accrescendola ulteriormente, rischieresti non solo di deconcentrare le bariste» [...]«Rose McKinnon» si presenta di rimando [...]. Per tutto il tempo, le iridi chiare restano fisse in quelle del giovane, spostandosi e scorrendo sulla figura del ragazzo [...] «Sicuro di te!» tutto qui? Un po’ poco visto il modo con cui l’ha squadrato da capo a piedi. «E, come ho già detto, che tende a buttar via i soldi per cose superflue…» un modo tutto suo per dirti che sì ERIC, proprio male non sei. Al complimento sorride, [...] «Che ci vuoi fare? Evidentemente entrambi siamo mani bucate, sperperando denaro dove non occorre». [...]. «Serata libera stasera? O sei qui per lavoro?» perché sì, è la sua prima volta al The Maze e non ha idea se gli Hobgoblins si esibiranno durante la serata.
E. [...]«Un piacere, Rose.» L’ex-grifondoro sorseggia un altro po’ del suo cocktail, che tra l’altro ha un ottimo sapore. «Beh, grazie.» essere sicuri di sé è un’ottima cosa. Piega il capo in un cenno divertito di assenso alle parole successive «Beccato. Specie se si tratta di alcol.» [...] Tornando a ROSE. «Serata libera. Stasera niente concerti.» risponde «Ci...mi conoscevi già?» Beh, fa piacere e quindi l’espressione di Eric si fa ancora più allegra e fiera.
R. [...] «In effetti… In questo si rivelerebbe senz’altro una serata interessante» e beh, visto e considerato il genere del locale sicuramente se ne vedrebbero delle belle. «Non che fino ad ora non lo sia stata…» soffia via, mentre il gomito più vicino al bancone va a puntellarsi su di esso e quegli occhi impertinenti tornano nuovamente a prendere vita, allontanandosi dalle iridi del giovane ma continuando a studiarne il volto. «Diverte sì, peccato che qui qualcuna debba ritornare ad Hogwarts» sulle proprie gambe, si spera. [...] «Come non potrei?» Ma sì, facciamo lievitare ancor di più l’ego del ragazzo. «Di vista e di fama, ovviamente» [...] «E poi in vari concerti… Per lo più nella zona di Londra o Inverness» [...]

E. [...] «Uh, Hogwarts?» Torna con gli occhi sul viso di ROSE «Che lavoro fai?» [...] «Peccato tu non possa godere appieno di questa serata, però» si riferisce all’alcol, agli spettacoli o ad altro? [...] «Mi fa piacere incontrare fan» commenterebbe «soprattutto quando non sono minorenni» [...]
R. [...] «Docente di…» ma, inaspettatamente si interrompe, prendendosi qualche secondo per trovare quelle giuste parole che possano descrivere a pieno la propria materia. «Mmmh direi… di una materia in cui sono molti di più i ragazzi assopiti di quelli svegli e pimpanti…» a te, ERIC, il compito di indovinare la materia in questione. [...] E, mentre l’ego di qualcuno continua a crescere, una risata cristallina e per nulla volgare non riesce ad essere trattenuta dalla giovane. «Oh, adesso mi hai incuriosito…» soffia via tra una risata e l’altra. «Sono così pericolosi?» questi minorenni di cui parla. [...]
E. [...] «Pericolose? Oh, lo sono! E ce ne sono di vari tipi. Quelle che urlano, quelle che ti si attaccano addosso e quell che ci provano con te nonostante abbiano sì o no tredici anni.» coff coff Merrow coff coff. «A essere belli e talentuosi succede anche questo, ma non che mi dispiaccia troppo, infondo. Solo che mi piacerebbe ricevere attenzioni simili da persone più, alla mia portata.» Per non finire noi ad Azkaban. [...] Gli occhi si puntano su quella persona familiare. «Ma porco Godric…» esclamerebbe «Non è mica possibile, oh! Che diavolo ci fa lei qui...» non sono rivolte a nessuno queste quasi-domande [...]

R. [...] Beh, non può farci niente ma proprio non riesce a trattenersi dal continuare a ridere nel sentire parlare di quelle pericolose ammiratrici minorenni che tanto teme. «Guarda il lato positivo: magari diventerai il primo cantante famoso tra le mura di Azkaban!» ed è evidente che stia scherzando, visto le risate continuano. Eccome se continuano. L’offerta di andarsi a sedere in uno dei tavolini l’accetta più che volentieri [...] Solo per un attimo resta interdetta dall’esclamazione poco gentile di ERIC ma, accertatasi di non essere lei la responsabile di tante ire, evita di essere troppo invadente impicciandosi in cose che molto probabilmente non la riguardano. E poi, gli schiamazzi di ILARY, ADAM e KATRINE hanno attirato anche la sua attenzione e un «Andiamo a vedere?» indicando con un gesto del capo il fantastico trio, è d’obbligo.
E. [...] Prima di tutto allora ordina due drink alla barista libera «Mhn… questa volta direi due duelingua infuocati!» una volta ottenuti i drink ne porge uno a ROSE, uno lo tiene in una mano mentre le offre il braccio libero. «Perfetto, professoressa, mi segua.» Ignorando bellamente la fuga di ALICIA, abbiamo altro da fare noi, accompagnerebbe ROSE fino ad un tavolino vuoto sedendosi nel divano, il più vicino possibile, beh se lei ci sta e facendo un brindisi verso la giovane. La serata la passerebbe così, a flirtare e scherzare con la donna, le offre anche altro alcol se lo accetta, e se ce lo permette allunghiamo anche il nostro lungo braccio attorno alle di lei spalle con la scusa di stiracchiarci e poggiare le braccia sul divano. Probabilmente a MCKINNON dovrà presto lasciare il locale per tornare al castello, ma fino ad allora beh, si beve!
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«Sicuro di non avermi scagliato contro, che so, un Exhìlaro?»
Amicizia nata tra la torre Corvonero e il campo di Quidditch ma riallacciata solo a distanza di anni. Lei è una Docente, adesso. E lui un Dragonologo. Un Dragonologo capace di trasfigurare quei suoi bronci in larghi sorrisi. E capace, soprattutto, di farla ridere delle più piccole cose donandole quella dose di leggerezza che ha ormai accantonato. Gli amichevoli pomeriggi ai Tre Manici di Scopa sono l’unica costante a cui non riesce a rinunciare.
«Sei divertente. [...] Credici, te lo dice una che sorride davvero, davvero poco»
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