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#8 settembre morti
perfettamentechic · 1 year
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8 settembre … ricordiamo …
8 settembre … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2022: Elisabetta II, nata Elizabeth Alexandra Mary, è stata la regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e degli altri reami del Commonwealth. Sposata con Filippo di Edimburgo. La serie The Crown è incentrata sulla sua vita. (n. 1926) 2021: Jordi Rebellón, Jordi Rebellón López, attore spagnolo,  noto per il ruolo di Rodolfo Vilches nella popolare serie televisiva Hospital…
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carmenvicinanza · 1 year
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Irma Bandiera
https://www.unadonnalgiorno.it/irma-bandiera/
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Passeranno i morti, ma resteranno i sogni.
Irma Bandiera, nome di battaglia Mimma, è stata una partigiana italiana seviziata, accecata e trucidata dai nazifascisti, una delle eroine simbolo della lotta di tante donne impegnate nella Resistenza.
Nacque l’8 aprile 1915 a Bologna, in una famiglia benestante, suo padre Angelo era capomastro edile  oppositore del regime durante la dittatura. Sua madre si chiamava Argentina Manferrati e aveva una sorella di nome Nastia.
Aveva anche un fidanzato, Federico, militare a Creta che venne fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e rimase disperso dopo che la nave su cui era imbarcato per il trasferimento in Germania venne bombardata e affondò al porto del Pireo. Vane furono le ricerche per ritrovarlo.
Iniziò ad aiutare i soldati sbandati dopo l’armistizio e a interessarsi di politica, aderendo al Partito Comunista.
A Funo, dove andava a trovare i parenti, conobbe uno studente di medicina, Dino Cipollani, il partigiano Marco che la spinse a entrare nella VII brigata GAP Gianni Garibaldi di Bologna.
Il 5 agosto 1944 i partigiani uccisero un ufficiale tedesco e un comandante delle brigate nere. Cominciò una tremenda rappresaglia che vide coinvolta anche la partigiana Mimma, che aveva trasportato delle armi alla base della sua formazione a Castel Maggiore. Venne arrestata mentre si trovava a casa dello zio, la sera del 7 agosto e rinchiusa nelle scuole di San Giorgio,  isolata dal resto dei suoi compagni. Venne poi portata a Bologna dove, per sei giorni e sei notti venne ferocemente seviziata dai fascisti della Compagnia Autonoma Speciale, guidati dal Capitano Renato Tartarotti, che arrivarono ad accecarla con una baionetta, per farla parlare, ma lei non ha mai rivelato i nomi delle sue compagne e compagni di lotta.
I familiari la cercarono dappertutto sperando di trovarla in vita, la giovane resistette alle torture fino alla fine ma venne fucilata e poi finita con alcuni colpi di pistola al Meloncello di Bologna, nei pressi della casa dei suoi genitori, il 14 agosto 1944.
Il suo cadavere venne lasciato esposto per un giorno intero, come monito, fino a quando i parenti non riuscirono a riprenderselo.
Portata all’Istituto di Medicina Legale, un custode, amico della Resistenza, scattò le foto del suo viso devastato dalle torture.
In suo onore, una formazione di partigiani operanti a Bologna prese il nome Prima Brigata Garibaldi  Irma Bandiera. A lei venne intitolata una brigata SAP (Squadra di azione patriottica) che operava nella periferia nord di Bologna ed un GDD (Gruppo di Difesa della Donna).
La federazione bolognese del PCI il 4 settembre 1944 pubblicò un foglio volante, stampato in clandestinità, nel quale si ricordava il senso altamente patriottico del sacrificio di Irma incitando i bolognesi a intensificare la lotta contro i nazifascisti.
È sepolta nel Monumento Ossario ai Caduti Partigiani della Certosa di Bologna ed è ricordata nel Sacrario di Piazza Nettuno e nel Monumento alle Cadute Partigiane a Villa Spada.
A Bologna, nella via che porta il suo nome è deposta una lapide che reca scritto: “Il tuo ideale seppe vincere le torture e la morte. La libertà e la giovinezza offristi per la vita e il riscatto del popolo e dell’Italia. Solo l’immenso orgoglio attenua il fiero dolore dei compagni di lotta. Quanti ti conobbero e amarono nel luogo del tuo sacrificio a  perenne ricordo posero”.
Il suo assassinio, compiuto anche per scoraggiare pericolosi tentativi di emulazione, finì per produrre l’effetto contrario e tante donne seguirono il suo esempio e si unirono alla battaglia per la liberazione dell’Italia.
Ci sono strade che portano il suo nome in vari comuni italiani.
Riconosciuta partigiana alla fine della guerra venne decorata con la Medaglia d’Oro al Valor Militare, insieme ad altre 18 partigiane.
«Prima fra le donne bolognesi a impugnare le armi per la lotta nel nome della libertà, si batté sempre con leonino coraggio. Catturata in combattimento dalle SS. tedesche, sottoposta a feroci torture, non disse una parola che potesse compromettere i compagni. Dopo essere stata accecata fu barbaramente trucidata e il corpo lasciato sulla pubblica via. Eroina purissima degna delle virtù delle italiche donne, fu faro luminoso di tutti i patrioti bolognesi nella guerra di liberazione.»
“È nella Resistenza – ha dichiarato Marisa Rodano alla Camera dei deputati in occasione del 70° anniversario della Liberazione – che le donne italiane, quelle di cui Mussolini aveva detto ‘nello stato fascista la donna non deve contare‘; alle quali tutti i governi avevano rifiutato il diritto di votare, la possibilità di partecipare alle decisioni da cui dipendeva il loro destino e quello dei loro cari, entrano impetuosamente nella storia e la prendono nelle loro mani. Nel momento in cui tutto è perduto e distrutto – indipendenza, libertà, pace – e la vita, la stessa sussistenza fisica sono in pericolo, ecco le donne uscire dalle loro case, spezzare vincoli secolari, e prendere il loro posto nella battaglia, perché combattere era necessario, era l’unica cosa giusta che si poteva fare”.
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claudiodangelo59 · 1 month
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12 agosto 1942
Battaglia di mezzagosto, ultima vittoria sul mare!
Fu una importante battaglia aeronavale della seconda guerra mondiale combattuta nel Mediterraneo centrale in conseguenza del tentativo di rifornire l'isola di Malta (operazione Pedestal) da parte degli Alleati, conclusasi con la netta affermazione delle forze italotedesche.
Perdite britanniche:
1 portaerei affondata
1 portaerei danneggiata
2 incrociatori affondati
2 incrociatori danneggiati
1 cacciatorpediniere affondato
2 cacciatorpediniere danneggiati
9 mercantili affondati
3 mercantili danneggiati
34 aerei
oltre 550 morti
UNITÀ ITALOTEDESCHE IMPIEGATE:
III Divisione Navale:
incrociatori Bolzano, Gorizia e Trieste;
VII Divisione Navale:
incrociatori Eugenio di Savoia, Raimondo Montecuccoli ed Muzio Attendolo;
oltre a sommergibili, MAS, motosiluranti e schnellboote ed il concorso di 784 aerei (328 italiani e 456 tedeschi) provenienti dalle basi della Sardegna e della Sicilia.
Nella battaglia di mezz'agosto la Regia Marina operó con una diversa tattica.
Su un classe Carabiniere venne installato un radar a materasso tedesco: uno dei primi di una fornitura interrotta poi dai fatti dell'8 settembre 43.
Questa nave funse da centrale di tiro per le altre nostre navi.
Un successo.
Il nostro radar Ec3ter-Gufo aveva caratteristiche inferiori ed era montato solo sulle navi da battaglia .
Strano che gli storici parlino sempre dei successi degli alleati e poche volte, e in modo insufficiente, dei successi delle nostre Forze Armate.
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cinquecolonnemagazine · 4 months
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Crisi climatica in Etiopia: siccità estrema e malnutrizione
«In Etiopia è in corso una delle peggiori siccità degli ultimi 40 anni. Cinque stagioni consecutive di pioggia saltate stanno portando il Paese in uno stato di emergenza umanitaria drammatico, che sta colpendo l’intero Corno D’Africa. Da un lato un periodo da record in stato di siccità, dall’altro le recenti devastanti alluvioni che hanno colpito almeno 36 milioni di persone in Etiopia, Kenya, Somalia. Un “paradosso climatico”, considerando che l’intero continente africano contribuisce per appena il 4% alle emissioni di gas serra globali, che alimentano l’emergenza». A lanciare l’allarme è Fondazione CESVI, che interviene proprio in Etiopia dal 2021 con progetti per rafforzare la resilienza della popolazione agli shock di tipo naturale e migratorio interno e per contrastare la crisi climatica. Crisi climatica in Etiopia, cos succede nel resto del mondo? La crisi climatica non risparmia nessuno, nemmeno l’Europa, con milioni di persone colpite da eventi estremi. Nel 2023 le temperature sono state sopra la media per 11 mesi, con livelli record a settembre, caratterizzato da un boom di giornate di caldo estremo, aumentando la mortalità legata al calore del 20% rispetto a 20 anni prima. In parallelo, le piogge sono aumentate del 7%, facendo salire il livello dei fiumi in modo allarmante o facendoli esondare, come in Emilia-Romagna, dove CESVI è intervenuta in risposta agli allagamenti del maggio 2023, costati la vita a 16 persone e causando più di 23 mila sfollati. L’Italia sperimenta però anche la siccità, come in Sicilia, dove sono stati dichiarati lo stato d’emergenza e il razionamento dell’acqua. Il Corno d'Africa Nell’area allargata del Corno d'Africa (GHoA) l’aumento dei disastri legati al cambiamento climatico, unito a povertà, instabilità e conflitti, oltre a causare un numero imprecisato di morti e centinaia di migliaia di sfollati, ha fatto sì che nella regione si concentri ormai il 22% dei bisogni umanitari del mondo. Sono quasi 50 milioni le persone in condizioni d’insicurezza alimentare acuta (IPC3+), fra cui almeno 10,8 milioni di bambini sotto i 5 anni d’età, numero destinato ad aumentare ancora. Secondo l’Indice globale della fame (GHI) 2023, diffuso da CESVI, in Somalia la situazione è estremamente allarmante, mentre in Etiopia e Kenya è grave. In questo contesto aumenta il rischio di epidemie, soprattutto nelle zone inondate dove l’acqua potabile non solo scarseggia, ma viene contaminata. Inoltre, la drammatica situazione ha fatto salire a 23milioni i rifugiati e gli sfollati interni nel Corno d’Africa e Regione dei grandi laghi, con i numeri più alti proprio in Etiopia, Uganda, Sudan e Somalia. In Etiopia oltre 21milioni di persone necessitano di aiuti, fra cui quasi 16 milioni per insicurezza alimentare, e l’Onu stima che 2,4 milioni di bambini sotto i 5 anni e 1,3 milioni di donne incinte o in allattamento abbiano bisogno di trattamenti contro la malnutrizione acuta. In un paese dove il 91% della popolazione vive in aree rurali e il mezzo di sostentamento più diffuso è la pastorizia, dal 2021 la siccità più grave della storia recente ha portato cinque stagioni delle piogge consecutive pressoché prive di precipitazioni. Attività della Fondazione CESVI Centinaia di migliaia di persone sono sfollate e la ripresa richiederà tra i 5 e gli 8 anni per chi ha perso tutto, come le comunità agro-pastorali. Nell'area di Borena, nell’Oromia, tra le più colpite dalla mancanza d’acqua, CESVI è attiva dal 2021.Le comunità di pastori dell’area negli ultimi anni hanno visto stravolgere la propria vita: l’80% dei capi di bestiame, che prima davano cibo e sostentamento alla popolazione, oggi è scomparso a causa dell’assenza quasi totale dell’acqua, alla cui ricerca e raccolta è oggi orientata l’esistenza degli abitanti. È possibile sostenere questo intervento attraverso una raccolta fondi aperta su GoFundMe con l’obiettivo di aiutare la comunità di Borena e contrastare la malnutrizione infantile che colpisce le famiglie più vulnerabili. Le conseguenze della crisi climatica in Etiopia e nel resto dell'Africa In Somalia siccità e inondazioni si alternano e hanno portato il Paese sull’orlo della carestia, spingendo dal 2021 lontano dalle proprie case 1,5 milioni di persone, uccidendo migliaia di animali, e il numero di sfollati è salito a oltre 2,6 milioni. Nel 2023, poi, le piogge hanno portato acqua, ma anche devastanti inondazioni, colpendo 2 milioni di abitanti e spingendo oltre 750mila a muoversi. Il livello di malnutrizione in Somalia è gravissimo, mentre le strade sono interrotte e i villaggi isolati, scuole e ospedali chiusi, il rischio di malattie è cresciuto. CESVI interviene nel Paese attraverso progetti sanitari con centri di salute e cliniche mobili dove prevenire e trattare la malnutrizione. In Kenya, segnato di recente da forti piogge e conseguenti inondazioni, almeno 267 persone sono morte, 280mila sono sfollate e 380mila colpite. Gli allagamenti hanno ucciso decine di migliaia di animali e distrutto campi coltivati, aziende, infrastrutture, fonti d’acqua. Foto di Clker-Free-Vector-Images da Pixabay Read the full article
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progetto-geografia · 5 months
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Pechino
Iniziamo dicendo che il Mandarino è la lingua ufficiale di tutta la Cina.
Si trova 12 ore di volo da noi ed è 8 ore in avanti nel fuso orario.
Cosa dire per rappresentarlo meglio?
Le festività ovvio, le più importanti che si svolgono a Pechino seguono il calendario lunare tradizionale. La festa più sentita è sicuramente il Capodanno Cinese, anche detta Festa della Primavera, che cade tra la fine di giugno e la metà di febbraio e dura ben tre giorni.
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Due settimane dopo la sua conclusione si tiene il Festival delle Lanterne, che è caratterizzato proprio da una grande partecipazione popolare: migliaia di persone camminano di notte per le strade di Pechino portando in mano lanterne dai colori sgargianti.
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Altre due feste molto sentite sono la Giornata della Pulizia dei Sepolcri,che corrisponde alla nostra Festa dei Morti.
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Il Festival di metà autunno,noto anche come Festival della Luna. La prima festa prevede la visita ai propri defunti nei cimiteri e la distruzione del “denaro fantasma”, bruciato in quanto non più utilizzabili dai defunti nell’aldilà.
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La seconda festa, invece, è caratterizzata dalla condivisione dei gustosi dolci della luna (biscotti ripieni di pasta di loto) e si svolge tra settembre e ottobre. Da non perdere anche gli spettacoli teatrali e le acrobazie che si svolgono tutto l’anno.
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Cosa vedere a Pochino? Dei consigli?
1) Cittá proibita
2) La grande muraglia
3 ) National museum of China
4 ) La Torre della campana e la Torre del Tamburo
5 ) Palazzo d’estate
6 ) La via Sacra delle tombe dei Ming
1 cittá proibita
Situata nel cuore di Pechino e incastonata fra i Giardini Imperiali e Prospect hill (una collina artificiale che offre una vista mozzafiato sulla stessa), la Città Proibita rappresenta uno dei palazzi imperiali meglio conservato in Cina. Questo complesso di palazzi, cortili ed edifici, costruiti e posizionati secondo un preciso schema, e ognuno con il proprio rappresenta la massima espressione dell'architettura popolare cinese.
E' stata abitata per quasi cinquecento anni esclusivamente dagli imperatori e dalle loro famiglie: dinastia Ming (1368-1644), dinastia Qing (1644-1911). La Città Proibita venne poi aperta al pubblico solo a partire dal 1949.
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2 La grande muraglia
Non si trova direttamente a Pechino, ma a oltre 40 km dal centro. E' considerata uno dei più importanti simboli della tradizione popolare cinese e una delle sette meraviglie del mondo: stiamo parlando della Grande Muraglia cinese.
Inserita fra i patrimoni dell'umanità UNESCO, fu costruita in soli dieci anni dal generale Meng Tien nel 221 a.C., come linea strategica di difesa. Si estende per migliaia di chilometri, circondata dal verde della giungla: dalle montagne della Corea fino al deserto del Gobi. Conosciuta dagli occidentali solo alla fine dell'XIII secolo, grazie alle descrizioni dei primi viaggiatori, la Grande Muraglia è una tappa obbligata in un viaggio a Pechino.
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3 National Museum of China
Considerato il tempio della storia e della cultura cinese, il National Museum of China è uno dei più grandi al mondo. Imponente e maestoso, racconta grazie alle tante sale e collezioni presenti all'interno, ben cinquemila anni di storia: dalle mostre di antichi e preziosi manufatti risalenti al Neolitico fino alle mostre d'arte contemporanea. Costellato da ritratti di Buddha e di Mao, questo museo è una sintesi di storia e politica, riguardanti le varie dinastie che si sono susseguite.
Alcune fra le attrattive più curiose presenti al suo interno sono: gli incisivi di un homo Erectus, l'"Uomo di Yuanmou", un vestito funerario cerimoniale in giada, risalente alla Dinastia Han, e un antico vaso in bronzo, chiamato Simuwu Ding.
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4 La Torre della campana e la Torre del Tamburo
Posizionate l'una di fronte all'altra, in uno degli hutong storici, le Torri della Campana e del Tamburo rappresentano due dei simboli più importanti di Pechino. Furono erette durante la dinastia Ming e anticamente venivano utilizzate per scandire il tempo, grazie ai venticinque tamburi contenuti nella Torre del Tamburo e alla campana di bronzo nell'altra. L'alba veniva infatti annunciata dalla campana, il tramonto dal tamburo. Dopo l'abbandono della città proibita, le torri non vennero più usate per scandire il tempo, tuttavia i tamburi suonano ancora oggi per quindici minuti, quattro volte al giorno. La campana, invece, tace dal 1924.
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5 palazzo d’estate
Situato a circa 15 km nord-ovest da Pechino, il Palazzo d'Estate fu costruito nel 1750, durante la dinastia Qing, come residenza estiva degli imperatori. Leggende narrano che l'imperatrice vedova Cixi ne fece per molti anni la sua dimora, dandovi luogo a eccessi e sregolatezze.
Nel 1998 è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell'Umanità UNESCO. Il suo giardino, che si estende su una superficie di circa 290 ettari, è una delle massime espressione dell'antica arte paesaggistica cinese ed è oggi considerato uno dei meglio conservati dell'intera Cina. Elementi centrali nella composizione del giardino sono il Lago di KunMing e la vicina Collina della Longevità. Presso questi vi è anche un vasto repertorio di architetture che comprendono edifici di notevole valore artistico.
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6 La via Sacre delle tombe dei Ming
Lungo circa 7 km, a nord-ovest di Pechino, questo viale veniva percorso dal corteo funebre in occasione della morte degli imperatori. La via termina nel cimitero imperiale, costeggiato su tre lati da montagne, che custodisce al suo interno tredici mausolei: uno per ogni imperatore della dinastia Ming lì sepolto, insieme a imperatrici, concubine, principi e principesse.
All'interno del cimitero sono presenti ben 36 sculture in marmo bianco di Pechino, scolpite nel 1435: 24 animali e 12 figure umane, secondo l'antica tradizione di erigere una scultura davanti all'ingresso delle tombe imperiali, iniziata sotto la dinastia Qing. Lo scopo di ogni statua era quello di proteggere il sonno eterno degli imperatori.
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Cosa mangiare di tradizionale?
Anatra alla Pechinese
Dim Sum
Jiaozi
Hot Pot
Pollo Gongbao
Spaghetti con salsa di soia
Chuan
Tang hu lu
Torta lunare (Moon Cake)
Tè cinese
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lamilanomagazine · 5 months
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Meloni si candida alle Europee: «Puntiamo a mandare la sinistra all'opposizione anche nell’Ue»
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Meloni si candida alle Europee: «Puntiamo a mandare la sinistra all'opposizione anche nell’Ue». La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è a Pescara alla conferenza programmatica di Fratelli d’Italia. La premier, che è anche presidente di FdI e di Ecr (i conservatori europei), chiude la kermesse organizzata in vista delle elezioni europee dell'8 e 9 giugno: «Ho deciso di scendere in campo per guidare le liste di Fratelli d'Italia in tutte le circoscrizioni elettorali, se sopravvivo». «Non toglierò un solo minuto all'attività di governo per fare campagna elettorale: il mio compito è risolvere i problemi della Nazione e questo intendo farlo anche in campagna elettorale», aggiunge la premier. «Siccome non sono la segretaria del Pd - ha ironizzato la Presidente del Consiglio - confido che il partito farà del suo meglio per darmi una mano». «Chiedo agli italiani di scrivere il mio nome, ma il mio nome di battesimo. Se volete dirmi che ancora credete in me scrivete sulla scheda Giorgia, perché io sono e sarò sempre una di voi. Il potere non mi cambierà, il palazzo non mi isolerà. Ho bisogno di sapere ancora una volta che ne vale la pena», ha dichiarato la Presidente del Consiglio. «Difenderemo anche in Ue le nostre eccellenze, i nostri confini, la nostra identità. Anche stavolta ci diranno che siamo dei pazzi, che è una sfida impossibile da vincere. Ci hanno dato tante volte per sconfitti, ci hanno detto che eravamo destinati a scomparire. Lasciateglielo dire. Mentre si crogioleranno in questa loro rassicurante speranza noi continueremo a lavorare come sempre fatto e chissà se anche stavolta riusciremo a smentire i pronostici. È arrivato il momento di alzare la posta, cambiamo anche l’Europa», ha proseguito Meloni. «Vogliamo fare in Europa quello che abbiamo fatto in Italia il 25 settembre del 2022, mandando finalmente la sinistra all'opposizione anche in Europa. È un’impresa difficile ma possibile, dobbiamo tentare. Sarebbe una rivoluzione. Vogliamo portare il modello italiano», ha concluso Meloni. «Un’ora di discorso senza nemmeno nominare la sanità pubblica e le infinite liste d'attesa che si allungano per i suoi tagli. Senza nemmeno citare i salari bassi, la precarietà, la sicurezza sul lavoro di fronte a 1041 morti nel 2023. Giorgia Meloni è nel Paese delle meraviglie, seppellisce i problemi sotto un fiume di retorica. “L'Italia è cambiata”, dice lei. Purtroppo sì, ma in peggio, basta chiederlo alle persone, basta stare in mezzo alla gente. Il problema è che il presidente del Consiglio si divide tra palazzo Chigi e la propaganda di TeleMeloni, ha perso il contatto con la realtà». Questo il commento della segretaria del Pd Elly Schlein dopo l'intervento della premier a Pescara.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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25 Aprile: in Molise celebrazioni al monumento sul Monte Marrone
Venti cubi di marmo con impresso il nome delle regioni italiane per ricordare il sacrificio e la forza del Corpo Italiano di Liberazione e commemorare i tanti soldati italiani morti dopo l’armistizio dell’8 settembre. E’ il monumento eretto nel 1974 su Monte Marrone, una delle vette delle Mainarde, che nel 1944 era presidiato dai tedeschi, lungo la linea Gustav, e poi fu liberato da un plotone di…
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gaetaniu · 1 year
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Devastazione in Marocco
26 maggio – 11 settembre 2023. Un potente terremoto ha devastato le comunità del Marocco occidentale. Il sisma di magnitudo 6,8 ha colpito l’8 settembre 2023, a circa 70 chilometri (40 miglia) a sud-ovest di Marrakesh, a una profondità di 26 chilometri (16 miglia), scuotendo le case e causando migliaia di morti e danni diffusi. La mappa proxy dei danni mostrata qui sopra è una versione…
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jacopocioni · 1 year
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Mostro di Firenze, un caso mai chiuso.
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Foto di Massimo Sestini Questa è una Rivista impostata in termini ludici, si parla di storia, di segreti, di leggende, di uomini importanti, di fatti strani, di immagini stupende, di tutto ciò che riguarda Firenze. Ogni tanto compaiono dei fuoriporta, cioè degli articoli che non riguardano direttamente Firenze ma si collocano su pensieri o luoghi diversi. Oggi scrivo due righe su un argomento che non è certo un fuoriporta, lo sappiamo bene, ma più un fuoritema in quanto niente ha di ludico. Dobbiamo sempre divertirci e mai riflettere? Non credo. Desidero spendere qualche tasto di calcolatore perchè chi ha la mia età o qualche anno di più certi fatti tragici avvenuti a Firenze li conosce bene. Potremmo definirci dei sopravvissuti in quanto il fatto che non sia toccato a noi ma ad altri è solo un fatto puramente fortunato. Orbene, sappiamo tutti che un processo, il cosi detto processo "compagni di merende", ha avuto un epilogo che ha condannato Vanni e Lotti come i mostri di Firenze. Pacciani, assolto in appello, è morto prima che il processo terminasse, quindi ufficialmente morto innocente. Tutto il processo, o almeno buona parte di questo, si basava sulle testimonianze di Lotti che non solo compariva come imputato, ma anche come teste d'accusa. Tralascio di approfondire le innumerevoli contraddizioni a cui è andato incontro il Lotti nelle sue testimonianze, le tralascio tutte, tranne una. Una circostanza che adesso dopo molti anni e prove scientifiche alla mano è decisamente cambiata ed è talmente decisiva da rendere l'intero processo assurdo nel risultato. Relegherebbe i quattro compagni di merende (ci metto anche Pacciani) a quello che realmente erano, dei contadinotti guardoni dediti al vino e con 7 neuroni in quattro (.. e tre appartenevano a Pacciani), neuroni fra loro dissociati. Questo evento che cambia è la data proprio dell'ultimo omicidio, secondo la testimonianza di Lotti e l'assunzione come verità in sede processuale, il delitto degli Scopeti è avvenuto la notte fra la domenica e il lunedì dell'8 Settembre 1985. Questa testimonianza del Lotti non fu messa in discussione nonostante molte evidenze e conseguenti testimonianze fra esperti e periti affermassero che i corpi rinvenuti agli Scopeti erano morti da più tempo, ad occhio nella notte fra sabato e domenica e cioè il 7 Settembre 1985, ma addirittura, con più probabilità nella notte fra venerdì e sabato. Era la rigidità cadaverica a testimoniarlo ed anche degli scontrini, che venivano conservati dalla coppia, riportanti come ultime date per gli acquisti quella di venerdì, come se dal venerdì alla domenica non si fossero più mossi dal loro accampamento.
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Oggi, al progresso della scienza entomologica si può affermare tranquillamente che il delitto avvenne 24 se non addirittura 48 ore prima rispetto alla data dell'8 settembre fornita da Lotti. Il castello costruito crollerebbe collocando i compagni di merende altrove la notte dell'omicidio e rendendo farsa il risultato processuale. Quelle larve non potevano arrivare a quello stadio di crescita in sole 24 ore; stato di crescita visibile nelle fotografie refertate. Scienza. Adesso, alla luce di quanto emerso, ci si domanda che cosa aspettano gli inquirenti a riaprire il caso che è insoluto ancora oggi, soprattutto considerando che oggi il progresso scientifico mette a disposizione ben altri metodi per individuare un colpevole, metodi che nel 1985 non esistevano. In particolar modo l'analisi del DNA che potrebbe essere presente sulla tenda dei due giovani francesi trucidati, Jean-Michel Kraveichvili e Nadine Mauriot. DNA epidermico (se si è strusciato sulla tenda magari con la fronte madida di sudore) o sanguigno (se si è ferito) o ancora pilifero (se ha perso capelli o peli). La tenda è ancora conservata e quindi analizzabile; chi deve MUOVERSI per attivare il processo di ricerca di nuove prove e della verità? Per i fiorentini i delitti del mostro sono un periodo oscuro di Firenze, sia come tragicità degli eventi ma anche come risultato delle indagini più volte sbagliate e inconcludenti oltre che soventemente depistate. Per il resto del mondo il caso del mostro di Firenze è solo un evento da studiare, unico nel suo genere, inseribile fra i casi che hanno fatto storia. Per citare Gabriella (RIP 2010) la verità sta nei romanzi. 
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Jacopo Cioni Read the full article
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alessandrocorbelli · 1 year
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Terremoto in Marocco, oltre 2.000 morti! Farnesina: "Italiani stanno tutti bene"
Video galleria fotografica Terremoto in Marocco 09 set 2023 – 23:59 (Digital News 24) Marrakech Nella sera di venerdì 8 settembre la terra ha tremato violentemente. La scossa, di magnitudo 7, è durata circa 30 secondi ed è stata sentita lungo tutta la dorsale dell’Atlante. Epicentro a 16 km dal villaggio Tata N’Yaaqoub, nel municipio di Ighil, 72 chilometri a sud-ovest di Marrakech. Ingenti i…
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kritere · 1 year
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Pilota di elicotteri russo diserta in Ucraina: “Non voglio partecipare a questa guerra”
DIRETTA TV 6 Settembre 2023 Maxim Kuzminov ha disertato portando un elicottero da guerra russo e alcuni membri dell’equipaggio in Ucraina. “Quello che sta accadendo è una tragedia. Morti, lacrime, sangue. Le persone si uccidono tra loro, io non voglio farne parte”. 0 CONDIVISIONI Un pilota russo che ha disertato in Ucraina con un elicottero Mi-8 riceverà una cospicua ricompensa di mezzo…
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stedizioni · 1 year
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Caduti nei fronti di guerra dal 1940 al 1943: In combattimento o prigionia: militari 194.000, civili 3.208; Bombardamenti aerei anglo-americani: militari 3.066, civili 25.000. Fatti d'arme nel periodo dall'8 settembre 1943 - novembre 1945: Fronti di guerra e dispersi: militari 27.731; civili 300. Periodo bellico dal settembre 1943 al 25 aprile 1945: Partigiani in Italia: militari 17.488, civili 37.288. Partigiani nei Balcani: militari 9.249. Deportati: militari 1.478, civili 23.446. Internati militari in Germania: militari 41.432. Forze Italiane con gli alleati: militari 5.927. Bombardamenti aerei anglo-americani: civili 38.939. Forze Armate della R.S.I.: in Italia: militari 13.000, civili 2.500. Militari feriti, congelati, mutilati ed invalidi sui vari fronti e per l'intero periodo bellico 1940/1945: circa 320.000. I militari fatti prigionieri dalle forze anglo-americane sui vari fronti durante il periodo 1940/1943: circa 621.000. Studi più recenti (aggiornati al 2010) dell'Ufficio dell'Albo d'Oro del Ministero della Difesa[1] hanno fornito dati più aggiornati sulle perdite tra le forze armate e formazioni militari e paramilitari, che risultano essere di 319.207 tra morti e dispersi, così suddivisi: Esercito, 246.432; Marina, 31.347; Aeronautica, 13.210; formazioni partigiane, 15.197; forze armate della RSI, 13.021. https://www.instagram.com/p/CrdgH4is-AqptFdsE3UlAf6fDXMAkrJgojlTSg0/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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cinquecolonnemagazine · 9 months
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2023: gli eventi più significativi dell'anno
Quali eventi ricorderemo dell'anno 2023? Se volessimo definire l'anno che volge al termine con un semplice aggettivo dovremmo usare "rovente" e non solo perché il 2023 è stato dichiarato l'anno più caldo della storia. A livello internazionale sono aumentati i cosiddetti fronti caldi mentre la cronaca ci ha messo di fronte a problematiche che possiamo definire di scottante attualità. Donne e migranti Prima fra tutte la violenza sulle donne. Nel 2023 sono state uccise 109 donne. Aggiornare l'elenco delle vittime non è semplice poiché il ritmo al quale si espande la scia di sangue corre davvero veloce. Un fenomeno che non fa sconti né all'età né alla condizione sociale e che fatichiamo a debellare. La notte tra il 25 e il 26 febbraio, al largo delle coste di Cutro, in Calabria, 94 migranti muoiono in seguito al ribaltamento dell'imbarcazione sulla quale viaggiavano. Un caicco salpato dalle coste della Turchia che portava circa 180 persone. Tutti ricordiamo le polemiche scoppiate dopo il tragico evento. Gli eventi più significativi dell'anno: la situazione internazionale Il 7 ottobre, l'organizzazione terroristica Hamas sferra un attacco a Israele. In un solo giorno uccide 859 civili israeliani, almeno 278 soldati e 57 membri delle forze dell'ordine e rapisce circa 250 persone. L'attacco ha provocato una durissima reazione da parte di Israele che sta attuando una vera e propria carneficina del popolo palestinese. In Europa, dove continua a consumarsi la guerra tra Russia e Ucraina, il 2023 ha registrato un cambiamento importante. La Finlandia, Paese direttamente confinante con la Russia, ha rinunciato alla neutralità ed è entrata a far parte della Nato. A fine maggio, Recep Tayyip Erdoğan è stato confermato alla guida della Turchia ottenendo il suo terzo mandato da presidente. La politica Il 2023 sarà anche l'anno che ha visto l'incoronazione di Carlo III d'Inghilterra e la morte di Silvio Berlusconi. Dopo il lunghissimo regno della regina Elisabetta, suo figlio Carlo è asceso al trono e il 6 maggio è stato incoronato a Westminster nel corso di una solenne cerimonia. Silvio Berlusconi si è spento, presso l'ospedale San Raffaele, a Milano, il 12 giugno, all'età di 86 anni. Da tempo ammalato di leucemia, il Cavaliere è stato al centro della scena politica fino all'ultimo giorno. Imprenditore di successo, fondatore del partito politico Forza Italia e quattro volte presidente del Consiglio è stato al centro di numerose vicende giudiziarie. Con lui si è chiusa una lunga pagina di storia del nostro Paese. Il cambiamento climatico tra gli eventi dell'anno 2023 Ricorderemo il 2023 anche per gli eventi climatici estremi e i terremoti che lo hanno scosso. Nei mesi di maggio e giugno in Emilia Romagna, a causa delle violente piogge, sono esondati 23 corsi d'acqua. Le alluvioni che ne sono conseguite hanno generato circa 250 dissesti e frane in 48 Comuni. Nel mese di settembre, nei Campi Flegrei, in Campania, è tornato l'incubo del bradisismo. Le scosse di terremoto si sono verificate a cadenza giornaliera e la situazione generale ha reso necessario l'approvazione di un decreto ad hoc da parte del governo. Forti terremoti si sono verificati anche in altri Paesi del mondo. Il 6 febbraio un violento terremoto ha scosso Turchia e Siria. 50mila vittime e danni devastanti il tragico bilancio. L'8 settembre è stata la volta del Marocco dove il terremoto ha fatto oltre 3mila vittime. 2mila morti è, invece il bilancio del terremoto del 7 ottobre in Afghanistan. Ancora nel mese di settembre, la tempesta Daniel ha portato inondazioni senza precedenti in Libia. Il disastro ha provocato la rottura di due dighe e la morte di migliaia di persone. Anno rovente dicevamo in apertura. Il 2023 è stato dichiarato l'anno più caldo di sempre. Secondo gli studiosi potrebbe essere solo il primo di una serie di anni sempre più caldi. In copertina foto da Depositphotos Read the full article
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telodogratis · 2 years
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Covid oggi Toscana 1.107 contagi e 8 morti: bollettini 23 settembre
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Read More(Adnkronos) – I dati della Regione: 161 (5 in più rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale, 4 (1 in meno) si trovano in terapia intensivacronaca(Adnkronos) – I dati della Regione: 161 (5 in più rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale, 4 (1 in meno) si trovano in terapia intensivaAdnkronos – ultimora
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Fmi-Banca Mondiale confermano riunione a Marrakesh a ottobre
Fmi e Banca Mondiale, di intesa con le autorità del Marocco, hanno deciso che le riunioni annuali 2023, previste a Marrakesh fra il 9 e il 15 ottobre, si terranno regolarmente nonostante il sisma che ha colpito il paese, e e la stessa città, lo scorso 8 settembre provocando migliaia di morti. In un comunicato congiunto si sottolinea come la decisione è stata presa tenendo conto che il meeting…
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