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#Aleksandr Sergeevič Puškin
tuportamiviareturn · 4 months
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Tra i piaceri della vita, solo all'amore la musica è seconda. Ma l'amore stesso è musica.
Aleksandr Sergeevič Puškin (Mosca, 6 giugno 1799, 26 maggio del calendario giuliano – San Pietroburgo, 10 febbraio 1837, 29 gennaio del calendario giuliano)
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poesiablog60 · 11 months
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Io pensavo che il cuore avesse dimenticato
il facile talento del soffrire
e mi dicevo che ciò che è stato
no, non accadrà più.
Passò l’estasi passò il dolore
passarono i sogni belli da credere
ma ecco ancora mi sorprendono i brividi
alla forza scardinante della bellezza.
Aleksandr Sergeevič Puškin
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alonewolfr · 6 months
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Non c'è scopo davanti a me: il cuore è vuoto, vana la mente, e mi opprime d'angoscia il monotono rumore della vita.
|| Aleksandr Sergeevič Puškin
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ma-pi-ma · 2 years
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Io pensavo che il cuore avesse dimenticato il facile talento del soffrire e mi dicevo che ciò che è stato no, non accadrà più. Passò l’estasi passò il dolore passarono i sogni belli da credere ma ecco ancora mi sorprendono i brividi alla forza scardinante della bellezza.
Aleksandr Sergeevič Puškin
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petalidiagapanto · 3 years
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«Ricordo il magico istante:
Davanti m'eri apparsa tu,
Come fuggevole visione,
Genio di sublime bellezza.
Nei disperati miei tormenti,
Nel chiasso delle vanità,
Tenera udivo la tua voce,
Sognavo i cari lineamenti.
Anni trascorsero. Bufere
Gli antichi sogni poi travolsero,
Scordai la tenera tua voce,
I tuoi sublimi lineamenti.
E in silenzio passavo i giorni
Recluso nel vuoto grigiore,
Senza più fede e ispirazione,
Senza lacrime, né vita e amore.
Tornata è l'anima al risveglio:
E ancora mi sei apparsa tu,
Come fuggevole visione,
Genio di sublime bellezza.
E nell'ebbrezza batte il cuore
E tutto in me risorge già -
E la fede e l'ispirazione
E la vita e lacrime e amore»
(Aleksandr Sergeevič Puškin)
[Dan Gerhartz]
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gregor-samsung · 5 years
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Da qualche tempo gli Stati Nord Americani attirano in Europa l'attenzione delle menti più curiose. La causa non va ricercata negli avvenimenti politici: l'America prosegue tranquilla il suo cammino, è sempre sicura e prospera, forte della pace assicuratale dalla sua posizione geografica, orgogliosa dei suoi ordinamenti. Ma alcune menti profonde recentemente si sono dedicate allo studio dei costumi e delle istituzioni americane, e le loro osservazioni hanno riaperto questioni che già da tempo si credevano risolte. Il rispetto per questo nuovo popolo e per la sua costituzione, frutto della più recente cultura, è stato fortemente scosso. Con stupore abbiamo visto la democrazia nel suo più ripugnante cinismo, nei suoi crudeli pregiudizi, nella sua intollerabile tirannide. Tutta la nobiltà, l'abnegazione, tutto ciò che esalta l'animo umano è soffocato da un implacabile egoismo e dalla passione per il benessere (comfort); una maggioranza che opprime sfacciatamente la società; la schiavitù dei negri che convive con l'istruzione e la libertà; la persecuzione della nobiltà in un popolo che non possiede aristocrazia; da parte degli elettori cupidigia e invidia; da parte dei governanti pavidità e opportunismo; il talento, per rispetto dell'uguaglianza, costretto ad un volontario ostracismo; il riccone che indossa una palandrana stracciata per non offendere sulla strada l'arrogante miseria che segretamente disprezza: questo è il quadro degli Stati Americani quale recentemente ci si è presentato. I rapporti degli Stati con le tribù indiane, gli antichi padroni della terra oggi abitata da oriundi europei, sono stati anch'essi sottoposti all'analisi rigorosa dei nuovi osservatori. Le evidenti ingiustizie, gli abusi e la disumanità del Congresso sono condannati con indignazione; comunque, in un modo o nell'altro, col ferro e col fuoco, col rhum e gli abusi, o con mezzi più etici, è certo che all'approssimarsi della civiltà la barbarie deve scomparire. Questa è una legge inesorabile. I superstiti degli antichi abitanti dell'America presto saranno completamente sterminati e le steppe sconfinate, i fiumi immensi, dove con le reti e le frecce si procuravano il cibo, si trasformeranno in terreni coltivati, ricoperti di alberi, e in porti commerciali, dove fumeranno i piroscafi e sventolerà la bandiera americana.
Brano di un articolo di A.S. Puškin pubblicato in Sovremennik (1836, n. 3, pp. 205-59) nel quale sono esposte le impressioni avute dalla lettura del celebre saggio di Tocqueville (De la démocratie en Amérique, 1835). Il testo, tradotto da Giuseppina Cavallo, è raccolto in:
AA.VV., E i russi scoprirono l' America. Diari, memorie, testimonianze, a cura di Nicoletta Marcialis, Editori Riuniti (collana Albatros), 1989¹; pp. 167-68.
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Passò l’estasi passò il dolore
passarono i sogni belli da credere
ma ecco ancora mi sorprendono i brividi
alla forza scardinante della bellezza.
Aleksandr Sergeevič Puškin
_____Fabiana Belmonte
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ginkovskij · 3 years
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went to the book shop today and at the third attempt of the lady there to help me i finally told her i was looking for dostoevskij and she looked perplexed and said she was going to check on the digital catalog and then asked me if i could tell her how to spell dostoevskij
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Я вас любил: любовь ещё, быть может, В душе моей угасла не совсем; Но пусть она вас больше не тревожит; Я не хочу печалить вас ничем. Я вас любил безмолвно, безнадежно, То робостью, то ревностью томим; Я вас любил так искренно, так нежно, Как дай вам бог любимой быть другим. Io vi ho amata: e l’amore forse Nel cuore ancora non si è spento, Ma non deve più turbarvi Io non voglio più affliggervi. Io vi ho amata in silenzio, senza speranza, Oppresso ora dalla timidezza, ora dalla gelosia; Vi ho amata così sinceramente, così teneramente, come Dio vi conceda di essere amata da un altro.
Я вас любил (Io vi ho amata) -  Aleksandr Sergeevič Puškin
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piuomenopoesia · 7 years
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Io pensavo che il cuore avesse dimenticato il facile talento del soffrire e mi dicevo che ciò che è stato no, non accadrà più. Passò l’estasi passò il dolore passarono i sogni belli da credere ma ecco ancora mi sorprendono i brividi alla forza scardinante della bellezza.
A.S. Puškin
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(...)
e mi dicevo che ciò che è stato
no, non accadrà più.
Passò l’estasi passò il dolore
passarono i sogni belli da credere
ma ecco ancora mi sorprendono i brividi
alla forza scardinante della bellezza.
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Aleksandr Sergeevič Puškin
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poesiablog60 · 2 years
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Io pensavo che il cuore avesse dimenticato
il facile talento del soffrire
e mi dicevo che ciò che è stato
no, non accadrà più.
Passò l’estasi passò il dolore
passarono i sogni belli da credere
ma ecco ancora mi sorprendono i brividi
alla forza scardinante della bellezza.
Aleksandr Sergeevič Puškin
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abatelunare · 3 years
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La fiaba è fiaba, ma al giovinetto essa può dare sempre un precetto!
Aleksandr Sergeevič Puškin, Le fiabe
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ma-pi-ma · 3 years
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Se la vita ti tradisce non dolerti, non crucciarti! nella pena trova pace l'allegria, credi, verrà.
Di futuro vive il cuore, il presente è desolato: tutto è effimero, fugace; ciò che passa sarà amato.
Aleksandr Sergeevič Puškin
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vecchiorovere-blog · 2 years
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Io pensavo che il cuore avesse dimenticato
il facile talento del soffrire
e mi dicevo che ciò che è stato
no, non accadrà più.
Passò l’estasi passò il dolore
passarono i sogni belli da credere
ma ecco ancora mi sorprendono i brividi
alla forza scardinante della bellezza.
Aleksandr Sergeevič Puškin
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ambrenoir · 3 years
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“Il cielo ci ha mandato l'abitudine come sostituto della felicità”
Aleksandr Sergeevič Puškin
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