Tumgik
#Alzarsi presto
queerographies · 10 months
Text
[Alzarsi presto][Sandro Campani]
Ci sono valli da tanto e valli da poco. Quella di Sandro e suo fratello è una valle da poco, almeno secondo loro. Non ha montagne famose né attrazioni turistiche, ma boschi, ombre, angoli umidi e segreti. E poi, sottoterra, tesori preziosissimi. Mentre Pietro esplora quella valle tutti i giorni, passo passo, insieme ai cani (perché lui di tartufi ci vive), Sandro ha deciso di tornarci per un po’,…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
occhietti · 4 months
Text
Tumblr media
Il mondo non è di chi si alza presto.
Il mondo è di colui che si alza felice di alzarsi.
- Anonimo
Buongiorno...☕🌻
56 notes · View notes
il-gualty1 · 9 months
Text
Tumblr media
Dicono che il mondo è di chi si alza presto…
Non è vero, il mondo è di chi è felice di alzarsi…
buongiorno a tutti … ☕️ Mercoledì.
good morning
bonjour
buenos días
dzień dobry
jó reggelt
guten Morgen
доброе утро
god morgon
95 notes · View notes
loveilmiorifugiosegret · 11 months
Text
Tumblr media
Il mondo
non è di chi si alza presto,
Il mondo è di colui che si alza
felice di alzarsi!!♠️
-Monica Vitti
63 notes · View notes
donaruz · 1 year
Text
Tumblr media
2 agosto 1980 ore 9,00
«Forza Carmelo! È ora di alzarsi, bisogna correre in stazione, c’è il treno che ci porterà da papà!»
«Uffa, va bene, mi alzo» Il piccolo Carmelo ancora frastornato per la giornata precedente dove aveva mangiato un buonissimo gelato e corso per le vie di Bologna come un giovane esploratore in una terra sconosciuta. Osservava tutto. Carmelo era alto, non dimostrava la sua giovane età e con quel bellissimo binocolo che gli aveva regalato suo zio e i pantaloncini corti era perfetto come ricognitore dell’ignoto. Aveva gli occhi azzurri, la mamma per scherzare diceva sempre che era figlio di qualche Dio dell’Olimpo greco; nessuno in famiglia aveva gli occhi azzurri. Da grande voleva studiare gli animali e girare il mondo alla scoperta di nuovi territori. Era un esploratore ancora prima di esserlo davvero.
Una semplice ma abbondante colazione e poi un bacio forte a Tobia, il cane. La strada è breve fino ai treni ma quella mattina i parenti devono portare la macchina dal meccanico, una vecchia fiat 127 ormai al termine. La decisione è presto fatta, si va in stazione a piedi, tanto il treno è alle 11, c’è tempo...
Carmelo è contento, ha visto una grande città del nord, piena di gente che corre, non ha capito il motivo ma si diverte a vederli indaffarati, al suo paese sono molto più tranquilli. Poi, finalmente, vede i treni. Che amore che ha per i treni! Ogni domenica il suo papà lo porta alla piccola stazione del paesello a vedere i treni che partono, ora anche lui potrà salire su quelle macchine meravigliose fatte di ferro e legno per ben la seconda volta nella sua vita.
10,20
«Mamma!, mamma mi piacerebbe tanto avere un amico cane, ma tanto tanto!»
«Va bene piccolo, vedremo, quanto torniamo a casa ne parliamo con papà e se lui è d’accordo andiamo al canile»
«Che bello!, che bello!, sono sicuro che il papà sarà d’accor……»
BUUUMMM!?!
«Mamma, mammaa, aiuto! Dove sei? Ho paura! è tutto buio, mamma aiuto è tutto buio..»
Suoni, strani suoni di ferro caldo. Un caldo feroce; gemiti che provengono dal treno di fronte ai binari, gemiti sempre più profondi e poi...urla disperate. Chi cerca la mamma, chi il fratello chi l’amico, la compagna, il figlio. Ma loro non sono più in stazione, sono stati sbalzati a 100 metri di distanza per l’onda d’urto. Come delle foglie strappate ai rami di un albero autunnale.
Poi il fumo si dirada e s’intravede il disastro.
«Mammaa!, dove sei? Dove sei?» Carmelo sembra un minatore appena uscito dalla galleria; la galleria più profonda del suo piccolo paese.
«Vieni piccolino, vieni in braccio, ti aiuto io!» Un ragazzo di 20 anni, una divisa da vigile del fuoco. Il ragazzo è nero come Carmelo, zoppica, ma continua a togliere pezzi di cemento dal piccolo corpo del bimbo. Solleva calcinacci pesanti e taglienti, rossi dal caldo; le sue mani ustionate, ma continua a spostarli. Alcuni giorni dopo venne ricoverato in ospedale per le ustioni. Perse tre dita di una mano.
«Chi sei? Dov’è la mia mamma?» Carmelo è sepolto da una montagna nata dalla violenza.
«Sono un amico della mamma… stai tranquillo»
«Ma cos’è successo?» La sua voce non è più quella di un giovane esploratore, ora è rauca, piena di polvere e distruzione.
«Niente, non è successo niente. Piccolo…non è successo niente»
Fine
In Italia non succede mai niente.
La Rosa dei venti, Il golpe borghese, piazza Fontana, Gioia Tauro, Reggio Emilia, Brescia, l’Italicus, Genova, Il rapido 904, Bologna, Ustica, Firenze, Milano; non sono niente. Non è successo niente. Non è STATO nessuno. In fondo qualche pezzente, qualche moglie di pezzente, qualche figlio di pezzente cosa volete che sia, incidenti di percorso; incidenti per una democrazia migliore, più libera, più ricca. In Italia non è mai STATO nessuno, una cena tra poteri, un brindisi e poi le direttive agli organi di informazione:
“Dovete dire questo, dovete dire quello, dovete dire che non è successo niente; arriva l’estate mandiamoli in vacanza tranquilli, poi, quando tornano, avranno dimenticato tutto”
Ma non avete preso in considerazione una cosa: voi! infami manovratori dietro le quinte, migliaia di occhi hanno visto, sentito, sanguinano ancora. Loro lo sanno chi è STATO. Potete manipolare tutto, cancellare tutto ma dietro il vostro secchio di vernice bianca democratica ci sono pareti rosse di sangue pulito.
Quelle non potrete mai più cancellarle.
-A Carmelo e a tutti i morti e feriti di quella mattina spensierata di un agosto solare-
(Breve parte dal racconto "Piccolo esploratore" contenuto nel libro "Stelle cannibali" ED. Il Foglio 2022)
75 notes · View notes
susieporta · 2 days
Text
4 SETTIMANE CHE CAMBIERANNO LA TUA VITA
Quindi, ogni settimana del piano prevede tre compiti da integrare nella tua vita e mantenere per tutto il mese. Idealmente anche più a lungo, ma questo lo decidi tu.
- Settimana 1. Pulizia del corpo e della mente**
Svegliarsi presto, intorno alle 6 del mattino. In questo modo si ottiene del tempo per sé, che durante il giorno manca sempre. Il risultato? Silenzio e tranquillità, puoi occuparti delle tue cose senza distrazioni mentre gli altri dormono. È il momento perfetto per pratiche mattutine, per preparare il corpo a vivere la giornata al 100%. La pigrizia e la mancanza di voglia di alzarsi presto non sono sintomi di stanchezza. Quando la vita risplende di colori, ti alzi con facilità. Oppure... ti alzi con facilità e la vita comincia a risplendere!
Alimentazione leggera. Per i cambiamenti che ci attendono, avremo bisogno di enormi quantità di energia. Attualmente, potrebbe essere impiegata solo per mantenere il corpo in condizioni normali, nonostante gli effetti di alcol, sigarette, cibi pesanti e grassi, dolci, ecc. Ognuno ha la sua lista di debolezze: individua e taglia le tue. Puoi scegliere il tipo di alimentazione che ti sembra più giusta.
Riduci le porzioni e non mangiare abbondantemente prima di dormire. Per il resto, ascolta il tuo corpo o consulta un nutrizionista.
L'importante è non sovraccaricarti con compiti eccessivi per eliminare e digerire tossine. Anzi, facilita al massimo il lavoro del corpo, nutrendolo con cibo sano, leggero e gustoso. Sarai pieno di energia per agire.
Sport. Il tono e la salute del corpo fisico sono condizioni necessarie per la salute spirituale. E il movimento, come sappiamo, è vita. Per risvegliare la vita (e lo spirito) in un corpo stanco, devi muoverti! In qualsiasi modo che ti vada bene. Cerca di muoverti ogni giorno: balla davanti allo specchio prima di andare al lavoro, usa le scale al posto dell’ascensore, fai un allenamento completo in palestra, non importa.
- Settimana 2. Pulizia dello spazio, degli impegni e delle relazioni**
Pulizia dello spazio. Butta via tutto! Ricorda che ogni oggetto in casa non occupa solo spazio, ma anche un po' della tua energia. Anche il più piccolo. Ne vale la pena? Tieni solo ciò che è veramente utile e che ti porta gioia, che ti ispira e che ami.
Pulizia degli impegni. Ricordi da quanto tempo ti riprometti di migliorare il tuo inglese? Quante volte hai promesso di andare a trovare la zia Maria? E quanti punti della lista dei buoni propositi di Capodanno hai rimandato per anni? Ricorda tutte le promesse fatte a te stesso e agli altri. E decidi cosa farne. Hai due opzioni: (1) farlo, (2) cancellarlo per sempre dalla tua lista. Ma se non puoi cancellare la zia Maria, vai subito a trovarla.
Svolgi i compiti anziché portare il peso della responsabilità e dell’insoddisfazione verso te stesso.
Pulizia delle relazioni. Interrompi tutti i rapporti che ti tirano indietro e ti portano depressione. Smetti di frequentare chi ti critica costantemente o chi è sempre insoddisfatto. Taglia con chi non condividi più nulla o con chi non hai niente da imparare. Impara ad andartene e a dire “no”.
Permettiti di essere considerato "ingrato", "maleducato", "pazzo", "stronzo" — se questo è il prezzo della libertà. Eccezione: i genitori. Con loro, credo, bisogna sempre cercare di migliorare il rapporto, per quanto difficile possa essere.
- Settimana 3. Piani, obiettivi e sogni
Scrivi e realizza i piani. Ci è rimasta la lista delle cose da fare dalla settimana precedente. Come ti sembra? Ti dà gioia, entusiasmo e voglia di agire subito? Se no, forse devi cancellare altri punti. O completali e cancellali.
In entrambi i casi, avrai una carica di energia e voglia di vivere. E magari ti verrà voglia di scrivere nuovi obiettivi che ti emozionano davvero. Ricorda ciò che ami o amavi. Pianifica non solo lavoro e denaro, ma anche riposo, tempo con amici e persone care, e tempo per te (questo punto lo dimentichiamo sempre). Scrivi un piano che desideri realizzare, che ti faccia tremare le gambe per l’eccitazione.
Fai della tua vita un libro che ti piacerebbe leggere.
Poi aggiungi al libro scadenze e passi concreti.
Lista delle incredibilità. Uno dei miei esercizi preferiti. Lo pratico ancora, e ogni volta divento più audace (e pensare che sembrava impossibile!). Consiste nel scrivere una lista di sogni che non si avvereranno mai. Sogni così incredibili e irraggiungibili che sembrano impossibili. Parliamo di cose come dominare il mondo o scalare l’Everest (e hai già 89 anni).
Spegni il critico interiore e immagina che tutte le possibilità del mondo siano ai tuoi piedi, pronte a realizzarsi con uno schiocco di dita. Hai tutto il tempo, i soldi, le connessioni, e le abilità di cui hai bisogno. Cosa vorresti?
Pianifica ogni giorno. Ogni sera, scrivi un piano per il giorno successivo. Breve, approssimativo, come preferisci, ma deve esserci. E fallo la sera — è importante. Anche se non lo segui per niente, la tua produttività aumenterà. Garantito!
E non dimenticare di rivedere il piano generale e chiederti: sto andando nella giusta direzione? Verso cosa? Mi sto muovendo davvero? Perché?
- Settimana 4. Espandere i confini
Prova a vivere diversamente. Nelle piccole cose. Vai al lavoro facendo una nuova strada. Entra in un bar sconosciuto o in un negozio molto costoso. Prova un nuovo sport. Fai qualcosa che non hai mai fatto prima.
Ogni giorno, mentre fai le tue cose, chiediti: cosa posso fare in modo diverso proprio ora? Crea l’abitudine di provare cose nuove, allontanandoti gradualmente dalle solite routine.
Esci dalla tua zona di comfort. Ovviamente, se hai fatto tutto quanto detto finora, hai già fatto un bel passo fuori dalla zona di comfort. Ma qui andremo oltre, affronteremo le tue paure. Non solo le guarderemo negli occhi, ma le affronteremo. Hai paura delle altezze? Facciamo paracadutismo. Hai paura del tuo capo? Vai da lui con nuove proposte. Hai paura delle nuove compagnie? Vai a una festa da solo, senza nasconderti dietro una conversazione con amici. Imparerai a gestirti in queste situazioni.
Riposa. Pensavi fosse solo lavoro? No. Riposo obbligatorio fuori casa, senza internet e in solitudine. E fornisci a te stesso un feedback onesto. Cosa è successo? Come è andata? Quali cambiamenti ci sono stati? E come vivere dopo tutto questo?
Quello che ti aspetta a metà di questo percorso (non dico alla fine, perché è una strada infinita) supererà le tue aspettative. Facendo queste (semplicissime!) cose quotidianamente e integrandole nella tua vita, sentirai armonia e potenza, vedrai la luce alla fine del tunnel e il sentiero che ti mostrerà la giusta direzione. Col tempo, quel sentiero diventerà una strada.
Buona Pratica
Luigi Silvestri
10 notes · View notes
heresiae · 2 months
Text
Domani ho una trasferta a Roma in giornata (yeeeeeeh............ -.-) il che significa alzarsi alle 4.30.
È da sabato che mi alleno, andando a letto e alzandomi progressivamente prima. Ieri erano le 10 di sera e stamattina le 6.30.
Il tutto perché l'azienda non voleva scialaquare in due stanze d'albergo (che sono piuttosto sicura avrebbe pagato il cliente, perché se ogni ora lavorata va fatturata al cliente, allora anche il costo delle trasferte lo è).
Ma al di là del trattamento che io e L. stiamo subendo, il problema è un altro: stanotte ho fatto 8 ore di sonno pieno e voglio comunque morire.
Quando vi diciamo che le persone notturne sono fisicamente incapaci di funzionare al mattino presto, non mentiamo, quindi smettetela di bullizzarci mattutini di merda (sì, l'ho detto).
16 notes · View notes
ciclossigenasi · 14 days
Text
ho il trapezio della spalla sinistra che, a seguito di un trauma, in alcune giornate lunghe e faticose grida di dolore lo sento tendersi all'infinito quasi volesse fuggire e diventa insopportabile qualsiasi movimento
questa mattina è stata pesante alzarsi sempre presto, il tirocinio che mi mette ansia per alcune cose (tipo la mia tutor che si fida troppo) il dover competere con la mia collega i mille pensieri ed emozioni che mi scombussolano la testa
mi sento così stanca che stavo per addormentarmi con il viso appoggiato alla mano appoggiata al tavolo però è buffo perché se vado a letto non dormo e se la notte dormo i sogni e l'inconscio vengono a molestarmi
è così difficile, vivere senza abbracci, senza nemmeno una carezza
7 notes · View notes
goolden · 8 months
Text
chi l'avrebbe mai detto che andare a dormire presto avrebbe significato riuscire ad alzarsi a un'ora decente la mattina
20 notes · View notes
canesenzafissadimora · 2 months
Text
—Stai invecchiando! -Mi fu detto-. Hai smesso di essere te stesso, stai diventando amareggiato e solitario!
— No... —risposi— Non sto invecchiando, sto diventando saggio.
Ho smesso di essere ciò che piace agli altri, per diventare ciò che mi piace essere. Ho smesso di cercare l’accettazione degli altri per accettare me stesso.
No, non sto invecchiando, sto diventando selettivo nei confronti di luoghi, persone, costumi e ideologie. Ho lasciato andare gli attaccamenti, il dolore inutile, le persone, le anime e i cuori. Non è per amarezza, è semplicemente per salute.
Ho smesso di vivere storie e ho iniziato a scriverle. Ho messo da parte gli stereotipi imposti. Ho smesso di truccarmi per nascondere le mie ferite; Adesso porto con me un libro che abbellisce la mia mente e la mia anima. Ho scambiato i bicchieri da vino con tazze da caffè. Ho dimenticato di idealizzare la vita e ho iniziato a viverla.
No, non invecchio, perché porto nell'anima la freschezza, e nel cuore l'innocenza di chi scopre se stesso ogni giorno. Porto tra le mani la tenerezza di un bozzolo che, quando si aprirà, espanderà le sue ali verso altri luoghi irraggiungibili da chi cerca solo la frivolezza delle cose materiali.
Porto sul viso il sorriso che sfugge maliziosamente quando osservo la semplicità della vita e della natura. Porto nelle orecchie il cinguettio degli uccelli, che allieta il mio cammino.
No, non sto invecchiando, sto diventando selettivo, scommettendo il mio tempo sull'intangibile. Riscrivere la storia che una volta mi era stata raccontata, riscoprire mondi, recuperare quei vecchi libri che avevo dimenticato a metà. Sto diventando più cauto, ho frenato gli sfoghi che non insegnano nulla. Sto imparando a parlare di cose trascendenti, sto imparando a coltivare la conoscenza, sto seminando ideali e forgiando il mio destino.
No, non è che invecchio dormendo presto il sabato, è che anche la domenica bisogna alzarsi presto, godersi un caffè senza fretta e leggere con calma una raccolta di poesie.
Non è per la vecchiaia che camminiamo lentamente, è per osservare la goffaggine di chi cammina di fretta e inciampa nello scontento. Non è a causa della vecchiaia che a volte le persone restano in silenzio, ma semplicemente perché non tutte le parole hanno bisogno di essere ripetute.
No, non sto invecchiando, ora comincio a vivere ciò che mi interessa davvero.
Tumblr media
cit.
8 notes · View notes
myinfinitystory · 8 months
Text
È brutto da dire ma si, io invidio
Invidio chi semplicemente non è come me
È attivo sin dalla mattina presto e non ha problemi a dormire, non ha problemi ad alzarsi, non ha l'ansia anche con le attività più stupide che si svolgono semplicemente durante una giornata come tante
Invidio chi ha avuto la forza o la fortuna di esser diventato qualcuno, di essere arrivato ad un punto della vita in cui sta bene con se stess* e non parlo di roba fisica
Invidio chi esce e non si sente inferiore quando gli altri parlano dei loro traguardi, perché non si sente fermo
Invidio quello che avrei voluto essere oggi e non sono
Ognuno ha il suo tempo? Certo
ma invidio chi,
a differenza mia,
va sempre avanti
21 notes · View notes
veroves · 9 months
Text
da sempre seguace del partito "doccia appena sveglia" in questi giorni di fatica nel dormire ed alzarsi presto, ho scoperto le gioie della "doccia serale/notturna".
21 notes · View notes
libriaco · 4 months
Text
Non c'è tempo
Évariste Galois Parigi, ospedale Cochin, 31 maggio 1832. Non ha più tempo. Muore di peritonite alle dieci del mattino. All’alba del giorno prima un misterioso sfidante gli ha trapassato l’addome con la spada e lo ha lasciato in fin di vita sulla riva dello stagno della Glacière, che ha visto tutto ma non dice niente. La notte del 29, indovinando l’esito del duello, l’ha passata in bianco. Ha pregato che quel giorno l’alba si dimenticasse di alzarsi. Ha scritto al signor Chevalier la lettera più trafelata che si ricordi, cercando di riempire di tutto il suo sapere quei pochi fogli, in cui non sta. «C’è qualcosa da completare in questa dimostrazione», ha annotato febbrilmente qua e là. Gli manca il tempo per diventare un genio dell’algebra, che in arabo, per un capriccio delle lettere, vuol dire «riduzione delle ossa dislocate». Gli mancano quattro mesi per compiere ventun anni. Domani lo accompagnerà alla tomba quella povera madre che, forse per mancanza di tempo, lui obbligava a fargli da sguattera. Se n’è andato presto. È la prova che nel tempo abbiamo poco tempo.
E. Baroncelli, Mosche d'inverno. 271 morti in due o tre pose, Palermo, Sellerio, 2010
9 notes · View notes
poesiablog60 · 1 year
Text
Buongiorno...
Il mondo non è di chi si alza presto.
Il mondo è di colui che si alza felice di alzarsi.
(Anonimo)
Tumblr media
28 notes · View notes
mermaidemilystuff · 10 months
Text
Alzarsi presto un giorno di festa per fare una cosa per cui mi pagano troppo poco è ingiusto
33 notes · View notes
t-annhauser · 3 months
Text
Quanti affitti ho pagato nella mia vita, le mie pigioni, alzarsi presto, dormire tardi per guadagnare un po’ di tempo allo studio, alle fioche luci delle candele di sebo, alla sera leoni, la mattina… sveglia alle 7:00, richiamo alle 7:30, ancora cinque minuti, tutto calcolato, come Fantozzi: tè, fetta di torta fatta in casa, me la preparavo la domenica, poi evacuazione mattutina. Avevo abituato il corpo ad obbedirmi, ricordo delle colonie estive quando si cacava come uccellini fra due burrasche, estote parati. D'inverno il saluto al sole che avremmo rivisto la mattina seguente, come al polo nord, sei mesi di buio, tornare a casa alle 18:30, senza luce, a whiter shade of pale, dei Dik Dik. E poi le mie colleghe, solo raggio di sole nelle tenebre, poi d'estate, quando si mettevano i sandali… ero ingrassato di 15 chili, sembravo l'omino Michelin ma conservavo un mio fascino, beato fra le donne, come il Tannhauser di Wagner. Tutto perduto.
«Gustin», gli feci, «tu mica sei sempre stato così rincoglionito come oggi, abbrutito dalle circostanze, il mestiere, il bere, le sottomissioni più funeste… Te la senti, per un momentino, di tornare alla poesia?… di fare un salterello di cuore e di minchia alla lettura d’un’epopea, tragica certo, ma nobile… sfavillante!… Te ne credi capace?…»
12 notes · View notes