Tumgik
#Annamaria Franzoni
officialpenisenvy · 8 months
Text
olindo e rosa al muschio selvaggio podcast
1 note · View note
reginadeinisseni · 9 months
Video
youtube
ANNA MARIA FRANZONI - COGNE UNDICI ANNI DOPO (22/10/2013)
RETE 4 E PAOLO DEL DEBBIO  MIA MAMMA E ' FALSA E DISONESTA COME LEI
RICORDATE ANNAMARIA FRANZONI????
RETE 4 AND PAOLO DEL DEBBIO MY MOM IS FAKE AND DISHONEST LIKE HER
DO YOU REMEMBER ANNAMARIA FRANZONI????
❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️
#gustavopetro #colombia #DONALDTRUMP #TRUMP #BOLSONARO #DORIGHEZZI #STRISCIALANOTIZIA #FRANCESCO #RUTELLI #PROPAGANDALIVE #ELUANA #ENGLARO #ELUANAENGLARO #CRISTIANODEANDRE #twitter #facebook #skyrock #linkedin #instagram #okru #tiktok
0 notes
orchiteo · 10 months
Text
Samuele: da grande voglio fare l'astronauta
Annamaria Franzoni: 😈💀
0 notes
pangeanews · 5 years
Text
“L’italiano prosciugaticcio di certi romanzi contemporanei mi lascia perplesso, noi siamo gente folle, è con il Barocco che abbiamo fatto il cu*o al mondo”: dialogo eccentrico con Fabrizio Patriarca
Fabrizio Patriarca, solida formazione letteraria e filosofica, è quanto di più lontano dalla schiera di ominicchi, delusi dal burosauro accademico, che accusano il sistema e i prosivendoli insensibili al talento per giustificare la propria frustrazione. Eppure era sulla buona strada, dopo laurea, specializzazione e dottorato, due opere di critica letteraria, Leopardi e l’invenzione della moda, del 2008 e Seminario Montale, del 2011, usciti entrambi per Gaffi. Classe ’72, non fa parte della generazione degli apocalittici, marginali che amano definirsi emarginati e che odiano Lagioia e Cognetti solo perché loro hanno raggiunto fama e ricchezza.  Fabrizio percorre orgoglioso la propria strada. Si sbatte, apre partita iva, approfitta del regime forfettario e sfodera nel 2016 un romanzo che fa discutere, Tokio Transit, per 66thand2nd. Chi lo legge non rimane indifferente: o lo odia, o lo saluta per la libertà e il caustico realismo che nulla concede all’aurea mediocritas. Tutto è eccessivo, enfatico, spericolato. Poi, il 7 febbraio 2019, quando Annamaria Franzoni, contemporanea Medea, ritrova la libertà, Minimum Fax pubblica L’amore per nessuno, che sulla figura della Medea Pop Annamaria Franzoni costruisce l’ossessione del protagonista e la chiave d’innesco della trama. Non avevo alternative: l’ho incontrato.
Mi sono divertito: il tuo è un libro spassoso, scorre via senza momenti di stanca, ottimo per l’autobus o la metro. Personalmente mi è bastato un volo d’aereo e l’attesa al gate. Eppure. Mi chiedo, e ti chiedo: ma com’è possibile? Il fatto è che L’Amore per nessuno non fa nulla per rispettare le regole del romanzo, seppure esplicitamente le citi continuamente, da Campbell-Vogler alle regole della buona sceneggiatura. Il plot scimmiotta eventi scatenanti e viaggi dell’eroe, ma depotenzia ogni possibile escamotage narrativo, lo svuota. Si tratta in realtà di un gigantesco collage di elzeviri, erudito, pieno di citazioni pop: digressioni, pezzi di costume, gossip. Come sei riuscito a farmi sorbire d’un fiato dodici capitoli (più l’epilogo) di un blob che tu stesso riconosci essere costituito da genuine seghe mentali? Parlaci dei tuoi segreti.
Sono cresciuto all’università in mezzo a falangi di fanatici heideggeriani, leggevo Walter Benjamin di nascosto, come un ladro, nel discreto cono d’ombra di un paio di cattedre compiacenti (Estetica, Mario Perniola; Letterature Comparate, Rosalma Salina Borello) – trattenevo frammenti di pensiero: l’arte può supporre la natura degli esseri umani ma non la loro attenzione. Rovesciando fruttuosamente il concetto per i miei lerci scopi: il romanzo suppone tutta una serie di regole – alcune codificate, altre ancora da codificare – ma non necessariamente la loro osservanza, e siamo al punto. Frequento il romanzo perché mi sembra resistere come forma libera, nonostante sia stretto d’assedio dai militanti dello schema, i maledetti “plottisti”. La buona architettura, in narrativa, non è una faccenda che puoi delegare solo agli intrecci, o alla funzionalità della singola pagina, altrimenti il barbuto George R. R. Martin l’avrebbe sempre vinta sul baffuto V. L. G. E. Marcel Proust. Credo insomma che la forma romanzo sia ancora abbastanza accogliente da permettere una sana biodiversità degli scrittori. Le analisi alla Campbell-Vogler sono entusiasmanti, perché ti svelano un arco, e sono senz’altro efficaci, finché non diventano manualistica. La manualistica al massimo produce replicazione dello schema, variazioni sullo schema, qualche saltuaria e apertamente intenzionale rottura dello schema. Agli estremi delle concezioni-circa-la-letteratura hai il mistico, che proclama il suo fervore per il Sacro-Fuoco-Dell’Arte, e il sacerdote, che celebra le Lettere da un’altana storico-critica, quando non da un pulpito. Preferisco il mistico, che tutto sommato è innocuo, perché mosso da una Fede. Il sacerdote tende a fare Chiesa. Dunque sarei tentato di suggellare il tutto con una massima da arti marziali: quando sei padrone della tecnica puoi dimenticartela o buttarla via. Non è così. Mi sembra che si scrivano romanzi “alla ricerca” della propria tecnica – così come si scrive inseguendo l’ispirazione, non in-seguito-a. Bruce Lee, Jeet Kune Do: nessuna via come via, nessuno stile come stile. Ora penso alle scuole di scrittura, ai loro saldi precetti, alla diffusione di forme narrative come il serial-tv (che non a caso è la chimera al centro della mia storia): il serial, in particolare, è visto da molti scrittori come punto di riferimento contemporaneo, il competitor. Mi domando perché non i videogame. Se guardi bene la narrativa si è sempre messa in competizione. Col cinema, prima, con la televisione, più tardi. Ogni volta ha finito per riscoprire sé stessa – in una dimensione che riusciva a includere alcuni meccanismi mutuati dai linguaggi dei competitor, ma prendendo in definitiva strade autonome. Se insomma vuoi leggere il mio romanzo come un inno all’autonomia della narrativa rispetto al mondo dei media non mi offendo. L’aspetto blob potremmo riferirlo agli albori del romanzo: la satira menippea, le “anatomie” da cui viene fuori un Don Chisciotte, il gusto di mescidare l’alto e il basso, prosa e versi (Satyricon), realismo e grottesco (ancora Cervantes: la grotta di Montesinos, che poi è il luogo dove veramente si libera lo spirito romanzesco moderno).
Il pezzo forte del tuo repertorio è il linguaggio. Non nego di aver consultato spesso i dizionari on line per la gretta curiosità di conoscere parole nuove. Ma non si tratta solo di esattezza: il tuo stile è acrobatico, densissimo di figure metriche e di suono, sintattiche e semantiche, salti mortali di metonimie e metafore. Anche qui, esattamente l’opposto di quanto suggerito dai manuali di buona scrittura, per lo più costruiti sul modello della letteratura americana. Ci sono modelli propriamente tuoi?
Esistono modelli straordinari, soprattutto nel romanzo americano, ma considerarli come l’esclusiva della letteratura mi sembra possa nuocere alla letteratura stessa, nel senso che non le rende un buon servizio, né riguardo alle possibilità (parolaccia) poietiche, né tantomeno dal punto di vista storico. Posso godermi entrambi, Hemingway e Nabokov, senza sentirmi condizionato da nessuno dei due (anche visti i mezzi che al confronto risulteranno sempre poverissimi). Forse conviene l’onestà di giocare il gioco che sappiamo giocare meglio, stare nella luce giusta. La domanda è se questa, che declina, sia luce di raccordo o di cesura. Visto? Ho fatto due endecasillabi. Il problema è che l’italiano non è una lingua nata per il romanzo: è fatta per la lirica, per i versi, per i poemi – la lingua dell’amore. Una lingua fantastica che dà il massimo quando deve gonfiare una misura stabilita – un’ottava, un paragrafo, un capitolo. A me l’italiano prosciugaticcio di certi romanzi contemporanei che viene osannato perché richiamerebbe il “nitore” di alcuni modelli americani – sempre gli stessi – lascia sempre un po’ perplesso: ci vedo un abbandono della “strada folle” di dantesca memoria. Noi italiani siamo gente dantescamente folle. Il Barocco, disciplina in cui rompiamo il culo al mondo, ci ha insegnato che non esiste solo il nitore di “sottrazione”, ma pure un nitore fatto di aggiunte e superfetazioni, di enfietà, flogosi, metastasi. Viva Stefano D’Arrigo e Gesualdo Bufalino! Ovviamente, oggi come oggi, non puoi seguire un’ideale espressionista da “nipotino di Gadda”, perché il mercato ti castiga. Per me ho risolto intellettualizzando variamente l’espressionismo, verso forme fredde – come già in Tokyo transit – che trovo particolarmente adatte a rappresentare il mondo dei miei personaggi dalle emozioni desertizzate. Nel realismo intellettualistico della mia prosa – così lo chiama il mio editor – c’è tutto il mio amore per gli anaffettivi – un amore evidentemente mal riposto.
Non è facile scrivere di sesso, soprattutto nell’era del porno universalmente accessibile. Eppure ti cimenti con disinvoltura. La tua prosa è satura di odori e liquidi corporei. Lo sfondo è maschilista e misogino. Direi: senza autocensure, libero. Non ti fermi di fronte agli stereotipi, al gratuitamente scurrile, neppure di fronte al compiacimento del dettaglio per scatenare lo scandalo (o i pruriti, che abbisognano di subitaneo sollievo). Usi senza parsimonia anche l’indicibile parola con la “n”.
Il sesso è sempre un banco di prova per lo scrittore, e non mi riferisco alla solita metaforizzazione su cui senti spendere tante parole in giro, quando appunto si parla di sesso e scrittura. Idiozie come «entrare nel profondo della carne» o ancora peggio «la scrittura che si fa corpo stesso». Il sesso è difficile perché ormai è organizzato e diviso in una serie di linguaggi autonomi che la gente conosce a puntino: codificati, stratificati, acquisiti al bagaglio dei singoli linguaggi. Quando senti “il capezzolo turgido” o “il membro muschiato” sai già di essere in una certa enciclopedia culturale – quella della rivista hard-core o del giornaletto da edicola: è un linguaggio definito, sai come funziona e puoi prevederlo, dietro alla “patta che sembra scoppiare” c’è sempre un “glande tumido” in agguato, che finirà per soffocare qualche sventurata. Poi esistono altre enciclopedie culturali, dove il sesso è ugualmente collocato a una precisa altezza di registro: il sesso televisivo, quello cinematografico, il porno-amateur online ecc. A me piace giocare con questi linguaggi ormai acquisiti, farli confliggere con le orbite mentali dei miei personaggi, evaderli, talvolta, irriderli, sempre.
Che posto ha nel tuo universo il politicamente corretto?
Il che?
L’amore per nessuno parla in modo dichiarato, fin dal titolo, di alessitimia. Il tuo protagonista Riccardo è un campione di analfabetismo emotivo, sembra concepito direttamente dalle pagine dell’ICD 10. Su questo piccolo insight si costruisce tutto il resto. Il cinismo, l’incapacità di relazioni empatiche, la superficialità consapevole, la falsità un po’ snob sono le matrici di un’intera generazione, cresciuta con la tata TV. Esiste dunque un profondo trattato di analisi psico socio cazzica sotto alle tue storielle di narcisi, maniaci, famiglie disfunzionali e relazioni evitanti? Un ritratto impietoso della bistrattata generazione X? Oppure ancora mi stai fregando, e non c’è alcun progetto simile?
Più che all’analisi psico socio cazzica inclino, in genere, al cazzeggio psico socio anal, ma è chiaro che parliamo di punti di vista. Nei romanzi è importante mettere i fatti, questo lo sai bene – le analisi stanno nel calderone delle idee ed è meglio che non agiscano direttamente sulla pagina. Ovvio però che dietro al racconto puoi sistemare a piacimento una sociologia sarcasmo-pamphlet, un j’accuse rivolto al cinismo del mondo televisivo, un pianto per mia madre ecc. Tutto lecito, per carità. La questione che mi preme è un’altra, e te la sottopongo rivoltando la domanda: può darsi un ritratto, un vero ritratto, che non sia impietoso?
Hai ragione, «ritratto impietoso» è fastidioso come «innumerevoli costellazioni». Meglio sarebbe trovare un contrario per «accondiscendente» o ancor meglio per «auto assolutorio». Tokyo Transit dopo poche pagine dichiarava esplicitamente la propria poetica: «Dalla solitudine ci aspettiamo tonnellate di enfasi, è giusto. Enfasi e la dovuta porzione di disincanto». Anche in L’amore per nessuno enfasi e disincanto ci sono, inoculate a dosi massicce. Allora è a solitudine la colpa che dobbiamo espiare, o da cui ci dobbiamo assolvere?
Sì, l’enfasi della solitudine, attesa nella solitudine è una convinzione che mi porto dietro dal romanzo precedente – anche come enfasi linguistica naturalmente. È bello che alcune condizioni particolari passino da un libro all’altro, un po’ come le coblas capfinidas delle canzoni medievali, che si richiamano di stanza in stanza attraverso termini chiave. La solitudine è stata, fino a questo libro, un orizzonte fondamentale, perché mi permetteva di far viaggiare in simultanea il panorama interno e il panorama esterno. Espiazione-assoluzione mi sembrano altresì una coppia notevole, almeno come funzioni propulsive in un romanzo, e sono contento che tu abbia voluto sottolinearle: entrambe richiedono un “percorso”, rispetto al quale i miei personaggi, che desiderano molto, sono sempre riottosi. Non è – credo – una banale meccanica del “tutto subito”, è proprio mancanza di strumenti, quelli “umani” diciamo così, quelli che Vittorio Sereni vedeva «avvinti alla catena / della necessità». Come vedi c’è un enjambement tra «catena» e «necessità»: dire le cose negandone il fondamento, affermare con la semantica mentre spezziamo con la metrica – che grande lezione!
Non sembra proprio che ti interessi l’immortalità. Il tuo romanzo è irrimediabilmente radicato nell’attualità, annacquata se vogliamo da ruffiani EasterEgg anni ottanta. Penso che possa risultate assolutamente incomprensibile da chi non frequenta la cultura pop italiana della contemporaneità. Ma chi è il lettore perfetto de L’amore per nessuno?
La prima volta che mi hanno messo in bocca un’ostrica non sapevo assolutamente cosa fosse, ero un bambino. Il sapore mi ha lasciato perplesso, però ne ho mangiate altre tre-quattro, senza troppe conseguenze, e anzi con una certa gioia dell’inatteso. Siamo sicuri che il punto sia la comprensibilità? Forse è la digeribilità, o l’apporto calorico. O, perché no, il semplice gusto. Martin Amis ha scritto che gli scrittori «competono per l’Universale», per questo sono destinati a odiarsi tra loro, a cercare la rissa. In questa allegra competizione fra tagliagole entrano a viva forza i lettori, che come diceva Debenedetti sono dei veri e propri strozzini: ti concedono il loro tempo, a patto di esigere un tasso di interesse altissimo. Il mio lettore ideale – quello che tu chiami perfetto per il mio libro – è uno abbastanza stanco di prestare il proprio tempo a un romanzo e ancora abbastanza in credito da permettersi di passare del tempo con un romanzo.
Scrivi in modo talmente intelligente e scopertamente arrogante da risultare antipatico. Ti chiedo tre ragioni, nonostante questo, per cui vale la pena leggere il tuo libro.
Con questa domanda mi hai messo in un cul-de-sac dialettico. Qualsiasi risposta mi sforzi di pensare verrà recepita non “nonostante”, ma in ordine ai tuoi argomenti. Colpa mia, ho peccato di leggerezza. Presentarmi con un coltello a uno scontro a fuoco. È comunque dimostrato che in generale i romanzi sopra le trecento pagine a) distruggono la massa grassa a beneficio del core addominale, b) potenziano la libido del soggetto leggente; c) sterminano le spore terrapiattiste e arredano vivacemente il paesaggio urbano quando deposti e disposti in simmetrie goffrate. Il mio in particolare impedisce l’uptake della dopamina nei neurotrasmettitori, prolungando la caratteristica sensazione di euforia, ed è un ottimo presidio contro il traduttese.
Non credo di aver capito proprio tutto, ma devo ammettere che sei convincente.
Simone Cerlini
L'articolo “L’italiano prosciugaticcio di certi romanzi contemporanei mi lascia perplesso, noi siamo gente folle, è con il Barocco che abbiamo fatto il cu*o al mondo”: dialogo eccentrico con Fabrizio Patriarca proviene da Pangea.
from pangea.news http://bit.ly/2JBpQbU
1 note · View note
raucci · 5 years
Photo
Tumblr media
La Bimba appariva quindi come una persona schiantata da un doppio dolore, uno evidente, le lacrime al funerale, pur nella perfetta tenuta della messinpiega appena fatta dal parrucchiere, il che aveva fatto inorridire molti, come se il fatto che avesse trovato il tempo e la voglia di andarci la rendesse sicuramente colpevole.
0 notes
limemagazineeu · 5 years
Text
Delitto di Cogne, la Franzoni a novembre nella villetta dove fu ucciso il piccolo Samuele
Delitto di Cogne, la Franzoni a novembre nella villetta dove fu ucciso il piccolo Samuele
Ha trascorso alcuni giorni di vacanza con i familiari Nella prima settimana del novembre scorso Annamaria Franzoni – assieme ai familiari – ha soggiornato per alcuni giorni nella villetta in frazione Montroz di Cogne, dove il 30 gennaio 2002 venne ucciso il piccolo Samuele Lorenzi. La sua presenza è stata notata da alcuni vicini. Secondo quanto si è appreso, la donna – che ha finito di scontare…
View On WordPress
0 notes
ultimavoce · 5 years
Text
Annamaria Franzoni una donna libera: la fine di una storia
#AnnamariaFranzoni, dopo 11 anni di #carcere e sconti di #pena, oggi è una #donnalibera. Finisce così il #giallodiCogne.
Annamaria Franzoni finisce di scontare la sua pena per l’omicidio del piccolo Samuele e torna dalla sua famiglia per poter iniziare una nuova vita.
Oggi può dirsi una donna libera. Dopo 11 anni di carcere, 3 anni di indulto e sconti ti pena per buona condotta, Annamaria ha espiato le sue colpe e torna dalla sua famiglia come donna libera. Dal 2014 la donna aveva ottenuto i domiciliari a Ripoli…
View On WordPress
0 notes
besthomegymdiy-blog · 7 years
Text
Taormina mai pagato: Franzoni condannata
Taormina mai pagato: Franzoni condannata
Taormina mai pagato: Franzoni condannata Annamaria Franzoni è stata condannata dal Tribunale civile di Bologna a risarcire il suo ex avvocato Carlo Taormina per le prestazioni mai pagate. La sentenza, emessa dal giudice Giuseppina Benenati, prevede un pagamento di più di 400mila euro. Una parcella mai pagata La vicenda ha avuto inizio 4 anni fa: nel 2013, Taormina citò in giudizio Annamaria…
View On WordPress
0 notes
realpaparazzi · 7 years
Photo
Tumblr media
New Post has been published on http://www.realpaparazzi.com/3268-2/
Anna Maria Franzoni condannata a risarcire il suo ex legale
Tumblr media
Anna Maria Franzoni è stata condannata a risarcire Carlo Taormina, suo ex avvocato, per il mancato pagamento di parcelle per un ammontare complessivo di 275mila euro. Una cifra alla quale si devono aggiungere iva, interessi e cassa previdenza avvocati, per un totale complessivo di 400 mila euro. A doverli corrispondere, come ha deciso il giudice del tribunale civile di Bologna Giuseppina Benenati, è Anna Maria Franzoni di cui delle sue vicende giudiziarie sappiamo ormai tutto. Anna Maria Franzoni, era stata condannata in via definitiva nel 2008 per l’omicidio del piccolo Samuele Lorenzi. Attualmente la donna si trova al di fuori del carcere e stà scontando il residuo della condanna presso la propria abitazione. La cifra maturata corrisponde a 5 anni di parcelle per la difesa nel processo sul ‘delitto di Cogne‘, fino a quando il penalista non rinunciò al mandato, il 23 febbraio 2007. Taormina aveva chiesto una somma maggiore che ammontava a circa un milione di euro, motivo per cui Taormina sarebbe intenzionato a impugnare la sentenza.
L’avvocato, nel 2013, assistito dal figlio Giorgio, aveva citato in giudizio Anna Maria Franzoni, chiedendo il pagamento di onorari mai versati per 771.507 euro, di cui circa 14mila riferibili al marito Stefano Lorenzi per alcune querele presentate dal legale. Secondo il collegio difensivo di Anna Maria Franzoni, Taormina aveva pattuito la gratuità della prestazione ma non vi è prova di questo accordo. Il giudice, nel quantificare la somma dovuta, si è basato su una consulenza tecnica d’ufficio affidata all’avvocato Marco D’Apote. Ha rigettato, invece, la richiesta di condanna per Lorenzi, così come ha respinto la richiesta dei Lorenzi che pretendevano, a loro volta, un risarcimento da 200mila euro, ritenendosi danneggiati dal coinvolgimento nel processo ‘Cogne-bis’ ma, secondo il giudice, l’attività difensiva è stata svolta con puntualità e diligenza. I legali di Anna Maria Franzoni non hanno ancora dichiarato se ricorreranno in appello, nei prossimi giorni si consulteranno in merito con la loro cliente.
0 notes
corallorosso · 5 years
Photo
Tumblr media
Italia, 7 febbraio 2019. Annamaria Franzoni torna definitivamente libera.
3 notes · View notes
telodogratis · 2 years
Text
Quando le madri uccidono i figli
Quando le madri uccidono i figli
Read MoreDa Annamaria Franzoni a Veronica Paparello, gli omicidi inaspettatiDa Annamaria Franzoni a Veronica Paparello, gli omicidi inaspettatiRSS di – ANSA.it
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
pucundrie · 2 years
Text
Da quando 5 giorni fa ho sognato che Annamaria Franzoni veniva a casa mia x un caffè non riesco a pensare ad altro
0 notes
bergamorisvegliata · 3 years
Text
MEDIATICA-MENTE (1)
Tumblr media
Ovvero: come la stampa e le sue manipolazioni, hanno inciso nel tessuto sociale attraverso ogni genere di eventi drammatici, anche i più banali, orientando e condizionando l'opinione pubblica che -soprattutto a partire dagli anni '80 in poi- con l'avvento delle dirette televisive e dei dibattiti (comunemente definiti "talk shows") ha via via seguito più le "mode" del momento che farsi un'opinione davvero libera e indipendente, sino ad arrivare ai nostri giorni.
Quello che segue è un elenco solo apparentemente freddo, ma che rende l'idea di un paese in balìa degli eventi, che non reagisce e non risponde alle domande e ai bisogni reali, ma che si lascia sopraffare dalle dinamiche e dalle "il"logiche di un sistema che impone una cieca obbedienza riguardo a usi, costumi e mentalità di una società sempre più plasmata a immagine e somiglianza dei suoi padroni.
---------------------------------------------
AGOSTO 1980
Il 2 agosto un boato enorme scuote la Stazione di Bologna: una bomba piazzata nell'atrio uccide 85 persone e causa il ferimento di oltre 200 civili. Anni e anni di indagini non hanno ancora portato a un "nome" o ad un'organizzazione che più volte è stata raffigurata all'interno degli ambienti dell'estrema destra, tra i quali Valerio Fioravanti e Francesca Mambro più volte condannati ma mai tradotti in carcere.
------------------------------
1981
Nel mese di giugno irrompe la televisione con le sue dirette nella vita di una famiglia in apprensione per il piccolo Alfredino, scivolato in un pozzo artesiano il 10 giugno nei pressi di Frascati. Polemiche a non finire per le immagini dell'epoca che fecero scalpore, non tanto per la drammaticità, quanto per un sospetto di "manipolazione" mediatica che iniziò a farsi strada in quegli anni. La condanna fu proprio verso la spettacolarizzazione delle riprese, e per le cronache del periodo, "ree" di aver causata la (forse) evitabile tragedia in nome di un'audience che avrebbe favorito il richiamo inevitabile delle varie aziende, sponsorizzatrici poi di programmi dalla qualità sempre più inferiore. E intanto, il 13 giugno, un piccolo bimbo di soli 6 anni, moriva tragicamente.
Questo il commento di Gianluca Santalmassi, durante l'edizione straordinaria del TG2 del 13 giugno 1981: «Volevamo vedere un fatto di vita, e abbiamo visto un fatto di morte. Ci siamo arresi, abbiamo continuato fino all'ultimo. Ci domanderemo a lungo prossimamente a cosa è servito tutto questo, che cosa abbiamo voluto dimenticare, che cosa ci dovremmo ricordare, che cosa dovremo amare, che cosa dobbiamo odiare. È stata la registrazione di una sconfitta, purtroppo: 60 ore di lotta invano per Alfredo Rampi.»
------------------------------
13 FEBBRAIO 1984
Ancora il giorno 13 nella notizia che vede -dopo anni e anni di ricerche- al centro dell'attenzione: Annunciata Brignoli, Giannina Pezzoli e la piccola Aurora. La prima scomparve nel 1978, le altre nel 1981. Il brigadiere Vincenzo Donini e un giovane magistrato (Antonio Di Pietro) durante un sopralluogo, fanno la macabra scoperta, "favorita" da tracce di sangue tra le lenzuola, e dall'aver chiesto di sfondare una parete che conteneva due sacchi neri chiusi con lo spago: all'interno i corpi delle tre donne, rispettivamente suocera, moglie e figlia di Giovanni Bergamaschi, a sua volta accusato dell'assassinio di Michele Canali, trovato morto il lunedì precedente al quel tragico 13 febbraio.
Tumblr media
23 DICEMBRE 1984
Antivigilia di Natale lungo la direttrice ferroviaria Firenze-Bologna: all'interno della galleria nei pressi di San Benedetto Val di Sambro, una bomba posizionata su una griglia porta-bagagli, riduce in brandelli una carrozza del treno "Italicus", causando la morte di 15 persone e il ferimento di altre 300. Inevitabilmente le indagini scandagliarono gli ambienti della criminalità organizzata, tra la mafia e gli apparati della destra eversiva, ma ancora non hanno nomi gli autori di quell'attentato, uno dei più cupi nella Storia della Repubblica Italiana.
-------------------------------
In ordine sparso:
Una lunga scia di orrori si è consumata negli anni tra le mura di tante case che dovrebbero invece essere i posti più sicuri per i bambini.
La cronaca registra infatti tanti, troppi, episodi come quello accaduto a Margno, nel Lecchese, nel quale due gemelli di 12 anni hanno perso la vita per mano del padre.
Era il 4 gennaio del 1994 quando a Civitavecchia Tullio Brigida uccide i figli Luciana, Laura e Armandino e li sotterra nelle campagne di Cerveteri, dove furono poi ritrovati il 20 aprile 1995 dopo numerose ricerche. Anche in questo caso, come quello registrato a Lecco, la motivazione fu la vendetta nei confronti della ex moglie Stefania Adami, con cui aveva avuto vari scontri a volte sfociati in episodi di violenza
Il 7 settembre 1997 l'ex poliziotto Angelo Sinisi, 46 anni, uccide, a Roma, sul viadotto della Magliana, le due figlie di 4 e 7 anni e si suicida con un revolver calibro 38. Non voleva riportarle a casa, dalla ex moglie, dopo una giornata di mare, giochi e regali.
-----------------
DELITTO DI COGNE
E' forse l'evento mediatico più seguito dell'era moderna, quello che vede al centro Annamaria Franzoni, colpevole dell'omicidio del figlio Samuele.
Tumblr media
E che dire del delitto messo in atto da Pietro Maso che uccide i genitori nell'aprile del 1991?
O quello che vede coinvolti Erika e Omar, in quello che è noto come il "giallo di Novi Ligure" e la morte della mamma e della sorella di Erika?
------------------------------------------------
FEBBRAIO 2011
L'evento che ha tenuto l'Italia con il fiato sospeso: il 26 febbraio viene ritrovato senza vita il corpo di Yara Gambirasio, giovane e promettente ginnasta di Brembate Sopra (BG) scomparsa il 26 novembre. Indagato in un primo momento Mohamed Fikri, le indagini vengono poi concentrate all'interno di un cantiere per la realizzazione di un centro commerciale e i cui risultati portano all'arresto di Massimo Bossetti.
E' -mediaticamente- uno dei maggiori casi più seguiti, unitamente a quello che vede coinvolti i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi,
Tumblr media
per un caso meglio noto come "l'omicidio di Erba", assassinio compiuto ai danni di Raffaella Castagna, del piccolo Marzouk, della madre di Raffaella, Paola Galli, e della vicina di casa Valeria Cherubini.
In relazione agli ultimi due casi citati, si hanno ancora notevoli dubbi e perplessità riguardo alle condanne, in quanto le dinamiche e le stesse indagini non sembrano convincere parte dell'opinione pubblica, anche per il fatto che le richieste dei legali e degli ispettori incaricati di analizzare le varie componenti, non sono state del tutto accolte, in ciò generando interrogativi su come e su chi siano i veri "rei" degli assassini di Yara e delle vittime di Erba.
-FINE (1)-
nella prossima "puntata", fatti legati a casi di eventi legati alla politica e al mondo del sindacalismo, e episodi avvenuti a livello internazionale.
0 notes
limemagazineeu · 5 years
Text
Cogne, Annamaria Franzoni libera: ha scontato pena
Cogne, Annamaria Franzoni libera: ha scontato pena
Condannata a 16 anni nel 2008 per l’omicidio del figlio. Il legale: dimenticatevi di lei
Annamaria Franzoni è una donna libera. Condannata nel 2008 a 16 anni per l’omicidio del figlio Samuele di tre anni, a Cogne il 30 gennaio 2002, nelle scorse settimane, apprende l’ANSA, è stata informata dal Tribunale di sorveglianza di Bologna che la sua pena è espiata, con mesi di anticipo rispetto alle…
View On WordPress
0 notes
gdsradio7 · 4 years
Photo
Tumblr media
L’ex legale di Annamaria Franzoni pignora la casa di Cogne Il Tribunale di Aosta ha autorizzato l'avvocato Carlo Taormina nell'azione di pignoramento della villetta di Cogne di Annamaria Franzoni dove si era consumato l'infanticidio del figlio Samuele.
0 notes
livioacerbo · 5 years
Text
Annamaria Franzoni, lo psichiatra: "Uccidere e dimenticare di averlo fatto"
Roma, 8 febbraio 2019 – Annamaria Franzoni è una donna libera. Professor Claudio Mencacci, che effetto le fa? «Questo caso è stato argomento di riflessioni e lacerazione nel Paese – risponde l'esperto psichiatra, già ex presidente della società … by Livio Acerbo #greengroundit #thisisnews from Blogger http://bit.ly/2SoLR3H via IFTTT
0 notes