Tumgik
#Cura Placida
beevean · 1 year
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Still can't believe how much "rewriting in my native language then translating the rewriting" works, I hate it lmao.
Anyway. Have some Hectaly:
ENG, first draft:
It’s like the ebbs of the tides, in time with the waxing and waning of the moon.
Most of the days now, he lives a tranquil life, he watches Rosaly sew lace, he keeps company to the children, he even visits the village more often: word has spread among the townsfolk that he is quite apt at taking care of and training animals, and what once was reason for scorn, is now a sought quality, something that doesn’t fail to amuse Hector. He has always preferred the company of his non-human companions, but if they once used to be his safe haven out of need, now they are simply a soothing presence. [He quite enjoys being useful to others.]
ITA:
È come le onde della marea, in sincronia con la luna che cresce e cala.
La vita di Hector continua placida, e il sentiero è sempre più in discesa, a poco a poco meno scosceso. Ha imparato come aiutare Rosaly nelle sue infinite faccende: se lei insiste a prodigarsi per il prossimo, lui non la lascerà da sola. Quando i bambini del villaggio le portano miele e fragole per ringraziarla per il suo duro lavoro da parte dei genitori, Hector li cucina: i suoi lavori non saranno mai deliziosi come quelli di sua moglie, ma il suo sorriso da solo li rende più dolci. La presenza dei bambini, che un tempo adocchiava con diffidenza e imbarazzo e non senza una punta di rancore, è ora più che benvenuta, ora che “zio” Hector sa come intrattenerli. Non rivelerà mai a nessuno dove abbia imparato a disegnare mostri nel minimo dettaglio, e non importa più, non quando le sue bozze ora servono soltanto a incuriosire anime innocenti.
Il giardino è la sua parte preferita della casa, dove può dedicarsi a prendersi cura del giardino e degli animali, in pacifica solitudine. Hector ha sempre preferito la compagnia dei suoi amici non umani, ma se un tempo erano il suo rifugio sicuro dalla crudeltà dell’uomo, oggi altro non sono che una piacevole presenza.
Si sparge la voce nel villaggio che il marito di Rosaly è stranamente abile nel domare gli animali, anche i più temuti. Ha accettato da tempo di essere chiamato “pastore” dalla donna a mo’ di vezzeggiativo, ma mai si sarebbe aspettato che altri umani lo avrebbero accettato così come fosse. Alcuni paesani si azzardano ad avvicinarsi a lui, a chiedergli aiuto; Hector esita all’inizio, perché alcune delle sue cicatrici sono più vecchie della sua permanenza del castello, ma Rosaly lo incoraggia a fare del bene, e lui si fida di lei. C’è chi gli annuncia che è un segno che Dio lo favorisce, perché solo un’anima buona può avere tale affinità con il Suo creato. Hector deve mordersi la lingua per non scoppiare a ridere.
Riesce persino a scambiare due parole con il prete della chiesetta vicina. Si premura di ignorare il crocefisso che gli pende dal collo, perché non è degno di guardare Cristo in faccia, ma il vecchio è mite e cordiale e si offre di essere a disposizione, nel caso Hector decidesse di confessarsi. Lui rifiuta con un sorriso tirato, perché non ne ha bisogno – Dio sa già benissimo di quali crimini si è macchiato. Accetta, come compromesso, di aiutarli con il loro orto, e di insegnare ai bambini a leggere e a scrivere.
E, nei rari giorni pigri, Hector non si affanna a cercare un compito da svolgere, perché ora sa che non è quello lo scopo della sua vita e nessuno più gli darà ordini da eseguire a ogni costo. Invece, passa il tempo ad osservare Rosaly che ricama sulla sua sedia a dondolo, con calma e destrezza, intrecciando il pizzo senza un attimo di sosta. Non è molto differente, riflette, dal creare demoni: Rosaly ha un disegno ben preciso in mente, ognuno diverso dal precedente, e lo ricrea con le sue mani, gli dà forma e significato, infonde parte della sua vita nelle sue piccole opere d’arte.
È uno spettacolo semplice, ma Hector non se ne stanca mai e potrebbe ammirarlo per ore e ore, perché sua moglie risplende come il sole quando si dedica a portare gioia al prossimo.
E nei suoi giorni migliori, Hector è sicuro di aver imparato a fare lo stesso, e il conforto lo aiuta a camminare a testa alta.
ENG, translation:
It’s like the ebbs of the tides, in time with the waxing and waning of the moon.
Hector’s life continues placidly, and the path is less and less steep. He has learned how to help Rosaly in her endless chores: if she insists on doing her best for others, he won’t leave her alone. When the children from the village bring her honey and strawberries on their parents’ behalf, to thank her for her hard work, Hector has taken to baking them: his works will never be as delicious as his wife’s, but her smile alone makes them sweeter. The presence of the children, which he once eyed askance with distrust and awkwardness and not without a hint of resentment, is now more than welcome, now that “Uncle” Hector knows how to entertain them. He will never reveal to anyone where he had learned to draw monsters in great detail, and it doesn’t matter anymore, not when his sketches now only serve to intrigue innocent souls.
The garden is his favorite part of the house, where he can dedicate himself to taking care of the plants and the animals in peaceful solitude. Hector has always preferred the company of his non-human friends, but where once they used to be his safe haven from the cruelty of man, today they are nothing more than a soothing presence.
Word spreads through the village that Rosaly’s husband is strangely apt at taming animals, even the most feared ones. He has long accepted being called “shepherd” by the woman as a term of endearment, but he never would have imagined that other humans would accept him as he is. Some villagers dare to approach him, to ask him for help to drive beasts away or train their pets; Hector hesitates at first, because some of his scars are older than his time in the castle, but Rosaly encourages him to do some good, and if he can trust anyone, it’s her. There are those who, clutching their hands, declare that it is a sign that God favors him, because only a good soul can have such an affinity with His creation. Hector has to bite his tongue to keep from bursting out laughing.
He even manages to exchange a few words with the priest of the nearby church. He takes care to ignore the crucifix hanging from his neck, because he is not worthy of looking at Christ’s agonized expression, but the old man is gentle and friendly and offers to be available, in case Hector decides to confess. He refuses with a tight smile, because he doesn’t need it – God already knows all too well the sins that stain his soul. He agrees, as a compromise, to help them with their grounds, and to teach the children to read and write.
And, on the rare lazy days, Hector doesn’t bother looking for a task to carry out, because he now knows that that is not the purpose of his life and no one will give him orders to obey at any cost. Instead, he spends his time watching Rosaly as she sews in her rocking chair, calmly and deftly, weaving the lace without a moment’s rest. It’s not very different, he muses, from creating devils: Rosaly has a very specific design in mind, each and every one different from the previous one, and she recreates it with her own hands, gives it shape and meaning, infuses part of her life into her small works of art.
It is a simple sight, but Hector never tires of it and could admire it for hours and hours, because his wife shines like the sun when she dedicates herself to bringing joy to others.
And on his best days, Hector is sure he has learned to do the same, and the comfort helps him walk with his head held high.
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clo-rofilla · 2 years
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Domenica.
La vita prosegue placida in questa città sul lago e nelle sue diramazioni: lavoriamo 1000/h al giorno e siamo via ogni weekend, tenendo in arretrato 3 cambi di stagione 6 lavatrici e all'incirca 12 altre attività domestiche tra cui rinvasare un ficus e lo svuotamento della cantina. Normale amministrazione.
Questo ottobre è il primo così caldo da quando vivo qui (due anni, ormai...), talmente caldo che mi fa venire in mente, in uno sforzo di memoria ormai (!), l'autunno romano, e mi sento strana in questo miscuglio di case e città e partenze ritorni e nostalgie.
Amo la mia vita qui, la mia vita con te; amo te.
Ti amo ogni giorno, al mattino quando te lo dico assonnata sotto le coperte, dopo il suono della sveglia, alla sera quando te lo sussurro a mezza bocca mentre ci addormentiamo esausti dopo una giornata piena di lavoro e di impegni, nei momenti più disparati quando ti guardo, te ne accorgi e mi sorridi. Ti amo soprattutto quando pensi che non ci faccio caso, quando ogni mattino mi chiedi come voglio il caffè, ti alzi e mentre io prendo ancora un momento per raccogliere i pensieri mi precedi in cucina e quando scendo lo trovo pronto. A volte non ne ho davvero voglia, ma te lo chiedo lo stesso, perché è così bello scendere e trovarti che mi aspetti con quello sguardo caldo di amore per me. Ti amo quando torno tardi dalla palestra e mi aspetti con la radio e la cena pronta, la tavola apparecchiata, il vino pronto per essere stappato. Quando mandi la lavastoviglie mentre io mi sto preparando, quando cambi la terra al gatto anche se sei stanco, quando mi chiedi di cosa ho voglia, quando hai un'attenzione per me. Da ogni singolo gesto trapela la cura che ci metti, il tempo e la dedizione che investi in questo amore, la pazienza. E lo so che pensi io non me ne accorga - sempre di corsa nel mio tran tran - invece me ne accorgo eccome.
Ti amo quando ho un ritardo di tre giorni e mi chiudo a riccio, e senza il bisogno di dirti niente mi prendi le mani, le stringi e con uno sguardo calmo e dolce e mi dici: "Sei preoccupata? Io no, per niente, sono sereno. Siamo insieme. E poi, sai.. potrebbe essere una cosa bella". E mi accarezzi il viso, i fianchi. E la tua sicurezza mi infonde d'un tratto tutta la pace di cui avevo bisogno e non ho più paura. Anche se non è stato, non ancora - so che quando sarà saremo insieme, so che sei con me in ogni istante e ti immagini un futuro con me, una famiglia, insieme.
Ti amo quando nonostante le remore iniziali ti fidi di me e ci tuffiamo a capofitto in questa nuova, ennesima avventura che è la ristrutturazione e la fusione delle due case; ti amo perché nonostante il progetto costi tanto e implichi nuovi sacrifici, mi guardi negli occhi e mi dici che se è una cosa che mi rende felice, allora un modo lo troviamo, come sempre. Un progetto che è più di un preventivo e una planimetria: è un progetto di vita insieme.
Ti amo quando ti accompagno a prendere l'aereo che ti porterà a Boston per lavoro per una settimana e appena torno in macchina, dopo averti salutato, mi mandi un messaggio: "Mi manchi già".
Ti amo anche quando te lo dico e magari tu non te lo aspetti. Stavolta a ricordartelo ci penserà un bigliettino a quadretti che ho lasciato scivolare nella tua giacca prima di vederti andare via, con la valigia in mano. Perché il mio amore possa seguirti ancora un po' più in là, di dove mi fermo io ad aspettarti, già pronta per il prossimo abbraccio.
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libero-de-mente · 2 years
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SASSI
Quando cammino lungo le sponde del fiume che scorre nelle vicinanze di casa mia, lo faccio indossando dei pantaloni cargo.Un tipo di pantaloni, stile militare, che hanno delle capienti tasche esterne laterali poste all'altezza della parte superiore della gamba.
Risalgo il fiume in direzione Nord pensando ai miei problemi. Per ogni problema a cui penso raccolgo un sasso dalla sponda del fiume e lo infilo in una tasca, non importa quale.
Dopo un po' che cammino e penso le tasche sono piene di sassi, che mi rendono i passi sempre più difficoltosi e le gambe pesanti.
E a quel punto, quando "ne ho le tasche piene" che mi giro e torno indietro, direzione Sud.
Nel tragitto di ritorno penso alle soluzioni che possono avere i singoli problemi che ho nelle tasche. Camminare all'aria aperta aiuta, così per ogni soluzione o idea risolutiva prendo un sasso e lo rimetto sulla sponda del fiume.
Mi rendo conto che alcuni problemi non erano pio così pesanti, riflettendoci, e con questi problemi così con i problemi "leggeri" uso la tecnica dello stone balance. Creo delle piccole strutture in equilibrio, che mi lascio alle spalle proseguendo il cammino. Resistono, restano in equilibrio quindi non erano così pesanti, dovevo solo metterli uno sull'altro e non spargerli per aumentare il volume.
Nei pensieri mi accorgo che certi problemi sono legati a delle persone, a cui non avrei mai dovuto permettere di divenire un mio problema, non ne avevano diritto. Così con queste problemi li prendo e li lancio facendoli rimbalzare sul pelo dell'acqua nelle insenature del fiume trovo l'acqua placida. Mi diverto. La soluzione di questi problemi, allontanandoli, mi diverte.
Alcuni sassi/problemi li risolvo riposizionandoli, quello che sembrava un sasso brutto e insignificante nascondeva colori bellissimi una volta capovolto dalla parte bagnata. Non tutti i mali vengono per nuocere.
Altri sassi che ho raccolto hanno delle forme che, a ben osservarle, ricordano un cuore. Cuori quasi simmetrici, belli; cuori che hanno un lato lungo e quasi piatto, sono come cuori stanchi che si devono sdraiare; altri cuori hanno i bordi taglienti, per far male o per difendersi chi lo sa. Sono sempre cuori e li ripongo con cura, non si scherza con i cuori.
Ci sono sassi che hanno delle venature e per via della mia pareidolia ci vedo volti, espressioni. Occhi. Che mi osservano, così penso che in fondo possano esistere persone disposte nella loro vita ad aiutare, ascoltare, piuttosto che andare al funerale di una persona che si è sentita sola. Sorridono i sassi. Sono pochi, uno o due ma questi non li butto via li conserverò nelle mie tasche.
Quando rientro ho le tasche praticamente vuote, il cuore leggero e più soluzioni nella mia testa. Non sottovalutate i sassi. Perché possono fare male se ci colpiscono, meglio maneggiarli con cura
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danilacobain · 2 years
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Selvatica - 43. Lo conosco
Corinna stava ancora dormendo, metà del volto era affondato nel cuscino e i capelli ricadevano leggeri sulla spalla nuda. Il lenzuolo aderiva alle curve del suo corpo, una gamba distesa e l'altra piegata. Ante la osservò, placida e dolce, ma la sensazione che ci fosse qualcosa che non andava era fortissima. Durante la notte Corinna si era sentita poco bene, aveva avuto un incubo ed era addirittura scoppiata in lacrime, spaventata per qualcosa che evidentemente conosceva solo lei.
Per un attimo, quando l'aveva vista vomitare, aveva creduto che potesse essere incinta ed era stato attraversato da una strana emozione, qualcosa di molto vicino al panico. Ma gli occhi di lei avevano rivelato che c'era ben altro nella sua testa in quel momento. E come sempre Ante non poteva avervi accesso.
La lasciò dormire, scivolò fuori dal letto e si preparò per andare a fare allenamento.
Katarina gli aveva detto che doveva darle del tempo, ma come faceva a prendersene cura se non conosceva quello che avveniva dentro di lei? Aveva fatto del suo meglio per rassicurarla quella notte, però voleva capire, voleva sapere.
Era bastato un solo giorno in Italia per fare riaffiorare tutti i suoi dubbi e le sue paure. Aveva paura che questo suo modo di fare potesse allontanarli.
Con dita leggere le scostò i capelli dal volto, poggiando piano le labbra sulla guancia e inspirando un po' del suo profumo, poi uscì.
Nell'androne del palazzo, Ante salutò il portiere che stava seduto a leggere il giornale.
«Signor Rebić, ho quelle registrazioni che mi aveva chiesto. Le vuole vedere adesso?»
Ante diede un'occhiata all'orologio e annuì. Erano le registrazioni delle telecamere di sorveglianza dell'esterno, che gli avrebbero permesso di vedere cosa era successo alla sua auto.
Entrò nel gabbiotto e si appoggiò con una mano sulla scrivania dove c'era il monitor. Il portiere avviò il filmato. Si vedevano due uomini aggirarsi vicino all'auto con i cappucci in testa per far sì che i volti restassero in ombra, uno rimaneva in piedi a qualche metro di distanza mentre un altro si accovacciava vicino alle ruote. Non erano proprio giovani come si sarebbe aspettato e a giudicare dalla stazza poteva trattarsi di esponenti di qualche gruppo ultras.
«Puoi ingrandire su questo qui?» toccò lo schermo, indicando il ragazzo vicino alle ruote.
L'immagine era sgranata ma si vedevano chiaramente i tatuaggi sulle mani. Ante cominciò a sentire una sensazione di disagio.
«Riesci a fare un focus sul viso?»
Il portiere fermò il video proprio mentre il tizio voltava un attimo la faccia verso l'ingresso. Ante guardò l'immagine per qualche secondo poi chiuse gli occhi e sospirò.
«Lo conosce?» chiese il portiere.
Certo che lo conosceva, quel maledetto bastardo. «Puoi stamparmi questa foto?»
«Certamente.»
Ante tamburellò con le dita sulla scrivania, in attesa. Voleva prendere quella cazzo di foto e spiaccicarla in faccia a Corinna. Aveva detto di non avere nessun legame con Carmine, aveva detto che era l'ex fidanzato della sua amica, e allora come mai questi gli aveva bucato le ruote? Aveva avuto ragione lui fin dall'inizio. E se Corinna non voleva parlare lo avrebbe fatto qualcun altro.
Tirò fuori il portafogli e mise alcune banconote da cento euro sul tavolo, poi prese la foto e la ripiegò, infilandola nella tasca del giubbotto.
«Grazie.»
Il portiere guardò i soldi sul tavolo e poi Ante. «Signor Rebic ho fatto solo il mio lavoro, non è necessario...» ma lui era già uscito dal gabbiotto e stava aprendo la porta del portone. «Grazie!» gli gridò dietro il ragazzo.
Doveva assolutamente sapere dove poter trovare Carmine e c'era una sola persona che poteva avere quell'informazione: Andrej Dolokov. Era uno di quei tipi a cui la gente con i soldi si affidava per rimettere a posto i casini che combinava, una specie di investigatore privato che aveva occhi e orecchie dappertutto in città. Ante lo aveva conosciuto grazie ai suoi connazionali che giocavano in Italia e avevano dovuto far sparire alcune foto imbarazzanti che se fossero uscite avrebbero potuto mettere a rischio i loro matrimoni e minare la stabilità dello spogliatoio. Cercò il suo numero nella rubrica.
«Sì?»
«Ciao Andrej, sono Ante Rebic.»
«Amico! Come va?»
«Senti, possiamo vederci tra poco a Milanello? Mi serve un favore.»
«Come no. Arrivo subito.»
Ante si sentiva nervoso, agitato. Aveva paura di scoprire qualcosa che non gli sarebbe affatto piaciuto e si sentiva in collera con Corinna per avergli mentito in quel modo, anche dopo che lui glielo aveva chiesto per la seconda volta, a casa di lei, quando li aveva trovati da soli. Gli aveva detto che lo amava, però continuava a mentirgli.
Che razza di rapporto avevano lei e Carmine? Corinna era sempre emotivamente distrutta quando c'era lui in giro e se avesse scoperto che le faceva del male... Ante strinse forte il volante e poi vi tirò un pugno sopra.
Andrej aveva parcheggiato pochi metri prima dell'ingresso al centro sportivo, aveva la schiena poggiata alla macchina e fumava, scrutando oltre le siepi e i pini che recintavano Milanello. Ante scese dall'auto e lo raggiunse. Era un uomo sulla quarantina, i capelli erano tagliati cortissimi e gli occhi color ghiaccio riuscivano a intimorire chiunque, nonostante fosse piuttosto basso e magro. L'accento russo completava il quadro di un perfetto uomo di mafia. Lo salutò con un cenno del capo.
«Di che si tratta?» Il fumo uscì dalle narici in riccioletti bianchi, spazzati subito via dal vento.
Ante tirò fuori la foto e gliela porse. «Ho bisogno di sapere dove posso trovarlo.»
Andrej aprì il foglio ripiegato e guardò un attimo. Sollevò un sopracciglio. «Carmine?»
Il cuore di Ante mancò un battito. «Lo conosci?»
«Certo. Che problemi hai con lui? Te li risolvo io, senza bisogno che ti sporchi le mani.»
«No, devo parlarci io. Gira troppo intorno alla mia ragazza, lei dice di non avere nessun legame con lui ma mi ha squarciato le ruote della macchina quindi è chiaro che non è così.»
«Ti sei fidanzato con una puttana? Andiamo, amico...»
Ante sentì il sangue affluire al cervello. Aveva sentito bene? Batté le palpebre. «Come, scusa?»
Andrej fece l'ultimo tiro di sigaretta e gettò il mozzicone a terra. «Carmine si occupa delle ragazze di Antonio, un giro di mignotte di lusso, o escort, come si fanno chiamare adesso. Se la tua ragazza ha problemi con Carmine, probabilmente lavora per Antonio.»
Doveva essere impallidito all'improvviso, lo sentiva. Tutta la rabbia era defluita dal suo corpo e in quel momento si sentiva sospeso, congelato. Non provava niente, non capiva niente. Corinna era una escort?
No.
Eppure gli venne in mente la prima volta che l'aveva incontrata, quando quell'uomo l'aveva scambiata proprio per una escort. Ma l'aveva solo scambiata o l'aveva riconosciuta?
No.
Andrej gli ripassò il foglio di carta. «Vuoi che me ne occupi io?»
Ante era ancora lontano con la mente ma scosse la testa. «No. Fammi sapere dove posso trovarlo. Stasera.»
L'uomo lo fissò negli occhi, senza lasciar trasparire nulla di quello che pensava. «Ok.»
Rientrò in macchina e si lasciò andare sul sedile. Rimase immobile anche dopo che Andrej se ne fu andato. Non poteva crederci, però tutto tornava. Corinna gli aveva parlato dei suoi problemi economici dopo il suicidio del padre e forse lo aveva fatto solo per quel periodo, forse adesso se ne voleva tirare fuori e Carmine la teneva vincolata in qualche modo. Ecco perché non gliene aveva parlato, provava vergogna per quello che aveva fatto.
Il rumore di un clacson lo fece sussultare. Voltò la testa e vide Rade che si era affiancato alla sua auto. Abbassò il finestrino.
«Che fai qui fuori?»
Ante fissò l'amico per qualche secondo. «Rade, stasera ho bisogno di te. Mi devi accompagnare in un posto.»
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alemicheli76 · 5 months
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"Gli dei si manifestano giocando" di Romina Maioni e Dario Ponissi, In.edit. A cura di Alessandra Micheli
Mentre finalmente il caldo irrompe con malcelata grazia in questo aprile che volge al termine, le note accattivanti di un jazz, rompono il silenzio che mi circonda. Sono una persona fondamentalmente pigra, poco avvezza a manifestazioni eccessive di qualsivoglia colore. Ne rabbia, ne gioia, soltanto una placida e serena mono-espressione che tra parentesi aiuta la mia pelle a non essere irrorata…
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senzabarcode · 9 months
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RecensioniLibri: Mani in extasy
Adelaide Camillo in una nuova recensione per la campagna #versocasasanremowriters24 con #effettosbs. Mani in extasy di Chiara Domeniconi SBS Edizioni. A cura dell’Editore Non volere bene a Chiara Domeniconi renderebbe tutto più facile. Condividere palpiti e brandelli di vita con gente tiepida rende l’esistenza placida e spesso confortevole. Menzognera forse, piatta, insipida, ma semplice da…
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ginogirolimoni · 10 months
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E voi de’ figli dolorosi il canto, Voi dell’umana prole incliti padri, Lodando ridirà; molto all’eterno Degli astri agitator più cari, e molto Di noi men lacrimabili nell’alma Luce prodotti. Immedicati affanni Al misero mortal, nascere al pianto, E dell’etereo lume assai più dolci Sortir l’opaca tomba e il fato estremo, Non la pietà, non la diritta impose Legge del cielo. E se di vostro antico Error che l’uman seme alla tiranna Possa de’ morbi e di sciagura offerse, Grido antico ragiona, altre più dire Colpe de’ figli, e irrequieto ingegno, E demenza maggior l’offeso Olimpo N’armaro incontra, e la negletta mano Dell’altrice natura; onde la viva Fiamma n’increbbe, e detestato il parto Fu del grembo materno, e violento Emerse il disperato Erebo in terra.
Tu primo il giorno, e le purpuree faci Delle rotanti sfere, e la novella Prole de’ campi, o duce antico e padre Dell’umana famiglia, e tu l’errante Per li giovani prati aura contempli: Quando le rupi e le deserte valli Precipite l’alpina onda feria D’inudito fragor; quando gli ameni Futuri seggi di lodate genti E di cittadi romorose, ignota Pace regnava; e gl’inarati colli Solo e muto ascendea l’aprico raggio Di febo e l’aurea luna. Oh fortunata, Di colpe ignara e di lugubri eventi, Erma terrena sede! Oh quanto affanno Al gener tuo, padre infelice, e quale D’amarissimi casi ordine immenso Preparano i destini! Ecco di sangue Gli avari colti e di fraterno scempio Furor novello incesta, e le nefande Ali di morte il divo etere impara. Trepido, errante il fratricida, e l’ombre Solitarie fuggendo e la secreta Nelle profonde selve ira de’ venti, Primo i civili tetti, albergo e regno Alle macere cure, innalza; e primo Il disperato pentimento i ciechi Mortali egro, anelante, aduna e stringe Ne’ consorti ricetti: onde negata L’improba mano al curvo aratro, e vili Fur gli agresti sudori; ozio le soglie Scellerate occupò; ne’ corpi inerti Domo il vigor natio, languide, ignave Giacquer le menti; e servitù le imbelli Umane vite, ultimo danno, accolse.
E tu dall’etra infesto e dal mugghiante Su i nubiferi gioghi equoreo flutto Scampi l’iniquo germe, o tu cui prima Dall’aer cieco e da’ natanti poggi Segno arrecò d’instaurata spene La candida colomba, e delle antiche Nubi l’occiduo Sol naufrago uscendo, L’atro polo di vaga iri dipinse. Riede alla terra, e il crudo affetto e gli empi Studi rinnova e le seguaci ambasce La riparata gente. Agl’inaccessi Regni del mar vendicatore illude Profana destra, e la sciagura e il pianto A novi liti e nove stelle insegna.
Or te, padre de’ pii, te giusto e forte, E di tuo seme i generosi alunni Medita il petto mio. Dirò siccome Sedente, oscuro, in sul meriggio all’ombre Del riposato albergo, appo le molli Rive del gregge tuo nutrici e sedi, Te de’ celesti peregrini occulte Beàr l’eteree menti; e quale, o figlio Della saggia Rebecca, in su la sera, Presso al rustico pozzo e nella dolce Di pastori e di lieti ozi frequente Aranitica valle, amor ti punse Della vezzosa Labanide: invitto Amor, ch’a lunghi esigli e lunghi affanni E di servaggio all’odiata soma Volenteroso il prode animo addisse.
Fu certo, fu (nè d’error vano e d’ombra L’aonio canto e della fama il grido Pasce l’avida plebe) amica un tempo Al sangue nostro e dilettosa e cara Questa misera piaggia, ed aurea corse Nostra caduca età. Non che di latte Onda rigasse intemerata il fianco Delle balze materne, o con le greggi Mista la tigre ai consueti ovili Nè guidasse per gioco i lupi al fonte Il pastorel; ma di suo fato ignara E degli affanni suoi, vota d’affanno Visse l’umana stirpe; alle secrete Leggi del cielo e di natura indutto Valse l’ameno error, le fraudi, il molle Pristino velo; e di sperar contenta Nostra placida nave in porto ascese.
Tal fra le vaste californie selve Nasce beata prole, a cui non sugge Pallida cura il petto, a cui le membra Fera tabe non doma; e vitto il bosco, Nidi l’intima rupe, onde ministra L’irrigua valle, inopinato il giorno Dell’atra morte incombe. Oh contra il nostro Scellerato ardimento inermi regni Della saggia natura! I lidi e gli antri E le quiete selve apre l’invitto Nostro furor; le violate genti Al peregrino affanno, agl’ignorati Desiri educa; e la fugace, ignuda Felicità per l’imo sole incalza.
(Giacomo Leopardi, Inno ai patriarchi, o de' principii del genere umano, in Canti VIII).
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mascheradaguerra · 1 year
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bah 1.10.2023
La situazione rimane come quella di una persona che deve accettare, che deve aver pazienza, che deve essere forte ma allo stesso tempo penso che sia solo un effetto placebo con conseguenza la manipolazione del proprio cervello, dei propri pensieri e delle proprie idee. Non mi va di plasmarmi per assecondare gli altri, non mi va di fingere di accettarli per quello che sono quando io stessa non me la sento di avere a che fare con personalità che mi svuotano al posto di arricchirmi. è una sofferenza continua questa vita, un sali scendi perenne dove l'obbiettivo varia sempre, si nasconde, sembra irraggiungibile e rimani li a sperare, ad impegnarti, ad aspettare che prima o poi esca questo benedetto sole. Sono consapevole di essere da sola nelle mie lotti mentali perchè gli altri non possono darmi altri suggerimenti a riguardo. Io sono snervata dal fatto che non ho ciò che desidero, dal fatto che devo impegnarmi il triplo per ottenerlo, che qualsiasi maschera cerco di indossare vengo sempre scoperta. La mia fragilità è abile a farsi vedere dal mio sguardo e io sono incapace di nasconderla. Trovo per me umiliante dovermi aprire, umiliante sentirmi insicura, umiliante sentirmi sconfitta, non voglio provare l'energia dello svuotamento, il mostrare agli altri i miei lati bui. Sono tanti, troppi e cerco di mettermi in regola in una società dove ti vogliono sempre positivo e al cento per cento per poter valere un minimo qualcosa verso gli altri. Dimostrare per non farsi dimostrare, essere per stare con chi non sta esserci. Ho bisogno di conoscere qualcuno con le capacità di sapermi dare qualcosa in più rispetto a ciò che già so e già applico. La mia autostima cede, la mia voglia diminuisce, mi sento scarica di energie forse perchè ormai questo mondo non fa altro che deludermi, farmi innervosire, farmi dispiacere e mi mette addosso tanto senso di ansia. Non mi va più di provare questi sentimenti che mi annebbiano, che mi soffocano, mi deludono, mi strozzano. Sono stanca di dover essere invidiata o ammirata senza sapere cosa sto realmente passando. Mille situazioni a cui stare dietro e appena cerco di concentrarmi a star bene nella mia vita trovo solamente tanti problemi che si immergono dentro, se non da parte mia che inizio a partire con la testa, dagli altri che mi vogliono far ascoltare i loro drammi. Che triste quando le persone non capiscono la tua sensibilità e ugualmente ti usano da svuota testa riempiendoti la tua di schifezza, come se nella tua non ce ne fosse abbastanza. Tanti motivi mi date per farmi vedere il mondo triste, ne vorrei altrettanti per vederlo felice. Sono inerme, sono nuda verso la realtà che non riesco a gestire, mi sento triste ed incapace di mettere da parte questa negatività e affrontare pian piano tutto quello che mi sta succedendo. L'indifferenza e l egoismo sono la cura? Fregarmene e concentrarmi verso me stessa. E gli altri? Dove li mettiamo? Faccio terra bruciata in maniera che tutto ciò che c'è di negativo in loro non mi tocchi o imparo ad accettare tutto e divento pian piano forte? Non lo so, è sempre una questione di tempo, di disciplina, di energia, di carica. Non voglio ritrovarmi a prendere ansiolitici e anti depressivi per "regolarmi i livelli dell'umore", non voglio ritrovarmi paralizzata in una realtà placida con io che risolvo con l'apatia? No, voglio sentirle le emozioni, anche le più negative, le devo vivere, le devo affrontare, le devo gestire. Se non li usavo prima perchè devo usarli ora? Se mi son ritrovata felice senza perchè devo usarli per sforzarmi ad esserlo con la consapevolezza di essere alterata da una sostanza chimica dove sinceramente non sono sicura degli additivi messi all'interno?Sono per i rimedi naturali, la natura, le passeggiate, lo sport, le risate, il farsi belle..Non mi va più di sentire nessuno, non mi va di uscire con nessuno, mi sento abbandonata da tutto e tutti e mi sento sola a dover affrontare tutto da sola.. spero di farcela.
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lamilanomagazine · 2 years
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Torna «Freedom – oltre il confine»: in prima serata lunedì 20 febbraio
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Torna «Freedom – oltre il confine»: in prima serata lunedì 20 febbraio. Lunedì 20 febbraio, in prima serata su Italia 1, torna «Freedom», il programma di divulgazione più amato delle Reti Mediaset. Con reportage inediti e di grande impatto visivo, tra permessi speciali e cunicoli oscuri e perigliosi, proporrà un punto di vista parallelo e singolare al racconto, con filmati di backstage che documentano la reale esperienza di viaggio della troupe. Roberto Giacobbo, con Zahi Hawass (cui è legato da un’amicizia professionale di 25 anni) continua a svelare cose mai viste della Terra dei Faraoni durante il memorabile viaggio in Egitto. Nella Valle dei Re, la squadra di Freedom torna alla tomba di Tutankhamon (con immagini che potrebbero essere le ultime, prima che la mummia venga trasferita per fini conservativi), ai templi di Luxor e Karnak, a Saqqara, e chiude il reportage su una feluca che solca placida le acque del Nilo. Protagonisti di questa settimana, inoltre, sono il Piemonte, la Sardegna e la Liguria. Attraverso prospettive assolutamente originali, infatti, Giacobbo prosegue il suo racconto volgendosi all’Italia, di cui descrive alcuni dei luoghi incantevoli che rendono unica la nostra penisola nel mondo. Partendo dal Piemonte, Giacobbo mostrerà le bellezze e la storia dell’antica residenza dei Savoia, la splendida Venaria Reale, che incarna lo sfarzo delle monarchie assolute del XVII e XVIII secolo, fornendo un esempio di come possa essere riconquistato un bene culturale di alto pregio. Si è trattato, infatti, di un intervento colossale che ha previsto il recupero, non solo della Reggia e dei suoi giardini, ma anche dell’intero territorio che la circonda. Proseguendo con la Sardegna, si andrà ad esplorare la storica Miniera di San Giovanni, nel territorio di Iglesias, all'interno dell'immensa Grotta di Santa Barbara: la cavità, rimasta sigillata per circa 500 milioni di anni e portata alla luce in modo del tutto casuale, è una delle più antiche del mondo. Oggi è parte di un itinerario storico-religioso di 400 chilometri ed è un patrimonio di archeologia industriale del Parco Geominerario dell’Isola. Infine, la squadra di Freedom ci porterà alla scoperta di un piccolo paese in provincia di Savona, Altare, definita la Rennes-le-Château italiana. Come per il paesino del Sud della Francia, si tratta di un paesino di poche anime, che ha conosciuto un’improvvisa ricchezza di cui si ignora la provenienza. Giacobbo, tra chiese e splendide ville in stile Liberty, indaga sui legami tra Monsignor Giuseppe Bertolotti e la Duchessa di Galliera, la filantropa Maria Brignole Sale De Ferrari, mentre sullo sfondo incombe l’ombra dei Rosacroce. «Freedom» è un programma di Roberto Giacobbo; capo progetto, Irene Bellini; scritto da Antonio Costa, Massimo Fraticelli e Michele Rossi. Regia di Ico Fedeli. Per Mediaset, a cura di Elsie Arfaras e produzione esecutiva di Monica Paroletti.  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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turangalila · 2 years
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[Anicius Manlius Severinus Boethius] Heu, quam praecipiti [(fol. 442r) CA Gg. V. 35, University of Cambridge, University Library]
Heu, quam praecipiti mersa profundo / mens hebet et propria luce relicta / tendit in externas ire tenebras / terrenis quotiens flatibus aucta / crescit in immensum noxia cura! / Hic quondam caelo liber aperto / suetus in aetherios ire meatus / cernebat rosei lumina solis, / uisebat gelidae sidera lunae / et quaecumque uagos stella recursus / exercet uarios flexa per orbes / comprensam numeris uictor habebat; / quin etiam causas unde sonora / flamina sollicitent aequora ponti, / quis uolat stabilem spiritus orbem / uel cur hesperias sidus in undas / casurum rutilo surgat ab ortu, / quid ueris placidas temperet horas / ut terram roseis floribus ornet, / quis dedit ut pleno fertilis anno / autumnus grauidis influat uuis / rimari solitus atque latentis / naturae uarias reddere causas: / nunc iacet effeto lumine mentis / et pressus grauibus colla catenis / decliuem que gerens pondere uultum / cogitur, heu, stolidam cernere terram. // [Boethius. De Consolatione Philosophiae. I : M2]
_ Boethius: Songs Of Consolation – Metra from 11th-century Canterbury Sequentia (2018, Glossa – GCD922518)
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allecram-me · 2 years
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Ubriache
Stavo pensando alla ragazza che ballava l’altra notte in casa mia, la ragazza dotata di quella strana prepotenza inconsapevole così perfettamente tipica dei bambini. Già altre volte, negli ultimi tempi, mi sono soffermata ad immaginare quello che pensa di me, quali aspetti della mia persona, della mia vita o della mia casa le abbiano offerto l’appiglio giusto per iniziare ad ammirarmi, forse a sentirsi attratta da quello che rappresento. Oggi stavo pensando al modo in cui ha accolto la mia disponibilità a lasciarle passare qui la notte, alle sue continue sollecitazioni a non dormire, e contemporaneamente a tutti i cicchetti che mi ha versato, e che io ho bevuto placida. Quindi pensavo anche al controllo, al fatto che anche quando lo perdo non mi allontano da me stessa, e mi chiedevo se questo significasse che anche da sobria sono tutto sommato autentica o se, al contrario, i miei issue sono più profondi di quanto si creda. Non lo sottovaluto, l’istinto, ma non lo sovrainvesto nemmeno: lascio scorrere, e va così. Anche l’altra notte è andata così.
Questo episodio ha però riattivato una dinamica che per me è importante e che ormai da parecchio mi porto dietro. La ragazza che ballava l’altra sera in casa mia, l’ho percepito, avrebbe potuto essere alla mia completa mercé: avrei potuto dettare le regole, e il gioco sarebbe stato intavolato. L’ho sentita chiedermelo, e ho sentito di poterlo fare, c’era qualcosa da prendere ad un soffio dalle mie dita. Invece ho tenuto i muscoli delle mani distesi, le mie regole sono state un filo sottile di rilassata distanza, una separazione consapevole e mai violenta di me e non-me: ho davvero iniziato a voler bene ai miei limiti e voglio sentirmici a mio agio, non è momento di mischiare i miei atomi ad altri elementi instabili - ognuno tenga per sé i propri elettroni. Sebbene non sia un confine di fuoco, questa asimmetria io adesso non la voglio. Non voglio prendermi cura di niente che non sia già sulle mie spalle, non voglio prendere niente, basta già così. Non desidero essere maestra di nessuno, e posso accettare solo proposte da parte di chi non minaccia di accasciarsi senza il mio sguardo, l’aria dei miei polmoni, o qualsiasi altra parte di me. Non sono la cura, chissà se posso ancora essere curata.
Chissà se questo d’ora in poi sarà l’unico modo.
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rettabaleno · 4 years
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Il tempo non è tempo se non ferisce e non cura. Il tempo è tempo solo se c'è il ricordo del dolore e la speranza della gioia. (Potrei continuare.) Nel tuo tempo invece non c'è che calma, placida, uniforme, noia. Allora ho capito che il tempo è relativo e tra il mio e il tuo, preferisco il mio.
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passion-of-arts · 6 years
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• Bezahlte Partnerschaft mit der Business Meeting Community •
© Roos de Graaf
Wein wurde ausgeschenkt, Zigarren angeboten, Kaffee zum probieren und selbst gemachtes Eis. Es gibt nur eine Veranstaltung, die solche großartigen Dinge an einem Abend vereint und das ist keine geringere als das Business-Meeting der „Business Meeting Community“ presented by DVAG München. Am 17. Mai war es wieder soweit gewesen und es gibt wieder fabelhaftes zu berichten. Die Eröffnung übernahm diesmal Anna Kizilay, die jedes Mal zusammen mit Cihan Cetinbas und Boban Krivokuca dieses wunderbare Event gestaltet und organisiert. An dieser Stelle möchte ich mich im Namen aller Unternehmer und Gäste herzlich bedanken, dass die drei wieder für so einen erfolgreichen Abend gesorgt haben. Anschließend betrat  Stefan Culjak, Inhaber von Maluni Weine die Bühne und hielt eine inspirierende Rede über die Wichtigkeit von Kontakten. Außerdem betonte er noch einmal, wie wichtig und großartig dieses Business-Meeting für ihn und für jeden Anwesenden ist. Vor allem, weil Unternehmer hier nicht nur Kontakte knüpfen, sondern auch ihr Produkt vorstellen können. “Denn wenn du unter dem Radar fliegst, sieht dich keiner und dann kauft dein Produkt auch niemand. Hier werden Menschen verbunden, man gewinnt nicht nur einfach Kontakte, sondern neue Partner, Mitarbeiter und vor allem Freunde. Gemeinsam kann man mehr erreichen”, so seine Worte. Vor allem Kommunikation sei wichtig in jedem Business und nicht die über das Smartphone, sondern die von Angesicht zu Angesicht. Herr Culjak war übrigens auch ganz stolz, dass er eine für sich lebende Legende ankündigen durfte, die an diesem besonderen Abend anwesend war: Vermögensberater Peter Wagner. Als Ehrung bekam er eine Flasche des hervorragenden Maluni Weines geschenkt und war nicht nur sichtlich gerührt, sondern fühlte sich in der kleinen Gemeinschaft gleich wie zu Hause.
©Roos de Graaf
©Roos de Graaf
Im Anschluss daran kam der frisch gebackene Direktionsleiter für Deutsche Vermögensberatung und Gastgeber des Meetings Burak Kizilay aus Unterföhring nach vorne und bedankte sich ganz herzlich bei Stefan für sein Engagement und seinen Einsatz in der Community. Außerdem erzählte er von dem erfolgreichen Zusammentreffen in Marburg, wohin das Netzwerken auch schon Wellen schlug. Zudem erinnerte er noch einmal an das 3-jährige Jubiläum und berichtete, wie das Business-Meeting entstanden war und sich seither entwickelt hatte. Darüber hinaus erörterte er noch einmal die wichtigsten Gesichtspunkte dieses Treffens und verkündete, dass es auch diesmal wieder eine Vorstellungsrunde geben würde, in der sich die Unternehmer vorstellen und ihr Business bekannt machen können. Durch diese Phase des Abends führte uns kein geringerer als der frisch gebackene Onkel Volkan Kurt. Gratulation zur kleinen Nichte! Er ist nicht nur Gründer von Sport Meets Business, sondern auch Mentor und Mitgründer der Plattform Health & Wealth. Durch seine lockere Art und seinem großartigen Humor bannte er die Gäste wieder an seine Lippen und überreichte auch spielerisch das Mikro an die Unternehmer weiter, die sich präsentieren wollten. Peter Heinz erzählte noch einmal überglücklich von den Fortschritten in der Stiftung der Kinderklinik München Schwabing. Kurz darauf beschloss Karolina Stich von der selbst gegründeten Firma EisQueen GmbH, dass sie den Kindern in der Klinik eine Freude machen wolle und etwas von ihrem Eis spenden möchte. So ist aus dem Meeting wieder etwas  Gutes entstanden und die Kinder freuen sich sicherlich über die kalte Speise.
©Roos de Graaf
Der Abend war aber noch lange nicht vorbei, denn noch galt es einen speziellen Gast anzukündigen, der das Business-Meeting beehrte. Jens Kassow von der DV Deutsche Verrechnungsstelle GmbH hielt einen Bericht über seine Arbeit und bewies dabei Humor und Kompetenz. Ein besonderer Gast war auch Peter Eursch, Direktor der Bayerische Spielbanken. Zur Feier des Tages brachte er einen echten Roulette-Tisch mit, an dem die Anwesenden ihr Glück versuchen konnten. Allerdings diente dies einem guten Zweck, denn alle Einnahmen gingen unter dem Motto “Spielend helfen” an die Initiative Cura Placida. Zusammen mit Juwelier Hilscher aus München wurde diese Idee realisiert und es wurden an diesem Abend 750 Euro eingenommen! Anna Kizilay und Sylivia Maute machten noch einmal auf ihr neu gegründetes Frauenforum aufmerksam, welches extra für Frauen ist, die auf selbstständiger Basis arbeiten. Das nächste Treffen findet am 05.06.2018 statt und auch hier gilt wieder das Miteinander und die gegenseitige Unterstützung. Auch Peter Wagner wird dieses Mal dabei sein und über seinen Werdegang und Erfolgsweg berichten. Helmut Dey (Leiter Berufsbildungszentrum DVAG) lud zur WM-Party am 06./07.07.2018 ein und auch  Pedja Pantic terminierte zusammen mit Dr. Mirko Werler das nächste Business Pro, welches unter dem Motto “Mein Mandant der Unternehmer” am 09.06.2018 stattfinden wird.
Für musikalische Unterhaltung sorgte diesmal DJ Bobby und auch für das leibliche Wohl war wieder reichlich gesorgt. Ich war besonders begeistert, da es so viele leckere vegetarische Gerichte gab. Nach der Veranstaltung haben ein paar hart gesottene Unternehmer noch eine tolle Aftershow Party gefeiert, bei der DJ Bobby nochmal ordentlich Gas gab.
Das nächste wird am 12.07.2018 stattfinden, für das man sich HIER schon Karten sichern kann. Ich freue mich schon darauf!
Text: Gina Dieu Armstark / Passion of Arts Bilder: Roos de Graaf und Raul Jurca Photography 
  Business-Meeting 17.05.2018 • Bezahlte Partnerschaft mit der Business Meeting Community • Wein wurde ausgeschenkt, Zigarren angeboten, Kaffee zum probieren und selbst gemachtes Eis.
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monstaxitalia · 6 years
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[INTERVISTA] Rivista dei fan di Taiwan - Vol. 155
Il Q&A “dalla Monsta A alla X” dei Monsta X
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Album – Congratulazioni per il vostro nuovo album. Introducete i punti di attrattiva del vostro album, per favore. Shownu: Nell’album The Connect tutte le canzoni sono molto belle, potrebbero essere tutte la title! Wonho: E’ Jealousy, perché è la prima volta che proviamo questo tipo di canzone. Minhyuk: Con questo album siamo in grado di mostrare il nostro lato attraente e pieno di forza, contiene tantissime canzoni dal ritmo sostenuto! Kihyun: Mi sembra che questo album abbia molta varietà in fatto di canzoni. Hyungwon: Ci sono 7 canzoni in questo album e tutte dal genere diverso, incluse le canzoni prodotte dai componenti del nostro gruppo. Jooheon: Soprattutto le canzoni prodotte dai membri, ogni canzone è di qualità top! I.M: Ogni canzone dell’album mi da quel vibe che dovrebbe avere una title.
Better – Che sia nel gruppo o individualmente, c’è qualcosa in cui migliorare quest’anno? Shownu: Migliorare sulle basi come stiamo facendo ora. Wonho: La sensazione di voler migliorare esisterà in qualsiasi momento; ora siamo molto bravi, ma c’è sempre spazio per essere ancora migliori, prendersi cura l’uno dell’altro e avere miglior spirito di squadra. Minhyuk: Spero di avere più interazioni con i nostri fan. Kihyun: Parlando come gruppo, siamo molto bravi mentre come persona singola mi piacerebbe perfezionare il mio cantare. Hyungwon: Spero che tutti quanti percepiscano la mia forte presenza sul palco. Jooheon: Spero di allargarmi in altri campi, come ad esempio le canzoni individuali. I.M: Siccome ci esibiamo spesso all’estero, stiamo imparando tantissime lingue diverse; mi piacerebbe saperle parlare il meglio possibile.
Gatto – Cane o gatto? Shownu: Mi piacciono i gatti perché sono tranquilli. Wonho: Mi piacciono entrambi! Minhyuk: Ultimamente sto preferendo i gatti perché sono più tranquilli. Kihyun: Mi piacciono i cani perché sono carini. Hyungwon: Mi piacciono i cani perché sono carini e perché fanno l’aegyo. Jooheon: I cani, sono carini. I.M: Mi piacciono entrambi.
Cane – “cucciolo di cane, bau!” quale membro corrisponde meglio a questa descrizione? Shownu: Minhyuk perchè sembra un cucciolo, sempre allegro, un raggio di sole. Wonho: Io perchè ho un carattere dolce. Minhyuk: I.M, di solito si comporta davvero come un cucciolo. Kihyun: Penso di essere io perchè si addice alla mia immagine. Hyungwon: Penso sia Jooheon perchè sa davvero come fare l’aegyo e perchè è molto amichevole. Jooheon: Minhyuk…? Perché è divertente e carino. I.M: Minhyuk, è praticamente un cane beagle; la sua personalità gioiosa è proprio come quella di un cucciolo!
Intramontabile – Quale canzone dei Monsta X ha la possibilità di diventare una canzone intramontabile/indimenticabile? Shownu: Ai fan piace tanto “Ex Girl” Wonho: “From Zero”, ai fan piace davvero tanto questa canzone; grazie per tutto il vostro supporto, produrrò canzoni ancora più belle! Minhyuk: “Trespass” Kihyun: “Trespass” Hyungwon: “Dramarama”, ai fan sembra che questa canzone piaccia, il testo da dipendenza e mostra il nostro lato forte. Jooheon: “Dramarama”. I.M: I Monsta X diventeranno artisti memorabili quindi tutte le nostre canzoni saranno indimenticabili.
Fan – Raccontateci come vi sentite riguardo i Monbebe di Taiwan. Shownu: Davvero calorosi e dolci, ogni volta che ci incontriamo danno vita a ricordi meravigliosi per noi. Wonho: Sono davvero belli e carini, vogliamo sempre incontrare i Monbebe di Taiwan. Minhyuk: Non importa quando, sono sempre carini. I nostri fan sono la nostra felicità. Kihyun: Davvero calorosi e sempre pieni di energie. Hyungwon: Anche se non li vediamo spesso ogni volta che veniamo a Taiwan sono sempre tutti molto accoglienti, grazie. Jooheon: Molto calorosi, riusciamo a sentire i loro cuori pieni di amore. I.M: Sono davvero molto accoglienti e anche molto emotivi, davvero carini!
Ragazza – Il vostro tipo di ragazza ideale? Shownu: Una ragazza piacevole e gentile. Wonho: Una ragazza con cui io possa mangiare del ramen. Minhyuk: Gentile e premurosa. Kihyun: Qualcuno che io senta come giusto. Hyungwon: Deve amar ridere e amare me. Jooheon: Ama solo me, mi sa attirare e mi guida. I.M: Devi sentirlo con il cuore, è così che lo capisci.
Hyungwon -  Hyungwon dà sempre l’impressione di non aver dormito abbastanza, che carino! Ti fa praticamente venire voglia di proteggerlo. Hyungwon, ma è vero che non dormi abbastanza? Quando dormi che tipo di abitudini o segreti hai? Hyungwon: In genere sono il tipo di persona che ha bisogno di parecchie ore di sonno ed è per questo che sembra sempre che sia mezzo addormentato; durante il mattino mi ci vuole tantissimo tempo per svegliarmi.
I.M -  Per favore, rivelateci un segreto di I.M! Shownu: Sa davvero come fare aegyo! Wonho: Anche se è il più piccolo a volte dà l’impressione di essere uno hyung. Minhyuk: E’ proprio un monello! Kihyun: E’ davvero bravo a fare rap, ma vuole sfidare anche il canto. Hyungwon: E’ un maknae davvero carismatico. Jooheon: E’ qualcuno di cui non puoi fare a meno.
Jooheon – Per favore, raccontaci da cosa sei davvero ossessionato ultimamente. Jooheon: Il design degli interni, vado molto spesso a delle convention o delle esposizioni.
Kihyun – Kihyun ha cantato in tantissime colonne sonore come solista. Ti piacerebbe provare a recitare? In che tipo di ruolo ti piacerebbe cimentarti? E gli altri membri? Shownu: Se volessi provare a recitare una parte, sarebbe un ruolo con una certa importanza. Wonho: Se ne avessi la possibilità mi piacerebbe molto affrontare il recitare come sfida! Mi piacerebbe provare una varietà di ruoli, anche diversi dalla mia stessa personalità. Kihyun: Mi piacerebbe provare il ruolo di un antagonista perché sono davvero curioso sul se riuscirei o meno a padroneggiare quel tipo di ruolo. Per questo sarebbe una sfida! Hyungwon: Quando stavamo recitando per le serie sul web ho pensato che se ci fosse la possibilità, vorrei provare a recitare di nuovo. Jooheon: Un ruolo giovanile e romantico.
Amore -  La gente dice che gli uomini non siano bravi ad esprimere il loro amore; siete così pure voi? Quali membri esprimono meglio l’amore per la propria famiglia, gli amici, i fan? Shownu: Wonho userebbe i social networks per comunicare ed esprimerebbe sempre i suoi sentimenti sia a noi che ai fan. Wonho: Io; userei vari modi per esprimere i miei sentimenti per i fan! Minhyuk: Anche se amo la mia famiglia, non riesco ad esprimerlo molto bene o spesso. Kihyun: Penso che i componenti del gruppo esprimano bene i loro sentimenti verso i fan e verso le loro famiglie; continueremo anche nel futuro! Hyungwon: Wonho fa sempre mostra dei suoi sentimenti, che sia sui social, durante gli eventi di fansigning o durante i concerti. Jooheon: Kihyun per il modo in cui tratta i fan, lo fa percepire. I.M: Penso di essere io, che sia verso i membri o i fan esprimo spesso i miei sentimenti.
Minhyuk – Dalle passate esperienze, Minhyuk sembra una persona davvero gentile e placida; che tipo di persona è Minhyuk per i componenti del gruppo? Shownu: Quando siamo tutti assieme è una persona davvero interessante. Wonho: E’ qualcuno senza cui non possiamo stare; se Minhyuk non è con noi c’è un forte senso di vuoto. Kihyun: Anche se sembra piuttosto introverso, si prende sempre cura di noi. Grazie Minhyuk. Hyungwon: E’ qualcuno che le persone si vogliono fare amico. Jooheon: Molto affidabile, un amico di cui non puoi fare a meno. I.M: Si prende cura dei componenti del gruppo, una persona cortese e un gran lavoratore.
No – Che sia durante un concerto o un’esibizione live, un’occasione che potrebbe succedere e che farebbe gridare a tutti i membri “no!” Shownu: Quando non siamo nelle nostre posizioni e parte la musica. Wonho: Quando i fan sono qui per vederci e noi non siamo nelle nostre condizioni migliori. Minhyuk: Quando l’in-ear non funziona. Kihyun: Quando il palco non è nella condizione migliore. Hyungwon: Quando piove a dirotto mentre stiamo facendo attività all’aperto; pensare ai fan che ci hanno aspettati per tanto tempo mi fa stare male. Jooheon: Quando i componenti del gruppo si fanno male. I.M: Quando i fan non sono in buona salute o quando vengono trattati in modo ingiusto.
Estero – il 10 Luglio farete un concerto ad Hong Kong: come stanno procedendo i preparativi? Shownu: Stiamo lavorando duramente per prepararci perchè pensiamo ai nostri fan e quindi dobbiamo preparare qualcosa che sia interessante/divertente. Wonho: Abbiamo preparato tante esibizioni divisi in units. Minhyuk: Questo è un segreto, spero che tutti non vedano l’ora di sapere! Kihyun: Abbiamo preparato tantissime attività diverse, spero che non vediate l’ora di vederle! Venite tutti al concerto dei Monsta X e divertiamoci un sacco! Hyungwon: Abbiamo preparato tantissimi stage diversi, abbiamo fatto molte riunioni a riguardo, e stiamo lavorando davvero duramente. Spero che tutti quanti non vediate l’ora di vedere! Jooheon: Sarà un concerto molto memorabile. I.M: I Monsta X che sono più caldi del calore dell’estate stanno arrivando!
Foto – Quando state facendo delle foto per promuovere o delle foto live, quelle di chi sono le più belle/chi è il più fotogenico? Shownu: Minhyuk e Wonho, le loro foto sono sempre bellissime! Wonho: Sono io, mi piace fare foto e anche quando le foto mi vengono fatte. Minhyuk: Shownu; anche se le sue pose sono sempre le stesse viene comunque bellissimo. Kihyun: Minhyuk perchè non ha molto grasso sul viso ed è di conseguenza molto fotogenico. Hyungwon: Penso che tutti I membri abbiano il loro fascino unico e che quindi vengano tutti bene nella loro personale maniera. Jooheon: Shownu perché ha per natura l’aura del “bello” addosso, non c’è un motivo vero e proprio. I.M: Penso che siamo tutti bellissimi, non riesco a decidere.
Domanda – Una domanda per i Monbebe di Taiwan Shownu: Quando siamo a Taiwan, quanto siete felici? Wonho: Perché vi piaccio? Minhyuk: Quanto mi amate? Kihyun: I fan verranno al nostro concerto? Hyungwon: Il motivo per cui vi piacciono i Monsta X e Hyungwon? Jooheon: Che tipo di canzone vorreste che provassimo? I.M: Perché vi piacciono i Monsta X?
Risposta – Che componente del gruppo, dopo aver ricevuto un messaggio, risponde più lentamente? Shownu: Hyungwon. Wonho: Rispondono tutti lentamente. Minhyuk: Dipende. Kihyun: Hyungwon, semplicemente non risponde ai messaggi. Hyungwon: Non penso di rispondere ai messaggi in generale….. Jooheon: Hyungwon? Penso che rispondano tutti, non credo ci sia qualcuno che non lo faccia! I.M: Penso di essere io.
Shownu – Che tipo di leader è Shownu per i Monsta X? Se dovesse prendersi una settimana di vacanza, chi sarebbe il leader temporaneo al suo posto? Minhyuk: I.M! Anche se sarei preoccupato, sarebbe davvero interessante se fosse lui il leader; inoltre è molto carino! I.M: Eh.. Shownu sarà il nostro leader per sempre!
Insegnante – Se doveste fare gli insegnanti per un giorno, di che disciplina vi occupereste? Wonho: Sarei un maestro di educazione fisica, mi piacerebbe fare attività fisica tutti assieme e giocare in compagnia. Minhyuk: Sarei l’insegnante che lavora in infermeria, mi prenderei cura degli studenti che non si sentono bene. Kihyun: Insegnerei storia, penso sia una materia molto interessante. Hyugnwon: Educazione fisica perché mi piace essere attivo e farei esercizio con gli studenti. Jooheon: Sceglierei educazione fisica perché mi piacciono le attività all’aperto. I.M: Insegnerei scienze perché questa materia è interessante e divertente *ride*
Indimenticabile – Dal debutto, c’è qualcosa che vi hanno detto degli artisti più esperti di voi che è diventato indimenticabile? Shownu: Junho sunbae quando ha detto che se anche viene una sola persona, mentre si è sul palco si deve sempre dare il massimo. Wonho: I BigBang quando hanno detto di diventare artisti come loro. Minhyuk: Yunho sunbae dei DBSK quando ha detto di trattare bene le persone che ci circondano. Kihyun: K.will sanbae, che ha detto che come cantanti dobbiamo prenderci la responsabilità nei confronti della nostra stessa voce. Hyungwon: K.will e le Sistar sunbae quando hanno detto di essere modesti e di lavorare sempre duramente. Jooheon: Kim ShinYoung sunbae quando ha detto che bisogna esprimere la propria potenza sul palco. I.M: K.will quando ha detto che il palco è stato costruito per noi.
Vocazione – Se non foste diventati parte dei Monsta X, cosa stareste facendo come carriera? Shownu: Probabilmente avrei un lavoro da colletto bianco (t/n: intende dove si deve usare la camicia). Wonho: Tutto ciò non esiste, la mia risposta sarà sempre Monsta X. Minhyuk: Avrei continuato la scuola e sarei andato nell’esercito. Kihyun: Un cuoco? Un fotografo? Mi interessano entrambi. Hyungwon: Sarei un normalissimo studente universitario. Jooheon: Avrei proseguito con la musica. I.M: Starei comunque rappando, sono sempre stato interessato alla musica. E’ la mia motivazione.
Wonho – Wonho che ha il compito dei muscoli, stai ancora facendo esercizio? Ci puoi dare un suggerimento per fare qualcosa? Con chi ti alleni di solito, di presente nell’industria kpop? Wonho: La forma fisica di amici come BM dei Kard è la migliore e anche Jackson dei GOT7 ama fare esercizio, quindi ne parliamo spesso assieme. Ultimamente anche BamBam ha detto che vorrebbe allenarsi assieme a noi, e quindi abbiamo deciso di includerlo nel nostro gruppo *ride*. Inoltre se vuoi mantenere una buona forma fisica, oltre al tener controllato la quantità di cibo che assumi giornalmente, ovviamente bisogna fare continuo esercizio! Anche quando sono in pausa durante le prove mi prendo del tempo per allenarmi.
XXXXXXX – Una parola inglese di 7 lettere, qual è la prima che vi viene in mente? Tutti: Monsta X e Monbebe!
Ieri – Qualcosa di memorabile che avete fatto ieri? Shownu: La KCON in Giappone. Wonho: L’esibizione della KCON in Giappone, ne sono stato molto felice. Minhyuk: La KCON in Giappone. Kihyun: L’esibizione della KCON in Giappone, sono venuti tantissimi Monbebe giapponesi e sono loro molto grato. Hyungwon: La KCON in Giappone, sono venuti tantissimi fan per sostenerci e mi ha toccato moltissimo. Jooheon: Siamo giusto appena tornati dal Giappone, abbiamo visto moltissimi fan, ci ha commosso. I.M: L’esibizione della KCON in Giappone.
Zoo – Se doveste trasformarvi in un animale, quale sareste? Shownu: Il mio primo pensiero è stato il leone. Minhyuk: Un uccello perché non vorrei essere legato ma mi piacerebbe volare liberamente nel cielo. Kihyun: Un giaguaro perché sono bellissimi T.T Hyungwon: Sarei un gorilla perché voglio avere i loro muscoli. Jooheon: Una tigre perché è il mio animale preferito.
(Crediti: @1nteinstrgshity; MonstaXItalia) 
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ninoelesirene · 6 years
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Fabrizio Frizzi
Io adoravo Fabrizio Frizzi, come le signore anziane che rispondono al buongiorno garbato delle annunciatrici, come si ama uno di casa, come si ama la gentilezza vera. Lo apprezzavo al punto che mille anni fa, il mio primissimo articolo per Lanostratv.it fu proprio una "Brevissima fenomenologia" a lui dedicata, che mi tocca propinarvi.
A dispetto del suo cognome, che lo destinerebbe a una sorte da “argento vivo addosso”, Fabrizio Frizzi non frizza; non gigioneggia come Bonolis, non ha il ritmo di Flavio Insinna, non è pop come Gerri Scotti. In un panorama televisivo in cui un paio di fonemi primordiali gridati a tutto fiato valgono più di una parola riflettuta, Frizzi parrebbe una specie di monaco cinese che, raccolto a meditare su una placida pianura, si trovi all’improvviso spazzato via da un’orda indistinta di soldati mongoli. Dai, diciamocelo: Fabrizio nostro è un oggetto da mercato d’antiquariato – che so, un telegrafo dei primi del ’900? – , anche un po’ impolverato; però è rifinito con cura, privo di fronzoli, perfettamente atto alla sua funzione. Un classico, si direbbe. Chissà, sarà per questo che Enzo Mirigliani l’ha voluto per 15 anni alla conduzione di Miss Italia: gli ricordava gli anni dell’adolescenza, quando ancora non aveva i capelli rossi. Ma no, ma no, la verità è che Frizzi ha una dote rara: la volgarità gli è totalmente estranea; e se in prima istanza verrebbe da pensare che questo aspetto lo condanni, al giorno d’oggi, ad una immediata estinzione televisiva (come di fatto temporaneamente è accaduto), evidentemente la sua condizione di outsider lo rende appetibile, diverso, prezioso. Quel suo umorismo da ragazzo per bene, che non fa ridere praticamente nessuno se non lui, quella faccia appena tumefatta che gli dà l’aria dell’eterno “appena sveglio” (specie da quando ha appeso al chiodo gli occhiali) sono la tenera maschera di un umile e versatile professionista del piccolo schermo, basti pensare ai buoni programmi (due dei pochi della RAI) che conduce attualmente. Cominciamo bene è il migliore mattutino mai andato in onda da anni, non solo per le tematiche (spesso anche scottanti e impopolari), ma anche per l’equilibrio con il quale vengono di volta in volta indagate (magari la casalinga di Voghera si sintonizzasse qualche volta in più sul terzo canale, la mattina!). E poi, detto tra noi, con una “Lady di ferro” come la Di Gati solo l’understatement svagato di Frizzi poteva felicemente coesistere. Inoltre, esiste un preserale di RAI1 scritto bene – parrà strano –, che richiede al conduttore appunto di condurre – parrà anche questo strano – , senza trasferire il suo megalitico ego su ogni aspetto anche minimo del gioco (ogni riferimento a fatti, cose o persone è puramente casuale): quel preserale è I Soliti ignoti e quel conduttore non può che essere Fabrizio Frizzi (avevate pensato a Pupo?). In definitiva, Frizzi non solo appaga i desideri nascosti delle nostre nonne mal maritate, che in quella sua grande bocca sorridente vedono il prototipo del bravo ragazzo che avrebbero dovuto sposare; ma, nel vaso di Pandora della televisione italiana, egli restituisce vigore alla solitaria speranza di chi crede (evidentemente non pochi) che la buona educazione sia ancora un modo per fare bene il proprio lavoro. Ed è vero, forse Frizzi non frizzerà, ma Frizzi fa molto di più: ha rispetto di chi lo guarda.
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d-e-s-p-i-s-t-a-d-a · 6 years
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cargo millones de culpas y eso también es mi culpa, nada resulta el cielo no es azul tras, endulzar mi vida con alcohol y con mentiras, pues de todos modos después yo persigo la disculpa, vivir es enfermedad? sera mejor la cura? no seria locura olvidar, o vivir a voluntad calmaría esta ansiedad, solo la mitad de tu amistad,vivir es solo un medio, el final es el fin de verdad. 
pero... 
ya nada es lo que parece mis sentidos me muestran que todo de sentido carece escribir ya no calma mi ira la llama de mi vigor en mi cenicero yace dormida.
 el tiempo es muy lento me siento y contemplo, estrellas poco fugases que se aferran al firmamento, todos mis lamentos que anhelan, estar sonriendo, que anulan mi sonrisa con remordimiento, si no me quieres, porque amo? pero el dolor a mi el tiempo que me queda lo destinare a dormir a morir a huir a sonreír cínicamente pa' que ya no me vean sufrir.
 secreto secretos como desgano brota de mis pupilas quizás así mis papilas que apilan pilas y pilas de confesiones dormirían tranquilas descansarían placidas en el regazo del tequila..
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