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#Francesco II di Borbone
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Then [Francesco II wrote] a series of expressions of family affection, with a thought for Maria Sofia at the top. Simple and straightforward words: "I do not think it is necessary for me to recommend the Queen my dearly beloved wife and companion in misfortune, because you, the only survivor of us three brothers of Gaeta, will remember how much we owe to her for having illustrated that era of ours".
More than many historical analyses, it was Francesco II who described in the few words of that writing the importance of the queen in the siege of Gaeta. It was she, with the courage she had shown at the time, who kept the idea and the memory of the Two Sicilies and the Bourbon sovereigns alive. That woman "companion of misfortunes" had been a support for the king, he acknowledged this and recommended her to his brother.
Di Fiore, Gigi (2018). L'ultimo re di Napoli. L'esilio di Francesco II di Borbone nell'Italia dei Savoia (Translation done by DeepL. Please keep in mind that in a machine translation nuances may/will be lost)
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lospeakerscorner · 1 year
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Quando Portici divenne papale
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aki1975 · 4 months
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Napoli - Francesco Laurana - Maschio Angioino - Arco trionfale - 1479
Fondata dai Greci di Cuma, i sovrani che nei secoli si sono susseguiti sul trono di Napoli sono stati:
i Normanni:
- Ruggero I d’Altavilla conquistò la Sicilia nel 1091;
- Ruggero II (1130 - 1154): fu il primo re di una Sicilia multietnica e multireligiosa avendo accorpato in un unico regno tutti i possedimenti normanni nell’Italia Meridionale conquistando Napoli nel 1137;
- Guglielmo I (1154 - 1166)
- Guglielmo II (1166 - 1189): eresse il Duomo di Monreale;
- Tancredi (1189 - 1194)
- Guglielmo III (1194)
- Costanza d’Altavilla (1194 - 1197)
gli Svevi:
- Federico II (1198 - 1250) Stupor Mundi: a Napoli istituì l’università nel 1224;
- Corrado (1250 - 1254): dovette confrontarsi con il potere del fratellastro Manfredi;
- Corradino (1254 - 1258): fu sconfitto nella battaglia di Tagliacozzo e fatto imprigionare a Castel dell’Ovo e decapitare da Carlo d’Angiò nella piazza del mercato a Napoli, poi sepolto nella vicina Chiesa del Carmine. La dinastia degli Svevi scomparve con la morte di Manfredi nel 1266.
gli Angioini:
- Carlo I (1266 - 1285): fratello di Luigi IX il Re Santo, Conte d’Anjou, ricevette in vassallaggio la Sicilia e Napoli dal Papa che difese dagli Hohenstaufen. Edificò il Maschio Angioino, con uno stile che richiama il castello di Avignone, nel 1282;
- Carlo II (1285 - 1309): dovette rinunciare al trono di Sicilia dopo la rivolta dei Vespri Siciliani nel 1302;
- Roberto I (1309 - 1343): figlio di Maria d’Ungheria sepolta nella Chiesa di Donnaregina, fu apprezzato da Petrarca e amante della cultura e delle lettere;
- Giovanna I (1343 - 1382): fu fatta assassinare dal ramo di Durazzo degli angioini e le succedette
- Carlo (1382 - 1386)
- Ladislao (1386 - 1414)
- Giovanna II (1414 - 1435)
- Renato I (1435 - 1442)
gli Aragonesi:
- Alfonso I d’Aragona (1442 - 1458): sconfisse Renato d’Angiò e unì il tono di Napoli a quello di Sicilia e ai possedimenti della Sardegna e della Spagna occidentale. Combattè contro Milano e Genova e dotò il Maschio Angioino dell’attuale arco di trionfo;
- Ferdinando I detto Ferrante (1458 - 1494): all’inizio del suo regno dovette fronteggiare la rivolta angioina e successivamente sedò la rivolta dei baroni e si alleò con gli Sforza contro il re di Francia Carlo VIII d’Angiò. Del suo tempo la Chiesa del Gesù Nuovo;
- Alfonso II: sposò Ippolita Maria Sforza, ma dovette abdicare a causa della calata di Carlo VIII;
- Ferrandino (1494 - 1496)
- Federico I (1496 - 1503) durante il cui regno vi fu la conquista e poi la cacciata di Luigi XII re di Francia;
- Ferdinando III (1504 - 1516) dopo il quale il Regno di Napoli fu incluso in quello di Spagna prima sotto la casata degli Asburgo (con la breve parentesi della Repubblica di Masaniello fra il 1647 e il 1648) poi sotto quella dei Borbone (1700 - 1713) ed ancora sotto quella degli Asburgo d’Austria (1713 - 1734).
i Borboni:
- Carlo I (1734 - 1759): già Duca di Parma, conquistò e riunificò il Regno delle Due Sicilie anche grazie alla madre Elisabetta Farnese, seconda moglie del re di Spagna, che da Madrid influenzò la prima parte del suo regno. Riformò con Bernardo Tanucci l’amministrazione, promosse la musica (fondò il Teatro di San Carlo nella patria di Paisiello e Pergolesi), l’arte (promosse la ceramica di Capodimonte, fece costruire al Vanvitelli la reggia di Caserta del 1751 e quella che oggi è Piazza Dante oltre alla Reggia di Capodimonte dove installò la collezione Farnese) e sostenne gli scavi a Pompei ed Ercolano che iniziarono nel 1738);
- Ferdinando (1759 - 1799 e 1816 - 1825): sposò una figlia di Maria Teresa d’Austria, Maria Carolina che lo allontanò dall’influenza spagnola di Bernardo Tanucci, promosse la Marina Militare (nel 1787 fu fondata la Nunziatella), ma dovette subire una rivoluzione filo-francese (Eleonora Fonseca Pimentel, Mario Pagano, …) nel 1799 contrastata dal Cardinale Ruffo e da Fra Diavolo e la conquista napoleonica che insediò Giuseppe Bonaparte dal 1806 al 1808 e Gioacchino Murat dal 1808 al 1815 prima di diventare, con il Congresso di Vienna, Re delle Due Sicilie ed essere sepolto al Monastero di Santa Chiara;
- Francesco (1825 - 1830)
- Ferdinando II (1830 - 1859): fondò la prima ferrovia d’Italia (1839), ma fu reazionario e soprannominato il Re Bomba per come represse i moti rivoluzionari del 1848 a Messina;
- Francesco II (1859 - 1861): era figlio di Ferdinando II e di Maria Cristina di Savoia e sposò la sorella di Sissi, Maria Sofia di Baviera.
Con l’Unità, Napoli confluì nel Regno d’Italia: ecco perché la statua di Vittorio Emanuele II è presente a Palazzo Reale.
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blacklotus-bloog · 2 years
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Le iniquità della Storia non restano a lungo impunite.
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FRANCESCO II DI BORBONE
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Piazza del Plebiscito: cuore pulsante di Napoli
Situata nel cuore di Napoli, Piazza del Plebiscito rappresenta uno dei luoghi simbolo della città partenopea. Con la sua superficie di oltre 25.000 metri quadrati, si erge come una delle piazze più grandi d'Italia, dominata da un'imponente scenografia architettonica e ricca di storia. Un nome che racconta l'Unità d'Italia Il nome della piazza deriva dal plebiscito del 21 ottobre 1860, con cui il Regno delle Due Sicilie si unì al Regno d'Italia sotto i Savoia. Questo evento storico segnò un momento cruciale per la nazione italiana e la piazza divenne ben presto un palcoscenico per celebrazioni e manifestazioni pubbliche. Piazza del Plebiscito: un capolavoro di architettura La piazza è circondata da edifici monumentali che ne delineano un'armonia architettonica unica. Il fulcro è il Palazzo Reale, residenza dei sovrani borbonici e poi dei Savoia, che si distingue per la sua facciata imponente e il cortile d'onore. Ai lati del palazzo si ergono le due chiese simmetriche, quella di San Francesco di Paola e quella di San Giacomo, con le loro eleganti colonne e cupole. Un luogo di incontro e di cultura Piazza del Plebiscito è da sempre un punto di riferimento per i napoletani e i turisti. Qui si svolgono concerti, eventi culturali e manifestazioni di vario genere, rendendo la piazza un luogo vivo e pulsante. La presenza di numerosi bar e caffè offre l'opportunità di godersi l'atmosfera vivace della piazza sorseggiando un caffè o un aperitivo. Cosa vedere Oltre ai monumenti principali, la piazza offre diversi spunti di interesse: - Le statue equestri di Carlo di Borbone e Ferdinando I di Borbone, poste ai lati del Palazzo Reale. - La chiesa di San Filippo Neri, situata di fronte al palazzo, con la sua facciata barocca e l'interno ricco di opere d'arte. - La galleria Umberto I, un elegante passaggio coperto in stile Liberty, che collega la piazza a via Chiaia. - Il monumento a Francesco II d'Asburgo-Borbone, situato al centro della piazza, inaugurato nel 1993. Un'esperienza da non perdere Visitare Piazza del Plebiscito significa immergersi nella storia e nella cultura di Napoli. Ammirando la sua architettura monumentale, respirando l'atmosfera vivace e partecipando a uno degli eventi che vi si svolgono, si coglie l'essenza di questa città straordinaria. Foto di Enzo Abramo da Pixabay Read the full article
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lamilanomagazine · 3 months
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Beni culturali, statua di Diana cacciatrice sarà restaurata e conservata al Salinas di Palermo. Scarpinato: «Sinergia tra istituzioni e privati»
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Beni culturali, statua di Diana cacciatrice sarà restaurata e conservata al Salinas di Palermo. Scarpinato: «Sinergia tra istituzioni e privati». La statua in marmo di Diana cacciatrice che abbelliva uno dei viali del Real Parco della Favorita di Palermo, istituito come riserva di caccia dai sovrani borbonici nel 1799, trova casa all'interno del Museo archeologico regionale Antonino Salinas, dove sarà restaurata e custodita. L'opera è stata presenta al pubblico ieri mattina nella sede del Salinas. Presenti l'assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato, il direttore del museo Caterina Greco, il comandante militare dell'esercito in Sicilia, generale di divisione Maurizio Scardino, e il capitano di vascello Tiziano Garrapa, in rappresentanza del comandante marittimo Sicilia contrammiraglio Andrea Cottini. L'opera, su segnalazione del Comune di Palermo, fu identificata nel 2003 dal Comando tutela patrimonio culturale dei carabinieri di Palermo all'interno dell'area ex depositi combustibili della Marina militare. Sin da allora si constatò la necessità di trasferirla al Museo Salinas per preservarne la conservazione e garantirne la tutela. Tuttavia, solo dalla fine del 2022 si è attivata una proficua sinergia tra il Salinas, il Comando marittimo Sicilia, la Soprintendenza dei Beni culturali e ambientali di Palermo, il Comando esercito Sicilia e l'associazione Rangers d'Italia (ente gestore della riserva naturale orientata di Monte Pellegrino). Questa collaborazione, con l'impegno dell'assessorato regionale dei Beni culturali e dell'identità siciliana che ha stanziato le somme per effettuare il trasporto al museo, ha determinato la cessione gratuita dell'opera al Salinas da parte del ministero della Difesa. Sarà possibile così la riunificazione in un'unica sezione, nell'ambito dei lavori per il nuovo allestimento del primo e del secondo piano della struttura espositiva palermitana, di tutti i materiali archeologici pertinenti alle donazioni borboniche degli inizi dell'Ottocento. «Il recupero della statua di Diana cacciatrice – afferma l'assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato – rappresenta un felice momento di cooperazione tra varie istituzioni. A questa efficace collaborazione si aggiunge l'apporto del mecenatismo privato, poiché i marchesi Annibale e Marida Berlingieri, ben noti nel capoluogo siciliano per le loro molteplici attività di valorizzazione e di salvaguardia del patrimonio culturale, hanno deciso di finanziare il restauro dell'opera che sarà affidata alle cure del professore Franco Fazzio». Di età romana imperiale e di pregevole fattura, la scultura risale al II secolo d.C. e si identifica con la dea della caccia per la presenza della faretra sulle spalle e per il cane al suo fianco. Esemplari simili sono conservati al Museo capitolino di Roma e al Louvre di Parigi. «La preziosa scultura – sottolinea il direttore del Salinas, Caterina Greco - si ricongiunge così a una statua di Menade della stessa collezione Farnese, anch'essa nel passato collocata nel Real Parco della Favorita e oggi ospitata dal nostro museo. Entrambe le opere facevano originariamente parte della collezione di famiglia esposta a Palazzo Farnese a Roma. Nella seconda metà del diciottesimo secolo pervennero, per successione dinastica, ai Borbone di Napoli e vennero esposte nel Real museo della città partenopea, per essere poi trasferite definitivamente a Palermo che, nel 1816, divenne per un breve periodo capitale del Regno borbonico delle Due Sicilie».... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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jacopocioni · 7 months
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Caterina de' Medici, le redini del potere
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Segue da: Caterina de’ Medici, la duchessina Caterina de’ Medici, regina madre Caterina de’ Medici, vedovanza
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Nel dicembre del 1560 Caterina de' Medici perse il figlio e la Francia il suo re, morì Francesco II. Se pur ferita a morte Caterina non abdico al suo ruolo, anzi, la salita al trono di Carlo Massimiliano, di soli dieci anni, che assunse il nome di Carlo IX le permise di posizionarsi in prima linea nella gestione politica del regno. La sua negoziazione con Antonio di Borbone le permise di ottenere la reggenza. Caterina si ispirò a due pensieri, da una parte la linea di Erasmo da Rotterdam, perseguitando una politica di pace, e dall'altra il neoplatonismo che indicava come missione la divinità del sovrano per perseguire l'armonia all'interno del regno stesso. Caterina de' Medici e Michel de l'Hopital attraverso un progressivo lavoro mirante a ridurre i contrasti con i riformati giunsero il 17 gennaio 1562 a promulgare l'editto di Saint-Germain. Fortemente voluto da Caterina l'editto fu una pietra miliare nel riaffermare il legame tra l'unità religiosa del regno e l'organizzazione politica dello stesso in quanto permise la libertà di culto dei protestanti a patto che i luoghi di culto da loro assoggettati venissero restituiti. Questa politica voluta da Caterina de' Medici e Michel de l'Hopital ottenne una riduzione della violenza nonostante rancori che erano solamente sopiti, ma ancora troppo ardenti. Il fuoco era ancora presente tra protestanti e cattolici. Alla lunga il fallimento si preannunciava.
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Fu la strage di Wassy, fomentata dai Guisa, che innescò la prima guerra di religione nel 1562. La risposta di Caterina fu però repentina e la condanna a morte e l'arresto dei principali capi della guerra riportarono la pace nel regno. Nel 1563 ci fu l'accordò con la pace di Amboise permettendo agli ugonotti una libertà di culto. Nell'agosto 1563, alla maggiore età, Carlo IX assunse il suo ruolo di regnate e Caterina abbandonò la reggenza. Di fatto sussisteva una comunità d'intenti, infatti il figlio era concorde agli atti voluti, sino a quel momento, della madre e gli riconfermò immediatamente tutti i poteri che da reggente aveva esercitato sino a quel momento.
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Caterina intuì la necessità che il regno conoscesse il suo re e si prodigò prima in opere di ristrutturazione delle regge, a cominciare da Tuileries, affidata al grande architetto Philibert Delorme, contemporaneamente mise a punto una serie di "regole" per il controllo della Corte e per il governo, regole che espose come consigli, attraverso una lettera, che inviò al figlio re. Ne seguirono grandi feste tipo quella di Fontainebleau, nel marzo del 1964, ma anche un grande viaggio della durata di oltre due anni attraverso tutta la Francia in cui lei e il figlio Carlo IX si mostravano al popolo. L'azione di promozione di Caterina per il figlio durò fino al 1567 momento in cui si riaccesero le ostilità soprattutto ad opera dei protestanti che attraverso la "sorpresa di Meaux" tentarono di rapire il re. Un'azione voluta da Condé, il capo di una delle fazioni protestanti francesi. Il tentativo di rapimento innescò atti di violenza in varie parti di Francia. La cospirazione fallì, il re e Caterina si rifugiarono a Parigi, ma già il giorno dopo circa 80 preti cattolici furono massacrati e numerose atrocità vennero commesse. Caterina appariva ogni giorno di più inerme, e la sua popolarità nell'opinione pubblica diminuiva drasticamente; il suo lavoro politico e di rappresentanza stava per essere minato da fuochi protestanti solo sopiti ma pronti a divampare.
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Jacopo Cioni Read the full article
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reginadeinisseni · 8 months
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La storia di Luigi XIV: "Il Re Sole"
Luigi XIV di FranciaDa Wikipedia, l'enciclopedia libera.
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Disambiguazione
– "Re Sole" rimanda qui. Se stai cercando il film del 1963, vedi
I re del sole
.
Disambiguazione
– "Luigi XIV" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi
Luigi XIV (disambigua)
.Luigi XIV di Francia
Hyacinthe Rigaud
,
ritratto di Luigi XIV
, olio su tela, 1700-1701 circa.
Parigi
,
Museo del Louvre
.
Re di Francia e di Navarra
In carica14 maggio
1643
1º settembre
1715
Incoronazione
Cattedrale di Reims
, 7 giugno
1654
Predecessore
Luigi XIII
Successore
Luigi XV
Conte di Barcellona
[1]
In carica14 maggio
1643
ottobre
1652
Predecessore
Luigi XIII di Francia
Successore
Filippo IV di Spagna
Nome completo
francese
: Louis-Dieudonné de France
italiano
: Luigi Deodato di Francia
Trattamento
Sua Maestà
Altri titoli
Coprincipe di Andorra
(1643-1715)
Delfino di Francia
(1638-1643)
Nascita
Castello di Saint-Germain-en-Laye
, 5 settembre
1638
Morte
Reggia di Versailles
, 1º settembre
1715
(76 anni)
Luogo di sepoltura
Necropoli reale della basilica di Saint-Denis
Casa reale
Borbone di Francia
Dinastia
Capetingi
Padre
Luigi XIII di Francia
Madre
Anna d'Austria
Coniugi
Maria Teresa di Spagna
Françoise d'Aubigné, marchesa de Maintenon
(
morg.
)
Figli
Luigi
Anna Elisabetta
Maria Anna
Maria Teresa
Filippo Carlo
Luigi Francesco
vedi altri
Religione
Cattolicesimo
Firma
Luigi XIV di Borbone, detto il Re Sole (Le Roi Soleil) o Luigi il Grande (Saint-Germain-en-Laye, 5 settembre 1638 – Versailles, 1º settembre 1715), è stato un membro della casata dei Borbone nonché il 64º re di Francia e 44º di Navarra. Regnò per 72 anni e 110 giorni, dal 14 maggio 1643, quando aveva meno di cinque anni, fino alla morte nel 1715, quando ne aveva quasi 77.
La concezione di governo che lo ispirava è perfettamente sintetizzata nella celebre frase: L'État, c'est moi! ("Lo Stato sono io!").
Per la sua durata il regno di Luigi XIV è al primo posto nella classifica dei regni più lunghi della storia seguito da Elisabetta II del Regno Unito.
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mancino · 1 year
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Primogenito maschio di Francesco I di Borbone, Ferdinando nacque a Palermo il 12 gennaio 1810 e morì a Caserta il 22 maggio 1859. L’8 novembre 1830, con la benedizione del padre morente, salì sul Trono Ferdinando II, re delle Due Sicilie. Nel 1832 sposò la Principessa Maria Cristina di Savoia, che morì quattro anni dopo, pochi giorni dopo avere dato alla luce il futuro Francesco II. Si sposò per la seconda volta nel 1837 con l'arciduchessa Maria Teresa d'Austria. Un anno dopo la sua morte iniziò, con la spedizione dei “mille”, l’invasione del Regno delle Due Sicilie. {«Volle strade, volle porti, volle bonifiche, ospizi e banche; poco sopportava una borghesia saccente e rapace, la cosiddetta borghesia dotta, i “galantuomini” Cercò piuttosto di creare una borghesia che mirasse al sodo. [C. Alianello, La conquista del Sud. Il Risorgimento nell’Italia meridionale (1972), Rusconi, Milano 1998.] «Per introdurre criteri di economia nelle finanze, Ferdinando ridusse di molto il proprio appannaggio, abolì diversi uffici inutili e alcune delle prerogative reali. Semplificò le procedure nelle Corti di giustizia, sostituì l’impopolare viceré di Sicilia, nominando suo fratello a tale carica e, allorquando viaggiava per il Regno, proibiva alle municipalità di farvi preparativi costosi per la sua venuta, accettando l’ospitalità di qualche residente, o prendendo dimora nella locanda di un villaggio o in un convento francescano. Non c’è da stupirsi che fosse un sovrano popolare». [P.K. O’ CLERY, La Rivoluzione italiana. Come fu fatta l’unità della nazione, (I ed. 1875, 1892), Ed. Ares, Milano 2000]}
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neapolis-neapolis · 3 years
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August Riedel, Ritratto di Maria Sofia di Baviera (1860), Certosa e Museo di San Martino, Napoli.
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lospeakerscorner · 2 years
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Annullato evento religioso
di Antonio Vitale CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI –  L’evento religioso che avrebbe dovuto tenersi nella Reale Basilica Pontificia di San Francesco di Paola in piazza del Plebiscito venerdì 29 luglio per motivi organizzativi è stato annullato e rinviato a data da destiarsi, così come la messa di suffragio in memoria del  Re Francesco II di Borbone Due Sicilie, attualmente in attesa della conferma…
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aki1975 · 2 months
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Valenza - Villa Pravernara (già Villa De Cardenas) - 1611
Il Seicento infatti è il secolo del “teatro del mondo” in cui convivono la fuga del mondo (Calderon de la Barca nella declinante Spagna) e il naturalismo della pittura olandese, carraccesca e caravaggesca, ma sempre con un intento drammatico.
Questo tratto teatrale del Seicento - e del Barocco che è il linguaggio delle corti - accomuna Roma a Torino che in questo secolo vede i Savoia diventare una dinastia italiana e renderla la capitale dello Stato.
Alcuni eventi degni di nota sono:
1557 - Emanuele Filiberto guida l’esercito del cugino Filippo II e sconfigge gli olandesi nella Battaglia di San Quintino
1559 - Pace di Cateau Cambresis con vantaggi territoriali per i Savoia e dominio spagnolo a Milano dopo che, nel 1525, Francesco I era stato preso prigioniero a Pavia
1563 - Emanuele Filiberto traferisce la capitale del Ducato a Torino
1571 - I Piemontesi combattono a Lepanto accanto a Venezia, Spagna e a Gianandrea Doria (“Ianuensis ergo mercator”)
1580 - Carlo Emanuele I Duca di Savoia
1598 - Morte di Filippo II, Filippo III Re di Spagna
1601 - I Savoia conquistano dai Francesi il Marchesato di Saluzzo
1619 - Simbolo dell’avvicinamento dei Savoia alla Francia, l’erede al trono Vittorio Amedeo sposa Maria Cristina Borbone, figlia di Enrico IV e Maria de’ Medici, la futura prima Madama Reale
1621 - Morte di Filippo III, Filippo IV Re di Spagna
1625 - Carlo II Re di Spagna
1630 - Vittorio Amedeo I Duca di Savoia
1634 - Gli Spagnoli, al comando di Ambrogio Spinola e sotto la leadership del Conte di Olivares, sconfiggono gli Olandesi a Breda
1637 - Morte di Vittorio Amedeo I. Reggenza della Madama Reale
1640 - Sollevazione della Catalogna e indipendenza del Portogallo
1643 - il Principe di Condè sconfigge gli Spagnoli a Rocroi
1663 - Carlo Emanuele II Duca di Savoia. Realizzazione della barocca Piazza San Carlo, sullo stile della romana Piazza del Popolo
1675 - Vittorio Amedeo II Duca di Savoia
1685 - Palazzo Carignano (Guarini)
1694 - Cupola di Guarini della Cattedrale
1700 - alla morte di Carlo II d’Asburgo re di Spagna, Luigi XIV che aveva sposato la figlia di Filippo IV Maria Teresa rivendica il trono per Filippo V di Borbone (che diventerà re, ma non unirà le corone e perderà Milano e Napoli) avversato dall’Austria e dall’Inghilterra
1704 - I Francesi sconfitti a Blenheim dal Duca di Malborough e da Eugenio di Savoia
1706 - Assedio di Torino
1713 - Trattato di Utrecht. Vittorio Amedeo II Re di Sicilia, poi di Sardegna. Il Regno si estende al Monferrato e ad Alessandria
1730 - Carlo Emanuele III Re di Sardegna
1740 - Guerra di successione austriaca: alla morte di Carlo VI d’Asburgo, l’elezione della figlia Maria Teresa a imperatrice è osteggiata da Prussia, Francia e Spagna e supportata da Gran Bretagna, Russia e Regno di Sardegna
1745 - A Bassignana i Piemontesi sono sconfitti dai Francesi mentre Valenza è difesa dal governatore De Cardenas che in città possiede un palazzo e una villa in regione Provernara
1747 - I Piemontesi respingono i Francesi alla Battaglia dell’Assietta (“bugia nën”)
1773 - Vittorio Amedeo III Re di Sardegna
1796 - Morte di Vittorio Amedeo III e inizio della fase rivoluzionaria
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The ritual by proxy was celebrated at 8 o'clock in the evening, in the chapel of the royal palace in Munich. Prince Luitpold, King Maximilian's brother, represented the bridegroom. On this occasion, too, the liturgy was complex and laborious. While the people in the square in front of the church celebrated the event with music, singing and torchlight processions, Marie Sophie, wearing a brocade dress with a long white velvet train, adorned with lace and a crown of diamonds holding her veil, walked towards the altar on the arm of her brother Ludwig. The "good Duke Max" had evidently been deemed unsuitable even for this formal occasion.
Petacco, Arrigo (1993). La Regina del Sud: amori e guerre segrete di Maria Sofia di Borbone (translated from the Italian with DeepL)
ON THIS DAY, IN 1859, DUCHESS MARIE SOPHIE IN BAVARIA MARRIED PRINCE FRANCESCO OF BOURBON-TWO SICILIES BY PROXY. They would marry again in person on 3 February. Francesco was the heir of the crown of the Two Sicilies, and became king upon the death of his father on 22 May of that year. After the Unification of Italy only two years later they were forced out of their kingdom and lived the rest of their lives in exile. They had one child, Maria Cristina, who died at three months old.
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blacklotus-bloog · 1 year
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16 gennaio 1836
«Io sono Napoletano; nato tra voi, non ho respirato altr'aria, non ho veduti altri paesi, non conosco altro suolo, che il suolo natio. Tutte le mie affezioni sono dentro il Regno: i vostri costumi sono i miei costumi, la vostra lingua la mia lingua, le vostre ambizioni mie ambizioni.» Viva o' Re!
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FRANCESCO II DI BORBONE
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elsid87 · 7 years
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spunkysweetie · 3 years
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Elisabeth Vigee LeBrun Italy Collection by SpunkySweetie
Hello everyone, welcome back to the second part of my Elisabeth Vigee LeBrun collection! This time, this series is about the paintings she did during the early 1790′s! I released the first part of this set back in April and it was very well received so I hope everyone enjoys part II as well! ^-^ If there are any issues, do not be scared to let me know! ^0^
Part I:
Download the first part: French Collection (Free, no adfly) Download the Italy Collection: Here (Free, no adfly)
CC Information: - BGC.  - $1755. - 5 swatches as shown above. - Tested in-game.  People Featured In the Paintings: - Francesco di Borbone, 1790 - Luisa Maria Amelia di Borbone, 1790 - Maria Cristina of Bourbon, (later Maria Cristina of Naples and Sicily), 1790 - Anne Pitt as Hebe, 1792 - Emma Hamiltion as a Baccchante, 1792.
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