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#Innocenza
ninoelesirene · 9 months
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Impegnarsi a captare almeno un frammento di innocenza nelle persone e provare per esso tenerezza è l’unico modo per evitare di ritirarsi a vita privata veloci come una blatta quando accendi la luce.
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attimi-sfuggenti · 2 months
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Le persone sono delle merde. E no che non ti puoi aspettare nulla. Non l'hai ancora capito? Per ogni carezza concessa uno schiaffo ti aspetta.
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7pleiades7 · 2 days
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L'innocence by Paul Gervais (1859–1944), oil on canvas, Le Capitole de Toulouse, Plafond de la Salle Gervais
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gregor-samsung · 11 months
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“ Mia cara Francesca, le tue lettere arrivano, per lo più, alla sera. Verso le nove. Una mano entra nel buco, dicono "posta", poi le aprono e me le danno. Così le tue parole sono le ultime che ricevo: e me le porto in sogno. [...] Ho lavato i piatti (una ciotola di plastica, un piatto di plastica, delle posate idem) e le pulizie le farò nel pomeriggio, nell'interminabile viaggio che va dalle 15 al mattino dopo. Oggi è giorno di doccia (qui ci si lava un giorno sì e uno no) e aspetto il mio turno. Poi mi vestirò, e andrò all'aria. Girerò in tondo fino alle 11. In questa giostra assurda s'incontra ogni genere di uomini: falsari, spacciatori, zingari, bancarottieri; è un mondo tutto suo, credimi. E pieno di assurde favole, di storie incredibili; è impressionante il numero di giovani, di ragazzi, quasi. Da fuori, non si ha la sensazione di quello che accade qui, e di come enormi siano oggi i problemi della giustizia. Mi chiedi se desidero un libro. Sì. Di Dostoevskij "Memorie da una casa morta": attenzione, non "Memorie dal sottosuolo", che è un altro suo libro. Dico quello (alcuni lo traducono "M dalla casa dei morti") che parla della sua prigionia a Semipalatinsk, in Siberia. Lo lessi anni fa, e siccome è pieno di pensieri sulla pena, la prigione, e altro, vorrei rileggerlo. Davvero. Va bene? E io che posso restituirti? Senti, sbaglio o con Renata sei in freddo? Non so, mi è parso di capire che, in quel suo tirarsi indietro ti desse della pena. Guarda: succede, e alle volte è meglio che un amico dica francamente il suo pensiero piuttosto che vederlo accettare per forza. E il resto del lavoro? E la vita? E Milano? Io sono disgustato all'idea che esistano "giornalisti" del tipo attualmente in circolazione: criminali della penna, analfabeti della vita, irresponsabili, folli. Adesso è di moda chiamare questo "il carcere dei vip": perché non vengono, per sette giorni, a questo Portofino delle manette? Credimi: il nostro non è un Paese. Ho gioito al ritrovamento delle reliquie del tuo S. Francesco: non avevo dubbi, credi, che il finale fosse quello. E troveranno il resto. Vuoi scommettere? Mi chiedi dei sogni? Beh, sono molto teneri, dolcissimi. Mi pare di essere accanto a te, e di perdermi nei tuoi occhi. È delizioso. Anche se è la sbiadita, pallida immagine del vero. Ma ti sogno spesso. Ti ho detto: ora sono sereno, niente può più toccarmi. Mi metterò a studiare storia, che e la mia passione. Storia italiana. Poi, mi interessa enormemente la "comune coscienza del peccato", che è cosa ancora più debole, da noi, del "comune senso del pudore". Parlo con delinquenti veri, Cicciotta: e mi interessa la loro psicologia, la loro relatività, il loro codice, che è, in molti casi, anche se patologico, regolato da leggi ferree. Sì, ho vissuto molte vite: so e conosco cose che nessun viaggiatore vede e vedrà mai, avrò da riempire sere e sere d'inverno. Non andrò mai più allo zoo: l'idea di una gabbia mi darà, per sempre, un fremito di disgusto. Tu dici che sono forte: io non lo so, Cicciotta. Sento che mi sentirei indegno di vivere, se fossi diverso. Non si può concedere loro niente: sono dei bari, capisci? Questo Paese ha sempre piegato la schiena, baciando la mano di chi lo pugnalava. E non ci sarebbero tiranni, se non ci fossero schiavi. Il vero patrono d'Italia (e non capisco perché non lo facciano) dovrebbe essere Don Abbondio. San Francesco poteva nascere benissimo in qualunque altra parte del mondo. Solo Don Abbondio è irresistibilmente, disgustosamente italiano. A me spiace parlar male del mio Paese: ma deve cambiare. È l'"odi et amo" di Catullo (traduzione di Ceronetti): e se vuoi un ritratto, che condivido, dell'Italia, leggi, sempre di Ceronetti "Viaggio in Italia" (Einaudi). È una barca cariata, un guscio vuoto, pieno di vermi, che galleggia su un mare inquinato. E per le anime, è peggio. Ti abbraccio, Cicciotta. Tanto tanto Enzo [Bergamo, domenica 9 Ottobre '83] “
Enzo Tortora, Lettere a Francesca, Pacini Editore, 2016¹; pp. 82-84.
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erosioni · 3 months
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Sempre davanti alla Legge
All’inizio c’è l’innocenza. La mia non è durata molto, mocciosi, eppure c’è stata.
L’innocente pensa che tutto il mondo sia innocente. Poi si conosce il Male e l’innocenza, la levigata superficie dell’innocenza, si spezza. Spesso si diventa vittime, a volte carnefici, a volte solo testimoni inerti, ma il solo pensiero del Male crea uno spacco. Ora il mondo si divide in colpa e innocenza, ma l’innocente ancora si illude che ci sia una parte giusta dove stare. Ho fatto torto, ho pensato male, mi sono comportato peggio, ma ci sono stati dei motivi. Ora che ho capito e sono pentito la mia innocenza è riparata. O peggio ancora: la colpa è degli altri che mi hanno indotto a comportarmi male. Ho rubato, ho invidiato, ho aggredito, ho mentito per la mia convenienza. Non mi interessa, sono ancora innocente e dunque la colpa è fuori di me. Ma la verità è che l’innocenza è finita e tu sei colpevole a prescindere. Colpevole in quanto carnefice e in quanto vittima. Colpevole in quanto inerte testimone del Male che fanno gli altri. Immerso con tutti gli altri nel pantano informe della colpa. Sporco della melma di questo pantano, innocente e colpevole al tempo stesso.
Vi ricordate perché Pinocchio viene arrestato? Viene truffato dalla Volpe e dal Gatto, chiede giustizia ma viene buttato in prigione. Perché è innocente, mocciosetti, e insiste ad essere innocente anche quando invece ha visto il Male. E questo l’esistenza non lo può tollerare e allora ti arresta. Come nel processo di Kafka. Ti arresta fino a nuovo ordine. E Pinocchio rimane lì finché non grida di essere colpevole e solo allora può uscire di prigione. Solo quando ammette che non è più innocente perché essere vittima lo rende colpevole quanto i suoi carnefici. Grida, grida a perdifiato e lo lasciano andare. Non è più innocente, non lo è mai stato veramente, è sempre stato un bugiardo. Questa storia sarebbe piaciuta a Kafka, ne sono convinto. Pinocchio è stato pubblicato nel febbraio del 1883. Kafka è nato nel luglio dello stesso anno. Kafka forse non ha mai letto Pinocchio, perché lui era Pinocchio. Innocente e bugiardo, carnefice e vittima. Sempre di fronte una porta. Sempre davanti alla Legge.
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lu2211 · 1 year
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Foto modificata da uno studente l'anno scorso.
Faccino innocente.
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illsadboy · 11 months
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Come mi sento quando do la mano a mio nipote di due anni…
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monicadeola · 2 years
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"Quando la perversione si traveste da innocenza diventa potentissima".
– Laura Pigozzi
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bambi21 · 2 years
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Il mondo non sempre mostra le cose belle ,però se fai un bel un respiro e apri gli occhi dell’innocenza vedrai la meraviglia di quando eri bambino
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soprabito · 13 days
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Cosa leggere: "Arthur e George”, di Julian Barnes. Quando Conan Doyle fu davvero Sherlock Holmes
Arthur è un bambino vivace, che cresce felice con una mamma che, nella modesta cucina scozzese in cui gli prepara la colazione, gli racconta le gesta degli antenati, nutrendo la sua immaginazione e affascinandolo con storie di cavalieri e nobiltà. Al centro c’è sempre l’onore, l’unico valore a cui non si può derogare. Arthur conserverà quel senso dell’onore, e passerà alla storia come creatore di…
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L'innocenza non è qualcosa che si perde. L'innocenza è qualcosa che si è, a dispetto di qualsiasi dolore.
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12esima: A. Ernaux, La donna gelata, L'orma edit.
Da Ramsis Bentivoglio riceviamo A. Ernaux, La donna gelata. Ramsis ci scrive: “La donna gelata è un romanzo della premio Nobel francese Annie Ernaux, classe 1940. Nata da una famiglia di commercianti, né ricchi né poveri, riesce a studiare come le ragazze borghesi e si laurea, arrivando fino all’insegnamento scolastico. La sua vita, però, non è una vita standard. In un periodo storico in cui…
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dimensionesogno · 5 months
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WOW
Diceva wow, ma wow non era una parola, era un verso d’animale. Non credo lo immaginasse, lo stridore era solo dentro di me, un gesso sulla lavagna, la nausea che si fa strada nel lindore dell’infanzia. Nel frattempo, ho perduto l’innocenza, non quella racchiusa nella stretta delle cosce, no. Ho solo avuto un paio d’occhi estranei in prestito e questa è la vita. Occhi in prestito. Ed è ancora…
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daimonclub · 5 months
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Fotografie, memoria, tristezza e ricordi
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Genitori di Carl William Brown Fotografie, memoria, tristezza e ricordi. Analisi delle emozioni e sensazioni di tristezza suscitate da immagini che ricordano momenti piacevoli del passato. Nessuno dei mortali trascorrerà mai la vita incolume del tutto da pene, paga sempre alla vita ciascuno il suo prezzo. Eschilo Rievocare con la memoria i ricordi della nostra vita passata con le persone care, e soprattutto con la propria madre, ha la funzione fondamentale di anestetizzare il dolore della nostra esistenza presente, ovvero di provare a scalfire la tragica sofferenza della nostra attuale realtà. E' un procedimento che ci aiuta a ingannare la linearità del tempo, rendendolo più circolare e affettuoso, oltre che più incerto nel suo procedere. Carl William Brown La fotografia acquista un po’ della dignità che le manca quando cessa di essere una riproduzione della realtà e ci mostra cose che non esistono più. Marcel Proust Un opera d'arte non è di un autore e nemmeno la vita lo è. Carmelo Bene La filosofia, così come la vita e l'arte, è un percorso accidentato e complesso che dovrebbe insegnare a morire, proprio per non temere più la morte. Difficile se non impossibile riuscire ad arrivare al traguardo senza perdere la propria lucidità. Carl William Brown  La fotografia è un modo di sentire, di toccare, di amare. Aaron Siskind A volte c’è un’unica immagine la cui struttura compositiva ha un tale vigore e una tale ricchezza e il cui contenuto irradia a tal punto al di fuori di essa che questa singola immagine è in sé un’intera narrazione. Henri Cartier Bresson Una fotografia non si limita a cogliere un momento della realtà, ma diventa un'interazione comunicativa tra il passato ed il presente che esprime lo stato d'animo e le emozioni più profonde della persona che la osserva. Carl William Brown Ciò che la fotografia riproduce all’infinito ha avuto luogo una sola volta: essa ripete meccanicamente ciò che non potrà mai più ripetersi esistenzialmente. Roland Barthes Scopo di ogni artista è arrestare il movimento, che è vita, con mezzi artificiali, e tenerlo fermo ma in tal modo che cent’anni dopo, quando un estraneo lo guarderà, torni a muoversi, perché è vita. William Faulkner
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Mamma Innocenza ricordi Così tutta la fotografia sembra colpevole di surrealismo, quando è indifferente e quando è compassionevole, quando documenta il passato o il divenire in corso, quando apre la strada al turismo, che poi diventa distruttivo; quando è moralista e quando è incosciente; quando accumula reperti a caso e quando documenta la disperazione della depressione economica. Leonardo Terzo L'immagine della vita non è che il negativo di quella fotografia che si svilupperà solo con la morte. Carl William Brown Rievocare il passato con i ricordi della propria memoria nel tentativo di far scorrere a ritroso il tempo, riportando in vita i nostri cari nella propria immaginazione, è un procedimento, non privo di un certo dolore, che ci aiuta ad avvicinarci più rapidamente alla fine dei nostri giorni, al termine della nostra durata epocale. Carl William Brown Pensiamo che ogni elaborazione mentale faccia parte del Tagesrest, come lo chiama Freud: i residui diurni, immagini composite, la spazzatura della vita. Ma Jung dice che persino i nostri pensieri derivano dalle figure. Dunque il compito sarebbe riportarle alla luce, e il Libro rosso sembra fare esattamente questo. Jung permette alle figure di parlare, di mostrarsi. Addirittura le incoraggia a farlo. James Hillman La fotografia è sempre poetica poiché ci ricorda situazioni passate, emozioni, sentimenti, angosce o delusioni lontane nel tempo e nello spazio; la sua forza è quella di far rivivere nella nostra memoria un mondo che non esiste più e quindi necessariamente malinconico ed evocativo, quindi è simile alla poesia che cerca con le parole di ottenere gli stessi effetti romantici sulla nostra sterile esistenza. Carl William Brown Gli antenati. I morti. Non è una mera metafora, un messaggio cifrato per indicare l’inconscio o qualcosa del genere. Quando parla dei morti, Jung intende proprio i morti. E loro sono presenti nelle immagini, continuano a vivere. Sonu Shamdasani
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Mamma Innocenza sorridente In genere l’arte non nasce dalla felicità, ma nasce da un disagio, da una necessità di comunicare qualcosa agli altri, così come la letteratura spesso è alimentata dal desiderio di voler esternare un malessere interiore, magari raccontando storie, che alla fine non sono altro che la raffigurazione delle nostre tragiche esistenze. Carl William Brown Il fotografo è soprattutto un uomo del mestiere, ma che anche da dilettante si trova in una situazione inevitabilmente “esistenzialista”, cioè scagliato in una parte di mondo, da cui a sua volta sceglie e ritaglia una parte ancor più ridotta disponibile davanti al suo obiettivo. Egli lavora nelle circostanze date, ma potrebbe impiegare la sua vocazione in ogni circostanza. Tutti siamo fotografi e tutti abbiamo i nostri interessi più o meno provvisori. E un professionista o dilettante delle immagini è insieme un artista, un artigiano, un designer, portato, se vuole, a impegnarsi in tutta la gamma delle creatività, dalle arti applicate a quelle più astratte e concettuali. Leonardo Terzo Questo articolo nasce per analizzare le emozioni e le sensazioni provate dopo la morte di mia madre, avvenuta nel mese di ottobre del 2023, e riferite soprattutto al ruolo delle fotografie e delle immagini della sua persona riferite a momenti piacevoli del passato. Da premettere subito che tutta l'arte nasce dalla paura della morte, come diceva sempre il mio amico Andros, possiamo inoltre aggiungere che l'arte, come la vita, nasce per cercare di lenire un dolore. Art never comes from happiness, e anche la fotografia trova la sua principale ragione d'essere nel tentativo di durare oltre il tempo di una semplice esistenza, attraverso la memoria e i ricordi, testimonianza condivisa dell'essere vissuti in questo povero mondo immondo, in pratica quello che in passato si cercava di ottenere attraverso la pittura e la scultura. Dopo la perdita di mia mamma ho cercato di darmi da fare per superare il dolore del lutto, pulire la casa, mettere a posto gli armadi, eliminando capi che da decenni non erano utilizzati, conservando solo un po’ di abiti per alimentare il ricordo, andare spesso al cimitero e camminare nelle zone della mia infanzia e della mia gioventù.
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Ricordi di Mamma Innocenza I luoghi in parte erano parecchio cambiati, ma lì avevo trascorso il tempo più felice accanto a mia mamma, e a mio papà, e l’atmosfera mi aiutava a ricordarli ancora di più, come se gli anni non fossero passati, come se stessi tornando alla mia vecchia casa per trovarli ancora intenti nelle varie faccende domestiche e magari a litigare anche un po’, e soprattutto scegliere le foto da stampare per poi incorniciarle e metterle in ogni stanza dell'appartamento dove abito e dove ogni cosa chiaramente mi ricorda mia mamma. Naturalmente ho scelto varie foto di quando mia mamma era ancora un po' più in salute e aveva alcuni anni in meno, e ovviamente ho scelto quelle migliori. In queste immagini la sua espressione è sempre leggermente sorridente e comunque serena, come se in quei frangenti non fosse ammalata, ma anzi fosse quasi felice e compiaciuta del suo stato e dei momenti che stava vivendo. Questo è in parte dovuto al fatto che a causa della sua condizione mentale non si rendeva effettivamente conto della situazione e poi perché la fotografia coglie un attimo della nostra vita, e magari in quel frangente siamo proprio più contenti del solito. Queste foto le reputo bellissime, tuttavia l'espressione serena, soave e quasi allegra di mia madre mi mette una certa ansia e mi crea anche una seria angoscia in quanto ogni volta che le guardo mi rendo conto della tragicità della realtà, infatti mia mamma non c'è più, e non ritornerà mai più. Certamente guardare una foto di una persona cara, tipo la mamma, ora morta, di molti anni fa, è come fare un viaggio a ritroso nel tempo, come guardare una galassia lontana che ora non c'è più e la nostalgia che ne deriva è purtroppo un sentimento assai triste che evoca un profondo senso di perdita e irreversibilità del tempo. Le fotografie sono come tesori che conservano momenti preziosi. Ogni dettaglio nella foto può essere un frammento di un ricordo: un sorriso, uno sguardo, un luogo. Questi dettagli possono essere fonte di conforto e connessione con il passato, ma al tempo stesso inducono l'esasperarsi di un atroce senso di malinconia. Guardare foto di persone care defunte può essere parte del processo di elaborazione del lutto, e proprio per questo si acutizzano sentimenti di negazione, rabbia, tristezza e infine si spera che un poco alla volta si riesca anche ad accettare la grave situazione.
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Mio papà Luciano nel 1984 Il problema grave tuttavia è che con il passare del tempo le immagini, i ricordi, e gli eventi spiacevoli si accumulano. Affrontare la morte di un genitore è una delle esperienze più dolorose e traumatiche che una persona può vivere, e chiaramente il  dolore può riacutizzarsi quando si verificano eventi simili o quando si ricordano perdite passate, e le fotografie sono proprio sempre presenti a testimoniare le varie disgrazie. Ed è proprio quando si evocano i ricordi piacevoli e le esperienze condivise con i propri genitori che l'ansia e la commozione aumenta, di pari passo con la tristezza per i momenti e le persone che non possono più tornare tra noi. Il legame tra emozioni malinconiche e fotografie che rappresentano eventi passati è quindi profondo e complesso. Questo legame può essere spiegato attraverso diversi fattori psicologici e emotivi. Le fotografie infatti catturano momenti della nostra vita, spesso associati a forti emozioni. Quando guardiamo queste foto in seguito, possono evocare ricordi e emozioni legate a quegli eventi. Le emozioni connesse al passato possono variare quindi da felicità a tristezza, ma la malinconia spesso emerge quando si riflette su momenti passati che non possono essere più ripetuti o che sono cambiati nel corso del tempo. La malinconia è spesso collegata alla nostalgia, che è un sentimento di desiderio per il passato. Le fotografie agiscono come potenti trigger per la nostalgia, poiché ci mostrano come eravamo e i momenti che abbiamo vissuto. Guardando le fotografie, si diventa inoltre consapevoli del passare del tempo e del cambiamento irreversibile al quale siamo purtroppo sottoposti. Questa consapevolezza può suscitare sentimenti di perdita, poiché ci rendiamo conto che non possiamo tornare indietro nel tempo o recuperare ciò che è andato perso. Quando poi si confronta il passato rappresentato nelle fotografie con la realtà attuale, si può sperimentare una forte rottura emotiva che inevitabilmente può essere una fonte di estrema malinconia poiché mette in evidenza i cambiamenti nella vita, nelle relazioni o nell'ambiente che si sono verificati nel tempo. Come ha scritto Robert Caputo, ogni giorno siamo inondati di fotografie, immagini di guerra e carestia, vittorie e sconfitte, gente famosa e famigerata, prodotti invitanti, splendide modelle, case ideali, organismi microscopici e stelle distanti, momenti importanti della storia e momenti che sono importanti solo per noi, ciascuna trasmette un'emozione forte, sia essa gioia, tristezza, pietà, repulsione, o il semplice ma indescrivibile piacere di guardare qualcosa che i nostri occhi e la nostra mente trovano attraente. Le fotografie trasportano luoghi lontanissimi nelle nostre case e il passato nel presente. Tutti noi abbiamo album (o cassetti, se siamo disordinati) pieni di foto di persone care e di noi stessi quando eravamo più giovani. Le fotografie appagano il nostro desiderio di arte, ci fanno conoscere cose che non vedremo mai da vicino. E sono la nostra memoria. Delle innumerevoli fotografie che ci passano sotto gli occhi, solo poche, però, catturano la nostra attenzione e restano fra i nostri ricordi, immagini indelebili che spesso accentuano la nostra attuale infelicità. La parola "fotografare" tradotta letteralmente dal greco, significa "disegnare con la luce". La fotografia è infatti strettamente collegata con la luce. La luce che si riflette su una scena crea un'immagine, e costituisce un'energia che a sua volta stimola le nostre sinapsi, il nostro cervello e la nostra memoria.
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Mia Mamma Innocenza nel 2015 Per tornare alle immagini di mia madre, quando le guardo mi sembra di vivere in una situazione estremamente surreale, in quanto da una parte c'è il piacere di vedere fisicamente la figura di mia madre, ma dall'altra la staticità della sua posizione e la permanenza della sua espressione soddisfatta e sorridente stridono enormente con la mia condizione estremamente triste, melanconica e ripeto parecchio angosciata. L’effetto che genera la fotografia è proprio quello di rendere finalmente visibili, cose e ambienti sociali che prima erano, colpevolmente o meno, ignorate, e di conseguenza “trascurate”. Questo aspetto valoriale della fotografia può trasformarsi in vitalità o in tristezza. Lo stesso sentimento che possono suscitare luoghi spettrali ed edifici abbandonati, a maggior ragione può essere suscitato da un'immagine che appare soave, allegra e vitale, ma che in realtà fa trasparire una lugubre visione di morte, che ci rende assai tristi e desolati, soprattutto se la fotografia in questione è quella di mia madre sorridente che ti guarda dal freddo marmo cimiteriale della lapide che copre la sua tomba. Per concludere voglio solo aggiungere che benché il mio motto sia sempre stato, - In tristitia hilaris, in hilaritate tristis - in questo caso di fronte alla grave perdita della mamma, dovrò dire - Cum enim grave damnum est, difficile est tristitiam aliquod gaudium ponere. - Sempre su queste tematiche potete anche leggere: Mamma, morte e memoria Un Natale molto triste Halloween e la festa dei morti Madonne, madri e letterati Letteratura, religione, morti e psicologia Aforismi per argomento Aforismi per autore Pensieri e riflessioni Saggi e aforismi Read the full article
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marcel-lo-zingaro · 6 months
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youtube
Praticamente la storia della mia vita, un susseguirsi di scelte sbagliate e di occasioni perse, mille sogni e mille ambizioni, fondamenta scavate, costruite ma nessuna casa mai portata a termine, per poi distruggerle e ricominciare da zero. Poi arrivi a 53 anni e ti ritrovi da solo col cerino in mano, ad auspicare quel colpo di fortuna che non arriverà mai, ma il cui pensiero ti tiene in vita, e tu non ti arrendi e insisti, ma sei consapevole che non ci sarà mai la svolta, che hai soltanto perso del tempo a inseguire delle chimere, tempo che nessuno mai ti restituira.
Come si chiama questa cosa, passione o follia?
- IL SEGRETO DEL TEMPO - LYRICS - ⬇️
Ci sono giorni in cui muori dentro, e non lo sai
Perché volevi cambiare il mondo che non cambia mai
La tua vita che non ti vuole, che sembra scegliere senza te
Tu che sorridi e ci provi ancora, ma non sei lì
Ci sono giorni in cui guardi indietro, e chiedi di te
A un vecchio amico a chi hai amato, e adesso non c'è
E ti agiti e ti commuovi, se ti parlano ancora di lei
Perché è possibile allontanarsi senza lasciarsi mai
Senti il peso di ogni errore, vorresti arrenderti e andare via
Chiudere gli occhi un momento solo, e così sia
Io ti ho visto impazzire d'amore
Ubriacarti di felicità
Caro amico hai perso il cuore, lui ti ritroverà
Il segreto del tempo è che tutto perdona
A chi tutto alla vita si dà
Ho visto amici andare in pezzi, è successo anche a me
Buttare al vento certezze e abbracci e una parte di sé
Perché a volte non puoi cambiare, senza distruggere quello che hai
E chiedi al cielo il tuo tempo indietro, ma non lo avrai
E sei fragile e vuoi scappare, dalla vertigine dell'età
Per non sentire che sei da solo davanti a te
Io ti ho visto impazzire d'amore
Ubriacarti di felicità
Caro amico chiedi al cuore, lui ti ricorderà
Il segreto del tempo è che tutto perdona
A chi tutto alla vita si dà
Il segreto del tempo
È che il tempo perdona
Chi tutto alla vita si dà
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lu2211 · 1 year
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"La giustizia è quella cosa in cui spero, ma in cui non credo più".
[Olindo Romano]
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