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#Lista Marco Pannella
raffaeleitlodeo · 5 months
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Punto primo: l’idea di Meloni di farsi votare col solo nome “Giorgia” è assolutamente legittima. Per praticarla è sufficiente mettere sulla lista la dicitura “Giorgia Meloni detta Giorgia” e il gioco è fatto, a patto naturalmente di non avere sulla stessa lista altre persone che si chiamano Giorgia, cosa che in sede di spoglio potrebbe generare incertezze circa la reale intenzione di chi ha votato. Del resto, se prescindiamo dal contesto in cui la cosa avviene, non si tratta neanche di una novità: ma è proprio il contesto in cui la cosa avviene che ci porta dritti dritti al Punto secondo: la possibilità di farsi votare con un nome o un cognome diverso dal proprio, o perfino con un soprannome, nasce dall’esigenza di mettere gli elettori nelle condizioni di esprimere la propria preferenza per qualcuno che è conosciuto anche, o addirittura soltanto, con un nome diverso da quello registrato all’anagrafe. Il caso più noto, perlomeno per quelli come me che hanno una provenienza radicale, è quello di “Giacinto Pannella detto Marco”, dicitura che era finalizzata a fare in modo che Pannella potesse essere votato anche da quelli (tanti) che non conoscevano il suo vero nome. Ma questo non è certo l’unico caso. Nella storia delle elezioni locali e nazionali ce ne sono stati un numero incalcolabile. Io stesso, non so più in quale tornata elettorale, mi candidai come “Alessandro Capriccioli detto Metilparaben”, perché in quel momento il “nickname” che usavo quando scrivevo sul mio blog era molto più conosciuto del mio nome, cosa che consentì di votare per me anche chi mi conosceva solo con quello pseudonimo. Insomma, la logica mi pare chiara: farsi votare con un nome diverso dal proprio è consentito a beneficio degli elettori, per aumentare la loro possibilità di esprimere il proprio voto in modo più ampio e più libero, superando gli ostacoli che potrebbero trarli in inganno, creare confusione, portarli a sbagliare o rendere loro difficile votare chi intendono votare. Tutto questo ci conduce al Terzo punto: Meloni, dunque, fa una cosa perfettamente legittima, ma la fa deformando una possibilità che viene concessa a beneficio degli elettori e trasformandola in uno strumento di marketing politico a beneficio proprio. In altre parole: Meloni non invita a scrivere solo Giorgia perché la gente non conosce il suo cognome, ma perché invitare a scrivere solo il suo nome fa parte di una precisa strategia di comunicazione finalizzata a generare nelle persone una sensazione di vicinanza che potrebbe indurle a decidere di votarla. Ossia: non vuole mettere chi intende votare per lei nella condizione di farlo senza sbagliare, ma vuole aumentare il numero di persone che voteranno per lei. Tutto questo è lecito? Sicuramente sì. Tutto questo è corretto? A mio parere no. E scusate per il pippone. Alessandro Capriccioli, Facebook
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toscanoirriverente · 4 years
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Chi è Emma Bonino?
Fu Marco Pannella, suo mentore, a dirle la cosa più cattiva, a demolire il suo protagonismo autocelebrativo. Emma Bonino, infatti, aveva appena annunciato che lei «aveva un tumore» ma che avrebbe eroicamente continuato le sue battaglie eccetera; e allora Marco, al Corriere Della Sera, disse così: «Io di tumori ne ho due», e il resto della frase (frase pannelliana, riportarla tutta brucerebbe l'articolo) stava a dire: ho due tumori e non rompo i coglioni, perché ci vuole coraggio. Poi d'accordo, i due erano in dissidio politico.
Ma poi Pannella per quei tumori ci è morto, e resta politicamente immortale, la Bonino è viva ma politicamente è morta. Non esiste più. Non rappresenta più niente, le nuove e semi-nuove generazioni non sanno chi sia. Lei di questo non ha percezione, e sono cose che succedono a certi anziani pieni di sé, fa un po' pena, e speriamo che lei non legga questo articolo.
Lo scriviamo a margine della presunta notizia che Emma Bonino e Benedetto Della Vedova hanno lasciato +Europa, che non è un canale televisivo ma uno dei partitelli riformatisi dopo il Big Bang dello storico Partito Radicale. La Bonino ha ventilato l'ipotesi di dimettersi da senatrice (ventilato e basta) mentre Benedetto Della Vedova, per cui lo scrivente ha la massima stima, e che di +Europa era il segretario, ha abbandonato la poltrona anche perché è diventato sottosegretario agli Esteri del governo Draghi. Nota: al prossimo congressino del partito, la Bonino e Della Vedova sarebbero stati fatti fuori lo stesso.
LE LOTTE
Ora, nel proseguire una cosiddetta narrazione su Emma Bonino, si tratta di far convivere il rispetto per le sue battaglie civili (condivise perlomeno da una parte di italiani e di lettori) con la trasformazione di Emma Bonino anzitutto in una donna di potere (tendenza voltagabbana) inconsapevole di essere perlopiù una reliquia di se stessa e della sua arroganza.
Che fatichi a scendere dal proprio piedistallo è anche comprensibile. È stata una figura storica del femminismo italiano (quello vero) e più volte parlamentare, europarlamentare, Commissario europeo dal 1995 al 1999 (molto apprezzata) e ideatrice della Corte penale internazionale, delegata per l'Italia all'Onu, ministra del commercio internazionale, nel 2011 fu l'unica italiana inclusa da Newsweek tra le «150 donne che muovono il mondo», dopo Pannella è stata l'unica a veder ribattezzare una lista col suo nome («Lista Bonino») e a prendere anche dei voti.
Da principio fondò associazioni abortiste e praticò personalmente aborti quando ancora erano illegali, cosa per cui molti cattolici la odiano ancora. Marco Pannella la trasformò in parlamentare a soli 28 anni. Partecipò alla disgraziata campagna contro il capo dello Stato Giovanni Leone, chiedendogli scusa quando lui compì 90 anni.
Compartecipò a tremila iniziative per combattere la fame nel mondo, si fece arrestare dai comunisti polacchi per il suo sostegno a Solidarnosc, fece approvare mozioni contro le mine anti-uomo che mutilavano i civili, contribuì a istituire il Tribunale internazionale per i crimini nell'ex Jugoslavia, incontrò il Papa, il Dalai Lama, fu segretaria del Partito Radicale quando ancora esisteva, riuscì a farsi appoggiare dal governo Berlusconi per diventare commissario europeo, sconfinò in cento Paesi messi sotto embargo o colpiti da feroci dittature, contribuì a ridimensionare i disastri compiuti dal commissario europeo antidroga Pino Arlacchi, fece propaganda contro le mutilazioni genitali femminili (infibulazioni) e poi tornò alla politica romana, si candidò qua e là: la Bonino ne ha fatta una più del diavolo e di Marco Pannella, stratega di ogni cosa ma sempre un passo indietro.
Pannella non diventò mai un uomo di potere, lei sì. Pannella non scese mai a compromessi, lei sì. Anche così ottenne incarichi e divenne «Emma for President». Lei probabilmente non rinnegherebbe nulla, ma non le piacerebbe che ri-mostrassero le foto in cui praticava aborti con una pompa per bicicletta e aspirava il feto in un barattolo di marmellata.
Non le piacerebbe dover rispiegare come potè fare il ministro nel centrosinistra dopo esser stata eletta nel centrodestra. Come potè, cioè, essere eletta coi berlusconiani e prenderne i voti, lasciare il seggio per fare il commissario europeo sino a rientrare a Roma sulla sponda del centrosinistra, e passare a sostenere Romano Prodi che le offrì un ministero. E, anni dopo ancora, diventare una delle più convinte sostenitrici di Mario Monti e dell'ingresso della Turchia in Europa.
L'AUTO BLU
Marco Pannella, negli ultimi tempi (suoi), di lei disse il peggio: «Ho parlato coi medici del suo tumore, e posso dire che non ha motivo per essere allarmata Il suo problema è quello di far parte del jet set internazionale Io vado in giro a piedi o in taxi, non ho auto nera o blu». Sempre negli ultimi tempi (suoi), Pannella disse che «Io e lei non ci consultiamo, non ci sentiamo mai, con me non parla Sono intervenuto io per farla inserire nel governo Letta, in tutte le sue nomine c'entravo sempre io. Lei invece lavora molto, ma mai con noi».
Poi c'è un episodio che per qualche radicale è uno spartiacque: vedere Emma Bonino festeggiare l'anniversario del Concordato a Palazzo Borromeo, questo dopo che aveva combattuto il Concordato per tutta la vita, da anticlericale militante. Sino a poco tempo prima, ogni 20 settembre, Emma festeggiava la Breccia di Porta Pia coi compagni anticlericali. Poi eccola presenziare all'anniversario della firma dei Patti Lateranensi all'ambasciata italiana presso la Santa Sede: c'erano le più alte cariche ecclesiastiche e naturalmente il segretario di Stato Vaticano.
Era ministro, certo, ma poteva mandare un sostituto. Ancora oggi, se andate sul sito dei Radicali, trovate tutto l'architrave della campagna storica contro i Patti Lateranensi e il Vaticano. I Radicali peraltro sono stati quelli che hanno portato al Parlamento Europeo il problema dell'Imu che il Vaticano non pagava.
Chi è Emma Bonino? È una signora che nel 1979 manifestò davanti all'ambasciata dell'Iran contro l'imposizione del chador alle donne iraniane: e che il 21 dicembre 2012 però era in Iran e indossava il velo per incontrare le autorità iraniane. È una signora che incontrò il Dalai Lama ma che restò zitta quando il governo Prodi, di cui faceva parte, nel 2006 rifiutò di incontrare il Dalai Lama per non contrariare gli amici cinesi. Chi è la Bonino? La risposta peggiore è quella attuale, del 2021, perché non fa che riformulare la domanda: Emma Bonino? Chi è?
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senzabarcode · 7 years
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Elezioni truccate non parteciperemo. Lista Marco Pannella
Elezioni truccate. Non parteciperemo. Denunceremo la violenza del regime erede della partitocrazia in tutte le sedi. Lo annuncia la Lista Marco Pannella.
La Lista Marco Pannella ritiene che le elezioni mai come questa volta siano non democratiche a causa della mancanza informazione ai cittadini su questioni di fondamentale importanza, lo Stato di diritto, la giustizia, l’Europa. Nonché la��
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simonettiwalter · 5 years
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TI volevo ricordare ...
Volevo usare le rime di un poeta o una poetessa come Marina Cvetaeva delle sue parole che sono incanto per ricordarti. Ma non avrebbe senso. Ci vuole oltre il coraggio di metterci la faccia il rispetto per te che come una Martire sei stata violentata e ammazzata da una banda di Nazisti Rossi insieme a mafiosi e uomini dei servizi i soldati speciali Sempre col braccio teso.  Ormai le parole non hanno più significato sei morta per un bacio rubato. Sei morta uccisa e violentata ripeto da quelli che consideravi un tempo compagni e amici veri. Sei morta per colpa mia avresti dovuto dimenticarmi ma un infante vero un uomo senza spina dorsale ha fatto il tuo nome e sei finita nelle lista della nuova soluzione finale. Non gli è bastato il sangue dei miei fratelli e sorelle dei loro figli dei miei figli vogliono fare pulizia di chi ha mischiato la sua vita con un semita anche se purtroppo per loro ho un altra origine. Ma diranno i compagni eroi nazionali è un ebreo di spirito il razzismo spirituale di evoliana memoria. Complimenti social frankisti fatevi intervistare dal telegiornale esponete il credo segreto della sinistra cioè ci sarebbe un complotto ebraico e l’olocausto è un’invenzione. Così istruiscono i nuovi adepti creano altri fascisti Rossi pronto a violentare ammazzare insieme ai presunti avversari politici ( squadraccie rosso brune di nuova generazione) chi non si può difendere zingari, donne e ragazze. Questo si chiama si è sempre chiamato il socialismo degli imbecilli che il movimento dei lavoratori dalla nascita ha sempre combattuto poi è comparso il bolscevismo e bisogna leggere con attenzione le  parole del anarchico Volin “.« Secondo me, tutta le corrente di idee che ammette la dittatura […] è in fondo, obiettivamente ed essenzialmente fascista. […] il fascismo, dal punto di vista psicologico e ideologico, è l’idea della dittatura. Fino a quando essa è emessa, propagata, applicata dalle classi possidenti, la si comprende. Ma quando la stessa idea viene fatta propria e messa in pratica dagli ideologi della classe operaia come mezzo di emancipazione, questa va considerata come una funesta aberrazione, come un cieco e stupido scimmiottamento, come una distrazione pericolosa. Perché sostanzialmente fascista, l’applicazione dell’idea inevitabilmente porta ad una organizzazione sociale fondamentalmente fascista. Questa verità è stata evidentemente applicata – senza alcuna contestazione possibile – dall'”esperienza russa”. L’idea della dittatura come mezzo di emancipazione della classe operaia è stata praticamente applicata ».  ” oggi la dittatura è democratica nel giustiziare torturare chi non si è venduto alle mafie quelle conosciute e quelle di Stato come le chiamava Marco Pannella che tengono questo paese sotto scacco. Un fiore per te e poche parole, non ho altro da dire, rispetto sei morta per quei ideali in cui hai sempre creduto pensando che il nemico fosse chissà dove invece gli aguzzini erano seduti sempre vicino a te in quel bar. Non è la prima volta che il partito chiesa sacrifica i suoi figli e non sarà l’ultima.
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massimo15691 · 6 years
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l'italia saccheggiata e la predatrice emma bonino
Che Emma Bonino fondi più partiti e infili un filotto di insuccessi é una cosa risaputa.che i suoi voti siano circoscritti al suo condominio é risaputo.che non abbia raccolto firme perché mancano i votanti é risaputo.che gli sia stato messo a disposizione un partito per candidarsi é un dato di fatto(tabacci).ma l'ultima novitá sono i competenti(la lista é da aggiornare).quello che sappiamo di emma Bonino e della sua visione di paese,società,del suo liberismo,libertà,autodeterminazione,é nel suo curriculum e nel suo programma elettorale del 4 marzo,vediamo cosa c'era scritto. L'eutanasia e i viaggi della morte sono notizie risapute(cappato),più droga per tutti,piú piazzette dello spaccio in autogestione,con l'ombrello dello stato,in campo economico,Partiamo dalla spesa pubblica. La Bonino propone di congelarla per 5 anni, al fine di fare scendere il rapporto debito/pil sotto il 110% dal 133% del 2017. I numeri non parrebbero essere del tutto esatti, ma già dall’anno prossimo, spiega l’ex braccio destro di Marco Pannella in un quarantennio di lotte radicali, il bilancio dello stato andrebbe in pareggio. E sulla legge Fornero, che altri vorrebbero abrogare in parte o del tutto (vedi Matteo Salvini), ha le idee chiare: non si tocca; un euro su tre della spesa pubblica viene già speso in pensioni. Quanto basta per strappare il sostegno proprio di Elsa Fornero, il ministro del Welfare del governo Monti, da anni sotto attacco della politica per la sua riforma delle pensioni “lacrime (non le sue) e sangue”. Ma questo è solo l’antipasto del menu boniniano in salsa Soros. La leader di +Europa vorrebbe abbattere di 50 miliardi l’Irpef e l’Irap, in modo da sgravare la tassazione sui redditi e fare rifiatare il ceto medio, spiega. Con quali coperture? Ripristinando l’IMU sulla prima casa (“demagogia pura la crociata contro le tasse sulla prima casa”), eliminando l’aliquota IVA intermedia, ovvero portandola dal 10% attuale sui generi alimentari al 22%, nonché cancellando le detrazioni Irpef sui mutui prima casa, l’IVA agevolata al 4% sui farmaci e i libri. Solo così, spiega, nella seconda parte della legislatura si potrebbe iniziare a ridurre le tasse. E sempre sull’Europa, altro che spingere per strappare maggiori poteri a Bruxelles. Il programma della Bonino ambisce ad incrementare il bilancio comunitario al 4-5% del pil dal poco più dell’1% di oggi, in modo che la UE gestisca difesa, burocrazia, controllo delle frontiere, ricerca e sviluppo. E l’immigrazione è un bene per la donna, che invita a “coltivare il giardino d’infanzia a 300 km sotto di noi, mentre l’Europa è in declino demografico”. Dunque, più stranieri dell’Africa per compensare la denatalità europea. Immigrazione utile all’economia italiana? In sintesi, se la Bonino avesse una maggioranza parlamentare propria, aumenterebbe la tassazione indiretta (IMU e IVA), taglierebbe molte detrazioni fiscali e diminuirebbe il carico Irpef e Irap, ovvero la tassazione diretta. Al contempo, avallerebbe lo spostamento alla UE di competenze attualmente in capo ai governi nazionali e sosterrebbe l’immigrazione. Un appunto: l’idea che, a parità di pressione fiscale, sarebbe meglio stangare meno i redditi e più i consumi e gli immobili non è in sé strampalata. Essa nasce dalla constatazione provata che un’economia tenderebbe ad essere più efficiente e a crescere maggiormente, se le aliquote incidono meno sulla produzione della ricchezza. Tuttavia, sfugge forse alla Bonino, ma non solo a lei, che il problema dell’Italia non consiste nell’avere una bassa tassazione sui consumi e gli immobili e una alta sui redditi, bensì nell’averne una alta su tutto, lavoro, consumi e svariati assets patrimoniali, tra cui gli immobili. Ad ogni modo, vedremo se +Europa riuscirà a superare lo sbarramento del 3% ed entrare in Parlamento. Se così fosse, sapremmo che un nucleo pur sparuto di italiani abbraccia senza tentennamenti un’agenda prettamente europeista e votata all’austerità fiscale.(Giuseppe timpone).sull'aborto conosciamo la storia Negli anni ‘74-75, quelli in cui infiamma la battaglia che poterà alla legge 194, la Bonino diviene con Adele Faccio una leader di quella che ancora oggi Marco Pannella chiama una “battaglia per i diritti civili”. Soprattutto, fonda il Cisa e si fa promotrice dell’aborto “per aspirazione”, alternativa pratica ed economica ai “cucchiai d’oro”, cioè agli infami interventi compiuti – fuorilegge ma dietro prezzolatissima parcella – da alcuni medici o praticono nostrani. Quello mostrato dalla foto è proprio un intervento di quel tipo, eseguito con la pompa di bicicletta davanti al fotografo al quale la giovane e bella militante rivolge il suo sorriso. Il metodo è chiamato Karman e normalmente viene eseguito con un aspiratore elettrico, che però costa “un mucchio di quattrini e poi pesa a trasportarlo nelle case per fare aborti nelle case”. Così spiega la deputata radicale alla giornalista Neera Fallaci di Oggi, mostrando gli oggetti accanto a lei (a sinistra nella foto), bastano una pompa da bicicletta, un dilatatore di plastica e un vaso dentro cui si fa il vuoto e in cui finisce “il contenuto dell’utero”. Un kit per il fai-da-te, come oggi usano fare le iper-femministe per ingravidarsi da sole. “Io – spiega Emma – uso un barattolo da un chilo che aveva contenuto della marmellata. Alle donne non importa nulla che io non usi un vaso acquistato in un negozio di sanitari, anzi è un buon motivo per farsi quattro risate”. Un’allegra scampagnata: “L’essenziale per le donne è fare l’aborto senza pericolo e senza soffrire, non sentirsi sole e angosciate”. Già perché mai? “Entro il secondo mese non ci sono problemi: si può fare il self-help, l’auto assistenza, un discorso rivoluzionario delle femministe francesi e italiane. Dopo il secondo mese mandiamo le donne a Londra”. La Bonino, oltre a essersi sottoposta a un aborto clandestino, tramite il Cisa nel 1975 ha eseguito in Italia e a Londra, in dieci mesi, 10.141 aborti. Cioè diecimila omicidi, secondo la legge vigente all’epoca. Per sua stessa ammissione.l'idea di recuperare alcune norme nella riforma costituzionale cestinate con il 60% dal popolo italiano nel referendum sulla costituzione é anacronistico.Il Concordato. Proprio perché proiettata verso l'Europa, una nuova forza politica dovrebbe cercare di rendere i rapporti fra il Vaticano e lo Stato italiano più simili a quelli che si riscontrano nei maggiori paesi europei, anche cattolici. A tal fine, andrebbe proposta una revisione del Concordato o almeno delle leggi che hanno seguito la revisione del 1984, in particolare quelle che hanno dato alla Chiesa incredibili privilegi in materia di ripartizione dell'8xmille e di esenzioni dall'Imu.i diritti civili compresa la ius soli sono battaglie radicali da anni e anni.infine Emma Bonino le ricordo che in uno stato che si dichiara civile non può non occuparsi delle fasce più deboli e dei Problemi socio-economici. In Italia ci sono otto milioni di poveri, fra cui un milione di minorenni; tre milioni di disoccupati; tre milioni di disabili, di cui una metà gravissimi, murati in casa dalle mille "barriere"; un milione di malati di Alzheimer o altre forme di demenza, del tutto abbandonati al sostegno, non solo economico, dei familiari; un numero imprecisato d'immigrati clandestini in condizioni miserevoli ed chi ha questa responsabilità di averli lasciati in queste condizioni? (i dati sono da aggiornare, ma questa è sostanzialmente la spaventosa realtà). Mancano purtroppo le poche decine di miliardi che servirebbero a rendere il nostro un paese degno dell'Europa. Il solo "tesoretto" cui si potrebbe fare ricorso sono i 180 miliardi di evasione fiscale. Il recupero anche solo del 20% di quella montagna di soldi basterebbe a ridare dignità ai milioni di diseredati che ho ricordato. La lotta alla evasione – falliti i numerosi modelli sperimentati nel corso di decenni – andrebbe condotta senza temere di ricorrere al carcere contro i nostri "Robin Hood alla rovescia", che rubano ai poveri per dare ai ricchi, cioè a se stessi. Una misura giusta, che nulla ha a che fare con il garantismo perché é – o meglio dovrebbe essere – normale lotta alla criminalità economica. Una misura che porterebbe a chi la proponesse un consenso, anche elettorale, di prima grandezza.
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allnews24 · 6 years
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Formigoni diffamò i Radicali, i giudici dell'Appello confermano la condanna
Formigoni diffamò i Radicali, i giudici dell’Appello confermano la condanna
La Quinta sezione della Corte d’Appello di Milano ha confermato la condanna di primo grado a Roberto Formigoni per aver diffamato a mezzo stampa i Radicali della Lista Marco Pannella oltre a Marco Cappato e Lorenzo Lipparini, difesi dall’avvocato Giuseppe Rossodivita. Lo ha reso noto, in un comunicato, lo stesso Lipparini, esponete del partito e assessore alla Trasparenza del Comune di Milano.
“L…
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senzabarcode · 7 years
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Inoltre, la nuova #leggeelettorale per la terza volta viene adottata in prossimità della scadenza elettorale stravolgendo il precedente sistema #ListaMarcoPanella https://www.senzabarcode.it/elezioni-lista-marco-pannella/
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senzabarcode · 6 years
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Stati Uniti d'Europa, per l'Europa federalista
Stati Uniti d’Europa, per l’Europa federalista
Stati Uniti d’Europa, il rilancio del progetto dell’Europa federalista. La Lista Marco Pannella insieme al Partito Socialista.
Nasce Stati Uniti d’Europa, un progetto politico promosso dal Partito Socialista e dalla Lista Marco Pannella e aperto ad associazioni e movimenti democratici ed alle esperienze civiche. Il riferimento sarà la Rosa nel Pugno che ha caratterizzato lelotte civili e sociali…
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