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#Elezioni truccate
alephsblog · 6 months
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bergamorisvegliata · 7 months
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ITALIA IN CADUTA LIBERA
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...E non solo il cosiddetto ex "Bel Paese", ma tutto il "Vecchio Continente" che sente il peso di secoli, in particolare gli ultimi due, passati tra guerre inspiegabili, malaffare senza fine, corruzione e clientelismi che sembrano arrivare da film sulla macro-criminalità o comunque da zone del Meridione che oggi si scoprono addirittura quasi immacolate nella loro concezione di mafia.
Inutile rivangare e ricordare un passato, soprattutto quello recente, fatto di favoritismi, concessioni a multinazionali senza scrupoli, voti scambiati, elezioni truccate per finire con una finta pandemia che ha finito con l'ingrassare gli interessi delle multinazionali dei farmaci "della morte"!
Nello specifico, nel nostro ex "Bel Paese" si sta consumando e perpetrando l'ennesima truffa sotto la voce "Aiuti di Stato all'Ucraina" con i soldi di contribuenti (alias, noi cittadini) sempre più storditi, confusi, se non esasperati e stanchi di un andazzo che non sembra avere fine.
C'è altro da aggiungere? Sì, se non altro la scomparsa del "pover'uomo" (!) Rotschild dimostra se non altro che i "padroni del vapore" non sono così immortali, e dopo un certo Kissinger, se ne va un altro pezzo di massoneria e di delinquenza organizzata!
Ma intanto ci tocca ancora sopportare una classe politica infima, indegna e del tutto incapace oltre che menzognera!
E che non arrivi il presidente del "Draghistan", colui che per salvare l'Europa chiederà sicuramente quei 500 miliardi di euro, indovinate un po' a chi?
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ilsimplicissimusblog · 8 months
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Ridotti a ladri di merluzzo
In Gran Bretagna e anche in Europa per quella solidarietà che si forma tra guerrafondai e attori delle peggiori mascalzonate geopolitiche, è scoppiata l’indignazione: il feroce dittatore Putin che rimane tale anche se in Russia si svolgono elezioni assai più regolari di quelle puramente rituali e spesso truccate, dell’occidente, ha osato l’inosabile, qualcosa che nemmeno l’Unione Sovietica  si…
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Elezioni truccate, le opposizioni chiedono nuove elezioni
La polizia ha sparato spray al peperoncino dopo che la folla ha cercato di fare irruzione nel municipio di Belgrado, dove ha sede la commissione elettorale locale. Alcuni manifestanti si sono arrampicati sull’edificio e hanno rotto le finestre, mentre i manifestanti cantavano “Traditori del popolo”. Srdjan Milivojevic e Vladimir Obradovic della coalizione Serbia Against Violence hanno cercato di…
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Fake News su Facebook: il primato europeo va all'Italia
Un recente rapporto della Commissione europea ha rilevato che l'Italia è il paese europeo con il maggior numero di fake news rimosse da Facebook nel primo semestre del 2023. In totale, sono stati rimossi oltre 45.000 contenuti, che rappresenta circa il 33% del totale rimosso in tutta l'Unione Europea. I contenuti falsi rimossi da Facebook in Italia riguardavano una vasta gamma di argomenti, tra cui la pandemia di COVID-19, le elezioni politiche, le questioni sociali e la guerra tra Ucraina e Russia. Tra le bufale più diffuse vi erano quelle che sostenevano che il vaccino contro il COVID-19 fosse pericoloso, che le elezioni politiche fossero state truccate o che il conflitto russo-ucraino stesse per spostarsi anche su altri fronti. Il primato italiano delle fake news su Facebook è un dato preoccupante, che evidenzia la necessità di intensificare gli sforzi per contrastare la disinformazione online. Cause del fenomeno delle fake news su Facebook Ci sono diverse ragioni che possono spiegare il primato italiano delle fake news su Facebook. Innanzitutto, l'Italia ha una popolazione di oltre 60 milioni di abitanti, di cui oltre 41 milioni sono utenti attivi di Facebook. Questo significa che il social network è molto diffuso nel nostro paese, e quindi è più facile che le fake news vengano diffuse. In secondo luogo, l'Italia è un paese con un clima politico polarizzato, in cui le persone sono spesso più propense a credere a notizie che confermano le loro convinzioni. Questo rende più facile diffondere fake news che sono in linea con le idee di un determinato gruppo di persone. Infine, l'Italia ha una cultura digitale meno matura rispetto ad altri paesi europei. Questo significa che le persone sono meno consapevoli dei rischi della disinformazione online, e quindi sono più propense a credere a notizie false. Conseguenze del fenomeno Le fake news possono avere gravi conseguenze, sia a livello individuale che sociale. A livello individuale, le fake news possono portare a decisioni sbagliate, che possono avere un impatto negativo sulla salute, sulla carriera o sulla vita personale. A livello sociale, le fake news possono creare divisioni e polarizzazioni, e possono anche essere utilizzate per diffondere odio e violenza. Contrastare il fenomeno Esistono diversi modi per contrastare il fenomeno delle fake news su Facebook. Innanzitutto, è importante che le persone siano consapevoli dei rischi della disinformazione online. È necessario imparare a riconoscere le fake news, e a verificare le fonti delle informazioni che si ricevono. In secondo luogo, è importante che le piattaforme social come Facebook si impegnino a contrastare la diffusione delle fake news. Facebook ha già adottato alcune misure per combattere la disinformazione, come l'utilizzo di algoritmi per identificare e rimuovere i contenuti falsi. Tuttavia, è necessario che queste misure siano ulteriormente rafforzate. Infine, è importante che le autorità pubbliche si impegnino a contrastare la disinformazione online. Le autorità possono adottare misure legislative per punire la diffusione di fake news, e possono anche promuovere campagne di sensibilizzazione per informare le persone sui rischi della disinformazione. Un problema serio Il primato italiano delle fake news su Facebook è un problema serio che deve essere affrontato con urgenza. È necessario che le persone, le piattaforme social e le autorità pubbliche si impegnino a contrastare la diffusione delle fake news, per proteggere la società dai loro gravi rischi. Foto di WOKANDAPIX da Pixabay Read the full article
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qindil · 2 years
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UN’INGIUSTIZIA SUPREMA (PARTE III)
Fonte: Center For An Informed America Di Dave McGowan13 dicembre 2000 “La decisione 5-4 della Corte Suprema di sospendere tutti gli ulteriori riconteggi è a dir poco un colpo di stato giudiziario”.Theodore P. Seto, professore della Loyola Law School Il verdetto, come si suol dire, è stato emesso. La più alta Corte del Paese, l’arbitro ultimo dello “Stato di diritto”, si è pronunciato. E con…
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pedrop61 · 2 years
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Questa è la scheda elettorale per gli italiani all'estero. Mancano alcuni partiti di reale opposizione. Sono elezioni truccate come in una qualsiasi feroce dittatura. Non è l'URSS, ma molto, molto peggio.
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rideretremando · 3 years
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A quattordici, quindici anni cominciai a leggere i russi. Leggevo, all'epoca, soprattutto d'estate, furiosamente, concentratissimo, per ore e ore. Lessi «Delitto e castigo» di Dostoevskij, lessi «I racconti di Sebastopoli» di Tolstoj, lessi «Un nido di nobili» di Turgeniev, lessi una raccolta di racconti di Gogol’, lessi «Oblomov» di Gončarov, lessi – e m’innamorai perdutamente – «Evgenij Onegin» di Puškin, lessi «I signori Golovëv» di Saltykov-Ščedrin, lessi di fila «Guerra e pace» e «Anna Karenina» ancora di Tolstoj, lessi «I fratelli Karamazov» ancora di Dostoevskij e pensai che se c’era un romanzo perfetto era quello, lessi una scelta di poesie di Blok (tra le quali c’era, naturalmente, «I dodici»), lessi «Il fiore del verso russo» a cura di Renato Poggioli, lessi «L’ispettore generale» ancora di Gogol’, lessi due o tre volumi di poesie di Majakovskij, lessi probabilmente altro che non ricordo. In quegli anni mia sorella ascoltava spesso il «Concerto per pianoforte e orchestra» di Čajkovskij, pianista Martha Argerich, e quindi lo ascoltavo anch’io; pochi anni dopo ascoltai molte volte «Le sacre du printemps» di Stravinskij e successivamente – mi ci volle un po’ – tutta l’opera di Stravinskij con la sola eccezione dell’«Oedipus Rex» e di «Perséphone», che ascoltai solo molto più tardi, e benché avessi cominciato anche a leggere Adorno mi convinsi che praticamente tutta la musica del Novecento veniva fuori da lì. Nel frattempo, siccome m’interessavano i futuristi italiani, scoprii che erano esistiti i futuristi russi, intendo i pittori e gli scultori del futurismo russo, e quindi mi innamorai di loro in generale e di Malevič in particolare. Mi iscrissi all’università, a dire il vero un po’ per finta (ma questa è un'altra storia), e uno dei pochi esami che diedi fu quello annuale di Letteratura russa, per il quale lessi tutto quello che c’era in italiano di Solženicyn e poi «L’armata a cavallo» di Babel’, il «Poema senza eroe» di Achmatova, e l’antologia «Nuovi poeti sovietici» curata da Ripellino, della quale mi colpirono le tante biografie piene di vuoti e sparizioni. In quegli anni cominciai a leggere i saggi di Bachtin, di Todorov, di Jakobson, dei quali – come sempre mi succede con i libri difficili – capii poco allora, ma dai quali mi vennero innumerevoli suggestioni, suggestioni che ancora oggi sono vive e produttive nella cosa che, mi pare, so fare meglio: scrivere. Eccetera.
Leggo che un direttore d’orchestra russo doveva dirigere un concerto a Milano, alla Scala, e gli è stato impedito perché, richiesto dal sindaco di una dichiarazione pubblica anti-Putin, non ha risposto; leggo che Paolo Nori doveva tenere un ciclo di incontri pubblici e gratuiti su Dostoevskij, alla Bicocca, e glieli hanno prima sospesi «per non creare polemiche» e poi frettolosamente ripristinati perché di polemica se n’è creata un sacco; sento ancora da Paolo Nori – l’ha raccontato nel suo profilo Instagram - che un fotografo russo, oppositore di Putin – tanto oppositore da essere stato arrestato, identificato e rilasciato dopo una manifestazione contro la guerra all’Ucraina -, si è visto cancellare in quanto russo l’invito alla rassegna «Fotografia europea» di Reggio Emilia. Magari ci sono altri fatti, magari sono solo questi, non so: ma, e ripeto una parola usata appunto da Paolo Nori, so che tutto questo è ridicolo.
Certamente i potenti che governano la Russia mi spaventano, certamente l’idea che questi potenti abbiano il sostegno di una gran parte della popolazione mi spaventa (anche se so che le elezioni sono da decenni truccate), ma tutti questi scrittori, compositori, artisti, studiosi russi e le loro opere non mi spaventano per nulla, anzi, mi hanno nutrito nel tempo e hanno contribuito a fare di me ciò che sono, hanno contribuito a fare della cultura e dell’arte italiana ciò che è. Sotto gli occhi cinici o interessati o semplicemente distratti dell’Occidente si è creato in Russia un sistema di potere orribile, non lo si ostacola certo tentando di cancellare la letteratura russa, la musica russa, la pittura russa, la cultura russa.
Giulio Mozzi
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3nding · 3 years
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Questa dittatura sanitaria che manomette le elezioni privando uno del proprio social media manager e costringendo l'altra a visionare ben cento ore di filmato mandando entrambi in confusione.
Elezioni truccate, tutti quelli che non sono riusciti ad andare a votare per colpa del vaccino o del green pass..
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spokenitalics · 4 years
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QUESTE ELEZIONI SONO TRUCCATE LE VINCE JOE BIDEN
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corallorosso · 4 years
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E ci vengono a parlare di censura? Del povero Trump a cui è stata tolta la parola? Davvero? Ci rendiamo conto che sono morte delle persone? E che altre potrebbero morire? Riusciamo a capirlo questo? Riusciamo a capire che Ashli Babbitt non doveva morire? Non doveva essere lì? Che incontro a quel proiettile ci è stata mandata da precise persone? Ci rendiamo conto che quella donna di 35 anni è morta perché qualcuno per anni l’ha plagiata, usata, manipolata, ingannata esattamente come avviene in una qualsiasi setta? E che chi finisce vittima di una setta è, appunto, una vittima? Quando è morta Ashli Babbitt indossava una maglietta con su scritta una grande Q. Non è una lettera messa lì a caso. Ma significa che Ashli Babbitt era, come milioni di altre persone (anche in Italia), vittima della setta di Q-Anon. Vittima di un lavaggio del cervello delirante che ha convinto milioni di americani che il mondo sia governato da una Cabala di pedo-satanisti capeggiata da Hilary Clinton e dai democratici americani che rapiscono i bambini, li portano nei cunicoli, li torturano, li stuprano e succhiano loro il sangue per restare giovani. E sapete di cosa era convinta Ashli Babbitt? Era fermamente, ciecamente convinta che tutto questo delirio, che a noi può sembrare uno scherzo, fosse maledettamente vero e reale. Non perché fosse stupida o pazza. Ma perché per anni persone senza scrupoli e l’algoritmo dei social l’hanno imprigionata in un gorgo di prove false, indizi inventati, collegamenti folli, che l’hanno convinta che Trump stesse in segreto combattendo con l’esercito in cunicoli sotterranei e liberando bambini tenuti prigionieri da Hilary Clinton e che appena vinte le elezioni lui avrebbe fatto arrestare lei, Obama, Biden, Lady Gaga e tutti i membri di questa setta. E che dopo le elezioni Trump avrebbe mostrato questi bambini e donato al mondo una fonte di energia segreta che ci avrebbe resi tutti liberi e ricchi. Vi sembra assurdo? Vi sembra ridicolo che una persona possa credere a tutto questo? Beh allora non avete capito nulla di come funzionino i social, gli algoritmi, le sette e la mente umana. Ma loro sì: chi c’è dietro Q-Anon sì. Donald Trump sì. Lui sapeva, l’altro giorno, di rivolgersi ai membri di questa setta, imbevuti di follia e quindi capaci di tutto. E non ha avuto scrupoli nel dire loro che le elezioni sono state truccate e a mandarli al Campidoglio. Quindi sì, certo che gli account di Donald Trump andavano chiusi. Perché un conto è la libertà di parola. Un conto è la libertà di commettere e aizzare crimini. Il complottismo ha causato dei morti l’altro giorno negli USA. E il complottismo causerà migliaia di morti nei prossimi mesi, tra le tante vittime di altre sette complottiste che convincono milioni di persone che i vaccini sono creati per farci del male, per ridurre la popolazione, per metterci dei microchip addosso. Per il bene di tutti e delle persone a cui vogliamo bene e che, fidatevi, possono cadere in qualunque momento in questi gorghi criminali, non solo l’account di Trump va chiuso. Ma lo stesso complottismo va preso sul serio perché dilaga e dilagherà. E quando ci accorgeremo della sua reale pericolosità, forse, sarà già troppo tardi. Emilio Mola
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toscanoirriverente · 4 years
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(...) Il secondo problema è quello del dialogo. Possiamo dire che gli individui più pittoreschi visti ieri fossero dei trogloditi animaleschi, deumanizzarli, ma estendere questa definizione a quasi metà della popolazione americana, quella che crede che le elezioni siano state truccate (percentuale che include anche un numero non indifferente di elettori democratici) significherebbe rendere la frattura nella società americana (ma anche in altri Paesi che, come il nostro, imitano, magari in modo un po’ grottesco, le dinamiche degli Stati Uniti) insanabile. Tutto si ridurrebbe, come già oggi spesso avviene, ad uno scontro fra opposte tifoserie, pronti a chiedere pene severissime di fronte a manifestazioni dell’altra parte, ma anche ad essere concilianti con chi protesta per cause che crediamo giuste, anche quando si abbandona alla violenza ed al teppismo. È necessario quindi tornare al dialogo, tornare ad ascoltare anche le ragioni di chi pure pare molto lontano (non necessariamente accettare le sue opinioni, ovviamente) e affievolire la paura, isolando gli estremisti. Ho letto in passato chi, a sinistra, sosteneva che il processo di estremizzazione della politica americana fosse un bene. Immagino che molti a destra la pensino nello stesso modo.
Lighthouse of Optimism
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imiky92 · 5 years
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"Perchè la società ti delude in questo modo? Forse perchè pensiamo tutti che Steve Jobs fosse un grand'uomo anche dopo aver saputo che ha fatto miliardi sulle spalle di bambini? O forse perchè abbiamo l'impressione che tutti i nostri eroi siano dei falsi. Tutto il mondo è un grande imbroglio. Ci spammiamo l'un l'altro intere cronache su delle stronzate mascherandole da 'opinioni', usando i social media come surrogato dell'intimità. O magari abbiamo votato perchè fosse così? Non con le nostre elezioni truccate, ma con le nostre cose, con le nostre proprietà, i nostri soldi. Non dico niente di nuovo. Forse sappiamo perchè lo facciamo, non perchè i libri di Hunger Games ci rendano felici... ma perchè desideriamo essere sedati. Perchè è doloroso non far finta... perchè siamo dei codardi."
Elliot Anderson.
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Usa, Trump annulla la conferenza stampa sul processo in Georgia
Donald Trump ha annullato la conferenza stampa annunciata per lunedì prossimo nella sua residenza di Bedminster per illustrare quello che ha definito un rapporto “irrefutabile” sulle “elezioni truccate e rubate in Georgia nel 2020. I miei avvocati preferiscono presentarlo in un documento formale legale mentre combattiamo per far archiviare questa vergognosa incriminazione”, ha spiegato l’ex…
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senzabarcode · 7 years
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Elezioni truccate non parteciperemo. Lista Marco Pannella
Elezioni truccate. Non parteciperemo. Denunceremo la violenza del regime erede della partitocrazia in tutte le sedi. Lo annuncia la Lista Marco Pannella.
La Lista Marco Pannella ritiene che le elezioni mai come questa volta siano non democratiche a causa della mancanza informazione ai cittadini su questioni di fondamentale importanza, lo Stato di diritto, la giustizia, l’Europa. Nonché la…
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paoloxl · 6 years
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25 novembre 1960: le sorelle Mirabal
Chiamate ''le farfalle'', prima che la cieca violenza del regime interrompesse il loro volo verso la libertà, le sorelle Mirabal ebbero il coraggio di lottare per la libertà politica del loro paese, la Repubblica Dominicana, opponendosi ad una delle tirannie più spietate dell'America Latina, quella del dittatore Rafael Leònidas Trujillo, giunto al potere nel 1930 attraverso elezioni truccate.
Già negli anni della loro gioventù Mercedes, Maria e Antonia si scontrarono contro un ambiente politico e sociale tirannico e brutale, che subito risvegliò le loro coscienze sulla necessità di libertà e rispetto dei diritti delle donne dominicane. Quando Trujillo salì al potere con l'aiuto degli Stati Uniti, la loro famiglia (come altre nel paese) perse quasi totalmente i suoi beni, prima nazionalizzati, poi incamerati direttamente dal dittatore nei suoi beni privati.
L'impegno delle giovani sorelle prese il via nel 1960, dopo essersi sposate e aver finito gli studi, con la fondazione del Movimento 14 di Giugno, sotto la direzione di Manolo Travares Justo, dove prima Minerva e poi anche Maria Teresa usarono come nome in codice ''Mariposas'' (''farfalle'').
L'organizzazione trovò ben presto favori in tutte le zone del paese, che si organizzarono in nuclei ben strutturati; il movimento venne però scoperto del gennaio del 1960 dalla polizia segreta di Trujillo, il SIM (Servicio de Inteligencia Militar), e suoi membri vennero perseguitati e incarcerati, tra cui le sorelle Mirabal e i loro mariti; molti altri furono trasferiti nel carcere della città di ''La 40'', carcere di tortura e morte.
Alcuni mesi dopo Mercedes, Maria e Antonia vennero liberate ma i loro coniugi restarono reclusi e vennero trasferiti nel carcere di Puerto Plata.
Il 25 novembre Minerva e María Teresa andarono a visitare i loro mariti alla prigione, in compagnia della sorella Patria e dell'autista Rufino de la Cruz. Intercettate sulla strada del ritorno dagli agenti del SIM, furono condotte in un canneto e subironoo crudeli torture prima di essere vittime di quello che si è considerato il crimine più orripilante della storia dominicana.
Coperte di sangue, sfregiate dalle coltellate, furono strangolate, messe nel veicolo nel quale viaggiavano e gettate in un precipizio con lo scopo di simulare un incidente.
L'assassinio delle sorelle Mirabal produsse gran dolore in tutto il paese e fortificò lo spirito patriottico della comunità, desiderosa di raggiungere un governo democratico che garantisse il rispetto della dignità umana.
Il 17 dicembre 1999 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite scelse la data del 25 novembre come ''Giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne'', in omaggio alle sorelle Mirabal.
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