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#Marco Cassarà
marcogiovenale · 1 month
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asemic writing: oggi a palermo
OGGI Martedì 14 a PALERMOGabinetto dei Disegni e delle Stampe – Palazzo Fernandez Via Papireto 20 ore 12:00 Inaugurazione mostra “Scrittura Asemica. Nuove acquisizioni della Collezione del libro d’artista della Biblioteca dell’Accademia di Belle Arti di Palermo” (14 maggio – 21 giugno 2024) con opere di Toti Audino, Laura Cingolani, Giuseppe Calandriello, Marco Cassarà, Eugenia Di Meo, Orazio…
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GLI OSSERVATORI DEI SOCI
Non solo “Osservatori sociali”… ma anche “Osservatori DEI soci” !
Alcuni soci dell’ATA hanno realizzato, presso le proprie abitazioni o domicili, dei veri e propri “Osservatori privati”, con i quali dedicarsi alle proprie attività astrofile o contribuire ai programmi di ricerca dell’Associazione.
Alcuni rappresentano anche dei luoghi di incontro tra soci, diventati anche amici… perché fare associazione è anche questo !
 OsservatorioFoto Descrizione Localizzazione Osservatorio privato di Marco Rosicarelli L’Osservatorio, ospitato in una casetta in legno in giardino con tetto scorrevole, è dotato di un telescopio Newton da 250 mm in postazione fissa. Palestrina (RM)
Osservatorio privato di Pino Cassarà
(non più operativo: IN MEMORIAM)
 L’Osservatorio, attrezzato con un bel rifrattore TakaHashi da 150 mm, è ricavato sulla sommità di una palazzina ed ospitato in un locale con tetto scorrevole. Roma (Giardinetti)
Osservatorio privato di Enrico Moy
 L’Osservatorio è realizzato in un locale in legno con tetto scorrevole situato nel giardino dell’abitazione privata. E’ attrezzato con un Celestron C 9,25 Schmidt-Cassegrain 235 mm f.10 su montatura EQ6 Pro su colonna fissa. In parallelo: William Optic MEGREZ 90 FD APOCHROMAT Rocca Priora (RM)
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corallorosso · 4 years
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Perché è allarmante che Salvini sia tra le pagine preferite dei due assassini di Colleferro È importante che Gabriele e Marco Bianchi, i due assassini di Willy Monteiro, avessero tra i vari like sulle loro pagine Facebook anche quello per Matteo Salvini? Da un punto di vista strettamente legale, no: Salvini non è il 'mandante' di questo omicidio. Fa riflettere che un altro criminale, Luca Traini, fosse iscritto alla Lega e poi abbia alzato le armi contro un gruppo di immigrati a Macerata. Una coincidenza, ma c'è in comune tra i due casi una cultura della violenza che non possiamo negare essere stata sdoganata dall'estrema destra. Marco e Gabriele Bianchi sono due assassini sociopatici, a quanto si apprende dalle testimonianze: violenti, attaccabrighe, appassionati di arti marziali. Praticamente, era solo questione di tempo prima che uccidessero qualcuno. Il loro apprezzamento per Matteo Salvini, in questo mix di violenza, scurrilità e culto del'onore e della violenza di stampo fascista, significa qualcosa. Significa che Matteo Salvini è assimilabile a questa cultura del degrado e della violenza, che è riuscito a penetrare a fondo in un ambiente criminale e violento. E questo dovrebbe imbarazzare un po' il Capitano: ha voluto ardentemente parlare alla pancia degli italiani, e questi sono i risultati. Giuseppe Cassarà
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gaiaitaliacom · 3 years
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Doppietta della scuderia modenese Raptor Engineering a Imola in Carrera Cup Italia
Doppietta della scuderia modenese Raptor Engineering a Imola in Carrera Cup Italia
di Redazione, #Sport Sono arrivati a Imola i primi due gradini più alti del podio per il team Raptor Engineering nella Porsche Carrera Cup Italia. Nel weekend scorso la squadra modenese ha affrontato il terzo round stagionale dominando la Michelin Cup con Marco Cassarà al volante della 911 GT3 Cup “targata” Centro Porsche Catania. Il pilota romano ha vinto la categoria dalla pole position sia in…
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lamilanomagazine · 3 years
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Palermo, operazione "Gordio": blitz a Partinico, 85 indagati, di cui 63 in carcere, per mafia
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Palermo, nelle prime ore di oggi, nella provincia palermitana ed in più regioni del territorio nazionale, la Direzione Distrettuale Antimafia - Sezione territoriale “Palermo”- della locale Procura della Repubblica,  ha delegato il Comando Provinciale di Palermo e la Direzione Investigativa Antimafia per l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 85 indagati (63 in carcere, 18 agli arresti domiciliari e 4 sottoposti ad obblighi di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria) ritenuti a vario titolo responsabili dei delitti di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, reati in materia di armi, droga, estorsione e corruzione. Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Palermo – col supporto di unità cinofile, del nucleo elicotteri e dello squadrone cacciatori di Sicilia – ha operato contestualmente nelle province di Palermo, Trapani, Latina, Napoli, Roma e Nuoro dando esecuzione a 70 dei provvedimenti cautelari complessivi per imputazioni di associazione mafiosa (3 posizioni), concorso esterno in associazione mafiosa (1 posizione), associazione finalizzata al traffico di stupefacenti (5 organizzazioni individuate) e reati fine delle organizzazioni individuate: delitti di produzione (marijuana) e traffico di stupefacenti (marijuana, cocaina e hashish), ma anche reati in materia di armi e contro la pubblica amministrazione (corruzione di un agente della polizia penitenziaria in servizio presso il carcere PAGLIARELLI di Palermo). Le attività – avviate d’iniziativa dalla Compagnia di Partinico nel novembre 2017 in seguito all’analisi delle possibili cointeressenze criminali tra LO CRICCHIO Ottavio, imprenditore partinicese attivo nel settore vinicolo, e VITALE Michele cl. ’68, esponente della famiglia VITALE intesi “FARDAZZA” storicamente egemone in seno al mandamento mafioso – si sono sviluppate per due anni in sinergia col Nucleo Investigativo del Gruppo di Monreale le cui attività sono state avviate nel febbraio 2018. La ricostruzione degli assetti criminali ha permesso inoltre di rilevare gravi indizi di colpevolezza nei confronti, tra gli altri, di 3 membri della storica famiglia VITALE: VITALE Giuseppa intesa “Giusy” (in passato reggente del mandamento e poi collaboratrice di giustizia, attualmente non sottoposta al programma di protezione), la sorella VITALE Antonina ed il figlio di quest’ultima CASARRUBIA Michele. La ricostruzione dei fatti che segue è fondata sui gravi indizi di colpevolezza prospettati dalla D.D.A.- Sezione territoriale di Palermo e ritenuti dal GIP. Le cinque organizzazioni finalizzate al traffico di stupefacenti Le indagini – che non hanno beneficiato del contributo delle dichiarazioni di alcun collaboratore di giustizia – hanno permesso di esplorare le dinamiche criminali in atto nel mandamento mafioso di Partinico, documentando l’operatività di n. 5 associazioni finalizzate al traffico ed alla produzione di stupefacenti capeggiate da personaggi già condannati per associazione mafiosa ovvero fortemente contigui a cosa nostra. gruppo promosso e diretto da VITALE Michele cl. ’68 19 destinatari di provvedimento cautelare di cui 4 (VITALE Michele cl. ‘68, LO CRICCHIO Ottavio, LOMBARDO Giuseppe, VIRGA Pietro) a cura dell’Arma dei Carabinieri. gruppo promosso e diretto da CASARRUBIA Michele e dalla madre VITALE Antonina 7 destinatari di provvedimento cautelare: CASARRUBIA Michele, VITALE Antonina, CASARRUBIA Leonardo (coniuge di VITALE Antonina), VACCARO Tiziana (coniuge di CASARRUBIA Michele), BOMMARITO Claudio, LA FATA Roberta (compagna di CASARRUBIA Michele) e PALUMBO Vincenzo; gruppo promosso e diretto da LOMBARDO Nicola e CASSARÀ Nunzio 7 destinatari di provvedimento cautelare: LOMBARDO Nicola, CASSARÀ Nunzio, SICOLA Calogero, LUNETTO Roberto, LA FATA Ignazio, VITALE Filippo, FERRERI Vincenzo; gruppo promosso e diretto dai fratelli PRIMAVERA Maurizio e PRIMAVERA Antonino 6 destinatari di provvedimento cautelare: PRIMAVERA Maurizio, PRIMAVERA Antonino, PURPURA Federico Daniel, IMPERIALE Giuseppe, IMPERIALE Biagio e PURPURA Simone. gruppo promosso e diretto dai fratelli GUIDA Gioacchino e GUIDA Raffaele, nonché da FERRARA Massimo e CUCINELLA Angelo 18 destinatari di provvedimento cautelare: GUIDA Gioacchino, GUIDA Raffaele, FERRARA Massimo, CUCINELLA Angelo, GUIDA Maria (sorella di Gioacchino e Raffaele), COPPOLA Salvatore cl. ’76, COPPOLA Savio (fratello di Salvatore), PARISI Margherita (madre di GUIDA Gioacchino), PETTINATO Roberta (compagna di GUIDA Gioacchino), D’ARRIGO Filippo, GIACALONE Fabio, LA MATTINA Edoardo, MARCENÒ Marco, PRIMAVERA Salvatore (fratello di Maurizio ed Antonino), STALLONE Rosario, MESSINA Vincenzo, INGHILLERI Gianvito, SANZONE Riccardo Biagio.   La strategica rilevanza dei consessi organizzativi partinicesi nella gestione dei fiorenti traffici di droga per la Sicilia occidentale è emersa prepotentemente con particolare riferimento: alle stabili forniture per le piazze di spaccio: della provincia di Trapani, dove operavano i referenti del “gruppo GUIDA”: FERRARA Massimo, GIACALONE Fabio e STALLONE Rosario; della città di Palermo dove operava LA MATTINA Edoardo, referente del “gruppo GUIDA”; della provincia di Palermo dove operava a Carini MANNINO Giuseppe, referente del “gruppo CASARUBBIA/VITALE”; delle città di Partinico, Borgetto, Trappeto, Balestrate, Camporeale e Montelepre dove i 4 “gruppi” capeggiati rispettivamente da VITALE Michele 68’, CASARRUBIA/VITALE Antonina, LOMBARDO/CASSARÀ e dai PRIMAVERA hanno espresso maggiore dinamicità e controllo domestico; ai costanti approvvigionamenti: di cocaina dal basso Lazio tramite i corrieri ANTONACCI Alessio e CAROCCI Stefano, referenti del “gruppo GUIDA”; di cocaina dalla Campania assicurati dal “gruppo GUIDA” in accordo con clan camorristici locali i cui interessi sono stati rappresentati dai fratelli VISIELLO Giovanni e Raffaele, esponenti dell’omonimo clan di Torre Annunziata. di hashish da Palermo tramite MARCENÒ Marco, referente del “gruppo GUIDA”. La necessità di non compromettere i cospicui introiti garantiti dal traffico di stupefacenti su larga scala ha evitato l’esacerbazione dei contrasti tra i vari gruppi per la gestione territoriale dei flussi di traffico. Da questa esigenza la definizione di un precario equilibrio caratterizzato da una costante fibrillazione a media intensità che si è manifestata con numerosi danneggiamenti, spedizioni “punitive” ed atti incendiari riconducibili all’uno o all’altro sodalizio criminale, sempre in procinto di portare lo scontro ad un livello superiore. Al riguardo, come evidenziato dal G.I.P. nell’ordinanza cautelare in esame, è emersa “l’immagine di una vera e assai allarmante balcanizzazione degli scenari criminali partinicesi” che – ha precisato sempre l’Autorità Giudiziaria che ha adottato il provvedimento – consente di “presagire futuribili scenari di nuove e forse imminenti guerre di mafia nella provincia palermitana storicamente nota come tra le più attive nell'ambito criminale del traffico di stupefacenti”. https://www.youtube.com/watch?v=qTHzryvO1eg Le contestazioni per associazione mafiosa: LOMBARDO Nicola, CASSARÀ Nunzio e VITALE Michele cl. 67. Il concorso esterno di TOLA Giuseppe. In tale scenario, nei confronti di 3 promotori (LOMBARDO Nicola, CASSARÀ Nunzio e VITALE Michele cl. ‘68) di 2 delle 5 organizzazioni criminali individuate è stata ipotizzata l’appartenenza a cosa nostra partinicese declinata attraverso le tradizionali forme di intermediazione parassitaria sia nel controllo di attività commerciali ed imprenditoriali, che nella risoluzione di controversie private, ricorrendo talvolta ad allarmanti condotte minatorie e violente. LOMBARDO Nicola è il genero dello storico capo-mandamento di Partinico VITALE Leonardo cl. '55, nonché già condannato in via definitiva per associazione mafiosa nel procedimento penale noto come "TERRA BRUCIATA", operazione del 2004. Nel corso delle indagini il LOMBARDO sia stato più volte individuato quale figura deputata alla risoluzione di controversie tra privati occorse sul territorio, esprimendo così il suo prestigio criminale derivante dal suo inserimento organico nella famiglia mafiosa di Partinico. Episodio esemplificativo è quello registrato nell’agosto del 2017 quando un cittadino partinicese si rivolge al LOMBARDO tramite il sodale CASSARÀ Nunzio per chiedergli di prendere provvedimenti contro un operatore del servizio di sicurezza di una discoteca di Balestrate. Quest’ultimo – a dire dell’uomo che interpella il LOMBARDO senza denunciare alle autorità il presunto responsabile – avrebbe malmenato il proprio figlio la notte di Ferragosto procurandogli 30 giorni di prognosi. In un’altra circostanza, è stato documentato l’intervento di LOMBARDO in una controversia tra due imprenditori locali scaturita dalla violazione degli accordi per la concessione d’uso di alcune macchinette del caffè. L’influenza mafiosa sul territorio si è manifestata inoltre in occasione del recupero di un mezzo agricolo rubato ad un sodale del gruppo criminale, nonché per l’ottenimento di un risarcimento in favore di un agricoltore le cui colture erano state danneggiate dal pascolo di animali condotti da un pastore. Infine, LOMBARDO è stato chiamato in causa per l’individuazione dei responsabili di un furto commesso all’interno di un esercizio commerciale gestito da cittadini di nazionalità cinese. CASSARÀ Nunzio, oltre ad aver coadiuvato stabilmente LOMBARDO nell’esercizio del controllo mafioso del territorio, ha mantenuto i rapporti con NANIA Francesco, tratto in arresto per associazione mafiosa nel febbraio 2018 perché individuato quale referente della famiglia di Partinico. Le comunicazioni di NANIA verso l’esterno sono state inoltre favorite da TOLA Giuseppe, titolare di un’agenzia immobiliare di Partinico, il quale ha messo a disposizione di cosa nostra quale propria fidata risorsa un’agente della polizia penitenziaria di Palermo in servizio presso il carcere PAGLIARELLI. L’agente, cui verrà contestato il reato di corruzione aggravata, ha favorito NANIA rendendo possibili scambi epistolari dal carcere, nonché ha rivelato agli indagati informazioni relative all’organizzazione della struttura carceraria al fine di ostacolare le attività di indagine e di intercettazione. I servizi resi dall’agente sono stati retribuiti dal TOLA con consegna di regalie varie: generi alimentari (ricotta, arance, carne di capretto), capi di abbigliamento (felpe, tute), il lavaggio mensile dell’auto e l’acquisto di carburante ad un prezzo inferiore a quello di mercato. Le ingerenze nell’amministrazione comunale di Partinico, sciolta per condizionamento mafioso nell’estate 2020 (art. 413 T.U.E.L.) Nel luglio 2020, il Consiglio Comunale di Partinico è stato sciolto con decreto ministeriale su proposta della Compagnia Carabinieri di Partinico per ritenuti condizionamenti mafiosi dell’attività amministrativa. Il provvedimento ha riguardato esclusivamente Consiglio Comunale poiché nel maggio 2019 il Sindaco aveva già rassegnato le proprie dimissioni con conseguente decadimento della Giunta. Come precisato, le attività di indagine da cui è scaturito questo provvedimento cautelare hanno interessato il biennio 2017/2019 consentendo di registrare indirettamente parte delle dinamiche amministrative e documentare aderenze tra alcuni degli indagati e diversi politici locali: tali acquisizioni sono state valorizzate anticipatamente d’intesa con l’Autorità Giudiziaria per promuovere l’accesso ispettivo insieme ad altri elementi rilevati da altre indagini. La mancata dissociazione di VITALE Giuseppa intesa “Giusy” Nel novembre 2018, CASARRUBIA Michele si reca a Roma per trattare l’acquisto di un ingente quantità di cocaina con DI GUGLIELMI Consiglio inteso “Claudio CASAMONICA”, personaggio apicale dell’omonimo clan romano, poi deceduto per Covid. All’incontro, interamente registrato, partecipa tra gli altri anche l’allora collaboratrice di giustizia VITALE Giuseppa intesa “Giusy”, destinataria dell’odierna misura cautelare (arresto in carcere) per essersi approvvigionata di un quantitativo di cocaina da fornitori “calabresi” di Milano e Bergamo ragionevolmente per la successiva vendita. Le conversazioni registrate tra la VITALE ed il nipote CASARRUBIA hanno messo in luce l’ausilio fornito dalla prima al nipote nell'interpretare fatti ed accadimenti relativi all'attività di traffico di stupefacenti svolta dallo stesso. L’Autorità Giudiziaria ha quindi evidenziato come sia “pertanto assolutamente chiaro come la donna non si sia dissociata dall'ambiente criminale in genere e da cosa nostra partinicese in particolare”. In particolare, sempre riprendendo il contenuto del provvedimento cautelare “tale ultimo aspetto emerge in maniera chiara nel corso di una conversazione registrata nel dicembre 2018 quando la VITALE, dopo aver ascoltato quanto riferitole dal nipote in ordine al comportamento tenuto dal cugino VITALE Michele cl. '68 nei confronti di PRIMAVERA Salvatore, commenta la convocazione del VITALE da parte di appartenenti a cosa nostra partinicese evidenziando la normalità della procedura pienamente conforme alla regola. La conversazione è stata registrata in occasione di un ulteriore incontro tra la VITALE ed il nipote, avvenuto nel dicembre 2018 sempre a Roma. Nella circostanza, CASARRUBIA, nell’informare la zia delle dinamiche criminali in atto nella città di Partinico, le riferisce che, a seguito di un furto di marijuana commesso dal cugino VITALE Michele cl. ’68 nei confronti di PRIMAVERA Salvatore, il primo è stato “chiamato”: la notizia non sorprende la donna che ritiene anzi l’iniziativa assolutamente fisiologica perché conforme alle regole di cosa nostra. La Direzione Investigativa Antimafia, nelle province di Palermo, Trapani, Roma, Milano, Reggio Calabria e Cagliari, ha arrestato quattordici persone (dieci tradotte in carcere e quattro agli arresti domiciliari) e ne ha sottoposta una all’obbligo di dimora nel comune di residenza e di presentazione alla p.g., indagate, a vario titolo, per il reato di associazione finalizzata alla coltivazione, alla produzione ed al traffico illeciti di sostanze stupefacenti (attribuito a ACCARDO Giuseppe cl. 1993, CANORI Pietro cl. 1950, CUSUMANO Vincenzo cl. 1943, EMMA Marco Antonio cl. 1981, GAGLIO Giuseppe cl. 1979, LEGGIO Salvatore cl. 1978, MADMOUNE “Mustafà” Rachid cl. 1975, SANTAMARIA Maria Rita cl. 1966, TOIA Giuseppe cl. 1973, TRANCHIDA Antonino cl. 1986 e VITALE Michele cl. 1992, quest’ultimo figlio del noto Vito VITALE “fardazza”, esponente di spicco dello schieramento corleonese di cosa nostra, catturato nel 1998 dopo un lungo periodo latitanza, sta scontando la pena dell’ergastolo), nonché per specifici reati concernenti gli stupefacenti (attribuiti, oltre che ai predetti, a CARBONARO Gianluca cl. 1973, GRASSO Michele cl. 1981 e PESCE Rocco cl. 1971). Il LEGGIO è anche accusato, unitamente a VITALE Michele cl. 1968, di tentata estorsione. Tutti i delitti contestati sono aggravati dall’agevolazione a cosa nostra o ‘ndrangheta. I provvedimenti scaturiscono dalle investigazioni che, avviate dalla DIA sin dal mese di marzo 2018 nell’ambito dell’operazione Pars Iniqua, hanno consentito di definire assetti ed operatività di un’articolata consorteria criminale, riconducibile al casato mafioso dei VITALE “fardazza” di Partinico (PA), capace di coltivare e produrre, in quel territorio, ingentissime quantità di sostanza stupefacente del tipo marijuana, nonché di gestire  un vasto traffico di droghe, approvvigionandosi, per quanto riguarda la cocaina, dalla ‘ndrina dei Pesce di Rosarno (RC), cui appartengono il PESCE ed il GRASSO, e dal CANORI, noto narcotrafficante romano che già nel 2021 era stato catturato in Spagna, ove trascorreva la latitanza perché ricercato sempre per reati concernenti gli stupefacenti e per questo allora inserito nell’elenco dei 30 latitanti più pericolosi in campo nazionale. Con quest’ultimo, in particolare, i sodali avevano convenuto di riferirsi, nelle loro comunicazioni, a compravendite di vini per dissimulare quelle di droga. Nel corso delle indagini – che hanno preso spunto dal tentativo del LEGGIO e di VITALE Michele cl. 1968 di imporre, a nome dei “fardazza”, ad un imprenditore partinicese di affittare dei locali ad operatori economici alcamesi con i quali era in affari solo dietro il pagamento di un “pizzo” – la DIA ha effettuato più sequestri di cospicui quantitativi di sostanze stupefacenti. In particolare, il 10 ottobre 2018, nelle campagne di Partinico, si rinveniva, prima, in contrada Suvaro, un sito di stoccaggio ove era in essicazione una gran quantità di marijuana, e subito dopo, in contrada Milioti, una vasta piantagione di circa 3.300 piante di cannabis indica, nonché due capannoni ove era in essiccazione un altro ingente quantitativo di marijuana. Complessivamente, circa sei tonnellate di sostanza stupefacente, in parte già pronta per essere immessa nel “mercato”. https://www.youtube.com/watch?v=TL7HvGAUVKg       Read the full article
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Morte dignitosa?
Così, giusto per non dimenticare... Elenco Delle vittime di Totò Riina : il tenente dei carabinieri Mario Malausa, i marescialli Silvio Corrao e Calogero Vaccaro, gli appuntati Eugenio Altomare e Mario Farbelli, il maresciallo dell'esercito Pasquale Nuccio, il soldato Giorgio Ciacci, Carmelo Battaglia sindacalista, Giuseppe Piani appuntato dei carabinieri, Boris Giuliano, Mauro De Mauro, il procuratore capo di Palermo Pietro Scaglione, Antonino Lo Russo autista di Pietro Scaglione, Giovanni Spampinato, giornalista de "L'Ora" e de "L'Unità", Gaetano Cappiello, agente di pubblica sicurezza, Giuseppe Russo tenente colonnello dei carabinieri,l'insegnante Filippo Costa, Ugo Triolo, Vice-pretore onorario di Prizzi, Peppino Impastato, Antonio Esposito Ferraioli, cuoco, Salvatore Castelbuono,Vigile Urbano, Carmelo Di Giorgio, operaio, Filadelfio Aparo, vice Brigadiere, Mario Francese, giornalista, Carmine Pecorelli, giornalista; Boris Giuliano, capo della squadra mobile di Palermo; Calogero Di Bona, maresciallo; Cesare Terranova, magistrato; Lenin Mancuso, maresciallo; i carabinieri Giovanni Bellissima, Salvatore Bologna e Domenico Marrara, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Piersanti Mattarella,Emanuele Basile, capitano dei Carabinieri; Gaetano Costa, procuratore capo di Palermo, Giuseppe Inzerillo, figlio diciassettenne del boss Salvatore Inzerillo mutilato e ucciso, Vito Jevolella, maresciallo dei carabinieri di Palermo; Sebastiano Bosio, medico, docente universitario; Alfredo Agosta, maresciallo dei carabinieri; Pio La Torre, segretario del PCI siciliano; Rosario Di Salvo, autista e uomo di fiducia di Pio La Torre; Gennaro Musella, imprenditore; Salvatore Raiti, Silvano Franzolin, Luigi Di Barca e Giuseppe Di Lavore, carabinieri; Antonino Burrafato, Vice Brigadiere di Polizia, Paolo Giaccone, medico legale;Emanuela Setti Carraro, moglie di Carlo Alberto Dalla Chiesa, e Domenico Russo, agente di polizia; Benedetto Buscetta e Antonio Buscetta figli del pentito Tommaso Buscetta; Calogero Zucchetto, agente di polizia; Giuseppe Genova e Orazio D'Amico, cognato e nipote di Buscetta; Vincenzo Buscetta, fratello del pentito Tommaso; Giangiacomo Ciaccio Montalto, magistrato di punta di Trapani; Mario D'Aleo, capitano dei carabinieri; Pietro Morici, carabiniere; Giuseppe Bommarito, carabiniere; Rocco Chinnici, capo dell'ufficio istruzione del Tribunale di Palermo, Mario Trapassi, maresciallo dei carabinieri; Salvatore Bartolotta, carabiniere; Stefano Li Sacchi, portinaio di casa Chinnici; Pippo Fava; Salvatore Zangara, analista; Giuseppe Fava, giornalista;Mario Coniglio, macellaio, Pietro Busetta, imprenditore e maestro decoratore, vittima innocente; Roberto Parisi, imprenditore e presidente del Palermo calcio, assieme al suo autista Giuseppe Mangano; Piero Patti, imprenditore. Rimane ferita anche la figlia Gaia di nove anni; Giuseppe Spada, imprenditore; Barbara Rizzo in Asta, signora morta nell'attentato con autobomba contro il sostituto procuratore Carlo Palermo, salvatosi miracolosamente; morti anche Giuseppe e Salvatore Asta, i due figli gemelli di 6 anni della donna; Giuseppe Montana, funzionario della squadra mobile; Ninni Cassarà e il suo collega Roberto Antiochia, agente di polizia; Graziella Campagna, diciassettenne che aveva riconosciuto due latitanti; Claudio Domino, bambino di 11 anni che stava passeggiando davanti al negozio dei suoi genitori; Giuseppe Insalaco, ex sindaco di Palermo; Natale Mondo,agente di polizia scampato all'attentato in cui persero la vita Ninni Cassarà e Roberto Antiochia; Alberto Giacomelli, ex magistrato in pensione; Antonino Saetta, giudice ucciso con il figlio Stefano Saetta; Mauro Rostagno, leader della comunità Saman per il recupero dei tossicodipendenti e giornalista; Giuseppe Montalbano, medico; Pietro Polara, commerciante di macchine agricole; Antonino Agostino, agente di polizia, e la moglie Ida Castelluccio, incinta di due mesi; Vincenzo Miceli, geometra e imprenditore di Monreale, ucciso per non aver voluto pagare il pizzo; Giovanni Trecroci; Emanuele Piazza, agente di polizia strangolato e sciolto nell'acido; Giuseppe Miano, mafioso pentito; Nicola Gioitta, gioielliere; Gaetano Genova, vigile del fuoco sequestrato e ucciso perché ritenuto un confidente della polizia; Giovanni Bonsignore, funzionario della Regione Siciliana; Rosario Livatino, giudice; Giovanni Salamone, geometra, imprenditore edile e consigliere comunale;Nicolò Di Marco, geometra;Sergio Compagnini, imprenditore; Antonino Scopelliti (9 agosto 1991), giudice; Libero Grassi (29 agosto 1991), imprenditore attivo nella lotta contro le tangenti alle cosche e il racket; Serafino Ogliastro (12 ottobre 1991), ex agente della polizia di Stato;Giuliano Guazzelli (4 aprile 1992), maresciallo dei carabinieri; Paolo Borsellino (21 aprile 1992), imprenditore ed omonimo del giudice Paolo Borsellino; Giovanni Falcone, magistrato; Francesca Morvillo, magistrato, moglie di Giovanni Falcone; Antonio Montinaro, agente di polizia facente parte della scorta di Giovanni Falcone; Rocco Dicillo, agente di polizia facente parte della scorta di Giovanni Falcone; Vito Schifani, agente di polizia facente parte della scorta di Giovanni Falcone;Vincenzo Napolitano (23 maggio 1992), uomo politico democristiano; Paolo Borsellino, magistrato; Emanuela Loi, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino; Walter Cosina, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino; Vincenzo Li Muli, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino; Claudio Traina, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino; Agostino Catalano, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino; Rita Atria (27 luglio 1992), figlia di un mafioso, muore suicida dopo la morte di Paolo Borsellino, con il quale aveva iniziato a collaborare; Giovanni Lizzio (27 luglio 1992), ispettore della squadra mobile; Paolo Ficalora (28 settembre 1992), proprietario di un villaggio turistico;Gaetano Giordano (10 dicembre 1992), commerciante;Giuseppe Borsellino (17 dicembre 1992), imprenditore, padre dell'imprenditore Paolo Borsellino ucciso otto mesi prima;Beppe Alfano (8 gennaio 1993), giornalista; Caterina Nencioni, bambina di 50 giorni; Nadia Nencioni, bambina di 9 anni; Angela Fiume, custode dell'Accademia dei Georgofili, 36 anni; Fabrizio Nencioni, 39 anni; Dario Capolicchio, studente di architettura, 22 anni; Carlo La Catena, Sergio Pasotto, Stefano Picerno (vigili del fuoco); Alessandro Ferrari (agente di polizia municipale); Moussafir Driss (extracomunitario); Pino Puglisi (15 settembre 1993), sacerdote, impegnato nel recupero dei giovani reclutati da Cosa Nostra; Cosimo Fabio Mazzola (5 aprile 1994), ucciso perché ex fidanzato della moglie del mafioso Giuseppe Monticciolo;Liliana Caruso (10 luglio 1994), moglie di Riccardo Messina, pentito; Agata Zucchero (10 luglio 1994), suocera di Riccardo Messina, pentito;Calogero Panepinto (19 settembre 1994), fratello di Ignazio Panepinto, assassinato il 30 maggio dello stesso anno; Pietro Sanua (Corsico, 4 Febbraio 1995);Domenico Buscetta (6 marzo 1995), nipote del pentito Tommaso Buscetta;Pierantonio Sandri (3 settembre 1995), giovane di Niscemi, sequestrato e ucciso perché testimone di atti intimidatori, il corpo occultato è stato recuperato 14 anni dopo, in seguito alle rivelazioni di un pentito; Paolo De Montis (21 settembre 1995), Finanziere Mare;Serafino Famà (9 novembre 1995), avvocato penalista catanese, ucciso a pochi passi dal suo studio perché era un esempio di onestà intellettuale e professionale;Giuseppe Montalto (23 dicembre 1995), agente di custodia dell'Ucciardone;Giuseppe Di Matteo (11 gennaio 1996), figlio del collaboratore di giustizia Santino Di Matteo, ucciso e disciolto in una vasca di acido nitrico;Luigi Ilardo (10 maggio 1996), cugino del boss Giuseppe Madonia, ucciso poco prima di divenire un collaboratore di giustizia;Santa Puglisi (27 agosto 1996), giovane vedova ventiduenne di un affiliato a un clan mafioso, picchiata e uccisa nel cimitero di Catania insieme al nipote Salvatore Botta di 14 anni; Antonio Barbera (7 settembre 1996), giovane di Biancavilla (CT), massacrato a diciotto anni con una decina di colpi di pistola in testa; Antonino Polifroni (30 settembre 1996), imprenditore di Varapodio (RC), assassinato perché non aveva ceduto ai ricatti e alle estorsioni mafiose; Giuseppe La Franca (4 gennaio 1997), avvocato, assassinato perché non voleva cedere le sue terre ai fratelli Vitale; Gaspare Stellino (12 settembre 1997), commerciante, morto suicida per non deporre contro i suoi estorsori; Giuseppe Lo Nigro, imprenditore edile;Domenico Geraci (8 ottobre 1998), sindacalista;Stefano Pompeo (22 aprile 1999), ragazzo ucciso per errore al posto di un potente boss locale;Filippo Basile (5 luglio 1999), funzionario della Regione Siciliana; Sultano Salvatore Antonio (21 luglio 1999), ragazzo ucciso per sbaglio;Vincenzo Vaccaro Notte (3 novembre 1999), imprenditore assassinato perché non accettava i condizionamenti mafiosi.
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jameswardbarnes · 4 years
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SURROUNDING CONFLUENCE by Camelia Mirescu, Music by Marco Lucchi from Camelia Mirescu on Vimeo.
Drug addiction, repeated mistakes and the adversity of fate led Giovanni Cipriani straight into prison. After serving a five-year sentence in the Regina Coeli Prison, he was released. The disgrace of his detention led his family to abandon him. Upon returning home in a state of abandonment, Giovanni Cipriani found only a load of time-degraded tools, the same faithful objects that had adorned with dreams the walls of his former cell. Finding again the box of seashells collected during his daughter’s childhood, Giovanni Cipriani discovered a new way to reconcile himself with his existence. Just like the confluence of two watercourses, Giovanni overlapped the inner echoes of the sounds of prison with his memory’s bitter conclusions, entrusting these alternative shells with a sense of a past that never longer belonged to them.*
* Giovanni Cipriani stayed up all night reordering the voices of the shells into verses. The house to which Giovanni returned provided the epilogue to his absence. The darkness of its degradation did not lie; humans accumulate items to furnish their homes as golden prisons. Sometimes these residences are absent of feeling; sometimes they are filled with embarrassing compromises and frustrating prejudices. He waited for dawn’s relief. As the first lights entered his eyes on this dawn of a new consciousness, Giovanni realized that his life was navigating elsewhere. His freedom was finally worthy of pursuit in the shadow of the sea. (Inspired by Regina Coeli Diary of Camelia Mirescu)
Any reference, similarity or identification with facts, people, names or places is purely coincidental. All sounds and images are used in accordance with the artist's free artistic expression.
La tossicodipendenza, i suoi ripetuti errori e le avversità del destino portarono Giovanni Cipriani dritto in carcere. Scontata la sua penna - dopo cinque anni nella Casa Circondariale Regina Coeli - viene rilasciato. La vergogna della sua detenzione ha indotto i suoi famigliari ad abbandonarlo, così, al ritorno nella sua dimora oramai in disuso, Giovanni C. ritrova soltanto tanti arnesi deteriorati dal tempo, che tuttavia e oltretutto, erano gli stessi oggetti fedeli che avevano adornato con sogni le pareti della sua ex cella. Il ritrovamento della scatola con le conchiglie raccolte al tempo dell’infanzia di sua figlia, dona a Giovanni C. una nuova chiave di lettura nel conciliarsi con la propria esistenza. Proprio come la confluenza dell’unione di due corsi d'acqua, Giovanni sovrappone l’eco interiore dei suoni nella prigione alle conclusioni amare dei ricordi, affidando ad un guscio tutto “il senso del passato”, a sua volta imprigionato in una vita che non gli apparteneva più. *
* Giovanni Cipriani rimase tutta la notte a riordinare in versi le voci delle conchiglie. La casa era l’epilogo della sua assenza, il buio del degrado non mentiva, gli uomini accumulavano di tutto per confortare le loro case come prigioni d’oro, a volte prive di sentimenti e piene di imbarazzanti compromessi, di pregiudizi. Aspettò l’alba come un sollievo. Le prime luci tornavano libere negli occhi della nuova consapevolezza, e la sua vita navigava altrove. La sua libertà era finalmente degna di inseguire l’ombra del mare. (Ispirato da Diario Regina Coeli di Camelia Mirescu)
Ogni riferimento, similitudine o identificazione con fatti, persone, nomi o luoghi è puramente casuale. Suoni e immagini sono trattate secondo la necessità della libera espressione artistica dell’autrice.
SURROUNDING CONFLUENCE (Confluenza Circondariale)
CREDITS
music by Marco Lucchi marcolucchi.bandcamp.com/music soundcloud.com/marcolucchi musichevirtuali.blogspot.it/ The title of the piece: We lying by seasand marcolucchi.bandcamp.com/track/we-lying-by-seasand released April 19, 2015
adaptation of original text for English language Jay McRoy jaymcroy.com
with Giampiero Cassarà
Odyssey Solstice Project by Camelia Mirescu 2017 – 2019 curated by (in alphabetical order) Jorge Cappelloni Claudio Crescentini Jay McRoy
Special Thanks Regina Coeli Prison Management Regina Coeli Penitentiary Police Regina Coeli Educational Area Vo.Re.Co. NGO Regina Coeli Volunteers Shakespeare and Company 2, Rome
Ringraziamento Speciale Direzione della Casa Circondariale Regina Coeli Polizia Penitenziaria di Regina Coeli L’Area Educativa di Regina Coeli Vo.Re.Co. Volontari Regina Coeli Shakespeare and Company 2, Roma
a film by Camelia Mirescu Concept, cinematography, sound design (Navigating the shadows - sounds and voices of the Regina Coeli Prison), editing, film. cameliamirescu.com
2020 © All Rights Reserved
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marcogiovenale · 1 month
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14 maggio, palermo, accademia di belle arti: mostra di nuovi libri d'artista asemici + seminario sull'asemic writing
https://www.accademiadipalermo.it/index.php/scitture-asemiche-nuove-acquisizioni-della-collezione-del-libro-dartista-della-biblioteca-dellaccademia-di-belle-arti-di-palermo/ Inaugurazione 14 maggio 2024 ore 12.00Toti Audino, Laura Cingolani, Giuseppe Calandriello, Marco Cassarà, Eugenia Di Meo, Orazio D’Emanuele, Cinzia Farina, Fabio Lapiana, Alfonso Lentini, Angelo Dimitri Morandini, Enzo…
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marcogiovenale · 1 month
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asemic writing: palermo 14 maggio, roma 15 maggio
Due mostre, un seminario e una tavola rotonda. Martedì a Palermo e mercoledì a Roma due importanti appuntamenti asemici. Prendere nota.>> Martedì 14 PALERMOGabinetto dei Disegni e delle Stampe – Palazzo Fernandez Via Papireto 20 ore 12:00 Inaugurazione mostra “Scrittura Asemica. Nuove acquisizioni della Collezione del libro d’artista della Biblioteca dell’Accademia di Belle Arti di Palermo” (14…
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