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#Poesia Araba
thekeyofthefate · 1 month
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"Forse ci rincontreremo quando saremo leggermente più vecchi e le nostri menti saranno meno frenetiche.
E io andrò bene a te e tu andrai bene a me.
Ma ora, io sono solo caos per i tuoi pensieri e tu sei veleno per il mio cuore."
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klimt7 · 8 months
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smileformakemehappy · 2 years
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L’AMOR MIO L’amore mio mi chiede: “qual è la differenzatra me e il cielo?”
La differenza è che e tu ridi amore mio- io dimentico il cielo.
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grazielladwan · 11 months
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Imruʾ l-Qays – إمرؤ القيس
Un breve accenno alla poesia pre islamica: La letteratura araba preislamica, nota anche come “Jahiliyyah”, rappresenta un periodo fondamentale nella storia culturale araba, segnando il fiore della creatività poetica e la nascita di forme letterarie che sarebbero diventate centrali nell’identità culturale araba. Questo periodo, precedente l’avvento dell’Islam nel 7° secolo, era caratterizzato da…
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me-soltanto-me · 8 months
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Forse ci rincontreremo quando saremo leggermente più vecchi e le nostre menti saranno meno frenetiche.
E io andrò bene a te, e tu andrai bene a me,
ma ora, io sono solo caos per i tuoi pensieri e tu sei veleno per il mio cuore.
Poesia araba
Veleno per il mio cuore
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sciatu · 1 year
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Nell’inizio del 1200 la Sicilia è un regno ricco e parte di un impero che andava da Tunisi fino alla Danimarca Palermo era una capitale potente in cui Federico II aveva instaurato una corte forte nelle armi ed evoluta nella cultura, una cultura che non era formata solo dalla quella araba arrivata con i conquistatori nord africani sconfitti dal conte Ruggero ed ora erano sudditi di Federico, e neanche quella provenzale o francese discesa con i Normanni e con le popolazioni lombarde e piemontesi che li avevano seguiti. Era una cultura somma di queste due culture apparentemente opposte ed arricchite da quella bizantina ed ebrea. La stessa lingua, che di quella cultura era la forza, era una lingua unione ed evoluzione di tutti i popoli dell’isola a cui i guerrieri normanni avevano concesso di vivere e di pregare secondo la loro origine. L’amministrazione del regno infatti teneva conto di tutte le diversità che lo costituivano. Così ad esempio, vi erano notai Arabi, notai Ebrei e notai Latini che certificavano e regolavano la vita amministrativa dei privati e dello stato. Tra questi, vi era anche il notaio Jacopo da Lentini, il cui nome appare non solo nel registro notarile dell’epoca, ma anche in importanti atti amministrativi del regno. Essendo parte della forza amministrativa del regno, notar Jacopo era coinvolto anche nella gestione militare ricoprendo l’incarico di comandante della fortezza di Mazzarino. Per questo motivo i suoi contatti con la corte erano assidui e continui. Federico, contrariamente a molti nobili europei, aveva avuto una educazione multiculturale, con insegnanti arabi e latini. Per questo parlava diverse lingue, scriveva libri sull’uccellagione, poesie e ballate che a quel tempo avevano una grande importanza. Le poesie potevano essere imparate facilmente da qualsiasi suddito che non avesse istruzione ed erano uno strumento per veicolare sia le grandi gesta dei cavalieri, che l’amore o la protesta del popolo, la sua rabbia o le sue istanze politiche. Le ballate guidavano le danze dando ritmo ed eleganza ai movimenti di uomini e donne accompagnati dai pochi strumenti musicali di allora. I menestrelli ed i giullari componevano poemi e ballate d’amore secondo la cultura d’origine e l’esperienza dei singoli, spesso in modo ripetitivo e volgare o erudito ed ironico a seconda dei gusti di chi li ospitava. Molti di questi componimenti si concentravano sulla donna, che per i menestrelli e poeti arabi era una conquista, una preda da mostrare o un premio per le battaglie fatte per conquistarla. Per i menestrelli provenzali la donna era una madonna, una nobile dama degna del cavalier che la serviva. Per i poeti siciliani e per Jacopo da Lentini in particolare, la donna è la perfezione che l’uomo non ha; la donna è chi può dare nello stesso tempo la vita e la morte, è la compagna senza di cui il Paradiso stesso non può essere tale. Versi assoluti non per l’amore fine a se stesso, ma per la donna che si ama, versi per un sentimento dominante giustificati dal fatto che per Jacopo la donna è quanto manca all’uomo per aver pace, armonia e la pura bellezza. Jacopo anticipa la Beatrice di quel Dante che considerava i poeti siciliani dei maestri nell’arte del poetare e dell’amare (tutto ciò che gli italiani fanno in poesia, si può dire siciliano). Jacopo è anche il lato oscuro dell’amore, nell’impossibilità di essere amato per quanto si ama, nel dolore che nasce dalla difficoltà di poter rivelare e mostrare quanto di immenso si prova. Il sentimento è una tempesta che nessuno vede, è una forza invisibile impalpabile che attrae come quella di una calamita e a cui nessuno può sottrarsi, è un destino che non arriva mai a compimento. Per poter meglio dire quello che prova Jacopo crea una nuova forma di poesia, rivoluzionaria per quel tempo: il sonetto. Il sonetto forse non è altro che una ballata minore che si apre e che racconta con due quartine di versi e giudica e riassume con due terzine di versi finali. Le rime, vicine ed immediate battono un tempo che la metrica incalza facendo diventare il tutto efficiente ed elegante. Dante, Petrarca avrebbero usato il sonetto con tocchi e forme celestiali, Shakespeare avrebbe fatto raggiungere al sonetto vette ineguagliabili, Trilussa lo avrebbe trasformato in uno ironico schiaffo alla sua società di allora a dimostrare la straordinarietà di un mezzo che ha affascinato e aiutato migliaia di poeti a creare il loro cammino poetico. Noi conosciamo le opere di Jacopo grazie alla traduzione che ne fecero i poeti toscani nell’ italiano della loro epoca. I versi di Jacopo erano però scritti nel siciliano della corte di Federico, un siciliano evoluto che nella traduzione in italiano perde forza e freschezza. Ad esempio, nel tradure i poemi siciliani, i poeti toscani hanno dovuto inventare la famosa “rima siciliana” una rima che in italiano non lo è ma che lo sarebbe stata se fosse stata scritta in siciliano. Malgrado questa limitazione, le poesie di Jacopo ci raccontano l’eleganza di un tempo e la modernità di un sentimento dove l’amore non è un ideale ma una persona, dove i propri sentimenti sono l’eco della vita e, nello stesso tempo, una forza che ci innalza e ci abbatte, ci salva, ci distrugge, ci domina e che non riusciamo mai a saziare per come vorremmo o dovremmo. Questo era Jacopo da Lentini, notaio, burocrate, castellano e poeta, ai tempi del grande Federico Stupor Mundi.
In the early 1200s Sicily was a rich kingdom and part of an empire that ranged from Tunis to Denmark. Palermo was a powerful capital in which Frederick II had established a court strong in arms and evolved in culture, a culture that was not formed only by the Arab culture which arrived with the North African conquerors defeated by Count Roger and were now subjects of Frederick, nor the Provençal or French descent with the Normans and with the Lombard and Piedmontese populations who had followed them. It was a sum culture of these two apparently opposite cultures and enriched by the Byzantine and Jewish one. The language itself, which was the strength of that culture, was a language of union and evolution of all the peoples of the island to whom the Norman warriors had allowed to live and pray according to their origins. In fact, the administration of the kingdom took into account all the differences that made it up. Thus, for example, there were Arab notaries, Jewish notaries and Latin notaries who certified and regulated the administrative life of individuals and the state. Among these, there was also the notary Jacopo da Lentini, whose name appears not only in the notarial register of the time, but also in important administrative deeds of the kingdom. Being part of the administrative force of the kingdom, notar Jacopo was also involved in military management, holding the position of commander of the fortress of Mazarin. For this reason his contacts with the court were assiduous and continuous. Federico, contrary to many European nobles, had had a multicultural education, with Arab and Latin teachers. For this he spoke several languages, wrote books on fowling, poems and ballads that were of great importance at that time. Poems could be easily learned by any subject who had no education and were a tool to convey both the great deeds of the knights, and the love or protest of the people, their anger or their political demands. The ballads led the dances giving rhythm and elegance to the movements of men and women accompanied by the few musical instruments of the time. The minstrels and jesters composed love poems and ballads according to the culture of origin and the experience of the individuals, often in a repetitive and vulgar or erudite and ironic way according to the tastes of their hosts. Many of these poems focused on the woman, who for Arab minstrels and poets was a conquest, a prey to be displayed or a prize for the battles waged to conquer her. For Provençal minstrels, the woman was a madonna, a noble lady worthy of the cavalier who served her. For Sicilian poets and for Jacopo da Lentini in particular, woman is the perfection that man does not have; the woman is who can give life and death at the same time, she is the companion without whom Paradise itself cannot be such. Absolute verses not for love as an end in itself, but for the woman who loves herself, verses for a dominant feeling justified by the fact that for Jacopo the woman is what she is missing from the man to have peace, harmony and pure beauty. Jacopo anticipates the Beatrice of that Dante who considered Sicilian poets masters in the art of poetry and love (everything that Italians do in poetry can be said to be Sicilian). Jacopo is also the dark side of love, in the impossibility of being loved as much as he loves himself, in the pain that arises from the difficulty of being able to reveal and show how immense one feels. Feeling is a storm that no one sees, it's an impalpable invisible force that attracts like a magnet and that no one can escape, it's a destiny that never comes to fruition. In order to better express what he feels, Jacopo creates a new form of poetry, revolutionary for that time: the sonnet. The sonnet is perhaps nothing more than a minor ballad that opens and tells with two quatrains of lines and judges and summarizes with two tercets of final lines. The rhymes, close and immediate, beat a tempo that the metric presses, making everything efficient and elegant. Dante, Petrarca would have used the sonnet with celestial touches and forms, Shakespeare would have made the sonnet reach unparalleled heights, Trilussa would have transformed it into an ironic slap on his society at the time to demonstrate the extraordinary nature of a medium that has fascinated and helped thousands of poets to create their own poetic path. We know Jacopo's works thanks to the translation that the Tuscan poets made of them into the Italian of their time. However, Jacopo's verses were written in the Sicilian of Federico's court, an evolved Sicilian that loses strength and freshness in the Italian translation. For example, in translating Sicilian poems, the Tuscan poets had to invent the famous "Sicilian rhyme", a rhyme that is not a rhyme in Italian but would have been if it had been written in Sicilian. Despite this limitation, Jacopo's poems tell us about the elegance of the past and the modernity of a feeling where love is not an ideal but a person, where one's feelings are the echo of life and, at the same time, a force that lifts us up and knocks us down, saves us, destroys us, dominates us and that we can never satiate as we would like or should. This was Jacopo da Lentini, notary, bureaucrat, castellan and poet, at the time of the great Federico Stupor Mundi.
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canesenzafissadimora · 9 months
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Forse ci rincontreremo quando saremo leggermente più vecchi e le nostre menti saranno meno frenetiche.
E io andrò bene a te, e tu andrai bene a me,
ma ora, io sono solo caos per i tuoi pensieri e tu sei veleno per il mio cuore.
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Poesia araba
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luposolitario00 · 2 years
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VIOLENZA SULLE DONNE
Su tiktok gira questo video di una canzone araba che viene tradotta in italiano. Questa canzone è il massimo del maschilismo, il massimo della tossicità e della violenza sulle donne.
Praticamente dice: “Nessuno ha il diritto di parlare con te, non ti è permesso sorridere a nessuno tranne che a me, se qualcuno ti chiede come ti chiami .. di loro il mio nome”
La cosa che mi ha spinto a scrivere questo post sono i commenti di tantissime donne.
È triste che la maggior parte delle donne (una grande fetta) hanno commentato cose de tipo: “se non è così non lo voglio” “voglio un ragazzo arabo” “uno così LO VOGLIO” o le faccine a cuore: “😍😍” più altre che taggavano le amiche per dire che vorrebbero un uomo così. Tutte meravigliate manco ci fosse scritta la più bella poesia d’amore.
Questo non è amore. Con ciò non dimostra che ci tiene a voi. Con ciò dimostra che vi ritiene una sua proprietà. Gli uomini così vedono voi donne come inferiori e una donna di fronte a loro non è libera. Perché se si oppone rischia anche le botte.
Questo è il primo campanello d’allarme che vi fa capire che si tratta di una relazione tossica e violenta. Se notate queste cose lasciatelo il prima possibile perché se vi ci sposate poi sarà tardi. Quando vi alzerà le mani sarà difficile scappare.
Uomini così vi manipolano facendovi credere che il loro è amore. Ma in realtà non è amore ma possessione. Se vi vieta di vestirvi come volete non è gelosia sana ma possessione. Ma anche solo se vi fa problemi per un vestito dicendo “non te lo sto vietando ma questo vestito è troppo corto” o frasi del tipo “so come sono gli uomini per questo non vorrei che ti vesti così”. Non ha senso perché è la donna che sceglie se rimanere fedele o no. Se dice così non si fida di voi. Perché se si fidasse come dice non si farebbe problemi. Se vi vieta qualsiasi cosa o se vuole decidere per voi non è amore ma un maschilista e violento. Mi ricordo che anche qua su Tumblr c’era un utente che aveva sti pensieri maschilisti ed era pieno di donne corteggiatrici. Ricordo che ti ritrovavi il suo blog pieno di domande di donne e donne che gli mandavano complimenti. Solo perché romantico e per la descrizione in bio ecc… Si può essere romantici anche senza mettere divieti. Il romanticismo non include la possessività. Non faccio nomi, non so se esista ancora questo utente perché non ci andavo d’accordo e mi aveva bloccato. Ma era assurdo come molte si fermavano solo all’apparenza.
Facciamo in modo che uomini così rimangono soli e che nessuna donna ci si metta insieme. Perché meritano di rimanere soli.
Ci sono tante testimonianze di donne ex vittime di violenza, guardatele e capirete che questi sono campanelli d’allarme e che gira tutto attorno alla manipolazione e al maschilismo. Perché vi fa credere che vi ama e vi fa credere che quello che fa sia giusto.
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LupoSolitario00 🐺
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alonewolfr · 13 days
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Forse ci incontreremo, quando saremo leggermente più vecchi e le nostre menti saranno meno frenetiche. E io andrò bene a te, e tu andrai bene a me. Ma ora, io sono caos per i tuoi pensieri e tu sei veleno per il mio cuore.
|| Poesia araba
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mohamedaliibrahim · 2 months
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Buon inizio settimana a tutti , che bello iniziare la settimana con le seguente 2 belle notizie , 1 – sto mettendo gl’ultimi ritocchi al nuovo libro di poesia che lo mandero’ a editrice nuovi autori di Mi a settembre da pubblcarlo verso il Natale , poi pubblichero’ un libro annulare a voi ,  per caso ringrazio Alessandra Aglieri , Carla verga mia inamorata e mia ispirante , le dive Monica Bellucci , Ornella Muti , Silvia Nair , Francesca Marsca , la media italiana , tutte l’icone del canto che mi sostegnono , la Questura di Milano , tutti I fans , la perfetta conduttrice Mona Elshazly ,2- sto trattando alcuni editici egiziane per l’ottima offerta da pubblicare il mio primo libro in lingua araba كم هو جميل ان نبدا الاسبوع بخبرين جميلين الاول انى اضع اللمسات الاخيره لديوان الشعرى الجديد الذى سارسله لدار النشر الايطاليه فى سبتمبر على ان يطبع و يوزع فى اعياد الكرسماسكما انى انوى تقديم عمل شعرى كل عام و بهذه المناسبه اود ان اشكر دار النشر الايطاليه . كارلا فيرجا حبيبتى و ملهمتى . مونيكا بلوتشى .اورنيللا موتى . سيلفيا نير . فرانشيسكا ماريسكا .. وكل ايقونات الغناء الايطالى الذين يدعموننى اشكر ايضا شرطه المهاجرين فى ايطاليا و اشكركم جميعا و شكر خاص للاعلاميه القديره منى الشاذلى لانها من قدمتنى من خلال موقعها لكم هنا .. الخبر التانى انى حاليا اتواصل مع بعض دور النشر المصريه لاختيار افضل عرض لطياعه اول اعمالى الشعريه باللغه العربيه واخيرا اشكركم جميعا
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marcogiovenale · 4 months
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andrea cortellessa, in antinomie, sul premio pagliarani, la giornata di studi e giovanni fontana
Andrea Cortellessa sul Premio Pagliarani, la giornata di studi, e Giovanni Fontana, in Antinomie: https://antinomie.it/index.php/2024/05/23/con-le-cinque-dita/ “Nel 1919 Rainer Maria Rilke confessava che la scoperta della poesia araba, alla cui nascita concorrono i «cinque sensi […] in modo sincronizzato e regolare», gli avesse fatto capire, di contro, la limitatezza di quella europea, tutta…
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sonounacattivapersona · 8 months
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Forse ci rincontreremo quando saremo leggermente più vecchi e le nostre menti saranno meno frenetiche.
E io andrò bene a te, e tu andrai bene a me,
ma ora, io sono solo caos per i tuoi pensieri e tu sei veleno per il mio cuore.
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Tunisia e Marocco: il cuore del Maghreb
Tunisia e Marocco rappresentano il cuore del Maghreb, la regione geografica e culturale situata nel nord dell'Africa e affacciata sul Mar Mediterraneo, luogo di grande diversità e storia millenaria. Il termine "Maghreb" deriva dall'arabo e significa "luogo in cui tramonta il sole", indicando la sua posizione occidentale rispetto al mondo arabo. La regione, infatti, è composta da cinque Paesi unici tra cui Algeria, Libia e Mauritania, il Maghreb è un crocevia di culture, tradizioni e influenze globali che si intrecciano in un affascinante mosaico di identità. Tunisia e Marocco: antiche civiltà immerse in una sinfonia di colori e cultura La Tunisia, con la sua storia che risale all'antica Cartagine e all'Impero Romano, è una culla di civiltà millenarie. La città di Cartagine è stata un importante centro commerciale nell'antichità, mentre la città di Tunisi mescola tradizioni arabe, berbere ed europee. La Tunisia è stata anche la culla della Primavera Araba del 2010-2011, che ha scosso la regione e portato importanti cambiamenti politici. Il Marocco, con le sue città vibranti, mercati affollati e paesaggi variegati, è una terra ricca di contrasti. Dalla sontuosità delle città imperiali come Marrakech e Fes alle tranquille spiagge della costa atlantica, anche il Marocco incarna un affascinante mix di cultura araba, berbere e influenze europee. I suoi colori vivaci, l'artigianato intricato e l'architettura moresca riflettono la sua ricca storia e il suo presente vibrante. Algeria, Libia e Mauritania tra montagne, deserti, dune e oasi L'Algeria è una nazione di contrasti geografici, dalla catena montuosa del Tell Atlas ai vasti deserti del Sahara. Con una storia segnata dalla colonizzazione francese e dalla lotta per l'indipendenza, l'Algeria ha sviluppato una forte identità nazionale. Il Paese è anche conosciuto per le sue tradizioni musicali, letterarie e culinarie, che riflettono la diversità etnica della sua popolazione. La Libia è una nazione vasta e variegata, con un paesaggio che va dalle dune del deserto del Sahara alle coste mediterranee. La storia della Libia è stata influenzata da popoli nomadi del deserto e da imperi antichi, creando una cultura unica. Tuttavia, il Paese ha anche affrontato instabilità politica e conflitti dopo la caduta del regime di Muammar Gheddafi nel 2011. La Mauritania, situata prevalentemente nel deserto del Sahara, è una terra di tradizioni nomadi e cultura berbere. L'arte del tappeto, la musica e la poesia hanno una presenza centrale nella vita quotidiana del popolo mauritano. Tuttavia, il paese ha anche affrontato sfide legate alla povertà e all'accesso alle risorse. Influenze globali e sfide comuni Sebbene ognuno di questi Paesi abbia la propria identità culturale e storica, condivide anche sfide comuni. La lotta per l'istruzione, lo sviluppo economico sostenibile, la sicurezza regionale e la promozione dei diritti umani sono temi che attraversano le nazioni del Maghreb. Inoltre, la regione è stata influenzata da eventi globali come la migrazione e la lotta al terrorismo. Il Maghreb è una regione in costante evoluzione, con una mescolanza di tradizioni antiche e influenze contemporanee. Le sfide e le opportunità che i paesi del Maghreb affrontano oggi plasmeranno il loro futuro e avranno un impatto sulla stabilità della regione e oltre. Il Maghreb è una terra di diversità e complessità, con una ricca storia e una vibrante vita culturale. Mentre queste nazioni continuano a cercare il loro posto nel mondo contemporaneo, è fondamentale riconoscere la loro unicità e affrontare le sfide che incontrano insieme. In copertina foto di Antonios Ntoumas da Pixabay Read the full article
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grazielladwan · 8 months
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AL-KHANSÁ, LA POETESSA IMMORTALE DELL’ARABIA PRE ISLAMICA.
Nel panorama letterario della storia araba, poche figure brillano tanto intensamente quanto Al-Khansa, una poetessa vissuta nel periodo pre-islamico che ha lasciato un’impronta indelebile nella poesia araba. Nata nel VI secolo in una tribù nomade, Al-Khansa, il cui vero nome era Tumadir bint Amr, si distinse per la sua straordinaria abilità poetica in un’epoca dove la poesia era una delle più…
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lamilanomagazine · 1 year
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Trieste Estate fuoricentro: musica, teatro e attività per famiglie animeranno il Rione di San Giacomo dal 20 al 23 luglio
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Trieste Estate fuoricentro: musica, teatro e attività per famiglie animeranno il Rione di San Giacomo dal 20 al 23 luglio. Da giovedì 20 a domenica 23 luglio San Giacomo accoglierà i numerosi eventi di "Trieste Estate fuoricentro”. Il rione sarà il prossimo ad accogliere gli eventi della rassegna. Numerosi i luoghi che verranno animati dagli interessanti spettacoli. Il primo sarà la corte della Biblioteca Quarantotti Gambini, in via delle Lodole 6, che giovedì 20 giugno alle ore 19.30 ospiterà "Notturno, per coro, pianoforte e voce recitante" di Corale Nuovo Accordo. Musica e poesia si alterneranno per offrire al pubblico un'esperienza diversa da quella dei consueti concerti corali. Alle ore 21.00 nella stessa corte si terrà lo spettacolo "Uno sconosciuto di nome Mare", a cura di Marevivo FVG, con la regia di Fabio Denitto. Le musiche di Marco Castelli e le letture di Roberto Eramo accompagneranno il pubblico in un percorso all'interno della scienza. Un viaggio coinvolgente e inedito per raccontare la storia di ciò che è ancora uno dei luoghi più misteriosi del pianeta: il mare. Venerdì 21 luglio sarà invece Piazza Puecher la sede degli eventi. Alle ore 19.30 l'Orchestra di Fiati Arcobaleno presenterà "Trieste e l'Arcobaleno", un concerto che farà percepire al pubblico come la musica sprigioni sempre energia e colore. Alle ore 21.00 le luci si accenderanno su "Come su un tavolo di un bar di periferia", spettacolo a cura di e con Paolo Rossi. Improvvisazione, spontaneità, attualità, dialogo con il pubblico, ma anche esercizio e studio di diversi generi teatrali, saranno la base di questo spettacolo-happening capace di creare di volta in volta nuove situazioni, gag, quadri e personaggi. Una raccolta di sketch e storie del celebre comico che si intersecano a invenzioni estemporanee frutto della continua e attiva interazione con il pubblico. Il giorno successivo, sabato 22 luglio, gli eventi si terranno a Campo San Giacomo. A partire dalle ore 19.00 sarà possibile assistere allo spettacolo "UomOmbra" di Sergio Longobardi. UomOmbra è un personaggio da e di strada che lavora col pubblico, interagendo sempre con esso. Pochi e poveri gli elementi dello show: una valigia piena di cianfrusaglie, una bombetta da film muti, dei baloons da fumetto, uno stand per appendere costumi, parrucche varie e almeno tre possibilità di travestimento. A seguire, alle ore 21.00, avrà luogo il concerto di musica greca del gruppo Tsikàrim/Τσικάριμ, un ensemble proveniente da Atene e Trieste. I componenti si conoscono e iniziano la loro collaborazione nella realtà delle taverne greche portando alla luce la tradizione del Rebetiko, musica tradizionale greca intrisa di aspetti della musica turca e araba, fortemente orientalizzata dai secoli di dominazione ottomana. Domenica 23 luglio continuano le attività per famiglie di "Trieste Estate fuoricentro". Presso gli spazi esterni del Ricreatorio Pitteri, in via San Marco 5, alle ore 17.00 avrà inizio lo SwapParty a cura di Trieste Senza Sprechi. Un'occasione divertente per scambiare i capi di abbigliamento che non vengono più usati, ma che sono ancora in buone condizioni con qualcosa di "nuovo-diverso", rinnovando il proprio look e salvando così qualche pezzo dal disuso o dalla discarica. Alla stessa ora Giorgio Cescutti sarà presente con il furgone-biblioteca Drago Zio Giò - LibRibelli. Una biblioteca itinerante che porta in modo dinamico ad avvicinarsi al mondo della lettura. Difficile spiegare lo stupore dei piccoli e dei grandi che entrano all'interno del furgone con la possibilità di visionare, leggere e giocare con i libri. Sempre alle 17.00 i bambini potranno divertirsi assistendo a "Una valigia di colori e storie" di Giulia Binali. Lo spettacolo è incentrato su un'Acchiappastorie, che viaggia in compagnia di un'Oca addormentata e della sua valigia piena di Storie da raccontare con l'antica tecnica del Kamishibai, "teatro di carta" che dai tempi più antichi incanta grandi e bambini. Alle ore 17.30 Luisa Verenini, direttrice della Scuola di Formazione Biodanza Trieste Ibf, condurrà l'incontro "Cerca e danza la felicità", nel quale verranno proposti alcuni esercizi che facilitano il movimento spontaneo, naturale, espressione autentica di ogni partecipante. La serata di domenica inizierà con il concerto della Bandorchestra Ongia alle ore 19.30. Il repertorio eseguito dalla banda abbraccia diversi generi musicali, che vanno dai pezzi di tradizione popolare a brani di musica pop e pezzi swing. A chiudere il lungo weekend di eventi di Trieste Estate fuoricentro sarà l'appuntamento alle 21.00 con "Summer Notti Ground", la jam session di parole, lette o recitate, e musica, a cura di Hangar Teatri. Ospiti speciali della serata a tema "mistero" saranno i Dance for Freud. Programma completo di Trieste Estate su: www.triestestate.it.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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poesiaandfriends · 1 year
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Il profeta", Kahlil Gibran, detto il profeta, nasce in Libano ed emigra con la sua unitissima famiglia negli Stati Uniti, dove Kahlil studia. Visse a Boston, nel quartiere cinese, frequentando una molteplicità di culture e successivamente, viaggiò a Beirut, in Libano e in Siria, studiò lingua e cultura araba, mentre a Parigi studiò filosofia. La sua poesia è fortemente spirituale sincretizzando ispirazioni religiose in una visione universale della divinità e la visione per immagini di questa spiritualità. Fu pieno di passioni, oltre alla poesia. Fu pittore e al centro di iniziative culturali.
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