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PRIMA PAGINA La Repubblica di Oggi sabato, 24 agosto 2024
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nicolacostanzo · 3 months
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unita2org · 14 days
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LA MIGLIORE SPIEGAZIONE DI CHI SONO E COSA RAPPRESENTANO I DUE CANDIDATI USA
di Redazione Abbiamo cercato chi ha saputo leggere con più acutezza il confronto tra la Harris e Trump. La migliore lettura, secondo il nostro modesto parere è quello dato da Loretta Napoleoni per l’ANTIDIPLOMATICO. Ma avendo fatto anche noi l’alba per seguire i due contendenti ci spetta il dovere di dare un breve ma preciso giudizio. Conoscendo cosa sta accadendo nel mondo tra guerre e lotte…
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sauolasa · 1 year
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Guatemala: scontri a margine delle elezioni presidenziali
Mentre prosegue lo scrutinio, sembrerebbe che si vada verso un ballottaggio a fine agosto
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dominousworld · 2 years
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Russia-Cina, Xi a Putin: "Il popolo ti sosterrà alle presidenziali 2024"
Russia-Cina, Xi a Putin: "Il popolo ti sosterrà alle presidenziali 2024"
a cura della redazione di Upday Il presidente cinese Xi Jinping ha incontrato a Mosca l’omologo russo Vladimir Putin. Dagli Usa, intanto, arrivano le prime critiche alla visita del leader cinese. “Parli anche con Kiev”, dicono da Washington. Nel corso del colloquio con Vladimir Putin a Mosca, il presidente cinese Xi Jinping si è detto “sicuro” che il popolo russo sosterrà il leader del…
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falcemartello · 1 month
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🔴 A poche ore dal caso Durov-Telegram questo è uno sviluppo molto importante:
1) In una lettera ufficiale al presidente della Commissione Giustizia della Camera dei deputati statunitense , Mark Zuckerberg ammette che l’amministrazione Biden-Harris ha fatto pressioni per censurare diversi contenuti ai tempi del COVID. Lettera svelata dal @JudiciaryGOP.
2) Riconosce di aver ceduto in più di un’occasione a queste pressioni, privando quindi i cittadini statunitensi del diritto costituzionale a un’informazione libera e trasparente.
3) Certifica di aver impedito la diffusione della notizia del computer del figlio di Biden, Hunter, pubblicata dal New York Post pochi giorni prima delle presidenziali del 2020, quando si affidò ai fact checkers di Meta che validarono la versione dell’FBI secondo cui si trattava di disinformazione russa. E invece era tutto vero; peccato che la stampa americana lo abbia ammesso solo molti mesi dopo.
Zuckerberg ha espresso rammarico per quanto accaduto e ha dichiarato che ha cambiato le regole sui fact checkers.
Resta l’inaudita gravità della sua ammissione.Abbinatela alle potenzialità censorie del Digital service Act in vigore nell’Unione Europea, nonché ad altri recenti episodi e il quadro appare drammaticamente chiaro.
Confermo e rilancio: la libertà di opinione è in pericolo nelle democrazie occidentali.
Marcello Foa
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abr · 3 months
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E' la differenza tra adulti consapevoli che votano destra e spoiled brats di sinistra.
Anche perché gli adulti sono consapevoli che mo', fermata la destra grazie agli appelli degli intellò e dell'utile idiota centrista Macron, basterà lasciarli fare: si mangeranno tra di loro.
Il disegno di Macron di cucinarsi a fuoco lento Bardella che governa senza poterlo fare davvero prima delle presidenziali 2027 è fottuto, anzi si rovescia (hai presente Prodi con Bertinotti? Dejà vu, noi siamo avanti, non ci siamo mai fatti mancare nulla).
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fridagentileschi · 2 months
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Biden rinuncia alle presidenziali...ed è subito meme 😂😂😂
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marcoleopa · 22 days
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Chiagne e fotte
In un imbarazzante telegiornale in prima serata, ormai trasformato in orinatoio del governo dei patrioti, il ministro della subcultura, si autoproclama innocente.
Parla, straparla, mostra fogli in formato A4, chiede scusa e conclude (captatio benevolentiae), in lacrime, il proprio soliloquio.
Lo so, fare i confronti con i "paesi normali", preferisco chiamarli paesi con alto livello di senso civico e civiltà, rischia di diventare lo sport nazionale, laddove, nei menzionati paesi, il rispetto di sé e della carica pubblica che si riveste, proprio per senso istituzionale (siano esse repubbliche parlamentari, presidenziali o semipresidenziali, monarchie costituzionali etc.), funge da freno inibitori alle pagliacciate.
Un esempio, furono le dimissioni di J. Profumo nel 1963, perché di fatto, discredito' il governo.
Ma noi siamo il paese del bunga bunga, delle cene galanti, della nipote di Mubarak, del corpo femminile esposto come trofeo, del 'ce la possono sucare' e del gatto in auto blu, del 'a Fra che te serve?'.
Un paese dove il curriculum degli atti processuali e delle condanne, consente l'ingresso in parlamento, ma, impedisce di partecipare ai pubblici concorsi.
Ciò che accaduto al telegiornale, altro non è che lo specchio del sistema italia, marcio fin dalle fondamenta, dove le pubbliche virtù sono ormai solo un ricordo di chi, frequentate le scuole di formazione politica, sarebbe stato votato per la gestione della res publica.
La trasformazione antropologica e irreversibile degli italiani, è avvenuta.
Zio Silvio ringrazia
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anchesetuttinoino · 11 days
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Bergoglio: 'ambedue i candidati presidenziali Usa sono contro la vita, sia quello che butta via i migranti sia quello che uccide i bambini'
Ehhh beh
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PRIMA PAGINA Unita di Oggi sabato, 24 agosto 2024
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nicolacostanzo · 3 months
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unita2org · 20 days
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Le menzogne della stampa sulle elezioni presidenziali venezuelane
di Thierry Meyssan Le elezioni presidenziali in Venezuela sono state l’ennesima occasione per gli Occidentali di destabilizzare il Paese. La stampa internazionale ha consapevolmente presentato una versione completamente falsa dei fatti per screditare il presidente Nicolás Maduro e sostenere il suo principale sfidante, Edmundo González. Rete Voltaire | Parigi (Francia) |27 agosto…
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sauolasa · 1 year
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Turchia, presidenziali: un leader dell'opposizione, Muharrem Ince, si ritira a 3 giorni dal voto
Il politico, minacciato di essere messo alla gogna con un video hard, afferma che tale video è inesistente e si ritira aumentando le possibilità di vittoria del principale partito d'opposizione
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palmiz · 11 months
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I crimini di Israele
e la mission del Sionismo
Quello che i vergognosi media occidentali non dicono
«Ma se gli israeliani non vogliono essere accusati di essere come i nazisti, devono semplicemente smettere di comportarsi come i nazisti»
[Norman G. Finkelstein, intellettuale ebreo i cui genitori furono vittime dell’Olocausto]
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«Alla fine degli Anni Cinquanta, quel grande pettegolo e storico dilettante che era John F. Kennedy mi disse che nel 1948 Harry Truman, proprio quando si presentò candidato alle elezioni presidenziali, era stato praticamente abbandonato da tutti. Fu allora che un sionista americano andò a trovarlo sul treno elettorale e gli consegnò una valigetta con due milioni di dollari in contanti. Ecco perché gli Stati Uniti riconobbero immediatamente lo Stato d’Israele».
Gore Vidal, prefazione del libro “Storia ebraica e giudaismo: il peso di tre millenni” di Israel Shahak
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Una piccola striscia di terra lunga circa 45 chilometri e larga 10 in cui vivono un milione e mezzo di palestinesi è martoriata da oltre 60 anni.
Tsahal, il fiero esercito israeliano da settimane sta letteralmente sterminando una popolazione inerme, come ripercussione, dicono, a lanci di missili da parte di Hamas in territorio israeliano.
Razzi che avrebbero provocato la morte di 5 militari (altri 4 sono stati uccisi dal “fuoco amico" , cioè dagli stessi soldati), mentre nelle fila degli arabi, gli assassinati dal democratico stato di Israele sarebbero oltre 900 con diverse migliaia di feriti.
Numeri purtroppo destinati ad aumentare con il passare del tempo e delle incursioni.
I crimini attuali dell’esercito israeliano
I bersagli preferiti dall’esercito israeliano in diciassette giorni di guerra sono scuole, moschee, abitazioni private e soprattutto ambulanze, queste ultime per impedire il soccorso e il salvataggio di migliaia di feriti, che muoiono agonizzando per le strade.
Quindi non solo obiettivi militari ma soprattutto civili, e questo non a caso, visto che tale strategia si chiamata “guerra psicologica”.
La cosa non deve sorprendere, perché l’85-90% dei morti in tutte le guerre che si ‘rispettino’, sono infatti civili (uomini, donne e soprattutto bambini).
L’esercito di Sion sta utilizzando a Gaza armi vietate dalle Convenzioni internazionali, come le bombe al fosforo bianco (usate in grande quantità in Iraq dalla colazione anglo-statunitense). Lo riporta anche il “Corriere della Sera” dell’11 gennaio.
Nonostante la smentita del portavoce dell’esercito, il quotidiano Times di Londra ha pubblicato delle foto che non lasciano spazio a dubbi sull’uso appunto di queste vergognose e criminali bombe. Arriva infine la conferma da una fonte israeliana, ripresa dalla Radio svizzera italiana e riportata dall'agenzia Ansa (oggi 12 gennaio 2009) secondo la quale si tratta solo di bombe fumogene. Il tutto ovviamente per giustificare il fumo strano prodotto (vedi immagine sotto) dai bombardamenti dell'esercito.
Ma la fonte continua dicendo che "un po' di fosforo nelle munizioni c'è".
Non solo, ma a testimonianze di medici, a Gaza verrebbero utilizzate anche armi a forte potere esplosivo come quelle a base di stando lega di tungsteno.
Insomma i “territori occupati” sono un ottimo “campo di battaglia” per decimare da una parte la popolazione araba e dall’altra per sperimentare nuove armi.
Perché tale guerra?
Qualcuno sostiene che tale criminoso attacco militare da parte di Israele sia per ripicca a causa della grama figura fatta contro Hezbollah in Libano nel 2006.
Purtroppo non è questo il motivo: si tratta di un progetto chiaro e lineare che stanno portando avanti da oltre un secolo i sionisti.
L’attuale attacco è stato preparato infatti con 6 mesi di anticipo, quindi molto tempo prima del lancio di razzi da parte di Hamas!
Lo confermano canali ufficiali come la CNN e giornali come il britannico The Guardian.
Il canale televisivo CNN ha denunciato che la tregua tra Hamas e Israele ha iniziato a vacillare agli inizi di novembre, quando un commando israeliano ha ucciso durante un’incursione sei membri di Hamas, scatenando la ovvia reazione.
Anche il quotidiano Guardian del 5 novembre ha confermato la notizia.
Quindi esistono le prove che a rompere la tregua non è stato Hamas ma bensì lo stato di Israele a novembre del 2008!
Ma per comprendere il quadro generale è necessario fare un passo indietro.
Nascita del Sionismo
“Nell’Europa della fine del XIX secolo una convergenza di ragioni storiche, fra cui le persecuzioni antisemite, spinse un gruppo di intellettuali ebrei a teorizzare la necessità della nascita di una nazione ebraica dove quel popolo potesse finalmente trovare maggior pace e sicurezza.”
Questa teoria, che non è rimasta tale ma è diventata una triste realtà, prende il nome di sionismo.
Il sionismo è per così dire un «movimento» molto complesso, ma dagli obiettivi semplici, nato verso la fine del XIX° secolo qui da noi in Europa.
Il “sionismo” è suddivisibile in tre categorie:
- «Sionismo» propriamente detto, organizzato dal dottor Theodor Herzl, con lo scopo di ricostruire lo Stato ebraico di Gerusalemme in Palestina.
- «Sionismo territorialista», organizzato da Israel Zangwill, con lo scopo di costituire una «terra ebraica» in qualunque parte del mondo, privilegiando però la Palestina.
- «Sionismo socialista», organizzato da Moses Hess, che vuole conservare agli ebrei nel mondo l’identità nazionale, sforzandosi però tutti per un ritorno a «Eretz Israel».
Il «Sionismo territorialista», quello più recente, è stato fortemente voluto da Israel Zangwill (1864–1926), membro di prestigio della società sionistica l’«Antico Ordine dei Maccabei» (1891) e fondatore della rivista umoristica «Ariel». Alla “Dichiarazione Balfour”, che vedremo dopo, rivendicò per tutti gli ebrei del mondo il diritto inalienabile di colonizzare la Terra di Israele.
Il «Sionismo» per così dire ufficiale, è nato nel 1897 durante il primo «Congresso Sionista» di Basilea in Svizzera.
Fu però nel 1895/96 che compare per la prima volta il «Der Juden Staat» («Lo Stato degli Ebrei»), il manifesto scritto da Theodor Herzl in persona.
Più che manifesto si tratta di un vero e proprio libro «scritto in poche settimane, in una specie di delirio misto di fervore mistico e considerazioni pratiche», dove veniva esposto il piano ben preciso per una organizzazione ebraica mondiale.
Un piano precisissimo e completo di rimozione di tutta la popolazione araba, cioè non ebraica, dal futuro stato sionista: la “Gerusalemme liberata” (cioè “liberata” dai goym, dai gentili, dai “sub-umani”, dagli arabi).
Come mettere in atto questo spietato e criminale progetto?
Semplicemente attraverso l’espropriazione dei terreni e delle proprietà!
Quindi l’origine del gravissimo dissidio “israelo-palestinese” non si trova nel XXI° secolo, ma risale alla fine del XIX secolo. E’ proprio in quegli anni che fu ideato il progetto spietato di cacciare dalla Palestina tutti gli arabi, nessuno escluso, quindi ben cinquant’anni prima della nascita stessa dello Stato d’Israele e oltre un secolo prima dell’ennesima e ultima strage di stato che stiamo assistendo impotenti in questi giorni.
L’affare Dreyfus
Il periodo storico quando Theodor Herzl scrisse “Der Juden Staat” era molto caldo perché erano passati solo due anni dall’«affare Dreyfus».
Un affare delicatissimo perché riguardava le accuse (inventate ad hoc per scatenare appositamente l’antisemitismo…) di alto tradimento a carico di un capitano d’artiglieria ebreo (poi reintegrato nell’esercito dal tribunale), il francese Alfred Dreyfus: accusato di passare informazioni segrete all’esercito tedesco.
L’altro sionismo, quello «socialista» e l’«affare Dreyfus» hanno proprio nella Francia il comun denominatore: fu proprio a Parigi che Moses Hess, il padre spirituale del «socialismo sionista», lavorò come corrispondente per alcuni giornali socialisti di Germania e Stati Uniti. Moses Hess viene anche ricordato per la sua opera omnia: «Roma e Gerusalemme», considerata un classico della teoria sionista, e pubblicata in Germania nel 1862.
L’Alleanza israelita universale
Sempre nella capitale francese nasce una delle principali organizzazioni internazionali che promuove l’insegnamento e la cultura ebraica: l’«Alleanza Israelita Universale» (l’«Alliance Israélite Universelle»).
I fondatori di questa «Alleanza» furono «17» giovani e il «17» maggio 1860, grazie ai fondi di Sir Moses Haïm Montefiore e Lord Rothschild, organizzarono un manifesto politico sintetizzando le idee massoniche della «Rivoluzione Francese» del 1789 (il motto: «Liberté-Egalité-Fraternité» era scritto nelle logge massoniche francesi ancora 50 anni prima della Rivoluzione) e i principi del giudaismo.
«L’Alleanza Israelita» promosse nel 1870 a Jaffa (Palestina) la nascita della prima colonia ebraica «Mikweh o Mikiveh Israel». Ma le costruzioni in Palestina erano iniziate qualche tempo prima: il «Misgav Ladach Hospital», è un ospedale sorto nel 1854 e il cui nome originario era «Rothschild Hospital».
E’ facile comprendere che il sionismo non è un semplice movimento politico e/o religioso, come vogliono farci credere, ma un vero e proprio movimento pericoloso il cui obiettivo è quello di liberare, con ogni mezzo lecito e illecito, la “Terra Promessa” dagli arabi (goym) per consegnarla nelle mani del popolo eletto.
Il tutto nell’attesa della venuta del Messia…
La dominazione turco-ottomana
Alla fine del 1800 la Palestina era nelle mani dell’Impero turco-ottomano.
Nel 1915 il governo britannico chiese aiuto militare allo sceriffo della Mecca Hussein (esistono a tal proposito lettere firmate da Thomas Edward D’Arabia, famoso Lawrence d’Arabia, che confermano questo) per cacciare i turchi-tedeschi dalla regione.
In cambio promise la creazione di uno stato arabo indipendente!
Questo è un punto chiave: la promessa agli arabi da parte del governo di Sua Maestà di uno Stato arabo indipendente, in cambio di aiuto.
Gli arabi, vista l’importante promessa, parteciparono in massa e moltissimi persero la vita in combattimento proprio per questo motivo: la liberazione della Palestina assieme alle truppe inglesi.
L’esercito britannico, nonostante la Grande Guerra in corso, spostò un milione di soldati per portarli in Terra Santa. Ci deve essere stato un ottimo motivo per movimentare, cioè togliere dal fronte europeo, tutti quei soldati?
Il motivo c’era eccome!
Accordo Sikes-Picot
Dopo la scontro con l’esercito turco-ottomano, nel 1916 Russia, Francia e Inghilterra siglarono l’accordo di Sikes-Picot, il piano alleato per dividersi l’Impero ottomano in disfacimento.
Nell’accordo la Palestina doveva rimanere internazionalizzata sotto l’amministrazione di tutte e tre.
Il tradimento al popolo arabo
Il vero e proprio tradimento del popolo arabo avviene il 2 novembre 1917 con la «Dichiarazione Balfour»: una lettera che Arthur Balfour, Ministro degli Esteri della Gran Bretagna, inviò al capo della Federazione sionista Lord Rothschild, dove Sua Maestà riconosceva ufficialmente ai sionisti , il diritto di formare uno Stato indipendente in Palestina.
Lettera importantissima perché legittimò e riconobbe il diritto internazionale ai sionisti di creare un «focolare nazionale del popolo ebraico…» in Palestina.
Tale dichiarazione venne firmata da Pichon per la Francia , Wilson per gli Stati Uniti e Sonnino per l’Italia.
Pochi ricordano però come tale «Dichiarazione», cioè lo storico tradimento di tutta la popolazione araba della Palestina da parte inglese, specificava anche che per il raggiungimento dello scopo: «nulla dev’essere fatto a pregiudizio dei diritti civili e religiosi delle comunità non ebraiche esistenti in Palestina…».
E’ avvenuto esattamente il contrario.
Nel 1919 gli inglesi entrano in possesso della Terra Santa e dal 1920 con gli accordi di Sèvres, inizia ufficialmente l’immigrazione ebraica.
La terra indipendente araba rimane una promessa non mantenuta!
Trattato di Sèvres
Nel 1920 il Trattato di Sèvres sancì la spartizione dell’area mediorientale che vide: la Siria assegnata alla Francia e la Palestina alla Gran Bretagna.
Nel 1922 l’Inghilterra ricevette dalla Società delle Nazioni il Mandato per l’amministrazione della Palestina, sotto la cui egida nacque la Jewish Agency (Agenzia Ebraica) per promuovere l’economia ebraica nell’area.
E’ a questo punto che il padre del sionismo, Theodor Herzl, disse di voler: «sospingere la popolazione [ palestinese ] in miseria oltre le frontiere»
Lo scopo dal 1895 ai nostri giorni è sempre stato questo espresso da Herzl.
Peel Report, White Paper e la “Soluzione a due Stati”
Gli anni che vanno dal 1936 al 1947 videro crearsi le basi per la storica guerra arabo-israeliana del 1948.
Cominciano infatti le proposte di formazione di due Stati separati.
Gli inglesi pubblicano il Peel Report (1936) che prevede una separazione di ebrei e arabi secondo la divisione demografica del momento. La proposta non soddisfa le ambizioni territoriali dei sionisti e neppure gli arabi l’accettano perché chiedono che sia fermata l’immigrazione e che s’impedisca l’acquisizione di ulteriori terre.
Sempre gli inglesi pubblicano il White Paper sulla Palestina nel 1939, dove accettano di limitare l’immigrazione ebraica e l’acquisto di terre e promettono la transazione verso un futuro governo palestinese. Solo e sempre promesse come quella tradite dalla Dichiarazione Balfour del 1917.
Il terrorismo in Terra Santa
Prima dell’intervento britannico gli arabi e gli ebrei ottomani (ebrei assoggettati all’Impero ottomano turco) convivevano in una pace secolare, con alti e bassi, ma pur sempre pace.
Quando iniziò l’immigrazione ebraica, cioè quando i sionisti iniziarono a comperare terre e soprattutto dopo il gravissimo tradimento della Dichiarazione Balfour, era pressoché scontato che iniziassero gli scontri tra arabi ed ebrei.
Cosa che avvenne infatti dal 1920 in poi.
Nel 1921 per esempio gli scontri feroci fra arabi ed ebrei (a Jaffa 200 morti ebrei e 120 arabi) furono interpretati dagli inglesi come “scontri spontanei”, ma ovviamente non era così.
Nel 1940 gli ebrei arrivarono a formare il 33% della popolazione in Palestina, e i sionisti già organizzati in gruppi di guerriglia, cominciano gli attacchi terroristici contro gli inglesi e contro i civili palestinesi.
I gruppi più noti furono l’Irgun, l’Haganah e lo Stern.
Questo ultimo, chiamata “Banda Stern” è nata nel 1942 per opera dell’ebreo polacco Abraham Stern.
Una banda che incarnò la variante più violenta e terroristica del movimento sionista.
La loro azione più eclatante fu l’attentato alla sede dell’amministrazione britannica all’Hotel King David di Gerusalemme nel luglio 1946, dove venne fatta saltare una intera ala, con un bilancio di circa 200 vittime!
Tra i capi del comando vi era un certo Menachem Begin[26], che fu Primo Ministro israeliano e Premio Nobel per la Pace con il presidente egiziano Sadat…
Dopo questo e altri avvisi, nel 1947 gli inglesi rinunciano al mandato e lo consegnano nelle mani dell’ONU.
L’Organizzazione delle Nazioni Unite propone nella Risoluzione 181 l’ennesima divisione in Stati separati, gli arabi la rifiutano e di nuovo non senza motivo: agli ebrei sarebbe andato il 54% delle terre anche se erano solo il 30% della popolazione presente all’epoca.
Nella primavera del 1947 iniziano gli scontri militari tra arabi ed ebrei, dove i gruppi terroristici sionisti si distinguono per una lunga serie di crimini efferati: massacri, assassini e pulizia etnica documentati oltre ogni dubbio.
E’ infatti in questo periodo il massacro di 200 palestinesi a Deir Yassin, strage (di civili palestinesi) che passò alla storia e che fu perpetrata sotto la diretta responsabilità sempre di Menachem Begin.
Nascita dello Stato d’Israele.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale e la Guerra d’Indipendenza (1948-49) nasce il 14 maggio 1948 ufficialmente lo Stato d’Israele con la «Dichiarazione d’indipendenza» firmata dal Primo Ministro David Ben-Gurion, e preceduta da una risoluzione ONU, la numero 181 del 29 novembre 1947, che decise la spartizione (che non rispettava la demografia dell’epoca) dei territori.
Inutile dire che tale spartizione territoriale ha accentuato gli scontri tra popolazione, perché più che spartizione possiamo parlare di vera e propria razzia: il 73% della Palestina era diventata territorio ebraico, con oltre 750.000 rifugiati palestinesi.
Dopo soli 2 anni, nel 1950, Israele vota la Legge sulla Proprietà degli Assenti (5710-1950), una legge vergognosa che espropria la terra a tutti i profughi fuggiti durante la guerra.
I palestinesi vengono espropriati di tutto: case, terreni e attività commerciali.
In totale violazione della Risoluzione ONU 194 (12/1948) che sancisce il diritto dei profughi di tornare e di essere risarciti da Tel Aviv. Non solo i risarcimenti non sono mai avvenuti, ma i profughi si sono visti privare della propria casa.
La guerra del 1947/48 era stata preconizzata dal Presidente (dal 1926) dell’Università ebraica di Gerusalemme, Judah Magnes, il quale ha dichiarato che la creazione di uno stato ebraico in Palestina avrebbe condotto «alla guerra contro gli arabi».
Judah Magnes si riferiva al «Programma Biltmore» stilato a New York nel maggio del 1942 presso l’omonimo Hotel Biltmore, da un gruppo di sionisti americani appoggiati sia dai democratici che dai repubblicani statunitensi.
Tale programma del 1942 (ben prima che finisca la Seconda Guerra Mondiale) era appunto l’ennesimo tassello piazzato al posto giusto per la creazione dello Stato ebraico in terra palestinese!
Tra il 1917 e il 1948, e cioè tra la «Dichiarazione Balfour», il «Programma Biltmore» e la «Dichiarazione d’Indipendenza» avviene qualcosa che avrà ripercussioni in tutto il mondo e soprattutto nella causa ebraica: la Seconda Guerra Mondiale con l’Olocausto e l’immigrazione di massa.
Nel 1956 Israele, in accordo con le mire strategiche e gli interessi economici di Gran Bretagna e Francia attacca l’Egitto (che guarda caso aveva nazionalizzato il canale di Suez) conquistando Gaza e il Sinai, ma gli Stati Uniti costringono Tel Aviv a ritirarsi.
Nel 1964 gli stati arabi creano l’OLP (l’Organizzazione per la liberazione della Palestina), e presto questo gruppo darà inizio ad azioni di guerriglia contro Israele.
Nel 1966 la Siria permise a guerriglieri palestinesi di operare sul proprio territorio. Israele ovviamente minacciò ritorsioni per cui la Siria fece un patto di difesa con l’Egitto. In seguito a rappresaglie israeliane in Cisgiordania, Cairo assume un atteggiamento bellicoso, ma non va oltre.
Nel maggio del 1967 Nasser, il presidente egiziano, stringe un patto di difesa con la Giordania , che sembra mirare solo ad un rafforzamento strategico, e non a un effettivo attacco contro Israele.
Israele non aspetta e nel giugno del 1967 attacca l’Egitto, ben sapendo che avrebbe vinto in pochi giorni.
Questa è la nota Guerra dei 6 giorni, che segna l’umiliante disfatta araba.
In un attimo Israele occupa illegittimamente la Cisgiordania , Gaza, Gerusalemme Est, le alture del Golan ed il Sinai (poi restituito all’Egitto) e non si ritirò mai più nonostante le numerose risoluzioni dell’ONU (ad oggi sono circa 70).
Nel novembre dello stesso anno, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU condanna la conquista dei territori con la Risoluzione 242 imponendo il ritiro immediato dai Territori Occupati.
Israele accetterà 3 anni dopo tale Risoluzione senza però evacuare i territori, alla faccia del Consiglio di Sicurezza.
Il resto è storia…
Storia sono le condotte di Israele chiamate per ben tre volte “un insulto all’Umanità” dalla Commissione dell’ONU per i Diritti Umani (1977, 1985 e nel 2000).
Storia è anche la Risoluzione ONU A7RES/37/133 che nel dicembre del 1982 definì il massacro di Sabra e Chatila sotto la “personale responsabilità di Ariel Sharon” un “atto di genocidio”
Stiamo parlando di 1700 civili massacrati per due lunghissimi giorni dentro i campi profughi, protetti dall’esercito israeliano, a colpi di machete dai cristiano-falangisti.
L’elenco potrebbe continuare a lungo.
Sionismo cristiano
L’altra cosa da sapere, che non tutti conoscono, è il movimento dei «sionisti cristiani (Christian Zionists).
Anzi, spesso e volentieri, sono stati proprio dei cristiani (come George Walker Bush junior per esempio) che si sono rivelati i più forti sostenitori del ritorno degli ebrei a Gerusalemme.
“La teologia dei cristiani fondamentalisti d’America professa e attende la seconda venuta del Cristo con la conseguente fine del mondo, secondo una interpretazione della bibbia (…)”.
“Ma quell’evento sarà possibile solo quando gli ebrei avranno stabilito uno Stato ebraico su tutta la Palesino , e cioè ben oltre gli odierni confini di Israele "
L’«International Christian Embassy Jerusalem» ha tenuto fino ad oggi almeno quattro congressi internazionali sionisti cristiani: uno a Basilea e tre a Gerusalemme (la città madre del sionismo religioso).
Quindi il sionismo non è solamente un fenomeno ebraico, ma anche cattolico; non è solo un movimento politico ebraico, ma anche occidentale.
Esiste una forte corrente sionista pure tra i membri dell’amministrazione statunitense di ieri e oggi.
Basta leggere con attenzione i nomi della squadra “scelta” dal futuro presidente Obama per capacitarsene.
Pensate che nel 1978 la Camera dei Rappresentanti americana proclamò l’«Education Day USA», cioè il «giorno dell’istruzione». Una festa mobile che un anno cade il 24 marzo, un altro il 2 aprile, il 13 aprile, ecc. Tale data non è fissa perché segue il calendario giudaico-babilonese invece del classico giuliano. La data coincide con l’anniversario del rabbi Menachem Mendel Scheerson, il cosiddetto «rebbe», considerato dalla setta assidica dei Lubavitcher, il vero «Messia».
Come mai tutti i presidenti, da Carter fino a George Walker Bush, hanno ripreso e mantenuto una tradizione «culturale» assai poco laica, per non dire ebraica?
C’è da dire che Carter, mediatore non ufficiale nel 2008 nei processi di pace in Medioriente, ha dichiarato ultimamente che Hamas ha tenuto fede al patto di 6 mesi cessando il lancio di missili, Israele invece no!
Strano a dirsi, ma Israele non ha mantenuto la pace…
L’antisemitismo
Dopo questa delicata trattazione è doverosa una parentesi sull’antisemitismo.
I «semiti» sono: «(…) gli Accadi (Assiri, Babilonesi), i Cananei, gli Arami (fra i quali emergono i Fenici e gli Israeliti), infine gli Arabi».
«Affermare che gli ebrei sono semiti è pressappoco come affermare, per esempio, che i francesi sono europei»
Da questa precisazione si evince che pochissimi ebrei sono veramente dei semiti e che non tutti i semiti sono ebrei (infatti gli arabi sono effettivamente dei semiti).
Come non tutti gli ebrei sono sionisti, anzi i sionisti sono pochissimi, per fortuna!
Siccome oggi tra la popolazione ebraica non esiste praticamente quasi più nessun discendente originario di Sem, accusare qualcuno di antisemitismo equivale accusarlo di antiarabismo.
La conseguenza logica di questa affermazione è che oggi tra i più antisemiti - ironia della sorte – sono proprio i governi d’Israele!
L’antisionismo
Per fortuna anche nel mondo ebraico il sionismo non è, e non era ben visto, ecco cosa diceva nel 1935 lo scrittore israelita Ettore Ovazza: «il miglior alleato della politica razzista è oggi, suo malgrado, il sionismo nazionalista. E’ nostra ferma convinzione che mai la politica antisemita sarebbe giunta agli estremi che ha toccato, se non avesse avuto fra i suoi principali argomenti probatori, il cosiddetto focolare nazionale ebraico. Lo stesso ideale ebraico, dal punto di vista puramente religioso, predica il ritorno a Sion come un ritorno spirituale; ma poiché la nostra dottrina nega il proselitismo, le minoranze ebraiche nel mondo rimangono le legittime depositarie dell’idea monoteistica e della legge mosaica che sta alla base della Bibbia e della moderna civiltà. Nel 1934, voler interpretare il ritorno a Sion in senso strettamente territoriale è segno d’incomprensione storica e religiosa. Noi, per funzione religiosa storica e civile, siamo e dobbiamo essere interamente cittadini delle nazioni dove viviamo da secoli e di cui formiamo parte indissolubile ed integrante. Noi respingiamo nettamente i sionisti nazionalisti che vivono rispettati in parità di diritti civili e politici con tutti gli altri cittadini nelle nazioni d’Europa, e che sospirano invece verso la Palestina ; che con un occhio guardano a Roma e con l’altro a Gerusalemme
Concludo con una grande speranza, quella che riguarda naturalmente la grande pacificazione in Palestina, l’abbandono di ogni crimine e soprattutto l’abbattimento del «muro della vergogna» che è stato innalzato per impedire la creazione de facto dello Stato palestinese.
«Udite governanti…della casa d’Israele, che costruite Sion sul sangue e Gerusalemme con il sopruso!» perché «a causa vostra, Sion sarà arata come un campo e Gerusalemme diverrà un mucchio di rovine…».
L’antisionista e antisemita che ha fatto questa affermazione è il profeta Michea, originario della Giudea e contemporaneo del grande Isaia (VIII a.C.)
Per approfondire l’argomento, consiglio di leggere questi due libri:
- “Perché ci odiano”, Paolo Barnard, ed. BUR
- “Storia ebraica e giudaismo: il peso di tre millenni”, Israel Shahak, ed. Centro Librario Sodalitium
Per approfondire:
- “Il Tradimento degli intellettuali”, Paolo Barnard www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=86
- “Una guerra non necessaria” Jimmy Carter www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5453
- “Gaza chi ha violato la tregua?” Miguel Martinez www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5455
http://www.disinformazione.it/crimini_di_israele.htm
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robdidarcy · 4 months
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Henri Chapron (30 dicembre 1886 - 14 maggio 1978) è stato un importante carrozziere automobilistico francese . La sua carrosserie , creata nel 1919, si trovava nel sobborgo parigino di Levallois-Perret.
Chapron ha spostato la sua attenzione sulla Citroën DS lanciata di recente . La prima coupé DS rimodellata di Chapron fu la Le Paris del 1958.
Inizialmente, Chapron acquistò questi veicoli e li personalizzò come creazioni uniche. Molte di queste divennero varianti decappottabili uniche. La sua DS decappottabile fece scalpore al Motor Show del 1958. I dirigenti della Citroën vennero a trovarlo a Levallois per offrirgli un contratto di produzione.
Per due anni, i team Chapron e Citroën hanno lavorato fianco a fianco per rafforzare gli standard di sicurezza della vettura e ridurre al minimo i costi di produzione. Sulla base di un progetto del designer DS Flaminio Bertoni, Chapron sviluppò una carrozzeria decappottabile a due porte che fu venduta attraverso la rete di concessionari Citroën. La serie decappottabile fu presentata al Motor Show di Parigi del 1960.
La collaborazione ufficiale con Citroën iniziò nel 1961. Una notizia sul Daily Variety del 20 luglio 1961 notava che Cary Grant aveva "telefonato alla casa automobilistica francese Citroën per ordinare una nuova auto da utilizzare nel film" Quel tocco di visone . [3] Secondo quanto riferito, la fabbrica ha spedito "il modello da esposizione" allo studio senza esitazione e l'auto è presente in primo piano nel film, ottenendo una pubblicità chiave per il modello.
Chapron ha costruito questa "Décapotable usine" (decappottabile di fabbrica) - 1.365 auto in tutto. Ciò ha consentito agli acquirenti di beneficiare di una garanzia di fabbrica sui convertibili Usine acquistati. Le decappottabili di fabbrica utilizzavano una piattaforma DS fornita da Citroën, che comprendeva tutta la meccanica, i parafanghi anteriori, il parabrezza e le ruote. Chapron ha utilizzato il telaio completo, ma ha rinforzato vari elementi nella zona del pavimento. Le porte della berlina standard sono state allungate di 18 cm; Chapron ha rifatto i parafanghi posteriori. Chapron ha continuato a realizzare i propri veicoli basati su DS, tra cui Croisette , Palm Beach , Le Dandy , Lorraine e Le Leman.
A differenza delle decappottabili di fabbrica, Chapron utilizzava solitamente per i suoi modelli un parabrezza più basso di sei centimetri. I finestrini laterali, compresi quelli posteriori, potevano essere abbassati manualmente o elettricamente, a differenza dell'auto di serie. Venditore esperto e intenditore, Henri Chapron desiderava le pelli più pregiate . Mentre Citroën acquistava le sue pelli da Costil a Pont Audemer, Chapron le ordinava da Connolly in Inghilterra. Nel 1968, Chapron realizzò uno speciale modello presidenziale DS esteso per il governo di Charles de Gaulle .
Nel 1972, Chapron consegnò due modelli presidenziali SM al governo di Georges Pompidou . Queste gigantesche decappottabili a quattro porte furono utilizzate per la prima volta nel 1972 in occasione della visita della Regina Elisabetta II in Francia e continuarono ad essere utilizzate fino all'inaugurazione di Jacques Chirac nel 1995.
La ​​Presidentielle fu rimessa in servizio nel 2004, quando la Regina Elisabetta II revisionò truppe sugli Champs Elysees con Chirac il 5 aprile 2004, all'inizio della visita di stato di tre giorni della regina in Francia per celebrare i 100 anni di amicizia formale tra Francia e Gran Bretagna. L' Intesa Cordiale , firmata a Londra l'8 aprile 1904, risolse una serie di controversie coloniali e contribuì a stringere un'alleanza contro la risorgente Germania
La Citroën SM Mylord è stata progettata come una decappottabile completa a due porte, ovvero senza roll bar. È stata dotata di una carrozzeria a tre volumi con un piccolo cofano del bagagliaio, che nella parte posteriore riprendeva autenticamente il design del veicolo originale, in particolare la targa rialzata. Il prototipo della Mylord fu presentato al Motor Show di Parigi nel 1971 e le vendite iniziarono un anno dopo. La produzione fu complessa, a cominciare dal fatto che Chapron ricevette una carrozzeria standard da Chausson. La tecnologia e il pianale della SM Coupé rimasero sostanzialmente invariati; anche il passo è stato mantenuto. I montanti B e C furono rimossi, dopodiché Chapron installò ampi rinforzi nella zona della carrozzeria.
La carrozzeria modificata fu trasportata alla Citroën, dove furono installati il ​​motore, il telaio e altri componenti tecnici. Alla fine, l'auto è stata riportata all'officina di Chapron per rifare gli interni e verniciarli. Nel complesso, furono prodotte solo poche Mylord decappottabili; le fonti variano tra sette e otto copie. Quello che è certo è che in Francia sono stati venduti quattro veicoli; altri due sono andati in Spagna, uno nel Regno Unito. Un anno dopo la Mylord Cabriolet, Chapron sviluppò una versione berlina della SM di serie, l' Opera. Chapron sviluppò una berlina che rimase fedele al design del modello originale e alla fine rappresentò una versione ampliata della SM Coupé. Partendo da una carrozzeria SM in bianco, Chapron ha esteso notevolmente il passo. Le porte anteriori sono state accorciate e sono state apportate alcune modifiche nella zona della linea di cintura. Le porte posteriori erano un progetto interno di Chapron. Riprendevano la linea della coupé e presentavano anche la caratteristica piega davanti al montante posteriore.
Alla fine, Chapron rimosse il grande portellone posteriore e lo sostituì con una costruzione a tre volumi . La parte posteriore, a sua volta, corrispondeva al design della coupé. Il veicolo era molto pesante e aveva perso parte della manovrabilità del coupé. La Citroën SM Opera venne presentata al pubblico al Salone di Parigi del 1972. Nei due anni successivi, Chapron produsse un totale di otto berline Opera. Almeno due di essi sono ancora conservati. Un veicolo in ottime condizioni si trova nei Paesi Bassi, un altro in Germania.
Henri Chapron muore a Parigi nel 1978 e l'azienda stessa sopravvive per qualche tempo sotto la direzione della vedova. Meno di cinque mesi dopo la morte di Chapron, l'azienda presentò una conversione con carrozzeria Landaulet costruita per un ricco cliente olandese, basata su una Peugeot 604 allungata .
C'erano speranze che questo potesse portare a una produzione bassa ma costante di conversioni simili, come era accaduto durante le versioni speciali allungate di Chapron basate sulla Citroën DS.
Ciò non accadde, ma l'azienda produsse alcune versioni speciali di lusso (compresi i landaulet) della Citroën CX con interni riccamente equipaggiati. Le officine Chapron prepararono diversi veicoli Landaulet basati sulla CX 2400 Prestige, inclusa un'auto nuziale, consegnata nel 1981 e utilizzata per la prima volta per il matrimonio di Henri de Passau, Principe di Borbone Parma e Grande Erede e Maria Teresa Grand Duchessa. Fu poi utilizzato per le nozze del re Harald V di Norvegia , del principe ereditario di Norvegia, dell'arciduca Cristiano d'Austria e della principessa Marie Astrid, e infine del principe Nicola del Liechtenstein e della principessa Margaretha di Lussemburgo per i loro rispettivi matrimoni
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