#Procurious
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procurement-insights · 10 months ago
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Old PI Radio Broadcast Archives - The Lost Segments
How does IBM, Spend Matters, Procurious, and Ivalua's points of view in 2017 sound in 2024?
On March 26, 2009, I aired the very first episode of my radio show on the Blog Talk Radio Network. Ten years later, after almost 900 episodes, I decided to end the show, and it is understandable why it is hard to remember all of the segments. However, it wasn’t until I was able to recover some of what I thought were the lost episodes of the series that I was reminded of some of the great guests…
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affogonellamarmellata · 16 days ago
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sophie-blanceur · 9 months ago
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Brava così,
lasciati da me guardare mentre ti tocchi
Esplorati,
varca e allarga bene ogni tuo orifizio.
Spalancata,
impudica,
eccitata,
bagnata e aperta.
È esattamente così che ti voglio,
in favore del mio sguardo.
Adoro osservare ogni sfumatura di te,
la magistrale abilità delle tue esili dita
con cui ti procuri il piacere
da te tanto anelato.
Le vedo scorrere
a tratti lente
e in altri momenti più veloci,
laddove le tue esigenze si fanno più intense.
Bellissimo vederti contorcere e gemere per me.
Il tuo respiro si fa più forte.
Meravigliosa creatura dell'amore…
Sei mia!
È così che ti voglio!
Impudica meretrice,
maledettamente puttana in ogni tua voglia,
ma solo e unicamente per me!
Monia Monica Marina Morganti
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vuotipienidite · 9 months ago
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c’è uno spazio sottilissimo nel mio cuore in cui conservo tutti quei miei silenzi pieni di pensieri. come un foglio sottilissimo di un cielo stellato in cui ho lasciato quelle emozioni che non riesco mai a far uscire.
uno spazio fatto da tutte le aritmie che mi procuri, da ogni centimetro cubo di aria che mi manca quando parlo di te, uno spazio sottilissimo perché tu non prendi spazio, tu avvolgi tutto il mio spazio.
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gregor-samsung · 1 year ago
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Berlusconi è così egocentrico che se va a un matrimonio vorrebbe essere la sposa, a un funerale il morto!
Checché se ne dica Berlusconi, come tutti i ricchi, non può essere generoso. Se fosse generoso non sarebbe ricco.
I manifesti della campagna elettorale di Berlusconi sono il più grande successo degli imbalsamatori dai tempi di Tutankamen.
Berlusconi è un cattolico un po’ sui generis. Per esempio le sue idee religiose si limitano alla convinzione che Dio abbia creato l’uomo e viceversa.
Silvio Berlusconi: “Ogni ingiustizia mi offende quando non mi procuri direttamente alcun profitto”.
Berlusconi, in vacanza a Bermuda, ha rischiato un gravissimo incidente: stava facendo una passeggiata quando, per un pelo, non è stato travolto da un motoscafo.
I manifesti di Berlusconi che tappezzano le città italiane lo fanno sembrare di vent’anni più bugiardo.
Casini: “Ho una proposta: se vinciamo facciamo il Governo degli Onesti.” Berlusconi: “Bravo, e il pluralismo?”
Che cosa distingue Pietro Nenni, Bettino Craxi e Silvio Berlusconi? Nenni non sapeva dire bugie, Craxi non sapeva dire verità e Berlusconi non sa dire la differenza.
Oggi ho preso il coraggio a due mani ho telefonato a Berlusconi e gli ho detto: “Guardi che se vince le elezioni il mio posto di lavoro non si tocca!” E lui mi ha risposto: “E chi lo tocca? Anzi mi fa schifo solo a guardarlo!”
A pochi mesi dalle elezioni l’opinione pubblica è riuscita finalmente a capire la differenza che c’è tra Umberto Bossi e Silvio Berlusconi: Bossi è un povero pazzo, Berlusconi invece è ricco.
Mi sono svegliato nel 2010 e ho avuto paura perché Berlusconi aveva comprato tutto. Perfino la Costituzione aveva fatto riscrivere. Da Mike Bongiorno. Il primo articolo diceva: “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro? Avete vento secondi per rispondere. Via al cronometro”.
Già da scolaretto Berlusconi dava prova delle sue straordinarie qualità vendendo i “pensierini” ai compagni meno dotati. Cominciava insomma a manifestarsi in lui quella particolare attenzione verso i più somari che sarà in seguito origine del suo successo televisivo e politico.
Una volta Bossi mi ha accusato di peronismo. Sì, ha detto proprio: “Berlusconi è un peronista!”, ma non mi sono offeso perché credo che si riferisse alla birra Peroni che è l’unico peronismo che conosce bene.
Se Berlusconi vincerà le elezioni tutti gli italiani si convinceranno che le sorti del Paese sono in mano a un serial premier.
Il ritorno di Berlusconi al governo mi ricorda il recital di un cantante d’opera penoso in un teatro di Palermo. Eppure il pubblico alla fine si è alzato in piedi e ha urlato: “Bis! Bis!” E lui ha cantato di nuovo. Peggio di prima. Ma il pubblico era di nuovo in piedi a gridare: “Cantala di nuovo!” E il cantante: “Siete un pubblico meraviglioso, mi piacerebbe cantare ancora per voi, ma non posso cantare la stessa aria tre volte…” Allora un vecchietto in loggione si è alzato e ha urlato: “E no! Adesso tu la canti finché non la impari!”
Silvio Berlusconi è una persona per lo più umile, nonostante abbia avuto tutta la vita al fianco il fratello Paolo che farebbe venire il complesso di superiorità perfino a Amadeus.
Silvio Berlusconi è un uomo davvero molto fortunato. Così proverbialmente fortunato che qualche tempo fa la Repubblica di San Marino decise di emettere dei francobolli rappresentanti il suo sedere stilizzato. Ma ha dovuto subito ritirarli perché Emilio Fede li leccava dal lato sbagliato.
Silvio Berlusconi non solo non conosce Tabucchi, ma è anche convinto che Gogol sia un centravanti balbuziente.
Sappiamo che è difficile da credere, ma la vita di Berlusconi è basata su una storia vera.
Berlusconi fin da piccolo aveva detto: “O divento presidente del Consiglio o niente.” Be’ ce l’ha fatta: è riuscito a diventare tutt’e due.
Berlusconi paga tre miliardi di tasse al giorno? E’ più forte di lui, non riesce a essere modesto neanche quando fa il 740.
Berlusconi è uno che prima di darsi alla politica non faceva mistero delle sue passioni. Che, come diceva lui stesso, erano soprattutto due: la figa e Parigi. La figa perché è la figa. Parigi perché… Insomma con tutta la figa che c’è a Parigi!
Sono sicuro, ci vorranno magari vent’anni, ma alla fine Berlusconi diventerà un musical.
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Selezione di battute tratte da: Anche le formiche nel loro piccolo fanno politica. (E s’incazzano). 107 cattivi pensieri sulle ELEZIONI 2001, a cura di Gino&Michele per il Comitato Rutelli.
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misandric4 · 2 months ago
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Gli uomini li odierai anche ma mi sembra che con le stronzate che ti procuri da sola ci sia qualcuno che odi di più
mai negato di essere la mia hater n 1º, resta il fatto che gli uomini mi facciano schifo
non so cosa tu voglia provare con questo lol
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canesenzafissadimora · 1 year ago
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Sapere che esisti mi rende felice.
Sapere che sposti l’aria col tuo corpo,
che ti muovi e tutte le particelle dell’universo cooperano per far sì che il mondo profumi d’incanto mentre procuri sorrisi agli alberi; solo sapere che ogni tuo movimento
è elemento del rinascimento emozionale
mi sembra dia un senso profondo alla vita,
un senso denso d’immenso, di pace assoluta, di gioia divina.
Cioè tu esisti, tu vivi, tu ci sei e questo
è meraviglioso, semplicemente.
L’intreccio dei pensieri ha lo stesso odore
di due corpi che si amano in una stanza,
la fusione è aromaterapeutica per l’anima.
Le anime che si riconoscono si fiutano già da lontano.
Fusione e non rifiuto, e rifiutarsi diventa solo il desiderio di odorarsi più a fondo, da vicino.
Forse la nostra anima è composta da tutti i piccoli lembi di chi ci ha attraversato davvero. Pochi ma intensi.
Per questo è impossibile ritrovarne l’essenza altrove.
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Massimo Bisotti
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awesomebitchyfenix · 9 months ago
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Non chiudi le partite e questo è quello che succede
+ se procuri due rigori in 180 minuti stai al caldo in tribuna
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intotheclash · 2 years ago
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“Mi dovrai scusare”, gli ho detto. “Ma non ci riesco proprio a spiegarti com’è fatta una cattedrale. Non ne sono proprio capace. Non posso fare meglio di così”. Il cieco è rimasto seduto immobile e mi ascoltava con la testa abbassata. Ho detto: “Il fatto è che le cattedrali non è che significhino niente di speciale per me. Niente. Le cattedrali. Sono solo cose da vedere in tv la sera tardi. Tutto lì”. È stato a quel punto che il cieco si è schiarito la gola. Gli è venuto su qualcosa. Ha tirato fuori un fazzoletto dalla tasca di dietro. Poi ha detto: “Ho capito, fratello. Non è un problema. Capita. Non stare a preoccupartene troppo”, così ha detto. “Ehi, sta’ a sentire. Me lo fai un favore? Mi è venuta un’idea. Perché non ti procuri un pezzo di carta pesante? E una penna. Proviamo a fare una cosa. Ne disegniamo una insieme. Prendi una penna e un pezzo di carta pesante. Coraggio, fratello, trovali e portali qua”, ha detto. E così sono salito di sopra. Mi pareva di non avere più un briciolo di forza nelle gambe. Me le sentivo come dopo aver fatto una corsa. Ho rovistato un po’ nello studio di mia moglie. Ho trovato delle penne a sfera in un cestino sulla scrivania. E poi mi sono sforzato di pensare a dove potevo trovare il tipo di carta che mi aveva chiesto. Sono sceso in cucina e ho trovato una busta di carta del supermercato che aveva ancora delle bucce di cipolla in fondo.
L’ho svuotata scuotendola per bene. L’ho portata di là in soggiorno e mi sono seduto per terra vicino alle gambe del cieco. Ho spostato un po’ di roba, ho allisciato la busta e l’ho stesa sul tavolino. Il cieco si è tirato giù dal divano e si è seduto accanto a me sul tappeto. Ha passato le dita sulla busta. Ne ha sfiorato su e giù i margini. I bordi, perfino i bordi. Ne ha tastato per bene gli angoli. “Perfetto”, ha detto. “Perfetto, facciamola”. Ha trovato la mia mano, quella con la penna. Ha chiuso la sua mano sulla mia. “Coraggio, fratello, disegna”, ha detto. “Disegna. Vedrai. Io ti vengo dietro. Andrà tutto bene. Comincia subito a fare come ti dico. Vedrai. Disegna”, ha detto il cieco. E così ho cominciato. Prima ho disegnato una specie di scatola che pareva una casa. Poteva essere anche la casa in cui abitavo.
Poi ci ho messo sopra un tetto. Alle due estremità del tetto, ho disegnato delle guglie. Roba da matti. “Benone”, ha detto lui. “Magnifico. Vai benissimo”, ha detto. “Non avevi mai pensato che una cosa del genere ti potesse succedere, eh, fratello? Be’, la vita è strana, sai. Lo sappiamo tutti. Continua pure. Non smettere”. Ci ho messo dentro finestre con gli archi. Ho disegnato archi rampanti. Grandi portali. Non riuscivo a smettere. I programmi della televisione erano finiti. Ho posato la penna e ho aperto e chiuso le dita. Il cieco continuava a tastare la carta. La sfiorava con la punta delle dita, passando sopra a tutto quello che avevo disegnato, e annuiva. “Vai forte”, ha detto infine. Ho ripreso la penna e lui ha ritrovato la mia mano. Ho continuato ad aggiungere particolari. Non sono certo un artista. Ma ho continuato a disegnare lo stesso. Mia moglie ha aperto gli occhi e ci ha fissato. Si è tirata a sedere sul divano, con la vestaglia tutta aperta. Ha detto: “Che cosa state facendo? Ditemelo, voglio sapere”. Non le ho risposto. Il cieco ha detto: “Stiamo disegnando una cattedrale. Ci stiamo lavorando insieme, io e lui. Premi più forte”, ha detto, rivolto a me. “Sì, così. Così va bene”, ha aggiunto. “Certo. Ce l’hai fatta, fratello. Si capisce bene, adesso. Non credevi di farcela, eh? Ma ce l’hai fatta, ti rendi conto? Adesso sì che vai forte. Capisci cosa voglio dire? Tra un attimo qui avremo un vero capolavoro. Come va il braccio?”, ha chiesto. “Ora mettici un po’ di gente. Che cattedrale è senza la gente?” Mia moglie ha chiesto: “Ma che succede? Robert, che cosa stai facendo? Si può sapere che succede?” “Tutto a posto”, le ha detto lui. “E adesso chiudi gli occhi”, ha aggiunto, rivolto a me. L’ho fatto. Li ho chiusi proprio come m’ha detto lui. “Li hai chiusi?”, ha chiesto. “Non imbrogliare”. “Li ho chiusi”, ho risposto io. “Tienili così”, ha detto. Poi ha aggiunto: “Adesso non fermarti. Continua a disegnare”. E così abbiamo continuato. Le sue dita guidavano le mie mentre la mano passava su tutta la carta. Era una sensazione che non avevo mai provato prima in vita mia. Poi lui ha detto: “Mi sa che ci siamo. Mi sa che ce l’hai fatta”, ha detto. “Da’ un po’ un’occhiata. Che te ne pare?” Ma io ho continuato a tenere gli occhi chiusi. Volevo tenerli chiusi ancora un po’. Mi pareva una cosa che dovevo fare. “Allora?”, ha chiesto. “La stai guardando?” Tenevo gli occhi ancora chiusi. Ero a casa mia. Lo sapevo. Ma avevo come la sensazione di non stare dentro a niente. “È proprio fantastica”, ho detto.
Raymond Carver - Cattedrale
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curiositasmundi · 1 year ago
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youtube
Cannabis, 'Meglio Legale': “Le misure di Salvini sono mera propaganda”
“Si usano due pesi e due misure con differenti sostanze stupefacenti”. Commenta così Antonella Soldo, presidente dell’associazione 'Meglio Legale', le novità per il ritiro della patente comprese all’interno del nuovo Codice della strada promosso da Matteo Salvini. “Con l’alcol non cambia nulla, bisognerà continuare a dimostrare lo stato di ebbrezza”, spiega l’attivista per la legalizzazione della cannabis, mentre “nel caso delle altre sostanze stupefacenti bisognerà dimostrare soltanto la positività. Questo vuol dire che una persona può risultare positiva a un test avendo assunto sostanze anche ore prima”, sottolinea Soldo, che spiega come il nostro corpo, non percependo i cannabinoidi come tossici per l’organismo, smaltisca con lentezza la sostanza in questione. “C’è una sentenza di febbraio di quest’anno della Cassazione che dice che bisogna dimostrare lo stato di alterazione e non la semplice positività del guidatore”, ricorda la rappresentante di 'Meglio Legale', che sottolinea anche come, secondo i dati ISTAT, l’alcol procuri più incidenti alla guida rispetto alla cannabis. “Parliamo di una misura di mera propaganda, che Salvini aveva annunciato in conferenza stampa: ‘Se hai fumato una canna anche un mese prima, io ti ritiro la patente’. È una follia da ogni punto di vista scientifico e giuridico, che ovviamente sarà abbattuta pezzo pezzo dai tribunali”. Ovviamente, conclude Soldo, “chi guida in stato di alterazione va punito. Però chi guida avendo fumato una canna una settimana prima magari no, così come sembrerebbe assurdo punire qualcuno per aver bevuto whisky una settimana prima”, ricordando infine quanto, nonostante l’Italia abbia una tra le leggi più severe d’Europa sulle droghe, il consumo non sia diminuito.
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lastspace · 2 years ago
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Grazie per il nervoso che mi procuri, così spingo di più in allenamento (:
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sophie-blanceur · 2 years ago
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Brava così,
lasciati da me guardare mentre ti tocchi
Esplorati,
varca e allarga bene ogni tuo orifizio.
Spalancata,
impudica,
eccitata,
bagnata e aperta.
È esattamente così che ti voglio,
in favore del mio sguardo.
Adoro osservare ogni sfumatura di te,
la magistrale abilità delle tue esili dita
con cui ti procuri il piacere
da te tanto anelato.
Le vedo scorrere
a tratti lente
e in altri momenti più veloci,
laddove le tue esigenze si fanno più intense.
Bellissimo vederti contorcere e gemere per me.
Il tuo respiro si fa più forte.
Meravigliosa creatura dell'amore…
Sei mia!
È così che ti voglio!
Impudica meretrice,
maledettamente puttana in ogni tua voglia,
ma solo e unicamente per me!
Monia Monica Marina Morganti
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nominalappraisal · 19 days ago
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impress to
as clouds extent to carapace the ingenuous seek a falconers abject that the deterrents hold so modify imbibe reckon like a swift socking out of hell purchase the libel protect the honors of those abide one found rolling in the aggresses of chariot pentameter atone with which ways to herald in surmount declarations of obsidian regime and mountainous avarice that the proteges of policy austere internals' voluminous due to detachments salve the slay hath all but reemed out in parenthesis the stays known the speaking easiness of that which shalt deter a stasis involvement crisis known to fray in the vibral constituencies claimed and managed all enamored as for the sakes of things upbrought those of the chains and spangles and things entangled that make the doubling affect account for the markings flawed dote credulous as convenient and pepper for the till the lot antagonized and services prop for the advocation of the wills amidst the cloud cover despondence reiteration plots and absconding precipice for natural order of the plush and vital romp towards a better propagated virtuous cleansing vice's perplexity that the antiquities arrive for now subtle wont and enveloped in contagious papyrus by held serve sequential elements of folly fore and forgets the heard with the inclinations to marry cordials afforded laureates that roll from the tongue like connects-dots and herculean septum void suspicious as all livery tote film scrawl and open ends the betterment of knowledges accrue; the fathom of suspense idle prangs and series targets march accordingly off frets to spell out the civils proprietary comodulate in the most trivial account known to man as well as a relaxed echo concise in shear and inimitable occurrences the flash in the pan welcoming stakes of desertions counter amend-status wielding possibilities on hinge these brackish to the disheveled and proctor to the heavens seams extend allot and around the places hem of irrevocable discernment, stems that, the nominal attraction weighs on prototypical elastic-surveyance mechanisms in few feud hindrance the placid occupy the states, parameters new to finished although hath been unentangled since bare quartic reverences the proper ways to deceptive qualities; disarmament and salute the fan fare of dilemmas matching productive capture unconfederates known of malice, spite and idiom- intents application usually haste to be used as to taste the innocuity of the margins jammed in sequence on some flight while the requisitions embody personage and pliance along the ways as to work in politeness and rigored hope, saunter and spice the magistrate on business leave, through the integrals and their spite that the inefficiency lucid variable discrepancies détente committed unwarily through a nonsensical void in space too prolific, augments to the provincial and itemize the worldly gamut structure the hundreds of suppositions on tap, while walking become something within the aforementioned summit arrive to through the debutant of clear fiction with some force ideally incorporeal nonchalance to eddy and ever for the clad portrayals of radiant globular affect that switch the fiend into recomposite - if anything - as tiltedness weighs in for managerial supine as to recollect the environments and peril sought propound the vigils on the aromatics seek flaws typic and relay the thoughts on drama under appreciations handed out like flyers for the summer in a constant awe at retaliation's peak where the kempt arrive in common splendor by number polished quick the certainty in peril amidst the curtains shire further implications as the worsening beckons pertinences meridia of works apply the fortresses of timely arrangements that are certain as merchants wale proficients durst the spectrums of sight, the procurious nautilus sanguine sought after symbolism attach leashed kites manifested in the known of prevalence the interpretation gauged on stoic while the deliberate fail to notice and the testimonies of hopeful condolences adhere focus
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pettirosso1959 · 4 months ago
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Non è mio e non cito l'autore per rispetto della sua privacy. È però esatto. E Putin a Mosca stappa bottiglie di Champagne infatti. La querelle Trump- Zelensky spiegata, spero, bene.
Dopo qualche giorno e dopo essermi letto un sacco di roba, ascoltato parecchi video, compresi i trequarti d’ora originali mi sono fatto una idea ancor più precisa e vorrei elencare dei fatti, e poi provare a dare una interpretazione alla luce dei medesimi fatti.
Fatto 1) l’accordo con gli americani prevedeva 3 fasi: • Prima Fase: i leader si incontrano pubblicamente alla presenza della stampa, nello Studio Ovale. Davanti alla stampa si dichiarano stima reciproca e unità di intenti, credono nella possibilità di un accordo che sarà positivo. • Seconda Fase: a porte chiuse si mettono a punto i dettagli dell’accordo, si discute di punti deboli, punti forti, si fanno obiezioni e richieste e si tratta (eventualmente come dei cammellieri). • Terza Fase: Si fa una conferenza Stampa per illustrare al mondo l’accordo negoziato, o per spiegare perché non se n’è trovato ancora uno (E ci si mette d’accordo sul come dirlo).
Questo è un fatto, non una ipotesi. Alle delegazioni viene spiegato bene, si prendono accordi anche di dettaglio (come il dress code, i posti a sedere, eventuali interpreti, il protocollo ecc. ecc.) Funziona così sempre e questa volta non c��era alcun motivo perché fosse diverso, e infatti così è stato.
Fatto 2) è un dettaglio, ma Zelensky si presenta vestito al solito modo, modo non protocollare. Non è il primo a farlo, lo ha fatto anche Musk, ma Zelensky non è Musk, e non è nella stessa posizione. E questo è un fatto. Trump soprassiede, ma un giornalista no… e fa la domanda (sgradevole)
Fatto 3) Quasi da subito, ma in particolare dal 33° minuto in avanti Zelensky, che già si era dimostrato scettico, inizia a contestare Trump, gli dice che lui VUOLE garanzie, che non funzionerà, che Putin non rispetta gli accordi e poi gli dice che l’America non ha dei problemi perché c’è un Oceano di mezzo, anzi no, li avrà comunque lo stesso. A quel punto scatta la violenta reazione verbale di Vance prima, e Trump subito dopo. Fino qui i fatti, che credo siano incontestabili. ----------------------------- Veniamo alle interpretazioni, e qui ci metto del mio che è stato desunto da quel che ho letto anche da opinioni altrui: Per quanto possa essere buona la padronanza della lingua, l’inglese non è la lingua madre di Zelensky. E’ un errore non presentarsi ad un incontro così importante senza un interprete. Interprete che svolge alche il ruolo di “fusibile” di sicurezza riguardo a possibili intemperanze verbali da un alto o dall’altro e che comunque ti da tempo per riflettere meglio su quel che dici e quel che ascolti, specie se capisci direttamente.
Secondo errore, grave: non si dicono quelle cose in fase di apertura del negoziato, si dicono a porte chiuse, nella fase due. Non si può pensare di dire al presidente degli USA a casa sua, nel sancta sanctorum della Casa Bianca in mondovisione che lui non sa quel che dice, che il suo piano è destinato a fallire, e che lui parla perché ha le chiappe al sicuro. Non si può.
E se non si capisce il perché è meglio che si smetta di leggere e ci si procuri Topolino che forse è una lettura più alla portata di chi legge. Ma non è solo una questione di forma, è una questione di sostanza. Probabilmente Zelensky non ha capito il gioco di Trump. Che è un gioco molto interessante. Trump non promette una alleanza militare, ma un accordo economico che porterà molti interessi americani in Ucraina. Così facendo ottiene una serie di vantaggi: Fa vedere ai suoi elettori che i miliardi spesi finora e quelli presumibilmente futuri non sono a fondo perduto ma c’è un ritorno economico (in fase due si sarebbe potuto negoziare sul quanto). Rende l’Ucraina inattaccabile dai Russi proprio perché sede di grandi interessi economici americani, con sedi dipendenti ecc. che non possono impunemente essere neanche sfiorati. Lo stesso di ciò che avviene per Taiwan, rispetto alla Cina Popolare. Non prende i russi di petto, mettendo una alleanza militare alle porte di casa loro, almeno formalmente. E ai russi non piace perdere la faccia, a Putin men che mai. E così scongiura future reazioni revansciste. -------------------------------- A questo punto i casi sono due: O Zelensky non ha compreso nulla di quello di cui si trattava, e non lo ha fatto perché non ha l’acume politico, la sensibilità istituzionale e la caratura, ossia è un perfetto imbecille che faceva il comico e si è trovato a giocare un ruolo molto più grande di lui Oppure ha interpretato una parte ovvero realmente NON vuole un accordo perché vuole la guerra. E la può volere perché è folle, perché è corrotto, perché spinto da altri. Qualcuno suggerisce che sia stato indotto a far così da alcuni personaggi UE e Dem Americani. Costoro sarebbero mossi dal desiderio di veder fallire Trump che sta facendo traballare una certa narrativa ed evidenziando la pochezza dell’Europa e spinti dal non voler perdere la loro fetta di potere e gli ingenti profitti che sperano di realizzare con la produzione di armi. Oltre che da aver bisogno di qualcosa con cui mascherare il loro fallimento nei rispettivi paesi. --------------------------------- In entrambe i casi il presidente ucraino ne esce male. Ma purtroppo ne esce danneggiato anche Trump, il cui piano subisce una botta d’arresto, seppur momentanea, e la cui figura viene strumentalizzata dagli “Stranamore” europei per demonizzarlo come l’aggressore del povero Sniffolo. Ne esce malissimo la UE che dimostra la sua inconsistenza e la nullità della sua presunta classe dirigente. L’unico che gongola, a cui Zelensky ha fatto un involontario grande assist, è proprio Putin, quello che meno merita di avere vantaggi di sorta.
E l'intento era proprio di danneggiare DJT.
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valdorciapensiero · 6 months ago
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Non tutti gli amori nutrono, alcuni depauperano e prosciugano. Altri creano spazi, anzi voragini. Altri ancora che devastano, altri che accudiscono, altri che trasformano.
Alcuni spalancano le finestre dell´anima e fanno entrare gioia, aria e vento, altro invece si preoccupano solo di ternersi al riparo dalle intemperie, senza un futuro.
Non tutto gli amori fanno crescere e hanno le alli, alcuni le ali le tarpano le legano al corpo e impediscono di volare. Quando si ama davvero c´è benessere e pace e tranquilità, e anche regala benessere. Nessun amore regala dolore e sofferenza, per lo meno non per tempo prolungato.
I vampiri si insinuano lentamente ma costantemente nel mondo interiore della vitima. I sensi di colpo si alterneranno alle manipolazioni, in cambio di apparente protezione ed amore.
Ma questo (presunto) amore, ha un costo davvero troppo elevato.
La rete di seduzione intrecciata con perizia dal vampiro, farà cadere la sua vitima un una baratro di cupa disperazione, senza rendersi contro di cosa le procuri davvero così tanto dolore.
Più starà male, piu avrà bisogno di lui, piu berrà da quel calice di acqua avvelenata e piu starà male. E il copione disfunzionale continuerà a mietere vittime e sofferenza.
Dobbiamo ricordare sempre che esiste un dominante perché c´è la sua sottomessa e viceversa.
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gamingpark · 11 months ago
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League of Legends sarebbe molto meno tossico se i giocatori più intensi si fossero buttati su questo gioco. Battlerite non merita di essere dimenticato
avete mai perso una partita di League of Legends perché in squadra c’è un puffo che si preoccupa solo di aumentare il proprio K/D? Non rispondete, è una domanda retorica: è successo a tutti noi. La cosa migliore da fare è che chi cerca un combattimento si procuri delle ARAM, ma si vede che nella pratica si trova di tutto nel matchmaking. E le cose sarebbero molto più semplici se queste persone…
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