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#Senza Nuvole
fairyb0ii · 8 months
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fallimentiquotidiani · 11 months
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Mi siedo qui, sono stanco
La vita, l'universo, tutto quanto
Sulla sponda del fiume prego il vostro dio
Che il prossimo cadavere che passa non sia il mio
Ammiro improbabili prove di volo
Paracadute difettosi, fiori rossi al suolo
È la vita che va, è la vita che va, è la morte che viene
Ma è un tenore di morte, un lusso che non mi appartiene
In fondo alla notte, la fine del viaggio
Una vita al di là del male e del peggio
E canto nanana nanana nanana nana
Nanana nana, per farmi coraggio
E ripenso alle due o tre cose che mi fanno stare meglio
Morirti fra le labbra e un sorriso al risveglio
È la vita che va, è la vita che va, è una piccola morte che viene
Esercizi di stile che scorrono nelle vene
E chissà quando guarirà questo cuore anoressico
Condannato per l'eternità a girare in tondo, in tondo, in tondo, in tondo
Che risposte ci suggerirà questo vento dislessico
Che porta con sé solo nuvole, nuvole, nuvole senza Messico
Nel lento e inesorabile precipitare degli eventi
Quale magia fa sì che ancora si canti
Volare oh, volare oh, e che poi ci si perda
Nel blu dipinto di merda
Ammiro gli inutili segni di croce
Di chi aspetta la guerra per morire in pace
È la vita che va, è la vita che va, è la morte che viene
È la consolazione del morire insieme
E riciclo parole, riciclo pensieri, riciclo la mia faccia
Riciclo un'immagine di te fra le mie braccia e canto
Nanana nanana nanana nana
Nanana nana sotto la doccia
E ripenso alle due o tre cose che mi fanno davvero
Annegarti negli occhi, rubarti il respiro
È la vita che va, è la vita che va, è un'altra piccola morte che viene
Esercizi di stile dentro le vene
E chissà quando guarirà questo cuore anoressico
Condannato per l'eternità a girare in tondo, in tondo, in tondo, in tondo
Che risposte ci suggerirà questo vento dislessico
Che porta con sé solo nuvole, nuvole, nuvole senza Messico
E chissà quando guarirà questo cuore anoressico
Condannato per l'eternità a girare in tondo, in tondo, in tondo, in tondo
Che risposte ci suggerirà questo vento dislessico
Che porta con sé solo nuvole, nuvole, nuvole senza Messico
E che voglia di piangere ho
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chiamamiely · 24 days
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A certe cose, non ci si abitua mai.
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penelopeparis · 11 months
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Un insieme di traumi.
Trapiantata non in un paese.Indiscreta anticonformista.Un’armatura di nuvole. Fuori dalle righe, la verità di una vita scomoda.Non posso essere diversa da ciò che sono . Il cervello a 1000 km/h il corpo no. Paura di niente, solo dei mostri della mente. Non li combatto! Sto a guardare e non succede mai nulla. se non un tempo speso male. Ti dirò cosa penso, senza pensare se ti farà male. Forse…
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solosepensi · 5 months
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Discorso all’umanità
Mi dispiace, ma io non voglio fare l’Imperatore, non è il mio mestiere, non voglio governare ne conquistare nessuno, vorrei aiutare tutti se possibile, ebrei, ariani, uomini neri e bianchi, tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l’un l’altro. In questo mondo c’è posto per tutti, la natura è ricca, è sufficiente per tutti noi, la vita può essere felice e magnifica, ma noi lo abbiamo dimenticato. L’avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell'odio, ci ha condotti a passo d’oca fra le cose più abbiette, abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformato in cinici, l’avidità ci ha resi duri e cattivi, pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza, senza queste qualità la vita è violenza e tutto è perduto. L’aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti, la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà nell'uomo, reclama la fratellanza universale, l’unione dell’umanità. Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente. A coloro che mi odono, io dico, non disperate! L’avidità che ci comanda è solamente un male passeggero, l’amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano. L’odio degli uomini scompare insieme ai dittatori e il potere che hanno tolto al popolo ritornerà al popolo e qualsiasi mezzo usino la libertà non può essere soppressa.
Soldati! Non cedete a dei bruti, uomini che vi disprezzano e vi sfruttano, che vi dicono come vivere, cosa fare, cosa dire, cosa pensare, che vi irreggimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie. Non vi consegnate a questa gente senza un’anima, uomini macchina, con macchine al posto del cervello e del cuore. Voi non siete macchine, voi non siete bestie, siete uomini!
Voi avete l’amore dell’umanità nel cuore, voi non odiate, coloro che odiano sono quelli che non hanno l’amore altrui. Soldati! Non difendete la schiavitù, ma la libertà! Ricordate nel Vangelo di S. Luca è scritto – “Il Regno di Dio è nel cuore dell’uomo” – non di un solo uomo o di un gruppo di uomini, ma di tutti gli uomini. Voi ,voi il popolo avete la forza di creare le macchine, la forza di creare la felicità, voi il popolo avete la forza di fare che la vita sia bella e libera, di fare di questa vita una splendida avventura. Quindi in nome della democrazia usiamo questa forza, uniamoci tutti! Combattiamo per un mondo nuovo che sia migliore, che dia a tutti gli uomini lavoro, ai giovani un futuro, ai vecchi la sicurezza. Promettendovi queste cose dei bruti sono andati al potere, mentivano! Non hanno mantenuto quelle promesse e mai lo faranno! I dittatori forse sono liberi perché rendono schiavi il popolo. Allora combattiamo per mantenere quelle promesse, combattiamo per liberare il mondo, eliminando confini e barriere, eliminando l’avidità, l’odio e l’intolleranza. Combattiamo per un mondo ragionevole, un mondo in cui la scienza e il progresso diano a tutti gli uomini il benessere. Soldati, nel nome della democrazia siate tutti uniti!
Hannah puoi sentirmi? Dovunque tu sia abbi fiducia. Guarda in alto Hannah le nuvole si diradano, comincia a splendere il sole. Prima o poi usciremo dall'oscurità verso la luce e vivremo in un mondo nuovo, un mondo più buono in cui gli uomini si solleveranno al di sopra della loro avidità, del loro odio, della loro brutalità. Guarda in alto Hannah l’animo umano troverà le sue ali e finalmente comincerà a volare, a volare sull'arcobaleno verso la luce della speranza, verso il futuro. Il glorioso futuro che appartiene a te, a me, a tutti noi. Guarda in alto Hannah, lassù.
Charlie Chaplin - Discorso all’umanità
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perpassareiltempo · 28 days
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"Davvero ti va di fare l'amore?" "Certo." C’era qualcosa di erotico in quel cupo cielo invernale, con quella fitta coltre di nuvole, il grigio, il vento freddo. Tutto sembrava fatto apposta per spingere a cercare la pelle dell’altro.  In quel colore grigio sconfinato, veniva voglia di chiudersi a lungo in una stanza. E in quella stanza, abbandonarsi a un piacere senza limiti, come se fosse l’unico posto al mondo dove poterlo fare.
Banana Yoshimoto - Ricordi di un vicolo cieco
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Ringrazio, per così dire, la sadica @vpervaffanculo
Rules: Pick a song for every letter of your url and tag that many people
T - There Is a Light That Never Goes Out - The Smiths
H - Hurricane - Bob Dylan
E - Enjoy the Silence - Depeche Mode
U - Una Storia Sbagliata - Fabrizio De André
N - Now You're Taken - Mogwai
B - Blister in the Sun - Violent Femmes
E - Ekki Múkk - Sigur Rós
A - Anonimo - Lucio Battisti
R - Rock the Casbah - The Clash
A - Alison - Slowdive
B - Bluebird of Happiness - Mojave 3
L - Lullaby - Low
E - Enver - Offlaga Disco Pax
L - L'equilibrio - Scisma
I - Incenerate - Sonic Youth
G - Grace - Jeff Buckley
H - High and Dry - Radiohead
T - Transmission - Joy Division
N - No Time No Space - Franco Battiato
E - Ecstasy - Soviet Soviet
S - Stranamore - Roberto Vecchioni
S - Stella di Mare - Lucio Dalla
O - One of These Days - Pink Floyd
F - Fade Into You - Mazzy Star
B - Breed - Nirvana
E - E Penso a Te - Lucio Battisti
I - I'm the Ocean - Neil Young
N - Nuvole Senza Messico - Giorgio Canali
G - Goodbye Stranger - Supertramp
Non taggo nessuno perché di alcuni avrei paura a vedere gli abbinamenti
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angelap3 · 25 days
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LA LEGGENDA DELLA STELLA ALPINA
Una volta, tanto tempo fa, una montagna malata di solitudine piangeva in silenzio.
Tutti la guardavano stupiti: i faggi, gli abeti, le querce, i rododendri e le pervinche.
Nessuna pianta però poteva fare qualcosa, poiché legata alla terra dalle radici. Così neppure un fiore sarebbe potuto sbocciare tra le sue rocce.
Su dal cielo, se ne accorsero anche le stelle, quando una notte le nuvole erano volate via per giocare a rimpiattino tra i rami dei pini più alti, una di loro ebbe pietà di quel pianto e senza speranza scese guizzando dal cielo. Scivolò tra le rocce e i crepacci della montagna, finché si posò stanca sull’orlo di un precipizio. Brrr!!! … Faceva freddo …
Era stata proprio pazza per aver lasciato la serena tranquillità del cielo!
Il gelo l’avrebbe certamente uccisa… Ma, la montagna corse ai ripari, grata per quella prova d’amicizia data col cuore. Avvolse la stella con le sue mani di roccia in una morbida peluria bianca. Quindi, la strinse legandola a sé con radici tenaci…
E quando l’alba spuntò, era nata la prima Stella Alpina…
-- Leggenda
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mucillo · 4 days
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"CONSIGLI AL POETA"
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Sii come l’acqua
quella della sorgente e delle nuvole
puoi essere iridato od incolore
ma che nulla ti fermi
neanche il tempo
Non ci sono strade troppo lunghe
né mari troppo lontani
Non temere né il vento
né ancor meno il caldo o il freddo
Impara a cantare
senza stancarti mai
mormora e insinuati
o strappa e travolgi
Balla o zampilla
Sii l’acqua che dorme
che corre che gioca
l’acqua che purifica
l’acqua dolce e pura
perché essa è la purificazione
perché essa è la vita per i vivi
e la morte per i naufraghi
(Philippe Soupault) 
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precisazioni · 2 months
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non riesco a capacitarmi di come la maggior parte delle persone, o almeno così mi pare di capire, viva senza riflettere sulle scelte da intraprendere, senza interrogarsi su ciò che accade intorno e senza considerare il loro rapporto con gli eventi: ho la netta impressione che, a parte la routine, in molti vivano più o meno a caso. non mi riferisco a un'indole impulsiva che, tra parentesi, in molti casi mi appartiene pure, quanto a una mancata voglia di razionalizzare e analizzare, in un ventaglio di azioni e riflessioni che vanno dal decidere cinque minuti prima cosa mangiare per cena, a come essere un buon coinquilino, alle ragioni che spingono gli altri, dal vicino di casa ai completi sconosciuti, a comportarsi in determinati modi: va bene avere la testa in aria, io stesso ne faccio largamente parte, ma se arrivano in età adulta a cascare dalle nuvole come quando erano adolescenti vuol dire che hanno vissuto un privilegio tale da concedersi di non reagire
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ilpianistasultetto · 2 months
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Drinnn-drinnn-drinnn... guardo il cell, 02 ecc..ecc..e' il prefisso di Milano, mi dico. Sara' mia figlia che chiama da casa di qualche suo amico.
-pronto!
- buongiorno sig. Roberto, sono Giuseppe dell'agenzia immobiliare di Milano. Ci siamo sentiti qualche mese fa per la sua casa di NoLo. Allora, ha deciso di venderla?
Io cado dalle nuvole, credevo di aver detto chiaro e tondo che non avevo nessuna intenzione di vendere, visto che ho acquistato quella casa da poco tempo..
- No, guardi, ci deve essere un equivoco..
- Ma non le interesserebbe prendere una casa piu' grande? Guardi, ne abbiamo una in via Marco Aurelio, a 100metri da casa sua. Un vero affare, da non perdere. Un bel primo piano di 100mq a soli 500mila euro. Sa, sig. Roberto, occasioni cosi non capitano tutti i giorni. Anzi, forse non le capiteranno mai piu'. Una casa cosi' non si prende per meno di 800mila euro.
Io: scusi, sig. Giuseppe, i 100mq delle agenzie immobiliari li conosco bene, saranno 80 a malapena. E poi, con tanti "cummenda" che sono a Milano, "l'affare del secolo" lo propone a un terrone romano come me? E poi ancora, se e' l'occasione della vita, perche' non la ferma lei e poi la rivende mettendosi in tasca bigliettoni e bigliettoni di plusvalenza come il duo LaRussa- Santanche' con villa Alberoni?
Ho riattaccato senza nemmeno salutare..
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kon-igi · 2 months
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IL RAGAZZO E LA MONTAGNA
C'era una volta un giovane esploratore, la cui più grande passione era addentrarsi in tundre, scendere in ghiacciai e percorrere deserti alla ricerca della Gemma Preziosa.
Ogni luogo della terra aveva una propria Gemma Preziosa - scintillante, tenebrosa, rubescente o lattiginosa - e lui aveva viaggiato già mezzo mondo ed esplorato mille lande impervie per trovarle e collezionarle tutte.
Nella sua casa aveva una stanza intera piene di tali meraviglie, tutte racchiuse in teche di cristallo, ma il giovane esploratore non amava tornare nella propria casa, se non per riporvi i suoi tesori.
Intendiamoci, adorava la propria casa e la propria città, voleva bene ai suoi genitori e stava bene con i suoi tanti amici, ma il suo animo inquieto lo portava puntualmente a guardare le nuvole fuori dalla finestra, desiderando di poterle cavalcare e andarsene via col vento.
Un giorno sentì parlare dell'Ultima Montagna e di come al suo interno fosse la celata la pietra più preziosa di tutte: il Cuore di Gea.
L'Ultima Montagna si trovava nel paese di Finisterrae e il suo vecchio mappamondo non aveva ancora finito di girare che lui si era già messo in cammino.
Non fu un viaggio facile, né per le gambe né per il cuore, perché dovette salutare molte persone - Finisterrae era lontana - e parte del suo percorso lo dovette fare a piedi, passo dopo passo, senza mai più incontrare anima viva (tranne i ragni, che gli tennero compagnia nelle lunghe notti insonni ma che però non erano gran conversatori).
Quando arrivò all'Ultima Montagna rimase con la bocca spalancata per qualche minuto (i ragni controllarono preoccupati se ci fossero delle carie ma uscirono soddisfatti): un'enorme montagna scintillante di materiale translucido giallo paglierino svettava fino a quasi bucare la volta del cielo.
Ma il suo stupore si tramutò ben presto in preoccupazione quando, a un esame più attento, il giovane esploratore si rese conto che la montagna era in realtà un enorme conglomerato di Crisoberillo come non se n'erano mai visti in alcun libro di geologia.
Molto bene - pensò con stanca autoironia, guardando il suo piccone - sulla Scala delle Durezza di Mohs il crisoberillo ha un punteggio di 8,5 ma volendo considerare il bicchiere mezzo pieno mi è andata anche bene... la montagna poteva essere fatta di Rubino o di Zaffiro!
E cominciò a scavare una galleria per raggiungere il Cuore di Gea.
Man mano che avanzava a fatica all'interno della montagna, egli si rese conto di una cosa molto strana: per ogni colpo di piccone e di scaglia di crisoberillio che cadeva a terra lui sentiva di perdere qualcosa.
Ma cosa? - si chiese.
Non lo so - si rispose.
E allora pensò di riempire quei vuoti nel cuore immaginando il momento in cui avrebbe finalmente scalzato dalla roccia il Cuore di Gea... la gioia di sentirlo pulsare tra le proprie mani, gli occhi socchiusi per schermarsi dal bagliore di mille soli di puro cristallo, lo stupore delle persone al suo ritorno, la teca gigante già pronta al centro della sua collezione.
Quello di cui in un primo momento il Giovane Esploratore non si rese conto è che ogni picconata stava sottraendo un minuto alla sua vita e le picconate erano tante e il tempo scorreva avanti in una sola direzione, dritto come la galleria che sventrava la montagna.
Le mani che impugnavano il piccone invecchiavano, come invecchiavano le domande che lui si faceva...
Perché? Da dove? Verso cosa?
Quando le domande diventano opprimenti, i colpi del piccone rallentavano, salvo poi riprendere forza al pensiero della gemma che ogni giorno si avvicinava.
E poi, dopo mille eternità l'ultima picconata, la parete che crolla ed ecco il Cuore di Gea, sospeso nel buio luminescente di un antro nel ventre della colossale montagna.
Ma il Giovane Esploratore non poteva più definirsi tale.
Non stava più esplorando nulla e di certo non era più giovane.
Con passo incerto e polverose mani tremanti si avvicinò al Cuore di Gea e fece per prenderlo.
Ma si fermò.
Verso cosa? E perché?
E poi la domanda giusta.
Da dove?
Da dove vengo? Cosa ho lasciato? Chi ho lasciato?
E voltandosi vide che la lunga galleria che portava all'esterno era disseminata di corpi, congelati nell'atto di colpire la roccia.
Erano tutti lui, metro dopo metro sempre più vecchio, bloccati nell'attimo in cui aveva deciso di cancellare un ricordo per fare spazio al pensiero della Gemma Più Preziosa.
Sono morto? - si chiese.
Sì, ogni volta - si rispose.
Il Cuore di Gea lo guardava con occhio pulsante ma la mano, dimagrita e raggrinzita, scese sul fianco.
Non era quello che voleva... quello era ciò che aveva deciso di volere per cancellare i veri desideri, quelli che lo tenevano vivo in attesa del domani.
E il vecchio ragazzo si voltò e tornò indietro, accarezzando con una mano sempre più giovane tutti i sé che aveva lasciato morire per non aver voluto ricordare come vivere.
E li perdonò tutti, uno a uno, finché la luce del sole non gli baciò le palpebre socchiuse e lui non ritrovò la voglia di esplorare, mai perduta ma solo addormentata sotto a una pesante coperta di tristi rimpianti.
E come il mappamondo tornò a girare, il vero Cuore di Gea riprese a battergli nuovamente nel petto, perché Finisterrae è quel luogo che comincia nel punto in cui appoggi il piede per iniziare il viaggio verso il domani.
Questo post è dedicato a @seiseiseitan, per me il più grande esploratore <3
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catsloverword · 2 months
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Voglio impazzire, ma di una sana follia.
Voglio mangiare nuvole e correre sopra zucchero filato.
Voglio urlare a squarciagola il mio silenzio ferito.
Voglio saltare sul letto come fanno gli adulti quando tornan bambini.
Voglio camminare sul filo del rasoio, ma senza lame.
Voglio vivere a morte e morire di vita vera.
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libero-de-mente · 3 months
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Ore 7:00, la vibrazione del telefonino mi distoglie da quel torpore del sabato mattina. Quando ti concedi qualche minuto in più. La testa piena di pensieri, oggi ci sarà un evento particolare e importante per uno dei miei figli.
Un obiettivo per il suo futuro.
Ma il telefonino vibra, guardo chi è... mia madre.
Mi si forma sempre un nodo alla gola, paura che le sia successo qualcosa.
- Pronto - rispondo con un filo di voce
- Ciao Rino, ti ho preso un regalo e non te l'ho dato ieri.
- Un regalo? Perché mamma?
- Perché oggi è il tuo compleanno, Rino hai sempre la testa fra le nuvole.
Si mette a piangere preoccupata della mia memoria evanescente - Sei sempre stato così - mi dice.
- Così come mamma?
- A modo tuo.
"A modo mio". Ancora si fa fatica a comprendere che sarebbe più giusto dire "in un mondo mio". Dove tutto sarebbe più giusto, senza le terribili notizie di cronaca internazionale di queste ore.
- Si mamma, "a modo mio"... comunque grazie del regalo.
- Poi passi da me che ti abbraccio?
- Si mamma, dopo passo.
Chiudo la telefonata, ho addosso un'angoscia e tanta paura. La vita è strana, fugge ma si lascia prendere, spesso ti illude e non riesci ad afferrarla.
Mi lacrimano gli occhi, oggi mia madre mi ha fatto gli auguri di buon compleanno. Compirò gli anni tra un mese. La sto lentamente perdendo.
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neropece · 3 months
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“yellow and shadow” photo by Fabrizio Pece (tumblr | 500px | instagram)
Quella mattina, il sole si stagliava nel cielo senza nuvole come un faro implacabile, illuminando ogni angolo della città con la sua luce accecante. Era una di quelle giornate in cui l'aria stessa sembrava pulsare di calore, avvolgendo la città in una morsa soffocante.
Tra le vie trafficate e i marciapiedi gremiti, c'era un ragazzo che avanzava con passo misurato. Indossava una felpa grigio chiaro e un piumino giallo che brillava al sole come un faro di luce in mezzo al caos della città. Il suo nome era Carlo, e in quel momento, il suo unico obiettivo era sfuggire al calore implacabile.
Costeggiando una parete del colore del suo piumino, Carlo avanzava senza uno scopo preciso, lasciando che i suoi pensieri vagassero liberamente come nuvole alla deriva. Non c'era fretta nei suoi passi, solo una calma apparente che celava un tumulto interiore.
Ad un certo punto, si fermò di fronte a un vecchio bar, le finestre appannate dalla condensa e la vernice sbiadita dal tempo. Mentre contemplava il panorama desolato, sentì qualcuno chiamare il suo nome. Si voltò e vide un vecchio amico, un fantasma del passato che tornava a tormentarlo con ricordi sepolti.
Senza scambiare una parola, i due si guardarono negli occhi per un istante, il peso del tempo e delle scelte sbagliate pesando sulle loro spalle. Poi, con un cenno impercettibile del capo, si separarono, ognuno tornando al proprio cammino solitario.
Carlo riprese il suo vagabondare tra le strade affollate, lasciandosi alle spalle il passato e abbracciando l'incertezza del futuro. In quel momento, non c'era spazio per rimpianti o rimorsi, solo la consapevolezza fugace di essere vivo e di camminare lungo il confine sottile tra il giallo e l'ombra.
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dinonfissatoaffetto · 2 months
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Senza dir niente a nessuno
e senza un preventivo di spesa
il mandorlo stanotte ha messo i fiori.
Le nuvole più bianche nel cielo
mi han dato la notizia.
- Nino Pedretti
P.s. nella foto un ciliegio, il mio.
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