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#TORRE SANTA CATERINA
ernestdescalsartwok · 5 months
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BARRI-LA GUIA-MANRESA-ART-PINTURA-PAISATGES-PANORAMICA-COVA-SANT IGNASI-CAMPS-ARBRES-SANTA CLARA-PINTOR-ERNEST DESCALS por Ernest Descals Por Flickr: BARRI-LA GUIA-MANRESA-ART-PINTURA-PAISATGES-PANORAMICA-COVA-SANT IGNASI-CAMPS-ARBRES-SANTA CLARA-PINTOR-ERNEST DESCALS- Panorámica con los edificios del BARRI de LA GUIA en la ciudad de MANRESA, los campos y el conjunto de árboles del primer término gratifican la visión del paisaje, al fondo, en la lejanía, muchas casas que se van difuminando, contraste de la COVA de SANT IGNASI, el Convent de SANTA CLARA y el hospital de Sant Joan de Déu, caminos que nos llevan a la Torre de Santa Caterina y que nos reconfortan con su placidez paisajista. Pintura del artista pintor Ernest Descals sobre papel de 50 x 70 centímetros, pintar paisajes inéditos en las cercanías de Manresa, Catalunya Central.
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curiositasmundi · 1 year
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Secondo i modelli, sarebbe dovuta arrivare a conquistare l’intero Mediterraneo nei prossimi 100 anni e invece è già arrivata a Nizza, in Francia, e in soli 10 anni ha già colonizzato le coste pugliesi. Complici - neanche a dirlo - i cambiamenti climatici e incauti comportamenti umani. L’invasore è la pianta marina aliena Halophila stipulacea, arrivata attraverso il canale di Suez “a bordo” delle navi commerciali, come molti altri migranti lessepsiani.
[...]
La presenza aliena nel porto di Otranto era stata segnalata in una rivista scientifica di botanica nel 2012, ma era molto limitata. «Si trattava di un’osservazione praticamente puntiforme, nelle acque basse del porto di Otranto, pubblicata su una rivista di nicchia. Invece lo scenario che ci si è presentato davanti è quello di un’imponente prateria sottomarina di Halophila nel porto di Otranto: a quel punto era necessario capire quanto e dove fosse diffusa questa pianta aliena lungo le coste pugliesi, e se arrecasse danni alla biodiversità»continua Luigi Musco. Proprio come la nostrana Posidonia oceanica, anche l’Halophila stipulacea crea praterie sottomarine: «è una specie aliena che crea un habitat alieno, qualcosa di mai visto prima nel Mediterraneo: da studiare con attenzione»
[...]
Per capire la distribuzione di questa pianta aliena nella terra degli ulivi, i ricercatori hanno pattugliato la costa pugliese emersa e sommersa: da Torre Guaceto a Otranto, ad est; e da Taranto a Santa Maria di Leuca, a ovest. E hanno certificato la presenza di praterie di Halophila stipulacea, dai 2 ai 30 metri di profondità, non solo a Otranto, ma anche a Santa Maria di Leuca, a Santa Caterina di Nardò, e a Torre Uluzzo, Porto Selvaggio e Gallipoli. Tutte le mete più gettonate del Salento, e non è un caso.
«Che il riscaldamento del Mediterraneo crei il clima adatto alla sopravvivenza di questa pianta tipica del Mar Rosso, dove viene mangiata dalle tartarughe verdi e dai dugonghi, non c’è dubbio. I dati ci dicono che il mare nostrum si sta scaldando molto più rapidamente di altri, ma l’avanzata così accelerata dell’Halophila molto probabilmente è guidata da un altro fattore, del tutto umano: il traffico navale e marino» chiarisce Musco. Ecco perché in Salento questa pianta aliena ha invaso i punti più turistici: è arrivata con traghetti, imbarcazioni dei pescatori e anche dei tantissimi diportisti che visitano le coste pugliesi. Come? «Molto semplice: qualcuno inavvertitamente butta l’ancora su un appezzamento di Halophila stipulacea e quando salpala strappa. Pezzi di pianta e rizomi restano agganciati all’ancora o alla catena e arrivano così nella prossima spiaggia direttamente a bordo, oppure salgono a galla e vengono spinti dal moto ondoso verso nuove cale. E lo stesso accade con le reti utilizzate dai pescatori: non è un caso che Halophila sia presenti in tutti i principali porti salentini».
[...]
«Nel caso dell’Halophila stipulacea ci troviamo davanti a un ingegnere ecosistemico, capace di creare un nuovo ambiente, del tutto alieno: un nuovo tipo di prateria»specifica a Il Bo Live Luigi Musco.«E l’arrivo di una specie aliena, per giunta in grado di modificare l’ambiente circostante, può turbare pesantemente l’equilibrio dell’ecosistema: rapporti di predazione, cooperazione o simbiosi potrebbero modificarsi, potremmo perdere biodiversità… Fermare l’avanzata dell’Halophila stipulacea è praticamente impossibile, l’unica cosa che possiamo fare è studiarla: capire se per esempio viene mangiata dalle nostre tartarughe Caretta caretta o dai pesci. O se, come l’alga invasiva Caulerpa taxifolia, crea problemi anche al settore ittico. La Caulerpa, per esempio, è responsabile delle carni dure del sarago: una volta ingerita, il sarago sviluppa dei metaboliti che rendono dure le sue carni».
A questo serviranno i prossimi studi, ma anche a capire che tipo di rapporto si instaurerà tra la nuova pianta marina aliena e quelle nostrane, in particolare con le praterie di posidonia, uno degli habitat più importanti che abbiamo nel Mediterraneo: «abbattono la carica batterica dell’acqua, la ossigenano, sono una nursery importantissima per moltissime specie di pesci e stabilizzano le coste. La prateria di posidonia, infatti, smorza il moto ondoso proteggendo la spiaggia dall’erosione ed è utile anche da morta: quando le sue foglie si spiaggiano per le grosse mareggiate, creano accumuli - detti banquette - che funzionano come un cuscino, proteggendo la spiaggia dall’erosione del mare. E forniscono cibo a crostacei, policheti e altri organismi marini».
Ma con l’inquinamento e i cambiamenti climatici le praterie di posidonia sono in difficoltà, mentre «Halophila è perfettamente adattata alle alte temperature, più delle nostre preziose fanerogame marine come la Posidonia, la Cymodocea nodosa o la Zostera marina» prosegue il biologo marino Luigi Musco «Inoltre, quando le ancore dei diportisti strappano la posidonia o danneggiano altre praterie nostrane, l’Halophila ne approfitta: si innesta facilmente in queste ferite. E ancora dobbiamo capire se e come la sua presenza modifica anche la comunità zoologica, la catena trofica, la qualità dei fondali sabbiosi… Come si comportano le specie mediterranee in queste nuove praterie sommerse o se ad esempio, le praterie di Halophila offrono la stessa protezione alle coste dalle mareggiate della posidonia. Per questo servono ulteriori studi» conclude il biologo marino Luigi Musco.
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aki1975 · 3 months
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Treviso - Porta di San Tomaso - 1518
Dopo la sconfitta di Agnadello (1509) in cui Venezia fu sopraffatta dalla Lega di Cambrai (Francia, Sacro Romano Impero, Inghilterra, Giulio II), Treviso si dotò di mura di terrapieno. In questo modo superò indenne l’assedio del 1511. La guerra si concluse con la decisione di Giulio II di sciogliere la Lega di Cambrai e di formarne una, la Lega Santa, per ridurre l’influenza francese in Italia. Accanto al Papa si trovarono Venezia e l’Inghilterra di Enrico VIII, uno dei tanti casi di contatto fra il regno inglese e la città lagunare: anche per questa ragione l’Italia - non solamente Roma - è così presente nelle opere di Shakespeare (Giulietta e Romeo, La bisbetica domata a Padova, I gentiluomini di Verona, Il mercante di Venezia, Otello, Molto rumore per nulla a Messina).
Mentre l’Europa continentale si preparava alla Prima Crociata (1096), l’Inghilterra era stata conquistata dai Normanni con la Battaglia di Hastings (1066): Guglielmo il Conquistatore costruì la Torre di Londra e regnò fino al 1087 e, dopo di lui, i suoi discendenti fino al 1154.
Da quel momento furono i Plantageneti a regnare:
- Enrico II (1154 - 1189)
- Riccardo Cuor di Leone che partecipò alle Terza Crociata (1189) e che regnò fino al 1192
- il fratello Giovanni Senzaterra (1192 - 1216) che sostenne senza successo l’avversario di Federico II che divenne imperatore nel 1214: i debiti che ne derivarono lo portarono a firmare la Magna Charta (1215), costituzione del Regno. Fu protagonista di una tragedia di Shakespeare
- Enrico III (1216 - 1272) supportato, nei suoi primari anni, da Guglielmo il Maresciallo e dal legato di Innocenzo III, Guala Bicchieri
- Edoardo I (1272 - 1307), l’antagonista di Braveheart
- Edoardo II (1307 - 1327)
- Edoardo III (1327 - 1377) che iniziò la Guerra dei Cento Anni dalla quale sarebbero emersi, dal feudalesimo, gli eserciti nazionali e lo Stato moderno capitalista in Inghilterra e in Francia. Scoppiata per la rivendicazione del trono francese da parte del re inglese, vide inizialmente vittorie britanniche grazie alla superiorità dei reparti di arcieri inglesi (Crecy, 1346 e Poitiers 1356), ma i francesi presero il sopravvento nella seconda parte;
- Riccardo II (1377 - 1399) che dovette fronteggiare la rivolta dei contadini scoppiata a causa del perdurare della guerra dei Cento Anni (1381) e che fu deposto da Enrico Bolinbroke della casa di Lancaster. Fu protagonista di una tragedia di Shakespeare
I Lancaster regnarono con:
- Enrico IV (1399 - 1413), protagonista di una tragedia di Shakespeare in cui emerge il futuro Enrico V
- Enrico V (1413 - 1422) vittorioso ad Azincourt, consorte della figlia del re francese Carlo VI il Folle, Caterina di Valois, protagonista di una tragedia di Shakespeare.
[Prologo dell’Enrico V di Shakespeare
Oh, per una Musa di fuoco, capace di ascendere al risplendente empireo dell’Invenzione: un regno per palcoscenico, principi per attori, e monarchi, a spettatori di un dramma grandioso!
Allora sì che, da par suo, il battagliero Harry
sarebbe un Marte personificato, ed alle sue calcagna, tenuti a freno come dei segugi, Ferro, Fuoco e Fame s’acquatterebbero, cupidi d’azione. Ma perdonate, pubblico cortese, la scarsa, incerta ispirazione di chi ebbe l’ardire, su questa indegna impalcatura, di portare in scena sì epica vicenda. Può contenere, quest’angusta arena, gli sconfinati campi della Francia? Possiam stipare a forza in questo “O” di legno anche solo i cimieri che ad Agincourt fecer tremare il cielo? Ah, perdonateci! perché uno sgorbio da nulla può, nel suo piccolo, rappresentare un milione.
Lasciate dunque a noi, gli zeri di sì gran rendiconto, di fare appello alle forze dell’immaginazione.
Immaginate che entro la cinta di questi muri
sian confinati due possenti reami che si confrontan dall’alto dei loro orgogliosi confini, divisi solo da un periglioso braccio di mare.
Supplite voi, col vostro pensiero, alle nostre carenze: dividete ogni singolo uomo in mille unità, così creando armate immaginarie.
Pensate, se vi parliam di cavalli, di vederli voi stessi calcare i lor fieri zoccoli nella terra amica; è alla vostra mente che spetta ora equipaggiare i sovrani e condurli per ogni dove, bruciando i tempi e condensando gli eventi di molti anni in un voltar di clessidra: e proprio a questo fine fatemi fare in questa storia, vi prego, la parte del Coro; ed io, da prologo, vi chiederò umilmente di esser pazienti e giudicare cortesemente il nostro spettacolo con occhi indulgenti].
- Enrico VI (1422 - 1471): la sua vita, di sovrano di Francia e Inghilterra fin dalla giovanissima età per via del matrimonio del padre con una principessa francese, è raccontata nell’opera di Shakespeare che mostra una Giovanna d’Arco demoniaca ed ammaliatrice (battaglia di Orléans, 1429) e affronta come, nel periodo di instabilità iniziata con lo scoppio nel 1455 della Guerra delle Due Rose, ne esca vincente la casa di York mentre terminava la Guerra dei Cento Anni e i Turchi prendevano Costantinopoli (1453).
Gli York regnarono con:
- Edoardo IV (1471 - 1483)
- Edoardo V deposto da Riccardo III
- Riccardo III (1483 - 1485), protagonista di una grande tragedia di Shakespeare fino alla sconfitta di Bosworth Field.
Sconfitti in battaglia, i Plantageneti lasciarono il campo ai Tudor che regnarono con:
- Enrico VII (1485 - 1509) che pacifica il Regno sposando Elisabetta di York e che accentra il potere dello Stato contro alle istanze dei feudatari appoggiandosi alla gentry mentre la Spagna, con la Reconquista e la scoperta dell’America (1492) inizia il suo Secolo d’Oro
- Enrico VIII (1509 - 1547) coevo di protagonisti quali Carlo V (imperatore dal 1519 l) e Solimamo (Sultano dal 1520), protagonista di una tragedia di Shakespeare. Sposò Caterina d’Aragona, figlia di Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona, zia di Carlo V. Nel 1534 ha luogo lo Scisma anglicano: nonostante il parere contrario del suo cancelliere Tommaso Moro per questo giustiziato, Enrico VIII incamera i beni della Chiesa, depone Caterina d’Aragona per Anna Bolena, fonda una fede “istituzionale” che non potrà, di fronte alle istanze riformatrici, che dare luogo al puritanesimo successivo
- Edoardo VI (1547 - 1553)
- Maria la Sanguinaria (1553 - 1558), figlia di Caterina d’Aragona ed Enrico VIII
- Elisabetta I (1558 - 1603): diventata regina un anno dopo Filippo II, osservò l’Assedio di Malta (1565), partecipò alla Battaglia di Lepanto (1571) e sconfisse la Invincible Armada di Filippo II iniziando il domino inglese sui mari.
William Shakespeare visse fra il 1564 e il 1616: in lui confluiscono la tradizione narrativa inglese, epica e novellistica, e il teatro di Marlowe e nei suoi drammi storici è raccontata la storia inglese dei Plantageneti e dei Tudor. Come Tasso in quegli anni scriveva la Gerusalemme Liberata alludendo alla battaglia di Lepanto così Shakespeare scrisse drammi relativi al passato per rappresentare le preoccupazioni del presente.
Nei suoi personaggi abbraccia l’intera umanità innovando il teatro dato che solo in due drammi rispetta le unità aristoteliche. Ad esempio nella Commedia degli errori, fondata sul classico intreccio dello scambio di identità.
“In questo mondo io sono una goccia d’acqua che nell’oceano cerca l’altra goccia e, cadendovi, si disperde”
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lamilanomagazine · 5 months
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Soveratese (CZ): controlli dei Carabinieri, riscontrate molte irregolarità
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Soveratese (CZ): controlli dei Carabinieri, riscontrate molte irregolarità I Carabinieri della Compagnia di Soverato, attraverso l'azione capillare delle Stazioni dipendenti, con il supporto di personale dei rispettivi uffici tecnici comunali, hanno svolto un servizio straordinario di controllo dei cantieri edili, appurando molteplici violazioni. Complessivamente sono stati svolti più di dieci i controlli in altrettanti cantieri edili nei comuni di Badolato, Sant'Andrea Apostolo dello Ionio, Santa Caterina dello Ionio, Cardinale e Torre di Ruggiero. In un cantiere, i Carabinieri hanno accertato la realizzazione di alcuni manufatti in muratura, tra cui un vano garage e un magazzino, senza che fosse stato richiesto il permesso per costruire. Nel corso di un'altra ispezione è stata appurata la messa in opera di due corpi di fabbrica in muratura, a scopo abitativo, anche in questo caso in assenza di titolo autorizzativo. In occasione di un altro controllo è stata verificata la presenza abusiva di una scala in cemento, assente nel progetto originario. A seguito dell'accesso in altro cantiere è stato rivelato lo splateamento/sbancamento e la costruzione di un muro di contenimento in cemento armato della lunghezza di circa 30 metri per 2,50 metri e di altezza, tutto in totale assenza delle previste autorizzazioni. Infine, sempre per finalità abitative, in due distinti cantieri è stato accertato: in uno la realizzazione di due vani in muratura e ferro; nell'altro la costruzione di opere abusive latero-cementizie, totalmente abusivi. I titoli abilitativi, disciplinati dal Titolo II del D.P.R. 380/2001 (Testo Unico per l'edilizia), rappresentano le autorizzazioni necessarie per eseguire dei lavori di costruzione, modifica o manutenzione di un edificio o di una sua parte fermo restando, quando necessario, anche la preventiva valutazione dell'impatto sul paesaggio degli interventi edili ritenuti idonei a comportarne modificazioni.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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federicafaccin · 8 months
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«GIUDICE: Sei rimasta a lungo nella torre di Beaurevoir? GIOVANNA: Quattro mesi circa; quando seppi che sarebbero venuti gli inglesi, fui molto in collera. Le mie Voci mi proibirono più volte di lanciarmi dalla torre ma poi, per paura degli inglesi, decisi di lanciarmi dopo aver raccomandato la mia anima a Dio e alla Santa Vergine e rimasi ferita. Dopo il salto, la voce di santa Caterina mi disse di farmi coraggio, che sarei guarita e che quelli di Compiègne avrebbero ricevuto aiuti. Io pregavo sempre per quelli di Compiègne insieme alle mie Voci. GIUDICE: che cosa hai raccontato dopo quel salto dalla torre? GIOVANNA: Alcuni dicevano che ero morta; non appena i borgognoni si accorsero che ero ancora viva, furono loro a dirmi che mi ero buttata di sotto. […] GIUDICE: Giovanna, di’ ai tuoi giudici perché ti sei gettata dalla torre di Beaurevoir. GIOVANNA: Avevo sentito dire che gli abitanti di Compiègne, tutti a partire dall’età di sette anni, sarebbero stati passati per le armi. E io avrei preferito morire piuttosto che vivere dopo una tale carneficina. Questa fu una delle ragioni. L’altra fu che avevo saputo di essere stata venduta agli inglesi e io avrei preferito morire piuttosto che finire in mano agli inglesi, ai miei nemici. [...] »
[cit. Cremisi Teresa, Il Processo di Condanna di Giovanna D’Arco, SE srl, Milano 2000, pp. 70, 71, 93.]
Another picture of the local group exhibition Artifici.o and a silkscreen print depicting Joan of Arc, while she’s throwing herself outside the prison tower of Beaurevoir. 🏰 The above text is based on Joan of Arc’s trial of sentence. If interested, you can buy the silkscreen prints from the book project Relapsa 🗡️
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personal-reporter · 1 year
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I tesori nascosti del Sud: Itinerari turistici nella Regione Puglia
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La Regione Puglia, situata nel Sud Italia, è conosciuta per le sue bellezze naturali, le spiagge mozzafiato e la sua ricca storia culturale. Tuttavia, ci sono molti tesori nascosti del sud che possono essere scoperti solo attraverso itinerari turistici specifici. In questo articolo, esploreremo alcuni di queste gemme nascoste che la Puglia ha da offrire. Itinerario nella Valle d’Itria La Valle d'Itria è una zona di campagna collinare situata nella provincia di Bari, caratterizzata da una serie di pittoreschi villaggi conosciuti come i trulli, abitazioni coniche in pietra scura dalle tetti a forma di cono che risalgono al XVII secolo. Il modo migliore per esplorare questa regione è in bicicletta, attraversando i sentieri che attraversano queste piccole località. Alcuni dei trulli più famosi nella Valle d'Itria si trovano a Alberobello, Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. Qui, i visitatori possono ammirare i famosi trulli, visitare il Museo del Territorio per scoprire la storia locale e godersi la cucina regionale nei ristoranti tradizionali. Un'altra gemma nascosta nella Valle d'Itria è Locorotondo, una città collinare con un labirinto di strade strette, tutti conosciuti come vicoli. Si può anche visitare la Chiesa di San Giorgio Martire, dove sono presenti affreschi del XVII secolo e la Canonica, una bella casa in pietra con un ampio giardino. Itinerario sotto terra: le Grotte di Castellana Mentre la maggior parte della regione Puglia è composta da terre piatte, ci sono alcune eccezioni. Le Grotte di Castellana si trovano nella città di Castellana Grotte, a circa 40 chilometri a sud di Bari. Le grotte sono state formate da un fiume sotterraneo nel corso di milioni di anni e sono lunghe oltre tre chilometri. Il percorso di visita permette ai turisti di scoprire le diverse formazioni rocciose che si formano nel corso degli anni, così come le diverse camere e grotte del sistema sotterraneo. Ci sono anche percorsi di difficoltà diversa, adatti a tutti i livelli. Itinerario nella città bianca: Ostuni Ostuni, anche conosciuta come la città bianca, è una città collinare situata sulla costa adriatica della Puglia. Il centro storico è caratterizzato da un labirinto di strade e vicoli acciottolati, tutti fiancheggiati da case imbiancate a calce e terrazze con vista sul mare. Ci sono molte attrazioni turistiche, come la Cattedrale del XV secolo, il Museo Civico e la Chiesa di San Francesco di Assisi. La città bianca è anche famosa per la sua cucina regionale, in particolare il cibo di mare fresco, le orecchiette fatte a mano e il cibo da strada pugliese come la rustica, un pasticcino ripieno di mozzarella, pomodoro e olive. Itinerario nella Puglia salentina La Puglia salentina è una regione situata nella parte meridionale della regione Puglia ed è caratterizzata da una serie di siti archeologici, chiese barocche e spiagge spettacolari. Uno dei luoghi più interessanti da visitare in questa zona è la cittadina di Galatina, nota per la Basilica di Santa Caterina d'Alessandria, una chiesa barocca del XVII secolo con un pavimento mozzafiato in ceramica. C'è anche il museo della Basilica, dove è possibile ammirare una serie di opere d'arte sacra. Anche la città di Otranto è un must-see nella regione salentina. Oltre alla spiaggia, la città è famosa per la Cattedrale di Otranto, un edificio risalente all'XI secolo con impressionanti mosaici paleocristiani. Itinerario in barca lungo la costa di Puglia Al di là delle terre asciutte, c'è anche un sacco di bellezze naturali da ammirare sulla costa della Puglia. Il modo migliore per esplorare questa costa è a bordo di una barca. Uno degli itinerari più popolari lungo la costa della Puglia è la Riserva Naturale di Torre Guaceto, un'area protetta nel comune di Brindisi. I visitatori possono ammirare la fauna locale, le spiagge incontaminate e fare snorkeling lungo la barriera corallina. Un'altra opzione è la Baia delle Zagare, una baia pittoresca situata nei pressi di Mattinata, sulla costa del Gargano. Si può noleggiare una barca e navigare lungo la costa, ammirando le pareti rocciose e le grotte marine. In conclusione, la regione Puglia offre una vasta gamma di attrazioni turistiche, ma ci sono anche molti tesori nascosti che possono essere scoperti solo attraverso itinerari specifici. Dalle Grotte di Castellana alle pittoresche cittadine della Valle d'Itria, dalla bellezza naturale delle riserve protette alla bellezza barocca dei centri storici, c'è qualcosa per tutti in questa regione meravigliosa. Fonti: - https://www.italymagazine.com/featured-story/southern-italys-hidden-gems-discover-puglias-unsung-wonders - https://www.nationalgeographic.com/travel/destinations/europe/italy/puglia/sponsored-10-dreamy-hidden-gems-to-discover-in-puglia/ - https://www.discoverpuglia.it/itinerari-turistici-puglia/valle-itria/ - https://www.cistour.it/puglia/castellana-grotte/visita-grotte-di-castellana/ - https://www.italytraveller.com/it/r/puglia/s/ostuni-guide - https://www.lonelyplanet.com/italy/puglia-salento-gargano/galatina/attractions/basilica-di-santa-caterina-di-alessandria/a/poi-sig/1561950/360032 - https://www.italytraveller.com/it/r/puglia/s/otranto-guide - https://www.paradisepuglia.com/itinerario-in-barca-sulla-costa-pugliese/ Fonte immagine: Di Berthold Werner, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=59357768 Read the full article
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Dalla terrazza di Villa Aldobrandini una veduta di Largo Magnanapoli, creato in occasione dell’apertura di via Nazionale alla fine dell’Ottocento. Da sinistra: la chiesa di Santa Caterina, la Torre delle Milizie e i Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali, mentre, nell’aiuola al centro, resti delle Mura Serviane.
📸 IG gennaromirabella77
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
From the terrace of Villa Aldobrandini a view of Largo Magnanapoli, created on the occasion of the opening of Via Nazionale in the late 19th century. From left: the church of Santa Caterina, the Tower of the Militia and the Trajan's Markets, while, in the flower bed in the center, remains of Servian Walls.
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thewasteland2 · 2 years
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Urbino (Marche). Surroundings university area. a) Portal of Santa Maria della Torre (14th century), eastern slope of the Poggio hill, adjacent to the demolished convent of the Augustinian nuns. The portal is in Furlo stone. The church was built on a medieval tower. b) Gallery with stairs in via Budassi, exactly in front of the aforesaid church. c) "Salus populi", north side of the town hall on Largo San Crescentino. The mosaic icon of the Madonna with child adorns the eighteenth-century facade. It is a copy of the "Salus populi romani" preserved in Rome. d) Complex of the monastery of Santa Caterina d'Alessandria - 14th century (Augustinian nuns) - at the top of the Poggio hill, San Polo district, via Saffi, in the middle of the university area. The church of the same name (16th century) in the foreground of the photo is annexed to it. #photo #same #hill #complex #icon #tower #facade #stone #urbino #marche #university #area #portal #medieval #gallery #stairs #exactly #mosaic #travel #traveling #visiting #instatravel #travelling #tourism #instatraveling #travelgram #travelingram #massimopistis #sovVERSIvi #estremisti Information for the purchase of my new book "Extremists!": The book at a cost of 12.00 euros (120 pages), can be ordered in the bookstore (ISBN 978-88-591-5719-9 - Editore Aletti) or requested to the e-mail [email protected] with additional postage (currently 1.28 euros - fold of books). https://www.instagram.com/p/CmcbY6oLZKQ/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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htca1 · 2 years
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INGLESIA Y CONJUNTO PARROQUIAL ‘SAN GIACOMO APOSTOLO’
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La obra en la que trabajaremos es la iglesia de san Giacomo apóstol, diseñada por EMBT Architects, en el año 2021. Esta obra se encuentra en Ferrara, una pequeña ciudad del norte de Italia.
BENEDETTA TAGLIABUE
Benedetta Tagliabue - EMBT Arquitectos es un estudio de arquitectura reconocido internacionalmente, fundado en 1994 por la asociación de Enric Miralles (1955-2000) y Benedetta Tagliabue en Barcelona. Casualmente, esta colaboración comenzó justo antes del inicio de los Juegos Olímpicos de 1992 en Barcelona, un periodo de apogeo para la ciudad y su arquitectura.
Tras el prematuro fallecimiento de Enric Miralles en el año 2000, marido y socio de Benedetta, ésta continuó dirigiendo su despacho como socia única, terminando más de diez obras inacabadas de Enric y comenzando otras nuevas.
Benedetta Tagliabue - El enfoque maduro de EMBT hacia la arquitectura, el diseño de interiores y la planificación de instalaciones incluye experiencia en edificios educativos, comerciales, industriales y residenciales, restauración de edificios y arquitectura paisajística con fines especiales.
Los proyectos actuales de la empresa incluyen la Escuela de Administración de la Universidad de Fudan en Shanghai, torres de oficinas en Xiamen y Taichung, espacios públicos en HafenCity en Hamburgo (Alemania), la estación de metro de Clichy-Montfermeil en París (Francia) (primer premio en el concurso) y la estación central de metro de Nápoles (Italia), entre otros.
Benedetta Tagliabue - La arquitectura poética de EMBT, siempre atenta al contexto, puede verse como un crisol de ideas, un punto de encuentro de tradiciones e innovaciones, donde cada proyecto supone un reto y al mismo tiempo una nueva oportunidad de aprendizaje. Nuestra filosofía refleja la creencia en cambiar el entorno observando y respetando el lugar, su historia y su cultura.
INGLESIA Y CONJUNTO PARROQUIAL ‘SAN GIACOMO APOSTOLO’
Fruto de un concurso ganado en 2011, la Iglesia y Parroquia de San Giacomo diseñada por el estudio español EMBT, dirigido por Benedetta Tagliabue, se ha completado en las afueras de Ferrara, una ciudad ideal construida en la época del Renacimiento, por el arquitecto y urbanista Biagio Rossetti, para Ercole d'Este, duque de Ferrara.
El trabajo se desarrolló durante una década (2011-2021). El complejo consta de una iglesia de 710 metros cuadrados, un complejo parroquial de 873 metros cuadrados y un jardín de 600 metros cuadrados. Benedetta Tagliabue - EMBT colaboró con el artista italiano Enzo Cucchi, que diseñó la iconografía de esta iglesia dedicada al apóstol Santiago.
El nuevo lugar de culto diseñado por Benedetta Tagliabue - EMBT, la Iglesia y Parroquia de San Giacomo, contrasta su forma orgánica y abierta con la densa morfología de los edificios vecinos.
El proyecto, en un terreno vacío rodeado de álamos, inspirado en el festival anual de globos aerostáticos de Ferrara, despliega de forma radial una serie de bóvedas parabólicas y las hace confluir en un lucernario situado en lo alto del altar, sobre el que también se asoma una enorme cruz horizontal hecha con trozos de madera sobrantes de la renovación del histórico Ayuntamiento.
Todo ello cubierto por un fino tejado de hormigón ondulado (utilizar madera era demasiado caro) con un concepto inspirado en la remodelación del mercado de Santa Caterina de Barcelona en 2004.
Encargada por la archidiócesis de Ferrara-Comacchio, la iglesia se construyó para atender a una congregación de 300 feligreses, junto con una casa para el párroco y un salón parroquial.
El complejo cuenta con una iglesia semicircular (cuyo altar mayor, orientado al este, se eleva en el epicentro del conjunto), detrás de ella la casa del párroco y, al sur, "como la cola de un cometa", el salón parroquial y los espacios anexos.
El espacio principal está inundado por la luz del día desde arriba y anima a los visitantes a levantar la cabeza hacia el cielo, especialmente en el altar mayor, de forma típica en la arquitectura de las iglesias, donde los feligreses verán una gigantesca cruz de madera que atraviesa el vacío.
El exterior de la iglesia está revestido con tiras de ladrillo y yeso típicas de Ferrara (con los ladrillos también con una fachada de dientes de sierra especialmente diseñada para evocar el Palacio de los Diamantes del siglo XV de la ciudad, conocido por su sillar facetado).
El interior está iluminado por lámparas colgantes hechas de finos listones de madera que componen pequeñas cúpulas que irradian luz, creando geometrías poéticas y reflejos angelicales. Están diseñados por Benedetta Tagliabue y producidos por el fabricante barcelonés Bover.
Caracterizada por su excepcional volumen y sus rasgos formales, la iglesia se percibe inmediatamente como un edificio monumental de propiedad pública.
La forma ondulada del techo escultórico remite a la forma arquetípica de las naves románicas y góticas. Sin embargo, su paralelismo se recompone de forma radial, y en el centro se encuentra el altar del que parten las bóvedas parabólicas.
Asimismo, el gran portal de entrada, junto con el umbral del patio de la iglesia, marca de forma muy simbólica la entrada al templo, cuyas fachadas de ladrillo y yeso enfatizan el carácter de conjunto del espacio interior.
En el interior de la iglesia, la cubierta abovedada de madera, que recuerda a las naves de las iglesias medievales, irradia alrededor de un anillo de luz que rodea un dosel suspendido. Una gran cruz de vigas de madera vuela sobre toda la nave. Las vigas, rescatadas del antiguo ayuntamiento de Ferrara y sustituidas durante la restauración, muestran una sólida y antigua relación con la ciudad.
 
BIBLIOGRAFIA
https://www.archdaily.com/975287/san-giacomo-apostolo-church-and-parish-complex-miralles-tagliabue-embt, 18 octubre 2022
http://www.mirallestagliabue.com/project/san-giacomo-church/,18 octubre 2022
https://arquitecturaviva.com/works/iglesia-y-centro-parroquial-de-san-giacomo-ferrara-3143, 18 octubre 2022
https://www.archilovers.com/projects/296921/san-giacomo-apostolo.html,18 octubre 2022
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ernestdescalsartwok · 6 months
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COVA-SANT IGNASI-PINTURA-MANRESA-ART-PANORAMICA-CAMI-TORRE-SANTA CATERINA-PAISATGES-PRIMAVERA-PINTOR-ERNEST DESCALS por Ernest Descals Por Flickr: COVA-SANT IGNASI-PINTURA-MANRESA-ART-PANORAMICA-CAMI-TORRE-SANTA CATERINA-PAISATGES-PRIMAVERA-PINTOR-ERNEST DESCALS- Paisajes de Primavera, desde el camino que me lleva a la Torre SANTA CATERINA, puedo Pintar la panorámica de la ciudad de MANRESA en la que destaca el edificio histórico de la COVA de SANT IGNASI con un primer término de campos verdes gracias a las lluvias que han caído en los últimos días. Pintura paisajista del artista pintor Ernest Descals sobre papel de 50 x 70 centímetros.
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Hatria (Hadria) Picena ...Atri!
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Atri è un sistema collinare : Maralto, Colle di Mezzo e Muralto.
Era abitata dalla tribù dei Pretuzi
Era un'importante città commerciale fin dall'età del bronzo anche grazie al suo porto che si trovava dove attualmente si trova la Torre di Cerrano.
Curiosità: il Mare Adriatico prende il nome da Hadria (Atri)
In epoca antica vennero abbandonati i colli dagli abitanti del posto che si spostarono sul punto più interno ed alto del Colle di Mezzo dove si trova la Piazza del Palazzo Ducale degli Acquaviva ed il Palazzo del Capitano Regio.
Infatti Atri divenne il Ducato della famiglia degli Acquaviva.
Sul Colle di Mezzo nella zona a picco sul mare dove oggi c'è il giardino comunale con la Villa comunale, in passato c'era era un convento.
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La porta di ingresso della città medievale venne costruita nel 1300 e abbattuta intorno al 1800
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Monumento simbolo della città di Atri è il campanile della Basilica di Santa Maria Assunta (che in origine era chiamata Santa Maria de Hatria), infatti uno dei lati della Basilica con i suoi 3 portali è il primo monumento che si incontra, percorrendo il corso principale denominato Elio Adriano, appena entrati nella città.
Lo stile di questa Basilica è romanico
Tra i tanti decori che arricchiscono i 3 portali laterali possiamo notare ad esempio i fiori abruzzesi a diamante.
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Anche il portale sulla facciata principale è arricchito di tantissimi decori
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L'interno della Basilica:
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Modifiche principali effettuate nel tempo:
- prima c'erano 5 navate ora ne sono 3;
- i pilastri vennero inglobati in ottagoni.
Caratteristiche:
- arco a sesto acuto che arrivò in Europa con le Crociate che riprendono dalle costruzioni islamiche;
- circolo di affreschi realizzati dal pittore Abruzzese Andrea De Litio che lavorò anche a Firenze con Della Francesca;
- fonte battesimale;
- Cappella degli Acquaviva;
- grande cisterna d'acqua sotto la Basilica che serviva ad assicurare l'acqua alla parte centrale della città.
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Tra gli affreschi situati sui pilastri possiamo individuare Santa Caterina d'Alessandria con la sua ruota dentata che è considerata la santa delle zitelle e la Trinità che viene rappresentata con 3 volti sullo stesso corpo.
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lamilanomagazine · 1 year
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Bari Piano Festival 2023, fino al 29 agosto la sesta edizione della rassegna nell'ambito della Festa del Mare
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Bari Piano Festival 2023, fino al 29 agosto la sesta edizione della rassegna nell'ambito della Festa del Mare. Prenderà il via con il concerto al tramonto del jazzista francese Gregory Privat, la sesta edizione del Bari Piano Festival, la rassegna diretta da Emanuele Arciuli. Per una settimana la città di Bari ospiterà grandi artisti della scena musicale internazionale impegnati in spettacoli di forte interesse, capaci di associare al pianoforte, declinato soprattutto nella dimensione della contemporaneità, espressioni artistiche quali scrittura, recitazione e arti visive. Inserito nella Festa del Mare, il cartellone unico dell'estate barese promosso dalla Regione Puglia - assessorato al Turismo con Pugliapromozione e Teatro Pubblico Pugliese a valere su fondi Por Puglia Fesr-Fse 2014/20 - Asse VI azione 6.8 - "Palinsesto PP-TPP Puglia - Riscopri la meraviglia 2023" - e in collaborazione con il Comune di Bari, il Bari Piano Festival si svolgerà in alcuni dei luoghi più belli e suggestivi della città, come Torre Quetta, il chiostro di Santa Chiara e il sagrato della Basilica di San Nicola. Il cartellone di eventi, che si concluderà il 29 agosto, è come sempre pensato per intercettare un pubblico ampio, con una programmazione che spazia tra jazz, musica classica e contemporanea. Ad aprire la rassegna sarà il concerto al tramonto del jazzista francese Gregory Privat con "Yonn" per piano solo, in programma domani, martedì 22 agosto, alle ore 19, a Torre Quetta: l'esibizione sarà introdotta da Alceste Ayroldi; a seguire il live set con dj Arpino che remixerà alcune musiche del pianista francese. Giovedì 24 agosto, al chiostro di Santa Chiara, alle ore 20, invece, si terrà prima la presentazione del libro "L'elettronica è donna", a cura di Claudia Attimonelli e Caterina Tomeo, con gli interventi dell'assessora alle Culture Ines Pierucci ed Emanuele Arciuli, e subito dopo "Contemporary American Piano Music from Jazz to Experimental", con Thollem McDonas e Jed Distler. L'appuntamento di venerdì 25 agosto, sempre a Santa Chiara alle ore 20, prevede una conversazione sull'arte fra Emanuele Arciuli e l'artista visivo Iginio Iurilli, che festeggia il suo ottantesimo compleanno e, a seguire, il concerto di Davide Cabassi che eseguirà musiche di Robert Schumann (Nachtstücke), Giorgio Colombo Taccani (Klare Labebde Steine) e Modest Musorgskij (Quadri di un'esposizione), con introduzione a cura di Lorenzo Mattei. La rassegna proseguirà sabato 26 agosto, a Santa Chiara, alle ore 19, con il concerto-conversazione a cura di Carlo Boccadoro ed Emanuele Arciuli "Lo stato della nuova musica" (programma della serata: Giorgio Colombo Taccani, Stille; Orazio Sciortino, Lied Ohne Ende; Mauro Montalbetti, Nowhere; Filippo Del Corno, As you like it in prima esecuzione assoluta; Carlo Galante, Acqua di Luna in prima esecuzione assoluta). A seguire, alle ore 21, si terrà il concerto di Gile Bae con musiche di Johann Sebastian Bach (Toccata in mi minore BWV 914 e Toccata in do minore BWV 911), Robert Schumann (Humoreske op.20) e di Sergej Prokofiev (Sonata op.28 n.3), con introduzione a cura di Lorenzo Mattei. Il concerto di lunedì 28 agosto, che si terrà sul sagrato della Basilica di San Nicola alle ore 21, è affidato a Roger Muraro: il pianista classico francese suonerà musiche di Liszt Ravel Falla (programma: Franz Liszt - dalle Années de pèlerinage - Italie - 1re année Sposalizio, Sonetto 47 del Petrarca, Sonetto 104 del Petrarca, Sonetto 123 del Petrarca, Après une lecture du Dante "Fantasia quasi Sonata"; Maurice Ravel - da Miroirs: Noctuelles, Oiseaux tristes e Alborada del gracioso; Manuel de Falla, Fantasia Betica). Bari Piano Festival si concluderà martedì 29 agosto, a Torre Quetta, alle ore 19, con il consueto appuntamento del concerto al tramonto che vedrà protagonista il pianista jazz Baptiste Trotignon, introdotto da Alceste Ayroldi. A seguire, il live set con il duo di techno sperimentale Crossing Avenue che, come già accaduto nel concerto di apertura, prevede una remix techno di alcune composizioni del pianista. Tutti gli appuntamenti sono gratuiti e a ingresso libero, senza prenotazione e fino a esaurimento posti.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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sydmorrisonblog · 3 years
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Caravaggio - Ritratto di una cortigiana
Siamo nel 1597, in una Roma dai molti volti: nel pieno della Controriforma, il Papa cerca in tutti i modi di arginare la minaccia sempre crescente dei protestanti. Molti quartieri della capitale, però, sono molto lontani dall’attività del Papa: sono dei luoghi dove sono i criminali a dettare la legge, le autorità non hanno alcun potere e le prostitute sono in ogni angolo.
Caravaggio è perfettamente a suo agio in questo “mondo”; non ha avuto mai particolare simpatia per la legge e vuole vivere sempre a modo suo, ubriacandosi ogni giorno, lavorando come artista e spendendo tutto quello che guadagna in prostitute. C’è anche da dire che il suo lavoro l’ha sempre preso molto sul serio: fin dai primi momenti a Roma, non si è mai perso d’animo ed ha investito tutte le sue forze per cercare di costruirsi una reputazione di pittore di tutto rispetto.
Con grande pazienza ed dopo aver affrontato un sacco di ostacoli e difficoltà, Michelangelo riesce finalmente ad incontrare le persone che cambieranno per sempre la sua vita: in un primo momento entra in contatto con il cardinale Francesco Maria del Monte, e successivamente con il banchiere Vincenzo Giustiniani.Sono i protettori più importanti di tutta la carriera di Caravaggio, i quali commissionano al giovane talento dei lavori che passeranno alla storia.
Fillide Melandroni è una contemporanea del cardinale, del banchiere e di Caravaggio. Lei è una prostituta d’alto bordo: sguazza nel lusso e gli uomini che la frequentano sono i membri più importanti di tutta Roma. Non ci vuole molto prima che tra le braccia della bella Fillide cada anche il banchiere Vincenzo Giustiniani. L’illustre commerciante, molto probabilmente, rimasto affascinato dalla bellezza di Fillide, chiede a Caravaggio il ritratto (al momento della realizzazione della tela, la ragazza aveva soltanto 17 anni).
Giustiniani non è l’unico che cade ai piedi della bella Fillide: anche Caravaggio, infatti, sembra essere molto interessato a questa ragazza, tant’è che gli chiede di fare da modella per molti dei suoi lavori.
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Fillide nei quadri di Caravaggio: Ritratto di una cortigiana, Marta e Maria Maddalena, Santa Caterina, Giuditta e Oloferne
Fino al 1599, sembra quasi che Caravaggio abbia occhi soltanto per Fillide, ma a partire dall’anno successivo, la donna sparisce improvvisamente dai lavori dell’artista. Molto probabilmente, l’assenza della Melandroni nelle opere è dovuta alla relazione che quest’ultima ha con un uomo di nome Ranuccio Tomassoni. Questo è un tipo losco che ha una certa reputazione a Roma ed ha avuto più di una volta, diverse discussioni con Caravaggio.
Nel 1606, infatti, nel pieno di una discussione, Caravaggio uccide Ranuccio.
Comunque, il dipinto Caravaggio è rimasto nella collezione Giustiniani per più di 40 anni: da quel momento, però, non ci sono più notizie. Il ritratto riappare soltanto nel ‘900 in Germania, all’interno di una delle gigantesche torri in cemento armato chiamate Flaktürme, fatte costruire da Hitler per mettere al sicuro oggetti importanti ed opere d’arte.
Nel 1945, scoppia un terribile incendio e proprio la torre dove è conservato questo lavoro di Caravaggio (insieme ad altre migliaia di opere) viene polverizzato. In questa catastrofe, il ritratto di Fillide non è stato l’unico a fare una brutta fine: anche altre opere di Caravaggio sono andate bruciate, e sto parlando della prima versione del San Matteo con l’Angelo ed il Cristo sul monte degli Ulivi.
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fotopadova · 5 years
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Natura in posa a Treviso
di Cristina Sartorello
-- E’ visitabile a Treviso al Museo Santa Caterina la mostra “Natura in Posa”, capolavori dal Kunsthistorisches Museum di Vienna in dialogo con la fotografia contemporanea, curata da  Francesca Del Torre Scheuch, conservatrice del museo austriaco e dell’esposizione e Denis Curti, curatore della sezione fotografica della rassegna.
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© Nino Migliori, da Herbarium, 1974
Emanuela Bassetti Presidente di Civita Tre Venezie e Marsilio Editori, ha sottolineato la qualità e l’internazionalità del progetto, che ci permette di cogliere  l’evoluzione del genere della Natura Morta, attraverso l’eleganza e la perfezione delle opere inedite di Francesco Bassano, Jan Anton van der Baren, Jan Breughel il Vecchio, Evaristo Baschenis, Elisabetta Marchioni.
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© Nobuyoshi Araki, Flowers, 2007
Per la curatrice le nature morte rappresentano animali, fiori, oggetti familiari a tutti noi, che non conoscono decadenza ed ingannano l’osservatore, esercitando un forte fascino che ci allontana dalla transitorietà della vita.
La partecipazione della Casa dei Tre Oci consente d’instaurare un interessante dialogo tra pittura e fotografia, fornendo una chiave di lettura contemporanea grazie agli scatti dei più grandi fotografi come Nino Migliori, Martin Parr, Robert Mapplethorpe, David LaChapelle, Franco Vimercati, Hans Op De Beeck, Nobuyoshi Araki.
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© Robert Mapplethorpe, Rose, 1986)
Secondo Denis Curti lo Still life è un genere fotografico che continua a registrare un crescente interesse, per la novità rispetto ad altri temi già visti, e che è addirittura esploso con la tecnologia digitale e dice “la selezione delle opere in mostra è lo specchio di questa di questa passione ed il riflesso di una modalità fotografica che intende avvicinarsi agli stessi sentimenti delle pratiche pittoriche”.
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© Martin Parr, Australia. Western Australia Roadhouse 2011
Denis Curti ha costruito questa mostra guardando i quadri, pensando alla storia dell’arte, lavorando sul tema della messa in scena, perché ritiene la fotografia una arte scenica e, per tutti i fotografi, le immagini sono quindi sempre il risultato di una messa in scena.
Questo genere pittorico è sempre stato affrontato dai fotografi ed ha permesso un dialogo tra pittori e fotografi, come nella corrente del Pittorialismo, dove questo tema è divenuto una riflessione sulla caducità della vita.
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© Franco Vimercati, Il ciclo della zuppiera, 1983)
Possiamo metaforicamente annusare i fiori di Araki, dedicati alla moglie morta,  o quelli di LaChapelle, che non sono più freschi e ci rimandano alla fugacità della vita, guardare le zuppiere in bianco e nero di Vimercati, il lavoro off camera cioè le fotografie poetiche  di foglie messe tra due vetri di Nino Migliori in ”Herbarium”, poi i rari scatti di Mapplethorpe prima che morisse di Aids, le foto a pellicola a colori di Martin Parr, decisamente provocatorie, per finire con l’esperienza pompeiana della tavola ricoperta di cenere di Hans Op De Beeck, fotografo, drammaturgo, compositore e scenografo molto raffinato.
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© Hans Op De Beeck, Vanitas, 2011
Ogni natura morta è in fondo una vanitas, un invito a riflettere sulla caducità della vita.
Accompagna la mostra un buon catalogo edito da Marsilio Editori, sul quale, non ne so la ragione, non sono presenti le foto di Araki.
La mostra è aperta fino al 31 maggio 2020 al Museo Santa Caterina in piazzetta Mario Botter, 1 Treviso, dal martedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 18.00, ed il sabato e la domenica, dalle ore 10.00 alle 19.00; il lunedì chiuso.
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© David LaChapelle, Earth Laughs in Flowers (Risk), 2008 - 2011
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