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#Violenza Ostetrica
lospaziobianco · 1 year
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La Revue Dessinée Italia: 
Anche questa settimana vi regaliamo un fumetto in lettura gratuita sul nostro sito. È la volta di "Da che mondo è mondo", un'inchiesta a fumetti di Irene Caselli e Rita Petruccioli sulla Violenza Ostetrica. Lo potete leggere qui
https://www.larevuedessineeitalia.it/2023/01/10/da-che-mondo-e-mondo
[Questo fumetto è in consultazione libera dal 10 al 17 Gennaio 2023.]
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abbattoimuri · 9 months
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Donne e maternità: un racconto horror
Essere madre è la cosa più bella del mondo. Lo status sociale di una donna, quando è madre, diventa improvvisamente alto. La donna madre viene citata con rispetto in caso di femminicidio e stupro. Se non sei madre tutto può accadere e a nessuno gliene frega un caxxo. Perciò eccomi qui, con la pancia che cresce, milioni di consigli non richiesti da parte di perfette sconosciute, tanti stereotipi…
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gregor-samsung · 8 days
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" [Giacomo Matteotti] Non ostentava presunzioni teoriche: dichiarava candidamente di non aver tempo per risolvere i problemi filosofici perché doveva studiare bilanci e rivedere i conti degli amministratori socialisti. E così si risparmiava ogni sfoggio di cultura. Ma il suo marxismo non era ignaro di Hegel, né aveva trascurato Sorel e il bergsonismo. È soreliana la sua intransigenza. La concezione riformista di un sindacalismo graduale invece non era tanto teorica quanto suggeritagli dall'esperienza di ogni giorno in un paese servile che è difficile scuotere senza che si abbandoni a intemperanze penose. Egli fu forse il solo socialista italiano (preceduto nel decennio giolittiano da Gaetano Salvemini) per il quale riformismo non fosse sinonimo di opportunismo. Accettava da Marx l'imperativo di scuotere il proletariato per aprirgli il sogno di una vita libera e cosciente; e pur con riserve poco ortodosse non repudiava neppure il collettivismo. Ma la sua attenzione era poi tutta a un momento d'azione intermedio e realistico: formare tra i socialisti i nuclei della nuova società: il Comune, la scuola, la Cooperativa, la Lega. Così la rivoluzione avviene in quanto i lavoratori imparano a gestire la cosa pubblica, non per un decreto o per una rivoluzione quarantottesca. La base della conquista del potere e della violenza ostetrica della nuova storia non sarebbe stata vitale senza questa preparazione.
E del resto, troppo intento alla difesa presente dei lavoratori, Matteotti non aveva tempo per le profezie. Più gli premeva che operai e contadini si provassero come amministratori, affinché imparassero e perciò nei varii Consigli comunali soleva starsene come un consigliere di riserva, pronto a riparare gli errori, ma voleva i più umili allo sperimento delle cariche esecutive. Non ebbe mai in comune coi riformisti la complicità nel protezionismo, anzi non esitò a rimanere solo col vecchio Modigliani ostinato nelle battaglie liberiste, che per lui non erano soltanto una denuncia delle imprese speculative di sfruttatori del proletariato, ma anche una scuola di autonomia e di maturità politica concreta nella sua provincia. Così procede tutta la cultura e tutta l'azione di Matteotti, per esigenze federaliste, dalla periferia al centro, dalla cooperativa al Comune, dalla provincia allo Stato. Il suo socialismo fu sempre un socialismo applicato, una difesa economica dei lavoratori, sia che proponesse sulla "Lotta" di Rovigo o nella Lega dei Comuni socialisti dei passi progressivi, sia che parlasse dall' "Avanti!" o dalla "Giustizia" a tutto il proletariato italiano, sia che come relatore della Giunta di Bilancio portasse nella sede più drammatica e travolgente il suo processo alle dominanti oligarchie plutocratiche. "
Piero Gobetti, Matteotti, Piero Gobetti Editore, Torino, 1924, pp. 25-27.
NOTA: il brano è tratto dall'opuscolo pubblicato alla fine del luglio del 1924, nel vivo della crisi politica ed istituzionale scatenata dalla tragica scomparsa del deputato Matteotti. Il testo riproduceva integralmente un lungo articolo comparso un mese prima con lo stesso titolo sulla rivista di Gobetti La Rivoluzione liberale, così come erano tratti da questa pubblicazione i Cenni biografici sullo scomparso posti in calce all'opuscolo.
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angolodonne · 1 year
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Il momento della nascita di un figlio dovrebbe essere un momento di grande gioia per le donne e le loro famiglie. Tuttavia, per molte donne in tutto il mondo, questo momento è stato segnato da una forma di violenza che spesso passa inosservata: la violenza ostetrica. Questo fenomeno consiste in una serie di comportamenti che vanno dalla medicalizzazione eccessiva del …
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lamilanomagazine · 6 months
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Trieste, la "Bavisela di Natale", una giornata all'insegna dello sport e della solidarietà
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Trieste, la "Bavisela di Natale", una giornata all'insegna dello sport e della solidarietà La "Bavisela di Natale", curata dall'Apd Miramar in coorganizzazione con il Comune di Trieste e con la collaborazione dell'Asd Trieste Atletica e che si disputerà domenica 17 dicembre con partenza alle ore 10.00 da Piazza dell'Unità d'Italia, è stata presentata oggi (lunedì 11 dicembre) negli spazi del negozio Treesport all'interno del Centro Commerciale "IlGiulia" di Trieste nel corso di una conferenza stampa introdotta dall'Assessore alle Politiche dell'Educazione e della Famiglia, Maurizio De Blasio alla presenza del Presidente del Consiglio comunale, Francesco di Paola Panteca. All'incontro con la stampa, presentato da Stefano Ceiner, erano presenti il Presidente dell'Apd Miramar, Emilio Porto, il Presidente dell'Asd Trieste Atletica Aps e consigliere regionale Fidal, Omar Fanciullo, il delegato del Coni Trieste, Ernesto Mari, il fondatore e Direttore Marketing di Treesport, Marco Donda, l'Ironman e Direttore Tecnico del Gruppo Treesport, Carlo Fragiacomo - che ha dato il benvenuto ai presenti da parte del Team Treesport - e le Dottoresse dell'IRCCS materno infantile "Burlo Garofolo", Marianela Urizza, Dirigente Medico di Direzione - che ha ringraziato l'Apd Miramar, il Comune di Trieste e l'Asd Trieste Atletica Aps per la sensibilità dimostrata - e Martina Debelli, Responsabile della Piattaforma Ostetrica Ginecologica. Ha inviato un suo messaggio di saluto l'Assessore regionale alle Autonomie Locali, Pierpaolo Roberti che ha rivolto "un plauso per la scelta di voler destinare l'intero ricavato delle iscrizioni al "Burlo Garofolo" che aprirà una Stanza Rosa, uno spazio sicuro e di supporto psicologico per le donne che subiscono violenza di ogni genere; uno spazio sempre più necessario come purtroppo la cronaca racconta". Sarà anche quest'anno - come ricordato dagli organizzatori - una festa dello sport all'insegna della solidarietà: l'intero ricavato delle iscrizioni verrà destinato infatti all'Ospedale infantile "Burlo Garofolo" di Trieste e nello specifico al progetto "La Stanza Rosa". Si tratta - è stato rilevato ancora nel corso della conferenza stampa - di un appuntamento particolarmente amato dalla gente e incentrato sul progetto "Stanza Rosa", ideato con il "Burlo Garofolo", che racconta, senza filtri, l'obiettivo ricercato da qualche anno dall'Apd Miramar del neo Presidente, Emilio Porto: creare eventi sportivi a 360° dove, oltre all'agonismo, gli elementi principali sono l'educazione sportiva tra i più piccoli, l'attenzione ai temi dell'attualità e il mettere in campo progetti concreti di stampo solidale. La "Bavisela di Natale", curata dall'Apd Miramar con la coorganizzazione del Comune di Trieste e la collaborazione dell'Asd Trieste Atletica Aps, si disputerà domenica 17 dicembre. L'appuntamento è fissato alle ore 10.00 quando, da Piazza dell'Unità d'Italia, sarà dato il via ai partecipanti che, colorati di rosso, si cimenteranno su un tracciato di circa 5 km. tra corsa e camminata disegnato tra Cavana, le Rive, Campo Marzio con successivo ritorno verso il luogo simbolo di Trieste. L'evento sportivo vuole accogliere tutte e tutti sulla linea di partenza per dare vita a una domenica di festa dove il focus principale sarà la solidarietà. Infatti, quest'anno, l'intero ricavato delle iscrizioni verrà devoluto al "Burlo Garofolo" di Trieste che aprirà una Stanza Rosa, ovverosia uno spazio sicuro e amico di supporto psicologico dedicato alle donne, che subiscono qualsiasi genere di violenza. Restando fedeli allo spirito natalizio, domenica 17 dicembre non mancheranno delle sorprese per i partecipanti, che sono invitati a vestirsi tutti di rosso o presentarsi al via con almeno qualche gadget del colore simbolo del Natale. Per i bambini nati dal 2023 al 2019 la partecipazione è gratuita. L'Assessore alle Politiche dell'Educazione e della Famiglia, Maurizio De Blasio portando i saluti dell'Assessore alle Politiche del Patrimonio Immobiliare e Sport, Elisa Lodi, impossibilitata a partecipare, ha sottolineato che "la coorganizzazione del Comune a questa iniziativa conferma l'attenzione che l'Amministrazione comunale rivolge verso ciò che riesce a coniugare sport - quindi attività fisica e benessere - a importanti tematiche sociali, soprattutto in un momento in cui l'attenzione verso alcuni fenomeni deve essere molto alta". Complimentandosi e ringraziando i promotori dell'iniziativa e tutti coloro che parteciperanno all'evento di domenica 17 dicembre, De Blasio ha evidenziato come questo appuntamento rappresenti "un modo per sensibilizzare la cittadinanza, ma anche invitarla a vivere il territorio attraverso una manifestazione sportiva che permettere di conoscerlo e presidiarlo, cosa estremamente importante in un'ottica di partecipazione collettiva che è alla base del bene comune". "L'evento, promosso in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, attraverso lo sport intende sensibilizzare l'opinione pubblica nel sostenere la lotta contro la violenza sulle donne, gesto di responsabilità sociale che - ha affermato Ceiner - deve rendere partecipi tutti quanti noi". Il Presidente dell'Apd Miramar, Emilio Porto, ringraziando il Presidente uscente e il Direttivo dell'Apd Miramar per la fiducia espressa nei suoi confronti, il Comune di Trieste per la coorganizzazione, l'Asd Trieste Atletica Aps per la collaborazione e tutti gli intervenuti, ha rivolto un invito alla cittadinanza a presentarsi al via domenica alle 10 in piazza dell'Unità "per celebrare e festeggiare all'insegna dello sport e della solidarietà". Martina Debelli, Responsabile della Piattaforma Ostetrica Ginecologica unendosi ai ringraziamenti per l'importante raccolta, ha illustrato il progetto "Stanza Rosa", che, nell'ambito di una ristrutturazione degli spazi del "Burlo Garofolo", si intende realizzare "per accogliere le donne che subiscono violenza, offrendo loro dal primo istante uno spazio di intimità per vivere un momento molto delicato. I valori che guidano tutte le attività sportive - ha rimarcato - dovrebbero essere tesi al rispetto non solo del genere femminile, ma dell'intero genere umano". Il delegato del Coni Trieste, Ernesto Mari, ha sottolineato l'importanza della "vicinanza tra il mondo dello sport e tutte le iniziative che si possono realizzare nel sociale". "Credo che il mondo dello sport possa fare tanto sul tema della violenza sulle donne, in quanto rispetto rappresenta una parola fondamentale nelle attività sportive, ma che si tende a dimenticare troppo spesso: ben vengano quindi tutte le iniziative attuate per combattere la violenza nei confronti delle donne, che credo - ha dichiarato - vadano rivolte soprattutto agli uomini e alle scuole". Per maggiori informazioni e per iscriversi alla Bavisela di Natale è attiva la pagina al seguente link... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE MENTALE MATERNA Ogni anno, il primo mercoledì di maggio si celebra la Giornata Mondiale della Salute Mentale Materna, istituita nel 2016, il mese dedicato ai temi di salute mentale. Questa data rappresenta un’importante occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di preservare il benessere psicologico delle madri e promuovere la prevenzione, diagnosi e cura dei disturbi psichici perinatali. Inoltre, la giornata mira a sollecitare le istituzioni affinché intensifichino le misure di supporto tempestivo ed efficace per le donne e le loro famiglie. Temi di interesse: ✅ Salute mentale materna e benessere del bambino ✅ La violenza ostetrica in Italia ✅ Le pratiche non raccomandate dall’OMS ✅ Correlazione tra violenza ostetrica e depressione post partum Vieni a leggere l'articolo 👉 LINK IN BIO #salutementale #salutementaleitalia #salutementalematerna #ViolenzaOstetrica #violenzaostetrica #violenzaostetricaduranteilparto #maternage #maternità #maternitá #maternita #perinatale #gravidanza #gravidanza #gravidanzasana #gravidanzaonline #gravidanzafelice #gravidanzaincorso #gravidanzainforma #gravidanzaarcobaleno #gravidanzaconsapevole #mamma #mammaefiglio #mammainforma #mammaiutamamma #mammaaiutamamma #igeacentropromozionesalute #igeacps — view on Instagram https://ift.tt/sHVtuY8
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watercolour-blur · 1 year
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ho il problema che per portare rispetto al dolore altrui, devo leggere tutto con la massima attenzione anche se mi viene da vomitare.
ho dovuto leggere un post di testimonianze di Violenza Ostetrica. ho dovuto farlo, non posso limitarmi e non ascoltare le persone che riescono a trovare la forza di parlare.
adesso però mi sento lo schifo addosso, sto sudando mi viene da vomitare, mi sento la nausea in testa e in faccia e sto tremando perché detesto la gente. la detesto.
uccidere un ""bambino"" no ma torturare la persona che partorisce sì. sinceramente, vaffanculo.
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kritere · 1 year
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Violenza ostetrica, le donne devono autodeterminarsi anche durante il parto
DIRETTA TV Violenza ostetrica: tutte le testimonianze 6 Marzo 2023 Dopo la vicenda del neonato morto all’ospedale Sandro Pertini di Roma è nato il movimento ‘Anche a me’, un progetto composto da donne che vogliono fare divulgazione sulla violenza ostetrica e realizzare una proposta di legge. “Non è una guerra contro gli operatori sanitari, ma le donne hanno diritto di autodeterminarsi anche…
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rosaleona · 1 year
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Perché si torna a parlare di violenza ostetrica in Italia, le testimonianze delle donne e i loro diritti
La semplicità di un dato: il 6% del campione intervistato ha detto di aver rinunciato a fare un secondo figlio dopo il (mal)trattamento subito in ospedale.
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Violenza ostetrica, Non una di meno: "Fenomeno strutturale del patriarcato"
Assemblea nazionale a Torino. Silvia: “Attive da un anno, difendiamo l’autodeterminazione”source
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paoloferrario · 2 years
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Osservatorio sulla Violenza Ostetrica Italia (OVOItalia) | Le madri hanno voce e producono dati sulla violenza ostetrica
Osservatorio sulla Violenza Ostetrica Italia (OVOItalia) | Le madri hanno voce e producono dati sulla violenza ostetrica
vai aOsservatorio sulla Violenza Ostetrica Italia (OVOItalia) | Le madri hanno voce e producono dati sulla violenza ostetrica
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telodogratis · 2 years
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"Mentre partorivo la ginecologa mi ha ordinato di tacere": la storia di violenza ostetrica diventa virale
“Mentre partorivo la ginecologa mi ha ordinato di tacere”: la storia di violenza ostetrica diventa virale
Il racconto di una neo mamma: “Sono andata in tilt per un minuto dopo che mi ha parlato in quel modo. Ero furiosa dopo… C’è una forma di violenza che sta arrivando sotto i riflettori solamente negli ultimi anni: quella ostetrica. Ovvero quella a cui sono sottoposte le donne durante il parto, in un momento delicato, di difficoltà e spesso… Read MoreStorieToday
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abbattoimuri · 4 years
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Incinta. Bambino tutto bene. Del mio corpo chissenefrega!
Incinta. Bambino tutto bene. Del mio corpo chissenefrega!
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Lei scrive:
Ciao Eretica, scrivo qui perchè ho bisogno di confronto e non so davvero più dove cercarlo. In aprile ho scoperto di essere incinta, non è stata una gravidanza cercata ma io e il mio compagno abbiamo scelto di portarla avanti, nonostante i dubbi e le paure. Pochi giorni dopo, ho avuto delle perdite di sangue con forti mal di pancia e sotto consiglio della mia dottoressa sono andata al…
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corallorosso · 2 years
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Cultura dello stupro di Maria Cafagna Tempo fa ho intervistato un gruppo di ostetriche; avremmo dovuto parlare di corsi preparto e invece siamo finite a parlare d’altro: erano tutte molto giovani e avevano deciso di mettersi in proprio perché nel corso della loro finora breve carriera avevano assistito a tutta una serie di pratiche altamente lesive della dignità della donna. Oltre a numerosi episodi di violenza ostetrica, le dottoresse lamentavano un generale disinteresse della salute fisica e mentale delle pazienti, che si presentavano da loro con un pesante bagaglio di consigli sbagliati che riguardavano la loro sfera intima e in particolare i rapporti sessuali penetrativi. Molte donne provano dolore, tantissime non provano piacere e spesso tutto questo è dovuto a traumi causati da piccoli o grandi episodi di violenza che le donne spenno non hanno gli strumenti per classificare come tali. Quando pensiamo a uno stupro, ad esempio, le prime immagini che ci vengono in mente riguardano estranei che picchiano la vittima, la assalgono e la costringono a un rapporto non consensuale in un luogo buio e isolato. Eppure i dati ci dicono che la maggior parte degli stupri  non avviene ad opera di un estraneo ma ad opera del partner. A questo dato se ne aggiunge un altro, ovvero che una larghissima parte delle donne che hanno subito violenza non solo preferisce non denunciare ma addirittura sceglie di non raccontarlo a parenti o amici. Le cause di questo stato di cose sono svariate – pedagogiche, educative, sociali – e sono tutte ascrivibili alla così detta cultura dello stupro, ovvero quel sistema di norme scritte e non scritte che giustificano e minimizzano la violenza di genere e stigmatizzano le donne che denunciano o che ne parlano apertamente. Un caso da manuale di cultura dello stupro è accaduto a Benevento  (...) Stando alle motivazioni presentate dalla pm insomma, è normale che un uomo “eterosessuale” – questo lo dicono le carte – forzi con la violenza la propria partner ad avere un rapporto sessuale contro la sua volontà. Nel caso di Benevento la donna dopo aver sporto denuncia ora si trova in un centro anti-violenza ed ha affidato la sua difesa all’avvocato Michele Sarno che ha deciso di rendere nota la vicenda anticipando le motivazioni della richiesta d’archiviazione al Fatto Quotidiano. Nell’intervista Sarno riferisce tra le altre cose un un episodio inquietante: durante una cena a cui erano presenti parenti e amici, dopo un servizio sul femminicidio l’uomo avrebbe puntato un coltello al collo della moglie affermando che sarebbe finito presto anche lui al telegiornale. L’episodio, secondo la pm, è ascrivibile a un contesto goliardico e pare di sentire alzarsi più di una voce autorevole per lamentarsi che la giorno d’oggi è impossibile scherzare e che non si può più dire niente. (...) Stupisce ma non dovrebbe, visto che già in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere la Commissione d’inchiesta sul Femminicidio aveva denunciato la generale impreparazione del personale giudiziario nell’accogliere e trattare i casi di violenza contro le donne. (...) Nel corso della mia chiacchierata con le ostetriche, mi è stato raccontato che alle donne che provano dolore durante i rapporti molti medici consigliano di usare la crema anestetizzante, altri invitano le donne a “fare uno sforzo”. Molte di noi si sono sentite dire quelle cose, molte di noi hanno subito dei traumi che non sono stati riconosciuti e trattati adeguatamente (...) Occorre quindi ribadire qualcosa che sembra ovvio ma evidentemente non lo è: qualsiasi rapporto che avviene in maniera non consensuale è uno stupro. Mettiamocelo bene in testa.
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sauolasa · 6 years
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Violenza ostetrica, attenzione al "modello fordista" per le donne partorienti
Nel suo libro "Parto, le donne meritano di meglio", Marie-Hélène Lahaye critica la "standardizzazione" delle strutture sanitarie e l'eccesso di "medicalizzazione" che mette a rischio la salute mentale di chi dà alla luce i propri figli
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loleggodopo · 7 years
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Dichiarazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): Assicurare l’accesso universale ad un’assistenza sanitaria sicura, accettabile e di buona qualità in ambito sessuale e riproduttivo, in particolare l’accesso ai metodi contraccettivi e all’assistenza alla maternità, può ridurre significativamente i tassi globali di morbilità e mortalità materna. In tutto il mondo molte donne durante il parto in ospedale fanno esperienza di trattamenti irrispettosi e abusanti. Tale trattamento non solo viola il diritto delle donne ad un’assistenza sanitaria rispettosa, ma può anche minacciare il loro diritto alla vita, alla salute, all’integrità fisica e alla libertà da ogni forma di discriminazione.
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