Tumgik
#addio eri il migliore di noi
ipierrealism · 1 year
Text
MUST. RESIST. Dal. Postare. Sui. Social. Commenti. Troll. Per. Far. Partire. Flame. War. Su. Silvio.
2 notes · View notes
Text
Ieri ho trovato il coraggio di lasciarti andare per sempre
Ieri ti ho detto addio
Ieri è iniziata la mia rinascita tra il dolore infinito che sento dentro il vuoto di te che già non sei più parte della mia vita, delle mie giornate, della mia quotidianità
Ci siamo lasciati dandoci per l'ultima volta tutto il bene che ci siamo sempre promessi fin dal primo giorno e ora posso dire fino all'ultimo istante
Ci siamo lasciati senza odio alcuno, augurandoci il meglio l'uno per l'altro. Tu lo hai detto a chiare lettere augurandomi la felicità che merito e lì ho iniziato a temere di aver perso per sempre l'unica persona che davvero mi conosce profondamente ma era troppo difficile continuare, stava diventando un'amicizia distruttiva perché io non riesco a reprimere le mie emozioni, non riesco a smettere di immaginarti al mio fianco ogni momento e tu invece sì eri capace di tenere ben distinta la realtà dalla chat, da una vicinanza solo virtuale e questo sentivo che ci stava allontanando ogni giorno di più e sapevo che entro la fine di quest'anno tutto sarebbe finito, avrei voluto resistere ancora, stringere i denti ancora un poco il tempo per poter vivere insieme ancora un paio di tappe e traguardi importanti come la tua laurea, come la pubblicazione dei nostri libri, come la mia patente e l'inizio dei nostri lavori e invece ieri sera ci siamo salutati per l'ultima volta tra le lacrime più sincere
Ieri sera ho letto per l'ultima volta il tuo nome in chat proprio mentre stavo per sedermi sugli spalti di quel concerto che tu sai aspettavo da tanto tempo, quello della mia cantante preferita che ha scritto ogni canzone come la playlist della mia vita oltre che della sua, ho letto velocemente le tue ultime frasi che sono incise sul mio cuore, ti ho detto per l'ultima volta ciao, ho chiuso per sempre quella chat, ho chiuso per sempre ogni contatto con te, mi sono seduta tremavo ancora subito dopo si sono spente le luci ed è iniziato il concerto, ogni frase era una pugnalata ma nonostante ciò mi costringevo a cantare a buttare attraverso quelle parole tutto il dolore interiore, a urlarle quelle frasi e poi proprio tra le prime canzoni inaspettatamente c'è stata "frasi a metà" e lì ho sentito come se la Pausini sapesse che dovevo sentire una conferma di aver fatto la cosa giusta al momento giusto e lo ha fatto me l'ha confermato con quella frase "non c'era posto migliore" e forse è davvero così non c'era posto migliore perché questo mi ricorda quanto non poteva funzionare tra noi, tu in un posto così non ci avresti mai messo piede mentre io mi sento viva in quella confusione, se la Pausini ha fatto la playlist della mia vita non c'era davvero posto migliore per iniziare a rinascere a riprendere in mano la mia vita lasciandoti andare per sempre. Dopo un'ora buona ha cantato "come se non fosse stato mai amore" lì ho pianto e ho cantato con la voce spezzata e ho pianto ancora, sentivo di starti dicendo ancora una volta addio ancora più forte "ieri ho capito che è da oggi che comincio senza te", "ma adesso è troppo presto", "e vorrei fuggire via, e vorrei nascondermi ma resto ancora così senza parlare senza dirti non te ne andare".
È la fine di un capitolo intenso davvero ma se voglio tornare a vivere devo andare avanti da sola senza te e lo faccio per me, volto pagina ora torno a vivere per me
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
21 notes · View notes
Alle persone più importanti della mia vita, io ho associato una canzone. Non sempre gliel’ho detto, non sempre gliel’ho dedicata davvero. Alle volte è solo un ritornello che avevo in testa in un momento condiviso. Il mio migliore amico, ad esempio, per me è Those nights degli Skillet; mio fratello True love di P!nk. Beh ecco, tu non lo sai, ma per te io ho fatto una playlist intera. Ho ritrovato te, noi in troppe canzoni. Non me ne sono neppure accorta, l’ho fatta inconsciamente; senza cercarle, senza sforzarmi. Dapprima erano solamente due (Superclassico e Ferma a guardare), che ho ascoltato a ripetizione per settimane; poi se ne sono aggiunte altre, nuove, che volevo sentire subito dopo quelle. Così, in un battito di ciglia, si è creata una vera e propria raccolta.  E sai, non sono canzoni inglesi, nonostante io ami i testi stranieri, ne cerchi il significato quando mi sfugge e poi le impari a memoria per saperle cantare correttamente. Sono tutte canzoni italiane; di nuovo, è stato probabilmente il mio subconscio ad agire per me, pensando che avresti colto la bellezza e i riferimenti di quei testi solo se li avessi compresi. E visto che tanto non avrò mai modo di dedicartele, ascoltarle con te sottolineando una frase particolare o cantarle assieme, ho deciso che raccoglierò qui le strofe più belle. Ma anche quelle che sono un pugno nello stomaco ogni volta.
Superclassico, Ernia “Ora che fai? Mi hai fregato, così non si era mai sentito. Io dentro la mia testa non ti ho mai invitata. Vorrei scappare che sei bella incasinata... Ma poi ti metti sopra me e mi metti giù di forza, Sembra che balli ad occhi chiusi, sì, sotto alla pioggia. Poi stai zitta improvvisamente... Ti chiedo, «Che ti prende?» Tu mi rispondi, «Niente» Dio, che fastidio.”
Ferma a guardare, Ernia ft. Pinguini Tattici Nucleari “Poi lo facevamo forte, in piedi sulle porte Dici: «Non ti fermare» Però io guardo le altre E so che d'altra parte Non lo puoi perdonare. Sotto il tuo portone tu m'hai chiesto se ci sto A salire ed era solo il primo appuntamento. Nello stesso punto dopo mesi io ti do Dispiaceri e tu mi stai mandando via dicendo «Non mi fare mai più del male. Ora non voglio più parlare Perché non so restare Ferma a guardare Te che scendi giù dalle scale e te ne vai»”
Pastello bianco, Pinguini Tattici Nucleari “Ti chiedo come stai e non me lo dirai, Io con la Coca-Cola, tu con la tisana thai Perché un addio suona troppo serio E allora ti dirò bye bye. Seduti dentro un bar poi si litigherà Per ogni cosa, pure per il conto da pagare. Lo sai mi mancherà, na-na-na-na.”
Ridere, Pinguini Tattici Nucleari “E non ho voglia di cambiarmi, Uscire a socializzare... Questa stasera voglio essere una nave in fondo al mare. Sei stata come Tiger: Non mi mancava niente E poi dentro m'hai distrutto Perché mi sono accorto che mi mancava tutto. Però tu fammi una promessa Che un giorno quando sarai persa Ripenserai ogni tanto a cosa siamo stati noi.”
Nonono, Pinguini Tattici Nucleari “E spettinata resti qua Perché la più grande libertà È quella che ti tiene in catene. I pugni in faccia che mi dai Li conservo nell'anima Accanto a tutti i "ti voglio bene". Ieri mi sono svegliato (no, no, no) Erano circa le tre. Quando il telefono non ha squillato, Io l'ho capito che eri te. Hai detto: «Impara a vivere da solo» (No, no, no) Ma solo ci sapevo stare. La mia solitudine era un mondo magico Che io ti volevo mostrare.”
L’odore del sesso, Ligabue “Si fa presto a cantare che il tempo sistema le cose, Si fa un po' meno presto a convincersi che sia così. Io non so se è proprio amore Faccio ancora confusione. So che sei la più brava a non andarsene via. Forse ti ricordi... ero roba tua. Non va più via L'odore del sesso, che hai addosso. Si attacca qui All'amore che posso, che io posso... E ci siamo mischiati la pelle, le anime e le ossa Ed appena finito ognuno ha ripreso le sue. Tu che dentro sei perfetta Mentre io mi vado stretto. Tu che sei la più brava a rimanere, Maria, Forse ti ricordi, sono roba tua.”
Andrà tutto bene, 883 “Io e te chi l'avrebbe mai detto. Io che avevo giurato che non avrei fatto Mai più il mio errore di prendere e via Buttarmi subito a capofitto In un'altra storia impazzire per la gloria, Io no. Mi spiace ho già dato E l'ho pagato. Però sta di fatto che adesso son seduto con te In un'auto a dirti all'orecchio che Andrà tutto bene non può succedere Niente di male mai a due come noi.”
Ad occhi chiusi, Marco Mengoni “Da quando ci sei tu Non sento neanche i piccoli dolori. Ed oggi non penso più A quanto ho camminato per trovarti. Resto solo adesso, mentre sorridi e te ne vai Quanta forza che mi hai dato non lo sai e spiegarlo non è facile. Anche se non puoi tu sorridimi; Sono pochi, sai, i miracoli Riconoscerei le tue mani in un istante. Ti vedo ad occhi chiusi e sai perché Fra miliardi di persone ad occhi chiusi hai scelto me.” Sai che, Marco Mengoni “Eravamo davvero felici con poco, Non aveva importanza né come né il luogo. Senza fare i giganti E giurarsi per sempre... Ma in un modo o in un altro Sperarlo nel mentre.” Sembro matto, Max Pezzali “Il tempo si ferma quando siamo assieme Perché è con te che io mi sento bene. Voglio quei pomeriggi sul divano In cui mi stringevi e respiravi piano. Ho perso te e la mia armatura di vibranio. Sembro strano... Sembro matto, matto. Come un tornado hai scompigliato tutto, Mentre dormivo lì tranquillo a letto Hai fatto il botto, dopo l'impatto.” La paura che, Tiziano Ferro “La lacerante distanza Tra fiducia e illudersi È una porta aperta E una che non sa chiudersi. E sbaglierà le parole Ma ti dirà ciò che vuole. C'è differenza tra amare Ed ogni sua dipendenza. "Ti chiamo se posso" O "Non riesco a stare senza". Soffrendo di un amore raro Che più lo vivo e meno imparo. Ricorderò la paura che Che bagnava i miei occhi Ma dimenticarti non era possibile e Ricorderai la paura che Ho sperato provassi, provandola io Che tutto veloce nasca e veloce finisca.”
Vivendo adesso, Francesco Renga “A te che cerchi di capire E che provi a respirare aria nuova. E non sai bene dove sei. E non ti importa anche se in fondo lo sai che ti manca qualcosa. Amami ora come mai, Tanto non lo dirai. È un segreto tra di noi. Tu ed io in questa stanza d'albergo A dirci che stiamo solo vivendo adesso.”
Duemila volte, Marco Mengoni “Vorrei provare a disegnare la tua faccia Ma è come togliere una spada da una roccia. Vorrei provare ad abitare nei tuoi occhi Per poi sognare finchè siamo stanchi. Vorrei trovare l'alba dentro questo letto, Quando torniamo alle sei, mi guardi e mi dici che Vuoi un'altra sigaretta, una vita perfetta Che vuoi la mia maglietta. Che vuoi la mia maglietta. Ho bisogno di perderti, per venirti a cercare Altre duemila volte, Anche se ora sei distante. Ho bisogno di perdonarti, per poterti toccare Anche una sola notte.”
Ma stasera, Marco Mengoni “Senza di te nei locali la notte io non mi diverto. A casa c'è sempre un sacco di gente ma sembra un deserto. Tu ci hai provato a cercarmi persino negli occhi di un altro, Ma resti qui con me.”
Dove si vola, Marco Mengoni “Cosa mi aspetto da te? Cosa ti aspetti da me? Cosa sarà ora di noi? Cosa faremo domani? Potremmo andarcene via, dimenticarci Oppure giocarci il cuore, rischiare. Fammi respirare ancora, Portami dove si vola, Dove non si cade mai. Lasciami lo spazio e il tempo E cerca di capirmi dentro. Dimmi ogni momento che ci sei. Che ci sei, che ci sei.”
Venere e Marte, Marco Mengoni “Certe storie brilleranno sempre ed altre le dimenticherai. Ci sono cose che una volta che le hai perse poi non tornano mai. E se già ti dico porta le tue cose da me Non dirmi è troppo presto perché Io ti prometto che staremo insieme, senza cadere, E ogni mio giorno ti appartiene. Ti prometto che inganneremo anche gli anni Come polvere di stelle filanti. E sarà scritto in ogni testo Che niente può cambiare tutto questo. Incancellabile... ogni volta che mi guardi. Posso farti mille promesse o ingoiarle come compresse E mandare giù queste parole senza neanche sentirne il sapore. Questo mondo da soli non è un granché; sì ma neanche in due. Però con te è un po' meno buio anche quando il cielo è coperto di nuvole. E aspettavi smettesse di piovere, ma sei rimasta tutto il giorno, Io speravo piovesse più forte perché è bello riaverti qui intorno. Certe storie diventano polvere, non ti resta nemmeno un ricordo. Altre invece nonostante il tempo ti restano addosso.”
110 notes · View notes
sheislosingherself · 3 years
Text
comunque sento la tua mancanza, la mancanza di un qualcosa che non c'è mai stato, ma che avrei voluto tanto esserci. nel senso, rivorrei indietro quei primi giorni di conoscenza, in cui ti credevo, in cui avevo fiducia in te, quei giorni in cui mi dissi che "ero preziosa" e la mia unica reazione è stata quella di sentirmi male perché una cosa del genere nessuno me l'aveva mai detta e io mi sentivo ancora una volta come se non valessi nulla, come se non fossi importante, come se tu fossi troppo per me. eri troppo per me? no. al massimo ero io troppo per te, perché alla fine sono arrivata alla conclusione che sono una brava persona, che dona se stessa agli altri, che vuole il bene e la felicità di chi le sta attorno. avrò sbagliato e continuerò a sbagliare, non lo metto in dubbio. ma con te mi son (e so quanto ti infastidisca questo cazzo di son) comportata nel migliore dei modi ricevendo solo un grande schiaffo in faccia, ti sei comportato sminuendomi, facendomi sentire piccola piccola, come se di nuovo non valessi nulla, ma stavolta non c'eri più a consolarmi, bensì eri tu causa di questo mio senso di inadeguatezza. non sono ancora convinta di valere qualcosa, di essere in grado di trovarmi un futuro, di crearmelo da zero, non lo so. ma i tuoi modi di rapportarti a me negli ultimi tempi, nell'ultimo mese e mezzo, hanno semplicemente fatto vedere quanto tu sia una persona di una pochezza disarmante, quanto tu sia bugiardo, quanto tu non sia in grado di rapportarti con le persone, quanto tu non sia in grado di rapportarti con persone fragili. quindi sarò pure una che parla troppo, che si confida troppo, che parla degli affari suoi anche col primo che capita, sbagliando per carità, ma per te avrei dato tutto e tu questo non l'hai mai capito. non lo capirai magari mai, perché alla fine perché dovresti capirlo? che ti frega? alla fine le tue erano solo cazzate, niente di più niente di meno, ché altrimenti se provavi tutto quell'affetto nei miei confronti non ti saresti comportato così, non mi avresti trattato così. ma forse chiedo troppo ad una persona che non sa comportarsi e relazionarsi con gli altri, perché alla fine questo sei. detto questo, spererò sempre che tu riesca a trovare il tuo equilibrio, che riesca a trovare degli amici decenti e perché no, quell'amore che tanto vorresti ma non sai come chiedere. perché alla fine sei solo, e questa solitudine comincia a pesarti eh? che dici? ma alla fine queste sono solo mie idee, mie conclusioni, che potrebbero non entrarci nulla in quello che tu provi e vivi costantemente tutti i giorni. ma non è niente d'importante solo che non ho il coraggio di dirti addio, e quindi nulla, continuerò a volerti bene, a tenerci più di quanto dovrei e meriti, perché alla fine non si sceglie a chi voler bene, anzi. molte volte le persone arrivano nei momenti che meno te lo aspetti, ti sconvolgono la vita, e poco dopo se ne vanno. mi dicevi che non avevo la palla di vetro, che non potevo sapere cosa sarebbe successo tra noi, ma alla fine te ne sei andato e io detesto aver avuto ragione.
15 notes · View notes
cwtch110 · 2 years
Text
Hey, come stai? Spero bene, io sto bene.
So che probabilmente un po' mi odi, e che non avrai per niente voglia di leggere una delle mie lettere infinite, ma dato che a me non importa te la mando lo stesso, anche perché questa, sarà sicuramente l'ultimo ricordo che avrai di me.
È davvero difficile iniziare una lettera, soprattutto se si tratta di una lettera d'addio.
Non ne ho mai scritte, non mi piacciono gli addi, mi fanno paura, ogni volta che lasciavo un posto non salutavo mai nessuno perché ogni saluto è una cicatrice che ti porti sulla pelle.
Quando leggerai questa lettera sarò già sull'aereo, o probabilmente già atterrata in Italia, avrei voluto vederti un'ultima volta per salutarti, ma non voglio rendere questo addio così vero. Non volevo andarmene senza prima lasciarti un ultimo ricordo, sei stato l'unico ragazzo a cui ho dato l'anima, e a pensarci ancora mi viene da piangere, non mi vergogno di mostrare e dirti ciò che provo, non mi è mai importato di mostrarmi debole, ho dovuto imparare già in giovane età ad apprezzare le persone, perché ne ho perse molte, a cui tenevo. E tu non hai nemmeno idea di quanto io a te ci abbia tenuto, ma d'altronde è sempre stato così tra noi, tu che mi rincorri ed io che scappo, quando in realtà vorrei soltanto rimanere. Una volta un signore mi disse:"quando troverai l'amore vero lo riconoscerai, anche se sarà sbagliato, anche se farà male", e io l'ho riconosciuto, nei tuoi occhi, anche se non sempre è stato giusto, anche se molte volte sono andata a dormire con le lacrime sul viso, anche se a volte mi prendeva la gelosia estrema e non avevo per niente idea di come calmarla.
Volevo dirti che non ti ho dato un'altra possibilità perché non potevo, perché l'amore che ho provato io per te è stato proporzionale al dolore che ho provato dopo, e che ho provato a cercarti in altre braccia, e in altri sorrisi, e mi ci sono buttata senza pensarci nemmeno troppo, sentivo un buco nello stomaco, i giorni si riempivano di nostri ricordi e sentivo la gola soffocare, a giorni mi ritrovavo nei posti in cui avevamo lasciato pezzi di noi, in cui abbiamo riso, litigato, fatto l'amore fino a perdere il fiato, posti che ora non riesco più ad abitare perché ci rivedo ancora, in ogni angolo.
Avrei voluto dirti che se avessi avuto la possibilità di riscrivere la nostra storia ci avrei regalato un finale migliore, un finale col botto, proprio come i film d'amore che a me piacciono tanto e che tu invece non sopporti,ma li sopportavi per me, e già solo questo, a me andava bene.
Volevo dirti che il dolore che ho provato quando te ne sei andato, mi ha cambiata tanto, sono dovuta cambiare nei giorni in cui avrei voluto correre a casa tua e dirti che cazzo con lei non mi sapevi di nulla e che mi mancavi dannatamente, sono dovuta cambiare nei giorni in cui pensavo di star meglio, poi trovavo un nostro ricordo e tutto ricominciava da zero e non c'eri tu lì, ad abbracciarmi. Volevo dirti che tanti mi prenderebbero per pazza se sapessero che ti sto scrivendo tutto ciò, ma l'amore vero è anche questo, saper mettere da parte il rancore, la rabbia, saper riconoscere i propri errori, saper amare oltre il tempo,oltre la distanza.
Io voglio credere che per me esista un altro amore là fuori, che sia bello come lo è stato il nostro, o forse più, ma a volte sai, ho paura di fermarmi qui, tu eri per me l'amore della mia vita, quello di cui tutti parlano, quello che come dice mia madre, o te lo porti all'altare o te lo porti dentro, e serve coraggio per poter ammettere una cosa del genere, dire che sei l'amore della mia vita non è come dire: "oggi ho sentito una canzone che ascoltavamo insieme e mi sei venuto in mente", è riuscire a mettere il cuore dalla parte giusta, a vedere nonostante tutto quello che mi hai provocato, una parte giusta.
L'unica cosa che ancora mi fa male è credere che tutto ciò forse valga solo per me, l'unica cosa che fa male è sapere di doverti portare sempre ad un passo dal cuore, sapere di doverti mettere da parte e continuare la mia vita senza di te, quando avrei voluto semplicemente averti al mio fianco sempre. Non ti auguro più il meglio, perché il meglio eravamo noi, e mi dispiace per com'è finita, mi dispiace che tu non abbia capito fino in fondo il dolore che mi hai provocato, mi dispiace ammettere che forse noi eravamo sbagliati l'un per l'altro, ma ciò non significa che ciò che abbiamo vissuto non sia stato vero, ciò non significa che non ci siamo amati.
Quando sei tornato la prima volta ho sentito il cuore perdere un battito, ero sicura fossi andato avanti, ero sicura mi avessi messa in mezzo alle cose dimenticate, mi sono torturata a pensarti felice con lei, e so che non mi credi, perché io sono forte vero? Non lascio mai trapelare nulla, rimango inarrestabile davanti a cose che mi spezzano l'anima in due, eppure rimango ferma, mia madre diceva sempre che sono le persone che fanno meno rumore, quelle a soffrire di più.
Ti ho amato più di quanto ho amato me stessa, e mi scuso se non sempre sono stata all'altezza, mi scuso se a volte ti ho ferito, se delle volte ti sei sentito trascurato, riconosco che una relazione non finisce mai solo perché uno dei due si è stancato, ma riconosco anche che, se tu mi avessi dato la possibilità di rimediare forse ora non starei qui a scriverti questa stupida lettera, forse ora staremo camminando con un gelato in mano, prendendoci in giro, magari ora staremo litigando su quale film guardare stasera.
Ora però è arrivata l'ora di lasciarti andare, metto un punto, una fine a questa storia, è proprio vero che le persone non muoiono mai, finché il loro ricordo, vive eternamente, ancora, dentro ognuno noi.
-cwtch110
2 notes · View notes
gone-with-the-syn · 4 years
Text
Infinita lettera di un infinito addio ad un infinito impossibile rapporto a senso unico
Caro F,
come stai?
Ti ho cercato in tutte le parole che potessero somigliarci, ma purtroppo non ne ho trovata nessuna che davvero sentissi come un reale ponte tra quello che vorrei dire e quello che di dire non ha piu senso.
Mi sembra davvero molto tempo che non ci sentiamo piu. Per quanto possa affacciarmi alla tua vita e vedere che in fondo rimani sempre un po’ malinconico nei confronti dell’amore (anche se malinconico non e’ la parola esatta) e un po’ incazzato con la vita, viverti come ‘’amico’’ sarebbe certamente diverso.
Questo mi dispiace, perché erano belli i tempi, per così dire spensierati in cui non c’era stato assolutamente mai niente tra di noi, e potevamo semplicemente prenderci in giro come due ragazzini innocui.
Non che poi, a onor del vero, avessimo condiviso molte esperienze, si trattava solo di un patetico chattare che però a modo suo da simpatico passatempo, mi ha fatto attaccare a te. Lo dicesti anche tu una volta, che i momenti migliori erano quelli in cui parlavamo io e te. Anche se, così come l’hai scritto, lo avrai pure dimenticato, perché è uscita con il tempo, poi, la tua predisposizione alla contraddittorietà. Non che io sia stata migliore di te, aggiungerei.
Però ti volevo bene, veramente. Il mio bene era sincero, lo è sempre stato. Altrimenti non ti avrei nemmeno mai cominciato a prendere in giro, quanti anni avevamo, tredici?
Ne è passato di tempo, si.
Tempo in cui ti sei trasformato in qualcosa di piu, purtroppo. E aggiungo purtroppo perché a quest’ora non sarebbe un problema se volessi ancora scriverti ‘’ehi stronzo’’ o qualcosa di scanzonato e altrettanto leggero, qualcosa che suona come un ‘’ti provoco tanto per il gusto di passare il tempo, tanto tu lo sai e fai altrettanto, che la vita è già abbastanza pesante di suo’’.
Adesso, anche pensando alla sola idea di scriverti questo, non mi suona bene. Mi suona sciocco. Sicuramente ci siamo fatti grandi, ma in fondo forse, siamo sempre gli stessi. 
Parlo per me, sono ancora tanto sognatrice e testarda, ma anche un po’ volubile ed emotivamente caotica, purtroppo. Certe cose, quando fanno parte del carattere, si fa prima ad accettarle, se non le si può cambiare, io però voglio ancora lavorarci, per me.
In ogni caso sono anche cambiata, ho fatto molte esperienze positive, il mio spirito avventuriero mi ha sempre portata un po’ più in la del mio naso, però lo voglio ammettere, mica lo avrei mai detto che mi avrebbe portata così lontano. Lontano da te, da tutti.
Ma in fondo, vicini veramente non ci siamo stati mai.
Vorrei tanto scriverti, chiederti come stai, ma so che non aiuterebbe nessuno, nemmeno me. Ho qualcosa da dirti solo non dicendotela in maniera diretta. Semplicemente certi equilibri non vanno più sfidati.
Io sono felice adesso, insomma, sono incasinata come un cubo di Rubik, ma a dire il vero, posso apprezzare benissimo quello che al momento mi sono costruita, senza chiamare in causa quel mio zampino autodistruttivo che per oggi, lascerei riposare lì, non svegliamolo.
Cosa volevo dirti? 
Come sta andando la tua vita? Sei soddisfatto dei tuoi studi? Sei circondato dai tuoi affetti? Continui a suonare? A disegnare? a sognare? Sei innamorato? 
...ah gia.
La domanda fatidica.
‘‘Sei innamorato?’‘
‘‘Si, ma non di te’‘
‘‘vaffanculo’‘, come sempre.
‘‘Sei innamorato?’‘
‘‘Si, di te.’‘
‘‘No non puoi, è tardi adesso.’‘
‘‘Avevi detto che eravamo validi fino ad 80 anni’‘
‘‘Ed invece no, siamo scaduti. Come il latte’‘
Mi vengono in mente tante di quelle scene, scene in cui ti insulto, scene di dichiarazioni improvvise ed inaspettate come di rado accadeva da parte di entrambi, scene di te che non provi un cazzo come anche accadeva, scene in cui ci teniamo tutto dentro, scene in cui ci diciamo semplicemente ti voglio bene, e scene che se non ci si contattava, non si faceva una lira di danno, come si suol dire.
Non ti dirò che sei il mio grande amore no, perché un grande amore è condiviso, coerente almeno in questo. E non c’é stata la benché minima coerenza tra di noi, per colpa di entrambi. Però ti amavo.
Sei stato il primo amore, quello sofferto, quello che del tutto non guarisce mai, soprattutto perché proviene dall’amicizia.
Quello illusorio, quello salvifico, quello che comunque ci riprovi ancora, quello arrabbiato, di rado quello poetico.
Vorrei poter ricordare le cose belle che ci siamo detti senza pensare che fossero false ed immature.
E poter ricordare le cattiverie e gli sbagli come cose immature invece.
Sapere che adesso faremmo scelte diverse, ma anche questa, l’ennesima illusione.
La verità è che comunque non ci conosciamo più, anche se mi sembra di conoscerti ancora. Io non lo so se sei più morbido o più duro di prima.
Non so più se hai degli obiettivi dediti all’arte o progetti particolari, né tanto meno cosa ti tormenta prima di dormire.
A me tormenti tu. So che è solo una fase, un’ossessione passeggera, l’ennesimo dente da levare che va e viene.
Solo che tu sembri non cadere mai. Forse sono troppo vigliacca per dimenticarti veramente, troppo piccola, per diventare grande.
Mi manchi tanto, e vorrei mancarti pure io.
Vorrei che ti fossi accorto che sei un idiota. Si, sei un idiota che ha realizzato troppo tardi di aver perso qualcuno di prezioso, che forse non ti è chiaro, ma non ci vedremo mai più. Ahi che idiota, Ahi che pazzo, ma sei pazzo? Guardati, datti un pizzicotto ma non illuderti, non ci vedremo più. Mai più, Lo hai capito?
(forse sono io che non l’ho capito...)
Quante probabilità ci sono, dimmelo?
Sei un idiota, si si, sei un idiota, ed uno stronzo, sei uno sciocco, hai mandato tutto all’aria tanti anni fa, quando a mollarmi per partire sei stato tu, tu, sei stato tu, ad andare via, a lasciarmi sola sotto quella maledetta luna, tu, la mia maledizione, il mio dolore, il tormento di quella sera e non solo.
Mi hai fatto male.
Vorrei che lo ricordassi, che io per te c’ero, ma so che non lo farai. O almeno, in fondo al cuore, dopotutto una parte di me se lo augura. Perché, altrimenti, ti odierei ancora di più.
L’ultima volta che ci siamo ‘’sentiti’’ era il tuo compleanno, ti facevo gli auguri quasi tutti gli anni, chissà se lo notavi.
Mi hai chiamata con quel soprannome che mi hai dato diversi anni prima.
Addio maledetto idiota, spero che davvero non mi amassi anche tu, perché altrimenti, altrimenti avresti solo bruciato una vita.
Ma penso che hai ragione, penso che non mi hai mentito su questo. Tu davvero non mi amavi, e con questa lettera, spero di poter affrontare un nuovo giorno in cui ne sono consapevole e lo ricordo a me stessa, per poterlo prima o poi accettare, anche se potrei non riuscire a farlo mai. Per questo anni fa stavo scrivendo un libro su di noi. Iniziava come una splendida storia di amicizia, dove tu eri il mio magnifico punto di riferimento. Descrivevo me come una persona senza padre, partito per una missione aerea e mai più tornato, e te, come una rockstar infelice che andava a letto con un milione di donne senza amarne nessuna. Ogni tanto, poi, avevi una relazione, ma in fondo era sempre me che amavi.
Si, lo sai, si, sono ancora online quelle pagine di libro mai portato avanti.
Si be’, mi aiutavano. Mi facevano star meglio. Almeno li tu mi amavi. Io avevo un disperato bisogno che tu mi amassi, perfino adesso, che nonostante tutto mi sento completa, mi manchi.
E’ sempre rimasto un po’ di te dentro di me, nella musica che ascoltavo, nella giacca di pelle che indossavo e a volte ancora indosso.
Mi sentivo tanto sola, avevo davvero bisogno di qualcuno che mi indicasse un po’ chi dovevo essere, in quel periodo era questo il mio sbaglio. Nel periodo in cui mi piacevi, intendo, non quello in cui ero sicura di me, perlomeno in apparenza.
Cosi’ sono diventata un po’ come te. Ora però va meglio dico davvero, ho trovato un po’ meglio chi essere, come voglio essere. 
Riesci a mancarmi lo stesso purtroppo. Forse è colpa di quel soprannome sai? Non avresti mai dovuto darmene uno. Quando dai un nome a qualcosa, poi ti ci attacchi.
Mi ricorda quella mattina che ebbi un gattino per qualche ora. Sapevo che non era destinato a me, e gli diedi un nome comunque. Insomma che sofferenza.
Prenderò appunti. 
Inutile cercare una colpa, a volte le cose non si spiegano.
‘‘Non deve avere un senso per forza’‘
Lo dicesti anche tu.
Io comunque, se non ti spiace prendo appunti.
Non si chatta per anni con qualcuno, non lo si prende a modello, non si accettano soprannomi, non ci si innamora.
Scherzi a parte, buonanotte maledetto idiota, nonostante tutto, io spero che tu lo troverai un amore che ti renda felice, anche se quell’amore non sarò io, perché il mio, non sei più tu.
ma so che sarà dura, perciò, ‘’ti scrivero’’ tutte le volte che ne avrò bisogno.
#riguardati #perdona #vinciiltuopessimismo #accettaqualcunochetiami #nonpiumepero #corriilrischiotuttelevoltechenevarralapena #nonavererimpianti
5 notes · View notes
checifaccio · 4 years
Text
L'atmosfera è come dopo un tornado
Di quelli che ci cambiano da come siamo
Non riconosco più la strada, torniamo
Perché si sta facendo buio
Tu non lasciarmi la mano
Sicuro prima di noi c'è stato
Qualcuno che non è uscito vivo da qui
Ed io non voglio finire così
Nonostante sia
Molto più facile ora dirsi addio
Nonostante dia
Quell'impressione che non voglia io
Senti il rumore del nostro respiro
Fa da sottofondo anche se c'è casino
Piego come il pongo le tue mani sopra il mio cuscino
Ci penso spesso tipo sempre, di continuo
Ho fatto sogni così brutti, ma era okay con te vicino
Io a volte sono un cretino
Ero geloso se qualcuno ti scriveva o ti contattava, quel tipo
Ho fatto tutto per non rimanere fermo e innervosito
Anche dopo che avevamo chiarito
Tu sei sempre stata la migliore tra i due
Anche se a volte sei bellissima a startene sulle tue
Non farti strani pensieri
Tipo quando è uscito il disco
E stavo sempre in giro fino a tardi, sempre in piedi
Mi hai scritto che eri contenta
Per me e che era una cosa bella
E posso solamente immaginare ciò che ti tormenta
Ci penso quando è sera e la mia luce è spenta
Non ti ho mai detto quella frase, vado verso i trenta
Nonostante sia
Molto più facile ora dirsi addio
Nonostante dia
Quell'impressione che non voglia
Perdermi nei giorni che ci passano accanto
Rischio sempre un po' di cedere, di guardare in basso
Non riusciamo più a frenare ed evitare lo schianto
Ti ricordi più il motivo l'ultima volta che hai pianto con me?
Quel giorno mi hai lasciato a casa dopo un bel weekend
Salgo con lo zaino
Apro dei biscotti
Me ne mangio un paio
Vado un po' di là in camera
Accendo il computer
Ho l'iPhone quasi a terra
E un paio di chiamate ricevute
"Pronto? Mamma scusa, non ti chiamo da un po'
Siamo stati qualche giorno lì sul lago a Montreux
Era una figata
Però porca troia si spende un botto
Va be' lo sapevamo, è che Milano un po' ci ha rotto
E voi invece che dite? Che avete fatto? Tutto a posto?"
Ti sento strana da come hai risposto
"Cazzo succede? Non sento bene, mi sposto
Ma', non mi hai risposto
"Dai dimmi che cos'è che non va, ti conosco
Lo so con quella voce là mi stai tenendo qualcosa nascosto"
Fa "tuo padre è andato là, io non posso
Tua cugina, lei si è appena buttata di sotto"
Tu non lasciarmi la mano
Sicuro prima di noi c'è stato
Qualcuno che non è uscito vivo da qui
Ed io non voglio finire così
Nonostante sia
Molto più facile ora dirsi addio
Nonostante dia
Quell'impressione che non voglia
Perdermi nei giorni che ci passano accanto
Rischio sempre un po' di cedere, di guardare in basso
Non riusciamo più a frenare ed evitare lo schianto
Ti ricordi più il motivo l'ultima volta che hai pianto con me?
Hai pianto con me
Abbiamo bevuto fino a piangere
3 notes · View notes
kazama-kujo · 5 years
Audio
L’atmosfera è come dopo un tornado Di quelli che ci cambiano da come siamo Non riconosco più la strada, torniamo Perché si sta facendo buio Tu non lasciarmi la mano Sicuro prima di noi c’è stato Qualcuno che non è uscito vivo da qui Ed io non voglio finire così Nonostante sia Molto più facile ora dirsi addio Nonostante dia Quell’impressione che non voglia io Senti il rumore del nostro respiro Fa da sottofondo anche se c’è casino Piego come il pongo le tue mani sopra il mio cuscino Ci penso spesso tipo sempre, di continuo Ho fatto sogni così brutti, ma era okay con te vicino Io a volte sono un cretino Ero geloso se qualcuno ti scriveva o ti contattava, quel tipo Ho fatto tutto per non rimanere fermo e innervosito Anche dopo che avevamo chiarito Tu sei sempre stata la migliore tra i due Anche se a volte sei bellissima a startene sulle tue Non farti strani pensieri Tipo quando è uscito il disco E stavo sempre in giro fino a tardi, sempre in piedi Mi hai scritto che eri contenta Per me e che era una cosa bella E posso solamente immaginare ciò che ti tormenta Ci penso quando è sera e la mia luce è spenta Non ti ho mai detto quella frase, vado verso i trenta Nonostante sia Molto più facile ora dirsi addio Nonostante dia Quell’impressione che non voglia Perdermi nei giorni che ci passano accanto Rischio sempre un po’ di cedere, di guardare in basso Non riusciamo più a frenare ed evitare lo schianto Ti ricordi più il motivo l’ultima volta che hai pianto con me? Quel giorno mi hai lasciato a casa dopo un bel weekend Salgo con lo zaino Apro dei biscotti Me ne mangio un paio Vado un po’ di là in camera Accendo il computer Ho l’iPhone quasi a terra E un paio di chiamate ricevute "Pronto? Mamma scusa, non ti chiamo da un po’ Siamo stati qualche giorno lì sul lago a Montreux Era una figata Però porca troia si spende un botto Va be’ lo sapevamo, è che Milano un po’ ci ha rotto E voi invece che dite? Che avete fatto? Tutto a posto?" Ti sento strana da come hai risposto "Cazzo succede? Non sento bene, mi sposto Ma’, non mi hai risposto "Dai dimmi che cos’è che non va, ti conosco Lo so con quella voce là mi stai tenendo qualcosa nascosto" Fa “tuo padre è andato là, io non posso Tua cugina, lei si è appena buttata di sotto” Tu non lasciarmi la mano Sicuro prima di noi c’è stato Qualcuno che non è uscito vivo da qui Ed io non voglio finire così Nonostante sia Molto più facile ora dirsi addio Nonostante dia Quell’impressione che non voglia Perdermi nei giorni che ci passano accanto Rischio sempre un po’ di cedere, di guardare in basso Non riusciamo più a frenare ed evitare lo schianto Ti ricordi più il motivo l’ultima volta che hai pianto con me? Hai pianto con me Abbiamo bevuto fino a piangere
18 notes · View notes
klaregrevnday · 5 years
Text
QUELLO CHE NON HAI IL CORAGGIO DI DIRE AD ALTA VOCE:
Cosa differenzia una giornata triste da una felice?
Beh, direi che la prima cosa che cambia siamo proprio noi.
Ebbene sì, perché noi stessi siamo persone diverse ogni secondo che passa.
Questa che stai vivendo la inizi come una giornata qualsiasi, eppure a distanza di poche ore il tuo atteggiamento verso il mondo cambierà senza nemmeno che tu te ne possa rendere conto; questo accade semplicemente in base alle cose che ci accadranno ora dopo ora.
Stà a noi decidere come reagire a qualsiasi cosa.
Prendiamo d’esempio me in questo momento: ci sono io che sono quì a scrivere di cose delle quali non sono neanche certa, e nella stanza accanto c’è mia madre che ascolta musica allegra cantandola a squarciagola.
Sapete qual’è la verità? Che in questo momento, con le lacrime che scendono, io mi sento bene... quando tieni tutto dentro è un casino.
Vedo i miei amici che si allontanano tra di loro, e questa cosa fa dannatamente male... Per non parlare dell’essere un A.S.S.O: Amica Sfigata Strategicamente Oscena.
In poche parole? Sono la persona che i ragazzi usano per avvicinarsi alle mie amiche. Ovviamente io non mi illudo, so perfettamente come io sia, e non ne vado per nulla fiera.
È difficile... il dover uscire di casa con l’ansia di essere giudicata da persone che nemmeno conosco.
Il momento in cui ti batte fortissimo il cuore e nella mente un pensiero fisso: sono sbagliata.
Si, perché alla fine è proprio quello che ti porti a pensare... nel momento in cui vedi le tue amiche perfette che si lamentano di essere ‘cesse’ o ‘grasse’, mentre non lo sono per nulla, e sai benissimo di essere tu l’unico ‘Mostro’.
La convinzione che nessuno ti capisca, e alla fine scopri essere la verità.
Questa sarebbe dovuta essere una sorta di Addio, ma non ce la faccio a porre fine a tutto, perché sono una codarda.
È così difficile essere la strana, l’amica che i genitori non sopportano, il ripiego o la terza incomoda.
Ora probabilmente mi arriveranno messaggi della serie ‘non sei come dici di essere, sei fantastica’ o minchiate varie, il punto è che questi comportamenti io li ritengo particolarmente da incoerenti, odio che la gente si rende conto di come tu stia solo quando ormai è troppo tardi.
Si, stò male, ma di sicuro non è con messaggini stupidi che starò meglio.
Ora, ho deciso di postare questo ‘sfogo’ perché mi sono rotta il cazzo che la gente continui a stare male e ad aspettare qualcuno che non arriverà mai, quindi per tutte le persone che almeno un po’ si ritrovano in quello che ho scritto: Basta aspettare.
Prendi quello che vuoi e fai quello che vuoi fare, la vita è una sola.
Siamo stati messi al mondo senza il nostro volere, quindi almeno godiamocela questa ‘vita’.
È inutile continuare a sopravvivere, vai e vivi... E fallo al meglio.
Tutti litigano con i genitori, vanno male a scuola, o comunque hanno i loro problemi, e tutti stanno male a modo loro, solo che ognuno di noi affronta il dolore in modi diversi.
L’unica cosa che ti resta da fare è prendere in mano la tua vita e renderla bella per te, perché alla fine puoi cercare di far stare bene gli altri quanto vuoi, ma se oltre agli altri non pensi anche a te tutto questo è inutile.
Un consiglio da un A.S.S.O/Persona problematica/Adolescente/Amica: Non concentrarti sulle cose brutte perché se lo fai l’intera giornata sembrerà andata male.
Per esempio: Ha preso un 4, hai litigato con i tuoi genitori e con la tua migliore amica e tutto sembra andare male, ma magari durante quella giornata ci sono state persone che hanno visto come stavi e hanno provato a farti stare meglio, solo che tu eri troppo concentrata/o sul tuo dolore e non ci hai fatto molto caso...
Beh, da quando mi concentro sui piccoli particolari posso affermare che nonostante il dolore ci sono momenti davvero felici, pensandoci passo dal ridere al piangere come una pazza, ma sinceramente alla fine è quello che siamo tutti.
Nessuno di noi è davvero normale, la normalità è un concetto parecchio soggettivo, stà a noi definirlo, ma non possiamo imporlo agli altri.
Detto questo spero di essere stata d’aiuto per qualcuno, perché sinceramente per una volta condividere uno di questi miei momenti è stato davvero utile.
~Gaia
5 notes · View notes
Text
Mi ricordo ancora il giorno in cui ci siamo incontrati per la prima volta. Mi ricordo ancora il giorno in cui era tutto più semplice. Quando eri un semplice cazzone che odiavo, che piaceva follemente alla mia migliore amica, e che tanto mi stava antipatico. Mi ricordo ancora quando un giorno mi chiedesti di andare a comprare il regalo di natale per la tua fidanzata. Avevi un cappello orrendo, e una tuta. Però quanto cazzo ci siamo divertiti. Mi ricordo ancora il giorno in cui mi raccontasti della tua prima volta, ero così felice per te. Mi ricordo anche le nostre prime litigate, i tuoi strani modi di farti perdonare. Era da li che dovevo capire, da come ti perdonavo, dalla capacità che avevo di cancellare i tuo errori in un attimo. Ricordo anche il giorno in cui ho capito di essermi innamorata di te. Lo dissi alla mia persona, e lì non ci fu bisogno di parlare, lei mi guardò e mi disse semplicemente: “Ti sei innamorata di Lui, vero?”. Io annuii, non ebbi il coraggio di fare altro, e quando lei mi disse “Ora cosa hai intenzione di fare?”, io risposi con un semplice “Mi deve passare!”. Già sapevo. Sapevo che non mi avresti mai amato come io amavo te, già sapevo che le cose non potevano andare. E quindi me la feci passare, o forse così credevo. Ti spinsi tra le braccia di un’altra, perchè infondo io preferivo la tua felicità alla mia. Mi andava bene, o sempre così credevo. Mi ricordo i pianti, gli attacchi di panico. E poi mi ricordo quando scegliesti me, quando le dicesti che non poteva mettersi tra noi due, noi eravamo qualcosa di troppo speciale da spiegare. Io non capivo, ma ero felice. Ero così maledettamente felice. Avevo te, e tutto il resto non contava, non contavano le mie domande ne tanto meno le mie paure. E continuavo.. continuavo ad amarti, dicendo agli altri “è come un fratello”. Continuavo a perdermi nei tuoi occhi, nei tuoi abbracci, nei tuoi baci, quei maledetti baci sul collo. Poi è arrivato il momento dove abbiamo dovuto affrontare una battaglia, ci siamo presi per mano, ti ho preso per mano e abbiamo combattuto. Abbiamo perso. Abbiamo pianto. Abbiamo detto addio. E poi, proprio nel momento in cui dovevo essere lì con te, ci siamo persi. Ci siamo persi perchè avevo capito che non potevo più prendermi in giro, ero innamorata di te. In una maniera folle, unica, e dovevo dirtelo. E proprio quando ti ho detto che ti amavo, te ne sei andato. Il mio mondo è crollato, mi sono sentita persa. Ti avevo detto che ti amavo e tu, tu sei andato via. Ho cercato di riprendere in mano la mia vita, ma tu sei ritornato. Prepotentemente, come un terremoto. Ed io, illusa di essermi ormai dimenticata per l’ennesima volta di te, ti ho ripreso con me. Perchè avevo bisogno di te, io dovevo averti con me. Tutto andava bene e andava male allo stesso tempo. Abbiamo continuato così poi per troppo tempo. Mi sono fatta male, mentre tu mi guardavi senza fare nulla. Fino a quella notte, per me LA NOTTE, dove tutto è cambiato, ovviamente sempre per me. Eravamo ubriachi, troppo. E tu, mi hai detto quello che aspettavo mi dicessi da troppo tempo,”TI AMO”. Ero persa, volevo urlare e forse lo feci. Urali, piansi. Non capivo. E poi, click, tutto finito. Tu non ricordavi, ed io volevo solo scomparire. Decisi di chiudere. Mi stavo solo prendendo in giro. Mi stavo solo facendo del male. 
Ho perso le cose belle che avevo di te e me le sono tenute, in un cassetto, per riaprilo appena ne ho bisogno. Questo però mi permette di ricordarmi tutto, le parole, le lacrime, i baci, gli abbracci e a volte non so quanto mi faccia bene. Oggi ti guardo, ma non con gli stessi occhi, non con gli occhi di quella bambina innamorata, quella che quando ti guardava vedeva il mondo. Oggi ti guardo con consapevolezza, e anche forse con un pò di malinconia. So, ad oggi, che non saremmo potuti essere nulla, anche se io speravo nel tutto. Un giorno mi sono ripromessa di chiederti se, anche solo per un minuto mi hai amato. Se quando ho creduto che i tuoi occhi potessero dirmi qualcosa, quando ho creduto che nei tuoi abbracci ci fosse qualcosa in più, non stavo sognando. Non so se quel giorno arriverà mai, non so nemmeno se ci parleremo ancora, spero però di avere il coraggio di farlo. Sono diventata donna, grazie a te, grazie alle lacrime, al cuore in pezzi, e a una me in ginocchio. Mi sono ripromessa di amare una persona come ho amato te, in maniera così forte e in maniera così pura e innocente, solo quando saprò che anche lui mi ama. Non ti scrivevo da un po'. O meglio non scrivevo per te da un po'. Ma ieri mi sono tornate in mente un po' di cose e ne avevo maledettamente bisogno. Forse sto solo peggio come sempre, ma é solo un momento. Poi andrà bene. Come sempre.
15 notes · View notes
mrs-lilith · 6 years
Text
20th Semptember 2018
Come se fosse facile restare a guardare senza dire nulla. È triste vederti andar via,quasi speravo che restassi. Avevo solo la spietata e dolce voglia di rivedere quegli occhi e tenerli ancora un po’ con me. Mi hai praticamente rubato il respiro, il sonno, il cuore, purtroppo niente funziona come noi speriamo, però ti giuro che ti cercherei anche all'inferno e ci restarei in eterno. Ci sto da schifo, so che stavolta ti ho perso davvero. Sono stata un anno senza averti tra le mie braccia  e solo ora mi viene tutta questa tristezza, posso anche chiamarla disperazione, perché è così, mi fa troppo male non sentirti più, non poterti toccare, chiamare, scherzare, far tutto con te.. Mi fa male anche  dirti queste cose solo tramite un messaggio di merda, se lo leggerai sempre. È questo il punto, verrei da te in questo preciso istante se solo potessi,solo per abbracciarti un'ultima volta e poi Andar via, anzi.. restare per sempre, attaccata a te intendo. Non mi capisco nemmeno io a volte, ti scrivo con le lacrime agli occhi, non voglio dirti addio di nuovo, per l'ennesima volta, no! Rovino sempre tutto, non so perché, mi sto rendendo conto che il problema sono davvero io e ogni volta sto sempre peggio, giorno dopo giorno, non posso non averti, non voglio perderti ancora..
Credimi io ci metto il cuore nelle cose che faccio, ma neanche questo basta, non basta mai niente.. c'hai presente quegli sguardi che ti restano stampati dentro tant'è che li vedi anche quando chiudi gli occhi? beh sei questo e molto altro. Purtroppo noi non siamo altro che un castello di carte in una giornata di vento.. un Belvedere però. Sei una cosa così dolce... tant'è che mi tremano i polsi. Ed ora sono qui a chiedermi perché mi sono tenuta dentro tutto questo. Perché non ti ho mai detto come la pensavo davvero, cosa eri e sei in realtà per me. Ci siamo voluto così tanto ma ci siamo tenuti così male. Perché non voglio vederlo un mondo dove tu non esisti. Ci sono persone, che per quanto tu ci possa provare, non potrai mai dimenticare.. sei una di queste. E adesso, improvvisamente, sembriamo due sconosciuti e il senso di smarrimento è così forte da farmi vacillare.. manco Dante nella selva oscura. Però adesso capisco come ci si sente.. Quell'amore che ti consuma. L'amore ha il potere di farti a pezzi, di sbatterti a terra completamente lasciandoti senza nulla dentro. Ho lasciato che diventassi la mia felicità, e ora che te ne sei andato l'hai portata via con te. Sono stanca e triste per ogni  Cosa. Ogni singola cosa. Non so più cosa fare, mi manchi. Ti guardo come la cosa più bella che mi sia capitata nella vita.
Ci sono state volte in cui ho pensato di odiarti.
Volte in cui, il pensiero di te con un’altra non mi faceva dormire e allora uscivo fuori al balcone per vedere l’alba.
E poi ci sono state le volte in cui non mi parlavi, non mi guardavi, facevi finta che non esistessi, che un ‘noi’ non fosse mai esistito.
In quei momenti ho pensato di odiarti, e anche tanto.
Ci sono state volte in cui ho pensato che la mia vita sarebbe stata migliore, se non ti avessi mai incontrato.
Volte in cui, volevo trattenermi dal piangere dalla disperazione che mi causavi, ma alla fine, esplodevo e le lacrime mi rigavano il volto, ininterrottamente.
Che è a causa tua, se i miei muri di piombo son diventati di cartapesta.
Infine, ci sono state volte in cui ho pensato di amarti. Volte in cui, il solo tenerti per mano, guardarti negli occhi o udire il dolce suono della tua risata, hanno trasformato i miei pensieri in rassegnazione davanti ad una realtà più che evidente, in parole, in “ti amo” sussurrati. Sappi che nella mia testa non è mai finita, siamo lì che ci guardiamo, per sempre. Ti lascio così, con uno dei tanti messaggi.. sono qua, ora e per sempre.
Peccato che tutto questo non lo leggerai mai.
8 notes · View notes
edsitalia · 3 years
Text
EDS4
5) Storia di un matrimonio
Erano seduti da ore eppure nessuno dei due sembrava voler iniziare il discorso. Erano stranamente calmi ed era una cosa strana per loro dato il temperamento di entrambi. Quando lui l'aveva saputo ad esempio era sceso dalla macchina in corsa e si era fatto male. Zoppicando aveva poi iniziato a correre tra le macchine e lei aveva tentato di investirlo nel parcheggio del supermercato, ma ora erano calmi, ma nessuno riusciva ancora a parlare. Erano seduti in macchina, lei dalla parte del volante e lui del passeggiero, lui aveva ancora il fiato corto, ma non era la corsa passata, era piuttosto l'ansia del momento a turbarlo e mozzargli il fiato.
-Mi dispiace-
-Di cosa... di avermi tradito?-
-No, non di quello, ma di aver cercato di metterti sotto-
-Quindi per te l'avermi tradito conta niente?-
-No, non è quello è solo che in un certo senso mi sento sollevata...-
-Tu saresti sollevata? Non ho parole, davvero io mi fidavo di te e tu ti sei comportata così...-
-Anche io mi fidavo di te-
-E hai avuto ragione, perché cazzo io non ti ho tradito e no! No, non permetterti di piangere perché non ne hai nessun diritto-
Ma lei piangeva senza rumore e intanto lui sotto bofonchiava
-Cornuto e mazziato-
poi la voce poco dopo tornava alta, quasi stridula
-Come hai potuto? Almeno ne è valsa la pena? Era bravo a letto? Lo era più di me? Ti ha fatto venire lo stronzo?-
-Non ci sono mai andata a letto...-
-E allora perché? Ti ho mai fatto mancare niente? Un tetto? Rispetto? Affetto? Cosa? Lo voglio sapere cazzo, cosa ha da darti lui più di me?-
-Non mi hai mai creduta...-
-Ancora? Ancora questa storia? A quanto pare facevo bene cazzo visto che sei andata con quell'altro, altro che straordinari, altro che trasferte! Tu eri con lui!-
Occhi vitrei, fiato corto e pugni che con forza si schiantavano sul cruscotto, autoradio in frantumi, schegge di plastica e vetro ovunque eppoi con i pugni ben serrati e stretti al viso lui crollava sulle sue gambe
-Non me lo meritavo cazzo!-
Lei allora si avvicinava per accarezzargli i capelli e lui urlava
-Allontanati! Non mi toccare, mi fai schifo!-
E lei si ritraeva. Erano fermi a bordo strada e le macchine sfrecciavano così veloci da far ondeggiare la macchina.
Lei allora accendeva la macchina, inseriva la prima, metteva la freccia eppoi cercava di riprendere la strada. La macchina raschiava sotto, lei faceva una smorfia eppoi, dietro un velo di lacrime continuava a guidare e parlava.
-È iniziata per caso. È iniziata quando io ti ho detto che io avevo bisogno di te e tu mi hai detto che non potevo. Eri uscito prima da lavoro per andare da tua sorella perché lei aveva avuto una crisi di panico. Ti ricordi? Subito dopo che tu le avevi detto di farsi i cazzi suoi. È stato il giorno in cui lei mi dava della troia approfittatrice perché ero rimasta incinta prima del matrimonio, ricordi?-
Lei si zittiva un attimo, lui non rispondeva, lei allora deglutiva e continuava
-Avevo bisogno di te, ma tu hai preferito stare con lei piuttosto che con me. Lei piangeva, io stavo solo correndo in ospedale per una minaccia di aborto-
E l'ultima parola cadeva secca.
Aborto.
Lui alzava la testa e la guardava. Lei guardava avanti, occhi velati di lacrime e non lo vedeva, era persa in quel momento, era persa nella sua narrazione.
-Hai detto che io potevo farcela, che io ero forte e che tua madre stava pregando per me. Ero sola e quando sono arrivata al triage e non riuscivo neanche a dire il mio nome, ho potuto solo lanciare i documenti e piangere. Ma io sono forte...io non avevo bisogno di te-
-Perché non mi hai chiamato? Sarei venuto, non pensavo fosse così grave!-
-Hai ragione, era solo tuo figlio mentre lei è tua sorella.No, non mi sono mai sentita accettata dalla tua famiglia sai? Troppo diversa, troppo distante dai canoni classici, troppo fuori dalle righe, ma ho sempre pensato mi bastasse essere accettata da te perché io avevo scelto te!-
-Anche io ho scelto te, altrimenti non ti avrei mai chiesto di sposarmi e tu non avresti mai accettato, ma tu hai scelto un altro! Ricordi il corso prematrimoniale? Amare è una scelta che si rinnova giorno per giorno!-
E lui si zittiva e la guardava con ferma sentenza, ma era lei ora a singhiozzare e lui la guardava con occhi diversi, l'orgoglio avrebbe voluto farlo uscire dalla macchina, gridare vaffanculo e chiamare un avvocato, ma non poteva lasciarla così, non adesso.
-Si può sapere perché piangi?-
-Se non ci arrivi da solo non c'è nessun motivo di stare qui a parlare, vai dal tuo avvocato, torna da chi cazzo vuoi, ma lasciami mio figlio!-
Urlava, poi rallentava, freccia a sinistra e riaccostava la macchina. Stavolta almeno erano in uno spiazzo adibito alla sosta. Fermata la macchina lei si cingeva il viso tra due mani, piangeva e con le unghie piano piano cercava la sua carne.
-Non ti toglierei mai il bambino e lo sai, ma perché, perché cazzo lo hai fatto? E perché sei rimasta con me? Non avessimo avuto un figlio mi avresti lasciato?-
Lei lo guardava, faceva no con la testa e sussurrava
-Non avessimo avuto un figlio tutto questo non sarebbe mai successo-
poi si schiariva la voce e continuava
-L'ho fatto per tutte le volte che ci hai lasciato soli per correre da quelle sanguisughe! L'ho fatto per tutte le volte che tua madre è stata perfida con me e tu non mi hai creduta perché tua madre è una santa e non poteva essere così stronza. Ma se lei è una santa, io per non venir neanche presa in considerazione cosa sono? Non rispondere per favore!-
-Ti avevo promesso con il matrimonio un uomo migliore...-
Ma lei non sentiva e con le parole gli passava sopra e continuava a parlare, tra lacrime e sangue
-L'ho fatto per tutte le volte che sei rimasto sordo alle mie suppliche! Sono entrata in depressione, sono finita con la macchina quasi sotto un treno e tu... tu neanche allora mi hai creduto. Io affogavo, cercavo la tua mano e ho trovato la sua. Mi ha tirato su, mi ha portato in salvo, mi ha detto che ero bella, mi ha guardato come una donna mentre per te io ero poco più di una madre-
-Mi dispiace, di non averlo mai capito prima... -
-Tutte le volte che ti chiedevo di ritagliarci un po' di tempo per noi tu dicevi che eravamo genitori, che avevamo obblighi e doveri differenti oramai. Hai sempre guardato i tuoi con ammirevole esempio e hai voluto portare a casa nostra. L'esempio di due persone che a malapena si parlano! -
-Mi dispiace, mi dispiace davvero, sono sempre stato mosso dall'intento di farvi felici e ho fallito, mi dispiace tanto-
-È tardi-
-Lo so-
-Mi spiace-
-Anche a me, ho fallito su tutti i fronti-
Ma lei lo zittiva in un abbraccio e così i due si stringevano, piangevano insieme e stretti in quell'abbraccio perdonavano loro stessi, cancellavano i loro peccati e infine si dicevano addio.
0 notes
Text
Brand New - Daisy
Tumblr media
Perché nessuno di quelli che conosco dorme?
Hanno tutti paura dei loro sogni?
Quando appoggiano la testa sul letto di notte, cosa li tormenta?
Perché nessuno chiude gli occhi?
Gli potrà mai far male riposare un po’?
(da: Noro)
1. Vices
Vizi
   “Ben lungi da ogni strada
Erra il mio cuore in solitudine
Dove nessun passante può vedere
Sulla grande strada della vita, Dio, con Te
Sapendo che ove tutto il resto venisse a mancare
La Tua compassione saprà prevalere
Padre, con Te permettimi di stare
Sulla grande strada della vita, Dio, con Te”
   Abbiamo bisogno dei vizi
Abbiamo bisogno dei vizi
Dov’è tutta la mia speranza e la mia licenza matrimoniale?
   Quei giorni sono morti (Perdonatemi)
Quei giorni sono morti (Perdonatemi)
Quei giorni sono morti (Perdonatemi)
Abbiamo bisogno di vizi a cinquantamila gradi
   Ha dato l’addio al suolo
Ha dato l’addio al suolo
Ha dato l’addio al suolo
E ha fatto il salto
   Il nostro buon Creatore
Il cane dell’ortolano
Dov’è il mio grilletto, il cancellino della mia mente?
Cantiamo una canzone triste
   E quella foresta è andata a fuoco
Lo vedi il fumo?
Quella foresta è andata a fuoco
Quella foresta è andata a fuoco
Ci servono dieci anni al contrario per poter ritornare
   Ha dato l’addio al suolo
Ha dato l’addio al suolo
Ha dato l’addio al suolo
Ha dato l’addio al suolo
Ha dato l’addio al suolo
E ha fatto il salto
   Abbiamo bisogno dei vizi
Abbiamo bisogno dei vizi
Non abbiamo né i piani né i travestimenti
   Perché quei giorni sono morti (Perdonatemi)
Quei giorni sono morti (Perdonatemi)
Perché quei giorni sono morti (Perdonatemi)
Abbiamo bisogno di vizi e di ruote per arrivare ai cancelli del funerale
   Ha dato l’addio al suolo
Ha dato l’addio al suolo
Ha dato l’addio al suolo
E ha fatto il salto
       2. Bed
Letto
   La mia testa è piombo
Non voglio più andare a letto
Hai i capelli in fiamme
Tu spegni il fuoco, diventi vapore, poi sparisci nell’aria
Abbiamo fatto una brutta litigata
   L’ho stesa sul letto*
L’ho stesa sul letto
L’ho stesa sul letto
L’ho stesa sul letto
L’ho stesa sul letto
L’ho stesa sul letto
L’ho stesa sul letto
   I miei occhi sono polmoni
Sono un profeta e parlo lingue arcane
Io so come morirai
Tua sorella geme:
Usurpa il sacro trono
Per me è solo una spia morta
   L’ho stesa sul letto
L’ho stesa sul letto
L’ho stesa sul letto
Menti a tutti i tuoi amici
Menti a tutti i tuoi amici
Menti a tutti i tuoi amici
Menti a tutti i tuoi amici
   Non so come ti senti
Vittima di un’imboscata per strada
Ti hanno rubato tutto l’oro
Sei una rosa e stai ridendo ora
Tutto quello che possiedo comincia ad accatastarsi
Così come le ossa formano le pareti di una prigione
   L’ho stesa sul letto
L’ho stesa sul letto
   Non voglio più andare a letto
Resti sveglio per l’incontro
Il campione viene steso come un pagliaccio al secondo round
Vorrei ci fossimo detti addio in un modo migliore
   Menti a tutti i tuoi amici
Menti a tutti i tuoi amici
Menti a tutti i tuoi amici
Menti a tutti i tuoi amici
Menti a tutti i tuoi amici
Menti a tutti i tuoi amici
Menti a tutti i tuoi amici
L’ho stesa sul letto
L’ho stesa sul letto
L’ho stesa sul letto
    * In assenza dei testi ufficiali del disco (che non sono mai stati resi disponibili dalla band), i fan si dividono fra chi sente questa frase come “laid her on the bed” [la versione qui accolta] e chi sente “later on in bed”, cioè pressappoco “più tardi/qualche ora dopo, a letto”. Entrambe le versioni sono verosimilmente corrette e senza dubbio Jesse ha giocato su quest’ambiguità anche dal vivo cantando a volte una versione e a volte l’altra.
       3. At the Bottom
Sul fondo
   Aspetta, ti ho visto lanciare il bouquet
Ora penso a te ogni giorno
E sono a letto da solo ora
E c’è un lago
E sul fondo ci trovi tutti i miei amici
Non nuotano perché sono tutti morti
Non siamo mai quello che intendiamo, o inventiamo
   Perché io creo piccole bugie e poi le disfo
Mi sa che c’è qualcosa di oscuro che mi vive dentro al cuore
E se volevo morire prima di diventare vecchio
Dovevo iniziare qualche anno fa a scavare quella fossa
   Trasporto questa cassa nel posto adeguato
E quando la calo giù ti faccio svanire
Spero che tu faresti lo stesso per me
Ti servirei della droga su un piatto d’argento
Se pensassi che ti potrebbe aiutare a fuggire
Spero che tu faresti lo stesso per me
   Un cervo a cui un cacciatore ha sparato nel cuore
Dei cani che sono stati investiti dalle macchine
Tutti quanti sono venuti a sputare il rospo
E abbiamo parlato del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo
E di quali salmi ci piacevano di più
Poi tutti quanti siamo diventati terra e polvere
   Alcuni uomini muoiono sotto la montagna cercando l’oro
Alcuni muoiono cercando con chi darsi la mano
   Trasporto questa cassa nel posto adeguato
E quando la calo giù ti faccio svanire
Spero che tu faresti lo stesso per me
Ti servirei della droga su un piatto d’argento
Se pensassi che ti potrebbe aiutare a fuggire
Spero che tu faresti lo stesso per me
   Ho rubato dei mattoni dalla diga quasi tutti i giorni
Ora annego nell’alluvione che ho causato
Chi è che mi spiegherà come sono fatto nell’aldilà?
Vorrò delle risposte quando morirò
   Trasporto questa cassa nel posto adeguato
E quando la calo giù ti faccio svanire
Spero che tu faresti lo stesso per me
Ti servirei della droga su un piatto d’argento
Se pensassi che ti potrebbe aiutare a fuggire
Spero che tu faresti lo stesso per me
       4. Gasoline
Benzina
   Allora, hai cercato di spegnere un incendio
Ma hai usato della benzina
E quando si è riunita la congregazione
Hai urlato “Non sono stato io”
C’è una malattia che circola
Ma nessuno ha un vaccino
Dev’essere annegato nell’acqua santa
Credo sia ora che confessiamo tutti quanti
   Giuro che è come morire per acchiappare un fantasma
È come se stessi cercando di trattenere in mano il fumo
Giuro che è come morire per acchiappare un fantasma
È come se stessi cercando di trattenere in mano il fumo
   Quando l’esercito ha dovuto tenere la posizione
Tu eri ben lontano dalla prima fila
Prima che i bambini potessero dire addio al cane
Tu stavi già caricando la pistola
Voglio sapere di essermi allontanato dal grande divario
Voglio sapere che cosa sono diventato
Pensi che nessun altro si senta solo
Pensi di essere l’unico
   È come se mi stessi lanciando sotto un treno
È come se mi stessi lanciando sotto un treno
Sto cercando un modo
   È come se mi stessi lanciando sotto un treno
È come se mi stessi lanciando sotto un treno
Sto cercando un modo
       5. You Stole
Hai rubato
   Ieri sera hanno detto che l’incendio si era esteso
E noi abbiamo detto delle preghiere
E ora le fiamme mi bruciano sul letto
Ma a me non interessa
Andiamo tutti quanti a dormire nello stesso posto
E al mattino speriamo di essere tutti quanti gli stessi
Restiamo lì seduti come macchine rotte nel parcheggio in attesa di riparazione
   Eccoti lì
Eccolo lì
   Vorrei essere bravo come te, premuroso e fiducioso
E vorrei essere in condizioni nuove
Ma sono vecchio e arrugginito
E ci sbrighiamo, ma poi ci ritroviamo ad aspettare
Altro posto da aggiungere alla lista di quelli che odiamo
E io faccio finta di avere qualcosa da dire, ma non ho niente
   Ora so che hai rubato
Già, hai rubato
Dalle culle dove li hanno dondolati
Tu hai preso le prime parole che hanno detto
Già, hai rubato
Già, hai rubato
Per cui se io sono un bugiardo e tu un ladro
Almeno sappiamo entrambi dove dorme l’altro
Mettiamo la parola fine stasera
   Ora so che hai rubato
Già, hai rubato
Dalle culle dove li hanno dondolati
Tu hai preso le prime parole che hanno detto
Già, hai rubato
Già, hai rubato
Per cui se io sono un bugiardo e tu un ladro
Almeno sappiamo entrambi dove dorme l’altro
Mettiamo la parola fine stasera
       6. Be Gone
Sparisci
   (testo totalmente incomprensibile)
       7. Sink
Affondare
   Non voglio lasciarti andare
Ma ho le mani ferite a stringere la corda
Non sarò un bersaglio tanto facile
Non sei migliore di quanto si dica
   E tutte le candeline sulla torta
Tutte quante hanno dato fuoco al cancello
Girate i cannoni verso la barca
Uomini annegavano nel fossato
È stata la fine di tutte le speranze dei rematori
   Se chiami io vengo a prenderti
Se chiami io vengo subito
Se chiami io vengo a prenderti
Vuoi affondare, per cui te lo lascio fare
   Voglio solo un po’ di terra e di semi
Ma coltivare solo le cose che mi servono
Ma prima devo trovare la strada per tornare
E tu ti vai a stendere sul binario
   Da giovane avevo raggiunto un equilibrio
Ma ora non so più bene quale sia la realtà
Ci ho messo tutto questo tempo a scoprire
Che ogni morto viene mangiato dai vermi
E una volta che qualcuno se ne va, non torna più
   Se chiami io vengo a prenderti
Se chiami io vengo subito
Se chiami io vengo a prenderti
Vuoi affondare, per cui te lo lascio fare
   Vengo a prenderti
Se chiami io vengo a prenderti
Se chiami io vengo a prenderti
Vuoi affondare, per cui te lo lascio fare
Poi il fuoco si è infilato nella tua stanza
Ora mi addormento per dimenticarmi di te
   Quanto oscuramente la mano oscura è andata incontro alla fine
Era sciupato e scheletrico, smascherato come falso
Ma noi diamo retta alle ultime parole che ha scritto
Affrettatevi a far cadere in disgrazia il traditore
Non aspettate un secondo momento
Non credo che dobbiate fingere
Vedo Dio negli uccelli e Satana nelle parole lunghe
Ma io so di cosa hai bisogno da un amico
Per cui ora quando ti lascio, spero di non vederti
   Quanto oscuramente la mano oscura è andata incontro alla fine
Era sciupato e scheletrico, smascherato come falso
Ma noi diamo retta alle ultime parole che ha scritto
Affrettatevi a far cadere in disgrazia il traditore
Non aspettate un secondo momento
   Se chiami io vengo a prenderti
Se chiami io vengo subito
Se chiami io vengo a prenderti
Vuoi affondare, per cui te lo lascio fare
   Vengo a prenderti
Se chiami io vengo subito
Se chiami io vengo a prenderti
Vuoi affondare, per cui te lo lascio fare
Poi il fuoco si è infilato nella tua stanza
Ora mi addormento per dimenticarmi di te
       8. Bought a Bride
Comprato una sposa
   Gli alberi faranno una foresta
Gli alberi faranno un inchino
Queste sono tutte le parole più dure che devi sapere
Se tutti sono una struttura dove siede il loro salvatore
Allora io sono una casetta rossa, ma non ci vive nessuno
   Le macchine sono piccoli globuli rossi
Noi siamo ossigeno
La città è le vie aeree
Le periferie le appendici
Lei si sentiva sola, stanca dell’alveare
Ha dato in affitto una famiglia
Lui si è comprato una sposa
Comprato una sposa
Comprato una sposa
Comprato una sposa
   Nomi di paeselli contrassegnati lungo la mappa
L’hanno legata e l’hanno piazzata sui binari del treno
   Dove sono tutte le pianticelle che abbiamo coltivato per i violini?
Sono insieme al legname del Jersey, sotto forma di protesi
Potevo fare il soldato
Potevo combattere e morire
Non c’è nessuna rivoluzione
Per cui mi sono comprato una sposa
Comprato una sposa
Comprato una sposa
Comprato una sposa
   Percorrendo la navata mentre i fiati intonano Taps
L’hanno legata e l’hanno piazzata sui binari del treno
   Se in qualche modo io fossi nuovo e niente fosse ancora stato detto
Andrei a comprare un martello, non canterei mai più
       9. Daisy
Margherita
   E noi cantiamo questa mattina quel meraviglioso e grandioso antico messaggio
Non so voi, ma a me non stanca mai
Numero 99: Just as I Am
   Sono una montagna che è stata smossa
Sono un fiume completamente in secca
Sono un oceano su cui non galleggia nulla
Sono un cielo in cui nessuno vuole volare
Sono un sole che non emana calore
Sono una luna che non mostra mai la sua faccia
Sono una bocca che non sorride
Sono una parola che nessuno vuole dire mai
   Sono una montagna che è stata smossa
Sono un fuggitivo che non ha gambe per correre
Sono un predicatore senza un pulpito
Che sciorina un sermone che non finisce mai
   Se prendiamo tutte queste cose e le sotterriamo in fretta
E preghiamo che diventino semi, radici e poi erba
Sarebbe tutto a posto, è tutto a posto
Sarebbe più facile così
Oppure se si aprisse il cielo e cominciasse a piovere a dirotto
Come se lui sapesse che è ora di ricominciare le cose da capo
Sarebbe tutto a posto, è tutto a posto
Sarebbe più facile così
   Se prendiamo tutte queste cose e le sotterriamo in fretta
E preghiamo che diventino semi, radici e poi erba
Sarebbe tutto a posto, è tutto a posto
Sarebbe più facile così
Oppure se si aprisse il cielo e cominciasse a piovere a dirotto
Come se lui sapesse che è ora di ricominciare le cose da capo
Sarebbe tutto a posto, è tutto a posto
Sarebbe più facile così
       10. In a Jar
In un barattolo
   Sassi negli occhi, sassi negli occhi
Sassi negli occhi, sassi nella bocca
Sassi nelle orecchie, sassi nella mente
Sassi negli occhi, sassi negli occhi
   Viviamo in un barattolo
Crediamo che il coperchio sia il cielo
Speri in un salvatore sulla tua croce lì fuori
Le stelle sono solo mille luccioline
Il sole è solo un buco
Cos’è quella luce lì fuori?
   Nessuno mi salvi
Perché affondo, annego
Ma sto lottando per avere salva la vita
Dove vai?
È sicuro stasera?
   Ti ho detto che dovevo riposare
Ma al settimo giorno non ho creato niente e sono completamente sveglio
Per cui posso legare la mia chiave al tuo aquilone elettrico?
Il gallo ha cantato due volte e tu mi hai dato il bacio della buonanotte
   Ci sono di nuovo troppi salvatori sulla mia croce
So che non sarò mai un uomo perfetto
Tutti sono ostriche con il loro granello di sabbia
Ti amo più di ogni cosa, ma ora deve finire
   Nessuno mi salvi
Perché affondo, annego
Ma sto lottando per avere salva la vita
Dove vai?
È sicuro stasera?
Dove vai?
È sicuro stasera?
   Sassi negli occhi, sassi negli occhi
Sassi negli occhi, sassi negli occhi
Sassi negli occhi, sassi negli occhi
Correrei un milione di miglia se tu fossi il primo premio
   Nessuno mi salvi
Perché affondo, annego
Ma sto lottando per avere salva la vita
Dove vai?
È sicuro stasera?
Dove vai?
È sicuro stasera?
Dove vai?
È sicuro stasera?
       11. Noro
Noro
   Lumicino, guidaci fino in fondo alla notte
E se moriamo, dai fuoco alla foresta
Carri, trasportateci su distanze che non ci degniamo di camminare
   Sono diretto all’inferno
Sono diretto all’inferno*
   Perché nessuno di quelli che conosco dorme?
Hanno tutti paura dei loro sogni?
Quando appoggiano la testa sul letto di notte, cosa li tormenta?
Perché nessuno chiude gli occhi?
Gli potrà mai far male riposare un po’?
Hanno bisogno di un amico che diventa un amante, o un amante che diventa amico?
   Perché sono diretto all’inferno
Io ci ho provato, lo sa Dio che ci ho provato
Sono diretto all’inferno
Una volta, due volte, tre volte, ancora
   Si fa buio
La fortuna viene meno
E siamo bloccati con la macchina dentro al passaggio a livello
Come potrò mai fare ad avere un po’ di pace?
Come potrò mai vedere la tua luce in mezzo agli alberi?
Voglio dar fuoco a tutto quello che siamo diventati
Voglio ammazzare e divorare la mia gioventù
   Perché sono diretto all’inferno
Io ci ho provato, lo sa Dio che ci ho provato
Sono diretto all’inferno
Una volta, due volte, tre volte, ancora
Sono diretto all’inferno
Io ci ho provato, lo sa Dio che ci ho provato
Sono diretto all’inferno
Una volta, due volte, tre volte, ancora
   Sono diretto all’inferno
Sono diretto all’inferno
Sono diretto all’inferno
Sono diretto all’inferno
   “Spesso velato è il raggio
Che verso il cielo mi esorta
Spesso il mio cuore ramingo è attirato
Su sentieri lontani da Te
Padre, quando i miei passi deviano
Guidami di nuovo sulla tua via
Padre, con Te permettimi di stare
Sulla grande strada della vita, Dio, con Te”
    * Anche qui, ampio dibattito tra i fan se Jesse dica “I’m on my way to hell” o “I’m on my way out” (“sto uscendo”).
0 notes
reukalion · 7 years
Text
La fine
Questa é l'ultima volta che noi due parliamo, perciò ascoltami e non interrompermi, se non te lo chiedo io, perché sarà l'ultima volta che ti parlerò a cuore aperto.
É finita così tra noi due, ma questa é stata una tua scelta, che per quanto sbagliata possa essere stata, mi ha fatto crescere tantissimo a livello mentale, facendomi diventare un uomo, ed eliminando il ragazzo che era in me.
Hai deciso di distruggermi, ma fidati, mi hai soltanto reso più forte e maturo di quanto non lo fossi prima, perché ho capito molte cose da ciò che é successo tra di noi.
Non sarebbe mai più potuta funzionare una "storia" tra noi due, per il semplice motivo che, io non ero più il ragazzo di cui ti eri innamorata, e tu non eri più la ragazza di cui mi ero innamorato.
Semplice e chiaro, non eravamo più compatibili, perché eravamo cambiati insieme, e di conseguenza, non poteva più funzionare una relazione tra noi due.
Ed hai deciso di cercare il vecchio me in un altro, sperando di trovarlo, e credi di averlo trovato, non sapendo che lo hai di fronte proprio ora, soltanto che avevi smesso di cercarlo in me.
Ed io ho finalmente capito chi sono realmente, quali sono i miei limiti e che posso superarli se voglio, diventando ogni giorno una persona migliore rispetto al giorno precedente.
Quindi, no, non mi hai distrutto, hai soltanto contribuito a rendermi una persona migliore rispetto a ciò che ero prima, soltanto che adesso, io, non ci sarò più per te, perché la nostra storia é giunta al termine, e ti ringrazio per avermelo fatto capire.
Ora ho una ragazza, che considero una bimba, da crescere e da proteggere, e ti giuro che é tutto ciò che ho sempre cercato in te, ma che non ho mai più ritrovato dopo quel mese.
Quindi si, non eri così essenziale come pensavo, anzi, mi hai dimostrato che valevi molto meno, e che non eri uno dei pilastri della mia vita, perché se fosse stato realmente così, adesso non sarei qui, sorridente, a dirti queste cose.
Quindi si, questa é la fine.
Addio M, grazie per questi due anni, grazie per la continua crescita a cui mi hai sottoposto, ai continui problemi e situazioni, che mi hanno reso ciò che sono oggi.
3 notes · View notes
chillandwatchanime · 4 years
Text
Tumblr media
Ash ricordi cosa mi hai detto? Che noi due veniamo da due mondi diversi..però non sono sicuro che sia così..veniamo da paesi lontani..la nostra pelle e i nostri occhi sono di colori diversi ma siamo comunque amici..è sufficiente no?
Sono felice di essere venuto in America..ho incontrato un sacco di persone e sopratutto ho incontrato te..mi hai chiesto tante volte se fossi spaventato da te..ma non lo sono mai stato..ho sempre sentito che fossi molto più ferito di me..anche se sei più intelligente grande e forte di me ho sempre sentito di doverti proteggere..volevo proteggerti dal tuo destino..quel destino che cerca sempre di trascinarti lontano..
Ho deciso che qualunque cosa accadesse avrei sempre avuto fiducia in te..una volta mi hai parlato della storia di un leopardo e di come credevi che non sarebbe mai stato in grado di tornare indietro..ma io ti avevo detto che non eri come lui che potevi cambiare il tuo destino..
Tu non sei solo ci sono io..la mia anima sarà sempre con te..non ti dirò addio Ash..so che ci rincontreremo..non importa quanto saremo distanti..tu sarai sempre il mio migliore amico..
Eiji – Banana Fish
0 notes
heart--whispers · 4 years
Text
coup de foudre.
ero sempre stata una persona chiusa. quando ti conobbi, non mi fidavo di nessuno, perché ho sempre pensato fosse la cosa migliore. i sentimenti ti rendono debole, e se sei abbastanza forte non ne provi.
ci incontrammo in un giorno di festa. una mia amica mi aveva chiamata per farle compagnia, perché il ragazzo aveva portato gli amici. fu la prima volta in cui ti vidi. mi prendesti da subito. io lo sapevo, come sarebbe andata. da una parte sentivo che saresti dovuto essere mio, dall'altra sapevo come sarebbe andata.
bevemmo una birra e giocammo a biliardo con gli altri, ma io avevo occhi solo per te. tornata a casa sapevo i tratti del tuo viso a memoria, e nemmeno ricordavo chi altro c'era. mi diedi il tuo numero per uscire la sera stessa, tutti insieme. la prima piccola cosa che facesti nel nostro rapporto.
i giorni andavano avanti e dopo che la mia amica creò il gruppo io aspettavo solo di uscire. perché mi piaceva conoscere gente nuova, dicevo. la verità è che volevo rivederti. iniziammo a sentirci proprio quel giorno. perché nessuno sapeva come salvare gli altri, così tu mi salvasti L***x🤩, e io m**x🤞🏻. la nostra prima conversazione è stata proprio su questo.
la seconda volta che siamo usciti, abbiamo iniziato quasi subito ad avvicinarci, con te come con tutti. stava nascendo qualcosa, tra noi tutti. nel gruppo passavamo le nottate svegli, facevano videochiamate e parlavamo. parlavamo tanto, tutti. quando te ne sei andato è finito un po' tutto.
i giorni passavano, ed io ero felice. tornammo a scuola dopo poco. quando vidi la piantina delle classi, fui felice perché ero nella tua stessa sede. ci saremmo visti tutti i giorni. da lì era il mio unico obiettivo. uscivo a ricreazione per vederti, e quando ti vedevo mi sentivo bene. mi sentivo felice.
andammo avanti vedendoci solo all'intervallo fino al sabato dopo. il giovedì pomeriggio prima del sabato, decidesti di fare una scommessa. stavi giocando a pallacanestro, e lì ti venne l'idea. se avessi messo la palla dentro, ci saremmo baciati. mi mandasti il video del canestro, ma io lo sapevo che l'avresti fatto. iniziavo già a crederci, in te.
venerdì fu la giornata più lunga della mia vita. ma finalmente arrivò il sabato. uscimmo insieme e andammo come d'abitudine al biliardo di P**** G*******. quel giorno ti sedesti vicino a me, prendesti la mia gamba e la mettesti sulla tua. dopo esserci alzati, mi diedi una pacca sul culo. io ci provai a guardarti male, ma non ci riuscii. intanto, I*** e M****** si stavano baciando. andammo al parcheggio dov'era la macchina, e gli altri entrarono in macchina. io e te rimanemmo fuori.
così, dopo tutta una giornata di attesa successe quella sera. ci stavamo abbracciando, e io ti guardai. pensavo avresti fatto qualcosa tu, così ti appoggiai la testa sul petto, pensando che ancora non volessi baciarmi. mi alzasti la testa e mi dicesti "lo vedi che non c'hai core?" così per sdrammatizzare feci una battuta sulla tua altezza, dicendo che non ci sarei arrivata nemmeno volendo. ti abbassasti alla mia altezza, e successe. ci baciammo. i milioni di pensieri che avevo sparirono nel momento in cui le nostre bocche si unirono, e le nostre menti si intrecciarono. era il tredici di ottobre, ed io pensavo di potermi lasciar andare.
tutto regolare per quasi un mese. ci vedevamo e ci bastava poco. ci baciavamo, ci toccavamo ed eravamo entrambi consumati dal desiderio. o almeno credo. un giorno invitasti tutti a casa tua ma eri scazzatissimo, me lo ricordo bene. non parlasti con nessuno tutto il giorno. nemmeno con me, anzi, ricordo che mi ignorasti completamente. arrivò la sera, tu andasti a farti la doccia e noi ad aspettarti in macchina. eravamo tutti in macchina, e io mi chiedevo cosa stesse succedendo nella tua testa. finché non mi scrivesti, e lì mi sentii importante, importante sul serio. mi scrivesti "vieni dentro casa, mi servi, ti prego".
come potevo non entrare e venire da te? così corsi fuori dalla macchina, venni da te. mi aspettavi seduto sulle scale con nonchalance. c'era anche il tuo cane, che scodinzolava felice. il mio cuore batteva forte e tu mi tirasti contro di te. ci baciammo e tu mi chiedesti scusa a bassissima voce. io non ti dissi niente, perché so che tu scusa non la chiedi. so che sei un tipo orgoglioso, forse anche più di me ma dentro ero felice. perché so che tu, scusa non la chiedi ma a me la chiedesti. lasciai perdere e ti baciai. finimmo in camera tua. continuammo a baciarci sul tuo letto, e tu ti scusasti di nuovo. ti dissi di non preoccuparti, che era tutto okay, ma tu non eri convinto.
ci stavamo baciando, ci fermammo e ci abbracciammo. "vieni qua" dicesti, e io non aspettavo altro. appoggiai la testa sul tuo petto e attesi che dicessi qualcosa. e lo facesti, ma forse oggi vorrei che non l'avessi fatto. "mi piaci, con le altre non è successo". queste furono le tue parole. io ti chiesi perché, e tu mi dissi che ero diversa. che con me ti trovavi bene anche "psicologicamente". io ti dissi che ricambiavo, tu dicesti che non dovevo e finì lì. continuammo a stare in camera, e tu stavi bene. non eri più ardente di rabbia. ero riuscita a calmarti.
io tornai in macchina prima di te, perché gli altri mi avevano chiamata. uscendo dalla tua camera mi attirasti di nuovo a te, e ci baciammo contro la porta del bagno. ricordo ogni dettaglio. tu arrivasti dopo esserti asciugato i capelli. avrei voluto fermare il tempo e stare per sempre con te, in camera tua. entrambi sereni, senza pensare a niente.
la sera stessa, abbandonasti il nostro gruppo, senza spiegazioni. ma a me non importava più di tanto, perché mi scrivevi comunque. ci sentivamo tutti i giorni, io e te. ci salutavamo davanti al bar tutte le mattine e tu venivi sempre al mio piano, a scuola. ci salutavamo ed io ero felice.
ma qualcosa non andava. non ci vedevamo più e a te non importava per niente. un tuo amico, E*****, mi disse che non volevi più scrivermi, che ti eri rotto il cazzo di me. ne parlammo, e tu mi dicesti che non avevi più la stessa voglia di chattare ma che ti eri trovato bene con me. se avessi capito che era un addio, ti avrei detto più cose. cose che ora non ti dirò mai. eravamo rimasti che ci saremmo sentiti ogni tanto, ma così non fu. io aspettai. aspettai per tanto tempo, aspetto ancora oggi. ma a te non è mai importato come è importato a me.
ora non ci salutiamo più davanti al bar. quando ci incrociamo a scuola tu non mi guardi, e io non guardo te. chissà se tu ci pensi, a cosa avrebbe potuto essere. io sì. io ci penso sempre, se ti interessa.
fa ridere che mi hai fatta impazzire. fa ridere che sto qui e ti aspetto come non ho mai fatto. è che aprirmi con te è stato troppo facile, e io non me l'aspettavo. mi manchi, e per me non è normale. io non aspetto nessuno. non mi manca mai nessuno perché non mi affeziono mai. ma con te è stato diverso, dannatamente troppo facile. ho trovato piccole cose, dopo di te, con cui andare avanti.
ho trovato una persona che mi ha raccolta da terra, un tuo amico tra l'altro, I***. ma sono ancora qui a scriverti. a scrivere cose che non leggerai mai. solo I*** le leggerà. e io vorrò scriverti. vorrò mandarti un messaggio dicendoti che mi manchi, ma non lo farò. non lo farò perché so che sono più forte. so che tu non sei nessuno. io sto andando avanti senza di te, nonostante quanto tu mi faccia male e mi faccia incazzare, io sto andando avanti. ti direi che non scriverò più di te, ma so bene che non posso. perché non posso sfogarmi in un altro modo.
non dormo da tanto. non ci riesco più. ogni volta che mi stendo i pensieri mi assalgono, e non posso lasciarmi andare. non riesco a mandare via i pensieri che ho e così scrivo. come adesso, che sono le tre e mezza. non so più che fare. ora forse uscirò, e fumerò l'ennesima sigaretta, nel tentativo di calmarmi. prenderò a pugni il muro, nel tentativo di non pensarti. ma io, tanto, ti penserò sempre.
;
0 notes