Tumgik
#sono la mia priorità
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Ieri ho trovato il coraggio di lasciarti andare per sempre
Ieri ti ho detto addio
Ieri è iniziata la mia rinascita tra il dolore infinito che sento dentro il vuoto di te che già non sei più parte della mia vita, delle mie giornate, della mia quotidianità
Ci siamo lasciati dandoci per l'ultima volta tutto il bene che ci siamo sempre promessi fin dal primo giorno e ora posso dire fino all'ultimo istante
Ci siamo lasciati senza odio alcuno, augurandoci il meglio l'uno per l'altro. Tu lo hai detto a chiare lettere augurandomi la felicità che merito e lì ho iniziato a temere di aver perso per sempre l'unica persona che davvero mi conosce profondamente ma era troppo difficile continuare, stava diventando un'amicizia distruttiva perché io non riesco a reprimere le mie emozioni, non riesco a smettere di immaginarti al mio fianco ogni momento e tu invece sì eri capace di tenere ben distinta la realtà dalla chat, da una vicinanza solo virtuale e questo sentivo che ci stava allontanando ogni giorno di più e sapevo che entro la fine di quest'anno tutto sarebbe finito, avrei voluto resistere ancora, stringere i denti ancora un poco il tempo per poter vivere insieme ancora un paio di tappe e traguardi importanti come la tua laurea, come la pubblicazione dei nostri libri, come la mia patente e l'inizio dei nostri lavori e invece ieri sera ci siamo salutati per l'ultima volta tra le lacrime più sincere
Ieri sera ho letto per l'ultima volta il tuo nome in chat proprio mentre stavo per sedermi sugli spalti di quel concerto che tu sai aspettavo da tanto tempo, quello della mia cantante preferita che ha scritto ogni canzone come la playlist della mia vita oltre che della sua, ho letto velocemente le tue ultime frasi che sono incise sul mio cuore, ti ho detto per l'ultima volta ciao, ho chiuso per sempre quella chat, ho chiuso per sempre ogni contatto con te, mi sono seduta tremavo ancora subito dopo si sono spente le luci ed è iniziato il concerto, ogni frase era una pugnalata ma nonostante ciò mi costringevo a cantare a buttare attraverso quelle parole tutto il dolore interiore, a urlarle quelle frasi e poi proprio tra le prime canzoni inaspettatamente c'è stata "frasi a metà" e lì ho sentito come se la Pausini sapesse che dovevo sentire una conferma di aver fatto la cosa giusta al momento giusto e lo ha fatto me l'ha confermato con quella frase "non c'era posto migliore" e forse è davvero così non c'era posto migliore perché questo mi ricorda quanto non poteva funzionare tra noi, tu in un posto così non ci avresti mai messo piede mentre io mi sento viva in quella confusione, se la Pausini ha fatto la playlist della mia vita non c'era davvero posto migliore per iniziare a rinascere a riprendere in mano la mia vita lasciandoti andare per sempre. Dopo un'ora buona ha cantato "come se non fosse stato mai amore" lì ho pianto e ho cantato con la voce spezzata e ho pianto ancora, sentivo di starti dicendo ancora una volta addio ancora più forte "ieri ho capito che è da oggi che comincio senza te", "ma adesso è troppo presto", "e vorrei fuggire via, e vorrei nascondermi ma resto ancora così senza parlare senza dirti non te ne andare".
È la fine di un capitolo intenso davvero ma se voglio tornare a vivere devo andare avanti da sola senza te e lo faccio per me, volto pagina ora torno a vivere per me
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surfer-osa · 18 days
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True Blood.
Per andare a fare le analisi del sangue basta seguire tre semplicissimi punti:
Uscire di casa;
Fare l’accettazione e il prelievo;
Tornare tranquillamente a casa aspettando il referto sul Fascicolo Sanitario online.
Ogni volta so bene che non andrà così perché nonostante il mio impegno e la mia determinazione avverranno diversi intoppi al programma più agevole del globo terracqueo.
Esco di casa cantando Aces of Spades dei Motorhead in versione aperitivo nel bayou in Lousiana: un po' dark con toni caldi e un po' inebriata dall’assenzio (ma io non ho manco fatto colazione quindi mi basterà respirare l’aria colma di pollini e smog).
I veri problemi iniziano quando prendo il mio bel numeretto per fare la coda: l’esenzione 048 mi da diritto a emozionanti scorciatoie. Cioè, ho il cancro ma anche un sacco di benefits.
Grazie alla priorità della mia patologia oncologica è subito il mio turno e sento esplodere il malcontento delle sciure e dei scior che più o meno confabulano così (nomi di fanatsia):
Gina: perché quella furba passa davanti? Sta benissimo, cammina, addirittura sorride. Vile sciacquetta!
Piero: Allora adesso io mi alzo, innesco un larsen con il mio apparecchio acustico che levati e vi faccio vedere io chi sono eh!
Altr* anzian* di sottofondo in un crescendo di: botte, botte, botte!
Le infermiere accorrono in mio soccorso e spiegano come mai le persone con un tumore possono accedere all’ingresso prioritario anche se camminano e sorridono. I riottosi comunque non si bevono niente e si dirigono in bagno a rubare stracci per confezionare molotov di urina (apocalipse now in confronto è una favoletta).
Scollinata questa fase davvero delicata per la mia integrità fisica e morale mi attende la famosa accettazione. Mi riconoscono (perché negli ospedali e nei laboratori mi riconoscono sempre) e mi chiedono come va. Non faccio in tempo a rispondere simulando leggiadria che passa qualcuno che si ricorda di quando sei mesi fa assistevo mia mamma sul letto di morte. Quel qualcuno mi ricorda ogni momento di quel periodo indelebile e menziona anche le mie lacrime: io invece sorrido. Succede così quando mi viene la paresi un attimo prima di dare di matto, mi vengono pure delle adorabili fossette. Mi sento il Gary Oldman di Léon con la famosa quiete prima della tempesta bla bla bla e le ultime parole che od(i)o sono: "hai un così bel sorriso!".
BANG.
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gcorvetti · 3 months
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La cultura del nulla.
Partirei col dire che oggi che è il giorno della memoria 'corta' ci si è dimenticati di una lezione dura, come detto altre volte non impariamo dai nostri errori, sapendo che l'olocausto non fu solo per gli ebrei ma anche per tutte quelle minoranze che non andavano bene al regime nazista come i nomadi, gli omosessuali e quelli dalla pelle non bianca, ma di norma questo giorno viene considerato solo per gli ebrei. Quei poveri cristi gassati o uccisi male non hanno niente a che fare con quello che sta succedendo adesso tra israele e la palestina, netanyahu e compagnia bella non sono gli stessi, decisamente, e su questo e quello che c'è attorno ci sarebbe molto da dire, ma mi fermo qua perché il post non è dedicato a loro o al massacro che stanno facendo da mesi sotto gli occhi di tutti senza che nessuno che abbia un minimo di voce in capitolo faccia qualcosa.
Ieri si è aperta la stagione che vede Tartu (la città estone dove vivo) come capitale europea della cultura. Sono andato a prendere un caffè con la piccoletta che a fine mese si trasferisce in Svezia e abbiamo visto nel gelo della giornata parecchie persone vestite con i costumi tradizionali e in piazza c'era un palchetto con musica terribile, facevano le prove. Li per li pensavo che è legato a una delle loro celebrazioni, ho letto qualche post del compleanno del paese o qualcosa del genere, ma mi sbagliavo. Poi la sera arrivava da non molto lontano l'eco di musiche tecno e house a volumi esorbitanti e la mia compagna mi ha detto che è iniziato il periodo della cultura. Quale cultura? Questo paese al confine del mondo conosciuto, di fatto non viene mai calcolato nelle statistiche europee, nato da pochissimo, se si considera che si sono liberati dall'unione sovietica nel 91 e che gli anni 90 li hanno passati ad assestarsi, si può capire che in realtà il paese ha più o meno 25 anni, niente se si paragona a paesi europei come il nostro o altri che hanno contribuito alla storia e alla creazione di questa civiltà in declino. Ma in quegli anni i governi hanno puntato sulla tecnologia, avrete sentito che l'Estonia è una piccola silicon valley e fin qua niente da dire se si pensa che alcuni software di successo sono stati creati qua, skype e nod32 in testa, ma quello che hanno fatto è stato creare una società stile americano, degli stati uniti, ma assorbendo la parte peggiore quella del puritanesimo per avere una facciata bella ma con un interno vuoto e spesso orribile. Questo ha influenzato la cultura, ovviamente, che è stata messa da parte per dare al popolo l'idea che il lavoro sia una priorità assoluta e che tutto il resto è superfluo. C'è anche da non sottovalutare l'enorme gap che hanno questi paesi, quelli del ex blocco sovietico, in termini di tempo (furono inglobati nel 1940) e siccome i russi non volevano che niente di occidentale venisse venduto o riprodotto o consumato dai popoli sottomessi ecco che tutto quello che abbiamo avuto noi, a livello culturale artistico e letterario nel bene e nel male, loro non l'hanno visto. Recuperare 50 anni di storia e di cultura mondiale non è facile, anzi è quasi impossibile perché i periodi storici e i cambiamenti sociali e culturali si devono vivere e capire per poi progredire, loro no, una volta liberi hanno preso quello che pochi e avidi personaggi propinarono loro attraverso i media, quindi parecchio mainstream e qualcosa che recuperavano dagli anni precedenti, per farvi un esempio quelli della mia età e più grandi ricordano con amore i nostri cantanti come Toto Cutugno, Al bano e Romina i ricchi e poveri e tutti quelli di quei San Remo primi anni 80, io dico che i russi li torturavano con il festival come battuta ma in pochi la capiscono perché il nostro festival non lo conosce quasi nessuno, è una cosa prettamente nostra e soprattutto poco esportabile. Si può capire da questa piccola storiella come l'interesse per le arti in generale non sia una priorità per l'estone medio, per carità ho conosciuto persone che hanno una buona cultura musicale, visto che sono del ramo, molti conoscono l'arte e così via, ma perché sono anche loro nel campo ed è logico che prendendo una nicchia cercano di esplorarla il più possibile, anche grazie al mezzo internet. Ma mi è capitato anche di parlare con persone che non conoscono neanche i loro di cantanti, non dico nomi astrusi di nicchia stranieri, ma neanche quelli locali che ve li sbattono ovunque in tutte le salse? Questo la dice lunga quanto sia bassissimo l'interesse.
Quindi la domanda è : Quale cultura andate a celebrare in questo periodo visto che siete la città della cultura europea? Se poi considerate che schifate lo straniero e quindi non tollerate altre forme culturali, cosa andate a mostrare? La cultura dell'alcol? O quanto siete copia e incolla fatto male di un mondo che non ha niente a che vedere con l'Europa?
Questo è a grandi linee un paese che sulla carta è moderno e innovatore, ma che se sposti la carta vedi tanto di quel marcio che diresti 'Ok, statevi per fatti vostri per altri 150 anni poi ne riparliamo'. A me non frega molto fra 2 settimane torno in Trinacria per un periodo XY a rigenerarmi da tutto questo e non so neanche se tornerò più a vivere qua, ma questo dipende molto da come si mettono le cose con lei. Da noi si dice "comu finisci si cunta" (quando finisce si racconta). Penso che l'album giusto sia l'immortale capolavoro del Banco
youtube
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E mi ritrovai nell’abisso più profondo ,a lottare con i miei demoni peggiori ,alla ricerca di me stessa…
Non so descrivere il dolore ,il senso di abbandono ,insicurezza ,la paura ,il rendersi conto che in fin dei conti si è sempre stati da soli , il vuoto che mi ha mangiata dentro fino a non provare più nulla fino al punto che tutto ciò che mi stava uccidendo in quel momento non era più così importante … E a quel punto iniziai di nuovo a lottare ,trovai la forza per tirarmi su un’altra volta però senza più voltarmi indietro ,con una nuova consapevolezza ,con una forza diversa …
Ho abbracciato e amo la mia solitudine , perché grazie ad essa ho saputo ascoltarmi , capirmi , curarmi le ferite, concedermi ciò di cui avevo bisogno …
Avevo bisogno di me stessa e non l’avevo mai capito , non fino in fondo, ho dovuto ritrovarmi nel peggiore dei modi …nel dolore più profondo
Sono dovuta morire per rinascere
E ora so che sono l’unica persona di cui ho bisogno ,l’unica vera priorità
*.•AlMa•’.*
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thebutterfly0 · 3 months
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Siamo a lunedì sera. Il lavoro anche per oggi è finito e si torna a casa. Fortunatamente la riunione con il boss non è stata grave come previsto e sono da una parte sollevata dall'altra meno perché capisco che sto mandando a rotoli proprio tutto, anche quella cosa che per me è importante, quasi fondamentale. Si, sono una di quelle persone dove il lavoro è priorità nella vita probabilmente perché non mi ha mai soddisfatto la vita privata, per un motivo o per un altro. La mia voglia e sensazione di scappare da dove abito è sempre la stessa ma per motivi diversi. Immaginavo un altro tipo di vita una volta trasferita qua ed invece sono lontana anni luce da quel pensiero. Come sempre i miei sogni e la mia vita reale non combaciano mai neanche lontanamente.
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Un nuovo inizio... cerca di amarti Angela senza soffocare nei tuoi pensieri, il passato è passato perché doveva essere tale sennò sarebbe presente e futuro lascialo andare anche dalla tua testa, so che puoi farcela, e quando vedi tutto buio attorno a te ti prego cerca sempre una luce, una speranza, un raggio di gioia per respirare ancora, non avere paura di chiudere gli occhi e riposarti perché c'è sempre una nuova alba che ti aspetta, un nuovo giorno in cui prendere le redini della tua vita, un passetto alla volta raggiungerai i tuoi obiettivi e sogni e troverai la strada giusta per te, non disperare se ora non ancora sai quale sia.
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ross-nekochan · 6 months
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È stata una settimana difficile.
Come avevo accennato, i giapponesi me lo hanno messo nel culo e dallo scorso Venerdì ho cominciato un training sui network, che durerà fino a Giovedi prossimo. Più che training, lo definirei "self-training", dato che l'insegnante è teoricamente a disposizione per eventuali domande, ma non insegna niente, per cui se non sai dove e come si inseriscono i cavi LAN, se non sai quali sono i comandi per creare una vlan ecc, arrivederci e buonanotte. Fortunatamente per me, in questo training c'era un mio coinquilino indiano e una cinese già avviata su queste cose con cui avevo già trascorso i due giorni in sede (anche se non abbiamo fatto un cazzo e non è che avessimo parlato tanto, però comunque ci salutavamo e questo è già tanto in questo paese, posso assicurare), per cui da qualche domanda su qualche dubbio random, siamo passati da essere quattro team da 2 persone a un solo team con tutti dentro e questo ha aiutato tutti a capire, a imparare e a riuscire a fare ciò che ci avevano assegnato di fare in relativamente poco tempo.
La mia routine in questi giorni comincia alle 6:00 del mattino. Prendo il treno pieno zeppo di salaryman e ragazzini che vanno a scuola lontanissimo da casa, sperando con tutto il cuore che qualcuno scenda a fanculo per prendere il suo posto a sedere così dormicchio un altro poco, perchè altrimenti sto 1h e passa in piedi e finisco per chiudere gli occhi così dalla stanchezza. Tutto ciò per arrivare in sede intorno alle 8:30 perché in questo paese se cominci alle 09:00 e arrivi puntuale allo stesso orario, sei in ritardo, dato che alle 09:00 devi solo timbrare ed essere già pronto a lavorare immediatamente. La giornata lavorativa finisce alle 18:00 sempre se non hai nessun meeting per eventuali colloqui (che hanno la priorità sui training) fissati alle 17:30 e che possono prolungarsi anche oltre l'orario stabilito. Prendi il treno, con la stessa speranza di riuscire a trovare un posto per dormicchiare e arrivi alla stazione di casa alle 19:00 circa. Poi vado in palestra per finire alle 21:00/21:30. Mentre torno a casa si fanno le 22:00 e passa e fortunatamente ho avuto l'accortezza di prepararmi tutti i pasti nel weekend così ho solo da scaldarli al microonde per mangiare la cena. Tra cena e chiacchiere generali si fanno quasi sempre le 23:00 o mezzanotte. Il giorno dopo di nuovo sveglia alle sei del mattino con solo 6h di sonno addosso, quando io per funzionare ho bisogno di almeno 8h. Tutto questo, se protratto per tutta la settimana, può far capire quanto poco ho dormito in questi giorni e quanto stanca io possa sentirmi (una notte ho dormito solo 5h).
Eppure questa è la normalità giapponese. Ultimamente mi fa molto ridere vedere su IG post italiani sul burnout, sulla settimana lavorativa corta, sulla tossicità del posto di lavoro e vedere i commenti di tutti che, giustamente, si lamentano. Ma vi dovete considerare privilegiati e fortunati per questo. Perché almeno in Italia esiste un dibattito su questi temi e certe cose hanno cominciato ad essere messe in discussione.
Qui no. Qui non si vede nemmeno l'ombra di un dibattito e di una messa in discussione. È così, funziona così, basta, non ci puoi fare niente. Non ci puoi fare niente se non hai una vita oltre il lavoro, se puoi dormire solo 5/6h a notte ed essere talmente stanco da dormire ogni minuto possibile in treno e se sei in bornout senza manco saperlo. Lo fanno tutti e lo fai anche tu: tutti già pronti alle 7 per aspettare il treno, tutti a dormire sia seduti che in piedi, tutti con la faccia da zombie per raggiungere il posto di lavoro lontano anche 40km da casa. E i treni sono piedi zeppi come l'uovo al mattino - per far capire quanto dire "tutti" significhi letteralmente "tutti" (oltre per far capire che culo possa essere trovare un posto a sedere).
E la mentalità del "è così, basta, non ci puoi fare niente" deriva da un concetto culturale e religioso semplicissimo. Tutto il mondo euro-americano non fa che elogiare il buddismo, specie quello zen. Perché mette al centro l'armonia, la calma dell'anima, l'accettazione stoica del momento presente per poter raggiungere la pace interiore. Ebbene, questa mentalità che sembra essere così affascinante, porta il popolo asiatico ad accogliere passivamente pure la merda di vita che fanno. Non si mette in dubbio più niente, devo solo seguire il flusso, subire passivamente quello che mi succede perché è normale così e perché "non ci posso fare niente".
In giapponese esiste l'espressione 仕方がない (letto: shōganai/shikata ga nai) proprio per dire:"non c'è altro modo" e quindi "non ci puoi fare niente", lo devi fare e basta. E lo dicono praticamente sempre, per tutto: durante il training nessuno ti spiega niente e devi fare tutto da solo? E vabbè, shōganai. La tua vita fa schifo perché è solo lavoro e treno? Shōganai. Il capo ti dà task impossibili che ti fanno rimanere in ufficio fino alle 21? Shōganai. Tante compagnie stanno togliendo lo smartworking perché si sono finalmente accorti che l'emergenza covid è finita? Shōganai.
Ma SHŌGANAI UN CAZZO. Vi dovreste incazzare, dovreste urlare dicendo: no, questa cosa non ha letteralmente senso quindi BASTA, non sono d'accordo, io non la faccio, vaffanculo. E invece loro no. Questi accettano passivamente tutto quello che accade nella loro vita ed è per questo motivo che sono una società arretrata di morti ambulanti che vedono la morte fisica come l'unica via di fuga. Perché non sanno vedere oltre. Perché nessuno glielo ha insegnato.
Quanti padri sto vedendo in questi giorni di mattina alle 7 nel treno e la sera alle 22 per strada e penso: questi quando li vedono la moglie e i figli se tornano alle 22 a casa (che in Giappone è come dire le 24 per gli italiani) dopo le cene aziendali dove spesso si ubriacano pure male? Che senso ha? E i ragazzini persino delle elementari e medie che alle 7 già stanno in strada o sui treni per raggiungere la scuola, i genitori che cazzo hanno nel cervello per preoccuparsi più che i figli vadano nella scuola rinomata piuttosto che pensare alla loro salute mentale?
Ma qua la salute mentale è un altro dibattito che semplicemente non esiste. Si fa così, si è sempre fatto così e non ci si fanno domande perché la loro testa è fatta in modo da non riuscire a vedere una via alternativa. E se da una parte ti verrebbe da dire "Madonna però poverini", dall'altra il suggerimento che mi viene da europea è pure "aò scetati perché se stai come na merda la colpa è pure tua che non fai letteralmente un cazzo per cambiare la situazione".
Per cui al merdoso shōganai giapponese, io ribatto con l'intelligenza italiana del "chi è causa del suo mal, pianga se stesso".
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s-a-f-e-w-o-r-d--2 · 9 months
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Ultimamente la mia vita sembra che non voglia proprio darmi tregua... Dopo aver perso lui... perso il blog... Adesso esco da 15 giorni di febbre alta dove forse ho perso anche me stessa... Sicuramente ho perso tutta la mia forza e volontà di andare avanti... Sono stanchissima... Provata nel corpo e nell'anima da tutti gli eventi... Non so quanto mi ci vorrà a riprendermi da questa batosta e non so nemmeno se riuscirò a farlo a pieno... Di sicuro tutto è cambiato... Le priorità... I desideri... I sogni... Le aspettative... Un inizio di agosto poco invitante insomma... Dove mi si richiede di patire da zero... E io, la voglia di ripartire al momento non ce l'ho...
~ Virginia ~
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elperegrinodedios · 1 month
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Chi se non Dio?
Io non so quando se ne rese conto ma appena vide il suo essere umano capì.
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Non è bene che si viva da soli e sta pure scritto che due è meglio di uno.
=📖=
Certo ci sono delle eccezioni alla regola ed io per scelta e, per esempio, sono una di quelle.
Vivere da soli è una cosa da pazzi per l'uomo.
Qualcuno che ami, qualcuno che sia lì qualcun altro che condivida e porti anche i tuoi affanni.
Non voglio affrontare le battaglie, le sofferenze, e i dolori senza di te al mio fianco. Questo era il disegno originale, condividere l'amore insieme.
Noi le eccezioni.
Lontani, ma insieme ci stiamo ugualmente, lei è differente e come me ama Dio e ce lo ha tatuato non solo sulla carne, ma pure scolpito nel cuore.
Noi due valiamo più che lontani e da soli e, sono felice che Dio ci abbia messi insieme. Seppure a distanza, noi, siamo uniti nell'anima e nel cuore. Lei è differente e non ama le apparenze, lei ama sinceramente e in verità. Lei è veramente libera.
"Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi".
Io ribelle e protestante.
Una gran parte della mia vita io l'ho trascorsa percorrendo i tanti cammini e pellegrinaggi di tutta l'Europa per portare testimonianza, della salvezza e dell'amore di Dio per noi. Dunque a meno che pure lei non avesse ricevuto la stessa chiamata e cosi determinata a svolgere tale missione io non credo potessi avere compagna con me che due tre volte l'anno, mi assento per mesi da casa. E avrebbe dovuto condividere la mia stessa fede avendo cosi chiara la scala delle priorità: Dio, lei, me. E viceversa naturalmente. Ecco perchè l'eccezione: una scelta per non crear problemi nè discussioni e non fare ad altri, quel che tu non vorresti fosse fatto a te, ma vale la regola che due è meglio di uno solo e, noi due siamo Uno in Cristo Gesù. Lei è speciale ed è mia amica il mio amore, io l'ammiro e la amo davvero con tutto il cuore.
#ispiratoededicato
(Gv. 8:32 📖)
lan ✍️
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janniksnr · 2 months
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io ci provo nella vita a essere una persona calma e paziente e gentile ma la gente che mi circonda evidentemente non mi vuole aiutare !!
sfogo sulla vicenda sotto perché non voglio rompere le balle sulla dash con i miei post chilometrici rip
giovedì propongo a delle mie amiche (3) di venire a cena a casa mia. ricevo come risposta da tutte un "ti faccio sapere", nello specifico una mi dice che dovrebbe vedersi con un'altra persona e mi aggiornerà. ieri una di loro mi dice che non ci sarà, mentre da parte delle altre due silenzio stampa. paziento fino alle 16.30 di oggi (per la cena avevo proposto di vederci verso le 19.30 (a gran premio finito perché ci sono pur sempre delle priorità eheh)) e poi, con un po di rodimento, scrivo dicendo che mi avrebbero potuta avvisare se la risposta all'invito era no invece di farmici arrivare per deduzione vista l'ora. tempo un minuto e ricevo subito la prima accusa di voler fare polemica (!!) dall'amica che doveva forse vedersi con un'altra perché lei cito testualmente aveva saputo proprio alle 16.31 che non si sarebbe vista e a breve mi avrebbe avvisata che per la cena ci stava. ora, con tutta la calma del mondo, trovo poco carino avvisare una persona che si deve anche organizzare appunto per la cena , con così poco preavviso come trovo poco carino lasciarmi appesa per parte del pomeriggio non dandomi eventualmente la possibilità di organizzare altro per il sabato (non avrei comunque fatto niente e me ne sarei stata a casa ma è principio !!). a questo punto io rispondo che giovedì mi avrebbe potuta avvisare che sarebbe rimasta in dubbio sulla sua presenza fino all'ultimo perché non ho la palla di vetro e se non ricevo notizie penso che si sia scordata di avvisarmi (tralascio il fatto che con tutto il bene non è che posso stare ad aspettare che finisci di organizzarti con gli altri e poi siccome altri ti danno buca allora vieni a cena ma vabbè). a ciò mi viene detto "vabbè io potevo anche dirtelo però anche tu potevi richiedere conferma" SCUSA ?!?!?!!!??? cioè ti invito giovedì per sabato e pretendi che ne so che venerdì stia di nuovo li a dire "ma quindi ci sei? 👉🏻🥺👈🏻" quando tu mi hai detto che mi avresti aggiornata?? l'impegno lo hai tu, sei tu che non sai se ci sarai, ma sono io che ogni giorno devo chiederti se hai una risposta. ma poi posso capire se tipo faccio l'invito il lunedì per il sabato e allora a metà settimana posso chiedere di nuova una conferma ma da giovedì a sabato c'è bisogno che ti ricordo di averti invitato a cena ma tutto bene ??????!! e poi mi viene detto "la prossima volta se sono in dubbio dirò subito di no" si esatto perché se non si è in grado di gestire gli impegni e si rischia di lasciare appesi gli altri è meglio dire di no o quantomeno non fare le vittime ma vabbè
io davvero ci provo a non fare la puntigliosa però a volte mi sembra proprio che siano cose base cioè essere in dubbio o avere altri impegni è super lecito però ecco venire a sentenziare sul fatto che avvisare alle 16.30 mi deve andare bene perché è il giusto preavviso o pretendere che dopo aver fatto un invito due giorni prima io stia tutti i giorni a chiedere conferma di una presenza mi sembra un po' assurdo poi ovviamente mi viene detto che sono pesante cerco la lite bla bla bla e alla fine i sensi di colpa li fanno venire a me
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a-dreamer95 · 2 months
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Io sono fatta per camminare, parlare e non per stare ferma, la qual cosa mi provoca la classica reazione di “spelluzzico da compensazione”. Con il tempo, ho imparato a controllare tutto ciò, ma non dovrei percepire di fare un sacrificio per vivere senza tentazioni. Vorrei essere in grado di resistere alle tentazioni senza sentire che sto rinunciando a qualcosa di importante o facendo "sacrifici"...
È mia grande premura far passare il messaggio che in questo tipo di percorso, il vero punto di arrivo non è il dimagrimento, ma il consolidamento di nuove abitudini, nuovi gusti e, ancora meglio, nuove necessità. Si riesce a non ritornare alle abitudini precedenti, perché la sensazione di benessere è tangibile ogni giorno e la sua mancanza è immediata quando alcune abitudini scorrette tentano di ritornare stabili. È il momento in cui uno stile di vita sano non è più un obbligo, è necessità: diventa necessario quel senso di equilibrio dentro e fuori di noi, con le persone e con le cose.
Uscire a fare una passeggiata all'aria aperta mi tranquillizza, mi apre la mente, mi fa vedere quello che perdo nella corsa delle mie giornate. Allora ho capito che mi dovevo davvero fermare: ero uscita dalle mie abitudini e ne dovevo trovare di nuove, perché il tempo è così prezioso!
Così mi sono anzitutto chiesta cosa altro mi mancasse. Dopo un po’ era chiaro: cucinare con calma e poter condividere le mie ricette, recuperare tutte le foto fatte anche in passato nella speranza di aiutare chi ha meno fantasia, leggere, studiare e fare un po’ di sport. 
Tutte le nuove abitudini introdotte hanno risvegliato e allietato la mia mente, la voglia di fare e soprattutto la gioia di fare. L’attività fisica, in primo luogo, ha sostituito i due chewingum, che già al quinto giorno non sono più stati necessari, e mi ha confermato che qualcosa nel mio percorso mancava, qualcosa che chiude il cerchio. Ho quindi capito che la ricerca del benessere non si era mai fermata, non si era mai arresa, ma si era alimentata di nuove consapevolezze e si era fortificata. Nel “tempo libero” non avevo cercato il frigorifero ma attività che mi facessero bene al corpo e alla mente. 
Ho avuto conferma che il benessere cerca il benessere e si può esprimere nella misura dettata dalle possibilità che abbiamo, o che decidiamo di darci, nei diversi momenti della vita. Io voglio pensare che questo sia l’inizio di una delle fasi di un percorso di benessere strutturato e solido. Mi porterò nell’anima il bagaglio di questi giorni e riorganizzerò i tasselli delle mie priorità.
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stregamorganablog · 1 year
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Un altro anno sta finendo e come ogni anno a fine anno si fanno i bilanci,...si affrontano previsioni...si ammettono sconfitte o delusioni...
La parola che rappresenta di più questo mio 2022 e' consapevolezza...
Mi sono studiata...osservata .. interpretata accettata ed amata.... E' mancato il giudizio che per tanti anni mi ha pervaso atterrandomi....
Quest'anno ho capito di quanta ipocrisia sono circondata e che infondo anche io non sono né migliore ne peggiore di chi mi circonda....Perché comunque tutti noi cerchiamo di raggiungere un posto al sole, che sia serenità... amore....lavoro o tutto insieme....Ed ognuno lo fa con i valori e mezzi che ha e secondo le priorità in cui crede e che vuole raggiungere....E in quanto tali, sono soggettive ed uniche....Se un tempo ambivo a voler bene a tutti ed a non scontentare nessuno... oggi la mia priorità è me stessa. ....Star bene da sola o in compagnia ma solo e soltanto se io lo voglio.... Ho dimenticato la vena poetica dei tramonti rosa con un 'e chi se ne frega' e spesso, di fronte ai lamenti o falsi frasi amorose alzo gli occhi al cielo fo le smorfie dichiarando un sincero 'e sti cazzi'....
Quindi..m riassumendo... nel 2022 credo di essere diventata più umana...ovvero un po' più stronza..a un po' più solitaria un po' più egoista e soprattutto molto ma molto più snob... Snobbo quasi l'intero genere umano.... Tutti pregi che mi mancavano e che vanno ad aggiungersi ai moltissimi che già ho e di cui vado molto fiera.....
Questo 2022 mi e' piaciuto un sacco....
Finito il pippone...mentre mi sto soffiando il naso...auguro comunque a tutti i miei amici e conoscenti...e pure a quelli a cui non sto particolarmente simpatica... un buon fine anno ed ottimo inizio del nuovo. ...L'anno prossimo....quando sarò diventata ancora più stronza..a ci saranno solo dei sonori e sinceri vaffa ....
Con affetto Morgana 🫀
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apettaa · 3 months
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Sto pensando di iscrivermi all'università quest'autunno, ma già solo il test di ammissione mi fa andare nel panico perché su cinque punti di cui si compone, non so assolutamente nulla di tre (biologia, ragionamento numerico, ragionamento verbale), pochissimo di uno (matematica di base → le mie basi di matematica sono ferme alle medie) e in uno me la cavicchio, almeno finché non mi faccio prendere dall'ansia (comprensione del testo).
Oltretutto dovrei riuscire a conciliare lo studio con un lavoro a tempo pieno, che sarebbe la mia priorità assoluta dovendo mantenermi da sola.
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elenascrive · 4 months
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Caro 2023,
sei stato un anno dai mille volti - e nonostante quest’oggi Ti stia dando il Mio addio, devo confessare che non ho ancora ben capito se Ti ho più amato od odiato. Quello che so per certa è che mi hai insegnato e segnato allo stesso tempo, continuando perciò la scia del Tuo predecessore, classificandoti anche Tu come un Anno di transizione e cambiamento, soprattutto di tipo interiore. Ammettendo con una punta di soddisfazione che grazie anche a Te, come già accaduto nel 2022, ho potuto continuare la Mia evoluzione che mi ha portata a valorizzarmi anche esteriormente, provando così ad amarmi di più anche a livello fisico, che da sempre rappresenta uno dei Miei più grossi crucci. Questa stessa evoluzione - rivoluzione mi ha permesso infine di farmi scoprire e riscoprire da chi mi sta intorno. Ci sono stati attimi per questo che non dimenticherò, perché mai come in quei momenti mi sono sentita bellissima ed apprezzata, nonostante le solite imperfezioni, giacché guardata dagli occhi giusti! Ho raggiunto anche se solamente in parte, il Mio obiettivo, quello di dare più spazio a Me Stessa, mettendomi così quasi sempre al Primo Posto. Priorità tra le priorità insomma, perché prima di tutto viene la Mia felicità e al diavolo cosa possono pensare gli altri. Certo continuo a stare attenta a non ferire nessuno facendo però più attenzione a non ferire Me Stessa, che è quello che conta!
Ho sfiorato di raggiungere perfino la tanto agognata indipendenza che l’ho mancata davvero per un soffio e quanto ci sono stata male per questo, per poi convincermi che è così che doveva andare, questo perché evidentemente il Destino ha in serbo qualcos’altro per Me. Ecco la consapevolezza rappresenta un’altra parola chiave per poterti definire. Non sono mancate le solite, assurde ingiustizie che moltissime lacrime mi hanno fatto versare e che ahimè già lo so continueranno a farmi la guerra anche nel 2024, sperando di continuare ad avere la forza necessaria per poterle quantomeno contrastare. Non sono mancati i giorni ove in cui ahimè non mi sono sentita abbastanza, commettendo il gravissimo errore di fare confronti con gli altri dai quali ne uscivo perennemente sconfitta. Lo ammetto in quei giorni mi sono letteralmente odiata, perché odio abbassare la guardia. Ho ritrovato Persone che credevo di aver perduto per sempre, conoscendone pure di nuove, affezionando e riaffezionandomi come al solito. A Tutte Loro va il Mio più sincero e sentito riconoscimento. Ho pure provato a lasciare andare. La Mia volontà di liberarmi da pesi inutili c’è ancora e ci sarà anche nel 2024. Ora Ti saluto.
Caro 2023 sei stato un Anno particolarmente duro ed esplosivo ma Io lo sono stata più di Te, e questa lettera che Ti sto scrivendo lo dimostra.
@elenascrive
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