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#aestetica
ross-nekochan · 2 years
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deathshallbenomore · 2 years
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guy60660 · 1 year
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Brooke DiDonato | Aestetica
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maxs-hot-takes · 1 year
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Here's all the visual mods I use for Skyrim if anyone wants them. I play it on PS4 so idk if they have the same mods on other consoles
Listed in no particular order:
Skyrim Interiors redone(GaelicWarrior16)
Wilds of skyrim(DannyQ1988)
Realistic Markarth lights(ImperialAgent1992)
Realistic Riften Lights(ImperialAgent1992)
Exterior lights overhaul(ImperialAgent1992)
Interior lights overhaul(ImperialAgent1992)
Immersive fallen trees(BeVery0fA)
Prettier roads(BeVery0fA)
Natural Lighting Aestetica(Mahin1)
Julihah's Dirt Replacer(Julihah)
Interesting Roads(espanolarmy)
Improved Shadows and Volumetric Lighting(StoneSpiralGaming)
Enhanced Console Graphics(ImperialAgent1992)
Enhanced Draw Distance(ImperialAgent1992)
Obsidian Weathers(Arindel)
Mythical Ages Weather Overhaul(Vexona)
Dense Grass(Shroudlegacy)
Surreal Lighting(Arindel)
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cenaindie · 14 days
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Stereomotive – Prelúdio a Uma Nova Concepção Aestética https://cenaindie.com/album/stereomotive-preludio-a-uma-nova-concepcao-aestetica/
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lamilanomagazine · 1 year
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East Market, domenica 22 gennaio è il primo appuntamento dell’anno
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Primo appuntamento del 2023 con East Market, l’evento del vintage milanese dedicato a privati e professionisti, dove tutti possono comprare, vendere e scambiare. 300 selezionati espositori da tutta Italia tornano con migliaia di oggetti insoliti e stravaganti. Dai più ricercati capi d'abbigliamento vintage all'artigianato più raffinato, dai più rari dischi in vinile ai colorati complementi d'arredo. Negli oltre 6000 MQ dell’ex fabbrica aeronautica in zona Mecenate, si possono trovare anche articoli di collezionismo, accessori, mobili, modernariato, usato, pulci, design, scarpe e borse, libri, fumetti, poster, riviste e stampe, elettronica, militaria, giochi e videogiochi, riciclo e riuso, stranezze varie, piatti, porcellane, utensili e molto altro ancora. Shopping con un occhio all’ambiente. East Market da sempre valorizza la cultura e la consapevolezza del riciclo, coniugando la bellezza estetica dei prodotti e la loro duratura funzionalità, senza quindi contribuire alla sovrapproduzione industriale di massa che inevitabilmente genera spreco e inquinamento. Moda, fai da te, mercato del riciclo che strizzano l'occhio alle nuove tendenze del fashion e della musica, informando e sensibilizzando il pubblico sugli aspetti ecologici del mondo vintage. Tra gli espositori presenti questo mese Sugar Mama Vintage di Silvia Agosti porta un’ampia selezione di abiti retrò come eleganti maglioni, gonne, pantaloni e giacche, ma anche abbigliamento casual come jeans, felpe e tute. VetasWardrobe di Adriano Laddomada propone soprattutto una vasta gamma di coloratissime sneakers, ma anche abbigliamento, streetwear, bike, action figure, arte, stampe e svariati oggetti d’arte pop. Retro Aestetica si occupa di iconografia contemporanea attraverso decine di coloratissime spille e toppe fatte a mano: dai cartoni animati ai loghi, dai meme all’arte sacra passando per teschi e alieni. Accompagnano il market le aree food & beverage. East Market Diner, dove si trova la caffetteria e la bakery con prodotti da forno dolci e salati, due bar sempre aperti per tutta la durata della manifestazione e la food area. In quest'ultima sono a disposizione del pubblico numerosi truck con un'offerta sempre diversa di cucina internazionale e street food, senza dimenticare la tradizione italiana e anche molte proposte per vegani, celiaci e kids. East Market adotta la politica #plasicfree ovvero una policy ecologista che bandisce completamente tutta la plastica nel food e beverage. Per cibi e bevande, infatti, sono disponibili solo materiali eco friendly e riciclabili. Completano la manifestazione i DJ set con il meglio delle selezioni musicali del momento e del passato.   domenica 22 gennaio dalle 10 alle 21 Via Mecenate, 88/A – Milano Ingresso Euro 5 Infoline +393516559781... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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sinapsimagazine · 2 years
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Aestetica, sabato il via alla Mostra d'Oltremare
Aestetica, sabato il via alla Mostra d’Oltremare
Nozze d’argento per “Aestetica”. Alla Mostra D’Oltremare la XXV edizione del Salone Mediterraneo dei professionisti della Bellezza, del Benessere e dell’Acconciatura La manifestazione, targata Funtastic, si conferma come la prima fiera di settore del centro-sud Italia, nonché seconda su scala nazionale. Da anni, l’evento, ideato e guidato da Emilio Marzoli, è pioniere della promozione di un…
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flamencocontainer · 3 years
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Hola Cariñs !
Zi this Ze Flamenco’s Sweeties Container.
Una Ikonoteka para la Inspiracion Visual para los los ojos y con los sueños.
A’ Exclusive  Blend of Arte Selectioned by Paca de Lucio for You Mi Alma.
Inspirationes Aesteticas con sonidos negros.
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masqkurade · 5 years
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Cat With Some Plants in Albaícin. Granada, España.
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marioloprete · 3 years
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UNTITLED concrete sculpture For my Concrete Sculptures I use objects and my personal clothing. Throughout some artistical process, in which I use plaster, resin and cement, I transform them in artworks to hang. My memory, my DNA, my memories remain concreted inside, transforming the person that looks at the artworks a type of post-modern archeologist that studies my work as they were urban artefacts. #valeriarumori #iiclosangeles #nicolasberggruen #wanwan_lei #d_zhukova #francoisodermatt #amyphelan123 #qiaozhibing #burning_in_water_art #sfriedz #sibylle.rochat #xibtmagazine #contemporaryartcollectors #elephantmagazine #moussemagazine #contemporaryartdaily #hifructose #oculamagazine #cmagazine #aestetica #291 #artnet (presso United States of America) https://www.instagram.com/p/CPar0LYldRi/?utm_medium=tumblr
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deathshallbenomore · 1 year
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visto l’andazzo, non mi stupirei se la prossima grande inchiesta di aestetica sovietica fosse andare a scovare discorsi razzisti e omofobi in luoghi di aggregazione quali bar sport e campi di calcetto del mercoledì sera
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thegiancarlothings · 5 years
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O Cartão Próprio ou Private Label é um cartão com crédito pré-aprovado que leva a marca de sua empresa e que pode ser utilizado somente nos estabelecimentos de sua rede. Funciona como um cartão de crédito qualquer, com a diferença que é administrado pela sua rede, com a consultoria, processamento e emissão de cartões através da Cartão Próprio e com a garantia das vendas sendo responsabilidade da empresa contratante #estetica #esteticafacial #esteticacorporal #esteticaporamor #estética #esteticaebeleza #esteticaecosmetica #esteticalikes #esteticausa #esteticaautomotiva #acupunturaestetica #odontologiaestética #estéticafacial #ortodontiaestetica #esteticaavancada #dermatologiaestetica #esteticabh #enfermagemestetica #farmaciaestetica #aestetica #esteticaavanzada #esteticaabc #esteticaauto #esteticaargentina #esteticaaracaju #esteticaautomotriz #esteticaarlete #acupunturaestetica www.cartaoproprio.com.br (em Av. Paulista - São Paulo - SP) https://www.instagram.com/p/B3j0jcFh9kV/?igshid=swnic818yy3p
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lilaccoffin · 7 years
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Bromance of the century
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gracefulstage · 4 years
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https://www.instagram.com/aesteticas/p/B7EbcsMng1o/caption/crystal_ball-you-are-my-favorite-feeling-purple_heart-hot-weather-or
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hinapack · 2 years
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¡Hina!...‹𝟹🦴
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• released to save
• estética marrom
#viral #fy #hinayoshihara #hina #yoshihara #aestetica #hinapack
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corallorosso · 3 years
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Rai, ora basta ai finti stupri e ai cliché sessisti nelle fiction È un dato di fatto che i prodotti di Rai Fiction si siano sempre distinti per rappresentare donne e uomini assecondando banali cliché e stereotipi, ma non è affatto casuale quanto avvenuto in tre fiction prodotte dalla Rai: Che Dio ci aiuti 6, con la regia di Francesco Vicario, Le indagini di Lolita Lobosco, diretta da Luca Miniero, e Mina Settembre con la regia di Tiziana Aristarco. Tre serie televisive seguite da milioni di persone e che in meno di un mese hanno mandato in onda episodi che parlano di donne che inventano stupri. Lo ha denunciato Aestetica Sovietica nell’articolo “Rai 1, adesso basta con i finti stupri” rivolgendosi ai vertici dell’azienda Rai: “Succede stasera per la terza volta consecutiva… quella che poteva sembrare una coincidenza appare sempre più come un disegno politico, o quantomeno un retaggio culturale imperdonabile in un Paese che fa già molta fatica a credere alle violenze sessuali”. Da quando il fenomeno della violenza contro le donne viene denunciato in tutta la sua vastità e trasversalità si assiste ad una reazione uguale e contraria. Molti gruppi misogini propalano dati sballati sulle false accuse che ammonterebbero alla percentuale del 95% o 99% (a seconda di chi la spara più grossa) delle denunce dando corpo al fantasma di pregiudizi radicati e duri a morire. Si alimenta la credenza che le archiviazioni siano calunnie mentre l’Italia viene sottoposta a vigilanza dal Consiglio dei Ministri europeo e deve dare chiarimenti entro il 31 marzo su come vengono recepite le denunce di violenza delle donne. Il problema? La percentuale di archiviazioni e assoluzioni nel nostro Paese è elevata ed è al di sopra dei numeri europei. Questo è il sintomo di un sistema giudiziario che non funziona, non che le italiane sono delle bugiarde patologiche. Molte archiviazioni per maltrattamento o violenza sono state seguite dalla morte cruenta e violenta di donne o dei loro figli. Per citare solo alcuni casi noti, Marianna Manduca, che vide archiviate 9 denunce, ed Elisaveta Talpis ridotta in fin di vita nonostante le denunce mentre il figlio venne ucciso nel tentativo di proteggerla dalle violenze del compagno. Un fatto grave che ha portato alla condanna dell’Italia da parte della Corte di Strasburgo e al conseguenze procedimento di vigilanza. Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa attende il 1 marzo risposte dall’Italia dopo aver dichiarato che “il sistema italiano ostacola ancora l’accesso alla giustizia delle donne sopravvissute alla violenza domestica, come dimostra l’alto numero di archiviazioni preprocessuali delle denunce”. Nonostante questo, in sfregio ad un principio di realtà e alle vittime, si vuol far passare il messaggio che esista un fenomeno di false accuse e che le violenze, quelle vere, siano marginali. Le indagini Istat sulla violenza hanno rivelato un enorme sommerso: 6 milioni e 788mila donne che hanno subito una forma di violenza fisica o sessuale e con un tasso di denuncia bassissimo tra il 12,2% e il 6%, a seconda che il partner sia una persona conosciuta o sconosciuta. Questo è il fallimento di un sistema giudiziario che nel secondo millennio ancora non riesce a dare fiducia alle donne. Tutto questo si accompagna alla cassa di risonanza dei mass media che imbastiscono processi sommari alle donne che denunciano stupri spostando l’attenzione, ancora oggi, sulle loro condotte. Ne abbiamo avuto un pessimo esempio anche recentemente sulla stampa e in trasmissioni televisive quali Non è l’Arena e Quarto Grado che hanno affrontato il caso di Alberto Genovese e dato corpo a tutti i pregiudizi che vennero denunciati nel documentario Processo per stupro di Loredana Rotondo. Era il 1979 ma, dopo quasi 50 anni, la denuncia di una donna solleva immediatamente illazioni, dietrologie, dubbi, sospetti, moralismi se sopravvive allo stupro e lo svela. La Rai è molto distante e lo sarà per molto tempo da produzioni quali Unbelievable (Netflix) che denuncia in maniera formidabile la vittimizzazione delle donne prima e dopo lo stupro quando non vengono credute per pregiudizi. Una serie che oltre a sfatare le false credenze sulla violenza sessuale è stata anche capace di mettere in scena interpreti intense ed emozionanti come le detective Karen Duvall (Meritt Wever) e Grace Rasmussen (Toni Collette) così distanti dai personaggi femminili tanto stereotipati quanto piatti che popolano le fiction della Rai e che riproducono modelli rassicuranti quanto poveri di carattere come la suora (Elena Sofia Ricci), la commissaria sexy (Luisa Ranieri) e l’assistente sociale (Serena Rossi). Sempre le stesse monotone figure femminili suddivise tra il sogno erotico e il bisogno di donne oblative e accudenti di una angusta e stantia società misogina che non riesce a superare se stessa. Nadia Somma, attivista presso il Centro antiviolenza Demetra
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