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#amore e altri bagordi
tuttacolpadeilibri · 5 years
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Recensione "Amore e altri bagordi" di Gianluca Purgatorio
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Cari lettori, oggi sono lieta di parlarvi di questa meravigliosa raccolta di poesie.
Devo ammetterlo, ero pronta a mollarla e meno male che non l’ho fatto, perché continuando a leggere, me ne sono innamorata.
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Mi metto comoda con l’e-reader in mano, e mi immergo nella lettura, senza avere delle aspettative, senza sapere cosa aspettarmi, e mi innamoro delle parole che trovo scritte. Più leggo e più mi convinco che ho fatto bene a seguire l’istinto e leggerla, che ho fatto bene a non mollare anche quando proprio mi sembrava di non riuscire a leggerla, perché sono sicura di aver trovato l’ennesimo libro da inserire nella lista dei miei libri preferiti, di aver trovato un amico, con cui una volta letto si istaura un rapporto di amicizia di “ vecchia data” : sta lì ad aspettare un tuo ritorno o che lo vai a “trovare” , magari anche solo per farti regalare un sussulto o una carezza per la tua anima. L’autore fa della sua amata la sua musa ispiratrice, la disegna e la colora con i versi, con le parole, con i sentimenti dell’amore e delle sue fasi, parole autentiche e sincere, addirittura ne reinventa delle nuove, prende spunto dai grandi autori e dalle loro poesie.
All’inizio, si era creato un rapporto di puro odio, c’è stato un momento in cui mi sono impantanata, non riuscivo proprio a continuare a leggere, non riuscivo nemmeno ad aprirlo, forse colpa delle mie perplessità e dei miei dubbi che mi ero posta durante la lettura della prima parte. Il primo dubbio? La struttura. Non mi convinceva, non riuscivo a comprendere a pieno il progetto dell’autore, ma proseguendo con la lettura, mi ha affascinata. Come sapete, adoro quando una raccolta di poesie permette al lettore di costruire un proprio filo logico, attraverso la trama o una “scaletta” da seguire, questa lo fa, ed anche bene: leggendo la trama non mi aspettavo innanzitutto una suddivisione in parti (3 parti - 4 per l’esattezza, se calcoliamo anche l’Appendice dedicata <Agli amanti>- : 1.Così bella che non avrei più smesso di scrivere, 2.Era un prodigio esserti dentro e averti dappertutto, 3. A furia di non abbracciarci, ci dissolviamo) e per ogni parte degli epiloghi, dei preamboli in prosa (una prosa delicata e incisiva che ti resta impressa), che fanno da sfondo alle poesie nelle pagine successive. Poesie dalla metrica, dalla lunghezza più svariata, alcune dal tono semplice ma con un significato profondo che ti resta impresso, altre dal tono “aulico” : il significato c’è, ma si nasconde tra le righe. Insomma alla fine capisci che questo tipo di struttura è una “caratteristica” dell’autore, che ne dimostra una straordinaria bravura. Questo non è amore, ma il cielo è troppo in alto e i tuoi occhi sono più alla mia portata, questo non è amore, ma il mare è così vasto e io non so nuotare che nella piena dei tuoi occhi, questo non è amore, ma il sole scotta e acceca e dei tuoi occhi inseguo l'ombra che si orienta a ogni battito di ciglia, questo non è amore, ma le nuvole non ci reggono il peso e alle pendici dei tuoi occhi, dove nascondi i sogni, sono più sicuro a rimaner disteso, questo non è amore, sono soltanto i tuoi occhi e io che li contemplo. La bravura dell’autore emerge anche da una 5° parte nascosta, segreta, che lo mette in diretto contatto con il lettore…Vi dico solo questo. Non vi spoilero nient’altro! Avrei voluto sottolineare tutto il libro e riportarlo qua tra queste righe. Basta quest’ultima frase per farvi capire che è proprio bello? Leggetelo, anche solo per fare come me: cambiare idea, anche all’ultima pagina. XD P.S.= Vi consiglio di leggerlo a “mente sgombra”, e magari vi invito ad una seconda rilettura per apprendere al meglio la bellezza dei versi.
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https://tuttacolpadeilibri.blogspot.com/2019/03/recensione-amore-e-altri-bagordi-di.html
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aitan · 5 years
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Sono stato rapito da Lisbona tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90.
La prima volta ci sono stato poco prima dell’incendio del Chiado che cominciò a segnare un cambio e un ammodernamento della facciata della città.
Confronto i miei diari con le notizie della rete e ricostruisco che era l’88. Mi trovavo a Madrid per scrivere i primi capitoli della mia tesi di laurea e un bel giorno decisi di concedermi una vacanza dalla baldoria e dai bagordi turistici della movida spagnola. Pochi anni dopo, io e i miei amici degli ASA (Abusivi Spazi Acustici), avremmo cantato: “Fuggirò a Lisbona / Mi verranno a cercare”…
Arrivai alla Estação do Oriente di mattino presto, in pullman, ed ebbi subito l’impressione di trovarmi altrove. L’Europa, dopo gli anni ’70, stava diventando tutta uguale: stessi negozi, stesse metropolitane, medesimi centri commerciali e stessi manifesti pubblicitari a imbrattare i muri e le menti. Ma il Portogallo no, il Portogallo nella sua dignitosissima povertà non era così, si trovava altrove e ti faceva sentire in un posto differente da tutto il resto che veniva prima e dopo. Eri arrivato alla fine dell’Europa e di fronte all’estremo del fronte occidentale, e lo sentivi anche nell’aria che respiravi. Nessuno fuori da Lisbona e zone collegate conosceva ancora i Madredeus, e Wim Wenders non aveva messo ancora mano a Lisbon Story. La città non era stata ancora invasa da catene di fast food e multisale. Ogni quartiere aveva una sua personalità ben definita e i bar, le librerie e le salumerie erano popolate da persone del posto che erano in confidenza con i proprietari. Di turisti ce n’erano ben pochi; tanto più in comparazione con le orde di stranieri che assalivano Madrid.
Ci sono tornato più di una volta in Portogallo, fino al ’94, poi ho cominciato ad avvertire che qualcosa stava cambiando: i tram e i ristoranti erano affollati di stranieri (me compreso, of course), aumentavano i discopub e spuntavano dappertutto finti locali tipici dove ascoltare il fado, bere una bica, seguire le orme di Tabucchi, immaginarti Pessoa o mangiare pastéis de nata tra copas de moscatel e azulejos.
Quell’anno a Lisbona mi sono anche innamorato di un amore che mi ha fatto parlare portoghese per più di dieci anni, ma in Portogallo non ci sono più tornato. Avevo paura di confrontarmi con i miei ricordi.
Oggi leggo che Lisbona è una delle città più gentrificate d’Europa e del mondo. Sento parlare di una città e di un Paese invasi da capitali stranieri. È scoppiato il Lisboome il Portogallo non sarà di certo più lo stesso, non sarà se stesso e sarà lo stesso di tanti altri luoghi di questo piccolissimo villaggio globale.
Neanche io sono più lo stesso, ma sono assalito da una profonda nostalgia che ha il sapore dolce e salato delle acque del Tago e delle lacrime compiaciute e strazianti di un fado suonato in un localaccio del Bairro Alto. Se non avessi paura delle parole maiuscole parlerei di Sehnsucht e di Saudade.
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websuggestion · 3 years
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Oroscopo giornaliero del 16 Gennaio 2021
Oroscopo giornaliero del 16 Gennaio 2021
SEGNO FAVORITO DEL GIORNO: Capricorno Un Abbraccio Stellare Lucia Arena
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 Chi non sa ciò che vuole non può essere d’aiuto a nessuno, né a se stesso né agli altri. Quando invece incontriamo qualcuno che conosce la propria meta, che sa come raggiungerla e soprattutto sa perché non può fallire, veniamo subito attratti dal suo magnetismo. .
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 Those who do not know what they want cannot assit themselves or to anyone else. When, on the other hand, we meet someone who knows their own aim, who knows how to reach it and above all knows why they can Patrizio Paoletti 12 video lezioni gratuite
ARIETE
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TORO
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GEMELLI
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CANCRO
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LEONE
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VERGINE
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BILANCIA
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SCORPIONE
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SAGITTARIO
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CAPRICORNO
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ACQUARIO
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PESCI
Clicca qui e continua a leggere ... Oroscopo del Giorno Sabato 16 Gennaio 2021
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ARIETE
Ci sarà l’occasione per concludere un buon affare, le regole per un vantaggio immediato dovranno essere rispettate, non siate avventati e attenetevi a un percorso stabilito dalla controparte, una vostra leggerezza vi costerà cara.
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TORO
Qualche decisione dovrete pur prenderla, oggi sarete messi alle strette e sarà inevitabile esimersi …
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GEMELLI
Attenti alla salute, la schiena risente di tutti quegli sforzi ai quali non vi siete risparmiati, evitate almeno oggi, rinviate un allenamento, lo sport per il momento mettetelo da parte, specie se è estremo e impegnativo fisicamente.
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CANCRO
Un’amicizia diventa sempre più intima, se non sarete convinti di iniziare una relazione diversa da quella che avete vissuto in precedenza poiché l’amore è amore e l’amicizia è amicizia, trovate una spiegazione logica a un nuovo sentimento che cresce sempre più dentro di voi, poi fate la vostra scelta …
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LEONE
Una giornata insoddisfacente, siete scontenti e poco propositivi, gli eventi dell’ultimo periodo hanno messo a ok il vostro buon ottimismo, oggi sarà ancor peggio, la luna dissonante rende instabile l’ambiente intorno, vi sentirete bersagliati da tutte le parti, solo un caro amico potrà, con la sua fedele presenza, risollevarvi il morale.
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VERGINE
Un weekend romantico come non vi succedeva da tempo, la compagnia sarà quella giusta, il cuore comincia a trepidare, i sentimenti riemergono, in questo roseo scenario non potrà mancare l’intimità, sarà il sigillo di un legame sempre più importante.
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BILANCIA
Un fine settimana di piacevole relax, niente bagordi o stress, sarete decisi al riposo fisico e mentale e non accetterete di uscire dal vostro guscio creatovi apposta per isolarvi volutamente da un movimento troppo convulso che si aggira intorno a voi da qualche giorno … alla fine del weekend porterete a compimento il vostro programma e ne sarete soddisfattissimi.
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SCORPIONE
Il vostro amore sarà insindacabile, ma per renderlo ancora più sublime qualcuno dovrà ammorbidirsi dimostrando con più impeto le proprie emozioni, non tenetevi dentro un così nobile sentimento, esprimetelo.
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SAGITTARIO
Continua il rinnovamento, un nuovo stile di vita vi rende liberi, il bell’aspetto della luna mette in moto una portentosa energia, innovativi, originali e pronti a sperimentare nuove realtà. Inizierete il vostro weekend con impeto e voglia di divertimento, non vi farete scappare una trasgressione.
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CAPRICORNO
Favoritissimo l’amore, incontri fortunati e legami stabili in arrivo. I single saranno avvantaggiati nella scelta, i giovani vivranno storie d’amore intense e profonde.
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ACQUARIO
Vi sveglierete con la gioia nel cuore ma durante la giornata qualche nuvoletta apparirà all’orizzonte, fortunatamente sarà passeggera ma vi comprometterà il fine settimana, un piccolo contrattempo domestico vi farà saltare un piacevole impegno, state sereni da domani recupererete bene   …
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PESCI
Anche per voi se vi capiterà l’occasione programmatevi un breve spostamento, non sarà il massimo ma almeno vi distrarrà da un periodo fatto di scelte e incomprensioni. Oroscopo del Giorno Sabato 16 Gennaio 2021 Read the full article
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Green Day - Father of All...
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Tragedia rock ‘n roll
Mi sa che il prossimo potrei essere io
Il paradiso è mio rivale
(da: Junkies on a High)
1. Father of All
Padre di tutti
   Mi sono svegliato con un messaggio d’amore
Soffocando per il fumo dall’alto
Sono ossessionato dal veleno e da noi
Che casino perché non c’è nessuno di cui fidarsi
   A-ha, dai, tesoro
A-ha, conta i soldi
A-ha, cosa c’è di così divertente?
Abbiamo una rivolta che vive dentro di noi
   Ho le paranoie, baby, roba da isterico
Sto crollando sotto il peso della pressione
In cerca di un miracolo
   A-ha, dai, tesoro
Steso su un letto di sangue e di soldi
A-ha, cosa c’è di così divertente?
Siamo rivali nella rivolta dentro di noi
   Sono colpito dalla presenza scenica di nessuno
Sono posseduto dal calore del sole
Sbrigatevi perché faccio tante storie
Fate vedere il dito perché non c’è nessuno di cui fidarsi
   A-ha, dai, tesoro
A-ha, conta i soldi
A-ha, cosa c’è di così divertente?
Abbiamo una rivolta che vive dentro di noi
   Ho le paranoie, baby, roba da isterico
Sto crollando sotto il peso della pressione
In cerca di un miracolo
   A-ha, dai, tesoro
Steso su un letto di sangue e di soldi
A-ha, cosa c’è di così divertente?
Siamo rivali nella rivolta dentro di noi
   A-ha, dai, tesoro
Steso su un letto di sangue e di soldi
A-ha, cosa c’è di così divertente?
Siamo rivali nella rivolta dentro di noi
A-ha, dai, tesoro
Steso su un letto di sangue e di soldi
A-ha, cosa c’è di così divertente?
Siamo rivali nella rivolta dentro di noi
       2. Fire, Ready, Aim
Fuoco, puntare, mirare
   Tira un calcio al cane quando fischiano le voci
Sei un bugiardo
Ai viscidi fagli assaggiare un bastone e l’osso
Sei un bugiardo
Baby ha l’iperbole
Baby ha l’iperbole
Tira un calcio al cane quando fischiano le voci
Sei un bugiardo
   Strappalo tutto per punizione
Alzalo di traverso
   Puntare, mirare, fuoco
Fuoco, puntare, mirare
Puntare, mirare, fuoco
Fuoco, puntare, mirare
   Ti ficco in gola un martello
Sei un bugiardo
Ti faccio saltare in aria i denti
Sei un bugiardo
Baby ha l’iperbole
Baby ha l’iperbole
Ti faccio saltare in aria i denti
Sei un bugiardo
   Strappalo tutto per punizione
Alzalo di traverso
   Puntare, mirare, fuoco
Fuoco, puntare, mirare
Puntare, mirare, fuoco
Fuoco, puntare, mirare
   Puntare, mirare, fuoco
Fuoco, puntare, mirare
Puntare, mirare, fuoco
Fuoco, puntare, mirare
       3. Oh Yeah
Oh yeah
   Sono in una folla piena di angeli e demoni
Cerco gli sciovinisti e i senzadio
Nessuno si muova e nessuno si farà male
Cerca di arrivare al cielo con la faccia nel fango
   Tutti sono una star
Ho i miei soldi e mi sento un po’ giù
Tutti hanno una cicatrice
Non fa ridere che abbiamo quasi perso la speranza?
   Yeah, oh, yeah, oh, yeah
Yeah, oh, yeah, oh, yeah
   Ho le mani sporche di sangue nelle tasche
Così imparo, a trasformare i proiettili in razzi
Sono figlio di una cattiva educazione
La stella cadente di un’aspettativa al ribasso
   Tutti sono una star
Ho i miei soldi e mi sento un po’ giù
Tutti hanno una cicatrice
Non fa ridere che abbiamo quasi perso la speranza?
   Yeah, oh, yeah, oh, yeah
Yeah, oh, yeah, oh, yeah
   Sono solo una faccia nella folla di spettatori
Al suono della voce di un traditore
Sguardi feroci e cerco la vendetta
Brucio i libri dentro uno zaino antiproiettile
   Tutti sono una star
Ho i miei soldi e mi sento un po’ giù
Tutti hanno una cicatrice
Non fa ridere che abbiamo quasi perso la speranza?
   Yeah, oh, yeah, oh, yeah
Yeah, oh, yeah, oh, yeah
       4. Meet Me on the Roof
Ci vediamo sul tetto
   Striscio sulla pista da ballo
Mi sa che ho perso il telefono
Mi sento come un mal di denti
Non mi sento più la faccia
Chiedo scusa mille volte
Tutti i miei amici sono pazzi
Affacciata alla finestra
E devi solo saltar giù
   Vieni ché ci vediamo sul tetto stanotte, tesoro
Ah, quanto arriva in alto il tuo punto più basso, tesoro?
Ah, vieni ché ci vediamo sul tetto stanotte
Ah, quanto arriva in alto il tuo punto più basso, tesoro?
   Esco con i cholos
Sfreccio sulla pista
Dormo con un cuscino
Mi sveglio tra gli sputi
Prendo lezioni di annegamento
Parole segrete e confessionali veri
E il peggio deve ancora venire
   Vieni ché ci vediamo sul tetto stanotte, tesoro
Ah, quanto arriva in alto il tuo punto più basso, tesoro?
Ah, vieni ché ci vediamo sul tetto stanotte
Ah, quanto arriva in alto il tuo punto più basso, tesoro?
   Beh, ci vediamo dove vanno a finire i bei momenti
Quanto arriva in alto il tuo punto più basso?
Fin dove riesco ad arrivare
   Vieni ché ci vediamo sul tetto stanotte, tesoro
Ah, quanto arriva in alto il tuo punto più basso, tesoro?
Ah, vieni ché ci vediamo sul tetto stanotte
Ah, quanto arriva in alto il tuo punto più basso, tesoro?
       5. I Was a Teenage Teenager
Ero un adolescente adolescenziale
   Non voglio farti prendere un colpo, ma non so mentire
Non voglio farti prendere un colpo, ma non so mentire
Beh, chi ce l’ha la droga?
Chi ce l’ha la droga?
Non voglio farti prendere un colpo, ma non so mentire
   Ero un adolescente adolescenziale
Pieno di piscia e di aceto
Vivevo come un prigioniero per gli hater
Ero un adolescente adolescenziale
Sono un visitatore alieno
La mia vita è un casino e a scuola ci vanno solo i babbei
   Non voglio farti prendere un colpo, ma non so mentire
Non voglio farti prendere un colpo, ma non so mentire
Beh, chi ce l’ha la droga?
Chi ce l’ha la droga?
Non voglio farti prendere un colpo, ma non so mentire
   Ero un adolescente adolescenziale
Pieno di piscia e di aceto
Vivevo come un prigioniero per gli hater
Ero un adolescente adolescenziale
Sono un visitatore alieno
La mia vita è un casino e a scuola ci vanno solo i babbei
   Ero un adolescente adolescenziale
Pieno di piscia e di aceto
Vivevo come un prigioniero per gli hater
Ero un adolescente adolescenziale
Sono un visitatore alieno
La mia vita è un casino e a scuola ci vanno solo i babbei
       6. Stab You in the Heart
Pugnalarti al cuore
   Piccola infedele in una rivista sporca
Dici sporche bugie
Lo capiscono tutti
Gli tiro un calcio in testa
E adesso voglio vederti morto
Con la lama di un coltellino al petto
   Ti voglio pugnalare al cuore
Ti voglio pugnalare al cuore
Dritto nel dannato, dannato cuore
Ah, per amor del cielo
Sei proprio falso
E lo sai che non va bene
   Le foto non mentono se sei la notizia da prima pagina
Pugnale al cuore che scende verso di te
   Ti voglio pugnalare al cuore
Ti voglio pugnalare al cuore
Dritto nel dannato, dannato cuore
Ah, per amor del cielo
Sei proprio falso
E lo sai che non va bene
   Ho negli occhi dei pugnali e un tamburello arrugginito
Datemi il mio stiletto
Devo fare un’operazione chirurgica proprio nel cuore
Ti voglio pugnalare al cuore
Dritto nel dannato, dannato cuore
Ah, per amor del cielo
Sei proprio falso
E lo sai che non va bene
       7. Sugar Youth
Giovane zuccherino
   Quali sono i sintomi della nostra felicità e guerra civile?
Mano y mano dallo stereo senza una cura
Ho la febbre, un non credente e questa cosa mi uccide
Come uno sfigato della high school che non si scoperà mai, mai e poi mai la reginetta del ballo
   Ho la tremarella e vado alla grande
Ho una sensazione ed è pericolosa
Adesso ballo una canzone impazzita
Ho una sensazione e mi devo sfogare
   Si sta scatenando l’inferno
E lo sa solo Dio
Non voglio fare il Romeo
Non voglio fare il Romeo
Non voglio fare il Romeo, no
   Sento voci dentro la testa
(Oh, a cosa pensi?)
Ho bisogno di una dose di zucchero
Mi sento proprio male
(Oh, ma cosa bevi?)
   Voglio bere tutto il veleno che c’è nell’acqua
Voglio strozzarmi come un cane al guinzaglio
Sono il figlio del coyote e del bandito
Bevo whiskey sul fiume con un po’ di yayo
   Ho la tremarella e vado alla grande
Ho una sensazione ed è pericolosa
Adesso ballo una canzone impazzita
Ho una sensazione e mi devo sfogare
   Si sta scatenando l’inferno
E lo sa solo Dio
Non voglio fare il Romeo
Non voglio fare il Romeo
Non voglio fare il Romeo, no
       8. Junkies on a High
Tossici sballati
   Mia mamma mi ha detto:
“Ti farai dei nemici
Non chiedere favori, non seguire gli altri”
L’ho già sentita ‘sta storia
Mi sono sfasciato le dita nella porta
Una spirale negativa, oh, yeah
   Tragedia rock ‘n roll
Mi sa che il prossimo potrei essere io
Il paradiso è mio rivale
Canto tra i bagordi
Ho i miei complotti
Cos’è che si nasconde nell’ombra? Oh, yeah
   Tossici sballati
Ritorna, stenditi, abbassati
Sorriso da suddivisione
Bevitelo, rimbecilliscitelo, fattelo andar bene
Guardando il mondo che va a fuoco
Guardando il mondo che va a fuoco
   Non sono un soldato
Questo non è mica un nuovo ordine mondiale
La mia strada non la seguire
Il mio nome è nessuno
Il mio orgoglio è la mia pornografia
Kool-Aid è il mio motto: “oh, yeah”
   Tossici sballati
Ritorna, stenditi, abbassati
Sorriso da suddivisione
Bevitelo, rimbecilliscitelo, fattelo andar bene
Guardando il mondo che va a fuoco
Guardando il mondo che va a fuoco
Oh, yeah
Guardando il mondo che va a fuoco
Oh, yeah
       9. Take the Money and Crawl
Prendi i soldi e arranca
   Che sballo una vita da balordo
Tagliami con una lama smussata
Dolcemente malato nell’anima
Si può avere un testimone?
   Guarda che vita selvaggia
Mi sa che mi ci tuffo proprio
Prendi i soldi e arranca
Oso chiedere per favore
Quando sono in ginocchio?
Prendi i soldi e arranca
   Valuta illegale, vado a sbronzarmi
Assassini a sangue freddo di tutti i figli di puttana
   Ho i nervi a fior di pelle
Ti ci stufi proprio
Prendi i soldi e arranca
Ecco, la mia solita fortuna
Ma non me ne frega un cazzo
Prendi i soldi e arranca
   Guarda che vita selvaggia
Mi sa che mi ci tuffo proprio
Prendi i soldi e arranca
Oso chiedere per favore
Quando sono in ginocchio?
Prendi i soldi e arranca
Puoi fare due passi oppure succhiarmi il cazzo
Prendi i soldi e arranca
Ecco, la mia solita fortuna
Ma non me ne frega un cazzo
Prendi i soldi e arranca
       10. Graffitia
Graffitia
   Voci dalla città mineraria dicono che ne abbiamo perso un altro
Picconato per una scommessa che non reggeva
Quelli prendono le decisioni dalla capitale
A noi ci erano rimasti solo i banchi della speranza
   Siamo gli ultimi dimenticati?
Siamo l’amore perduto?
Siamo gli ultimi dimenticati?
Siamo l’amore perduto?
   Questa città non è abbastanza grande per i sognatori
Eravamo tutti credenti
È il delitto perfetto
Soltanto i solitari e bruciati
   Hanno sparato a un altro ragazzo di colore in città
Un uomo col distintivo e un programma del pomeriggio
Calano le tenebre su Graffitia
La morte di una città al tramonto
   Siamo gli ultimi dimenticati?
Siamo l’amore perduto?
Siamo gli ultimi dimenticati?
Siamo l’amore perduto?
   Le anime vanno tutte in paradiso a Graffitia
Cantando l’alleluia
È il delitto perfetto
Soltanto i solitari e bruciati
Se noi andiamo giù a divertirci
La vita in tempo di guerra
È il delitto perfetto
Soltanto i solitari e bruciati
   Siamo gli ultimi dimenticati?
Siamo l’amore perduto?
Siamo gli ultimi dimenticati?
Siamo l’amore perduto?
Siamo gli ultimi dimenticati?
Siamo l’amore perduto?
Siamo gli ultimi dimenticati?
Siamo l’amore perduto?
   Voci dalla città mineraria dicono che ne abbiamo perso un altro
Siamo gli ultimi dimenticati?
Quelli prendono le decisioni dalla capitale
Siamo gli ultimi dimenticati?
Voci dalla città mineraria dicono che ne abbiamo perso un altro
Siamo gli ultimi dimenticati?
Quelli prendono le decisioni dalla capitale
Siamo gli ultimi dimenticati?
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cirifletto · 4 years
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William Shakespeare: 13 Curiosità Sul Grande Bardo
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Un ritratto di William Shakespeare in 15 fatti curiosi che confermano i vari misteri che circondano la vita del bardo inglese Non c'è dubbio alcuno! William Shakespeare è certamente uno dei drammaturghi più amati di tutti i tempi e uno degli scrittori più celebri e celebrati dell'intera cultura occidentale.
Il nome di William Shakespeare è strettamente legato alle tragedie e commedie che portano la sua firma. Opere che hanno attraversato i secoli, segnando in maniera indelebile l'immaginario collettivo, la letteratura e il teatro. Sulla sua vita, però, non sappiamo molto e questo ha contribuito ad accrescere l’alone di mistero che circonda la sua figura.
Ci sono pugnali nei sorrisi degli uomini.dal 'Macbeth' Perciò, in questo articolo, ci soffermiamo su 13 curiosità poco note che riguardano la misteriosa vita del grande Bardo. Fu autore estremamente prolifico e amato dal grande schermo. Durante la sua vita, William Shakespeare ha scritto circa 37 spettacoli teatrali e oltre 150 poesie! Nessuno può dire il numero esatto, perché alcune delle sue opere potrebbero essere andate perse nel tempo e altre potrebbero essere state scritte con l'aiuto di altre persone, dato che collaborare con altri era del tutto naturale. In più, le sue opere sono state trasposte in più di 350 versioni cinematografiche, e in una sessantina di versioni liberamente ispirate. Senza contare tutti i film indipendenti e le parodie diffuse ovunque. E, record nel record, Macbeth risulta l'opera teatrale più rappresentata al mondo. Si vocifera che vada in scena 6 volte al giorno, quindi 180 in un mese e 2190 in un anno!La sua fu una famiglia molto particolare e molto sfortunata. Suo padre John fece carriera come assaggiatore ufficiale di birra, uno degli incarichi più importanti nell'Inghilterra dell'epoca. Il giovane William si sposò diciottenne, nel novembre del 1582 con Anne Hathaway, di 8 anni più grande. Da quel matrimonio nacquero tre figli, Susanna, Hamnet e Judith. I genitori, la moglie e i suoi figli erano analfabeti, non sapevano nè leggere nè scrivere, come era solito essere all'epoca. In futuro, Hamnet morì a 11 anni. La figlia Susanna non ebbe bambini mentre l'altra figlia Judith partorì un figlio che morì giovane. Nessuno dei fratelli di William si sposò, per cui la stirpe di William Shakespeare si estinse appena 25 anni dopo la morte del poeta. E, di conseguenza, non esiste una discendenza della famiglia Shakespeare.Non c'è modo di sapere se il suo cognome si scrivesse prorpio Shakespeare. Una delle cose, sul nostro Bardo, che risulta più sconosciuta riguarda la firma di William Shakespeare. Pare che lo scrittore inglese non scrivesse mai il suo nome due volte nello stesso modo, almeno stando ai manoscritti che sono giunti fino a noi. Ecco alcuni esempi: Wm Shakspe, William Shakspere, Willm Shakp, William Shaksper, Willm Shakspere e William Shakspeare. Ne esistono più di 80 versioni anche più curiose come Shappere o Shaxberd.
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Ha inventato oltre 3000 parole dell'inglese parlato oggi. Quando non riusciva a trovare la parola giusta decideva di inventarla. Nella sua produzione letteraria William Shakespeare ha inventato una marea di parole come 'fashonable' (alla moda), 'eyeball' (bulbo oculare), 'wild goose chase' (caccia all'oca selvatica) e 'swag' (malloppo), penetrate nel linguaggio comune. Oltre a molte espressioni popolari come 'non è tutto oro quello che luccica' oppure 'molto rumore per nulla'.Attore o scrittore? Molti documenti datati 1592-1603 ci testimoniano che forse l'attività preferita dal nostro William era l'attore. Difatti sembra che recitò in un'opera di Ben Jonson e che dopo continuò anche nelle sue piece teatrali. Ma è la sua smisurata produzione che ci dimostra il suo enorme amore per la scrittura. Tanto grande da scrivere con accuratezza tutte le parti femminili sapendo che poi sarebbero state rappresentate da uomini. Questo perchè in quell’epoca era proibito alle donne di recitare in teatro, per cui fino alla Restaurazione non ci furono attrici femminili.Sparì misteriosamente per sette anni. Dal 1585 al 1592, sette anni definiti 'Gli anni oscuri', non vi è traccia storica della sua esistenza. Cosa sia successo non è dato sapersi ma le ipotesi sono davvero numerose. Secondo alcuni studiò Legge, secondo altri viaggiò per l'Europa. Oppure si dice che si dedicò con impegno all'insegnamento. Certezza non c'è.Portava un'orecchino d'oro. C'è un ritratto di William Shakespeare, noto come il 'ritratto di Chandos' attribuito ad un certo John Taylor, qui sotto trovate una foto, e conservato alla National Portrait Gallery di Londra, che svela una cosa curiosa sul Bardo. Questo dipinto, forse l'unico eseguito dal vero, con il poeta ancora in vita, mostrerebbe la sua abitudine a portare un orecchino d'oro all'orecchio sinistro.
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C’è chi dice che avesse origini italiane. Molti ipotizzano che il suo vero nome fosse Guglielmo Spaccalancia, figlio di una nobildonna siciliana e perseguitato a causa della religione calvinista. Questa tesi sostiene che egli abbia viaggiato da Palermo, a Messina, da Venezia a Verona, per arrivare infine a Stratford e a Londra. A sostegno di questo filone c’è l’amore di William Shakespeare per l’Italia, l’ambientazione di molte sue opere e la conoscenza non solo del teatro italiano ma anche della sua lingua.Tra i suoi ammiratori annoverava nientemeno che Hitler. E' assai noto come il dittatore tedesco ammirasse il drammaturgo inglese. Tanto da voler disegnare un'intera scenografia per il 'Giulio Cesare' di Shakespeare. Infatti in un suo quaderno di schizzi fu trovata la rappresentazione del foro romano in stile nazista.William Shakespeare ha causato un disastro aereo. Nel 1960 infatti il Lockheed Electra, decollato da Boston, incontrò uno stormo di 10mila storni che si scontrarono con l'aereo ed entrarono nei motori e facendolo precipitare. Un evento fatale e incredibile. Perché c’entra Shakespeare? In realtà questa specie di uccelli non è originaria del Nord America, ma proviene dall’Eurasia e dall’Africa, ed è stata portato da Eugene Schieffelin nel 1980 su suggestione di alcuni versi scritti da Shakespeare che lo avevano ispirato. Lo scrittore infatti ne era un grande appassionato e non volendo ha contribuito all’importazione della vecchia specie nel nuovo mondo.Ha avuto famosissimi detrattori. Non tutti hanno amato William Shakespeare e hanno contribuito al suo successo. Voltaire disse che l'Amleto sembrava scritto da 'un selvaggio ubriaco'. E George Bernard Shaw, in una sua recensione, ci andò ancora più pesante. Al ritorno dai suoi anni oscuri, nel 1592, i suoi gelosi rivali, noti come "University Wits", criticarono e presero in giro il suo lavoro. Uno scrittore, di nome Robert Greene, lo definì 'un corvo arricchito'! LEGGI ANCHE... Oriana Fallaci, Raccontata Nei Suoi 12 Pensieri Più Significativi E' morto in circostanze non ancora chiare. Nessuno sa bene come sia morto William Shakespeare. Si dice che sia morto a 52 anni dopo una malattia causata dai bagordi di una notte passata a bere con l'altro drammaturgo Ben Jonson. Morì il 23 aprile 1616, una data simbolica visto che il 23 aprile è stata decretata Giornata Mondiale del Libro.Sulla sua tomba aleggia una maledizione. Shakespeare è sepolto nella Holy Trinity Church di Stratford-upon-Avon. Visto che la profanazione delle tombe nei cimiteri era, all'epoca, una pratica molto comune, il Bardo scrisse un particolare epitaffio che suona come una maledizione. Recita così: 'Caro amico, per l’amor di Gesù astieniti, dallo smuovere la polvere qui contenuta. Benedetto colui che custodisce queste pietre. E maledetto colui che disturba le mie ossa'. Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.William Shakespeare Non si può dire che nella vita di Shakespeare manchino i misteri. L'unica certezza rimane la fine penna e le bellissime atmosfere, quando romantiche quando angosciose, delle sue opere eterne. Ciao da Tommaso! Vieni a visitarci sulla nostra pagina Facebook e Metti il tuo MiPiace! Read the full article
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undiariodibordo · 5 years
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Gianluca Purgatorio, Amore e altri bagordi
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peccatidipenna · 5 years
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Amore e altri bagordi di Gianluca Purgatorio @garzantilibri dal 7 marzo. #TRAMA L’amore è l’imprevisto che dà senso alla nostra vita. A volte capita che il destino si possa distrarre un attimo ed è così che nascono i grandi amori. Di soppiatto e senza annunciarsi, come ogni capolavoro. L’amore è l’imprevisto a cui il destino non prepara, la sbavatura della matita mentre traccia una linea retta, la macchia di colore che riempie un foglio bianco. Il protagonista di questa storia lo ha incontrato quando credeva che non sarebbe più accaduto. Lo ha incontrato negli occhi e nel sorriso di una donna che, fino a un minuto prima, non conosceva. Da allora ci sono stati solo passeggiate mano nella mano per una città piena di rumori che loro non sentono, serate a bere vino tra un bacio e l’altro, balli guancia a guancia anche se la musica pulsa a un ritmo veloce. Lei con le fragilità e la nostalgia che lui copre con i suoi abbracci. Lei e la sua bellezza inconsapevole che gli fa scoprire una luce nuova che inonda ogni cosa. Lei che con un’aria che sa di mare esce dal portone e lui che, aspettandola, cerca di svelare il mistero che le si legge nello sguardo. Loro, le parole che non si sono detti e i baci che ancora non si sono dati. Le bugie sussurrate a mezza voce che sono tempo sprecato invece di fare l’amore. Ma la felicità può fare paura. Può portare lontano, in direzioni opposte. E il tempo si riempie di ricordi che vanno lucidati di malinconia o saranno solo polvere al vento. E ci si chiede se sia davvero amore o solo confusione. Ma in realtà loro sanno che non conta definire ciò che hanno vissuto, ma la gioia di averlo fatto. La gioia di ogni ora, minuto, secondo, attimo passato insieme. Forse troveranno il coraggio di buttarsi in quelle acque agitate e riconoscersi di nuovo tra mille, per un profumo o per un gesto. Perché amare non è facile ma dà un senso a tutto. —— #libri #pubblicazioni #ebook #leggerefabene #leggeremania #booklovers #leggere #letture #booknow #booklover #leggerechepassione #leggeresempre #bookaddicted #bookaddict #bookish #bookaholic #booknerd #bookworm #bookstagram #igreaders #bookaddiction #bookblogger #booklove #peccatidipenna https://www.instagram.com/p/Buq23wmno1Q/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1r2h8nw8agfyy
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alemicheli76 · 5 years
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Review party "Amore e altri Bagordi" di Gianluca Purgatorio, Garzanti editore. A cura di Alessandra Micheli
Review party “Amore e altri Bagordi” di Gianluca Purgatorio, Garzanti editore. A cura di Alessandra Micheli
    Recensione. A cura di Alessandra Micheli
È molto difficile per me scrivere questa recensione.
Perché io con l’amore ho un rapporto strano. Non che sia la solita radical chic emo che considera l’amore una perdita di tempo, o una cultrice delle solite frasi da baci perugina (viva quelle della Majonchi) ma perché ho una sorta di pudore verso un sentimento che ha animato e anima la parte…
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sharonkesler · 6 years
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Marketing per ristoranti: 20 idee per attirare clienti
Sono un appassionato di cucina, anzi, a dire la verità amo mangiare quello che cucinano gli altri, soprattutto se fatto col cervello.
“Col cervello? Bleah… che schifo!!”
Ma no, che hai capito?! Intendo dire fatto col senno!
Sì, le cose fatte con amore saranno anche carine, ma per cucinare bene ci vuole un sacco di talento e anni passati a studiare dietro ai fornelli. Non basta disegnare un cuoricino con la salsa sulla pizza per renderla gustosa.
Mi capita spesso di andare a testare nuovi ristoranti, sia in Italia che all’estero e alle volte scopro delle vere e proprie perle di sapore. Piatti che non hanno nulla da invidiare a quelli dei locali più blasonati, ma dove i clienti scarseggiano.
È questo il caso di un ristorante sulle montagne sopra Genova, dove ho mangiato da Nababbo e non ho speso nulla. Ci son finito per caso con un mio amico del posto, che stava cercando a tutti i costi la sua fede nuziale, persa in una serata di bagordi tra uomini.
Sì, c’ero anch’io quella sera e ricordo bene che Michele, all’ottavo bar saccheggiato, ci propose di andare vicino a Carpenara, in un locale che conosceva solo lui. Fatto sta che lungo il tragitto, in piena notte, bucammo una ruota e Michele si offrì di sostituirla.
È lì che perse l’anello, a detta sua, così il giorno seguente lo accompagnai a cercarlo. A mezzogiorno non avevamo ancora trovato un bel niente e decidemmo di fermarci a mangiare in un locale lì vicino. Fummo benedetti dagli dei: il cibo era spettacolare, ma il locale era vuoto e dalle facce dei gestori sembrava che fossimo i primi clienti da una vita!
Mi chiedo spesso in questi casi quale sia il loro concetto di marketing e mi immagino che le loro strategie per attirare i clienti siano scaturite in una serata simile alla nostra, tra i soci con ancora addosso le macchie di vernice e qualche residuo di sangue nelle vene dove scorre ormai solo birra, come in quelle di Michele.
Ah, sì, quasi dimenticavo… e la fede?
La ritrovò la moglie nella tasca interna della giacca, assieme al numero di telefono di una certa Ramona, scritto con il rossetto su uno scontrino da 120 euro di alcolici. Se vuoi sapere la fine della storia leggi il numero 162 di Cronaca Vera.
Spesso mi hanno chiesto di scrivere un articolo su come migliorare il marketing per ristoranti, ma ero sempre titubante. E se poi tutti le applicassero? Sarebbe un bel casino: tutti i locali sconosciuti che adoro avrebbero la fila e non avrei nulla più di cui vantarmi.
Questo almeno è quanto pensavo fino a poco tempo fa. Se adesso sto per rivelare le tecniche segrete del marketing per la ristorazione è solo a causa di tre mie scoperte recenti:
Una ricerca condotta alla Harvard School of Economics sostiene che solo il 5% delle persone che conoscono i segreti del marketing li applica nelle loro attività perché mancano gli esempi pratici. L’ho letto sul biscotto del Cucciolone, ma sembra essere vero.
I dati ufficiali italiani parlano di 197 mila ristoranti in Italia e 170 mila caffetterie. Rassicurante!
Ho trovato in ogni caso un nuovo motivo di vanto con gli amici, oltre al fatto di conoscere i migliori ristoranti d’Inghilterra e d’Italia, ma te lo rivelerò solo alla fine dell’articolo.
Beh, insomma, posso stare tranquillo. In Italia ci sono più ristoranti che santi! Pensa poi che di quelli nati negli ultimi anni, il 45% non riesce a durare per più di tre anni e viene rimpiazzato da un altro locale. Questo significa che ci sono un sacco di posti nuovi da scoprire!
Ma questo significa anche che purtroppo molti non ce la fanno. Sono sicuro che aprire e gestire un ristorante sia difficile e rischioso, ma credo che in una buona parte dei casi il problema sia nelle idee di marketing che in molti hanno e che applicano alla ristorazione.
Certo, non si può saper far tutto: se uno è bravo in cucina, non è detto che lo sia anche nel marketing della ristorazione. Pace, ma senza una buona strategia i clienti non arriveranno mai. Le cose erano già difficili nell’era pre-hipster, ma adesso che tutti hanno la barba lunga, la camicia a quadri da taglialegna di Twin Peaks e il risvoltino ai pantaloni (come se avessero tutti casa allagata), i capperi si fanno amari.
A proposito, quelli amari non vanno bene sulla pizza.
La colpa non è dei barbuti, ma delle nuove potenzialità del web, che rendono il marketing di un ristorante ancora più complesso. Cazzuto, sì, ma con molte più possibilità di attrarre gente pagante da ogni angolo del pianeta, pure a Pedesina, in provincia di Sondrio, dove vivono solo 33 persone.
Ecco allora le migliori strategie di marketing per ristoranti divise per sezione; prima quelle scontate, ovvie, per principianti bollitori d’uova, poi quelle intermedie per quelli che riescono a cuocere alla perfezione un Lava Cake, il tortino vulcanico al cioccolato e infine quelle “pro”, per gli chef stellati che riuscirebbero ad abbinare in maniera spettacolare il baccalà e le fragole.
Come attirare clienti in un ristorante con queste idee di marketing
OVVIE – Per fare promozione devi partire da qui
Crea un sito web del proprio ristorante. Non commento oltre. Fallo con WordPress e lascia perdere tutte le offerte per fare un blog gratuito. Spendici due lire in più e verrai ripagato. Scegli un hosting veloce per WordPress come Siteground. Quanto dev’essere elevato il budget da utilizzare online per il proprio sito? Tra il dominio, un buon servizio di hosting e alcune applicazioni, direi almeno 300 euro per il primo anno. Molti di più (anche dieci volte tanto) se consideri l’idea (solitamente vincente) di affidarti a un professionista per ogni servizio. Dai un’occhiata alla mia pagina relativa agli strumenti per farti un’idea di cosa serve per aprire un blog!
Assicurati di essere presente sulla maggior parte degli indici delle imprese e sui servizi come Pagine Gialle e Tripadvisor, che vengono consultati ogni giorno da valanghe di bestie affamate che potrebbero spendere i loro soldini da te.
Fai del buon SEO. Se hai un ristorante Libanese a Cuneo, assicurati di essere in cima alla lista per la parola chiave “ristorante libanese cuneo”. Se non ce ne sono altri come il tuo e il tuo sito non è in cima alle ricerche di Google, “vai in prigione senza passare dal Via!” (cit. Monopoly). A proposito di keyword research, qui trovi il mio corso gratuito sulla ricerca delle parole chiave giuste.
Fai un po’ di pubblicità online. Punto dolente: anche qui bisogna investire. Se all’inizio sei già pieno di debiti e non sai come tirar fuori 50 euro per Google Adwords, cerca almeno di essere attivo e presente sul tuo sito: crea una sezione blog dove spieghi la filosofia del tuo ristorante, dove parli del Libano e della sua cucina e magari offri qualche consiglio di viaggio. Devi sviluppare traffico organico attraverso contenuti. Questa è più una maratona ma ti costerà solo in tempo senza metterci soldi.
Stessa cosa dicasi di un profilo sui maggiori social. Qui in realtà siamo in una zona di confine con le tecniche di marketing per ristoranti della categoria intermedia.
INTERMEDIE – Il lancio o rilancio della tua attività passa da questi punti
Dicevamo: crea un profilo social sui maggiori network, come Facebook, Google Plus, Twitter, Instagram (aumenta i followers con questa guida), Youtube e se vuoi anche Snapchat. Dipende molto dalla personalità del tuo locale: un ristorantino elegante vicino al teatro dell’opera non è adatto a una socialità digitale sbarazzina. Un sito web e un profilo Google Plus potrebbero anche bastare, tra poco ti spiego perché. Al contrario, una paninoteca vegan per giovani può essere spinta alla grande su network gai e spensierati come Snapchat, mentre un locale per intellettuali o per artisti potrebbe andare molto bene su Twitter.
In ogni caso crea un profilo Google Plus il più dettagliato possibile: le persone cercando il tuo ristorante libanese a Cuneo potrebbero trovare questo:
Guarda cosa succede invece se sei iscritto a Google Plus, come quelli che hanno un ristorante libanese a Milano:
Queste “piccole” cose migliorano l’esperienza dell’utente e ti assicurano più clienti!
Chiudiamo la categoria intermedia con delle idee di marketing per ristoranti perfette per il web: assicurati di rendere esplicite alcune informazioni sul tuo ristorante, quelle che tutti cercano e che non sempre trovano. Sappi che uno come me che cerca gli orari del tuo ristorante e non li trova, se la lega al dito. Se poi offri un servizio a domicilio e nel 2017 non pubblichi il menù online, “sei un baggiano, ne”.
3 STELLE MICHELIN – Empatizza col pubblico = Successo assicurato
Pubblica sui social le foto dei tuoi piatti. Lo fanno tutti ed è penoso, ma per te è diverso: tu ci vivi dei tuoi piatti e far sapere quanto sono belli e buoni non è un peccato, ma una mossa intelligente. Se riesci a fare dei video poi, puoi pubblicarli su Youtube e ottimizzarli per determinate parole chiave.Ecco un esempio: Mentre ero da Salvatore – che si lamentava di come per lui il web non funzionava a dovere – per fargli cambiare idea gli ho proposto un test seduta stante. “Ora registro un breve video per farti vedere come riesci ad avere più traffico ADESSO, in cambio di una pizza e una birra.”
Era lo chef più felice al mondo quando vide i risultati organici di Google includere il nome del suo ristorante! Da quel momento mi propose di essere il suo consulente marketing; siamo riusciti a portare il conversion rate delle prenotazioni online vicino al 15%.
E per finire, ogni volta che aggiungi un piatto al menù, fallo sapere sui social con una bella descrizione e una breve didascalia Non sai come perché dovresti scrivere delle didascalie memorabili per le tue foto? Leggi questo mio articolo!
“Pubblica le foto dei tuoi piatti” è una strategia di marketing della ristorazione per sbarbatelli. Tu vuoi sapere come, quando, dove, perché. Come? Beh, cerca di non usare il tuo Nokia 3310 per fare una foto a 1 megapixel. Uno smartphone moderno basta e avanza, non serve chiamare Oliviero Toscani. Ma se ti capita di conoscere qualche appassionato, offrigli una cena coi baffi in cambio di qualche foto fatta bene! Devi essere ben attivo sui social, allora perché non pubblicare un’offerta del genere, come una cena in cambio di foto? Perché non indire un concorso? Chi pubblica la foto migliore dei miei paninazzi vince una cena per 2! Dai, su, non fare il taccagno!
Punto #2: quando? Beh, ti svelo un segreto: il momento migliore della giornata per pubblicare un post su Facebook o sul proprio blog va dalle 9 alle 11.30 dei giorni infrasettimanali, soprattutto il martedì, il mercoledì e il giovedì.
Punto # 3: dove? Facebook è una miniera d’oro se lo si usa bene, ma può anche essere molto costoso. È un ottimo social soprattutto per la condivisione delle foto dei tuoi clienti. A differenza dei post della tua pagina Facebook, le foto dei tuoi clienti non costano nulla e possono raggiungere tutti i loro amici! Se chiedi loro di inserire il geotag, hai un link gratuito verso il tuo locale…
Punto #4: perché? Dai, su, devo spiegartelo davvero? Tutti sappiamo quanto funzionino le foto del cibo. Mangiare è un bisogno fondamentale e ogni rimando al cibo ci attrae in maniera erotica. Pensa a tutti quelli che stanno in ufficio e alle 11 del mattino sentono brulicare lo stomaco con rumori simili a un cd di Marilyn Manson. Aprono Facebook di nascosto e cercano “paninoteca per pausa pranzo a Trastevere”. Esce il tuo sito, con tanto di profilo G+ e foto di un cheeseburger doppio con formaggio filante, cipolle e patatine che affogano in una spietata salsa barbecue very, very hot.
Umanizza il tuo personale. Rendi il tuo staff protagonista per un giorno sul tuo blog o sui social, non te ne pentirai! Come si fa? Beh, usando il magico potere dello storytelling… leggi questo mio post dove ti svelo un trucco segreto per imbambolare i tuoi clienti!
Influencers. Questa parolina così tremendamente pacchiana è uno degli ingredienti del successo del marketing per il tuo ristorante. Il nome del tuo locale deve essere sulla bocca di tutti, prima che ci entrino le tue pietanze. Con “influencer” non si intendono solo i personaggi famosi, ma tutti quelli che hanno il potere di portare pubblico al tuo cospetto. Stringi un accordo con dei food blogger, contatta PR e personaggi pubblici molto seguiti sul web, soprattutto locali. Conosci quel DJ che ha 10.000 amici su Facebook e che attira sempre migliaia di persone ai revival anni ’80? Beh, chiedigli di postare una foto di un pranzo assieme a te nel tuo locale. Non lo conosci ma sai come contattarlo? Offrigli un pranzo, una cena per due, un compenso.
Coerenza. L’identità del tuo locale deve essere ben definita e tutte le scelte di marketing che fai devono essere strettamente legate alla tua immagine. Perciò, se punti su una clientela giovane e sciccosa, assicurati che tutte le tue strategie siano coerenti. Pubblica foto e articoli stilosi, dai un nome originale ai tuoi piatti e fai notare la tua cura per i dettagli. Se invece sei un tradizionalista, metti in primo piano le tovaglie bianche e rosse a quadretti e punta sulla sostanza!
Offerte limitate. Devi sfruttare il senso di urgenza, una tecnica psicologica infallibile. Prepara il tuo piatto di quinoa, salmone e avocado, presentalo bene, scattagli una foto e lancialo nell’orbita di Instagram con un’offerta giornaliera valida solo per chi condivide il tuo post.
Fai le consegne a domicilio? La nuova frontiera del web è quella di farsi portare a casa la cena con un click. Iscriviti a tutti i servizi disponibili online, come questi (i migliori ovviamente, selezionati da Chef Angelo):
moovenda.com
justeat.it
foodora.it
foodracers.com/it
deliveroo.it
Tutto online. Come già ti dicevo nella categoria delle strategie ovvie, assicurati che l’esperienza online del tuo cliente possa essere esaustiva e completa. Fai in modo che dal tuo sito si possa
prenotare un tavolo
leggere il menù compreso quello dei vini e quello del giorno
visitare il locale virtualmente, almeno tramite un video o foto di ottima fattura
capire lo stile e la personalità del ristorante (i dettagli sono fondamentali: che tipo di musica c’è? Turbofolk a volume da rave party come nei migliori locali trash di Belgrado o lirica come al Ritz?
andare al bagno. Beh, almeno fai sapere a tutti se è pulito, grande, attrezzato, discreto, profumato, adatto a disabili e anziani? Segna tutto, per Giove! Queste sono le informazioni più ricercate e cruciali per moltissime persone!
sapere se è opportuno portarsi dietro i bambini o se rinchiuderli in una gabbia di palline colorate in qualche parcheggio per marmocchi
ALLERGIE e INTOLLERANZE! Lo scrivo in maiuscolo perché è quantomai essenziale oggi dire esplicitamente se i tuoi alimenti sono senza glutine, senza olio di palma, senza zucchero, senza lievito, senza grassi idrogenati, senza coloranti, senza conservanti, senza gusto. Se offri qualche menù speciale e non lo pubblicizzi ti tiri la zappa sui piedi.
Ingredienti: ne abbiamo appena parlato. La trasparenza, quando permette di vedere le meraviglie di un ristorante, va sempre messa in prima fila. Se la tua cucina è pulita come le mani di un neurochirurgo, fallo sapere. Se i tuoi ingredienti arrivano solo da aziende biologiche vicine, rendilo noto a tutti con foto, post, video, interviste, assaggi, eventi, gite, escursioni.
Tutto mobile. È la versione 2.0 della regola “tutto online”. Devi immedesimarti in un tuo possibile cliente e fare in modo che tutti i tuoi servizi non solo siano online, ma che siano anche ottimizzati per le versioni mobili per smartphone. Crea un’app tutta tua, ma soprattutto ottimizza il tuo sito!
Fedeltà. Io nel bar sotto casa ci vado sempre a bere il caffè, non solo perché è buonissimo e perché la barista è fi… simpatica, ma anche perché ho una tesserina speciale e ogni 10 caffè mi regala un vassoio di pasticcini deliziosi. Sembra una cavolata, ma ogni 10 giorni porto a casa 4 pastine e mi sento premiato! Come ti dicevo qualche riga fa, prova a farti un’app che premi la fedeltà dei tuoi clienti! Agganciali con offerte speciali e con una newsletter accattivante, dove segnali gli eventi, le novità e le promozioni riservate ai fedelissimi. Ogni tot consumazioni premia i tuoi clienti: sai quanto fa piacere ricevere una bottiglia di vino gratis o un dessert offerto dalla casa?
Ospita. Il tuo locale può ospitare concerti, mostre, eventi, presentazioni, discussioni, installazioni, serate a tema? Diventa un punto di riferimento sociale e culturale e avrai la fila davanti alla porta. Un suggerimento speciale? Organizza un corso di cucina nel tuo ristorante: fai conoscere alcune delle tue ricette come premio o in cambio di un piccolo compenso. Organizza degustazioni e workshop: le persone vogliono essere interattive e l’interattività è uno strumento di successo assicurato!
Libri consigliati?
Se vuoi approfondire la tematica “marketing per ristoranti” ti propongo una lettura molto bella: Ingredienti di digital marketing per la ristorazione di Luca Bove. (Amazon)
È un libro che, come da titolo, si focalizza specialmente sull’aspetto “internet” del marketing. Quindi spiega come usare le nuove tecnologie, smartphone, social network per promuovere il tuo locale.
Ma non finisce qui!
Per aumentare i clienti del tuo ristorante la prima e fondamentale regola del marketing è scegliere un’identità ben precisa. Per far questo, hai bisogno di creare una strategia. Te l’ho già detto, lo so, ma è veramente importante a tal punto che ho scritto un libro sull’argomento chiamato “Aida”.
È inutile ricorrere a qualsiasi tecnica di marketing per il tuo ristorante se non sai su cosa puntare. Le prime due cose da fare sono anche le più difficili, oltre che le più importanti:
Scegli un nome breve ed evocativo. Consiglio: un nome composto da una sola parola, massimo di 7 lettere è Perché? È una regola della memoria umana che si adatta molto bene anche alla scelta di un dominio sul web!
Scegli un logo coerente e fatto professionalmente.
Ti propongo allora un esempio concreto per capire come scegliere il giusto nome per un locale. Immagina che il ristorante in questione sia specializzato in cucina italiana senza glutine, dalla pasta alla pizza e che sia sito in centro a Cosenza. Un nome vincente potrebbe essere proprio “Co-Senza”, oppure “Co&Senza”.
Adesso tocca a te: immagina di gestire un ristorante di cucina fusion italo-orientale molto elegante nel centro di La Spezia.
Prova a dargli un nome evocativo, ma occhio a non essere banale! Scrivilo nei commenti, così potrò darti un voto!
P.S. Il mio nuovo motivo di vanto con gli amici è la mia giovane, ma già ben assortita collezione di Barbie in edizione limitata. Pensi che sia una cosa da femminucce?
  P.P.S Se conosci qualcuno a cui potrebbe tornare utile questo articolo, condividilo. Grazie!
Ora largo ai commenti.
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nancystephenss · 6 years
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Marketing per ristoranti: 20 idee per attirare clienti
Sono un appassionato di cucina, anzi, a dire la verità amo mangiare quello che cucinano gli altri, soprattutto se fatto col cervello.
“Col cervello? Bleah… che schifo!!”
Ma no, che hai capito?! Intendo dire fatto col senno!
Sì, le cose fatte con amore saranno anche carine, ma per cucinare bene ci vuole un sacco di talento e anni passati a studiare dietro ai fornelli. Non basta disegnare un cuoricino con la salsa sulla pizza per renderla gustosa.
Mi capita spesso di andare a testare nuovi ristoranti, sia in Italia che all’estero e alle volte scopro delle vere e proprie perle di sapore. Piatti che non hanno nulla da invidiare a quelli dei locali più blasonati, ma dove i clienti scarseggiano.
È questo il caso di un ristorante sulle montagne sopra Genova, dove ho mangiato da Nababbo e non ho speso nulla. Ci son finito per caso con un mio amico del posto, che stava cercando a tutti i costi la sua fede nuziale, persa in una serata di bagordi tra uomini.
Sì, c’ero anch’io quella sera e ricordo bene che Michele, all’ottavo bar saccheggiato, ci propose di andare vicino a Carpenara, in un locale che conosceva solo lui. Fatto sta che lungo il tragitto, in piena notte, bucammo una ruota e Michele si offrì di sostituirla.
È lì che perse l’anello, a detta sua, così il giorno seguente lo accompagnai a cercarlo. A mezzogiorno non avevamo ancora trovato un bel niente e decidemmo di fermarci a mangiare in un locale lì vicino. Fummo benedetti dagli dei: il cibo era spettacolare, ma il locale era vuoto e dalle facce dei gestori sembrava che fossimo i primi clienti da una vita!
Mi chiedo spesso in questi casi quale sia il loro concetto di marketing e mi immagino che le loro strategie per attirare i clienti siano scaturite in una serata simile alla nostra, tra i soci con ancora addosso le macchie di vernice e qualche residuo di sangue nelle vene dove scorre ormai solo birra, come in quelle di Michele.
Ah, sì, quasi dimenticavo… e la fede?
La ritrovò la moglie nella tasca interna della giacca, assieme al numero di telefono di una certa Ramona, scritto con il rossetto su uno scontrino da 120 euro di alcolici. Se vuoi sapere la fine della storia leggi il numero 162 di Cronaca Vera.
Spesso mi hanno chiesto di scrivere un articolo su come migliorare il marketing per ristoranti, ma ero sempre titubante. E se poi tutti le applicassero? Sarebbe un bel casino: tutti i locali sconosciuti che adoro avrebbero la fila e non avrei nulla più di cui vantarmi.
Questo almeno è quanto pensavo fino a poco tempo fa. Se adesso sto per rivelare le tecniche segrete del marketing per la ristorazione è solo a causa di tre mie scoperte recenti:
Una ricerca condotta alla Harvard School of Economics sostiene che solo il 5% delle persone che conoscono i segreti del marketing li applica nelle loro attività perché mancano gli esempi pratici. L’ho letto sul biscotto del Cucciolone, ma sembra essere vero.
I dati ufficiali italiani parlano di 197 mila ristoranti in Italia e 170 mila caffetterie. Rassicurante!
Ho trovato in ogni caso un nuovo motivo di vanto con gli amici, oltre al fatto di conoscere i migliori ristoranti d’Inghilterra e d’Italia, ma te lo rivelerò solo alla fine dell’articolo.
Beh, insomma, posso stare tranquillo. In Italia ci sono più ristoranti che santi! Pensa poi che di quelli nati negli ultimi anni, il 45% non riesce a durare per più di tre anni e viene rimpiazzato da un altro locale. Questo significa che ci sono un sacco di posti nuovi da scoprire!
Ma questo significa anche che purtroppo molti non ce la fanno. Sono sicuro che aprire e gestire un ristorante sia difficile e rischioso, ma credo che in una buona parte dei casi il problema sia nelle idee di marketing che in molti hanno e che applicano alla ristorazione.
Certo, non si può saper far tutto: se uno è bravo in cucina, non è detto che lo sia anche nel marketing della ristorazione. Pace, ma senza una buona strategia i clienti non arriveranno mai. Le cose erano già difficili nell’era pre-hipster, ma adesso che tutti hanno la barba lunga, la camicia a quadri da taglialegna di Twin Peaks e il risvoltino ai pantaloni (come se avessero tutti casa allagata), i capperi si fanno amari.
A proposito, quelli amari non vanno bene sulla pizza.
La colpa non è dei barbuti, ma delle nuove potenzialità del web, che rendono il marketing di un ristorante ancora più complesso. Cazzuto, sì, ma con molte più possibilità di attrarre gente pagante da ogni angolo del pianeta, pure a Pedesina, in provincia di Sondrio, dove vivono solo 33 persone.
Ecco allora le migliori strategie di marketing per ristoranti divise per sezione; prima quelle scontate, ovvie, per principianti bollitori d’uova, poi quelle intermedie per quelli che riescono a cuocere alla perfezione un Lava Cake, il tortino vulcanico al cioccolato e infine quelle “pro”, per gli chef stellati che riuscirebbero ad abbinare in maniera spettacolare il baccalà e le fragole.
Come attirare clienti in un ristorante con queste idee di marketing
OVVIE – Per fare promozione devi partire da qui
Crea un sito web del proprio ristorante. Non commento oltre. Fallo con WordPress e lascia perdere tutte le offerte per fare un blog gratuito. Spendici due lire in più e verrai ripagato. Scegli un hosting veloce per WordPress come Siteground. Quanto dev’essere elevato il budget da utilizzare online per il proprio sito? Tra il dominio, un buon servizio di hosting e alcune applicazioni, direi almeno 300 euro per il primo anno. Molti di più (anche dieci volte tanto) se consideri l’idea (solitamente vincente) di affidarti a un professionista per ogni servizio. Dai un’occhiata alla mia pagina relativa agli strumenti per farti un’idea di cosa serve per aprire un blog!
Assicurati di essere presente sulla maggior parte degli indici delle imprese e sui servizi come Pagine Gialle e Tripadvisor, che vengono consultati ogni giorno da valanghe di bestie affamate che potrebbero spendere i loro soldini da te.
Fai del buon SEO. Se hai un ristorante Libanese a Cuneo, assicurati di essere in cima alla lista per la parola chiave “ristorante libanese cuneo”. Se non ce ne sono altri come il tuo e il tuo sito non è in cima alle ricerche di Google, “vai in prigione senza passare dal Via!” (cit. Monopoly). A proposito di keyword research, qui trovi il mio corso gratuito sulla ricerca delle parole chiave giuste.
Fai un po’ di pubblicità online. Punto dolente: anche qui bisogna investire. Se all’inizio sei già pieno di debiti e non sai come tirar fuori 50 euro per Google Adwords, cerca almeno di essere attivo e presente sul tuo sito: crea una sezione blog dove spieghi la filosofia del tuo ristorante, dove parli del Libano e della sua cucina e magari offri qualche consiglio di viaggio. Devi sviluppare traffico organico attraverso contenuti. Questa è più una maratona ma ti costerà solo in tempo senza metterci soldi.
Stessa cosa dicasi di un profilo sui maggiori social. Qui in realtà siamo in una zona di confine con le tecniche di marketing per ristoranti della categoria intermedia.
INTERMEDIE – Il lancio o rilancio della tua attività passa da questi punti
Dicevamo: crea un profilo social sui maggiori network, come Facebook, Google Plus, Twitter, Instagram (aumenta i followers con questa guida), Youtube e se vuoi anche Snapchat. Dipende molto dalla personalità del tuo locale: un ristorantino elegante vicino al teatro dell’opera non è adatto a una socialità digitale sbarazzina. Un sito web e un profilo Google Plus potrebbero anche bastare, tra poco ti spiego perché. Al contrario, una paninoteca vegan per giovani può essere spinta alla grande su network gai e spensierati come Snapchat, mentre un locale per intellettuali o per artisti potrebbe andare molto bene su Twitter.
In ogni caso crea un profilo Google Plus il più dettagliato possibile: le persone cercando il tuo ristorante libanese a Cuneo potrebbero trovare questo:
Guarda cosa succede invece se sei iscritto a Google Plus, come quelli che hanno un ristorante libanese a Milano:
Queste “piccole” cose migliorano l’esperienza dell’utente e ti assicurano più clienti!
Chiudiamo la categoria intermedia con delle idee di marketing per ristoranti perfette per il web: assicurati di rendere esplicite alcune informazioni sul tuo ristorante, quelle che tutti cercano e che non sempre trovano. Sappi che uno come me che cerca gli orari del tuo ristorante e non li trova, se la lega al dito. Se poi offri un servizio a domicilio e nel 2017 non pubblichi il menù online, “sei un baggiano, ne”.
3 STELLE MICHELIN – Empatizza col pubblico = Successo assicurato
Pubblica sui social le foto dei tuoi piatti. Lo fanno tutti ed è penoso, ma per te è diverso: tu ci vivi dei tuoi piatti e far sapere quanto sono belli e buoni non è un peccato, ma una mossa intelligente. Se riesci a fare dei video poi, puoi pubblicarli su Youtube e ottimizzarli per determinate parole chiave.Ecco un esempio: Mentre ero da Salvatore – che si lamentava di come per lui il web non funzionava a dovere – per fargli cambiare idea gli ho proposto un test seduta stante. “Ora registro un breve video per farti vedere come riesci ad avere più traffico ADESSO, in cambio di una pizza e una birra.”
Era lo chef più felice al mondo quando vide i risultati organici di Google includere il nome del suo ristorante! Da quel momento mi propose di essere il suo consulente marketing; siamo riusciti a portare il conversion rate delle prenotazioni online vicino al 15%.
E per finire, ogni volta che aggiungi un piatto al menù, fallo sapere sui social con una bella descrizione e una breve didascalia Non sai come perché dovresti scrivere delle didascalie memorabili per le tue foto? Leggi questo mio articolo!
“Pubblica le foto dei tuoi piatti” è una strategia di marketing della ristorazione per sbarbatelli. Tu vuoi sapere come, quando, dove, perché. Come? Beh, cerca di non usare il tuo Nokia 3310 per fare una foto a 1 megapixel. Uno smartphone moderno basta e avanza, non serve chiamare Oliviero Toscani. Ma se ti capita di conoscere qualche appassionato, offrigli una cena coi baffi in cambio di qualche foto fatta bene! Devi essere ben attivo sui social, allora perché non pubblicare un’offerta del genere, come una cena in cambio di foto? Perché non indire un concorso? Chi pubblica la foto migliore dei miei paninazzi vince una cena per 2! Dai, su, non fare il taccagno!
Punto #2: quando? Beh, ti svelo un segreto: il momento migliore della giornata per pubblicare un post su Facebook o sul proprio blog va dalle 9 alle 11.30 dei giorni infrasettimanali, soprattutto il martedì, il mercoledì e il giovedì.
Punto # 3: dove? Facebook è una miniera d’oro se lo si usa bene, ma può anche essere molto costoso. È un ottimo social soprattutto per la condivisione delle foto dei tuoi clienti. A differenza dei post della tua pagina Facebook, le foto dei tuoi clienti non costano nulla e possono raggiungere tutti i loro amici! Se chiedi loro di inserire il geotag, hai un link gratuito verso il tuo locale…
Punto #4: perché? Dai, su, devo spiegartelo davvero? Tutti sappiamo quanto funzionino le foto del cibo. Mangiare è un bisogno fondamentale e ogni rimando al cibo ci attrae in maniera erotica. Pensa a tutti quelli che stanno in ufficio e alle 11 del mattino sentono brulicare lo stomaco con rumori simili a un cd di Marilyn Manson. Aprono Facebook di nascosto e cercano “paninoteca per pausa pranzo a Trastevere”. Esce il tuo sito, con tanto di profilo G+ e foto di un cheeseburger doppio con formaggio filante, cipolle e patatine che affogano in una spietata salsa barbecue very, very hot.
Umanizza il tuo personale. Rendi il tuo staff protagonista per un giorno sul tuo blog o sui social, non te ne pentirai! Come si fa? Beh, usando il magico potere dello storytelling… leggi questo mio post dove ti svelo un trucco segreto per imbambolare i tuoi clienti!
Influencers. Questa parolina così tremendamente pacchiana è uno degli ingredienti del successo del marketing per il tuo ristorante. Il nome del tuo locale deve essere sulla bocca di tutti, prima che ci entrino le tue pietanze. Con “influencer” non si intendono solo i personaggi famosi, ma tutti quelli che hanno il potere di portare pubblico al tuo cospetto. Stringi un accordo con dei food blogger, contatta PR e personaggi pubblici molto seguiti sul web, soprattutto locali. Conosci quel DJ che ha 10.000 amici su Facebook e che attira sempre migliaia di persone ai revival anni ’80? Beh, chiedigli di postare una foto di un pranzo assieme a te nel tuo locale. Non lo conosci ma sai come contattarlo? Offrigli un pranzo, una cena per due, un compenso.
Coerenza. L’identità del tuo locale deve essere ben definita e tutte le scelte di marketing che fai devono essere strettamente legate alla tua immagine. Perciò, se punti su una clientela giovane e sciccosa, assicurati che tutte le tue strategie siano coerenti. Pubblica foto e articoli stilosi, dai un nome originale ai tuoi piatti e fai notare la tua cura per i dettagli. Se invece sei un tradizionalista, metti in primo piano le tovaglie bianche e rosse a quadretti e punta sulla sostanza!
Offerte limitate. Devi sfruttare il senso di urgenza, una tecnica psicologica infallibile. Prepara il tuo piatto di quinoa, salmone e avocado, presentalo bene, scattagli una foto e lancialo nell’orbita di Instagram con un’offerta giornaliera valida solo per chi condivide il tuo post.
Fai le consegne a domicilio? La nuova frontiera del web è quella di farsi portare a casa la cena con un click. Iscriviti a tutti i servizi disponibili online, come questi (i migliori ovviamente, selezionati da Chef Angelo):
moovenda.com
justeat.it
foodora.it
foodracers.com/it
deliveroo.it
Tutto online. Come già ti dicevo nella categoria delle strategie ovvie, assicurati che l’esperienza online del tuo cliente possa essere esaustiva e completa. Fai in modo che dal tuo sito si possa
prenotare un tavolo
leggere il menù compreso quello dei vini e quello del giorno
visitare il locale virtualmente, almeno tramite un video o foto di ottima fattura
capire lo stile e la personalità del ristorante (i dettagli sono fondamentali: che tipo di musica c’è? Turbofolk a volume da rave party come nei migliori locali trash di Belgrado o lirica come al Ritz?
andare al bagno. Beh, almeno fai sapere a tutti se è pulito, grande, attrezzato, discreto, profumato, adatto a disabili e anziani? Segna tutto, per Giove! Queste sono le informazioni più ricercate e cruciali per moltissime persone!
sapere se è opportuno portarsi dietro i bambini o se rinchiuderli in una gabbia di palline colorate in qualche parcheggio per marmocchi
ALLERGIE e INTOLLERANZE! Lo scrivo in maiuscolo perché è quantomai essenziale oggi dire esplicitamente se i tuoi alimenti sono senza glutine, senza olio di palma, senza zucchero, senza lievito, senza grassi idrogenati, senza coloranti, senza conservanti, senza gusto. Se offri qualche menù speciale e non lo pubblicizzi ti tiri la zappa sui piedi.
Ingredienti: ne abbiamo appena parlato. La trasparenza, quando permette di vedere le meraviglie di un ristorante, va sempre messa in prima fila. Se la tua cucina è pulita come le mani di un neurochirurgo, fallo sapere. Se i tuoi ingredienti arrivano solo da aziende biologiche vicine, rendilo noto a tutti con foto, post, video, interviste, assaggi, eventi, gite, escursioni.
Tutto mobile. È la versione 2.0 della regola “tutto online”. Devi immedesimarti in un tuo possibile cliente e fare in modo che tutti i tuoi servizi non solo siano online, ma che siano anche ottimizzati per le versioni mobili per smartphone. Crea un’app tutta tua, ma soprattutto ottimizza il tuo sito!
Fedeltà. Io nel bar sotto casa ci vado sempre a bere il caffè, non solo perché è buonissimo e perché la barista è fi… simpatica, ma anche perché ho una tesserina speciale e ogni 10 caffè mi regala un vassoio di pasticcini deliziosi. Sembra una cavolata, ma ogni 10 giorni porto a casa 4 pastine e mi sento premiato! Come ti dicevo qualche riga fa, prova a farti un’app che premi la fedeltà dei tuoi clienti! Agganciali con offerte speciali e con una newsletter accattivante, dove segnali gli eventi, le novità e le promozioni riservate ai fedelissimi. Ogni tot consumazioni premia i tuoi clienti: sai quanto fa piacere ricevere una bottiglia di vino gratis o un dessert offerto dalla casa?
Ospita. Il tuo locale può ospitare concerti, mostre, eventi, presentazioni, discussioni, installazioni, serate a tema? Diventa un punto di riferimento sociale e culturale e avrai la fila davanti alla porta. Un suggerimento speciale? Organizza un corso di cucina nel tuo ristorante: fai conoscere alcune delle tue ricette come premio o in cambio di un piccolo compenso. Organizza degustazioni e workshop: le persone vogliono essere interattive e l’interattività è uno strumento di successo assicurato!
Libri consigliati?
Se vuoi approfondire la tematica “marketing per ristoranti” ti propongo una lettura molto bella: Ingredienti di digital marketing per la ristorazione di Luca Bove. (Amazon)
È un libro che, come da titolo, si focalizza specialmente sull’aspetto “internet” del marketing. Quindi spiega come usare le nuove tecnologie, smartphone, social network per promuovere il tuo locale.
Ma non finisce qui!
Per aumentare i clienti del tuo ristorante la prima e fondamentale regola del marketing è scegliere un’identità ben precisa. Per far questo, hai bisogno di creare una strategia. Te l’ho già detto, lo so, ma è veramente importante a tal punto che ho scritto un libro sull’argomento chiamato “Aida”.
È inutile ricorrere a qualsiasi tecnica di marketing per il tuo ristorante se non sai su cosa puntare. Le prime due cose da fare sono anche le più difficili, oltre che le più importanti:
Scegli un nome breve ed evocativo. Consiglio: un nome composto da una sola parola, massimo di 7 lettere è Perché? È una regola della memoria umana che si adatta molto bene anche alla scelta di un dominio sul web!
Scegli un logo coerente e fatto professionalmente.
Ti propongo allora un esempio concreto per capire come scegliere il giusto nome per un locale. Immagina che il ristorante in questione sia specializzato in cucina italiana senza glutine, dalla pasta alla pizza e che sia sito in centro a Cosenza. Un nome vincente potrebbe essere proprio “Co-Senza”, oppure “Co&Senza”.
Adesso tocca a te: immagina di gestire un ristorante di cucina fusion italo-orientale molto elegante nel centro di La Spezia.
Prova a dargli un nome evocativo, ma occhio a non essere banale! Scrivilo nei commenti, così potrò darti un voto!
P.S. Il mio nuovo motivo di vanto con gli amici è la mia giovane, ma già ben assortita collezione di Barbie in edizione limitata. Pensi che sia una cosa da femminucce?
 P.P.S Se conosci qualcuno a cui potrebbe tornare utile questo articolo, condividilo. Grazie!
Ora largo ai commenti.
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jenniepots · 6 years
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Marketing per ristoranti: 20 idee per attirare clienti
Sono un appassionato di cucina, anzi, a dire la verità amo mangiare quello che cucinano gli altri, soprattutto se fatto col cervello.
“Col cervello? Bleah… che schifo!!”
Ma no, che hai capito?! Intendo dire fatto col senno!
Sì, le cose fatte con amore saranno anche carine, ma per cucinare bene ci vuole un sacco di talento e anni passati a studiare dietro ai fornelli. Non basta disegnare un cuoricino con la salsa sulla pizza per renderla gustosa.
Mi capita spesso di andare a testare nuovi ristoranti, sia in Italia che all’estero e alle volte scopro delle vere e proprie perle di sapore. Piatti che non hanno nulla da invidiare a quelli dei locali più blasonati, ma dove i clienti scarseggiano.
È questo il caso di un ristorante sulle montagne sopra Genova, dove ho mangiato da Nababbo e non ho speso nulla. Ci son finito per caso con un mio amico del posto, che stava cercando a tutti i costi la sua fede nuziale, persa in una serata di bagordi tra uomini.
Sì, c’ero anch’io quella sera e ricordo bene che Michele, all’ottavo bar saccheggiato, ci propose di andare vicino a Carpenara, in un locale che conosceva solo lui. Fatto sta che lungo il tragitto, in piena notte, bucammo una ruota e Michele si offrì di sostituirla.
È lì che perse l’anello, a detta sua, così il giorno seguente lo accompagnai a cercarlo. A mezzogiorno non avevamo ancora trovato un bel niente e decidemmo di fermarci a mangiare in un locale lì vicino. Fummo benedetti dagli dei: il cibo era spettacolare, ma il locale era vuoto e dalle facce dei gestori sembrava che fossimo i primi clienti da una vita!
Mi chiedo spesso in questi casi quale sia il loro concetto di marketing e mi immagino che le loro strategie per attirare i clienti siano scaturite in una serata simile alla nostra, tra i soci con ancora addosso le macchie di vernice e qualche residuo di sangue nelle vene dove scorre ormai solo birra, come in quelle di Michele.
Ah, sì, quasi dimenticavo… e la fede?
La ritrovò la moglie nella tasca interna della giacca, assieme al numero di telefono di una certa Ramona, scritto con il rossetto su uno scontrino da 120 euro di alcolici. Se vuoi sapere la fine della storia leggi il numero 162 di Cronaca Vera.
Spesso mi hanno chiesto di scrivere un articolo su come migliorare il marketing per ristoranti, ma ero sempre titubante. E se poi tutti le applicassero? Sarebbe un bel casino: tutti i locali sconosciuti che adoro avrebbero la fila e non avrei nulla più di cui vantarmi.
Questo almeno è quanto pensavo fino a poco tempo fa. Se adesso sto per rivelare le tecniche segrete del marketing per la ristorazione è solo a causa di tre mie scoperte recenti:
Una ricerca condotta alla Harvard School of Economics sostiene che solo il 5% delle persone che conoscono i segreti del marketing li applica nelle loro attività perché mancano gli esempi pratici. L’ho letto sul biscotto del Cucciolone, ma sembra essere vero.
I dati ufficiali italiani parlano di 197 mila ristoranti in Italia e 170 mila caffetterie. Rassicurante!
Ho trovato in ogni caso un nuovo motivo di vanto con gli amici, oltre al fatto di conoscere i migliori ristoranti d’Inghilterra e d’Italia, ma te lo rivelerò solo alla fine dell’articolo.
Beh, insomma, posso stare tranquillo. In Italia ci sono più ristoranti che santi! Pensa poi che di quelli nati negli ultimi anni, il 45% non riesce a durare per più di tre anni e viene rimpiazzato da un altro locale. Questo significa che ci sono un sacco di posti nuovi da scoprire!
Ma questo significa anche che purtroppo molti non ce la fanno. Sono sicuro che aprire e gestire un ristorante sia difficile e rischioso, ma credo che in una buona parte dei casi il problema sia nelle idee di marketing che in molti hanno e che applicano alla ristorazione.
Certo, non si può saper far tutto: se uno è bravo in cucina, non è detto che lo sia anche nel marketing della ristorazione. Pace, ma senza una buona strategia i clienti non arriveranno mai. Le cose erano già difficili nell’era pre-hipster, ma adesso che tutti hanno la barba lunga, la camicia a quadri da taglialegna di Twin Peaks e il risvoltino ai pantaloni (come se avessero tutti casa allagata), i capperi si fanno amari.
A proposito, quelli amari non vanno bene sulla pizza.
La colpa non è dei barbuti, ma delle nuove potenzialità del web, che rendono il marketing di un ristorante ancora più complesso. Cazzuto, sì, ma con molte più possibilità di attrarre gente pagante da ogni angolo del pianeta, pure a Pedesina, in provincia di Sondrio, dove vivono solo 33 persone.
Ecco allora le migliori strategie di marketing per ristoranti divise per sezione; prima quelle scontate, ovvie, per principianti bollitori d’uova, poi quelle intermedie per quelli che riescono a cuocere alla perfezione un Lava Cake, il tortino vulcanico al cioccolato e infine quelle “pro”, per gli chef stellati che riuscirebbero ad abbinare in maniera spettacolare il baccalà e le fragole.
Come attirare clienti in un ristorante con queste idee di marketing
OVVIE – Per fare promozione devi partire da qui
Crea un sito web del proprio ristorante. Non commento oltre. Fallo con WordPress e lascia perdere tutte le offerte per fare un blog gratuito. Spendici due lire in più e verrai ripagato. Scegli un hosting veloce per WordPress come Siteground. Quanto dev’essere elevato il budget da utilizzare online per il proprio sito? Tra il dominio, un buon servizio di hosting e alcune applicazioni, direi almeno 300 euro per il primo anno. Molti di più (anche dieci volte tanto) se consideri l’idea (solitamente vincente) di affidarti a un professionista per ogni servizio. Dai un’occhiata alla mia pagina relativa agli strumenti per farti un’idea di cosa serve per aprire un blog!
Assicurati di essere presente sulla maggior parte degli indici delle imprese e sui servizi come Pagine Gialle e Tripadvisor, che vengono consultati ogni giorno da valanghe di bestie affamate che potrebbero spendere i loro soldini da te.
Fai del buon SEO. Se hai un ristorante Libanese a Cuneo, assicurati di essere in cima alla lista per la parola chiave “ristorante libanese cuneo”. Se non ce ne sono altri come il tuo e il tuo sito non è in cima alle ricerche di Google, “vai in prigione senza passare dal Via!” (cit. Monopoly). A proposito di keyword research, qui trovi il mio corso gratuito sulla ricerca delle parole chiave giuste.
Fai un po’ di pubblicità online. Punto dolente: anche qui bisogna investire. Se all’inizio sei già pieno di debiti e non sai come tirar fuori 50 euro per Google Adwords, cerca almeno di essere attivo e presente sul tuo sito: crea una sezione blog dove spieghi la filosofia del tuo ristorante, dove parli del Libano e della sua cucina e magari offri qualche consiglio di viaggio. Devi sviluppare traffico organico attraverso contenuti. Questa è più una maratona ma ti costerà solo in tempo senza metterci soldi.
Stessa cosa dicasi di un profilo sui maggiori social. Qui in realtà siamo in una zona di confine con le tecniche di marketing per ristoranti della categoria intermedia.
INTERMEDIE – Il lancio o rilancio della tua attività passa da questi punti
Dicevamo: crea un profilo social sui maggiori network, come Facebook, Google Plus, Twitter, Instagram (aumenta i followers con questa guida), Youtube e se vuoi anche Snapchat. Dipende molto dalla personalità del tuo locale: un ristorantino elegante vicino al teatro dell’opera non è adatto a una socialità digitale sbarazzina. Un sito web e un profilo Google Plus potrebbero anche bastare, tra poco ti spiego perché. Al contrario, una paninoteca vegan per giovani può essere spinta alla grande su network gai e spensierati come Snapchat, mentre un locale per intellettuali o per artisti potrebbe andare molto bene su Twitter.
In ogni caso crea un profilo Google Plus il più dettagliato possibile: le persone cercando il tuo ristorante libanese a Cuneo potrebbero trovare questo:
Guarda cosa succede invece se sei iscritto a Google Plus, come quelli che hanno un ristorante libanese a Milano:
Queste “piccole” cose migliorano l’esperienza dell’utente e ti assicurano più clienti!
Chiudiamo la categoria intermedia con delle idee di marketing per ristoranti perfette per il web: assicurati di rendere esplicite alcune informazioni sul tuo ristorante, quelle che tutti cercano e che non sempre trovano. Sappi che uno come me che cerca gli orari del tuo ristorante e non li trova, se la lega al dito. Se poi offri un servizio a domicilio e nel 2017 non pubblichi il menù online, “sei un baggiano, ne”.
3 STELLE MICHELIN – Empatizza col pubblico = Successo assicurato
Pubblica sui social le foto dei tuoi piatti. Lo fanno tutti ed è penoso, ma per te è diverso: tu ci vivi dei tuoi piatti e far sapere quanto sono belli e buoni non è un peccato, ma una mossa intelligente. Se riesci a fare dei video poi, puoi pubblicarli su Youtube e ottimizzarli per determinate parole chiave.Ecco un esempio: Mentre ero da Salvatore – che si lamentava di come per lui il web non funzionava a dovere – per fargli cambiare idea gli ho proposto un test seduta stante. “Ora registro un breve video per farti vedere come riesci ad avere più traffico ADESSO, in cambio di una pizza e una birra.”
Era lo chef più felice al mondo quando vide i risultati organici di Google includere il nome del suo ristorante! Da quel momento mi propose di essere il suo consulente marketing; siamo riusciti a portare il conversion rate delle prenotazioni online vicino al 15%.
E per finire, ogni volta che aggiungi un piatto al menù, fallo sapere sui social con una bella descrizione e una breve didascalia Non sai come perché dovresti scrivere delle didascalie memorabili per le tue foto? Leggi questo mio articolo!
“Pubblica le foto dei tuoi piatti” è una strategia di marketing della ristorazione per sbarbatelli. Tu vuoi sapere come, quando, dove, perché. Come? Beh, cerca di non usare il tuo Nokia 3310 per fare una foto a 1 megapixel. Uno smartphone moderno basta e avanza, non serve chiamare Oliviero Toscani. Ma se ti capita di conoscere qualche appassionato, offrigli una cena coi baffi in cambio di qualche foto fatta bene! Devi essere ben attivo sui social, allora perché non pubblicare un’offerta del genere, come una cena in cambio di foto? Perché non indire un concorso? Chi pubblica la foto migliore dei miei paninazzi vince una cena per 2! Dai, su, non fare il taccagno!
Punto #2: quando? Beh, ti svelo un segreto: il momento migliore della giornata per pubblicare un post su Facebook o sul proprio blog va dalle 9 alle 11.30 dei giorni infrasettimanali, soprattutto il martedì, il mercoledì e il giovedì.
Punto # 3: dove? Facebook è una miniera d’oro se lo si usa bene, ma può anche essere molto costoso. È un ottimo social soprattutto per la condivisione delle foto dei tuoi clienti. A differenza dei post della tua pagina Facebook, le foto dei tuoi clienti non costano nulla e possono raggiungere tutti i loro amici! Se chiedi loro di inserire il geotag, hai un link gratuito verso il tuo locale…
Punto #4: perché? Dai, su, devo spiegartelo davvero? Tutti sappiamo quanto funzionino le foto del cibo. Mangiare è un bisogno fondamentale e ogni rimando al cibo ci attrae in maniera erotica. Pensa a tutti quelli che stanno in ufficio e alle 11 del mattino sentono brulicare lo stomaco con rumori simili a un cd di Marilyn Manson. Aprono Facebook di nascosto e cercano “paninoteca per pausa pranzo a Trastevere”. Esce il tuo sito, con tanto di profilo G+ e foto di un cheeseburger doppio con formaggio filante, cipolle e patatine che affogano in una spietata salsa barbecue very, very hot.
Umanizza il tuo personale. Rendi il tuo staff protagonista per un giorno sul tuo blog o sui social, non te ne pentirai! Come si fa? Beh, usando il magico potere dello storytelling… leggi questo mio post dove ti svelo un trucco segreto per imbambolare i tuoi clienti!
Influencers. Questa parolina così tremendamente pacchiana è uno degli ingredienti del successo del marketing per il tuo ristorante. Il nome del tuo locale deve essere sulla bocca di tutti, prima che ci entrino le tue pietanze. Con “influencer” non si intendono solo i personaggi famosi, ma tutti quelli che hanno il potere di portare pubblico al tuo cospetto. Stringi un accordo con dei food blogger, contatta PR e personaggi pubblici molto seguiti sul web, soprattutto locali. Conosci quel DJ che ha 10.000 amici su Facebook e che attira sempre migliaia di persone ai revival anni ’80? Beh, chiedigli di postare una foto di un pranzo assieme a te nel tuo locale. Non lo conosci ma sai come contattarlo? Offrigli un pranzo, una cena per due, un compenso.
Coerenza. L’identità del tuo locale deve essere ben definita e tutte le scelte di marketing che fai devono essere strettamente legate alla tua immagine. Perciò, se punti su una clientela giovane e sciccosa, assicurati che tutte le tue strategie siano coerenti. Pubblica foto e articoli stilosi, dai un nome originale ai tuoi piatti e fai notare la tua cura per i dettagli. Se invece sei un tradizionalista, metti in primo piano le tovaglie bianche e rosse a quadretti e punta sulla sostanza!
Offerte limitate. Devi sfruttare il senso di urgenza, una tecnica psicologica infallibile. Prepara il tuo piatto di quinoa, salmone e avocado, presentalo bene, scattagli una foto e lancialo nell’orbita di Instagram con un’offerta giornaliera valida solo per chi condivide il tuo post.
Fai le consegne a domicilio? La nuova frontiera del web è quella di farsi portare a casa la cena con un click. Iscriviti a tutti i servizi disponibili online, come questi (i migliori ovviamente, selezionati da Chef Angelo):
moovenda.com
justeat.it
foodora.it
foodracers.com/it
deliveroo.it
Tutto online. Come già ti dicevo nella categoria delle strategie ovvie, assicurati che l’esperienza online del tuo cliente possa essere esaustiva e completa. Fai in modo che dal tuo sito si possa
prenotare un tavolo
leggere il menù compreso quello dei vini e quello del giorno
visitare il locale virtualmente, almeno tramite un video o foto di ottima fattura
capire lo stile e la personalità del ristorante (i dettagli sono fondamentali: che tipo di musica c’è? Turbofolk a volume da rave party come nei migliori locali trash di Belgrado o lirica come al Ritz?
andare al bagno. Beh, almeno fai sapere a tutti se è pulito, grande, attrezzato, discreto, profumato, adatto a disabili e anziani? Segna tutto, per Giove! Queste sono le informazioni più ricercate e cruciali per moltissime persone!
sapere se è opportuno portarsi dietro i bambini o se rinchiuderli in una gabbia di palline colorate in qualche parcheggio per marmocchi
ALLERGIE e INTOLLERANZE! Lo scrivo in maiuscolo perché è quantomai essenziale oggi dire esplicitamente se i tuoi alimenti sono senza glutine, senza olio di palma, senza zucchero, senza lievito, senza grassi idrogenati, senza coloranti, senza conservanti, senza gusto. Se offri qualche menù speciale e non lo pubblicizzi ti tiri la zappa sui piedi.
Ingredienti: ne abbiamo appena parlato. La trasparenza, quando permette di vedere le meraviglie di un ristorante, va sempre messa in prima fila. Se la tua cucina è pulita come le mani di un neurochirurgo, fallo sapere. Se i tuoi ingredienti arrivano solo da aziende biologiche vicine, rendilo noto a tutti con foto, post, video, interviste, assaggi, eventi, gite, escursioni.
Tutto mobile. È la versione 2.0 della regola “tutto online”. Devi immedesimarti in un tuo possibile cliente e fare in modo che tutti i tuoi servizi non solo siano online, ma che siano anche ottimizzati per le versioni mobili per smartphone. Crea un’app tutta tua, ma soprattutto ottimizza il tuo sito!
Fedeltà. Io nel bar sotto casa ci vado sempre a bere il caffè, non solo perché è buonissimo e perché la barista è fi… simpatica, ma anche perché ho una tesserina speciale e ogni 10 caffè mi regala un vassoio di pasticcini deliziosi. Sembra una cavolata, ma ogni 10 giorni porto a casa 4 pastine e mi sento premiato! Come ti dicevo qualche riga fa, prova a farti un’app che premi la fedeltà dei tuoi clienti! Agganciali con offerte speciali e con una newsletter accattivante, dove segnali gli eventi, le novità e le promozioni riservate ai fedelissimi. Ogni tot consumazioni premia i tuoi clienti: sai quanto fa piacere ricevere una bottiglia di vino gratis o un dessert offerto dalla casa?
Ospita. Il tuo locale può ospitare concerti, mostre, eventi, presentazioni, discussioni, installazioni, serate a tema? Diventa un punto di riferimento sociale e culturale e avrai la fila davanti alla porta. Un suggerimento speciale? Organizza un corso di cucina nel tuo ristorante: fai conoscere alcune delle tue ricette come premio o in cambio di un piccolo compenso. Organizza degustazioni e workshop: le persone vogliono essere interattive e l’interattività è uno strumento di successo assicurato!
Libri consigliati?
Se vuoi approfondire la tematica “marketing per ristoranti” ti propongo una lettura molto bella: Ingredienti di digital marketing per la ristorazione di Luca Bove. (Amazon)
È un libro che, come da titolo, si focalizza specialmente sull’aspetto “internet” del marketing. Quindi spiega come usare le nuove tecnologie, smartphone, social network per promuovere il tuo locale.
Ma non finisce qui!
Per aumentare i clienti del tuo ristorante la prima e fondamentale regola del marketing è scegliere un’identità ben precisa. Per far questo, hai bisogno di creare una strategia. Te l’ho già detto, lo so, ma è veramente importante a tal punto che ho scritto un libro sull’argomento chiamato “Aida”.
È inutile ricorrere a qualsiasi tecnica di marketing per il tuo ristorante se non sai su cosa puntare. Le prime due cose da fare sono anche le più difficili, oltre che le più importanti:
Scegli un nome breve ed evocativo. Consiglio: un nome composto da una sola parola, massimo di 7 lettere è Perché? È una regola della memoria umana che si adatta molto bene anche alla scelta di un dominio sul web!
Scegli un logo coerente e fatto professionalmente.
Ti propongo allora un esempio concreto per capire come scegliere il giusto nome per un locale. Immagina che il ristorante in questione sia specializzato in cucina italiana senza glutine, dalla pasta alla pizza e che sia sito in centro a Cosenza. Un nome vincente potrebbe essere proprio “Co-Senza”, oppure “Co&Senza”.
Adesso tocca a te: immagina di gestire un ristorante di cucina fusion italo-orientale molto elegante nel centro di La Spezia.
Prova a dargli un nome evocativo, ma occhio a non essere banale! Scrivilo nei commenti, così potrò darti un voto!
P.S. Il mio nuovo motivo di vanto con gli amici è la mia giovane, ma già ben assortita collezione di Barbie in edizione limitata. Pensi che sia una cosa da femminucce?
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Ora largo ai commenti.
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ardua-astra · 6 years
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Marketing per ristoranti: 20 idee per attirare clienti
Sono un appassionato di cucina, anzi, a dire la verità amo mangiare quello che cucinano gli altri, soprattutto se fatto col cervello.
“Col cervello? Bleah… che schifo!!”
Ma no, che hai capito?! Intendo dire fatto col senno!
Sì, le cose fatte con amore saranno anche carine, ma per cucinare bene ci vuole un sacco di talento e anni passati a studiare dietro ai fornelli. Non basta disegnare un cuoricino con la salsa sulla pizza per renderla gustosa.
Mi capita spesso di andare a testare nuovi ristoranti, sia in Italia che all’estero e alle volte scopro delle vere e proprie perle di sapore. Piatti che non hanno nulla da invidiare a quelli dei locali più blasonati, ma dove i clienti scarseggiano.
È questo il caso di un ristorante sulle montagne sopra Genova, dove ho mangiato da Nababbo e non ho speso nulla. Ci son finito per caso con un mio amico del posto, che stava cercando a tutti i costi la sua fede nuziale, persa in una serata di bagordi tra uomini.
Sì, c’ero anch’io quella sera e ricordo bene che Michele, all’ottavo bar saccheggiato, ci propose di andare vicino a Carpenara, in un locale che conosceva solo lui. Fatto sta che lungo il tragitto, in piena notte, bucammo una ruota e Michele si offrì di sostituirla.
È lì che perse l’anello, a detta sua, così il giorno seguente lo accompagnai a cercarlo. A mezzogiorno non avevamo ancora trovato un bel niente e decidemmo di fermarci a mangiare in un locale lì vicino. Fummo benedetti dagli dei: il cibo era spettacolare, ma il locale era vuoto e dalle facce dei gestori sembrava che fossimo i primi clienti da una vita!
Mi chiedo spesso in questi casi quale sia il loro concetto di marketing e mi immagino che le loro strategie per attirare i clienti siano scaturite in una serata simile alla nostra, tra i soci con ancora addosso le macchie di vernice e qualche residuo di sangue nelle vene dove scorre ormai solo birra, come in quelle di Michele.
Ah, sì, quasi dimenticavo… e la fede?
La ritrovò la moglie nella tasca interna della giacca, assieme al numero di telefono di una certa Ramona, scritto con il rossetto su uno scontrino da 120 euro di alcolici. Se vuoi sapere la fine della storia leggi il numero 162 di Cronaca Vera.
Spesso mi hanno chiesto di scrivere un articolo su come migliorare il marketing per ristoranti, ma ero sempre titubante. E se poi tutti le applicassero? Sarebbe un bel casino: tutti i locali sconosciuti che adoro avrebbero la fila e non avrei nulla più di cui vantarmi.
Questo almeno è quanto pensavo fino a poco tempo fa. Se adesso sto per rivelare le tecniche segrete del marketing per la ristorazione è solo a causa di tre mie scoperte recenti:
Una ricerca condotta alla Harvard School of Economics sostiene che solo il 5% delle persone che conoscono i segreti del marketing li applica nelle loro attività perché mancano gli esempi pratici. L’ho letto sul biscotto del Cucciolone, ma sembra essere vero.
I dati ufficiali italiani parlano di 197 mila ristoranti in Italia e 170 mila caffetterie. Rassicurante!
Ho trovato in ogni caso un nuovo motivo di vanto con gli amici, oltre al fatto di conoscere i migliori ristoranti d’Inghilterra e d’Italia, ma te lo rivelerò solo alla fine dell’articolo.
Beh, insomma, posso stare tranquillo. In Italia ci sono più ristoranti che santi! Pensa poi che di quelli nati negli ultimi anni, il 45% non riesce a durare per più di tre anni e viene rimpiazzato da un altro locale. Questo significa che ci sono un sacco di posti nuovi da scoprire!
Ma questo significa anche che purtroppo molti non ce la fanno. Sono sicuro che aprire e gestire un ristorante sia difficile e rischioso, ma credo che in una buona parte dei casi il problema sia nelle idee di marketing che in molti hanno e che applicano alla ristorazione.
Certo, non si può saper far tutto: se uno è bravo in cucina, non è detto che lo sia anche nel marketing della ristorazione. Pace, ma senza una buona strategia i clienti non arriveranno mai. Le cose erano già difficili nell’era pre-hipster, ma adesso che tutti hanno la barba lunga, la camicia a quadri da taglialegna di Twin Peaks e il risvoltino ai pantaloni (come se avessero tutti casa allagata), i capperi si fanno amari.
A proposito, quelli amari non vanno bene sulla pizza.
La colpa non è dei barbuti, ma delle nuove potenzialità del web, che rendono il marketing di un ristorante ancora più complesso. Cazzuto, sì, ma con molte più possibilità di attrarre gente pagante da ogni angolo del pianeta, pure a Pedesina, in provincia di Sondrio, dove vivono solo 33 persone.
Ecco allora le migliori strategie di marketing per ristoranti divise per sezione; prima quelle scontate, ovvie, per principianti bollitori d’uova, poi quelle intermedie per quelli che riescono a cuocere alla perfezione un Lava Cake, il tortino vulcanico al cioccolato e infine quelle “pro”, per gli chef stellati che riuscirebbero ad abbinare in maniera spettacolare il baccalà e le fragole.
Come attirare clienti in un ristorante con queste idee di marketing
OVVIE – Per fare promozione devi partire da qui
Crea un sito web del proprio ristorante. Non commento oltre. Fallo con WordPress e lascia perdere tutte le offerte per fare un blog gratuito. Spendici due lire in più e verrai ripagato. Scegli un hosting veloce per WordPress come Siteground. Quanto dev’essere elevato il budget da utilizzare online per il proprio sito? Tra il dominio, un buon servizio di hosting e alcune applicazioni, direi almeno 300 euro per il primo anno. Molti di più (anche dieci volte tanto) se consideri l’idea (solitamente vincente) di affidarti a un professionista per ogni servizio. Dai un’occhiata alla mia pagina relativa agli strumenti per farti un’idea di cosa serve per aprire un blog!
Assicurati di essere presente sulla maggior parte degli indici delle imprese e sui servizi come Pagine Gialle e Tripadvisor, che vengono consultati ogni giorno da valanghe di bestie affamate che potrebbero spendere i loro soldini da te.
Fai del buon SEO. Se hai un ristorante Libanese a Cuneo, assicurati di essere in cima alla lista per la parola chiave “ristorante libanese cuneo”. Se non ce ne sono altri come il tuo e il tuo sito non è in cima alle ricerche di Google, “vai in prigione senza passare dal Via!” (cit. Monopoly). A proposito di keyword research, qui trovi il mio corso gratuito sulla ricerca delle parole chiave giuste.
Fai un po’ di pubblicità online. Punto dolente: anche qui bisogna investire. Se all’inizio sei già pieno di debiti e non sai come tirar fuori 50 euro per Google Adwords, cerca almeno di essere attivo e presente sul tuo sito: crea una sezione blog dove spieghi la filosofia del tuo ristorante, dove parli del Libano e della sua cucina e magari offri qualche consiglio di viaggio. Devi sviluppare traffico organico attraverso contenuti. Questa è più una maratona ma ti costerà solo in tempo senza metterci soldi.
Stessa cosa dicasi di un profilo sui maggiori social. Qui in realtà siamo in una zona di confine con le tecniche di marketing per ristoranti della categoria intermedia.
INTERMEDIE – Il lancio o rilancio della tua attività passa da questi punti
Dicevamo: crea un profilo social sui maggiori network, come Facebook, Google Plus, Twitter, Instagram (aumenta i followers con questa guida), Youtube e se vuoi anche Snapchat. Dipende molto dalla personalità del tuo locale: un ristorantino elegante vicino al teatro dell’opera non è adatto a una socialità digitale sbarazzina. Un sito web e un profilo Google Plus potrebbero anche bastare, tra poco ti spiego perché. Al contrario, una paninoteca vegan per giovani può essere spinta alla grande su network gai e spensierati come Snapchat, mentre un locale per intellettuali o per artisti potrebbe andare molto bene su Twitter.
In ogni caso crea un profilo Google Plus il più dettagliato possibile: le persone cercando il tuo ristorante libanese a Cuneo potrebbero trovare questo:
Guarda cosa succede invece se sei iscritto a Google Plus, come quelli che hanno un ristorante libanese a Milano:
Queste “piccole” cose migliorano l’esperienza dell’utente e ti assicurano più clienti!
Chiudiamo la categoria intermedia con delle idee di marketing per ristoranti perfette per il web: assicurati di rendere esplicite alcune informazioni sul tuo ristorante, quelle che tutti cercano e che non sempre trovano. Sappi che uno come me che cerca gli orari del tuo ristorante e non li trova, se la lega al dito. Se poi offri un servizio a domicilio e nel 2017 non pubblichi il menù online, “sei un baggiano, ne”.
3 STELLE MICHELIN – Empatizza col pubblico = Successo assicurato
Pubblica sui social le foto dei tuoi piatti. Lo fanno tutti ed è penoso, ma per te è diverso: tu ci vivi dei tuoi piatti e far sapere quanto sono belli e buoni non è un peccato, ma una mossa intelligente. Se riesci a fare dei video poi, puoi pubblicarli su Youtube e ottimizzarli per determinate parole chiave.Ecco un esempio: Mentre ero da Salvatore – che si lamentava di come per lui il web non funzionava a dovere – per fargli cambiare idea gli ho proposto un test seduta stante. “Ora registro un breve video per farti vedere come riesci ad avere più traffico ADESSO, in cambio di una pizza e una birra.”
Era lo chef più felice al mondo quando vide i risultati organici di Google includere il nome del suo ristorante! Da quel momento mi propose di essere il suo consulente marketing; siamo riusciti a portare il conversion rate delle prenotazioni online vicino al 15%.
E per finire, ogni volta che aggiungi un piatto al menù, fallo sapere sui social con una bella descrizione e una breve didascalia Non sai come perché dovresti scrivere delle didascalie memorabili per le tue foto? Leggi questo mio articolo!
“Pubblica le foto dei tuoi piatti” è una strategia di marketing della ristorazione per sbarbatelli. Tu vuoi sapere come, quando, dove, perché. Come? Beh, cerca di non usare il tuo Nokia 3310 per fare una foto a 1 megapixel. Uno smartphone moderno basta e avanza, non serve chiamare Oliviero Toscani. Ma se ti capita di conoscere qualche appassionato, offrigli una cena coi baffi in cambio di qualche foto fatta bene! Devi essere ben attivo sui social, allora perché non pubblicare un’offerta del genere, come una cena in cambio di foto? Perché non indire un concorso? Chi pubblica la foto migliore dei miei paninazzi vince una cena per 2! Dai, su, non fare il taccagno!
Punto #2: quando? Beh, ti svelo un segreto: il momento migliore della giornata per pubblicare un post su Facebook o sul proprio blog va dalle 9 alle 11.30 dei giorni infrasettimanali, soprattutto il martedì, il mercoledì e il giovedì.
Punto # 3: dove? Facebook è una miniera d’oro se lo si usa bene, ma può anche essere molto costoso. È un ottimo social soprattutto per la condivisione delle foto dei tuoi clienti. A differenza dei post della tua pagina Facebook, le foto dei tuoi clienti non costano nulla e possono raggiungere tutti i loro amici! Se chiedi loro di inserire il geotag, hai un link gratuito verso il tuo locale…
Punto #4: perché? Dai, su, devo spiegartelo davvero? Tutti sappiamo quanto funzionino le foto del cibo. Mangiare è un bisogno fondamentale e ogni rimando al cibo ci attrae in maniera erotica. Pensa a tutti quelli che stanno in ufficio e alle 11 del mattino sentono brulicare lo stomaco con rumori simili a un cd di Marilyn Manson. Aprono Facebook di nascosto e cercano “paninoteca per pausa pranzo a Trastevere”. Esce il tuo sito, con tanto di profilo G+ e foto di un cheeseburger doppio con formaggio filante, cipolle e patatine che affogano in una spietata salsa barbecue very, very hot.
Umanizza il tuo personale. Rendi il tuo staff protagonista per un giorno sul tuo blog o sui social, non te ne pentirai! Come si fa? Beh, usando il magico potere dello storytelling… leggi questo mio post dove ti svelo un trucco segreto per imbambolare i tuoi clienti!
Influencers. Questa parolina così tremendamente pacchiana è uno degli ingredienti del successo del marketing per il tuo ristorante. Il nome del tuo locale deve essere sulla bocca di tutti, prima che ci entrino le tue pietanze. Con “influencer” non si intendono solo i personaggi famosi, ma tutti quelli che hanno il potere di portare pubblico al tuo cospetto. Stringi un accordo con dei food blogger, contatta PR e personaggi pubblici molto seguiti sul web, soprattutto locali. Conosci quel DJ che ha 10.000 amici su Facebook e che attira sempre migliaia di persone ai revival anni ’80? Beh, chiedigli di postare una foto di un pranzo assieme a te nel tuo locale. Non lo conosci ma sai come contattarlo? Offrigli un pranzo, una cena per due, un compenso.
Coerenza. L’identità del tuo locale deve essere ben definita e tutte le scelte di marketing che fai devono essere strettamente legate alla tua immagine. Perciò, se punti su una clientela giovane e sciccosa, assicurati che tutte le tue strategie siano coerenti. Pubblica foto e articoli stilosi, dai un nome originale ai tuoi piatti e fai notare la tua cura per i dettagli. Se invece sei un tradizionalista, metti in primo piano le tovaglie bianche e rosse a quadretti e punta sulla sostanza!
Offerte limitate. Devi sfruttare il senso di urgenza, una tecnica psicologica infallibile. Prepara il tuo piatto di quinoa, salmone e avocado, presentalo bene, scattagli una foto e lancialo nell’orbita di Instagram con un’offerta giornaliera valida solo per chi condivide il tuo post.
Fai le consegne a domicilio? La nuova frontiera del web è quella di farsi portare a casa la cena con un click. Iscriviti a tutti i servizi disponibili online, come questi (i migliori ovviamente, selezionati da Chef Angelo):
moovenda.com
justeat.it
foodora.it
foodracers.com/it
deliveroo.it
Tutto online. Come già ti dicevo nella categoria delle strategie ovvie, assicurati che l’esperienza online del tuo cliente possa essere esaustiva e completa. Fai in modo che dal tuo sito si possa
prenotare un tavolo
leggere il menù compreso quello dei vini e quello del giorno
visitare il locale virtualmente, almeno tramite un video o foto di ottima fattura
capire lo stile e la personalità del ristorante (i dettagli sono fondamentali: che tipo di musica c’è? Turbofolk a volume da rave party come nei migliori locali trash di Belgrado o lirica come al Ritz?
andare al bagno. Beh, almeno fai sapere a tutti se è pulito, grande, attrezzato, discreto, profumato, adatto a disabili e anziani? Segna tutto, per Giove! Queste sono le informazioni più ricercate e cruciali per moltissime persone!
sapere se è opportuno portarsi dietro i bambini o se rinchiuderli in una gabbia di palline colorate in qualche parcheggio per marmocchi
ALLERGIE e INTOLLERANZE! Lo scrivo in maiuscolo perché è quantomai essenziale oggi dire esplicitamente se i tuoi alimenti sono senza glutine, senza olio di palma, senza zucchero, senza lievito, senza grassi idrogenati, senza coloranti, senza conservanti, senza gusto. Se offri qualche menù speciale e non lo pubblicizzi ti tiri la zappa sui piedi.
Ingredienti: ne abbiamo appena parlato. La trasparenza, quando permette di vedere le meraviglie di un ristorante, va sempre messa in prima fila. Se la tua cucina è pulita come le mani di un neurochirurgo, fallo sapere. Se i tuoi ingredienti arrivano solo da aziende biologiche vicine, rendilo noto a tutti con foto, post, video, interviste, assaggi, eventi, gite, escursioni.
Tutto mobile. È la versione 2.0 della regola “tutto online”. Devi immedesimarti in un tuo possibile cliente e fare in modo che tutti i tuoi servizi non solo siano online, ma che siano anche ottimizzati per le versioni mobili per smartphone. Crea un’app tutta tua, ma soprattutto ottimizza il tuo sito!
Fedeltà. Io nel bar sotto casa ci vado sempre a bere il caffè, non solo perché è buonissimo e perché la barista è fi… simpatica, ma anche perché ho una tesserina speciale e ogni 10 caffè mi regala un vassoio di pasticcini deliziosi. Sembra una cavolata, ma ogni 10 giorni porto a casa 4 pastine e mi sento premiato! Come ti dicevo qualche riga fa, prova a farti un’app che premi la fedeltà dei tuoi clienti! Agganciali con offerte speciali e con una newsletter accattivante, dove segnali gli eventi, le novità e le promozioni riservate ai fedelissimi. Ogni tot consumazioni premia i tuoi clienti: sai quanto fa piacere ricevere una bottiglia di vino gratis o un dessert offerto dalla casa?
Ospita. Il tuo locale può ospitare concerti, mostre, eventi, presentazioni, discussioni, installazioni, serate a tema? Diventa un punto di riferimento sociale e culturale e avrai la fila davanti alla porta. Un suggerimento speciale? Organizza un corso di cucina nel tuo ristorante: fai conoscere alcune delle tue ricette come premio o in cambio di un piccolo compenso. Organizza degustazioni e workshop: le persone vogliono essere interattive e l’interattività è uno strumento di successo assicurato!
Libri consigliati?
Se vuoi approfondire la tematica “marketing per ristoranti” ti propongo una lettura molto bella: Ingredienti di digital marketing per la ristorazione di Luca Bove. (Amazon)
È un libro che, come da titolo, si focalizza specialmente sull’aspetto “internet” del marketing. Quindi spiega come usare le nuove tecnologie, smartphone, social network per promuovere il tuo locale.
Ma non finisce qui!
Per aumentare i clienti del tuo ristorante la prima e fondamentale regola del marketing è scegliere un’identità ben precisa. Per far questo, hai bisogno di creare una strategia. Te l’ho già detto, lo so, ma è veramente importante a tal punto che ho scritto un libro sull’argomento chiamato “Aida”.
È inutile ricorrere a qualsiasi tecnica di marketing per il tuo ristorante se non sai su cosa puntare. Le prime due cose da fare sono anche le più difficili, oltre che le più importanti:
Scegli un nome breve ed evocativo. Consiglio: un nome composto da una sola parola, massimo di 7 lettere è Perché? È una regola della memoria umana che si adatta molto bene anche alla scelta di un dominio sul web!
Scegli un logo coerente e fatto professionalmente.
Ti propongo allora un esempio concreto per capire come scegliere il giusto nome per un locale. Immagina che il ristorante in questione sia specializzato in cucina italiana senza glutine, dalla pasta alla pizza e che sia sito in centro a Cosenza. Un nome vincente potrebbe essere proprio “Co-Senza”, oppure “Co&Senza”.
Adesso tocca a te: immagina di gestire un ristorante di cucina fusion italo-orientale molto elegante nel centro di La Spezia.
Prova a dargli un nome evocativo, ma occhio a non essere banale! Scrivilo nei commenti, così potrò darti un voto!
P.S. Il mio nuovo motivo di vanto con gli amici è la mia giovane, ma già ben assortita collezione di Barbie in edizione limitata. Pensi che sia una cosa da femminucce?
  P.P.S Se conosci qualcuno a cui potrebbe tornare utile questo articolo, condividilo. Grazie!
Ora largo ai commenti.
marketing-per-ristoranti è stato pubblicato su Espresso Triplo.
Marketing per ristoranti: 20 idee per attirare clienti published first on https://espressotriplo.com/
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pangeanews · 5 years
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Quando i poeti (e i filosofi) uccidono: quattro “casi” estremi, da Alessandro Giribaldi che accoltellò un materassaio a Althusser che strangolò la moglie
La voce del verbo uccidere è generalmente adoperata, da quella categoria di onanisti derubricata sotto il nome di poeti, più nella forma riflessiva che in quella transitiva. Decine di suicidi, o mancati tali (cfr. Leopardi e il fontanile della casa paterna, o il volo a discendere di Gasparo Gozzi attutito dal provvido fogliame), attestano una melanconia di fondo, un corteggiare, o meglio ancora, un tampinare madama morte a ogni passo, con quella morbosità degna delle autentiche perversioni.
A volte però come avviene nella migliore psicanalisi, capita che la compulsione autolesiva venga proiettata verso un soggetto diverso, secondo il noto principio dello spostamento: da qui nasce per l’appunto l’omicidio, autentico scandalo se imputato a un’anima dall’indole creativa.
*
A tutt’oggi sono riuscito a racimolare solamente quattro casi che ricadono sotto questo segno, uno dei quali, essendo perpetrato non da mano poetica ma filosofica, deliberatamente forzato.
Il primo riguarda Alessandro Giribaldi, appartenente alla linea simbolista ligure di marca primonovecentesca, poeta di cui ebbi l’ardire e la fortuna di leggere I canti del prigioniero, introvabili in libreria, ma facilmente reperibili in rete, così come accade per il 99,9% dei titoli poetici, oggi clamorosamente bistrattati, in quanto, a detta dei librai, inalienabili. Dal suo riscontro de visu, l’uomo in questione, mingherlino e occhialuto com’è pare la tipica inferia di un bullismo ante litteram (questo pezzo, per l’appunto, vorrebbe anche essere di monito ai bulli e a quanti fanno della prevaricazione la longa manus della loro spropositata autostima). Le poche pseudo-agiogafiche righe, ad opera del filosofo ed antico condiscepolo Adelchi Baratono, che fanno da preambolo al postumo volume dei Canti del prigioniero, descrivono doviziosamente il battibecco prima, accesosi per non ben specificate motivazioni, sedatosi per breve ora e rinfocolatosi in seguito, poi la colluttazione avvenuta nella Galleria di una tentacolare Genova notturna, fra Giribaldi ed un materassaio. Si parla fra l’altro di botte da orbi e di occhiali (ovviamente quelli del poeta) in frantumi, si parla di un coltello (sempre di proprietà del poeta) cavato fuori in un accesso di furia e brandito alla cieca, che nel parapiglia è andato a conficcarsi giusto nel cardio del materassaio il quale nonostante avesse picchiato sodo come avviene sempre negli scontri fra eruditi e popolani, fu forza che si accasciasse esanime. I suddetti bagordi costarono al Giribaldi quasi un mese di carcere e – stavolta dovuto, credo, ai rimorsi che lo cuocevano – un totale distacco per il resto dei suoi giorni da una vita letteraria attiva.
*
Il letteratissimo e tubercolotico Gozzano, in uno dei suoi scritti meno noti dal titolo Intossicazione, raddoppiò la mia conoscenza di questi casi in cui lo stilo si tramuta inopinatamente in stiletto. Intossicazione sta per avvelenamento da letteratura, un morbo che per Gozzano non aveva rimedio, più accanito e mortifero della sua stessa etisia, da cui a più riprese egli stesso tentò di districarsi, con esito nullo. Il fatto narrato non costituisce invenzione ma pura cronaca del tempo. Pare che un certo Stefano Ala corteggiasse la sua prediletta con un mezzo già da allora anacronistico: cioè inviandole le sue mediocri elucubrazioni liriche. L’amata certo fiutando fra i sonetti e i madrigali che pervenivano al suo indirizzo odore di miseria, manifestò alla fine la sua preferenza per un giovinotto senz’altro più rude e meno poetico, ma in compenso ben piantato al suolo, così che la perenne diatriba fra Apollo e Mammona, vide vincitore ancora una volta Mammona. Ciò fu causa di immenso, sanguigno furore per il poeta, che ferito nel centro del suo velleitario amor proprio, condito di belle e brutte lettere, accoppò in una volta, durante un ballo, cavaliere e dama, troppo terreni per i suoi gusti, e resi colpevoli di aver recato oltraggio alla sua anima sublime. Il misfatto, come dice Gozzano, è da attribuirsi a “Monna Letteratura. Stefano Ala è stato vittima dei suoi imparaticci poetici. Poeta egli stesso, ma candido e ignaro, la sua anima non si sarebbe guasta, riarsa, illividita fino al delitto atroce, se non fosse stata esaltata dai troppi libri… letture varie e disparate, perniciosissime tutte per una psiche ingenua, candida, primitiva”.
*
Il terzo e il quarto caso ci riconducono a tempi più recenti: tempi assai sospetti, quando vi si vuole intrufolare mezz’etto di poesia non receduta a testo musicale. Qui però il registro deve svestire il Kartoffelgeist che l’ha contraddistinto finora, perché gli uxoricidi e i parricidi sono montanti inferti sotto mascelle aperte, creano bruxismi, comprimono allo stomaco, e l’alito più sublime si smaga dentro lo squallore della cronaca. è notevole come il velo della lontananza secolare riduca quasi a oggetto di scherno le disgrazie “in costume” di allora, mentre quelle contemporanee, sebbene dello stesso tragico tenore, assumano una ben diversa calibratura, uno spessore disturbante e doloroso che interferisce con ogni tentativo di liricizzazione o fabulazione dell’argomento. Pare che la mole di dolore trascorso si offra come già masticata e digerita: quello del distacco è divenuto il suo emblema.
Chiusa poesia della chiusa porta, volume postumo antologizzante soltanto una minima parte dell’opera poetica del veronese Giuseppe Piccoli, è l’extrema acqua viva di un’esistenza compromessa dal disagio e dalla schizofrenia. I suoi versi, borderline nell’accezione psicosociale, e al limite fra conato artistico e patologia, fondano nella cellula sillabica e in una propulsione musicale quasi automatica (ciò è attestato dalla mole dei suoi inediti paragonabile a quella del nostro Lorenzo Calogero) la loro ragione epistemologica: “Osserva la foglia muta / figlia della luna nascosta, / converti la foglia figlia / dell’albero che parla / in strumento / di un’antica rettorica / conosciuta sul sillabario / di una desueta / e ancora consueta infanzia: / sii simile a lei: / che si raccoglie presso il tuo nome / freddo e dorato / nel sepolcro che trasforma / la tua veste in spoglia.”
Nel 1981 l’omicidio del padre dovuto a un suo tracollo psichico, lo introdusse in una via crucis di carceri e strutture psichiatriche che si concluse sette anni dopo col suo suicidio.
*
Dalla nebbia della malattia alla lucidità filosofica (?), l’ultimo caso chiude il quadrilatero sul filosofo strutturalista Louis Althusser, noto in ambito accademico per il suo clamoroso e contestato ribaltamento dell’interpretazione della teoria marxista, che riuscì ad astrarre dal suo materialismo di fondo; più noto forse per lo strangolamento di sua moglie, da lui stesso narrato con chirurgico distacco nella sua autobiografia: L’avvenire dura a lungo. Da tempo in cura presso vari istituti d’igiene mentale, scivolò sul processo per “non luogo a procedere”. Pare che le sue vessazioni paranoiche l’avessero indotto con calcolo e deliberazione a compiere il bieco delitto. Pertanto, più che di momentanea incapacità d’intendere e di volere, trattasi più ragionevolmente di un elaborato di lucida follia. Alcuni sacrosanti dubbi hanno condotto in seguito a rivedere gli atti di quel processo. Ma il filosofo intanto è defunto dal 1990.
*
Sebbene passibili d’inflazione, anche questi pochi casi mostrano come sia facile che una medaglia mostri d’un tratto il suo rovescio, e come la boite a surprise dell’inconscio possa covare in sé degli ordigni pericolosi o dei volti malefici. Sarebbe bene pertanto che queste segrete forze che si agitano in noi venissero vigilate notte e giorno come il sacro fuoco delle Vestali.
Certo è che nelle anime vistose le barbe del santo e del carnefice sono assai suscettibili di scambio reciproco, se Giribaldi e gli altri della cricca sono giunti per diversi tramiti a contravvenire al quinto comandamento, mentre talaltri, come ad esempio Giulio Salvadori, fecero in tempo a lasciare il cenacolo D’Annunziano per riparare sotto l’ala di Dio e canonizzarsi.
Antonello Cristiano
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