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#antibiotico-resistenza
medicomunicare · 2 years
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Antibiotico-resistenza: la pandemia silente che si sta facendo strada con i cambiamenti climatici
Antibiotico-resistenza: la pandemia silente che si sta facendo strada con i cambiamenti climatici
La resistenza antimicrobica (AMR) è una crisi globale in crescita che provoca circa 700.000 vittime all’anno e può scatenare gravi e imprevedibili conseguenze negative per la salute e per l’economia, con costi sanitari stimati tra i 300 e i 1 trilioni di dollari all’anno entro il 2050. Tenendo presente questi dati, è considerata una pandemia silenziosa. Una delle principali preoccupazioni è la…
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scienza-magia · 1 year
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Sconfitta l'antibiotico resistenza con l'endolisina
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Scoperta una nuova arma contro i batteri resistenti agli antibiotici. Una nuova arma contro le infezioni batteriche: la fine dell’antibiotico-resistenza? Un team internazionale di scienziati ha scoperto una nuova arma in grado di uccidere lo Staphylococcus aureus, una delle specie batteriche più pericolose e resistenti agli antibiotici. L’endolisina, una versione artificiale di un enzima prodotto naturalmente dai batteriofagi, sembra essere la risposta alla crescente diffusione di batteri resistenti agli antibiotici. L’antibiotico resistenza è un fenomeno che sta portando alla diminuzione dell’efficacia dei farmaci esistenti per il trattamento delle infezioni batteriche. Endolisina, la nuova arma contro i batteri e le infezioni batteriche Il team di ricercatori ha dimostrato, attraverso test di laboratorio, che l’endolisina può uccidere il batterio sia se è resistente che se non lo è. Questo apre di fatto la strada allo sviluppo di nuove terapie contro le infezioni batteriche. E lo fa soprattutto per le persone con sistema immunitario indebolito da terapie come la chemioterapia o che utilizzano dispositivi medici invasivi. Lo Staphylococcus aureus è un comune abitante della pelle e del tratto nasale umano, ma quando riesce a superare queste barriere può provocare infezioni cutanee minori. Queste infezioni sono rappresentate da foruncoli e ascessi, ma anche malattie potenzialmente letali come polmonite e infezioni del sangue, particolarmente preoccupanti quando causate da ceppi resistenti agli antibiotici, come la meticillina (MRSA). La scoperta di questa nuova sostanza apre la strada a nuovi approcci terapeutici per il trattamento delle infezioni batteriche, specialmente per quelle causate da ceppi resistenti agli antibiotici. Questa scoperta potrebbe rappresentare un importante passo avanti nella lotta contro l’antibiotico-resistenza. L’alternativa agli antibiotici: endolisina, la nuova speranza nella lotta ai batteri resistenti Un’importante scoperta potrebbe offrire una soluzione alla crescente problematica dell’antibiotico-resistenza. Un team di ricercatori internazionali ha individuato una nuova classe di agenti antibatterici chiamati endolisine. Le endolisine sono enzimi prodotti naturalmente dai batteriofagi, i virus che infettano i batteri. In particolare, una versione artificiale dell’endolisina chiamata XZ.700 è stata sviluppata per prendere di mira la parete cellulare di Staphylococcus aureus. S. aureus è la specie più pericolosa della famiglia degli stafilococchi, e uccidere i batteri dall’interno, indipendentemente dalla loro resistenza agli antibiotici. La ricerca, pubblicata sul Journal of Investigative Dermatology, ha dimostrato che l’endolisina XZ.700 è in grado di uccidere i ceppi di S. aureus resistenti e non resistenti che erano stati isolati da pazienti, senza danneggiare i batteri innocui della pelle. Inoltre, la sostanza ha impedito la colonizzazione di S. aureus su campioni di pelle sana e su biopsie di pelle lesionata da pazienti con linfoma cutaneo, rimuovendo le colonie di batteri già presenti sulla pelle. La scoperta ha anche evidenziato un ulteriore effetto positivo. L’endolisina XZ.700 inibisce la capacità dei ceppi di S. aureus di promuovere la crescita tumorale, in particolare nel linfoma cutaneo. Ciò suggerisce che l’endolisina potrebbe avere anche un potenziale impatto sulla prevenzione del cancro della pelle. Conclusioni La ricerca sottolinea la necessità di sviluppare nuove soluzioni antibatteriche per combattere l’antibiotico-resistenza. La disponibilità di nuovi antibiotici è infatti limitata e la resistenza ai farmaci esistenti continua a crescere. L’endolisina XZ.700 potrebbe rappresentare una nuova frontiera nella lotta contro l’antibiotico-resistenza e una nuova speranza per il trattamento delle infezioni batteriche. Read the full article
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salutedomani · 4 months
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CURE MEDICHE, OLTRE 1 MILIARDO DI PRESTITI IN ITALIA Oltre 1 miliardo di euro; è questo il valore dei prestiti personali erogati agli italiani nel 2023 per far fronte alle spese mediche. La salute ha un costo e chiedere un finanziamento per sostenere le spese sanitarie è pratica sempre più diffusa tanto che, lo scorso anno, il peso percentuale di questi prestiti è aumentato del 6,6% rispetto al 2022. "Oggi curarsi è diventato sempre più oneroso, anche alla luce del maggior ricorso alla sanità privata- spiega Aligi Scotti, BU Director prestiti di Facile.it- Servirsi del credito al consumo può essere una strategia per alleggerire l'impatto di queste spese sul bilancio familiare, evitando così di andare in sofferenza o, peggio, di rinunciare a curarsi". Dall'analisi, realizzata su un campione di oltre 400.000 domande di finanziamento raccolte online da Facile.it e Prestiti.it, emerge una doppia tendenza; se, come detto, il peso percentuale delle domande di prestiti destinati alla sanità è aumentato del 6,6%, dall'altro l'importo medio richiesto è calato leggermente (-4%), arrivando, in media, a circa 6.152 euro. Visti i tempi di attesa sempre più lunghi della sanità pubblica, a settembre 2023 erano pari a circa 77 giorni, la diminuzione dell'importo richiesto può essere letto sia in relazione col fatto che ci si rivolga alla sanità privata anche per visite o esami mediamente meno costosi, sia in relazione all'incremento dei tassi di interesse che hanno reso i finanziamenti più cari; nel 2022 il Taeg medio riservato a chi ha sottoscritto un prestito personale per spese mediche è stato pari al 9, 41%, valore salito al 10,86% nel 2023, in aumento del 15,4%. INFEZIONI CORRELATE AD ASSISTENZA, IN ITALIA 11MILA MORTI L' ANNO. RECORD EUROPEO Le Infezioni Correlate all'Assistenza provocate da germi multiresistenti agli antibiotici rappresentano un problema prioritario di sanità pubblica in tutto il mondo. L'Italia non fa eccezione e, anzi, presenta dati particolarmente preoccupanti. La Società di Malattie Infettive e Tropicali propone una serie di iniziative con gli obiettivi di acquisire consapevolezza, usare correttamente gli antibiotici, cambiare l'attuale assetto in maniera costante, uniformare l'applicazione delle norme sul territorio nazionale. A questo si rivolgono i progetti 'Insieme' e 'Resistimit', presentati a Roma. Antibiotico-resistenza e Infezioni Correlate all'Assistenza sono fenomeni in crescita in tutta Europa, con l'Italia che è tra i Paesi con le peggiori performance. Tra le principali cause vi è l'eccessivo uso di antibiotici, sia a livello umano che nel mondo animale, ma anche la scarsa conoscenza del tema e la mancanza di buone pratiche come l'igiene delle mani. Per questo occorrono programmi e strategie mirate che favoriscano un uso corretto degli antibiotici e un efficace piano di controllo e prevenzione. “Nel mondo si stimano 5 milioni di morti associate all'antibiotico resistenza, di cui 1 milione 300mila direttamente attribuibili ad essa. I dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità stimano nel 2050 una mortalità per germi multiresistenti agli antibiotici superiori alle patologie oncologiche, con 10 milioni di decessi a livello globale- ha fatto sapere il professor Massimo Andreoni, direttore scientifico SIMIT- In Italia si calcolano 11mila morti l'anno, record europeo, un terzo di tutti i decessi. Le Infezioni Correlate all'Assistenza hanno un impatto enorme sul Sistema Sanitario Nazionale con 2,7 milioni di posti letto l'anno occupati. Il conto economico contempla costi diretti che ammontano a circa 2,4 miliardi di euro. Circa l'8% dei pazienti ricoverati contrae un'infezione di questo tipo. Tuttavia, è possibile inaugurare un nuovo percorso che permetterebbe di ridurre di almeno il 30% l'impatto di queste infezioni”. EBOLA, MEDICI SENZA FRONTIERE: IL VACCINO DIMEZZA LA MORTALITA' A dieci anni dalla peggiore epidemia di Ebola della storia, che colpì tre paesi dell'Africa Occidentale provocando più di 11.300 morti, uno studio osservazionale condotto da Epicentre, il centro di ricerca medica ed epidemiologica di Medici Senza Frontiere, dimostra che la vaccinazione contro Ebola può dimezzare il tasso di mortalità. I risultati dello studio pubblicati su The Lancet Infectious Diseases evidenziano che la mortalità tra i pazienti non vaccinati è stata del 56% contro il 25% di coloro che avevano ricevuto il vaccino. Questo studio, realizzato in collaborazione con l'Istituto Nazionale di Ricerca Biomedica e il Ministero della Salute della Repubblica Democratica del Congo, analizza i dati raccolti durante la decima epidemia di Ebola in RDC su 2.279 casi confermati di Ebola ricoverati in una struttura sanitaria tra il 27 luglio 2018 e il 27 aprile 2020 e si riferisce a tutti i pazienti, indipendentemente dal sesso e dall'età. Questo nuovo studio, finanziato da MSF, si focalizza sul vaccino a disposizione, l'unico contro Ebola raccomandato durante le epidemie. Sviluppato per essere somministrato in singola dose, è raccomandato principalmente per la vaccinazione ad anello delle persone ad alto rischio di esposizione durante le epidemie. Questa strategia prevede la vaccinazione dei contatti (le persone che hanno avuto un contatto con un individuo infetto da virus Ebola), i contatti dei contatti, gli operatori sanitari e gli operatori in prima linea. Uno studio clinico di fase 3 condotto in Guinea ha dimostrato che il vaccino protegge notevolmente dall'infezione. Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
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disabilicom · 7 months
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L'antibiotico resistenza è favorita da un uso eccessivo e inappropriato di antibiotici e antimicrobici sia ad uso umano che animale: nell'Unione Europea il numero di pazienti infettati da batteri resistenti è in aumento
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⭕ Molte persone, ai primi sintomi influenzali o di raffreddore, pensano di stroncare il problema sul nascere assumendo un qualsiasi 𝐚𝐧𝐭𝐢𝐛𝐢𝐨𝐭𝐢𝐜𝐨 disponibile a casa.
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👩‍⚕️ Gli antibiotici non sono efficaci contro qualsiasi malattia infettiva. Questi farmaci, infatti, agiscono solo sui 𝐛𝐚𝐭𝐭𝐞𝐫𝐢, mentre sono inutili contro i virus, responsabili del comune raffreddore, dell'influenza e di molti altri malanni. Non è facile distinguere un'infezione virale da una batterica. Peraltro, #batteri diversi si curano con antibiotici diversi!
🦠 Esistono tre ottime ragioni per 𝐧𝐨𝐧 assumere antibiotici ai primi segni di febbre, raffreddore o per mal di gola.
1️⃣ La prima è che assumere #antibiotici scorrettamente espone inutilmente al rischio di 𝐞𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐢 𝐢𝐧𝐝𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐫𝐚𝐭𝐢 (come disturbi intestinali e reazioni allergiche) che possono essere anche estremamente gravi. Ad esempio, per l'amoxicillina, uno dei principi attivi più prescritti in Italia, sono state segnalate più di cinquemila sospette reazioni avverse nell'ultimo anno (dati della banca dati europea delle segnalazioni di sospette reazioni avverse ai farmaci).
2️⃣ L'uso improprio, inoltre, contribuisce all'insorgenza della 𝐚𝐧𝐭𝐢𝐛𝐢𝐨𝐭𝐢𝐜𝐨-𝐫𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐧𝐳𝐚, fenomeno per cui i batteri non sono più suscettibili all'azione degli antibiotici rendendo le cure inefficaci per tutti.
3️⃣ Gli antibiotici funzionano solo se sono presi nelle 𝐝𝐨𝐬𝐢 𝐠𝐢𝐮𝐬𝐭𝐞 e nei tempi stabiliti per cui, prima di assumerli, è sempre necessario consultare il proprio medico.
👉 Se hai qualche dubbio sulla terapia che stai seguendo contattaci!
Fonte: Issalute
𝘍𝘢𝘳𝘮𝘢𝘤𝘪𝘢 𝘽𝙧𝙪𝙣𝙤
📍 Via Policastrelli 209 Milazzo (ME)
📞 Tel 090 9295029
📲 Whatsapp 339 464 5244
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firewalker · 2 years
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Eppure vi capisco, a voi "virologi" e "dietologi". Ovvero: io e l'energia nucleare
Ho fatto la mia tesi di laurea in virologia, l'ho studiata per un paio d'anni e qualcosa m'è rimasto. Ho delle conoscenze sicure e altre che dovrei ripassare un po', ma in generale quel che dico ha un fondo di conoscenza abbastanza buono.
Poi mi sono dedicato alla nutrizione, e ormai sono 12 anni che faccio diete, direi che posso considerarmi un esperto della materia, per quanto (side-b dell'effetto Dunning-Kruger) sono sicuro di dover ancora studiare parecchio su troppi argomenti.
In generale, quando si parla di biologia, e in particolare di immunologia, microbiologia e nutrizione, credo di poter dire la mia senza grossi problemi. E questo mi ha portato a litigare con un sacco di gente convinta di saperne più di me pur non avendo mai nemmeno aperto un libro di biologia alle superiori.
Queste persone hanno le loro convinzioni, date da... beh, da quel che hanno intorno. Non hanno fatto uno studio rigoroso della materia, hanno sentito esperti che dicevano A, esperti che dicevano B, hanno fatto la somma nella loro testa e sono arrivati alla conclusione C, oppure hanno sposato una delle due Chiese a occhi chiusi.
Insomma, molta gente s'è trovata "dal lato giusto" o "dal lato sbagliato" della conoscenza puramente per caso, fortuna, simpatia con il divulgatore (in senso lato) che gli piaceva di più. Ed è ovvio che sia così: gli architetti sanno di architettura, non di batteriologia, quindi devono affidarsi agli esperti se parlano di... che ne so, antibiotico-resistenza. E se si trovano a parlare con l'esperto "sbagliato", ecco che si arriva pure alla conclusione che l'architetto risulta convinto che i batteri non esistono. (Sì, lo so, troppe virgolette... addirittura nel titolo! Abbiate pazienza).
Dicevo che io questa gente la capisco. Perché tra i miei contatti ho fisici, ingegneri e laici che discutono di energia nucleare. Alcuni spingono per il nucleare, altri che invece portano a spada tratta il vessillo opposto. E io di energia nucleare non so nulla. So quello che ho visto nella serie su Chernobyl, so quello che sento nei documentari, posso pure andarmi a leggere questo o quel report, o articolo scientifico, o statistica mondiale... ma non ho il polso della situazione. Non so come siamo arrivati a questo punto, non so cosa si è fatto, non conosco le tecnologie utilizzate e quelle future, non conosco il contesto in cui ci si muove.
Quando leggo che l'IEEE produce un documento sulla possibilità delle rinnovabili, e trovo in quel documento che si contrappone l'uso delle rinnovabili al petrolio e al nucleare, arrivando quindi alla conclusione che le rinnovabili possono farcela, io sono portato a credere a questa cosa. Poi però, vado a leggere la pagina dell'Avvocato dell'Atomo che continuamente ci dice che il nucleare ci può portare fuori dalla crisi climatica, anche lui documentando le sue affermazioni.
E quindi... ? Io a chi cacchio do retta? Come mi formo una mia idea? Come posso capire se il partito che vuole le centrali nucleari sta cavalcando una moda e se è meglio puntare su quello che sponsorizza l'eolico? Devo laurearmi in fisica pure io? O magari in ingegneria, così so esattamente come funziona una centrale nucleare?
Mi trovo nella condizione di non saper decidere, perché sono questioni tecniche sulle quali solo gli esperti possono discutere a ragion veduta. La mia opinione sarà necessariamente viziata dal mio sentimento, dalla mia simpatia per questa o quella posizione. Posso dire al vegano che se non prende la B12 starà male... ma se facessero un nuovo referendum sul nucleare io dovrei prendere una decisione di pancia, non ragionata, perché per me è impossibile farlo.
Secondo me, il grafico del DKE è anche troppo ottimista
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Quella valle di fiducia in se stessi, quello sprofondamento nell'abisso dell'ignoranza consapevole, si trova molto più a sinistra rispetto alla "competenza media". Per essere nel picco iniziale non devi proprio mai aver sentito parlare dell'argomento, come la prima volta che ho smontato un rubinetto da solo e mi sono trovato a piangere con i pezzi in mano a chiedermi chi mai avesse rubato le viti che avevo in tasca. Ecco, già quella prima esperienza mi ha fatto sprofondare nella valle, e di certo non ho una "competenza media" nel cambio dei rubinetti.
L'unica differenza tra i "virologi" e i "dietologi" del titolo e me, è che io so di non saperne nulla di nucleare, e mi trovo nella valle. Ma il discorso può essere generalizzato a qualsiasi argomento. Io non so un cacchio di nucleare e non so come prendere una posizione, loro semplicemente hanno preso una posizione di pura pancia, tutto qui.
Il vero dilemma, quindi, è quello di decidere, da ignorante, da che parte stare e sperare di aver scelto "il lato giusto" della conoscenza. A caso.
Come capisco se il mio medico è un bravo medico? Non puoi, mi spiace. Devi fidarti. Solo un medico può giudicare un altro medico.
Come so che la dieta del mio nutrizionista mi farà bene? Lo sai perché lui ha studiato e sa più cose di te. Fidati. Come dici? L'altro nutrizionista dice cose diverse? Peccato.
Va bene se mi mettono una centrale nucleare a duecento metri da casa? Chiedilo ai tecnici che la montano, a quelli che ci lavorano, a quelli che la pagano. E spera che abbiano tutti la stessa opinione.
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mezzopieno-news · 1 year
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L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE SCOPRE UN NUOVO ANTIBIOTICO
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Un algoritmo di intelligenza artificiale ha trovato un nuovo antibiotico capace di contrastare uno dei batteri più pericolosi e mortali al mondo, finora resistente a diverse tipologie di antibiotici.
L’Acinetobacter baumannii è soprattutto diffuso degli ambienti ospedalieri e nelle case di cura ed è responsabile ogni anno della morte di 1,3 milioni di persone a causa del suo continuo adattamento e della antibiotico-resistenza sviluppata nel tempo. Questo super batterio è sempre più forte e letale e gli strumenti per combatterlo diventano sempre meno efficaci. I ricercatori si sono rivolti a un algoritmo in grado di elaborare centinaia di milioni di molecole con proprietà antibatteriche, addestrandolo per la simulazione su circa 7.500 composti chimici diversi insieme alle informazioni associate alla loro efficacia. L’intelligenza artificiale ha elaborato le informazioni relative ad una libreria di 6.680 molecole mai valutate prima, fornendo ai ricercatori dei composti che sono stati testati in laboratorio e che hanno permesso di individuare il nuovo antibiotico.
Il relativo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Nature Chemical Biology da un gruppo guidato dalla McMaster University canadese, illustra il processo che apre la strada alla possibilità di velocizzare la scoperta di nuovi antibiotici per molti altri microrganismi nocivi per l’uomo e non solo, stabilendo nuovi metodi che si basano sull’AI (intelligenza artificiale). Il protocollo medico scientifico prevede ora che l’antibiotico candidato sia testato, tuttavia le nuove opportunità offerte dall’intelligenza artificiale potrebbero velocizzare notevolmente il processo, accorciando i tempi necessari e abbattendo fortemente i costi.
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Fonte: Mc Master University; foto di Edward Jenner
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teredo-navalis · 6 months
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Se mi trovo a dover spiegare un'altra volta il concetto di antibiotico resistenza e la necessità (più che altro l'obbligo) di finire il ciclo una volta che lo inizi. Se mi ritrovo a dover fare questo discorso. Per l'ennesima volta in questi due giorni. Se mi ci ritrovo vi dico. Io non garantisco di poter rispondere delle mie azioni. Io suppongo di poter diventare violenta. Dio e poi madonna.
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newsnoshonline · 14 days
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Un antibiotico “intelligente” può uccidere batteri mortali risparmiando il microbioma Un nuovo antibiotico efficace contro batteri Gram-negativi senza danneggiare il microbioma La lotta contro batteri Gram-negativi resistenti agli antibiotici è sempre stata complessa. Tuttavia, uno studio recente ha introdotto un antibiotico che sembra avere un potenziale rivoluzionario: può uccidere i batteri patogeni senza compromettere il microbioma intestinale. Un’arma contro i batteri “piccoli ma mortali” I batteri Gram-negativi come Escherichia coli e Klebsiella pneumoniae sono responsabili di malattie gravi come salmonellosi e sepsi. La resistenza agli antibiotici di questi batteri li rende un pericolo maggiore per la salute pubblica. Gli antibiotici esistenti spesso danneggiano il microbioma intestinale, aprendo la strada a
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realnews20 · 19 days
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L’Italia è ultima in Europa di per le morti connesse alle Infezioni Correlate all’Assistenza provocate da germi multiresistenti agli antibiotici: ogni anno, nel nostro Paese, si contano 11mila morti l’anno, un terzo di tutti i decessi. Più in generale nel periodo 2022-2023, circa 430 mila persone hanno contratto un’infezione durante un ricovero ospedaliero attestandosi sull’8,2% del totale, di fronte a una media europea che si attesta al 6,5%. Solo il Portogallo riesca a fare peggio in tutto il continente europeo con l’8,9%.  In Italia, nel periodo 2022-2023, circa 430 mila persone hanno contratto un’infezione durante un ricovero ospedaliero, l’8,2% del totale Male anche la percentuale di utilizzo di antibiotici in un contesto ospedaliero (44,7%) molto più alta di quella comunitaria (33,7%). Il combinato disposto dei due dati desta particolare preoccupazione perché un’infezione ospedaliera su tre contratta tra il 2022 e il 2023 era resistente agli antibiotici, fattore che limita le possibilità di trattamento dei pazienti. La direttrice del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), Andrea Ammon non ha dubbi: “Le infezioni associate all’assistenza sanitaria rappresentano una sfida significativa per la sicurezza dei pazienti negli ospedali di tutta Europa. Questi numeri recenti evidenziano l’urgente necessità di ulteriori azioni per mitigare questa minaccia”.  Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, un’agenzia indipendente dell’Unione europea con lo scopo di rafforzare le difese dei paesi membri dell’Unione nei confronti delle malattie infettive, nel suo ultimo rapporto sottolinea come nel nostro Paese la situazione si peggiorata dopo il periodo pandemico. Nel 2022-2023, il Covid ha contribuito in modo significativo all’aumento del peso delle infezioni ospedaliere rispetto al precedente rapporto del 2016-2017. Le infezioni più diffuse sono state quelle del tratto respiratorio (quasi un terzo del totale) le infezioni del tratto urinario, quelle del sito chirurgico, del flusso sanguigno e le infezioni gastrointestinali. L’uso degli antibiotici è aumentato – di legge nel rapporto rispetto al 2016-2017.  Nel 2022-2023, il 35,5% dei pazienti ha ricevuto almeno un agente antimicrobico, rispetto al 32,9% del periodo 2016-2017. L’Italia registra anche una percentuale di utilizzo di antibiotici in un contesto ospedaliero (44,7%) molto più alta di quella comunitaria Per quanto riguarda le Antibiotico-resistenza e Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA) (su cui l’Italia è maglia nera in Europa) l’impatto è enorme sul SSN, con 2,7 milioni di posti letto l’anno occupati. Il conto economico contempla costi diretti che ammontano a circa 2,4 miliardi di euro. Circa l’8% dei pazienti ricoverati contrae un’infezione di questo tipo. “Tuttavia, è possibile inaugurare un nuovo percorso che permetterebbe di ridurre di almeno il 30% l’impatto di queste infezioni”, aveva spiegato Massimo Andreoni, Direttore Scientifico Simit, la Società di Malattie Infettive e Tropicali, cin un’audizione alla Camera lo scorso 15 febbraio.  La prevenzione delle infezioni rappresenta una componente complementare alla corretta somministrazione degli antibiotici. Il problema principale è che nel nostro Paese spesso abbiamo usato gli antibiotici come sostituto del controllo delle infezioni. “Per rendere operative le strategie di contrasto alle Infezioni Correlate all’Assistenza occorrono un coordinamento tra istituzioni, direzioni sanitarie e clinici; un inquadramento in progetti nazionali; un monitoraggio continuativo e un sistema permanente, poiché si tratta di fenomeni in continua evoluzione”, aveva sottolineato la Cristina Mussini, Vicepresidente Simit. Per questo l’agenzia Europa ECDC sottolinea la necessità di pratiche standardizzate europee per migliorare la conformità alle misure di prevenzione, soprattutto per le infezioni virali respiratorie.
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Antibiotico resistenza, Ricciardi: "Ogni anno migliaia di morti, serve prevenzione"
“Non si mettono in atto tutte quelle misure che sono certamente non facili che però in altri paesi vengono attuate come il controllo delle prescrizioni degli antibiotici. E poi tutte quelle misure volte a controllare le infezioni come il lavaggio delle mani proprio per evitare l’uso degli antibiotici. Inoltre non si applica adeguatamente la strategia della vaccinazione per gli adulti e i soggetti…
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medicomunicare · 1 year
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Uso improprio di antibiotici negli animali: le agenzie competenti si impongono per la salute globale
Nel 2018, il California Senate Bill 27 (SB27) ha vietato, per la prima volta negli Stati Uniti, l’uso preventivo di routine di antibiotici nella produzione alimentare animale e qualsiasi uso di antibiotici senza la prescrizione di un veterinario. Negli Stati Uniti, il Maryland ha recentemente approvato una legge simile a quella della California. Secondo un nuovo studio pubblicato oggi sulla…
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scienza-magia · 2 years
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Non solo Omicron anche le varianti Cerberus e Gryphon
I virologi tornano alla carica: "Nuove varianti del Covid molto contagiose, state attenti". Dopo alcune settimane di rallentamento tornano a crescere i casi di Covid-19, spinti dalle nuove sottovarianti di Omicron Bq.1 e Bq.1.1, note con i nomi Cerberus, a cui si aggiunge Gryphon, in aumento. «Queste nuove varianti attualmente in circolazione e già presenti in Italia hanno dimostrato un indice di trasmissibilità superiore a 15, per cui ogni persona è in grado di infettarne almeno 15». Lo sottolinea Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali, dal XXI congresso nazionale Simit, in corso a Roma.
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«Il numero dei casi sta aumentando, l’Rt è vicino a 1. Stiamo assistendo a un incremento delle ospedalizzazioni e anche dei decessi - fa il punto - Si tratta di un insieme di elementi che ci preoccupano e ci devono indurre a tenere alta la guardia». Secondo Andreoni, «ad oggi possiamo ipotizzare con ragionevolezza che le prossime vacanze natalizie, a differenza degli ultimi due anni, potranno essere affrontate con maggiore serenità. Vi sarà comunque il rischio di un incremento dei contagi, che sarà opportuno fronteggiare con il ricorso a quei mezzi di contenimento indispensabili per la limitazione della diffusione del virus. Inoltre è fondamentale ribadire l’importanza della vaccinazione e dei richiami vaccinali con la nuova somministrazione bivalente, che protegge soprattutto i soggetti più fragili dalla malattia grave, coprendo anche la variante Omicron». Non solo. «Abbiamo constatato che l’immunità da vaccino o da malattia non è particolarmente duratura, quindi il richiamo periodico è necessario - rimarca - anche nei giovani, in quanto solo immunizzando un’ampia porzione di popolazione sarà possibile limitare la diffusione del virus e combattere la pandemia». Attenzione anche agli effetti del Covid sull’antibiotico-resistenza. «Nei pazienti ricoverati per Covid-19 in terapia intensiva, una delle più frequenti cause di decesso è stata una seconda infezione causata da batteri multiresistenti agli antibiotici acquisita in ospedale - spiega Marco Falcone, segretario Simit - Si è verificato con frequenza quel fenomeno denominato come sinergismo microbico, per cui l’infezione batterica si è sovrapposta all’infezione virale già esistente». «Oggi non abbiamo un’emergenza Covid nei ricoveri, ma vi sono diversi pazienti fragili, per età o per comorbidità, che se si infettano - avverte l’infettivologo - possono sviluppare una malattia grave, con il rischio di contrarre anche un’infezione batterica a livello polmonare: questo organo, infatti, già indebolito dal virus Sars-CoV-2, è maggiormente suscettibile a ulteriori infezioni di tipo batterico. A ciò si aggiunge il dato preoccupante per cui l’Italia ha il tasso di antibiotico-resistenza più elevato in Europa dopo la Grecia. Questo problema è particolarmente diffuso negli ospedali, ma il 20-25% di questi batteri si trova già in comunità e può essere alimentato da un uso distorto di antibiotici». Read the full article
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QUANDO USARE GLI ANTIBIOTICI
Gli antibiotici sono farmaci capaci di combattere le infezioni batteriche, uccidendo i batteri stessi o impedendone la proliferazione. Affinchè continuino ad essere efficaci però occorre usarli in maniera opportuna. Un loro uso improprio, a lungo andare, può causare antibiotico resistenza. La terapia antibiotica deve essere prescritta dal medico ed è bene che il paziente segua in maniera…
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stranotizie · 8 months
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Cresce l’allarme antibiotico-resistenza. Uno studio dell’Università di Sidney ha concluso che molti farmaci per il trattamento di infezioni comuni nei bambini e nei neonati non sono più efficaci in gran parte del mondo. I risultati, pubblicati sulla rivista The Lancet Regional Health Southeast Asia, hanno rilevato che molti antibiotici raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno un’efficacia inferiore al 50% nel trattamento delle infezioni infantili come polmonite, sepsi e meningite. Per questo, secondo i ricercatori, anche le linee guida globali sull’uso degli antibiotici dovrebbero essere considerate obsolete e necessitano di aggiornamenti. Ogni anno nel mondo muoiono 570mila bambini per sepsi Le regioni più colpite dall’antibiotico-resistenza sono quelle del Sud-Est asiatico e del Pacifico, comprese le vicine Indonesia e Filippine, dove ogni anno si verificano migliaia di morti infantili evitabili. L’OMS ha dichiarato che la resistenza antimicrobica è una delle dieci principali minacce globali per la salute pubblica dell’umanità. Si stima che ogni anno nel mondo si verifichino tre milioni di casi di sepsi nei neonati, con fino a 570.000 decessi: molti di questi sono dovuti alla mancanza di antibiotici efficaci per trattare i batteri resistenti. Il ceftriaxone e la gentamicina hanno perso efficacia Lo studio ha rilevato che un antibiotico in particolare, il ceftriaxone, è probabilmente efficace nel trattamento di solo un caso su tre di sepsi o meningite nei neonati. Il ceftriaxone è anche ampiamente utilizzato in Australia per curare molte infezioni nei bambini, come la polmonite e le infezioni del tratto urinario. Un altro antibiotico, la gentamicina, è risultato probabilmente efficace nel trattamento di meno della metà dei casi di sepsi e meningite nei bambini. La gentamicina, comunemente prescritta insieme alle aminopenicilline, è risultata essere poco efficace nel combattere le infezioni del flusso sanguigno in neonati e bambini. “Sono in aumento i casi di infezioni batteriche multiresistenti nei bambini di tutto il mondo”, sottolinea Phoebe Williams, della School of Public Health e del Sydney Infectious Diseases Institute dell’Università di Sydney, che è una specialista di malattie infettive la cui ricerca si concentra sulla riduzione della resistenza antimicrobica in contesti sanitari ad alto carico nel Sud-Est asiatico e svolge anche l’attività di medico in Australia. L’antibiotico-resistenza è più problematica nei bambini “La resistenza antimicrobica è più problematica per i bambini che per gli adulti, poiché è meno probabile che i nuovi antibiotici vengano sperimentati e resi disponibili per i bambini”, spiega Williams, secondo la quale la ricerca dovrebbe fungere da campanello d’allarme per tutto il mondo, Australia compresa. “Non siamo immuni da questo problema: il peso della resistenza antimicrobica è alle nostre porte”, sottolinea. “La resistenza agli antibiotici sta aumentando più rapidamente di quanto ci rendiamo conto e abbiamo urgentemente bisogno di nuove soluzioni per fermare le infezioni invasive multiresistenti ai farmaci, così da evitare l’inutile morte di migliaia di bambini ogni anno”, aggiunge. Necessari finanziamenti per lo studio di nuovi antibiotici per i bambini Lo studio ha analizzato 6.648 ceppi batterici isolati, provenienti da 11 Paesi in 86 pubblicazioni, per esaminare la suscettibilità agli antibiotici dei batteri comuni che causano infezioni infantili. “Il modo migliore per affrontare la resistenza agli antibiotici nelle infezioni infantile è quello di rendere prioritari i finanziamenti per lo studio di nuovi trattamenti antibiotici per bambini e neonati”, afferma Wiliams. “La ricerca clinica sugli antibiotici si concentra sugli adulti e troppo spesso i bambini e i neonati vengono lasciati fuori. Questo significa – continua – che abbiamo opzioni e dati molto limitati per nuovi trattamenti”. La scienziata sta attualmente esaminando un vecchio antibiotico, la fosfomicina, come ancora di soluzione temporanea per il trattamento delle infezioni del tratto urinario multiresistenti nei bambini in Australia e, inoltre, collabora con il Comitato per l’ottimizzazione dei farmaci pediatrici dell’OMS per garantire ai bambini l’accesso agli antibiotici per il trattamento delle infezioni multiresistenti.   Fonte
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apsny-news · 1 year
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Infografiche antibiotico resistenza
Infografiche antibiotico resistenza Apsny News
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