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#antichità
lory78blog · 1 year
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Qualcuno vuole un'auto nuova? Prezzo modico eh! 😆
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gregor-samsung · 4 months
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" Dopo un’assenza quasi totale di cinquanta anni il senatore conservava un ricordo singolarmente preciso di alcuni fatti minimi. «Il mare: il mare di Sicilia è il più colorito, il più aromatico di quanti ne abbia visti; sarà la sola cosa che non riuscirete a guastare, fuori delle città, s’intende. Nelle trattorie a mare si servono ancora i ‘rizzi’ spinosi spaccati a metà?» Lo rassicurai aggiungendo però che pochi li mangiano adesso, per timore del tifo. «Eppure sono la più bella cosa che avete laggiù, quelle cartilagini sanguigne, quei simulacri di organi femminili, profumati di sale e di alghe. Che tifo e tifo! Saranno pericolosi come tutti i doni del mare che dà la morte insieme all'immortalità. A Siracusa li ho perentoriamente richiesti a Orsi. Che sapore, che aspetto divino! Il più bel ricordo dei miei ultimi cinquanta anni!» Ero confuso ed affascinato; un uomo simile che si abbandonasse a metafore quasi oscene, che esibiva una golosità infantile per le, dopo tutto mediocri, delizie dei ricci di mare! Parlammo ancora a lungo e lui, quando se ne andò, tenne a pagarmi l’espresso, non senza manifestare la sua singolare rozzezza («Si sa, questi ragazzi di buona famiglia non hanno mai un soldo in tasca»), e ci separammo amici se non si vogliono considerare i cinquanta anni che dividevano le nostre età e le migliaia di anni luce che separavano le nostre culture. "
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, La sirena. Prima pubblicazione nel volume Racconti, Prefazione di Giorgio Bassani, Collana Biblioteca di Letteratura: I Contemporanei n.26, Milano, Feltrinelli, 1961.
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storiearcheostorie · 9 months
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ARCHEOLOGIA / Straordinarie scoperte nel Mediterraneo: il relitto romano "Capo Corso 2" rivela il suo prezioso e imponente carico di vetro [FOTO / VIDEO]
ARCHEOLOGIA / Straordinarie scoperte nel Mediterraneo: il relitto romano "Capo Corso 2" rivela il suo prezioso e imponente carico di vetro (FOTO / VIDEO)
Testo da: Patrimonio Subacqueo Si è svolta dal 1 all’8 luglio 2023 la prima campagna della “Missione italo-francese per lo studio del relitto profondo Capo Corso 2”. Il relitto, datato in via preliminare tra la fine del I e l’inizio del II secolo d.C., si trova a circa 350 metri di profondità nel tratto di mare fra Capo Corso (Corsica-Francia) e l’Isola di Capraia (Italia). Si tratta del secondo…
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edward-elric-2 · 2 years
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"Ti dirò un segreto [A Briseide] , una cosa che non insegnano nei templi. Gli dei ci invidiano. Ci invidiano perché siamo mortali, perché ogni momento può essere l'ultimo per noi. Ogni cosa è più bella per i condannati a morte... E tu non sarai mai più bella di quanto sei ora! Questo momento non tornerà."
- Achille
#Troy (2004)
#BradPitt
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ballettesavary · 10 months
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cestini
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unapinetaamare718 · 1 year
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La mandragora - una pianta magica.
LA MANDRAGORA È UNA PIANTA ANTICA CONSIDERATA MAGICA E MEDICINALE LA CUI RADICE RICORDA LA FORMA DEL CORPO UMANO.
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Non è affatto difficile riconoscere la mandragora: difatti, la sua radice ricorda da vicino la forma del corpo umano, con tanto di testa, braccia e gambe. Tant’è che gli antichi credevano addirittura di poterne distinguere il sesso: mandragora maschio e mandragora femmina.
In realtà, la Mandragora officinalis (Atropa mandragora secondo Linneo, che le diede il nome - per la sua potenziale velenosità - da Atropo, una delle tre Parche, deputata a “recidere la vita degli Esseri umani”) ha sempre acceso la fantasia dell’uomo sin dai tempi più remoti: e proprio per il suo aspetto antropomorfo non poteva non suggerire la presenza nelle radici e nelle foglie, di virtù magiche e medicinali: analgesiche, sedative, narcotiche e - perché no? afrodisiache. La stessa Genesi riporta: “Rachele richiese a Lia la radice di mandragora per ottenere la fecondità”.
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Tuttavia, nonostante le attuali convalidate conoscenze scientifiche circa la reale natura chimica e gli effetti farmacologici dei suoi princìpi attivi, nella fantasia popolare la mandragora ha mantenuto pressoché immutato l’antico fascino. All’Orto Botanico di Berlino si è addirittura rinunciato a coltivarla: le Autorità comunali preferiscono mantenere vuoto lo spazio riservato alla sua coltivazione piuttosto che vederlo continuamente espoliato dai continui furti. E - assicurano gli esperti, nel convulso mondo odierno di super-computer e di missili interplanetari, esiste tuttora un fiorentissimo commercio di “preparati” di mandragora, contenenti frammenti delle sue radici (ma talora sono di rapa), variamente commisti a grani di papavero o di giusquìamo, a polvere di mirra o di ferro calamitato, e (nelle confezioni più ambìte e costose) a sangue di pipistrello.
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cicciototano · 1 year
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Il gatto non fa nulla, semplicemente è, come un re. (Claudio Magris) 🍀🌼🌸❤️☮️💖 #pieropelos #canon #trieste #triestesocial #fvgphoto #sangiusto #gatto #cat #antichità #winter #peace&love https://www.instagram.com/p/CnbnffqNh_n/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Tempi antichi
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Eppure ci fu un tempo in cui non c’era bisogno di urlare; il confronto era superfluo; ognuno riconosceva il suo posto per discendenza e per merito (uno aggiusta l’altro); il dolore non era necessario per imparare a vivere; la libertà non la si invocava ma la si viveva; l’arte serviva per immaginare la perfezione partendo dall’uomo; la filosofia non serviva; la religione serviva per arrivare alla perfezione fin’ dove l’uomo poteva e non per minacciare l’uomo stesso; la guerra nobilitava l’uomo; lo Stato era soggetto alla legge eterna, che era il riflesso della giustizia divina; si amava l’avo deceduto tanto quanto il discendente non ancora nato; e l’amore era vero ed eterno e gli amanti erano un tutt’uno.
E quindi ci fu un tempo in cui la morte non ebbe alcun dominio.   
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sohilaesam · 2 years
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https://egypttours414958294.wordpress.com/2022/09/20/le-belle-spiagge-dellegitto/
@cairo-top-tours @hagerkamal @travelegyptinstylewithme @lelesam96 @lailaessam2910
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lory78blog · 1 year
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Esperimenti :) 
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gregor-samsung · 1 year
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“ L'anno civile egizio contava 365 giorni, cioè dodici mesi di trenta giorni più cinque giorni epagomeni (aggiunti dopo i dodici mesi); il che risulta inferiore di 1/4 di giorno all'anno astronomico. Questi dodici mesi sono raggruppati in tre stagioni di quattro mesi ciascuna, definite in funzione dell'inondazione della valle da parte del Nilo, dunque in funzione di criteri agricoli. La tabella 95 indica quali sono questi mesi e queste stagioni, e dà l'approssimativa corrispondenza con i nostri mesi attuali; quando l'anno civile comincia effettivamente alla levata eliaca di Sothis (Sirio). [...]
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La definizione di inizio dell'anno civile fa problema. Astronomicamente, esso comincia quando Sothis (la stella Sirio), dopo un periodo d'invisibilità di circa settanta giorni, ridiventa visibile poco tempo prima del levarsi del Sole; ed è altresì all'incirca in questo periodo che incomincia l'inondazione (che evidentemente non può avere la regolarità del movimento degli astri). Ma, siccome l'anno degli Egizi era troppo corto di circa 1/4 di giorno, e siccome facevano iniziare l'anno nuovo non appena terminati i 365 giorni dell'anno precedente (senza aggiungere un giorno supplementare ogni quattro anni, come facciamo noi con i nostri anni bisestili — sarà soltanto nel 238 a.C. che il faraone Tolomeo III Evergete deciderà di aggiungere un giorno ogni quattro anni, ma gli Egizi rifiuteranno questa modificazione, che verrà loro imposta infine da Augusto nel 29 a.C. quando l'Egitto sarà divenuto parte dell'Impero romano), — a motivo, dunque, di questo «difetto» di 1/4 di giorno, l'anno civile si scostava a poco a poco in rapporto a questa apparizione di Sothis (in capo a 120 anni, l'anno civile cominciava un mese dopo tale apparizione di Sirio). L'anno civile e l'anno astronomico coincidevano solo ogni 1456 anni (periodo sotiaco); una tale coincidenza si produsse nel 139 d.C. (se ne dedussero quelle del 1317, del 2773 e del 4229 a.C.). Si è cercato di fondarsi su queste coincidenze per determinare la data dell'invenzione di questo calendario (nel 2773 o 4229); un metodo simile è tutt'altro che sicuro. È molto probabile che gli Egizi incominciassero l'anno con l'inizio dell'inondazione, poi, per dare maggiore regolarità al loro calendario, lo fissarono su questa levata eliaca di Sothis la quale corrisponde pressappoco all'inizio della inondazione. La migliore approssimazione, su un numero di anni ridotto e in numero intero di giorni, del periodo che separa due riapparizioni di Sothis è 365 giorni, da qui questa scelta per l'anno civile, scelta che in seguito divenne immutabile per il tradizionalismo caratteristico della civiltà egizia.
A questo calendario civile si sovrapponeva certo un calendario lunare (da cui l'anno civile di dodici mesi di trenta giorni, più cinque giorni, forse deriva). Questo calendario lunare sarebbe stato più antico e sarebbe servito ai sacerdoti per determinare i giorni delle festività religiose (il conservatorismo religioso essendo persino superiore al conservatorismo civile egiziano); mentre il calendario civile serviva all'organizzazione dello Stato, imposte, lavori ecc. In questo calendario religioso, i mesi lunari (giorni 29,5 o 29 e 30 giorni alternativamente) cominciavano al momento in cui l'ultima falce della Luna diventa invisibile prima del levarsi del Sole. Un anno lunare così non dura che 354 giorni, occorreva certamente aggiungere un mese in più ogni due o tre anni per «accordarlo» con l'anno solare e le stagioni. I sacerdoti, per calcolare le corrispondenze tra il calendario lunare che fissava le feste religiose e il calendario civile, avrebbero utilizzato un ciclo di 309 lunazioni, che corrispondono a venticinque anni civili di trecentosessantacinque giorni (9125 giorni). Si osservi che Thot, il dio che presiede al calcolo del tempo, è un dio lunare, e che la leggenda che spiega i giorni epagomeni lo mostra in atto di vincerli ai dadi alla Luna. Si può ravvisare qui una traccia del carattere lunare del primo calendario egizio, la leggenda indubbiamente tentando di giustificare con un mito il passaggio dal calendario lunare (religioso) al calendario civile (sotiaco). Per completare questa questione del calendario, notiamo che non esisteva alcun riferimento fisso per il computo degli anni: questi sono nominati secondo il loro posto nel regno del sovrano (in tale o talaltro anno del regno di questo o quel faraone — se ne veda un esempio nel modo in cui è stato datato il Papiro Rhind: «Questo libro fu copiato nell'anno 33mo il 4° mese della stagione dell'inondazione, sotto la maestà del re dell'Alto e del Basso Egitto, 'A-user-Rē' [re Hyksos, verso 1650 a.C.] dotato di vita [che la vita gli sia a lungo serbata], a somiglianza d'un antico scritto del tempo del re dell'Alto e del Basso Egitto, Ne-ma'et-Rē' [Amen-en-het 1849-1801 a.C.]. È lo scriba A'h-mosē che copia questo scritto.»). “
André Pichot, La nascita della scienza. Mesopotamia, Egitto, Grecia antica, traduzione di Marina Bianchi, Edizioni Dedalo (collana Storia e civiltà n° 34), Bari, 1993¹; pp. 226-228.
[1ª Edizione originale: La Naissance de la science, Tome I. Mésopotamie, Égypte, Tome II. Grèce présocratique, Éditions Gallimard, coll. Folio/Essai nos 154 et 155, 1991]
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storiearcheostorie · 8 months
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ARCHEOSCOPERTE / Straordinario ritrovamento in Israele: da una grotta riemergono quattro spade romane (con fodero) e la punta di un giavellotto [FOTO, VIDEO]
#ARCHEOLOGIA #SCOPERTE / Straordinario ritrovamento in #Israele: da una grotta riemergono quattro spade romane (con fodero) e la punta di un giavellotto [FOTO, VIDEO] Tutti i dettagli su Storie & Archeostorie
Le spade dopo il ritrovamento (foto: ©Israel Antiquities Authority) Quattro spade romane e la punta di un giavellotto (pilum), tutti risalenti a circa 1900 anni fa, sono stati rinvenuti in perfetto stato di conservazione in Israele a Seliq, all’interno di una grotta nella riserva naturale di En Gedi (o Ein Gedi), un’oasi sulla sponda occidentale del mar Morto. Il ritrovamento, annunciato a…
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Photober good vibes
Autore foto: @wwweirdworld
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sliceoflife90 · 4 months
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L'arte Mesopotamica
La Mesopotamia, con la sua ricca storia artistica, ci offre un insight prezioso sullo sviluppo delle prime civiltà organizzate. Questa regione, parte della cosiddetta mezzaluna fertile, ha giocato un ruolo cruciale nello scambio di idee e influenze culturali tra varie comunità antiche. Attraverso opere d’arte straordinarie, possiamo cogliere la complessità delle società mesopotamiche, la loro…
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