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#bella e rovinata
ragazza-sognatrice · 1 year
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Mi hai chiesto di volare
Ma io non lo so fare
Sono abituato a rialzarmi a furia di cadere
-Irama
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asiaticangel · 2 years
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Allora resta ancora cinque minuti, tanto lo sai che poi saranno ore, e passeremo la notte, con i sedili in giù e un’alba in più
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innamoratadellenuvole · 2 months
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Stanotte ho sognato di dover collaborare con una mia ex compagna di scuola delle superiori che già all'epoca mi stava sulle scatole, perché è una persona falsa.
Nel sogno si è comportata esattamente come capitava tra i banchi nella realtà: sapendo che nel lavoro che stavamo realizzando erano coinvolte terze persone con cui voleva fare bella figura, faceva tutta la carina con me anche se in realtà so benissimo che mi disprezza, ho dovuto accettare la cosa per non compromettere la buona riuscita del progetto e per il nervoso, durante il sonno devo aver stretto i denti o averli strofinati ripetutamente...
Ora quando chiudo la bocca, la fila superiore di denti non fa più contatto in maniera adeguata con quella inferiore in un determinato punto.
Mi sono rovinata i denti per un sogno, su una ragazza che non sopporto e non vedo più da anni.
Le sfighe di quest'ultimo periodo non hanno fine :(
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jessyy-b · 11 months
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Tu bella e rovinata da quella storia che ti ha fatto male e ti ha cambiata
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lamilanomagazine · 11 months
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Sondrio: Via dei Palazzi, concluso l'intervento per valorizzare il nucleo storico
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Sondrio: Via dei Palazzi, concluso l'intervento per valorizzare il nucleo storico. Due lotti realizzati nel 2022 e altrettanti quest'anno, per un totale di quattro, a completare il progetto della Via dei Palazzi, voluto dall'Amministrazione comunale per riqualificare e valorizzare l'antico attraversamento della città, da piazzetta Carbonera a piazza Quadrivio. Dopo la riapertura ai pedoni, che risale a qualche giorno fa, da ieri anche la circolazione delle auto, limitata agli autorizzati, è stata ripristinata con la possibilità di accedere e transitare in piazza Quadrivio. «I lavori sono terminati, mancano soltanto pochi dettagli: i tempi sono stati rispettati e siamo molto soddisfatti di come è stato realizzato un progetto al quale teniamo molto. Soprattutto mi ha fatto piacere il convinto apprezzamento dei residenti, alcuni dei quali hanno espresso il desiderio che la bella pavimentazione non venga rovinata dalla segnaletica orizzontale e dai parcheggi. Tanti cittadini si sono complimentati per l'intervento pienamente riuscito auspicando che venga replicato in altre zone» spiega l'assessore all'Urbanistica, all'Ambiente e alla Mobilità Carlo Mazza. Il progetto prevedeva la sostituzione della pavimentazione in porfido trentino, circa 1500 metri quadrati, con ciottoli di fiume abbinati a un camminamento laterale lastricato in pietra di Luserna per facilitare il movimento delle persone con difficoltà motorie. L'intervento si completerà con l'illuminazione monumentale lungo l'intero tratto e con la realizzazione di un percorso interattivo sviluppato con la tecnologia della realtà aumentata che consentirà di accedere a contenuti multimediali sulla città per un nuovo modo di interagire con l'area urbana. «Il primo, fondamentale passo per la valorizzazione di questa zona di Sondrio è stato compiuto. Riqualificata la pavimentazione e in vista della nuova illuminazione e della realtà aumentata auspichiamo che i proprietari degli immobili che insistono sulla Via dei Palazzi intervengano sulle facciate per esaltare le peculiarità di antiche dimore di pregio che raccontano la storia di Sondrio e che nei locali sfitti possano trovare posto attività commerciali e artigianali» conclude l'assessore Mazza. Già al centro di eventi che l'hanno rivelata a residenti e turisti, la Via dei Palazzi, con i suoi suggestivi scorci, i portali e gli androni farà da scenario a "Calici d'autore", l'evento in programma il 6 agosto organizzato dal Consorzio di Tutela Vini di Valtellina ad anticipare Calici di stelle. Per l'occasione, nove ristoratori prepareranno una cena in quattro tappe da gustare nella suggestiva atmosfera delle vie appena riqualificate.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Sorridi alle cose che tanto nulla conta abbastanza.
Ed è vero forse.
E comunque sono a dieta in keto di nuovo.
Dopo che era iniziata con quella bella giornata di Ottobre, vergognosamente rovinata dallo stupido feudo, sono qui con tutta me stessa e tutta la mia triste obesità per rimediare a tal disagio.
Un po' alla proan* però tipo ieri:
Colazione: keto preparato con latte di mandorla
Spuntino: Caffelatte
Pranzo: melanzane con parmigiano e arrosticini
Cena: Tagliata e spinaci
Direi super keto!
Mentre oggi:
Colazione: 40gr di nocciole
Pranzo: 2 mozzarelline con prosciutto crudo
Spuntino: fetta di keto bread con nduja e yogurt proteico
Cena: rimane in bianco da aggiornare
Comunque ci sto dentro.
È stato brutto accorgersene comunque.
Vabbè poco male.
Il lavoro mi stresso, ma che devo fa?? Perché non mi faccio capire?
O sono gli altri a non capirmi?
Vabbè, ora vado in palestra comunque dato che la pago e lo faccio per me.
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1. Beatrice, Settembre 2019
-Grazie di aver accettato il nostro invito, Beatrice.
-Grazie a voi di avermi invitato.
-Quando l’abbiamo contattata, ci ha dato una sola condizione. Quindi forse sarà meglio dirlo subito per chi ci sta seguendo. 
-Non parleremo dell’Incontro.
-Non ne parleremo.
-No.
-Parliamo del suo ultimo libro, allora. Eccolo qui: si chiama “Fine dell'Amore”, è disponibile da ieri in libreria, in audiolibro e in ebook su tutte le piattaforme. Ed ha una copertina molto sobria, con il titolo ed il suo nome in rosso scuro. Lei si definisce una persona sobria?
(Quando Beatrice Donati sorride, lo fa soprattutto con gli occhi, che s’accendono di una luce vivissima. Perde per un attimo la sua abituale severità, si rivela fragile e umana, solo una donna di mezza età che è stata in passato molto bella.)
-Sobria? Adesso, abbastanza. Ma non parliamo del passato.
-Parliamo del suo libro, dunque. L’ha già voluto definire un “romanzo sottile”. Bruno Cortesi ne ha parlato come "una storia di vittime e carnefici, di consapevolezza e di abbandono, a metà tra il saggio sociologico, l'autobiografia e il romanzo rosa".
-Bruno è un amico. Ma è anche una persona totalmente incapace di stare accanto al mondo senza dire stronzate.
-Non gliela manda a dire, eh?
-Diciamo che preferisco la consapevolezza del carnefice all'abbandono della vittima. E poi non mi dispiacciono i romanzi rosa.
-Di sicuro non le fa paura il melodramma. La sua protagonista ad un certo punto dice: “C’è la perdita, e c’è la distruzione. La perdita è consapevolezza: la distruzione, oblio”.  
-Nonostante le mie migliori intenzioni, la mia vita non è mai stata drammatica quanto avrei voluto. Direi che in questo - come in tante altre cose - la mia protagonista è meglio di me.
-Lei sembra una persona piuttosto affezionata ai suoi personaggi. Eppure, non risparmia loro sofferenze immani.
-Sono un’estremista. E’ meglio amarli e farli soffrire, che voler loro bene e farli felici.
-Che cos'è la felicità per Beatrice Donati?
-La più bella definizione che abbia mai sentito della felicità l'ha data -- quasi vent'anni fa - una persona che mi era molto cara. Era una definizione bella e complessa che riguardava due simmetriche serate, una primaverile ed una invernale. Le ho rubato quella definizione e l'ho scritta in un libro, e da allora non mi parla più.
-Se ne pente?
-No, mi faceva piuttosto fatica parlarle. Era una di quelle persone che pretendono attenzione. E poi è passato troppo tempo.
-Cosa diceva quella sua amica?
-Che la felicità è quel momento in cui, in primavera, s'esce al tramonto vestite leggere, e si cammina in direzione d'un incontro pieno di promesse ignote. In identico modo, la felicità è il camminare d'inverno infagottate nel piumone, in direzione d'una casa piena di conferme note. In entrambi i casi, la felicità sta nella passeggiata e nella promessa della meta, ed entrambi i casi escludono la possibilità dell'esistenza dell'altro.
-È una definizione complessa di felicità.
-Scritta rende meglio che raccontata a voce.
-Leggere “Fine dell'Amore” è come seguirla in un percorso inquieto per dipanare i fili di un sentimento che l’ha perseguitata per tutta la vita. Alla fine del libro, coglie il suo bilancio: “sono rovinata, ed è una fortuna”.
-Raccontata così, sembra una storia piuttosto masochista. 
-Lei ha apertamente dichiarato che è "la sua storia più autobiografica e personale".
-Lo è.
-Però sembra dimenticarsi di qualcuno.
-Sono una persona distratta, mi dimentico di un sacco di cose.
-Suo marito, il suo secondo marito.
-Ah, lui. certo. Siamo sposati da otto anni.
-Nessuno vi ha mai considerati una storia d’amore che potesse essere totalmente felice?
-Per me non ci sono storie d’amore totalmente felici. Ma il paradosso del quotidiano è che richiede la presenza di qualcuno - è una trincea troppo grande per occuparla da soli.  E quindi: hai sempre bisogno di qualcuno accanto. Lo capisci e subito un’altra parte cade: il desiderio. Il desiderio e la solitudine sono legati insieme, come la colpa e la condanna.
-Non è un po’ pessimista?
-Nessuna storia d’amore è sufficientemente apocalittica.
(Beatrice, dieci anni prima, è stata oggetto di un rapimento. Non ne vuole parlare, non ne parlerà. Parla del suo libro, che racconta il suo progressivo distacco dalla voglia di abbandonarsi ad un amore che l'ha perseguitata per tutta la vita. Costretta a ricercare se stessa in una lunga teoria di sconosciuti, il pensiero fisso su qualcuno che è al centro dei suoi pensieri. Adesso ha scritto un romanzo sulla fine dell'amore, per esorcizzare questo sentimento che l'ha ossessionata negli ultimi vent'anni)
-Nel suo libro scrive: “il mondo si divide tra chi è stato tradito e chi non sa di esserlo stato”. Lei è mai stata tradita?
-Sì, troppo.
-Ed ha mai tradito?
-Mai abbastanza
-Come si spiega questo suo essere così severa con se stessa?
-Perché non sopporto la costanza con cui ripeto sempre il medesimo errore.
-Si sente vittima del destino?
-Ma no. Il mio destino è di essere ciò che sono: egoista, capricciosa, scorbutica, incostante. Altro che vittima.
-Quindi, per ritornare alla prima domanda: un carnefice.
-Nah.
-In una sua intervista di molti anni fa si definiva “una giovane signora piena di solitudine”. 
-Può essere. Ero molto triste da giovane.
-La tristezza, a quanto pare, la insegue da sempre.
-Ci sono cose molto peggiori della tristezza, Beatrice.
-Ad esempio?
-La solitudine.
-La solitudine è spesso complicità.
-La massima complicità che si possa avere.
-A meno che lei non si fidanzi con se stessa - dice Pierre Dockès in una delle sue lettere.
-Sì, a meno che non si fidanzi con se stessa.
-Da qualche anno, pur essendo in coppia, ha voluto mettere una sorta di punto a quella serie di relazioni che l’avevano perseguitata per tutta la vita. Non usa più la parola libertà, come ha scritto
-Sono un’estremista. E sono anche estremamente infelice.
-Manca qualcosa alla sua vita, dunque.
-Sì, ma quando, per abbandonarmi a qualcuno, dovrei anche essere felice mi sposto in un territorio sconosciuto.
-Lei si è spostata molto in questo suo libro, con ali diverse. Un’alcolista, una madre che uccide suo figlio, una strega e una dolentissima donna che sta alla finestra con una striscia di luce. E, in fondo glielo dice anche la protagonista, forse non sa nemmeno più se si tratta di lei e del suo passato, o di un’altra persona, come se l’identità delle vittime non contasse più.
-Non volevo dare risposte. E nel romanzo non ragiona, non si chiede niente. Se mette in dubbio la sua identità, è perché non può fare diversamente. In ogni caso, al di là di ogni età e di ogni evento terribile, si tratta sempre di una persona che cerca se stessa in qualcun altro, nel desiderio struggente di ritrovare qualcuno con cui essere parte di una sola personalità.
-In questo suo libro, l’essere invisibile emerge come liberazione. Per la protagonista, per lei, per tanto di quello che lei ha scritto in questi ultimi anni. Per tutti, a un certo punto, in qualche modo, l’essere invisibile emerge come liberazione. Perché?
-Perché l’essere invisibile devi solo accorgertene, e capisci che tutto ciò che ti ha un po’ confuso è in realtà qualcosa di assolutamente normale. Perché essere invisibili è nére gratis. E risparmio sempre soldi. Ecco perché.
-Non è tutto. Lei sa anche che il fatto di essere invisibili si fa pesare più di ogni altra cosa. E’ questa la sofferenza. E ognuno interpreta la propria liberazione diversamente.
-Lei in questo libro racconta di persone che non riescono a stare da sole, che sono costrette a cercare la compagnia di qualcuno per non rimpiangerlo. Che cercano di mantenere sempre in vita e accesa la fiamma dell’Amore.
-Sì, per un essere così vulnerabile e totalmente dipendente, essere invisibile significa accampare un diritto di natura all’oblio
-E’ una scelta riflessa?
-In molti casi, il desiderio di essere invisibili è insito nel talento di certi scrittori. Alcune donne sono nate come scrittrici e molti uomini come cantori.
-Lei ha una voce bellissima.
-E una voce di merda.
-Come fa a dirlo?
-Qui in giro - senza fare nomi - c’è qualcuno che potrebbe dimostrarle che ho una voce di merda.
-Sono degli egoisti, dunque.
-Lo è anche l’essere invisibile, quando cerca in continuazione l’amore di un altro come un
-Nel suo libro scrive: “siamo in attesa di una rivelazione che sta per accadere”.
-La scomparsa di mio figlio Andrea mi ha portato a una riflessione profonda sulla vita, e non solo sull'amore. Su questo sono arrivata a risultati che non credevo possibili.
-Per cosa la ringrazia?
-Per avermi fatto capire che non esistono problemi insolubili. Si può farcela, tutto si può superare.
-Francamente, non credevo che potesse scrivere un libro in cui l’amore non abbia una parte importante.
-Il mio libro è, da un lato, una discesa all’inferno perché viviamo in una società in cui l’amore è ancora un’ossessione. Il nostro libro non racconta una trasgressione, un abbandono di sé e di tutto. E non è un libro sulla sofferenza, è un libro sulla speranza, sulla fiducia, sul ritrovare uno stile personale. Ognuno di noi ha una risposta dentro di sé, bisogna solo cercarla.
-È un'altra persona, dopo la morte di suo figlio?
-Dicono che la morte cambi l’egoismo umano, che ci faccia capire un po’ di più la vita. Io ho capito il contrario. Dico: mio figlio si è suicidato e l’egoismo umano è diventato ancora più potente. 
-Non si arrende all’egoismo umano?
-Nessuno può resistere a questa specie di corrente che coinvolge tutti. Io faccio fatica a credere che esista un solo uomo che non pensi solo a se stesso.
-Lei crede al paradiso?
-No.
-Al purgatorio?
-Non credo nemmeno a questo.
-All’inferno?
-No.
-Allora sarebbe davvero una nuova persona.
-No, io sono sempre stata quella che sono.
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miracolodilettere · 1 year
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Caro diario sono le 23 e mi chiedo l'Italia bella se con questa piaga sarà rovinata. La mia Italia da cui tutti un tempo sono scappati per fame , per carriera. Penso se rialzeremo un velo bianco in segno di fine guerra . In segno di pace. Siamo tutti devastati, chiusi in casa come fossimo in prigione . Chiusi ognuno in una stanza a pensare ai bei momenti insieme alle persone care. A sperare che possano ritornare indelebilmente al più presto. Che tutto possa tornare al suo posto. Ma ci sono cose che non ritorneranno. Come i sorrisi di persone che hanno dato la vita in questa guerra, con gli occhi di chi non capiva cosa stava succedendo, con le mani che tremavano appoggiate l'una all'altra per un'ennesima preghiera volta al cielo. Io spero che a quelle piccole anime bagnate dalle lacrime dei cari , cui hanno alzato una bandiera nera , venga donata la pace eterna . Nonché ai loro cari. Nel bene e nel male verranno per sempre ricordate . Caro diario, Scende una lacrima da ogni volto , Per una terra fratturata da una decisione umana o sovrannaturale che sia. L'ennesima volta in cui dover ricostruire il puzzle della vita di questo pianeta. L'ennesimo risultato di dover dimostrare SOLIDARIETÀ. Caro diario , siamo tutti fratelli in questo mondo che corre veloce sulle note di un inno che conosciamo alla perfezione. È stato un inno di vittoria e sarà un inno di forza per tutta quella gente che adesso insieme a me incrocia le dita, svolge il suo sguardo all'insù. Canta frustrante intonando una canzone storica. Da nord al sud, in un'unica melodia. Si Spengono le luci delle case, si accendono quelle dei cuori .  Siamo vicini tutti . Cuore a cuore. Che siano lontani o vicini. Risplenderà il sole di nuovo domani, E forse sarà il giorno in cui tutti grideranno : ” Io ce l’ho fatta”. E sarà tutto finalmente un brutto ricordo da rispolverare il più tardi possibile. Potremo dire finalmente di aver vinto una guerra mettendoci il cuore e non le armi. Io oggi, insieme a voi, grido :” andrà tutto bene “ Mi chiamo alessia e Nella vita ho cercato sempre di scrivere la bellezza di questa vita per far capire al mondo che c’è sempre un’opportunità nuova dietro un brutto momento. https://www.instagram.com/p/B97EAJWHFpb/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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ili91-efp · 2 years
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War of Y - Episodio 16 e 17
Sì, ho saltato una settimana, che recupero con un commento doppio, ma era inevitabile. Avevo un esame di abilitazione e stavo stralunata (è andato bene, però!). Ora, finalmente, ho potuto vedere i primi due episodi di Wife, la quarta e ultima storia di War of Y, e avere anche il tempo di buttarci giù due righe...
SPOILER
Devo dire che Y Idol mi aveva lasciato molto titubante, visto che l'attenzione si sarebbe spostata su Achi e Most che non mi avevano lasciato proprio una bella impressione (eufemismo). Opinione che si è confermata? Nì. Obiettivamente, è più facile mettersi nei panni di un protagonista e capirlo. In Y Idol, in un certo senso, Achi e Most (soprattutto Achi) erano i rivali di Peek e Kla, quindi per lo show era facile metterli in cattiva luce. In Wife, ora che sono finiti nel mondo dorato che sognavano (che però se gratti la patina dorata ti rendi conto essere ferro arrugginito), i villain si dimostrano essere altri. La competizione aveva tirato fuori i lati peggiori di entrambi, ma ora che hanno vinto e hanno iniziato a girare il drama, li possiamo vedere sotto un'altra luce. Per esempio, è evidente che Achi voglia fare un bel lavoro e che abbia i suoi bei traumi. Mentre Most, visto che come sempre il protagonista vero è proprio è solo uno della coppia, è meno in secondo piano. Anche se in un certo senso stavo apprezzando l'amicizia con Fren, pure con tutta la falsità che la circondava.
E su questo bisogna aprire una parentesi. Se sono sorpresa che P si sia rivelato un bastardo? Assolutamente no, è dall'inizio della serie che mi manda cattive vibe. E ora, finalmente, la cosa diventa ovvia. O meglio... direi che è il prodotto di un mondo malato. Lavorando nello show business da anni e continuando pure a portare avanti il fan service con Dew, sa benissimo come funziona quel mondo e quindi si è adeguato di conseguenza. Ora vuole avere successo in una nuova veste che non sia quella dell'attore e sta cercando di fare il possibile perché questa cosa funzioni. Pur magari calpestando i suoi stessi principi e lasciandosi trascinare. Vuole assolutamente che questo nuovo BL sia un successo. E si impegna, questo lo vedo, anche se sta diventando molto impopolare, pure tra lo staff. E noto anche una certa ingenuità in lui. Sta cercando di seguire la massa, senza cercare di produrre qualcosa che vada bene perché oggettivamente fatto bene. Lo produce solo perché abbia successo, la qualità non è obbligatoria. Infatti, il nuovo regista (per Mike mi è spiaciuto, era paziente) è una ventata di aria fresca. Non approvo completamente il suo atteggiamento, però dice anche un sacco di cose vere, ed è fantastico vederlo in contrapposizione con P che praticamente è un burattino.
Tornando al nostro trio protagonista. Sappiamo bene che è stato P ad accendere la miccia. Lui voleva che Fern aiutasse Most e Achi con il fanservice, e lei lo ha fatto... per un po'. Vederli scherzare insieme è stato anche carino, peccato che la cosa venisse rovinata dalla consapevolezza che il rapporto di questi tre è stato un po' pilotato. (Tra l'altro, mi sorprende che nessuno abbia trovato sospetto che all'inizio Fern fosse "casualmente" sempre in mezzo alle scatole). A peggiorar le cose... l'amore ci ha messo lo zampino. Fern e Achi stanno instaurando una relazione e Most si sta prendendo una bella cotta per Achi. Achi... mentirei se dicessi che lo capisco. So che ha un trauma provocato da quel tizio che ha una nuova ship e so che si impegna perché vuole avere successo, ma mentre per Most almeno si capisce che prova qualcosa, ancora per Achi non ho inquadrato il suo cuore. Lo scopriremo presto. Forse persino troppo. Siamo al secondo episodio di Wife e ne mancano tre. Temo che questa trama sia un pelo troppo articolata per lo spazio a disposizione. (Infatti, prima che iniziasse Wife, io pensavo che Fern fosse già la ragazza di Achi, che avessero già una relazione pre-Y Idol, invece no, l'ha conosciuta nell'episodio 16).
Per dare un giudizio di questi primi due episodi... non mi hanno convinto del tutto. Ci sono molte ingenuità di trama. Most e Achi hanno chimica, sarei pazza a negarlo, ma il mio gradimento per i personaggi principale è andato in discesa di storia in storia. Vedremo come proseguirà... Alla prossima!
Varie ed eventuali:
Durante Y Idol lo potevano dire che i sei ragazzi avrebbero avuto tutti un ruolo nello show nuovo. Sembrava quasi che solo due avrebbero vinto e gli altri 4 sarebbero stati mandati a casa. Per carità, i protagonisti sono solo 2, però anche fare la coppia secondaria non è un brutto trampolino di lancio. Un sacco di volte vediamo seconde ship che sono o più amate della principale, oppure i cui attori ottengono un ruolo da protagonisti in un drama successivo. Certo, Kla e Peek non hanno ottenuto il ruolo, ma sappiamo benissimo che è perché ne hanno trovato un altro da protagonisti per un altro canale (e perché Peek ormai lo staff di Y Idol lo vedeva come un ribelle incontrollabile).
Carinissimi Earth e Korn. Mi ero accorta già da Y Idol che erano passati al livello successivo, però non mi aspettavo di rivederli, né che ora avrebbero avuto una relazione segreta. (L'unica volta in cui Most e Achi hanno avuto il mio pieno rispetto è stato quando hanno allontanato Fern per proteggere il segreto di Earth e Korn).
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bloglifesthings · 2 years
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Primo giorno di lavoro. Molto bello, mi é piaciuto ... Se non fosse che nella strada di ritorno verso casa sono caduta dalla bici e non riuscivo ad alzarmi. Sono andata al pronto soccorso e ... Nulla di grave per fortuna. Solo una settimana di riposo.
Già stamattina pioveva e dovevo andare a piedi ma poi ha fatto bello e quindi sono dovuto andare con la bicicletta ... Elettrica per di più. Io e la bici elettrica non andiamo per nulla d'accordo e questo i miei genitori lo sanno ma non li fa ne caldo né freddo a quanto pare.
Per carità ho superato la mia "paura" ... Ma penso che dopo questi incidente, la paura sia molto più grande di prima.
Oltre al fatto dell'incidente, c'è mia madre.
Tornata a casa, ha no. Già in macchina, a lamentarsi del fatto che io l'abbia fatto apposta, di come io abbia rovinato la mia vita, che non sono come lei ecc... ecc...
Non l'ho fatto fatto apposta e non sono nemmeno felice di questa cosa.
La mia vita non l'ho rovinata, anzi é più bella di prima.
Non mi frega di quello che dice o pensa mia madre.
Detto quello che dovevo.
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livornopress · 2 years
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Domenica "rovinata" ai furbetti delle spiagge libere a Vada, sequestrate attrezzature balneari incustodite
Domenica "rovinata" ai furbetti delle spiagge libere a Vada, sequestrate attrezzature balneari incustodite #estate2022 #vada #guardiacostiera #ombrelloni #sdraio #lettini #sequestro #spiaggialibera #Vada
Vada (Rosignano, Livorno) 8 agosto 2022 Domenica rovinata ai furbetti delle spiagge libere. Brutta sorpresa per chi pensava di essersi assicurato per la domenica mattina il posto in prima fila al mare sulla spiaggia libera con ombrelloni, sdraio e lettini lasciati in spiaggia di notte per avere il posto in battigia la domenica mattina, anche se magari, andava al mare a mezzogiorno. Una bella…
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tiseguiro · 2 years
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Lo stesso stile di Cristo
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Luigi Maria Epicoco
La memoria mariana della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo credo che sia la chiave di lettura più bella della pagina nel Vangelo di oggi. Infatti solo Maria può illuminare il mistero della verità e della mitezza di Gesù che il passo di Isaia contenuto del Vangelo ben descrive:
“Non contenderà, né griderà, né si udrà sulle piazze la sua voce. La canna infranta non spezzerà, non spegnerà il lucignolo fumigante, finché abbia fatto trionfare la giustizia; nel suo nome spereranno le genti”.
La cosa che forse però dovremo dedurre per la nostra vita consiste nel fatto che ogni cristiano è chiamato ad assumere lo stesso stile di Cristo. Maria, ad esempio, è una perfetta discepola perché in lei troviamo le medesime caratteristiche del Figlio. L’umiltà, la mitezza, la semplicità, la rinuncia alla violenza, fosse anche soltanto quella verbale, la capacità di dire il vero senza umiliare, la carità che previene ogni domanda. Tutto il Vangelo ad esempio descrive di Maria queste stesse cose di Gesù: all’annuncio dell’angelo ascolta le parole di Gabriele lasciandosi interrogare senza prevaricare quell’annuncio con le proprie categorie, anzi si fa mettere in discussione da lui. A casa di Elisabetta si lascia voler bene dalla cugina fino a pronunciare il Magnificat. A Cana dice la verità sulla tragedia imminente di una festa rovinata e rende possibile il primo miracolo di Gesù. Serba ogni cosa nel cuore, il bene e il male che sperimenta. Non scappa nell’esperienza della Croce, e persevera con i discepoli devastati dalla Passione in attesa dello Spirito Santo. Maria ha stile! Come Gesù. È una buona indicazione per ciascuno di noi.
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labellalabestia · 4 years
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Io che c'ho un vuoto dentro, tu bella e rovinata, da quella storia che ti ha fatto male e ti ha cambiata.
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canterai · 5 years
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“Sono abituato a rialzarmi a furia di cadere.”
— Irama; Bella e rovinata
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stillhere24 · 5 years
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Tu non rovini nulla, 
tu sei la cosa più bella 
che mi sia capitata. 
E seppure fosse così, 
vieni da me e rovina quello che vuoi,
 perché io sono rovinata senza di te.
-Stillhere24
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wemarsblog · 4 years
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Tu che mi stringi forte Perché non vuoi che vada
Bella e rovinata. Irama
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