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#danielesilvestri
gbartalesi · 2 years
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Silhouette #firenze #florence #teatroverdi #teatroverdifirenze #silvestri #danielesilvestri #pieromonterisi #music #silouette #shadow #light (presso Teatro Verdi Firenze) https://www.instagram.com/p/Cl57bKUjOVu/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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agrpress-blog · 4 months
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Mobilitazione culturale a Roma per salvare Ex-Civis: artisti in prima linea Oggi, il mondo della cultura romana si ... #DanieleSilvestri #ExCivis #officinapasolini https://agrpress.it/mobilitazione-culturale-a-roma-per-salvare-ex-civis-artisti-in-prima-linea/?feed_id=3622&_unique_id=65e8a6826e89f
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attimoperfetto · 5 years
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Grazie @danielesilvestri.official per le emozioni di ieri e degli anni che hai ripercorso ieri sera a “casa tua”. #danielesilvestri #roma #music #palalottomatica #photography #originalphotographers #hipstamatic https://www.instagram.com/p/B4Hgls9IWxf/?igshid=i57fzs3csqvf
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puntoevirgola23 · 4 years
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Su quali alibi calibri la validità
Quali ali di colibrì libri nell'aria
E quali macabri crimini tragici o comici
Mi dici che c'è chi ti recriminerà
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purtropppo · 5 years
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Grufolare nel pentagramma della mia formazione. #danielesilvestri https://www.instagram.com/p/B4MREFjidwN/?igshid=56w2uie2yvt5
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darthreset-blog · 5 years
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Sanremo 2019, serate 4-5
Quante cose da dire. Ho deciso di accorpare le ultime due serate perché non credevo che un post dedicato esclusivamente alla finale sarebbe stato utile, considerando che i brani li ho ascoltati tutti diverse volte e quindi ho un’opinione ben chiara di tutti i partecipanti. Ci tenevo però a dire la mia sui duetti e sulla classifica finale, quindi: presenterò gli artisti in ordine di arrivo, darò un commento finale sul loro Festival con un breve accenno al duetto e poi vi dirò dove si piazzano nella mia classifica personale con un numero tra parentesi.
24) Nino D’Angelo e Livio Cori: il brano era sicuramente debole e l’ostacolo linguistico italiano-napoletano non ha facilitato le cose. Il duetto con i Sottotono ha leggermente migliorato le cose, donando modernità al pezzo. (23°)
23) Einar: anche questo pronosticabile, quasi annunciato. Brano spento e prevedibile, tenuto a galla da Sergio Sylvestre nella serata dei duetti. (21°)
22) Anna Tatangelo: canzone banalmente sanremese, anche se ben eseguita sul palco e che nel duetto con Syria guadagna molti punti. (22°)
21) Patty Pravo con Briga: anche qui era facile pronosticare la brutta posizione: i cantanti non hanno mai mostrato armonia o complicità e il brano era semplicemente attempato. Giovanni Caccamo nella quarta serata non ha migliorato lo scenario. (24°)
20) Negrita: credo sia banale dire che da loro ci si aspettava di più, anche se era chiaro che difficilmente sarebbero arrivati in posizioni di rilievo. Ma la loro musica è interessante, e quindi forse era lecito aspettarsi di vederli almeno nella prima metà della classifica. Bene Enrico Ruggeri la quarta serata, ma veramente ottimo Roy Paci. Il pezzo paga un’inconsistenza complessiva. (14°)
19) Nek: uscito più che sconfitto da un Festival da cui chiedeva poco e niente, destinato (come hanno detto tutti incluso me stesso) a spopolare alla radio i prossimi giorni. E’ stato un piacere ascoltare la sua canzone, personalmente parlando, anche se non condivido la scelta di rallentarla nel duetto con Neri Marcorè. (10°)
18) Federica Carta e Shade: se possibile, dopo le prime sere, sembravano destinati ad arrivare ancora più in basso. Il duetto con Cristina D’Avena sembrava non avergli fatto bene. Non saprei dire se possano dirsi soddisfatti o meno. Nelle sue interviste Shade sembrava contento, va detto. Sta crescendo come artista e a quanto pare va bene così. Brava anche Federica, mi è piaciuta, anche se mi ci è voluto un po’ per farmi apprezzare il loro brano. (11°)
17) The Zen Circus: insensato immaginare che il palco sanremese si sarebbe dimostrato adatto alla loro musica, hanno comunque ricevuto diversi complimenti sul web. Considero molto valida la loro esperienza sanremese, peccato per la serata duetti in cui la presenza di Brunori Sas, a mio parere, non ha accresciuto il valore del loro brano, di per sé coraggioso e affascinante. (5°)
16) Paola Turci: la prima parola che mi viene in mente è: “deludente”. Dopo l’ottimo brano del 2017 era lecito aspettarsi di più, ma purtroppo non è ciò che abbiamo ottenuto. Nella serata duetti, però, con Beppe Fiorello la performance è stata ottima. Tuttavia il brano era debole in partenza e quindi una sola buona esibizione non può bastare. (18°)
15) Francesco Renga: anche lui banalmente sanremese, le sue performance lo distaccano da Anna Tatangelo, la sua curiosa uscita al Dopofestival sulla bellezza delle voci maschili e femminili ha suscitato non poche perplessità. Il duetto con Bungaro non è male, migliora la canzone ma non abbastanza. (19°)
14) Motta: vincitore (discusso e discutibile) del premio come miglior duetto, ha presentato un brano che cattura dopo diversi ascolti. E’ sicuramente un artista di talento, ma personalmente sia da solo che con Nada non mi ha impressionato abbastanza. (12°)
13) Ex-Otago: circondati quasi dall’indifferenza, non mi aspettavo di trovarli qui, ma più in basso. Il loro pezzo non è brutto, ma passa inosservato, e l’intervento di Jack Savoretti non lo ha migliorato. (16°)
12) Ghemon: ci son rimasto male, ritengo che il suo fosse un pezzo valido e meritasse un piazzamento migliore. Si tratta di un incontro tra generi interessante e fresco, mi dispiace sia finito nell’ombra. La sua performance con Diodato ed i Calibro 35 è stata probabilmente una delle mie preferite di tutto il Festival. (2°)
11) Boomdabash: giudizio sospeso fino a giugno. Solo allora verificheremo il vero successo di questo brano. I Boomdabash hanno il merito di aver portato atmosfere nuove a Sanremo. Bene con Rocco Hunt e i Musici Cantori di Milano. (15°)
10) Enrico Nigiotti: molto cantautorale, molto sanremese, molto personale, anche troppo, il suo brano sembra più adatto ad essere cantato in solitudine con la propria chitarra che “di fronte” a dieci milioni di persone. Paolo Jannacci e Massimo Ottoni aggiungono qualcosa al brano, ma non molto. Ha vinto il Premio Lunezia per il valore musical-letterario del brano. (20°)
9) Achille Lauro: lo dico, lo ammetto, lo confesso: avrei preferito vederlo più in alto. Il suo è uno dei pezzi più discussi del Festival, se parli di droga, di auto, se sia una nuova “Vita spericolata”, se sia il simbolo della trasgressione delle nuove generazioni, se sia l’ingresso all’Ariston dell’onda trash che va per la maggiore qui in Italia da un anno a questa parte. Io penso che sia solo una bella canzone rock cantata da un ragazzo con personalità e che non ha paura di esporsi. L’ho davvero apprezzato, e l’esibizione fuori di testa insieme a Morgan è sul podio dei migliori momenti del Festival. (8°)
8) Arisa: molto brava e alternativa nel portare un brano così scanzonato e leggero. Ci voleva, ed è una scelta che alla fine a Sanremo paga, se non altro perché permette di sfuggire dai soliti canoni. Davvero molto bella l’esibizione con Tony Hadley. (9°)
7) Irama: sembrava potesse arrivare sul podio. Aveva grande seguito tra il pubblico, il suo brano era bello e trattava un tema importante. Bravissima Noemi nel duetto, ma dove c’era lei è mancato lui. Peccato. Comunque deve ritenersi soddisfatto, la sua canzone ha fatto breccia nel cuore di molti. (7°)
6) Daniele Silvestri: mi dispiace Daniele, non ce l’abbiamo fatta. Il suo brano, l’ho detto già, era il mio favorito: intelligente, moderno, cupo, ben eseguito. L’aggiunta di Manuel Agnelli (presente nella versione ufficiale) non sono sicuro giovi alla dinamicità e ritmicità della canzone, anche se la rende ancora più scura e dolorosa. Anche in questo caso, ottimo il riscontro di pubblico, con la speranza che ora tutti possano conoscere Rancore, che molti amanti del rap non esitano a definire il miglior esponente italiano del genere. Si è portato a casa diversi premi: Premio Sergio Bardotti per il miglior testo, Premio della Critica Mia Martini, Premio Sala Stampa Lucio Dalla. (1°)
5) Simone Cristicchi: teoricamente da questo punto in poi dovrei essere sempre insoddisfatto perché tutti gli artisti si sono piazzati meglio del mio preferito, ma non è così. Ce ne sono diversi per i quali capisco il miglior piazzamento. Cristicchi è uno di questi. La sua poesia in musica è un piacere per le orecchie e il cuore, e le sue esibizioni con gli occhi lucidi hanno commosso quasi tutti. Scegliere Ermal Meta per il duetto è stata una mossa giusta, visto che entrambi sono sembrati perfettamente a loro agio nell’interpretazione del brano. Ha vinto il Premio Giancarlo Bigazzi alla miglior composizione musicale (assegnato dall’orchestra) e il Premio Sergio Endrigo alla miglior interpretazione. (6°)
4) Loredana Bertè: tra le proteste del pubblico (giustificabili) Loredana è finita fuori dal podio. Questo non toglie che la sua carica e la sua forza siano state tra le caratteristiche che hanno contraddistinto questo Festival. Molti avrebbero voluto vederla premiata come riconoscimento alla carriera, ma lei ha detto che questi giorni sono stati bellissimi lo stesso. Lo sono stati anche per noi che l’abbiamo ascoltata, sia da sola che con Irene Grandi. (4°)
3) Il Volo: e chi l’avrebbe mai detto? Si sa che hanno un gruppo di ammiratori piuttosto specifico, ma non sembrava dovessero arrivare lontano, complice l’aver portato un brano troppo simile a quello con cui avevano vinto nel 2015. Quando è stato rivelato che erano sul podio si è diffuso il panico: erano la variabile impazzita, i preferiti di coloro che giudicano come prima cosa il “bel canto”. Non hanno vinto, l’hanno presa bene. Complimenti per il podio, grazie per aver partecipato. In questo Festival non si giocavano niente, ma sono riusciti a stabilire il loro ruolo di esponenti di spicco della musica italiana soprattutto all’estero. Decisamente interessante il duetto con Alessandro Quarta. (13°)
2) Ultimo: tempo per me di beccarmi l’odio delle appassionatissime fan del giovane romano. La sua ballata farà nascere tantissime coppie nei prossimi mesi, e in generale le sue canzoni saranno la colonna sonora di molte storie d’amore negli anni a venire. Ha fatto ciò che sa fare e lo ha indirizzato a chi sapeva lo avrebbe apprezzato. Stradominatore del televoto, dato per favorito da chiunque, dai bookmakers ai giornalisti alla gente in mezzo alla strada, neanche potevo crederci quando ho sentito che il vincitore non era lui. Non che sperassi nel suo annunciato trionfo, non faccio parte della demografica a cui si rivolge, ma è stata una sorpresa di grandi proporzioni. Il suo brano si è fatto apprezzare poco per volta, per quanto mi riguarda. Fabrizio Moro ha rischiato di buttare tutto all’aria cantando nella sua solita terribile maniera, ma il pubblico pare non essersene accorto. Sicuramente non era la mia canzone preferita, ma vederla in cima come sembrava ovvio dovesse succedere non mi avrebbe dato fastidio. Parentesi sulla conferenza stampa post-serata: sono convinto che Ultimo non volesse mancare di rispetto a Mahmood e sia stato ingenuo a cadere nella provocazione dei giornalisti che volevano chiaramente una polemica da cavalcare. Ulteriore appunto: rispetto tantissimo lui e la sua musica, ma la sua fanbase morbosa e appiccicata mi irrita, nello stesso modo in cui lo faceva quella degli One Direction qualche anno fa. Ha vinto il Premio TIMmusic (per il maggior numero di streaming, ulteriore prova che da casa preferivano lui). Direi che è arrivato il momento di considerarlo ufficialmente un artista di qualità e un nome importante della musica italiana almeno per il prossimo pugno di anni, fino a quando il cuore dei suoi sostenitori non verrà rubato da qualcun altro. (17°)
1) Mahmood: posso dirmi contento, e mi levo subito il peso di menzionare anche gli altri riconoscimenti che ha avuto: Premio Enzo Jannacci alla migliore interpretazione e Baglioni d’oro durante il Dopfestival, premio consegnato all’artista più apprezzato dagli altri partecipanti alla gara. Che dire di lui e della sua canzone? E’ probabilmente quella che guarda più avanti di tutte, ha il suono del 2019, è allineata con quelle che sono le sonorità di questo periodo. Il mix di influenze è una marcia in più, così come lo è il testo. Tra le cose migliori del Festival annovero l’orchestra che esegue i clap durante il ritornello (idea di Dardust, come rivelato in conferenza stampa), che mi ha ricordato l’edizione 2017 in cui i Professori intonavano “alé” durante “Occidentali’s Karma”. Mi è sempre piaciuta l’idea dell’orchestra che prende parte al brano in maniera alternativa dal normale accompagnamento. Quando l’hanno proclamato vincitore non ci credeva neanche lui, e probabilmente gli ci vorrà qualche giorno per capire tutto. Essere ospitato in ogni trasmissione durante la prossima settimana non lo aiuterà. La sua vittoria (merito soprattutto delle giurie, che hanno sovvertito quanto risultava dal televoto, in cui era terzo) è una buona cosa anche in prospettiva Eurovision: difficilmente avremmo potuto proporre un brano più adatto alla manifestazione continentale. Era tra i miei prediletti, ma già vederlo arrivare alla fase a tre è stato bizzarro. Sono felice per lui, ma da adesso in poi viene il difficile. “Vincitore di Sanremo” è una grossa etichetta da tenere, nel corso della carriera. Una critica che gli muovo è aver scelto Guè Pequeno nella serata dei duetti: sembrava assente e poco coinvolto durante l’esibizione. Ha vinto la modernità, ha vinto l’alternativa al classico brano da Sanremo, ha vinto la creatività. Ha vinto Mahmood. *clap clap* (3°)
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dangerofmusic · 3 years
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https://realdangerofmusic.com/2021/12/17/sulle-mie-tracce-dai-litfiba-a-ligabue-il-talento-di-simoncia-si-racconta/ #sullemietracce #simoncia #fabriziosimoncioni #adrianogasperetti #aneddoti #autobiografia #litfiba #ligabue_official #negrita #niccolofabi #gianlucagrignani #Giannanannini #danielesilvestri #latingrammy @simoncia #pieropelu #ghigorenzulli https://www.instagram.com/p/CXnLh3RKsEV/?utm_medium=tumblr
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andreaspinelli · 3 years
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"Salirò. Non so ancora bene quando ma provando e riprovando salirò. Salirò Fino a quando sarò solamente un punto lontano. " Scorri a sinistra. #danielesilvestri #tenutalenzini #concerto #stannotuttibene #festival #live #music #d300 #salirò (presso Stanno Tutti Bene Festival) https://www.instagram.com/p/CSdtxxuKhdn/?utm_medium=tumblr
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gbartalesi · 2 years
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Concert #piombino #toscana #tuscany #tenco #danielesilvestri #tencoascolta #20eventi #blu #music #piano #sunset #tramonto #sea (presso Piombino Porticciolo Di Marina) https://www.instagram.com/p/CgiQ48djU23/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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plautopseudolus · 4 years
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Cohiba #danielesilvestri (presso Bar Italia MusicLive) https://www.instagram.com/p/CEh96fCoVfW/?igshid=1x8l3yfnmv11u
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attimoperfetto · 5 years
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“Tu dormi ancora un po’”. #danielesilvestri #palalottomatica #concerto #show #music #photography #rome #roma #hipstamatic https://www.instagram.com/p/B4KFKJ9oPSV/?igshid=1af1s5syu17x1
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waldohuskerdu · 4 years
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#danielesilvestri #suonicontrovento #2020 #summer #estate #music #live #concerti #concerts #musica #italy #italia #umbria #cortigno #norcia (presso Cortigno, Umbria, Italy) https://www.instagram.com/p/CD1tk1ooYtj/?igshid=5mc8t0z5i3s0
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giovannirosignoli · 4 years
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Salirò Salirò Tra le rose di questo giardino Salirò salirò Fino a quando sarò Solamente un punto lontano. #salirò #danielesilvestri #maratea #centrodimaratea #centromaratea #vacanza #estate2020 (presso Maratea Centro Storico) https://www.instagram.com/p/CCyz4e7iMfE/?igshid=1mfdsdatcvkbe
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francescosciolti · 5 years
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@danielesilvestri.official live al @palaflorio di Bari. • • • #danielesilvestri #bari #laterrasottoipiedi #palaflorio #stagephotography #Pop #popstar #musicaitaliana #popmusic #music #rollingstoneitalia #radioitalia #livemusic #concert #liveauthentic #sottopalco #musicgram #instamusic #lindispensabile #stagephoto #musicphoto #liveconcert #bestmusicshot #canonphotography #comeandsee #concertphoto #cantautore #cantautoriitaliani www.francescosciolti.it (presso PalaFlorio) https://www.instagram.com/p/B47dVfKqQU8/?igshid=17xmrp0x0vl4m
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dangerofmusic · 3 years
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https://dangerofmusic.com/2021/02/14/addio-erriquez-da-cisco-a-silvestri-il-saluto-del-folk-italiano/ #folk #negrita #cisco #pieropelu #ghigorenzulli #Litfiba #danielesilvestri #erriqiez #bandabardò (presso Roma) https://www.instagram.com/p/CLSF1Athv7T/?igshid=1g8ln7celvs3m
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andreaspinelli · 3 years
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"La grandezza di questo paese Non è più nelle piazze, non è nelle chiese Non è Roma di marmi, fontane e potere Né Milano tradita da chi se la beve. Non è Genova o Taranto, signore del mare. Non è Napoli e questo è persino più grave. Non è più divertente tirare a campare Soprattutto non è più originale. La fortuna di questo paese Non è più degli artisti Non è delle imprese Non c'è nei discorsi di chi vado a votare Se grandezza ce n'è non si riesce a vedere Così hai voglia a cercarla tra i mille canali Sia su quelli analogici che sui digitali Ma non serve aumentare la definizione Per vedere più grande un coglione." Ora che ti rivedo, quasi tutto sembra tornato alla normalità, quasi tutto va nel giusto modo. È quel quasi che rimane in gola e blocca quel tutto. #danielesilvestri #stannotuttibene #festival #capannori #lucca #concert #live #music #d300 #nikon #piano #questopaese #tenutalenzini (presso Stanno Tutti Bene Festival) https://www.instagram.com/p/CSbCGh0qBbZ/?utm_medium=tumblr
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