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#dicembre 2019
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#UnDiscoPerLaPausaPranzo - #1349 - 14 Dicembre 2022 - Fontaines D.C. - Dogrel - 2019 
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unpoorno · 2 months
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Liya Silver,
(Kirghizistan , 25 febbraio 1999) è un'attrice pornografica e modella erotica russa.
Liya Silver, nome d'arte di Kristina Scherbinina (in russo: Кристина Щербинина), è nata in Kirghizistan , dove viveva con la madre.
Dopo il diploma di scuola superiore, si trasferisce con il padre a San Pietroburgo ( Russia ). Prima di iniziare una carriera nell'industria del porno, ha lavorato come modella erotica.
Nel maggio 2018, all'età di 19 anni, ha debuttato come attrice pornografica. Come attrice ha lavorato per studi europei e americani come Babes, Tushy , Vixen , DDF Network, 3 ​Reality Kings , VR Bangers, 4 ​Blacked , 21Sextury , Video Marc Dorcel o Private.
Nel 2018 ha registrato la sua prima scena di sesso anale per Tushy in First Anal 7 , insieme a Emily Willis , Izzy Lush e Paige Owens.
Nel settembre 2019, Liya Silver ha vinto due statuette agli XBIZ Europe 6 Awards nelle categorie Best New Star e Best Glamcore Sex Scene, insieme a Jia Lissa e Alberto Blanco, per Club VXN Vacation .
Nel 2020 ha ottenuto il riconoscimento essendo stata nominata per gli AVN 8 Awards in quattro categorie: nella neonata Artista emergente straniero dell'anno , nonché in varie produzioni europee come Miglior scena di sesso anale in una produzione straniera di Joy Ride , ​ per la migliore scena di sesso ragazzo/ragazza in una produzione straniera per Liya 4 You e per la migliore scena di sesso di gruppo lesbico in una produzione straniera per Girl Crush .
Nel Dicembre 2022 ha conquistato la copertina di FHM nel Novembre 2022 quella di Play Boy Sweden e nel Gennaio 2023 quella di Play Boy New Zeland.
Ha girato più di 190 film come attrice
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veritanascoste · 5 months
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È da dicembre 2019 che conosciamo la lista dei personaggi che hanno partecipato alle feste segrete sull'isola di Epstein, in questi giorni, dopo 3 anni di "silenzio", sono stati rivelati ulteriori dettagli, mancano ancora i nomi di altri noti personaggi che "non possono" ancora essere dichiarati ufficialmente nella lista, stiamo assistendo ad una serie televisiva o alla caduta di qualcosa di davvero grande? 🥤🤓🍿
@Awake432hz 🌬𓂀
http://t.me/Awake432hz
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generalevannacci · 6 months
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Giorgia Meloni, prima alla Camera e poi al Senato, ha accusato Giuseppe Conte di aver firmato il nuovo trattato del Mes “con il favore delle tenebre”, ovvero nascondendolo al Parlamento e agli italiani. “Ricordo – ha detto Meloni – che l’unico mandato parlamentare sulla materia del Mes, nel 2019, impegnava il governo Conte a non ratificare la modifica del trattato”. Aggiungendo poi che l’Italia ha dato con il governo Conte “il suo assenso un giorno dopo essersi dimesso, senza mandato parlamentare, senza che ne avesse il potere, senza dirlo agli italiani”. 
Al Senato, sventolando un foglio con l’autorizzazione da parte del governo Conte a firmare l’accordo, con tono alterato Meloni ha detto che “dalla storia non si esce: la propaganda si può fare ma poi rimangono i fogli a dimostrare la serietà di chi parla”.
Ma la prova della menzogna di Meloni e dell’innocenza di Conte è, paradossalmente, proprio sul foglio che la premier agita in Aula.  
“Vi ho portato un bel fax – dice Meloni ai senatori mostrando il foglio – Per il rappresentante permanente d’Italia presso l'Ue, ambasciatore Maurizio Massari.
La s.v. è autorizzata a firmare l’accordo recante modifica del trattato che istutiisce il Mes. Firmato: Luigi Di Maio’”. E quindi l’affondo della premier: “Questa firma è stata fatta un giorno dopo le dimissioni del governo Conte, quando era incaricato solamente per gli affari correnti, contro il parere del Parlamento, senza dirlo agli italiani, e con il favore delle tenebre!”.
Non è affatto così. E’ vero che Conte ha dato le dimissioni il 26 gennaio e che la riforma del Mes è stata firmata dall’Italia il giorno successivo, il 27 gennaio, ma ciò che Meloni nasconde è quando il ministro degli Esteri ha inviato il messaggio all’ambasciatore presso l’Ue.
Eppure lo si vede chiaramente, ingrandendo la foto, in testa al foglio, dove compare il numero di protocollo con la data: 2021-01-20.
Il ministro Di Maio ha cioè mandato il messaggio il 20 gennaio, alle 16:25, sei giorni prima delle dimissioni di Conte, quando il governo era nel pieno delle sue funzioni.
Ma questo Meloni non lo ha detto, appositamente per far credere che l’ordine è stato inviato il giorno della firma, il 27 gennaio, “dopo le dimissioni del governo”. 
Non è l’unica affermazione falsa della premier. Non è vero, ad esempio, che non c’è stata un’approvazione parlamentare. E’ vero che il governo Conte formalmente firmò il trattato del Mes il giorno dopo le sue dimissioni avvenute il 26 gennaio 2021: ma l’ordine è stato inviato il 20 gennaio 2021, mentre il consenso politico dell’Italia era già stato dato l’11 dicembre 2020, dopo aver ricevuto il mandato dal Parlamento il 9 dicembre. Tutto alla luce del sole, senza il favore delle tenebre.
Come dice Meloni: “La propaganda si può fare, ma poi rimangono i fogli a dimostrare la serietà di chi parla”. 
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klimt7 · 4 months
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L'amor che move il sole e l'altre stelle
[ Dante, Paradiso XXIII, v.145 ]
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Perchè dietro questa ragazza
[ Angelina Mango ]
c'è una grande STORIA
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Sanremo 2007
LAURA VALENTE & PINO MANGO
I genitori di Angelina partecipano all'edizione di Sanremo 2007 e cantano il brano "Chissà se nevica"
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Anno 2014, 8 dicembre
Pino Mango durante il concerto a Policoro ( Matera) viene colto da malore e muore.
Poche settimane prima aveva confidato alla moglie Laura: "Cosa c’è di più bello che morire mentre fai musica davanti alla gente, e cioè mentre fai la cosa che ami di più in assoluto ?"
Anno 2019
La moglie di Mango, Laura Valente, ex cantante ed ex voce dei Matia Bazar, rilascia alcune interviste in occasione della pubblicazione del cofanetto con un volume contenente diversi scritti di Pino Mango, e il disco che rende omaggio alla sua intera carriera musicale.
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L'intervista alla madre, Laura Valente [2019]
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Anno 2024
Angelina Mango dopo aver partecipato alla edizione 2022 di "Amici", partecipa al Festival 2024 e trionfa con pieno merito sbaragliando avversari molto più noti e affermati di lei (Annalisa, Loredana Bertè, Mahmood, Emma, Fiorella Mannoia).
Nella serata di venerdì 9 febbraio con una esecuzione da brividi, che ha commosso tante persone sia in tv che nel Teatro Ariston di Sanremo, Angelina tributa un omaggio molto particolare, al padre Pino, eseguendo il suo brano "Rondine", in una versione del tutto inedita e con un nuovo arrangiamento curato da lei stessa e dal fratello maggiore Filippo (1995).
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Ecco, davanti ad una famiglia così, davanti ad un rapporto di questo tipo, davanti a una Storia del genere, le parole, tutte le parole possibili si diradano, rimpiccioliscono e infine scompaiono.
Resta solo un silenzio di ammirazione e commozione.
In ciò che ci è dato scorgere, io stesso, lo ammetto, fatico a trovare le parole.
Solo l'ascolto e il silenzio hanno senso.
Davanti a certi "miracoli'", ci si sente smarriti e disarmati. La commozione sommerge ogni cosa.
Una emozione che mi fa vedere la "magia" che sa trasformare le vite delle persone. Che può illuminarle!
E poi c'è la gratitudine per questa grande emozione che arriva a mostrarci, la trama di luce che attraversa ogni tempo e ogni spazio.
Le altre riflessioni e considerazioni, fatele Voi.
Io mi tengo stretta, questa emozione.
Pino Mango soltanto pochi anni fa cantava un brano: "L'amore è invisibile"...
Io per una volta, sento di doverlo smentire.
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Se siamo attenti, se impariamo a leggere e decodificare la realtà esterna, lo vediamo e lo sentiamo perfettamente, che l'Amore è l'energia, che innerva l'intero Universo.
Pino Mango, Laura, Filippo e Angelina stessa, ci tolgono ogni dubbio e incertezza al riguardo.
No. L'amore non è invisibile.
Lo possiamo annusare, fiutare nel vento e nel tempo, dentro le persone, in tutte le epoche.
Come un profumo di buono e di pulito, come un tepore di primavera, un sapore unico.
La magia che brilla negli occhi di chi è stato toccato da questo prodigio, arriva ovunque. È qualcosa di potente. Arriva a contagiarci e a cambiare, il nostro stesso modo di guardare il mondo.
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autolesionistra · 10 months
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Breve cronistoria dei viaggi nel tempo
[Ho scritto questo raccontino agostano vagamente sci-fi per la (bella) newsletter dello scartafaccio, facendo un giretto fuori dalla mia comfort zone. Lo incollo pure qui.]
A differenza dei princìpi che li regolano, per scalfire superficialmente i quali è stato - letteralmente - necessario un Einstein, la meccanica empirica dei viaggi nel tempo è incredibilmente rozza; realizzare strumenti per sfruttarla è di relativa semplicità ed è un traguardo raggiunto cinque volte nella storia dell’umanità (se dopo la stesura di questo testo se ne aggiungessero altre il lettore tenga conto che questo numero potrebbe sia aumentare che diminuire).
Il primo essere umano a costruire una rudimentale macchina del tempo fu l’assiro Adad-Nirari, nell’810 a.C. a Tarso. Tuttavia, non ne capì il vero funzionamento e ritenne di aver creato un sistema magico per fare sparire le cose. Non avendo gli Assiri all’epoca grossi problemi di smaltimento rifiuti, fu per lo più ignorato o preso per pazzo. Nel tentativo di convincere i suoi concittadini dell’importanza della sua scoperta fece sparire un ingente quantitativo di oggetti e animali, fra cui spiccano:
- una coppetta in terracotta che si materializzò nel 1912 sotto la coltre di permafrost svedese, creando una serie di grattacapi all’archeologo Erik Sjöqvist e costandogli quasi la carriera - una pecora che fu spedita nel giurassico superiore, prontamente divorata da un allosauro che passò il resto della sua infruttuosa esistenza a cercare altre prede così gustose. La sparizione della pecora fu mal digerita (tranne che dall’allosauro): il proprietario pretese un risarcimento da Adad-Nirari che distrusse poi la sua creazione per stizza.
Per la seconda macchina del tempo toccò attendere il 1652 quando il gesuita Giuseppe Adami, di stanza al Collegio di Messina, riuscì a costrurine una nei sotterranei dell’edificio. Fu il primo a capire l’importanza del legame fra coordinate spaziali  e temporali ma per un misto di impazienza e di ostinata devozione al sistema tolemaico il suo primo esperimento finì in tragedia: tentò di mandare Agostino, il gatto del collegio, di una frazione di secondo nel futuro e se lo ritrovò materializzato nel basso ventre. I suoi confratelli attratti dalle urla lo trovarono riverso con il muso di Agostino che gli spuntava dalla schiena. Per non correre rischi lo arsero al rogo ancora agonizzante.
Quasi contemporaneamente, nel 1653, una nobile di Guangzhou di raro intelletto, Mei Zhaozhong, arrivò a scoperte analoghe. Passò dodici anni mandando di pochi istanti nel futuro sassetti del suo giardino e misurandone le apparizioni fino ad arrivare a capire con buona approssimazione la corretta correlazione fra coordinate temporali e spaziali. I suoi studi furono bruscamente interrotti da una malattia debilitante. Allo stremo delle forze decise di visitare il futuro nel poco tempo rimastole e si materializzò nel mercato del pesce di Huanan nel dicembre 2019, dove riuscì appena a guardarsi intorno prima di spirare circondata da una folla di curiosi che iniziarono ad avere sintomi febbrili qualche giorno dopo.
La quarta macchina del tempo fu costruita nel 1997 da Roberto Saluzzi, un dottorando del dipartimento di fisica e astronomia dell’università di Padova. Scoprì mentre ne stava ultimando la messa a punto che non gli sarebbe stata rinnovata la borsa di studio per l’anno successivo e considerazioni di carattere personale sopravanzarono quelle di ricerca accademica: usò la sua creazione per andare nel 1969 e gambizzare quello che sarebbe poi diventato il coordinatore dei corsi di dottorato di ricerca (evento che fu erroneamente attribuito a moventi politici); utilizzò poi la sua istruzione avvantaggiata per fare a sua volta carriera accademica. Evitò accuratamente ogni rischio di incontrare sé stesso nel timore di creare un paradosso temporale fino ad un preciso giorno del 1997, arrivato il quale tornò al suo vecchio appartamento immaginandoselo deserto con la macchina del tempo appena utilizzata. Lo trovò invece occupato da tre albanesi e si interrogò se questo andasse a conferma dell’esistenza del multiverso o del fatto che si fosse in qualche modo rintanato in un mondo di sua invenzione (dubbio per la verità che attanaglia chiunque prima o poi) e abbandonò ogni studio nel campo per darsi ai tornei di burraco.
La quinta e ultima vicenda vide come protagonista Aidana Komi, un’anziana professoressa dell’università di Tirana che dopo aver realizzato il suo dispositivo nel 2023 venne assalita da sensati timori di alterazione del continuum. Decise quindi di alimentare un’intelligenza artificiale dandole in pasto un quantitativo ingente di libri di storia e quotidiani interrogandola su quale sarebbe stato il viaggio temporale più utile per il benessere dell’umanità e imponendosi di seguire alla lettera la risposta, qualunque sarebbe stata. Il verdetto fu di recarsi a Padova nel 1996 e convincere il dottorando Roberto Saluzzi a cambiare appartamento. Aidana con qualche perplessità portò a termine il compito, approfittandone per collocare nell’appartamento rimasto sfitto un paio di cugini desiderosi di trasferirsi in Italia.
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francescosatanassi · 6 months
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L'ORSO CHE COMBATTEVA I NAZISTI
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A Forlì, lungo viale dell’Appennino, tra Ca’Ossi e San Martino in Strada, c’è ancora oggi un edificio noto come Villa Gesuita. Alla fine dell’800 il palazzo era stato acquistato dal tenore Angelo Masini, ai tempi già famoso e ricchissimo. Durante gli anni ’40, il custode della villa era Enea Barzanti che assieme alla moglie e alle figlie, Isotta e Ivana, vide diversi schieramenti occupare la villa: i tedeschi, i polacchi, i gurkha, di nuovo i polacchi e infine gli inglesi. Ivana, intervistata nel 2019, raccontò una cosa che molti hanno dimenticato: “Una mattina arrivarono i polacchi e montarono le tende nel cortile, con loro c’era un orso enorme che legarono a un albero con una catena.” Ma quell'orso non era un orso qualunque, il suo nome era Wojtek ed era a tutti gli effetti un soldato. Nel marzo del '43, mentre l’armata polacca si stava addestrando nel nord dell’Iraq per poi essere impiegata in Italia a fianco degli inglesi, due soldati incontrarono un ragazzo curdo che aveva con sé un cucciolo d’orso. Wojtek fu subito adottato dalla Compagnia diventando una specie di mascotte. I soldati gli insegnano la lotta e anche il saluto militare. Il giorno della partenza, però, ci si accorse che Wojtek non poteva salpare. Le regole di reclutamento britanniche erano chiare: soltanto i soldati potevano salire a bordo di una nave militare. Così, l’orso fu ufficialmente arruolato come soldato semplice e assegnato alla 22ª Compagnia Rifornimenti di Artiglieria. Alto ormai due metri e pesante 250 kg, Wojtek aiutò a trasportare le casse di munizioni durante diversi combattimenti, tra i quali la battaglia di Cassino, e per il suo coraggio fu promosso a caporale. Per celebrarlo, la 22° Compagnia adottò un distintivo che lo ritrae mentre trasporta un grosso proiettile. Lo stemma fu dipinto anche sui veicoli militari. Wojtek viveva con i suoi commilitoni, mangiava e dormiva con loro, masticava il tabacco e si dice amasse la birra. Assieme a lui, l’esercito polacco entrò a Predappio, a Forlì, a Brisighella e a Faenza. Dopo il conflitto, il 15 novembre 1947, il suo reparto fu smobilitato e Wojtek fu trasferito allo zoo di Edimburgo. Morì il 2 dicembre 1963, all’età di 21 anni.
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tortaconspinaciuffa · 7 months
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ieri mentre tornavo a casa sotto questo tramonto così dolce mi sono ricordata di quell’anno in cui io e la mia ormai ex migliore amica a 15 anni prendemmo il primo treno diretto a roma, il 24 dicembre 2019.
Lei si chiama francesca, ha degli occhi bellissimi e soffre di forti emicranie che la obbligano a stare a letto
fu la mia prima vera amica e perciò penso spesso a lei quando vedo cose cosí belle.
La conobbi in terza media, si mise seduta dietro di me, in seconda fila e ogni tanto, quando mi giravo a guardare mi sorrideva in modo molto buffo.
io ero una pazza alle medie, non studiavo e leggevo tantissimi libri presi dalla biblioteca durante le lezioni e ero molto antipatica, con la mia matita nera negli occhi e i miei leggings bucati.
Un giorno si mise a parlarmi di libri, a chiedermi cose e il giorno dopo mi portò un articolo di giornale di d’avenia, l’autore del libro che avevo preso in biblioteca.
L’articolo parlava del senso di infinito che ci portiamo dietro fin dall’infanzia, quegli articoli li tengo ancora con me perché lei interessandosi a me in quel modo senza che io avessi fatto niente e senza che io me lo fossi meritata in alcun modo mi fece sentire arricchita d’amore, più dolce, più morbida.
Iniziai ad uscire ogni giorno con lei e a far finta che avesse scoreggiato in giro per i negozi urlandole cose imbarazzanti mentre lei scappava, mi chiamava “a” e mi chiedeva ogni 10 minuti se io le volessi bene.
a 15 anni, in prima superiore
io e lei andammo a prendere il treno per roma e per una settimana ogni giorno uscivamo a correre per le strade di roma e litigavamo perché io volevo il sushi e lei il tiramisù.
Francesca era ed è sempre stata una persona dolce, mi chiedo spesso se le manco oppure se mi odia perché me la prendevo seriamente quando lei voleva il tiramisù e io il sushi
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gregor-samsung · 11 months
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“ Il primo dei “lupi solitari” a entrare in azione è stato il norvegese Anders Breivik: il 22 luglio 2011 ha compiuto la strage di sessantotto giovani radunati per un seminario nell'Isola di Utoya in Norvegia. Gesti come questi fanno scattare l’emulazione. Pochi mesi dopo, il 13 dicembre, c’è una strage a Firenze in pieno centro: due migranti senegalesi, Samb Modou e Diop Mor, vengono uccisi da un estremista di destra, sostenitore di Casa Pound, Gianluca Casseri, che si suicida per evitare l’arresto. Un altro “lupo solitario”, David Sonboly, un diciottenne tedesco di origine iraniana, il 22 luglio 2016 uccide nove persone nel centro commerciale Olympia di Monaco. Il 3 febbraio 2018, a Macerata un raid razzista: Luca Traini, ventottenne leghista e ammiratore di Hitler, spara dalla propria auto in corsa in alcune zone della città, ferendo sei persone, tutti africani, colpevoli di avere la pelle nera come l’assassino della povera Pamela Mastropietro. Al suo arresto fa il saluto romano. Il 13 maggio 2019, il suprematista Brenton Tarrant uccide a Christchurch in Nuova Zelanda quarantanove musulmani che pregavano in due moschee e ne ferisce altri quarantotto. Sul fucile, usato, c’era scritto il nome di Traini. Prima di compiere un tale orrendo gesto, aveva messo in rete il suo manifesto: “Il genocidio dei bianchi, causato dall'immigrazione di massa”. Il 28 settembre dello stesso anno l’americano Patrick Crusius uccide ventidue persone a El Paso (Texas), ferendone altre ventiquattro. “Difendo il mio Paese dalla sostituzione etnica e culturale portata avanti da un’invasione.” Gli stessi messaggi di odio che si ritrovano sul social di Tarrant. Pochi giorni dopo, il 9 ottobre, un attentato antisemita: Stephan Balliet, ventotto anni, estremista di destra, durante la festa ebraica dello Yom Kippur, prende d’assalto la sinagoga di Halle (Germania), dove si trovano cinquantadue fedeli. Non riuscendo a entrare, uccide a caso due passanti e un ragazzo di vent’anni in una tavola calda. Prima dell'azione aveva pubblicato un documento nel quale affermava che “la radice di tutti i problemi sono gli ebrei”. Per poi aggiungere: “Gli Stati hanno l’obiettivo di uccidere il maggior numero di anti-bianchi, meglio se ebrei”.
Sembra che, nella sola Germania, siano oltre dodicimila le persone appartenenti a gruppi neonazisti. E questi gruppi sono spesso armati. Sempre in Germania, un’altra strage di nove stranieri è avvenuta a Hanau il 20 febbraio 2020. Morto anche il “lupo solitario” che aveva scritto: “Alcuni popoli che non si riescono a espellere dalla Germania vanno sterminati”. Nel solo 2020 sono stati sciolti tre gruppi neofascisti pronti alla lotta armata. Ritornando nel nostro Paese, vorrei sottolineare l’arresto il 22 gennaio 2021 di Andrea Cavalleri, un ventiduenne di Savona. Voleva imitare Anders Breivik e Brenton Tarrant, mosso da un’ideologia suprematista. Contava di realizzare stragi tramite il suo gruppo il “Nuovo Ordine sociale” che propagandava sul canale Telegram “Sole Nero”. È accusato di associazione con finalità di terrorismo, di incoraggiare a compiere massacri nelle scuole. “Io una strage la faccio davvero. L’unica cosa da fare è morire combattendo. Ho le armi. Farò Traini 2.0.” Oltre agli ebrei, il giovane savonese aveva preso di mira anche le donne. “Gli ebrei sono il male primo da eliminare.” In quel giorno saranno dodici le perquisizioni nei confronti di persone legate al giovane ventiduenne, nelle città di Genova, Torino, Cagliari, Forlì, Cesena, Palermo, Perugia, Bologna e Cuneo. Questa è la chiara manifestazione di quanto sia esteso il fenomeno dell'estrema destra e del suprematismo bianco anche nel nostro Paese. “
Alex Zanotelli, Lettera alla tribù bianca, Feltrinelli (collana Serie Bianca); prima edizione marzo 2022. [Libro elettronico]
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140eoltre · 11 months
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"− Dal punto di vista della vita privata? Io ho deciso di vivere come figlia, non ho mai pensato di avere un'altra famiglia. Questo come donna mi ha reso più libera di impiegare tempo e tenacia per ciò che volevo fare. Mi stava a cuore l'amore inteso come conquista, il piacere di piacere. Come con il pubblico: piacevo agli spettatori, conquistavo gli uomini. − Una volta conquistati non le interessavano più? Purtroppo questo era un mio difetto. È una cosa che oggi non farei, mettere via tutti quegli uomini che ho messo via. Probabilmente anche il marito serve, col tempo diventa un compagno, un complice, una persona di fiducia. Questo io non ce l'ho perché non ho mai voluto sposarmi. Ho una struttura da dongiovanna. E me ne sono pentita, di mariti se ne sono proposti diversi e io ero fuggitiva, ma è stato sbagliato perché adesso mi farebbe piacere. − Ha tanti amici? Sì, ma non è proprio lo stesso. Da piccola volevo scrivere i nomi di tutti quelli che avevo conquistato, era una lunga fila. E si è allungata per tanti anni. Finché il mio ultimo compagno, molto più giovane di me, è morto in un incidente d'auto. Da allora penso: potrei fare un elenco di tutti gli amici e le amiche che ho. Sono elenchi allegri. Io sono innamorata dell'amore. − Non rimpiange la mancanza di figli? No, non avevo nessun interesse per i figli. Pensavo solo al mio nome e all'amore, che è un grande antidoto contro la morte. E anche se adesso non ho un innamorato, penso che potrei averlo benissimo nonostante io sia grande. Mi servirebbe, contro la malattia, la morte. − La morte le fa paura? Non riesco ad accettarla, perché amo molto la vita. Prima di andare via, spero di trovare un modo per godermi tutto il tempo che sto qua, in maniera piena. − Diceva che si è sempre sentita «diversa»: fin da bambina? Abbastanza. Credo di essere una persona un po' originale, ho dentro una forza canterina. Questo, unito a una visione tragica, fa di me una persona singolare. Poi, siccome non sono andata a scuola e ho sempre vissuto di fantasia, è facile che nel bisogno io chieda aiuto a me stess a anziché ai libri. − Se non andava a scuola, non aveva compagni. Si sentiva sola? Sì. Da una parte vedevo i ragazzi che andavano a scuola e pensavo: poveretti devo alzarsi, prendere paura del maestro... sa, io temevo molto i rimproveri. Dall'altra avevo molto tempo a disposizione, le ore diventavano lunghe, anche quando stavo a lavorare in sartoria. Questo procedeva di pari passo con i traumi: portare la mamma (che era bipolare, ndr) al manicomio, vedere mio padre criticato. Ma io li ho affrontati anche con aria canterina, e non ho mai voluto abbandonare i miei genitori.
PIERA DEGLI ESPOSTI intervistata da Marina Cappa per Vanity Fair n. 48 del 4 dicembre 2019
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paoloxl · 8 months
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"Torture" nel carcere di Porto Azzurro, il racconto dei testimoni - Osservatorio Repressione
violenze e torture della “squadretta dell’agente Padre Pio”
di Manuela D’Alessandro
La “squadretta dell’agente Padre Pio”, le carte dell’indagine per la quale la Procura ha chiesto l’archiviazione. Ma il Garante nazionale dei detenuti si è opposto. Procura di Livorno e investigatori spaccati sull’interpretazione di presunti gravi abusi denunciati da detenuti nel carcere di Porto Azzurro all’isola d’Elba.
Da una parte c’è un’informativa di 130 pagine del Nucleo Investigativo dei carabinieri di Livorno e del Nucleo Investigativo della polizia penitenziaria di Roma che, sulla base dei racconti “talora convergenti” di diversi reclusi, racconta di “violenze sfociate nella maggior parte dei casi in veri e propri atti di tortura” sui reclusi da parte di una “squadretta” di agenti.
Dall’altra la valutazione dei pm Sabrina Carmazzi e Massimo Mannucci che chiedono l’archiviazione perché ritengono che “gli elementi acquisiti non appaiono consentire una ragionevole previsione di condanna” per gli indagati. Il 4 ottobre si sarebbe dovuta svolgere un’udienza davanti al gip per decidere se far calare il sipario oppure riaprire la vicenda, come chiedono l’avvocato di una delle presunte vittime degli abusi e il Garante Nazionale dei Detenuti. L’appuntamento in aula è stato però rinviato per un legittimo impedimento al 15 dicembre.
L’Agi ha avuto accesso a entrambi i documenti, quello degli investigatori e quello della Procura che sembrano arrivare a conclusioni diverse. Tra i reati ipotizzati per gli agenti, a vario titolo, ci sono quelli di tortura, stato di incapacità procurato mediante violenza, omessa denuncia di reato da parte di pubblico ufficiale, depistaggio e per i reclusi danneggiamento causato da incendio e resistenza a pubblico ufficiale. Nell’informativa si ipotizza che la “politica perseguita a tutti costi dal direttore della casa di reclusione sarebbe stata quella di tollerare trattamenti penitenziari non conformi a umanità e dignità” per “tutelare l’immagine dell’isola” nelle attività del carcere anche allo scopo di ottenere fondi europei e ministeriali per un progetto a Pianosa, distaccamento del carcere di Porto Azzurro, finalizzato al reinserimento dei detenuti. “Le attività esperite nei riguardi degli indagati – scrive chi ha condotto gli accertamenti – hanno permesso di cristallizzare le direttrici investigative concorrenti alla vicenda delle torture”.
L’inchiesta comincia da una serie di esposti presentati nel 2019 dal detenuto B.F. che riferisce “di essere stato denudato, ammanettato e picchiato da alcuni agenti come forma di rappresaglia dopo che aveva fatto ricorso per denunciare altre angherie”. Questa pista investigativa “si è andata maggiormente delineando con l’attività istruttoria fatta da questo Comando” fino a “disvelare l’esistenza di altri detenuti che avevano subito violenze nel carcere di Porto Azzurro e che avevano potuto denunciare i fatti solamente all’indomani del loro trasferimento in altri istituti o rivolgendosi a organi di polizia esterni al carcere”. Non sempre, viene precisato, “il ricordo di alcuni collima con la denuncia dei diretti interessati”.
Alcuni raccontano di una “squadretta” agli ordini dell’ispettore Pietro Duca che avrebbe pestato i reclusi nella “galleria”. “Mi ricordo che un marocchino – mette a verbale un testimone – fu portato fuori dalla cella e a dorso nudo fu strattonato e che noi vedevamo dalle nostre celle che lui andava verso la galleria e mentre usciva dal reparto sentivamo dei sonori schiaffi. La galleria è il corridoio che trovi uscendo al reparto dove ci sono gli uffici, dove c’è l’ufficio dell’ispettore capo Pietro Duca”. Ci sono anche altre persone sentite che riportano episodi analoghi. “L’ispettore è entrato in cella e lo ha picchiato, l’ha buttato contro un muro”. “Padre Pio, così veniva chiamato per via della barbetta e che faceva parte della squadra, ha partecipato a un’aggressione in cui un suo collega ha ricevuto un calcio da un marocchino. Lui e tanti altri sono andati sopra a prendersi questi detenuti tant’è vero che poi c’erano i muri sporchi di sangue, hanno dovuto chiamare il lavorante a pulire”. “Sono stato denudato, picchiato da una ventina di agenti e buttato a terra come uno straccio ammanettato”. “Una volta dopo essermi ubriacato in cella mi sono svegliato l’indomani in una cella liscia nudo a terra con accanto il mio vomito, con un occhio gonfio e il labbro spaccato”.
Agli atti c’è una conversazione tra Duca e il direttore del carcere, Francesco D’Anselmo, in cui parlano delle indagini sulla situazione a Porto Azzurro. Duca afferma: “Evidentemente… le denunce che hanno presentato i detenuti nel corso degli anni; addirittura un appuntato donna dei carabinieri ha detto: ‘Questi di Porto Azzurro la devono smettere’!”.
C’è un’ambientale che dimostrerebbe l’”insabbiamento”, secondo chi ha scritto l’informativa. “La commissaria Perrini informa D’Anselmo di avere appreso dall’ispettore Lo Noce che effettivamente avrebbero percosso C. in una circostanza in cui era ubriaco. Rivelazione che si sposa perfettamente col contenuto delle dichiarazioni di Z. e che evidenzia l’ennesima azione di insabbiamento laddove D’Anselmo, pur deprecando il ricorso a questi metodi (‘Io sono contrario, è contro la mia coscienza”), lascia tuttavia agli agenti la facoltà di difendersi quando forniranno la loro versione ‘la loro parola contro quella lì’”. Nell’informativa si parla dell’”estrema chiarezza con cui la Commissaria Perrini espone al direttore D’Anselmo le informazioni ricevute direttamente dall’ispettore Lo Noce circa le violenze inferte ‘con soddisfazione’ ai detenuti. Perrini: “Su cosa stanno indagando…D’Anselmo: “Sulla squadretta…”. Perrini: “Gliele hanno date…”. D’Anselmo: “Ah, veramente?”. Perrini: “Gli ho detto: ma gliele avete date almeno? Ma avete dato una lisciata?”. Ha risposto: “Sì, e ci siamo tolti la soddisfazione”.
L’altra parte dell’indagine riguarda la situazione “fuori controllo” a Pianosa. Dopo una richiesta di chiarimenti sull’”anarchia” che regnerebbe a Pianosa e le perquisizioni che confermano l’ipotesi, “la reazione di D’Anselmo è a dir poco funambolesca per quel tentativo sempre ricorrente di coprire le proprie omissioni”.
Il 22 gennaio 2021 “D’Anselmo invia al magistrato di sorveglianza la relazione sull’episodio di violenza patito da un detenuto ma per tutelare Duca non la invia in Procura” e, come risulta da un’intercettazione, “semmai gliela chiedessero la farebbe sparire”. Al direttore e al Comandante sono “addebitati anni di omissioni e violazioni” e una gestione della cosa pubblica “in base alle loro necessità” come l’indicazione impartita da D’Anselmo a un sostituto commissario “di far risultare che tutti i viaggi con la motovedetta navale risultassero per fini istituzionali”.
Perché per la Procura non si può parlare di torture – Nella richiesta di archiviazione, i pm premettono che per valutare i fatti “non si può prescindere dal tenere in debito conto quel peculiare contesto ambientale in cui si alternano coazione e desiderio di libertà in cui i detenuti si trovano in ambivalenti condizioni sia di soggezione che di rivalsa psicologica nei confronti di chi si occupa della loro custodia”. Dalle intercettazioni emerge “una propensione verso metodi risoluti nei confronti dei detenuti che venivano messi in riga in caso di comportamenti scorretti nonché l’esistenza di un numero ristretto di agenti che avrebbero agito con la forza”.
Secondo i pm “il ricordo di alcuni testimoni non sempre collima con le denunce perché in alcuni casi i detenuti non hanno confermato di essere vittime di violenza e in altri hanno fornito una versione diversa e in altri casi ancora le violenze non sono state confermate dai detenuti presenti”. Il loro punto di vista è che non c’è il reato di tortura “perché si tratta di episodi tendenzialmente isolati che non risultano trascesi in comportamenti inumani e degradanti per la dignità dei detenuti (gli episodi di denudamento sono spiegati con la prassi della necessità di evitare autolesionismi) che potrebbero integrare reati perseguibili a querela spesso posti in essere a seguito di intemperanze, provocazioni o altre condotte illecite degli stessi detenuti, molti dei quali risultano indagati”. Sulla mancata trasmissione della relazione dell’educatrice da parte di D’Anselmo “probabilmente ha considerato il denunciante un mitomane, come da lui stesso dichiarato nelle intercettazioni”.
da Agi
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othmanibnaffan · 1 year
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Zainab al-Khalidi (1 marzo 1989) è una cuoca presso il ristorante Halal Stockholm mentre in precedenza era un'insegnante presso l'università di Stoccolma, un'insegnante presso l'università di Falluja una venditrice per la bibita aranciata Mirinda,cameriera presso il ristorante halal Griled Grand Turkish Restaurant, lavoratrice per Pepsi Arabia e militante per Free Syrian Army di nazionalità saudita, è sorella minore di Umar al-Khalidi e discendente del guerriero Khalid Ibn al-Walid.
È attualmente divorziata
Breve biografia
Zainab al-Khalidi nasce l'1 marzo 1989 mentre suo fratello maggiore Umar al-Khalidi nacque il 20 aprile 1986 da una famiglia saudita a Riyadh in Arabia Saudita.
Nel 2019, Zainab iniziò a lavorare presso Pepsi Arabia quando le condizioni lavorative per le donne hanno iniziato a migliorare e rimase in stretto contatto con suo fratello maggiore Umar al-Khalidi che la protegge.
Nel 2022, Zainab dall'emiro dell'Arabia Saudita viene proposta come moglie per l'ex califfo Ibrahim al-Badri che era allora nel centro riabilitativo saudita per ex jihadisti Mohammed Bin Naif Counseling and care center ma venne rifiutata di essere sposata perché voleva conoscerla prima meglio.
Il 30 ottobre, viene inviata ad Idlib in Siria in Free Syrian Army come militante e sposò Ibrahim al-Badri tramite l'imam saudita di origini irachene Mohammed al-Iraqi.
Il 12 novembre, Zainab si trasferisce a Samail in Oman insieme a suo marito Ibrahim al-Badri dove inizia a lavorare come cameriera presso il ristorante halal Griled Grand Turkish Restaurant.
Il 17 novembre, Zainab si trasferisce insieme a suo marito Ibrahim a New York dove inizia a lavorare come venditrice per la bibita aranciata Mirinda.
L'1 dicembre, Zainab si trasferisce a Falluja in Iraq insieme a suo marito Ibrahim al-Badri dove inizia a lavorare come insegnante presso l'università di Falluja.
Il 24 dicembre, Zainab si trasferisce a Stoccolma in Svezia insieme a suo marito Ibrahim al-Badri.
Il 4 gennaio, Zainab si fece l'estetica femminile dipingendonsi i capelli biondi e indossando le lenti di contatto azzurri soltanto durante il lavoro e quando esce con il marito.
Il 24 gennaio, Zainab cessa di indossare le lenti a contatto e ritorna ad essere mora, nello stesso periodo rimane incinta di suo marito Ibrahim ma quest'ultimo diventa più geloso e possessivo di prima perché teme che lo tradirà con Felix Foster sebbene i suoi sospetti non hanno prove.
Il 30 gennaio, Zainab tentò di chiamare la polizia svedese per denunciare gli abusi di suo marito Ibrahim al-Badri ma quest'ultimo le sequestra il telefono antico che lo buttò anche nella spazzatura ed infine viene segretata in una stanza di isolamento continuando a vivere nella tristezza,nervosismo e terrore.
Il 26 febbraio, Zainab riuscì a denunciare suo marito Ibrahim per violenza domestica in una caserma di polizia svedese che portò al suo arresto.
Il 28 febbraio, Zainab riuscì a divorziare da suo marito Ibrahim che da detenuto accettò di firmare la carta del divorzio, lasciò il suo lavoro di insegnante e iniziò a lavorare presso il ristorante "Halal Stockholm".
Il 3 marzo, Zainab incontra e fece conoscenza con il militare ucraino residente a Stoccolma, Saif Kadyrov il quale gli fa un pò di compagnia nonostante il trauma di essere stata abusata dal suo ex marito abusivo Ibrahim al-Badri.
Personalità:
Pesci con ascendentein Scorpione è una personalità enigmatica, difficile da conoscere. Il suo umore è molto fluttuante.
Adesso è gentile, un minuto dopo freddo come il ghiaccio. Tuttavia, è socievole e conquista facilmente le persone.
Cerca di essere ammirato dagli altri. Poiché è così chiuso e difficile da conoscere, può essere più ruvido e sembrare più freddo di quello che è in realtà, nascondendo emozioni profonde sotto una copertura indisturbata.
Molto intuitivo, può avere doni paranormali o una sensibilità extra psichica
Chiunque sia nato con un ascendente Scorpione è una persona misteriosa, che di solito gli altri hanno difficoltà a capire.
A prima vista, è freddo, riservato e sembra passare inosservato. Tuttavia, quando le persone acquisiscono la loro fiducia, diventano sempre più affettuose, affabili, mostrandosi persino estroverse se si sentono in un ambiente accogliente.
Quando si innamora è intenso, dominante e possessivo, ma anche molto fedele. Le relazioni intime non sono solo necessarie ma vitali: quando incontra qualcuno di cui si fida abbastanza da donarsi, diventa un amante meraviglioso.
L’amore per i bambini è una delle cose più importanti della sua vita e per loro è capace di tutto. Professionalmente, apprezzerà i lavori che  consentono di approfondire la ricerca e il potere della leadership.
Gli piacciono le professioni che permettono loro di analizzare a fondo e in cui possono mostrare le loro abilità. Come dipendenti, sono persone molto intuitive e si sforzano di fare tutto il lavoro che gli viene chiesto di fare, ma a loro piace farlo a modo loro, per dargli un tocco personale.
Non amano però essere disturbati mentre fanno il loro lavoro, né ricevere ordini.
Tribù:
-al-Khalidi (discendenti del guerriero Khalid Ibn al-Walid)
-Quraysh (tribù discendente di Ismaele e nota per i califfato islamici)
Relazione con il marito:
Rapporto misogino che ha portato alla segregazione,violenza fisica e verbale,sottomessa con niente libertà,sogni e passioni, ridotta solo alla schiavitù e vive con tristezza e depressione tutti giorni.
Sin dal primo giorno che ha incontrato Ibrahim,Zainab era stata ingannata e fu separata dalla sua famiglia che vive ancora in Arabia Saudita e suo fratello Umar al-Khalidi l'aveva tradita ignorando intenazionalmente che sapeva già che Ibrahim è un criminale.
Zainab è stata abusata sessualmente più volte da suo marito Ibrahim e minacciata più volte da quest'ultimo se provava a scappare.
Parenti:
Abu Bakr al-Khalidi (padre)
Asma al-Hashimi (madre)
Ibrahim al-Badri (marito)
Aisha al-Khalidi (sorella, 1981)
Asma al-Khalidi (sorella,1983)
Umar al-Khalidi (fratello,1986)
Muhammad al-Khalidi (fratello,1992)
Abd al-Rahman al-Khalidi (fratello,1994)
Abdullah al-Khalidi (fratello,1996)
Othman al-Hashimi (cognato, cugino materno e marito di Aisha)
Alì al-Hashimi (cognato, cugino materno e marito di Asma)
Aafia al-Hashimi (cognata,cugina materna e moglie di Muhammad)
Fatima al-Hashimi (cognata,cugina materna e moglie di Abd al-Rahman)
Khadjia al-Hashimi (nipote,cugina di Il grado e figlia di Aisha al-Khalidi e Othman al-Hashimi)
Qasim al-Hashimi (nipote,cugino di Il grado e figlio di Aisha al-Khalidi e Othman al-Hashimi)
Safiyya al-Hashimi (nipote,cugina di Il grado e figlia di Asma al-Khalidi e Alì al-Hashimi)
Umm al-Hashimi (nipote,cugina di Il grado e figlia di Asma al-Khalidi e Alì al-Hashimi)
Raghad al-Hashimi (nipote, cugina di Il grado e figlia di Asma al-Khalidi e Alì al-Hashimi)
Jafar al-Khalidi (nipote, cugino di II grado e figlio di Muhammad al-Khalidi e Aafia al-Hashimi)
Husam al-Khalidi (nipote, cugino di II grado e figlio di Muhammad al-Khalidi e Aafia al-Hashimi)
Walid al-Khalidi (nipote, cugino di II grado e figlio di Abd al-Rahman al-Khalidi e Fatima al-Hashimi)
Hassan al-Khalidi (nipote, cugino di II grado e figlio di Abd al-Rahman al-Khalidi e Fatima al-Hashimi)
Prestavolti:
-Emeraude Toubia
-Helena Mattsson
-July Namir
-Amanda Seyfried
-Inbar Lavi (pv attuale)
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toscanoirriverente · 5 months
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L'incredibile storia del pastore sardo condannato all'ergastolo per tre omicidi a causa di testimonianze influenzate dai poliziotti. L'avvocato Trogu racconta cosa ha portato all'apertura del processo di revisione e alla sua liberazione
Trentadue anni in carcere da innocente. Il prossimo 19 dicembre, salvo sorprese, gli italiani verranno a conoscenza del più grave errore giudiziario della storia del nostro paese. Protagonista, suo malgrado, è Beniamino Zuncheddu, ex allevatore di Burcei (Cagliari) di 58 anni, di cui 32 trascorsi in carcere a causa di una condanna definitiva all’ergastolo per la cosiddetta “strage del Sinnai”: un triplice omicidio avvenuto l’8 gennaio del 1991, quando sulle montagne di Sinnai furono uccisi tre pastori e una quarta persona rimase gravemente ferita.
Inizialmente le indagini non portarono a nessun risultato. L’unico superstite e testimone oculare, Luigi Pinna, riferì agli inquirenti di non aver potuto riconoscere colui che aveva sparato perché aveva una calza da donna sul volto ed era notte. Un pastore della zona disse invece di aver saputo di minacce da parte di Zuncheddu nei confronti di uno degli allevatori uccisi, ma di non aver mai assistito a queste. Tutto cambiò nel giro di un mese e mezzo. “Il cambio di versione di entrambi i soggetti avvenne a seguito dell’opera di convincimento da parte di un poliziotto”, racconta al Foglio l’avvocato Mauro Trogu, che nel 2016 ha preso in carico la difesa di Zuncheddu portando all’apertura di un processo di revisione. “Nel febbraio del 1991 – racconta – entrambi i soggetti cambiarono improvvisamente versione, dicendo a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro di aver visto in faccia chi aveva minacciato uno degli allevatori uccisi e chi aveva sparato: Beniamino Zuncheddu”. Zuncheddu fu condannato all’ergastolo. Ha trascorso gli ultimi 32 anni nelle carceri sarde di Badu ’e Carros, Buoncammino e Uta. 
Il destino del pastore sardo sembrava ormai segnato, fino a quando nel 2019 l’avvocato Trogu, attraverso le sue indagini difensive, è riuscito a convincere l’allora procuratrice generale di Cagliari, Francesca Nanni, ad aprire un processo di revisione per esaminare le nuove prove a sostegno dell’innocenza di Zuncheddu. “Nell’estate del 2019 la dottoressa Nanni giunse alla conclusione che gli omicidi erano collegati a un sequestro di persona che si era consumato in quella zona nello stesso periodo – spiega Trogu –. C’erano delle strane coincidenze spazio-temporali tra i due delitti. Questi elementi, per esempio il fatto che gli autori della strage apparivano essere più di uno, sarebbero risultati molto utili nel processo a carico di Beniamino, ma non vennero mai presi in considerazione”. 
Riaperto il caso, la procura autorizzò nuove intercettazioni ambientali nei confronti del superstite Luigi Pinna dalle quali emersero ammissioni e anche parziali pentimenti sull’accusa rivolta oltre trent’anni prima nei confronti di Zuncheddu. L’ammissione definitiva, tuttavia, è giunta lo scorso 14 novembre nell’udienza del processo di revisione. Pinna ha infatti riferito che all’epoca un poliziotto, Mario Uda, gli mostrò una foto di Zuncheddu prima di essere interrogato dal magistrato. “E’ lui il colpevole”, disse il poliziotto a Pinna, indirizzando le indagini. Pinna accusò così proprio Zuncheddu. 
Queste testimonianze hanno indotto la corte d’appello di Roma, dove si sta tenendo il processo di revisione, a concedere dieci giorni fa a Zuncheddu la sospensione provvisoria dell’esecuzione della pena. Dopo 32 anni di carcere, il pastore sardo è tornato in libertà, in attesa che il 19 dicembre i giudici mettano definitivamente la parola fine sulla sua incredibile vicenda giudiziaria.   
“Dopo la scarcerazione ho trovato Zuncheddu felice come non lo avevo mai visto”, rivela Trogu. “Le dico la verità. Tra luglio e agosto di quest’anno ho avuto molta paura per le sorti di quest’uomo, perché ha avuto un crollo psicologico preoccupante. In quel momento ho interessato la garante dei detenuti della Sardegna, Irene Testa, anche perché far muovere il servizio sanitario in carcere non è mai facile. Ha vissuto dei mesi di grande pesantezza. Con la scarcerazione c’è stato un ribaltamento. Ora quando lo chiamo ride per un nonnulla, è proprio felice”. 
Trogu si dice “molto contento di vedere Beniamino così”, ma non si sente un eroe, anzi: “Continuo ad avere il rimorso di non essere riuscito a fargli ottenere la libertà prima. Ho chiesto la scarcerazione dal novembre 2020 e sento che gli sono stati rubati altri tre anni di libertà senza motivo”. 
Trogu aspetta comunque fiducioso la sentenza del 19 dicembre. Nell’ordinanza con cui hanno concesso la sospensione provvisoria dell’esecuzione della pena, i giudici hanno infatti scritto che sono ormai “realtà processualmente accertata” sia “il fatto storico dell’avere” il poliziotto “segretamente mostrato a Pinna la fotografia di Zuncheddu”, sia “l’aspetto dell’avere indotto Pinna a sostenere che quello era lo sparatore da lui visto in viso e a tacere che aveva già visto quella fotografia”. Insomma, i presupposti per vedere confermata la caduta delle accuse contro Zuncheddu ci sono tutti.
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arcobalengo · 11 months
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LA CINA CI SCRIVE
Non capita tutti i giorni che il Global Times – l’organo di stampa del governo cinese – dedichi un articolo in homepage all’Italia. E purtoppo il titolo era tutt’altro che incoraggiante:
“Non permettete che l’abbandono del BRI possa diventare per l’Italia un motivo di pentimento” . (BRI sta per “Belt and Road Initiative”, cioè l’accordo commerciale italo-cinese, da noi soprannominato “Via della seta”).
L’articolo cinese critica le recenti dichiarazioni del ministro Crosetto, che si è detto contrario all’accordo in un’intervista al Corriere della Sera. Come scrive Giorgio Bianchi : “Non si e' fatta attendere la risposta cinese alle dichiarazioni offensive fatte da Crosetto nell'intervista al Corriere. Il Ministro della Difesa, avventurandosi in un campo che non conosce e non gli compete, quello dell'economia e del commercio, aveva definito l'adesione dell'Italia alla Via della Seta una decisione "improvvisata e scellerata" e aveva snocciolato una serie di falsita' sulla mancanza di benefici per l'Italia.”
Nell’articolo, il Global Times smentisce apertamente i dati dichiarati da Crosetto:
“Crosetto ha affermato che la BRI ha moltiplicato le esportazioni cinesi verso l'Italia, ma non ha avuto lo stesso effetto sulle esportazioni italiane verso la Cina. Ma in realtà, per più di quattro anni, il volume degli scambi bilaterali tra Cina e Italia ha ripetutamente raggiunto nuovi massimi. Dal 2019 al 2022 è aumentato di quasi il 42% in controtendenza. L'anno scorso ha raggiunto quasi 78 miliardi di dollari. Dal 2019 al 2021 le esportazioni italiane verso la Cina sono aumentate del 42%. Nei primi cinque mesi di quest'anno, le esportazioni italiane verso la Cina sono aumentate significativamente del 58%. Queste cifre riflettono inconfutabilmente il forte effetto della BRI, che non è affatto quello che ha detto Crosetto.”
Dopodichè il Global Times va dritto al punto, ovvero la situazione di sudditanza dell’Italia rispetto agli USA:
“Anche la tempistica della retorica di Crosetto è dubbia, e dietro ovviamente ci sono gli Stati Uniti. … Dopo l'incontro con il presidente Usa Joe Biden, la Meloni ha detto che il governo italiano prenderà una decisione sulla Bri entro dicembre, sottolineando di "mantenere aperto un dialogo costruttivo con Pechino" e rivelando la volontà di visitare la Cina. Ciò riflette anche l'attuale dilemma dell'Italia: vuole il riconoscimento politico di Washington, ma non è disposta a rinunciare alla cooperazione economica con la Cina, e non vuole sceglierne solo una. È chiaro chi è responsabile della difficile situazione attuale dell'Italia. Da quando l’Italia ha deciso di aderire alla BRI, nel 2019, gli Stati Uniti hanno esercitato una forte pressione su di essa e hanno quasi etichettato l'Italia come un "traditore dell'Occidente". A quel tempo, il New York Times descrisse addirittura l'Italia come un "cavallo di Troia" del mondo occidentale, "che consente all'espansione economica - e potenzialmente militare e politica - della Cina di raggiungere il cuore dell'Europa". Dopo il cambio di governo italiano, Washington ha visto un'opportunità e ha intensificato le pressioni su di essa. Poco prima della visita di Meloni negli Stati Uniti, John Kirby, direttore delle comunicazioni strategiche del Consiglio di sicurezza nazionale, ha pubblicamente "istruito" l'Italia sulla "mancanza di ricompensa per le partnership economiche con la Cina" e ha detto che "abbiamo creato un'alternativa".
Il Global Times conclude dandoci dei “suggerimenti amichevoli”:
“Essendo l'unico paese del G7 che ha firmato il Memorandum sulla BRI, la priorità dell'Italia nelle relazioni estere della Cina e lo stato delle relazioni Cina-Italia nelle relazioni Cina-UE sono stati notevolmente migliorati, con molti effetti positivi diretti e indiretti. Inoltre pone l'Italia in una posizione unica e vantaggiosa per collegare l'Oriente e l'Occidente. Se guardiamo solo da un punto di vista pragmatico e puramente dagli interessi nazionali dell'Italia, l'adesione alla BRI è senza dubbio vantaggiosa. Ma se si mescola con la geopolitica e la pressione e la coercizione degli Stati Uniti, le cose si complicheranno. Ci auguriamo che l'Italia possa prendere una decisione razionale senza interferenze esterne. Questo è il momento di mettere alla prova la saggezza politica e l'autonomia diplomatica dell'Italia.”
Parole sante. Ma di quale “saggezza politica e autonomia diplomatica” stiamo parlando?
Massimo Mazzucco
https://www.globaltimes.cn/page/202308/1295423.shtml
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lisia81 · 6 months
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Quiz 2023
Primo quiz per me: 55 drama più 3 droppati. All'attivo 1 Taiwanese, 2 thailandesi, 4 giapponesi, 10 koreani, 38 cinesi.
1) Il drama più bello che hai visto.
Faccio una premessa. Penso che la mia insana passione per Lighter&Princess sia oramai conosciuta in tutti i luoghi e in tutti i laghi. L'ho visto per la prima volta a Novembre - Dicembre 2022. Quest'anno l'ho rewatchato 3 volte. Ma prenderlo in considerazione mi sballerebbe il quiz. Per cui ho deciso di non considerare i drammi che ho rivisto.
La risposta a questa domanda è, a questo punto, scontata e facilissima. The Untamed. Credo che lo sconvolgimento, il malessere e il senso di abbandono che mi ha creato questa serie sia unico. Ha dei difetti innegabili alcune scenografie interne fanno rabbrividire e ancora mi chiedo perchè si siano inventati sta storia del metallo Yin CHE NELLA NOVEL NON ESISTE, ma, sostenuto anche da una trama complessa e intrigante, ci si può passare sopra con un carro armato. Il sorriso di Wei Wuxian quando si guarda con Lan Wangji è qualcosa di unico. E' bellezza. E' amore. Quello vero. Vieni catturato in un mondo. Il mondo della novel, il mondo dell'anime, il mondo di Xiao Zhan e Wang Yibo. E' un enorme calderone che risucchia dal 2019, continua ad essere alimentato e che continuerà a risucchiare e a far sognare. Mi chiedo ancora perchè Netflix si sia fatta il terribile autogol di non trasmetterlo in ogni paese in cui ha una piattaforma. Sono folli.
2) La storia d'amore che ti ha conquistato di più
Meet Yourself. La storia d'amore tra Hong Dou e Zhi Yao non è l'elemento centrale del drama. Il punto focale di questo storia è il vivere una vita felice, rilassata, godersela e cercare di realizzarsi anche cadendo. E' l'ammirare un paesaggio, un cibo, un momento tutto per se. Insomma respirare e fermarsi per essere felice di chi e di ciò che ci circonda. In questa comprensione del senso della vita i due protagonisti coltivano letteralmente il loro rapporto per 36 puntate su 40 totali, della serie te la fanno sudare. E ne nasce una storia vera fra due persone consapevoli. La dichiarazione di Zhi Yao in riva al lago è di una dolcezza unica. Sa che lei andrà via, non le chiede di rimanere, ma fa spezzare il cuore allo spettatore. Come finirà non ve lo dico, guardatevi il drama perchè merita.
3) Il drama che ti è piaciuto di meno
Fra quelli non droppati? Arrivano al fotofinish in 2. F4 Thailand e The Forbidden Flower. Ma alla fine vince il secondo. Il grosso problema di F4 Thailand è l'urlatrice pazza, ovvero la lead. E se mi rovini la lead di Hana Yori Dango, mi rovini mezzo drama. Però per il resto della storia e dei personaggi non è stata stravolta ed è stata ben contestualizzata. Forbidden Flower invece è un drama che veramente non so come faccia a piacere. Non lo consiglierei al mio peggior nemico. Se qualcuno vuole approfondire qua c'è il post, ma consiglio caldamente di non consideralo e basta.
4) una serie che meriterebbe un sequel
Ever Night. E non mi venite a dire che esiste. Lo so. Ma quello per me non è il seguito di Ever night. Voglio Ever night con Chen Feyu nei panni di Ning Quen e Meng Zi Yi nei panni della maniaca del Daonismo. L'urlatore dagli occhi a palla non è Ning Quen. Punto.
Il mio è un desiderio irrealizzabile e prima o poi cercherò il libro per soddisfare la mia curiosità.
5) Il personaggio preferito
Wei Wuxian in the Untamed. Come fai a non amare la sua simpatia, solarità, il suo amore per il giusto, accostata alle sue debolezze? è un personaggio a tutto tondo, pieno di sfacettature e complessità. Ma adorabile.
6) Il personaggio più odiato.
Gu Jian lo Shifu di Xiaofeng in Goodbye my princess. Ho visto personaggi uccidere, essere spietati, essere il male. Ho visto personaggi essere subdoli e intriganti, ergersi superiori a tutto e a tutti. Ma nessuno ha raggiunto il senso di irritazione o, per essere più esplicita, mi è stato sulle bxlle come lui. Credo che, quando il lead lo ha fatto trucidare da quella valanga di frecce, mi sia alzata dal divano a
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Rappresenta l'egocentrismo, il tradimento, la scorrettezza travestita da buonismo.
Pessimo, pessimo, pessimo.
7) L'ambientazione più brutta
Perchè non parliamo dell'ambientazione più bella, così Meet Yourself vince a mani basse? In quel villaggio nello Yumeng mi ci rinchiuderei anche domani.
Se parlo di ambientazioni brutte a parte la Tartaruga Xuan Wu in The Untamed che sembra un mix tra una balera e una stanza degli orrori di carta pesta nel parco dei divertimenti cittadino, altre ambientazioni al limite del brutto non ne vedo. Anche perchè nei drami moderni, e io vedo principalmente cinesi, tendono a farti vedere più il bello che il brutto.
8) Il finale più bello
Sarà che l'ho visto da poco, ma i due lead di Semantic error che si coccolano sul divano.La semplicià di quell'intreccio di mani. Finale semplice, dolcissimo naturale.
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9) Un attore e un attrice che ti sono piaciuti tantissimo
Dico la verità in alcuni drammi ho assistito a delle interpretazioni magistrali. Ma ho deciso alla fine di premiare, Soso grazie a quelle fenomenali pubblicità degli antiparassitari! Sono divertenti, geniali e uniche!
A parte gli scherzi, in She and her perfect Husband è stato grande. Mai mi sarei aspettato da lui un tale personaggio e una tale interpretazione. Xu Kai piace per quel suo sguardo che è un mix tra il cucciolotto e il bel guascone di paese a cui tutto si perdona. Lo metti a far quello e vinci facile. In questo drama interpreta un ragazzo che potrebbe essere un re della finanza, ma che ha vissuto un trauma e per questo si è chiuso lettarmente al di fuori della società. Vedi e vivi la sua angoscia attraverso il suo occhi. Il suo sguardo, quelle poche volte che fissa, sembra perso nel vuoto. La posatezza della voce e della gestualità, il dare sicurezza alla lead senza gesti eclatanti ma essendoci sempre con pacatezza sono quelli che il personaggio richiedeva e lui li fa benissimo. Il drama merita di essere visto anche solo per quel motivo m a in realtà ce ne sono molti altri.
Per quanto riguarda l'attrice Yu Shuxin. In Love Between fairy and devil regge lei 3/4 del drama. Mette in campo un personaggio, sfacettato, che attraversa tantissimi stati d'animo. E la sua interpretazione è sempre convincente. Che debba interpretare la dolce fata Orchidea, l'immortale che deve salvare il mondo o il demone supremo, lei c'è senza se e senza ma.
10) la morte di un personaggio che ancora non hai superato
Arsenal military Accademy. Ok il personaggio di Li wen Zhong è stato abbastanza stronzetto in alcune occasioni. Ma, bene o male si era redento. Essendo un film militare mi sta benissimo che venga ucciso il capitano Song Xi Chen, mi sta benissimo che venga ucciso il buon Huang Song. La Rowling e la sua mannaia hanno fatto scuola del resto. Ma che senso ha fargli conoscere la fioraia, farli innamorare per dopo 2 puntate farlo morire???? Mi spiace ma non lo digerisco.
11) La OST che ti è piaciuta di più
Long day di Chen Xueran tratta dal drama Our secret. Il drama è veramente bellino, il classico drama coccola di quando hai bisogno di impigiamarti, copertina e cioccolata calda. E' dolcissimo. Cmq nel bel mezzo è partita questa canzone e mi è venuto un restringimento allo stomaco, ho riconosciuto la voce e ho capito che era sua.. oltrettutto è in inglese per cui capibilissima. E niente la ho nella play list e ogni volta che l'ascolto mi fa lo stesso effetto. Se qualcuno è curioso gli metto il link.
youtube
12) L'attore e attrice peggiori
Gina Jin. Rende pesante ogni personaggio che le ho visto interpretare. Dalla ex fidanzata di Yu Tu in You are my Glory, alla protagonista di Why Women Love. Questo è infatti uno dei tre drammi che ho droppato.
Jerry Chan nell’interpretare Xiao Han in Forbidden Flower. Wang Yibo ha insegnato che si può trasmette sentimento e stati d’animo anche senza parlare. Lui in questo dramma non parla ma mi ha fatto cadere anche quello che non ho.
13) Una serie che merita più conoscenza
Meet Yourself. Per come è strutturata, per la trama e la tipologia di drama diverso dal solito. Per il luoghi e i personaggi non banali. per la dolcezza della nonnina che tutti noi vorremo fosse la nostra nonnina.
14) Il momento che ti ha fatto saltare sulla sedia
Più che saltare, rotolare!!! Non sono una persona di facile sconvolgimento. Ma i due lead di Chijo no Kiss ti fanno morire con le loro interazioni, fantasie, comportamenti e doppi sensi. A ogni puntata sobbalzi perchè pensi: ma non può averlo detto o pensato veramente. E poi scoppi a ridere per l'assurdità del tutto.
15) Il protagonista maschile preferito.
Senza dubbio Vincenzo. Avere un Vincenzo, anche con un italiano stentato, ti risolverebbe ogni problema della vita. A parte gli scherzi, Vincenzo non è un bel personaggio. E' fosco, è crudele e spietato. Dovresti averne paura. Eppure non puoi non amarlo.
16) La storia d'amore che non ti è piaciuta
Moon Lovers: Scarlet heart Ryeo Me lo avevavano dipinto come un capolavoro capace di far scorrere litri di lacrime, ma a me personalmente non è piaciuto per nulla. Considero la relazione tra Wang So e Go Ha Jin ossessiva, egoistica e tossica. Per me è un no pieno.
17) Miglior bacio
In questa categoria the winner is: bacio su scrivania tra i due lead di The Lethal Man . La chimica tra i due è parecchio agguerrita. Ricordo che Fan Zhixhi ha 23 anni. Ha la presenza scenica di attori di 7-8 anni più grandi. Speriamo che nel 2024 gli diano un drama decente. Per quanto riguarda il drama.. ci fa conoscere la Nuova Prato e poi si affloscia come l’uomo letale.
18) Il drama che hai fatto fatica a finire
Non amo droppare i drami e se posso li porto a termine. King the Land ha delle parti carine, a volte divertenti ma come tanti prodotti Netflix dell'ultimo anno è parecchio banale. L'ho guardato mentre veniva messo in onda e sinceramente non ho mai avuto il desiderio ardente di sapere cosa sarebbe successo nella puntata dopo. C'è tanto di meglio in circolazione.
19) Scena d'azione migliore
Vincenzo è al 90% una scena d'azione. Ma quando torna a difendere il palazzo e i suo abitanti è boom!
20) Miglior Villain
Il manwhua della serie W. Durante la visione @dilebe06 lo abbiamo criticato come la peggior serie di volumi che potrebbe essere mai stata scritta. Per come ha caratterizzato i personaggi, per gli eventi sconnessi ecc.. Abbiamo cercato un cattivo della storia "sparando" un po sull'assissino che ogni tanto appariva e scompariva, il padre della lead, il politico corrotto. Ma alla fine il vero villain di tutta la storia è il manwhua stesso. Che ci fa vorticare per tutta la visione del drama gettando gli spettatori in confusione ed ansia e creando i veri ostacoli ai protagonisti. E per capirlo ci ho messo un bel po, visto quanto è subdolo e ben nascosto.
21) Il finale peggiore
Il premio se lo contendono in 3. Being a Hero, You are Desire e All That We Loved. Ma mentre per i primi due i registi avevano pensato a delle scene conclusive ed è solo Viki Rakuten che inspiegabilmente non ha voluto farcele vedere, All That We Loved ha un finale che lascia così. Si intuisce quello che il regista e lo sceneggiatore volevano dire, ma non si comprende il perchè. Sono sbagliati sia i rapporti che i tempi. Due amici così non possono passare tutti quegli anni prima che si rivedano. Specialmente con quello che è successo. Il drama a me è piaciuto parecchio.. poi gli ultimi 10 minuti..mi hanno lasciato parecchio amaro in bocca.
22) La protagonista femminile preferita
Qui Shin di She and her perfect husband. Qui Shin è una donna in carriera che ama tantissimo il suo lavoro. Che deve inventarsi un marito per poter avanzare nella professione, in un mondo, dove sono i maschi gli avvantaggiati. Perchè non importa quanto sia brava, le serve un marito. E allora non si arrende a questa situazione e la aggira inventandoselo. E' un personaggio che ha delle fragilità dovute alla situazione familiare dei genitori, ma che è forte, furba, astuta e non si fa scoraggiare da nulla. Ha dei valori morali alti quando si tratta di averli, li mette da parte quando è il contesto sbagliato perchè siano rispettati. E' ironica, spiritosa e a suo modo dolcissima.
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23) La scena o frase che ti è rimasta impressa
Mi è successo solo una volta con un drama che una frase mi colpisse così tanto da rimanere indelebile nella mia testa. Fa parte del mio modo di pensare e agire. La sento mia. Ma è di un drama che ho visto nel 2022. E che è un drama carino, ma non un pezzo da 90.
The Untamed è pieno di scene struggenti. La caduta di Wei Wuxian dal dirupo, il semi addio fra i due sotto quel diluvio da arca di Noè, all'ultima scena del drama. Una non saprei sceglierla.
Però questa domanda mi porta a fare una piccola riflessione: di tutto questo po pof di drama che ho visto, quelli che vi direi assolutamente di non perdervi, si contano forse sulle dita di una mano. E che mai come quest'anno le recensioni dei vari forum mi hanno dato delle cantonate bestiali.
24) Il villain peggiore
Il Principe Long Quin di Ever night, Si crede un eletto e crolla la prima volta che trova un avversario degno di questo nome. E' innamorato della maniaca dei fiori, ma la molla appena si vede imperfetto. Non fa un minimo di autoanalisi su se stesso, mai! si commisera e basta. Fetecchione a livello totale.
25) Una bromance spettacolare
Vabbè ho eletto the Untamed miglior drama, quale sarà mai la bromance più spettacolare?!
25 BIS) L'anno scorso la sfida era vedere:
Un cdrama storico o wuxia
Un drama tratto da un libro/novel/manga/webcomic
Un drama che ha vinto almeno un premio
Riuscita riuscita! Se avete letto le domande sopra sapete già che è così. Per quanto riguarda i premi.. sinceramente non sto a guardare cosa una drama ha vinto e cosa no. Però qualche giorno fa mi è comparso in bacheca che The Youth Memories ha vinto il premio come miglior dramma popolare dell'anno. E sarebbe anche un bel drama, peccato per giusto quel filino di propaganda di troppo ........ .......................................................
Comunque porto a casa anche questa risposta!
La sfida di quest'anno è di vedersi un drama/film co-prodotto o con attori (principali) di due o più paesi, entro la fine del 2024. Dite che è fattibile? XD
Non esce la seconda staguione di One Piece????
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tinxanax · 7 months
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Si, sono d'accordo che è soggettivo.
Resta il fatto che per quanto mi riguarda, non te lo chiedono perché gli piace ma perché sono dei pervertiti ma di quelli pesanti.
Sono contento che tu ci stai riuscendo, non dubito che sei una ragazza carina, ma secondo me il culo è da migliorare un bel po'
Per quanto riguarda cose più importanti, hai lavorato su te stessa come persona?
Questo si che è difficile... Hai una determinazione ed una forza che non hanno tutti, fidati posso capire
A dicembre 2019 mi sono chiusa in casa per ansia sociale. Tra terapie e quant’altro, ora lavoro come addetta vendita in un negozio. Dall’ansia sociale al lavorare con il pubblico, una distanza di 4 anni. Ho superato l’autolesionismo, i disturbi alimentari. Ho lavorato tanto su me stessa e sto avendo tantissimi risultati
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