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#disonesti
ilfascinodelvago · 1 year
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Ogni giorno commettono una vaccata. È difficile eh, ci vuole costanza.
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(logo di isolavirtuale)
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nicolacostanzo · 3 days
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iannozzigiuseppe · 2 years
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Fiaba Sovversiva. C’era una volta un pianeta d’incompetenti e disonesti - Fabrizio Sabelli, disegni di Edmond Engel - Fefè Editore
Fiaba Sovversiva. C’era una volta un pianeta d’incompetenti e disonesti – Fabrizio Sabelli, disegni di Edmond Engel – Fefè Editore
Fiaba Sovversiva C’era una volta un pianeta d’incompetenti e disonesti Fabrizio Sabelli disegni di Edmond Engel FEFÈ EDITORE Quando i soprusi e l’incompetenza al potere arrivano al livello di guardia, viene il tempo della ribellione. Traballa l’ordine mercantile subdolamente totalitario. Questa è una fiaba: non troverete animali ma i Megamercanti, i Fintimaghi, la Piovra, i Loyoliti, i…
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generalevannacci · 3 months
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Natalino Balasso
Bisogna stare attenti a difendere l’illegalità. Occupare le case con la forza non è un bel gesto.
Sembra però che tutto questo polverone, di quelli che i perdenti alzano per nascondere il fatto che perdono terreno, finisca solo per nascondere una realtà drammatica, che la politica non ha risolto, né da destra né da sinistra. Il motivo è davanti agli occhi dei non dormienti: uno stato dove la corruzione è giustificata, dove si chiude un occhio su chi evade le tasse per tenersi buoni la grossa fetta dei disonesti; dove contro ogni logica e in maniera demente, per tutelare da destra e da sinistra il polveroso mondo dell’edilizia, si tollerano centinaia di migliaia, se non milioni di case sfitte; dove nessuno ti dice un cazzo se hai i soldi, ti compri 50 case e le lasci vuote; dove esiste una graduatoria per avere un tetto sulla testa; il crimine più grosso lo compie l’istituzione, con la propria inefficienza, con i propri raccomandati, coi parenti dei parenti e gli amici degli amici a occupare posti che non competono loro e che buttano sabbia sugli ingranaggi già rugginosi della nazione.
E così vediamo gente che da decenni occupa abusivamente il marciapiede dell’onorabilità, che percepisce i suoi dugentomila l’anno senza nemmen presentarsi troppo spesso al lavoro, sparare alzo zero su chi un lavoro non lo trova e non sa dove sbattere la testa, spesso per mera sfortuna.
Occupare le case con la forza non è bello, ma dormire in macchina non è giusto.
Altro che merito.
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scogito · 8 months
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"Negli ultimi 35 anni, l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazioni Unite ci ha avvertito che le emissioni derivanti dalla combustione di combustibili fossili, principalmente anidride carbonica (CO2), stanno causando un pericoloso riscaldamento globale. Questo mito è ciecamente accettato, anche da molti dei miei colleghi scienziati che non sanno praticamente nulla del clima. Come scienziato, il mio scopo qui è quello di aiutare a smascherare questa favola.
La storia del riscaldamento globale non è una fantasia benigna. Sta danneggiando seriamente le economie occidentali. Nel gennaio 2021, la Casa Bianca ha ridicolmente dichiarato che “il cambiamento climatico è la più grave minaccia esistenziale per l’umanità”. Da lì, l’America è passata dall’indipendenza energetica alla dipendenza energetica. Un’altra conseguenza è stata la comparsa di numerose aziende il cui obiettivo è quello di “sequestrare CO2” e “sequestrare carbonio” dalla nostra atmosfera. Tuttavia, questa cosiddetta “soluzione” è scientificamente impossibile. La vita sulla Terra si basa sul carbonio! La CO2 è cibo per le piante, non un inquinante!
Generazioni hanno subito il lavaggio del cervello per decenni per credere a questa immaginaria “crisi climatica”, dall’asilo all’università, e nei media mainstream e nei social media. I giovani insegnanti indottrinati si sentono a proprio agio nell’insegnare questa disinformazione agli studenti. Gli scienziati del clima disonesti si sentono giustificati a diffondere disinformazione perché hanno bisogno del sostegno del governo per gli stipendi e la ricerca..."
+ Link articolo: CO2 base della vita
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smokingago · 9 months
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Penso che sia necessario educare le nuove generazioni al valore della sconfitta. Alla sua gestione. All'umanità che ne scaturisce. A costruire un'identità capace di avvertire una comunanza di destino, dove si può fallire e ricominciare senza che il valore e la dignità ne siano intaccati. A non divenire uno sgomitatore sociale, a non passare sul corpo degli altri per arrivare primo.
In questo mondo di vincitori volgari e disonesti, di prevaricatori falsi e opportunisti, della gente che conta, che occupa il potere, che scippa il presente, figuriamoci il futuro, a tutti i nevrotici del successo, dell'apparire, del diventare. A questa antropologia del vincente, preferisco di gran lunga chi perde. È un esercizio che mi riesce bene. E mi riconcilia con il mio sacro poco.
Ma io sono un uomo che preferisce perdere, piuttosto che vincere con modi sleali e spietati. Grave colpa da parte mia, lo so. E il bello è che ho la sfacciataggine di difendere tale colpa, di considerarla quasi una virtù.
Pier Paolo Pasolini
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elperegrinodedios · 6 months
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Se, riesci a mantenere la calma, quando tutti attorno a te la stanno perdendo;
Se sai avere fiducia in te stesso, quando tutti dubitano di te tenendo però nel giusto conto quei loro dubbi;
Se sai aspettare, senza stancarti d'aspettare o se calunniato, non rispondi con calunnie, o se odiato tu non dai spazio all'odio senza tuttavia sembrare troppo buono, nè parlare troppo da saggio;
Se sai sognare senza lasciare che i sogni siano poi i tuoi padroni;
Se riesci a pensare senza fare dei pensieri il tuo scopo, il tuo fine;
Se sai incontrarti con il successo e la sconfitta e trattare questi due impostori proprio allo stesso identico modo;
Se riesci a sopportare di sentire la verità che tu hai detto, distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per ingenui;
Se sai guardare con serenità alle cose e a quegli affetti distrutti e riuscire a ricostruirli tutti, con i tuoi strumenti ormai logori;
Se sai mettere insieme, tutte quelle tue vittorie e rischiarle poi in un solo colpo a testa e croce, perderle e ricominciare daccapo senza lasciarti sfuggire neanche una parola su quello che hai perso;
Se sai costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi a sorreggerti anche dopo tanto tempo che non te li senti più e, cosi resistere, quando in te non c'è più nulla tranne la volontà che dice loro: "Resistete!";
Se sai parlare con i disonesti, senza per questo perdere la tua onestà oppure passeggiare con i Re senza perdere il comportamento normale;
Se non possono ferirti nè i nemici e nè gli amici troppo premurosi;
Se per te contano tutti gli uomini, ma nessuno troppo;
Se, riesci a riempire l'inesorabile minuto, dando valore ad ogni istante che passa, tua è la Terra e tutto ciò che vi è in essa e quel che più conta, tu sarai un Uomo!
lan ✍️
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canesenzafissadimora · 9 months
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Sai vivere quando pur vivendo in questo mondo complicato, resti semplice.
pur vivendo in questo mondo ingiusto, resti giusto.
pur vivendo in questo mondo di disonesti, resti onesto.
ma soprattutto sai vivere quando in questo mondo senza amore riesci ancora ad amare.
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Charlie Chaplin
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susieporta · 1 month
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Sette di Bastoni
"La dolcezza della Via del Cuore".
Le Energie di questi giorni ci portano ad "accorgerci". Ci colpiscono proprio nel grande tema della "Direzione".
Abbiamo investito molto sulla "ricerca interiore" in questi ultimi anni. Siamo stati ripetutamente invitati a guardarci dentro e a sciogliere i nodi che impedivano il nostro "flusso originale". Tutto è stato veloce, accelerato, imprevedibile.
Il tempo ha perso la sua dimensione cadenzata, per portarci a sperimentare nell'arco di pochi istanti movimenti iper accelerati o estremamente lenti e rallentati.
Tutto si è ribaltato, è finito sottosopra.
Eppure noi, ancora oggi, non abbiamo colto fino in fondo il "senso del processo". Abbiamo dapprima tentato di opporre resistenza, poi di negarlo e alla fine di assecondare attimi di lucida Verità.
Ma senza mai ammettere a noi stessi che l'Autenticità ha un prezzo altissimo. Che l'Integrità è per pochi coraggiosi. Che l'Onestà è un concetto che pretendiamo dall'Altro, ma troppo spesso sembra non riguardare noi.
Noi mentiamo.
Ci barrichiamo dietro alle mille scuse che ci rendono comodi, "a posto", migliori.
Ma tutte le volte che vorremmo andare via da qualcosa o da qualcuno, e restiamo, siamo i più grandi disonesti al Mondo.
E ci inventiamo le più creative giustificazioni: "La situazione prima o poi cambierà, lui/lei cambierà, andrà meglio. Sono io che non so cosa voglio. Ma lui/lei come farà senza di me?. Poi come faccio con le spese, con la casa, con le bollette? E dove vuoi che vado?"
Sono mille mila le giustificazioni per "restare" dentro allo schema dell'impotenza.
E ne potremmo trovare altre diecimila, con impegno e fantasia.
Se spendessimo le stesse Energie di negazione per raccontarci la Verità ed elaborare il lutto, avremmo nel frattempo cambiato situazione già altre centinaia di volte.
Se invece della lista dei "no", stendessimo un'onesta lista dei "sì", l'Umanità si capovolgerebbe in un giorno.
Ma noi non ci ricordiamo nemmeno cosa sognavamo da bambini, quando il nostro Mondo non era carico di sovrastrutture e di processi educativi manipolati. Quando le gabbie non esistevano. Erano solo un invenzione dei "grandi".
Il "dovere" non era mai "onesto". Era sempre "indottrinato" da schemi disfunzionali dell'Adulto.
E nemmeno l'Adulto si poneva il dubbio se "indottrinare" fosse un po' come staccare un biglietto sola andata per l'infelicità futura.
Ancora oggi, dopo millenni, la priorità del collettivo è "sopravvivere". A noi stessi, alla schiavitù di sistema, alla competizione, all'appiattimento della generatività, allo sfruttamento delle arti magiche.
Oggi si lavora per sottrarre risorse all'Altro, non per condividerle.
Oggi si confligge per un pezzo di pane, anziché collaborare per riappropriarsi insieme dell'abbondanza collettiva.
Oggi si accumula beni e sicurezze, anziché spingere le nuove generazioni e noi stessi verso una Repubblica non "fondata sul lavoro", non sul "consumismo", non sulla "perdita", e nemmeno sulla "malattia e sulla medicalizzazione del sintomo", ma sulla Libertà e Creatività.
Gli sforzi dovrebbero dirigersi verso l'espansione di spazi espressivi, sul "ritorno all'Origine", su ciò che il nostro Bambino sognava, su ciò che ci faceva brillare gli occhi prima di venire sommersi dall'illusione della compravendita, della competizione e dal ricatto emotivo basato sull'aspettativa.
Ad un figlio viene chiesto: "Cosa vuoi fare da grande?"
Ad un figlio va chiesto: "Cosa senti ti fa battere il Cuore?"
E lui risponderà: "l'Amore".
L'Amore per il Creato, per la Vita, per la Natura, per il suo compito d'Anima, per il suo Corpo, per la sua straordinaria scintilla di Gioia.
E' tempo di scardinare schemi di Antica struttura.
Apriamo le porte al Nuovo.
Lasciamo che crolli il vecchio e grottesco Sistema.
Accogliamo il movimento di Direzione originale.
C'era chi voleva ballare, chi danzare, chi cantare, chi scrivere, chi coltivare la Terra e chi guarire la sofferenza con il tocco delle mani.
E ora cosa desideriamo? Cosa ci fa brillare gli occhi? Siamo capaci di "vedere" e di "veder-ci"? Siamo davvero "dentro al nostro autentico Sogno?
Mirtilla Esmeralda
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blindhades · 5 months
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ci sto prendendo gusto a postare in italiano quindi beccatevi un altro mio tema che credo sia una delle cose migliori che io abbia mai prodotto
ENG: i'm enjoying this whole posting in italian thing so now you're getting another one of my essays- which i think is one of the best things i've ever written (use google translate or something)
CORO La vicenda si svolge nell’aldilà, nel labirintico supermercato che tutte le anime sono costrette ad attraversare per raggiungere la pace eterna. Si tratta infatti di una sorta di pellegrinaggio nel quale le anime riflettono sulla loro vita terrena mentre vagano per le corsie alla ricerca di un’uscita. In questo luogo si incontrano alcuni celebri personaggi: l’eroico Don Chisciotte della Mancia, il suo fedele compagno Sancio Panza e il principe di Danimarca Amleto.
[entrano DON CHISCIOTTE e SANCIO PANZA]
DON CHISCIOTTE Per l’amor di Dio, quale misterioso luogo è mai questo? Oh compare, questa è indubbiamente opera del terribile mago Frestone! Ma ora guarda, una schiera di nemici pronta ad attaccarci! [indica una scaffalatura piena di detersivi]
SANCIO PANZA Ma quali nemici? Quelli che stai indicando sembrano a me dei bizzarri recipienti inanimati. Nessuno di loro mi pare in alcun modo una minaccia.
DON CHISCIOTTE Oh Sancio, quanto sei inesperto! Quelli che vedi sono invero dei nemici, ma il tuo occhio ti inganna. Ascolta dunque chi è conoscitore delle avventure cavalleresche dei più nobili condottieri e fatti da parte! [brandisce la spada contro gli scaffali di detersivo]
[entra AMLETO]
AMLETO Ma che diamine state facendo, puntando la vostra arma a quel modo contro dei contenitori?
DON CHISCIOTTE State indietro! Siete disarmato, potreste rimanere ferito! Questi recipienti sono in realtà illusioni create dal temibile mago Frestone, colpevole del furto dei miei preziosi libri. È dunque mio dovere far fronte a questo pericolo, per difendere le donzelle di questa strana selva.
AMLETO E i danesi che davano a me del pazzo! Abbassate quella spada, suvvia! Le accuse di follia quasi mi costarono la vita, quando i miei stessi compagni, che ritenevo leali, mi condussero in Inghilterra perché io fossi ucciso! Voi invece siete qui, già graziati dal sonno eterno, e vi ostinate a combattere dei finti pericoli!
DON CHISCIOTTE Molte volte sono stato chiamato pazzo, ma siete voi incapaci di vedere la realtà per ciò che è e non per come appare. Una volta affrontai con audacia degli orrendi giganti, ai quali Frestone aveva fatto assumere le sembianze di semplici mulini a vento.
SANCIO PANZA Oh, avreste dovuto vedere il coraggio e la temerarietà con cui si scagliava verso i nemici!
AMLETO Non dubito certamente della vostra alacrità e forza! Ritengo tuttavia necessario farvi notare che ciò che voi chiamate nemici pericolosi, sono in verità dei bottiglioni appoggiati sopra ad uno scaffale. Vi invito invece a rivolgere le vostre energie e il vostro desiderio di giustizia nel combattere i veri antagonisti di questo mondo, ovvero gli uomini disonesti e sleali, coloro che sono usurpatori e traditori come lo fu mio zio nell’avvelenare mio padre e sposare mia madre.
DON CHISCIOTTE Non posso che concordare sull’esigenza di contrastare gli uomini malvagi, ma osservate ora attentamente: davanti a noi è posta una schiera di nemici, ordinatamente disposti e camuffati grazie alla magia del mago Frestone! Ma cosa accade ora laggiù? Avanti Sancio Panza, affrettati a soccorrere quella donzella che pare aver creato un grande trambusto urtando il ripiano!
[exit SANCIO PANZA]
DON CHISCIOTTE Decidete dunque se avete intenzione di affrontare insieme a me questo esercito o rimanere in disparte, che è giunto per me il momento di dare prova del mio coraggio!
AMLETO Perdonatemi ma proprio non riesco a capirvi: non credete che sia inutile perdere tempo a combattere quando abbiamo già concluso la più grande delle nostre battaglie, la vita?
DON CHISCIOTTE Che senso c’è allora se non combattiamo per qualcosa, per un ideale? Per quale motivo non lottate? Come fate ad essere in pace con voi stesso?
AMLETO Non ritengo ci sia bisogno di combattere in continuazione, ma è invece necessario ogni tanto soffermarsi a riflettere sulle nostre azioni, su ciò che stiamo facendo e chiederci per quale motivo lo stiamo facendo.
Nella mia vita spesso mi fermai a meditare sugli avvenimenti e sulla moralità delle azioni. Fui pure tentato di porre fine alla mia vita, ma fui frenato dal non conoscere cosa mi avrebbe aspettato nell’aldilà. Oh, come sono grato di essere stato bloccato da questo pensiero, perché se così non fosse stato mi sarei ritrovato prima in questa selva assurda!
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raffaeleitlodeo · 2 months
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Le peggiori schifezze si fanno di nascosto. Così, mentre la gente pensa a come arrivare a fine mese, a come pagare mutui e bollette, o a come - chi se lo può permettere - passare qualche giorno di ferie estive, il Governo Meloni ha cancellato uno dei più importanti reati nella pubblica amministrazione: l’abuso d’ufficio. Importante per i cittadini onesti, che con il reato d’abuso d’ufficio possono fermare gli appetiti e le malefatte di politici e amministratori corrotti. È da sempre stato invece inviso a chi, con l’abuso d’ufficio, ci ha costruito la propria carriera politica. Per capire quanto sia odioso l’abuso d’ufficio, oltre che grave e dannoso, ecco alcuni esempi di reato. C’è abuso d’ufficio quando: - un pubblico ufficiale concede permessi di costruzione in deroga alle normative vigenti per favorire un costruttore amico; - un funzionario pubblico assegna un appalto senza seguire le procedure di gara pubblica, favorendo una specifica azienda con la quale ha interessi personali; - un dirigente assume personale senza concorso, favorendo parenti o amici; - un funzionario comunale annulla multe a parenti o amici senza motivazioni legittime; - un amministratore distribuisce fondi a progetti gestiti da conoscenti senza seguire criteri di trasparenza; - un pubblico ufficiale utilizza auto di servizio per scopi personali. L’abuso d’ufficio è quindi uno dei reati che più allontanano i cittadini onesti dalla politica e dalle istituzioni. Da oggi, grazie al Governo Meloni, questo reato non esisterà più. Insieme a esso verranno cancellate oltre 3600 condanne e i colpevoli avranno la fedina penale ripulita da un giorno all’altro. Con questa riforma, Meloni manda al Paese un messaggio devastante: cioè che i disonesti possono continuare impunemente a delinquere; mentre dà uno schiaffo in faccia a tutti quei cittadini e a quegli amministratori che credono, o meglio, credevano nella giustizia e nell’onestà. Barbara Floridia, X
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libero-de-mente · 6 months
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La mia anima, nota per come ha naufragato tante di quelle volte che il Titanic è nulla, disillusa che Eurocrate a confronto rimane un saggio sognatore, è deceduta l'altro ieri, credo. Anche se l'agonia durava da un bel po'. È deceduta per le complicanze al fegato della vita, per l'ictus al senno della ragione e alla metastasi del cuore atrofizzato dalla mummificazione dei rapporti sociali, sempre più aridi o inesistenti. Era giovane. Si, la mia anima era giovane, diciamo che forse era ingenua. Si ingenua, sognava ancora qualcosa di bello nella sua vita. Anche qui dico un bel: almeno credo. Affabile, impegnata, sincera, timorosa la mia anima non aveva mai dato l’idea dell’inguaribile romantica (seee come no) ma, negli ultimi anni di vita, ha rivelato un lato oscuro della propria natura. Una sua mal celata personalità, quasi junghiana, simile alla temperamento freudiano ma con un pizzico di natura adleriana sotto certi punti di vista, tutte prospettive mentali logicamente. Dovevo comprendere questa sua accozzaglia psicologica, un grumo filisofico alla Kant, emersa durante le letture di Agatha Christie alla ricerca della giustizia. Quella dove i disonesti, gli assassini, pagano sempre pegno. La convinzione che alla fine i buoni trionfino sempre sul male. Purtroppo la sua prolungata esposizione a tali convinzioni si è conclusa l'altro giorno, con un fallimento totale. Non tenedno conto che oltre alle citate sfumature della negativa umanità, ci sono anche gli idioti. E sono una legione infinita. Seppur sconfitta, la coraggiosa anima ha tenuto accesa la fiamma della speranza per qualche attimo. Rimanendo aggrappata alla convinzione che la vita non sia una mera sequela di piccole persone che tendono ad approfittarne, sempre e comunque, di chiunque si pari dinnanzi a loro. Interpellato sulla scomparsa della sua anima, il sottoscritto, famoso imbonitore di sogni infranti nonché Gran Visir della fede perduta, descrivo la mia anima come una che salutava sempre. Che dipingeva la vita come Van Gogh. Ma oggi tutto mi è chiaro. La mia conclusione è che se vogliamo vivere in armonia con l’universo, dobbiamo possedere una fede incrollabile, nel fatto di incontrare meno grattatori di scroto e più persone sensibili. Vogliose, quest'ultime, di condividere sostegno e sogni con chi sia predisposto a tali solidarietà.
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dodematt · 11 months
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Non sono per tutti e tutti non sono per me.
È pieno di gente sincera, vera, onesta, ma ancora di più di attori, falsi e disonesti. Non ti fissare, non idealizzare e usa sta cazzo di testa.
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colonna-durruti · 1 year
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"Penso che sia necessario educare le nuove generazioni al valore della sconfitta, alla sua gestione, all'umanità che ne scaturisce; a costruire un'identità capace di avvertire una comunanza di destino, dove si può fallire e ricominciare senza che il valore e la dignità ne siano intaccati; a non divenire uno sgomitatore sociale; a non passare sul corpo degli altri per arrivare primo.
In questo mondo di vincitori volgari e disonesti, di prevaricatori falsi e opportunisti, della gente che conta, che occupa il potere, che scippa il presente, figuriamoci il futuro, a tutti i nevrotici del successo, dell'apparire, del diventare.
A questa antropologia del vincente preferisco di gran lunga chi perde.
E' un esercizio che mi riesce bene e mi riconcilia con il mio sacro poco".
#PierPaoloPasolini
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gregor-samsung · 1 year
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" Io mi chiedo spesso perché tanta gente oggigiorno abbia paura. E lo constato con preoccupazione, a mia volta, perché questo tipo di paura è la premessa del fascismo. La gente che ha paura non chiede altro che trovare un papà che curi per essa le questioni più complesse. Dal papà, poi, accetterà pure le sculacciate. Dovunque andiamo, oggi, sia un salotto o un ufficio, troviamo una parte cospicua dei presenti che vive il nostro come il peggiore dei mondi possibili. Con paure terribili: la paura demografica o la paura della disonestà. E magari, poi, loro stessi sono disonesti. Io non capisco perché non dobbiamo apprezzare anche gli aspetti positivi della nostra epoca: viviamo il doppio dei nostri bisnonni, nei nostri paesi abbiamo quasi sconfitto la fame e il dolore, ci siamo quasi affrancati dalla schiavitù della tradizione e da quella della scarsità. Eppure la gente non se ne rende conto. Con un piccolo lettore di compact disc e con i dischi che compriamo a poco prezzo in edicola, possiamo sentire le migliori orchestre del mondo. Mio nonno, che era un melomane, per sentire la musica doveva prendere la carrozza, partire, farsi ore di viaggio, arrivare a Napoli e lì finalmente sentiva una sinfonia. Ma solo quando l'orchestra c'era e se lui poteva: una volta ogni due o tre anni. Ci sono, dunque, milioni di persone che sottovalutano gli aspetti positivi della nostra epoca. E vivono come apocalittici i pericoli: sono sicuri che l'umanità vada a rotoli. Quello che non capiscono è appunto il problema della complessità, del "feedback". Non capiscono, ad esempio, che è vero, sì, che noi come popolazione mondiale aumentiamo. Però, se aumenteremo troppo, a un certo punto ce ne accorgeremo e rallenteremo la crescita. Non siamo dei macigni che rotolano in modo meccanico e inconsapevole. Siamo dotati di intelligenza e quindi, quando occorre, sappiamo correre ai ripari. "
Domenico De Masi, Ozio creativo. Conversazione con Maria Serena Palieri, Ediesse (collana Interventi), Roma, 1997¹; pp. 137-138.
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montag28 · 2 months
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Ragazzi
Fidatevi solo dei racconti di chi c'era, a Genova, in quel lontano luglio del 2001. Di chi ha visto coi propri occhi e sentito con le proprie orecchie; di chi era lì perché la storia la fa chi alza il culo e si fa i chilometri per raggiungere i posti dove le cose accadono. 
La mia generazione si sentiva forte, piena di idee, convinta di poter cambiare significativamente le cose, e di poterle cambiare in meglio. La mia generazione, quell'estate, era fatta di ragazzi giovanissimi che sentivano di poter vincere. Ma la mia generazione, qualora ce ne fosse ancora il dubbio, ha perso. È stata respinta, sbarrata, piegata, malmenata, sconfitta su tutti i fronti. Però, quel giorno di ventitré anni fa, perlomeno fu chiaro che la partita era truccata, che le regole erano ingiuste e non valevano per tutti, che gli arbitri erano corrotti e disonesti; e anche che certi compagni, o si erano già venduti, oppure erano pronti a farlo. Ma soprattutto, fu chiaro che il Potere era disposto a tutto, pur di vincere, per preservare sé stesso e imporre i suoi interessi. Niente scrupoli. Nessuna pietà. Solo molte menzogne.
Io, che avevo ventun'anni ancora da compiere, a Genova non ci andai. E neppure mi venne in mente. Restai a casa a guardare, un po’ scettico, ma anche incuriosito. Ma quel giorno, io, mi feci fregare. Ricordo ancora, quanto mi infuriai con quel ragazzo che indossava il passamontagna! «Ma che cazzo stavi facendo lì, con quell'estintore in braccio?», ebbi il coraggio di pensare, dal comodo divano di casa, guardando i telegiornali. Ero giovane, ero pigro, ed ero anche molto sciocco. Mi ci volle un po' di tempo, per capire. E ne provai un’immensa vergogna. Ma anche quello era un modo per dividerci, per farci fare la guerra fra di noi, per renderci più deboli. Esattamente come accade anche oggi, con la disinformazione che imperversa, mentre l’istruzione viene smantellata e fatta a pezzi. E il dissenso diventa muto, se non si sa neppure verso cosa dissentire.
Pensare che abbiamo lo stesso nome. Ma io, che scemo, cascai nella trappola di quelli che ti incolpavano del tuo stesso omicidio. Si può essere tanto stronzi? Sì, si può, evidentemente. Però, no, non si deve. Non si deve, Carlo.
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