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#fiera del libro
giorgiapenzo · 1 year
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Fiera del Libro di Lendinara (RO)
Amici di Rovigo e dintorini! Domani prenderà il via la seconda edizione della Fiera del Libro di Lendinara sullo sfondo della meravigliosa Riviera di Via G.Conti, della Chiesa di San Biagio e dello storico Palazzo Boldrin: ci saranno tanti incontri letterari e uno sconto espositivo del 5% su tutti i libri presenti agli stand. Avrò il piacere di essere ospite della manifestazione domani…
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uss2 · 4 months
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Fiera del Libro a Torino
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paoloroversi · 2 years
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Si vola a Dubai per rappresentare l'Italia allo SIBF | Sharjah International Book Fair
La settimana prossima avrò l'onore di volare negli Emirati Arabi come ospite della più importante fiera del libro del mondo arabo: la SIBF Sharjah International Book Fair. L'Italia è l'ospite d'onore della manifestazione e io parlerò del giallo italiano.
La settimana prossima avrò l’onore di volare negli Emirati Arabi come ospite della più importante fiera del libro del mondo arabo: la SIBF Sharjah International Book Fair.L’Italia è l’ospite d’onore della manifestazione e io, insieme ad alcuni fra gli autori più rappresentativi della nostra letteratura, sarò presente per partecipare a una conferenza sul crime italiano insieme ad Alessia Gazzola.
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plutonialab · 2 years
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(Podcast e video): A cosa serve una fiera del libro?
(Podcast e video): A cosa serve una fiera del libro?
Nuovo speciale del podcast, ma anche in formato video su YouTube.Lo scorso weekend sono stato a Stranimondi, e in questo video/post ho provato a spiegare qual è l’utilità di eventi del genere.L’ho fatto da tre punti di vista: del lettore, dell’autore e dell’editore.Buon ascolto.PS: E voi che ne pensate?🎧 La puntata su Spreaker🎧 La puntata su Spotify🎧 La puntata su YouTube (in formato video) 👉…
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classystarfishdreamer · 4 months
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Tutto pronto per la Fiera del Libro di Napoli 2024. All’evento letterario prenderà parte anche la giornalista e scrittrice Maria Cuono
Tutto pronto per la Fiera del Libro di Napoli 2024. All’evento letterario prenderà parte anche la giornalista e scrittrice Maria Cuono   Sabato 15 giugno alle ore 11.00 la giornalista e scrittrice Maria Cuono sarà presente per il firmacopie del libro Tutto con il cuore. La nuova versione di Verso l’Orizzonte, edito dalla Casa […] Tutto pronto per la Fiera del Libro di Napoli 2024. All’evento…
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angelatabatadm · 6 months
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We are waiting for you.
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lospeakerscorner · 1 year
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La città invisibile
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iannozzigiuseppe · 1 year
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LE 'MAPPE' DI ARGONAUTILUS 2023: al via in Sardegna l'VIII edizione della Fiera del Libro dal 22 al 25 aprile
Fiera del Libro di Argonautilus VIII edizione “Mappe” Dal 22 al 25 aprile 2023 Dal 17 al 21 aprile la fase preliminare con le giornate dedicate alle Scuole partner Iglesias, Portoscuso, Gonnesa, Domusnovas, Musei, Villamassargia, Quartu S .Elena con il patrocinio di: Regione Sardegna, Fondazione di Sardegna Comune di Iglesias, Portoscuso, Gonnesa, Domusnovas, Musei, Villamassargia, Quartu S.…
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francesco-nigri · 2 years
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Francesco Nigri alla Fiera del Libro di Roma PIÙ LIBRI PIÙ LIBERI
Francesco Nigri alla Fiera del Libro di Roma PIÙ LIBRI PIÙ LIBERI
Francesco Nigri alla Fiera del Libro di Roma PIÙ LIBRI PIÙ LIBERI Il poeta Francesco Nigri ha partecipato a dicembre, nell’ambito dell’EBE’s BOOK TOUR – il ciclo di presentazioni del suo recente libro di poesie d’amore IL SEGRETO DI EBE, Edizioni Albatros Il Filo -, alla Fiera del Libro di Roma PIÙ LIBRI PIÙ LIBERI. Nigri si è recato in visita allo Stand dell’Editore Albatros Il Filo ed ha…
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assowebtv · 2 years
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ROMA: IL VENETO PRESENTE ALLA FIERA DEL LIBRO DELLA CAPITALE
ROMA: IL VENETO PRESENTE ALLA FIERA DEL LIBRO DELLA CAPITALE
La Regione del Veneto e l’Associazione Editori Veneti in collaborazione partecipano alla Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria a Roma dal 7 all’11 dicembre 2022, presso il Roma Convention Center La Nuvola. Il tema dell’edizione 2002 della Fiera è “Perdersi e ritrovarsi” tratto dal manifesto del fumettista, illustratore, regista e sceneggiatore bresciano Lorenzo Mattotti. Un ricco…
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marcogiovenale · 2 years
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andrew wylie interviewed by guillermo altares for 'el país'
andrew wylie interviewed by guillermo altares for ‘el país’
Among the literary giants included under the letter B on Andrew Wylie’s endless client list are Giorgio Bassani, Jorge Luis Borges, Saul Bellow, Paul and Jane Bowles, Joseph Brodsky, William Burroughs and Roberto Bolaño, eight of the twentieth century’s most important writers. Under C, one finds Guillermo Cabrera Infante, Italo Calvino and Albert Camus. Andrew Wylie, 74, is the world’s most…
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nusta · 6 months
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In questi giorni mi sono concessa un poco di libertà in più e mi sono presa delle ferie. Dico sempre che dovrei farlo più spesso, come per molte delle altre cose che mi fanno stare bene. Tra il dire e il fare, però, bisogna che mi organizzi meglio >_<
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Ho giocato a carte per ore come quando ero piccola, a Macchiavelli (con due C perché a casa mia l'ho sempre chiamato così e quindi ormai è ribattezzato u_u), ho fatto morbide sculture color pastello, ho mangiato cose buone, ho camminato tra piante cariche di foglioline nuove e fiorellini. Avrei voluto rotolarmi nell'erba come F., il cagnolino della mia amica G., ma mi sono trattenuta ^_^
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Ho letto (anche un libro tutto di fila, come mi capita di rado ormai, ma questi di Bianca Pitzorno erano racconti brevi di quelli come le ciliegie, che uno tira l'altro, anche perché le protagoniste erano quelle di Ascolta il mio cuore e quindi ero già affezionata dalla prima pagina, e quella mattina sul balcone si stava proprio bene *_*)
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Ho girovagato per librerie e piccole mostre di illustrazione (avremmo voluto andare alla fiera del libro per ragazzi, ma non siamo riuscite :( sarà per un'altra volta), ho passato del tempo insieme a chi amo e insieme a me stessa e ho ricaricato un poco le energie. Stasera ho anche disegnato, che era da qualche tempo che avevo perso il ritmo, e sulla scia dell'entusiasmo e delle riflessioni su un post sui modi di incanalare l'energia mi sono detta che era proprio il momento di ricominciare u_u
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(P.s. questo è di Anna Kaźmierak, una delle autrici esposte che mi è piaciuta di più - se siete in centro a Bologna passate dalla Salaborsa, dura fino al 5 maggio)
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(questo invece è mio - da un selfie di ieri mattina nel verde *_*)
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Insomma, in questi primi giorni di primavera mi sono sentita come la rosellina che avevo preso un mese fa, che sembrava bruciata dal freddo e dalla mancanza d'acqua e che invece ha messo su le foglioline nuove dopo che l'ho comunque interrata in uno dei vasi in cui avevo spazio. Per i fiori vedremo. Chissà se il quadrifoglio che ha trovato G. porterà anche un poco di fortuna. Intanto ci ha portato un sorriso in quel momento di scoperta fortuita, e forse forse basta questo, in realtà.
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soldan56 · 4 months
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@MauroMazzaRai Premiato per il suo servilismo da Sangiuliano a Commissario della fiera del libro di Francoforte stà riuscendo nell'impresa di farsi boicottare da tutta la cultura italiana per il suo diniego a @robertosaviano. Merdone pesta merdona.
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LA LEYENDA DEL MOJÓN
Llovía torrencialmente en la Estancia del Mojon,
Como adorando el fogón, estaba tuita la gente, dijo un viejo de repente, les voy a contar un cuento, ahora que el agua y el viento, traen a la memoria mía, cosas que nadie sabía, ocultar por mucho tiempo. Hay cosas que yo no puedo, detallar como es debido, unas porque tengo miedo, y otras porque se han perdido, tal vez tenga que luchar, con más de un inconveniente,
pa’ que resista mi mente, el cuento sin lagrimear, pero Dios que supo dar, paciencia a mi corazón, tal vez venga esta ocasión a alumbrar con su reflejo, el alma de un gaucho viejo, que ya lo espera el cajón. Alcáncenme un amargo, pa’ suavizar mi pecho, que voy a contar por derecho, el asunto, pues es largo, haré fuerzas sin embargo, pa’ llegar hasta el final,
Y si atiende cada cual, con espíritu sereno, Verán como un hombre bueno llegó a hacerse criminal... Setenta años, quien diría, que vivo aquí en estos pagos, Sin conocer más halagos, que la tristeza mía, Setenta años no es un día y eso ténganlo por cierto, y si mis dichos han muerto, ahora tengo la virtud, de ser para esta juventud, lo mismo que un libro abierto. Allá en mis años de mozo, y perdonen la distancia, Sucedió que en esta estancia, hubo un crimen misterioso; En un alazán precioso, llegó aquí un desconocido, Joven, fuerte y muy cumplido, que al hablar con el patrón,quedó en la estancia de peón, siendo después muy querido. Al poco tiempo nomás, el amor lo pisoteó,y el mocito se casó con la hija del capataz,todo marchaba al compás, de la dicha y del amor,
y pa’ grandeza mayor, Dios les mandó con cariño,
un blanco y hermoso niño, más bonito que una flor. Iban pasando los años, muy felices en su choza, ella linda y buena moza, él fuerte y sin desengaños, Pero misterios extraños llegaron y la traición deshizo del mocetón, los más queridos anhelos, el fantasma de los celos, Se clavó en su corazón, aguantó el hombre callado, hasta dar con la evidencia, un día fingió una ausencia, que jamás la había pensado, dijo que tenía un ganado, que llevar pa’ la tablada, que era una buena jugada, pa’ ganarse algunos pesos. Así entre risas y besos, se despidió de su amada. A las dos de la mañana, del otro día justamente, llegó el hombre de repente, convertido en fiera humana,de un golpe echó la ventana, contra el suelo en mil pedazos, avanzando en grandes pasos, lleno de rabia y rencor, viendo que su único amor, descansaba en otros brazos. Como un sordo movimiento, enseguida se escuchó, después un cuerpo cayó, y otro cuerpo en el momento, Ni un quejido, ni un lamento, salió de la habitación,
Pa’ concluir su misión, cuando los vio difuntos, a los dos los entrerro juntos, donde hoy está ese mojón. En la estancia se sabía, que la ingrata lo engañaba, pero a él nadie le contaba, la desgracia en que vivía, por eso la policía, no hizo caso mayormente, pues dijeron, la inocente, se fue con el gavilán, en cambio los dos están, descansando eternamente. Ahijuna !! gritó un paisano, si es así lo que habla el viejo, ese era un macho canejo, yo le besaría la mano.
Yo soy, contestó el anciano, yo fui quien mató a su madre, desgraciada, porque con otro abrazada, en la cama la encontré. Hizo bien, taita querido, dijo el hijo sin encono, venga taita lo perdono, por lo mucho que ha sufrido, pero ahora taita le pido, que no la maldiga más, que si fue mala y audaz, por mí perdónele padre, que una madre siempre es madre, déjela que duerma en paz.
Los dos hombres se abrazaron, como nunca lo habían hecho, juntando pecho con pecho, como dos niños lloraron. Los ojos de aquella gente, con el llanto se inundaron y bajo un silencio imponente, volvió a decir nuevamente, ahí están en el mojón poniendo el corazón, el anciano en lo que dijo,le pidió perdón al hijo y el hijo le dio el perdón.
" LA LEYENDA DEL MOJÓN " Juan Pedro Lopez (URUGUAYO )
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angelatabatadm · 6 months
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Romics Aprile 2024. Sarò presente il 6 Aprile presso lo stand della casa editrice @agbookpub presente nella “Collettiva Regione Lazio - Camera di Commercio di Roma”, padiglione 9, stand A10, per un fantastico firmacopie dei miei fumetti: I Cacciatori dei sigilli perduti
Un libro nasce così… una fantastica avventura
Sono in concorso con il fumetto “Un libro nasce così… una fantastica avventura” per il Premio Romics del fumetto @frametoonsgames @romicsofficial
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moonyvali · 1 year
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LA MALATTIA TERMINALE
"Sta muovendo qualche onda l'esclusione del fisico Carlo Rovelli dalla cerimonia di apertura della Fiera del Libro di Francoforte, cui era stato precedentemente invitato. La colpa di Rovelli è stata quella di contestare – peraltro in modo argomentato - le scelte del governo rispetto al conflitto tra Russia e Ucraina.
Avendo fatto parte Rovelli fino a ieri del novero degli “accreditati” dal sistema mediatico, questa volta si è inarcato persino qualche sopracciglio nella borghesia semicolta, nei lettori di corriererepubblica e fauna affine. Purtroppo a quest’influente fascia della popolazione sfugge del tutto la gravità di ciò che accade da tempo, come un andamento sotterraneo, continuo, capillare.
C'è una linea rossa continua che si dipana nella gestione dell’opinione pubblica occidentale da anni e che ha subito un’accelerazione dal 2020. È una linea che si lascia vedere in superficie solo talora, come nella persecuzione di Assange (o Manning, o Snowden, ecc.) fino a censure minori, come quella assurta oggi agli onori delle cronache. Il senso profondo di questo movimento sotterraneo è chiarissimo: perseguimento della verità e gestione del discorso pubblico in occidente sono oramai indirizzi incompatibili.
A Rovelli viene imputato qualcosa di imperdonabile, ovvero di aver tradito l’appartenenza alla cerchia degli onorati dalle élite di potere, mettendole in imbarazzo. Questo non può e non deve accadere. Oggi il discorso pubblico ha il permesso di oscillare tra due poli, a un estremo la polemicuzza innocua e autoestinguentesi sull’orsa o la nutria di turno, all’altro i rifornimenti di munizioni alla linea dettata dal capo, cioè dalla catena di comando a guida americana dietro al cui carro - sempre meno trionfale - siamo legati.
Per le verità più pesanti e pericolose vige l’ordine di distruzione, come evidenziato dal caso di Assange la cui vita è stata distrutta per segnare un esempio e un ammonimento a qualunque altro soggetto eventualmente incline alla parresia. Per le insubordinazioni minori (tipo Rovelli, Orsini, ecc.) basta la caduta in disgrazia presso i cortigiani, che si riverbera in censure, piccoli ricatti silenti, e poi in discredito, blocchi di carriera, ecc.
Tutto ciò si condensa in una sola fondamentale lezione, una lezione implicita che il nostro intero sistema di formazione delle menti, giornali, televisioni, scuole, università, ecc. consapevolmente o inconsapevolmente implementa: “Tutto ciò che è discorso pubblico è essenzialmente falso.”
Questa è la lezione che i giovani ricevono precocemente e da cui traggono tutte le conseguenze del caso, in termini di disimpegno e abulia. A tale lezione si sottrae solo in parte qualche parte della popolazione meno giovane, in cui si agita ancora l’illusione di aspirazioni passate (“partecipazione”, “democrazia”, ecc.).
La “realtà” in cui ci troviamo a nuotare funziona però secondo il seguente ferreo sillogismo:
1) Tutto ciò che abbiamo in comune gli uni con gli altri come cittadini, come demos è il discorso pubblico mediaticamente nutrito;
2) Ma quel discorso pubblico è oggi puramente e semplicemente menzognero (o schiettamente falso, o composto di frammenti di verità ben selezionati, funzionali a creare uno desiderato effetto emotivo);
3) Perciò non c'è più nessun possibile demos, nessun possibile discorso pubblico, e dunque nessuna leva perché un’azione collettiva possa cambiare alcunché. Mettetevi il cuore in pace, si salvi da solo chi può.
In questa cornice peraltro si staglia per interesse l’atteggiamento dei superdiffusori di menzogne certificate, dei mammasantissima dell’informazione e del potere, attivissimi nel denunciare ogni eterodossia sgradita come “fake news”. E così ci troviamo di fronte allo spettacolo insieme comico e ripugnante dove i comandanti di corazzate dell’informazione chiedono il perentorio affondamento di canotti social per non aver benedetto abbastanza l’altruismo di Big Pharma, o per essere stati teneri con Putin, o per non aver rispettato l’ultimo catechismo politicamente corretto, e così via.
Viviamo in un mondo in cui la menzogna strumentale è oramai la forma dominante della verbalizzazione di interesse pubblico.
C'è chi vi reagisce con mero disimpegno rassegnato; chi si chiude angosciato nella propria stanza tipo hikikomori; chi cerca paradisi artificiali in pillole; chi accetta il gioco cercando di usarlo per tornaconti a breve termine (perché nessun altro orizzonte è disponibile); c'è chi cade in depressione; chi impazzisce; c'è chi ogni tanto spacca tutto per poi tornare a battere la testa contro il muro della propria cella; e c'è chi sviluppa quella forma particolare di pazzia che sta nel lottare disarmato contro i giganti sperando si rivelino mulini a vento.
Sul fondo fluisce la corrente della storia dove il nostro vascello occidentale ha preso un ramo digradante e con inerzia irreversibile accelera verso la cascata. Una volta che la parola pubblica ha perduto la propria capacità di veicolare verità, ridarvi peso è impossibile. Ogni ulteriore parola spesa per correggere le falsità del passato, se raggiunge la sfera pubblica viene per ciò stesso percepita come debole, logora, impotente. La società che abbiamo apparecchiato è una società senza verità e togliere la verità al mondo sociale significa condannarlo ad una malattia terminale. Quanto dureranno gli scricchiolii, quanto la caduta di intonaci, quanto le infiltrazioni d’acqua, quanto resisteranno ancora gli spazi abitabili sempre più ristretti, questo non è facile prevedere, ma un mondo senza verità è un mondo senza logos, e non può che sfociare in quella dimensione dove le parole sono superflue perché violenza e morte ne hanno preso il posto."
Andrea Zhok
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