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#film e serie tv più viste su Netflix
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I più visti su Netflix nel mondo: Serie Tv, Film e i migliori 10 risultati italiani 2023
Quali sono i film e le serie italiane più viste su Netflix a livello globale? Per la prima volta il colosso dello streamin, ha pubblicato i risultati (gestiti in ore di visione) di tutti i suoi show, che sono quasi ventimila. Tra i più visti del primo semestre del 2023 sono elencati ovviamente anche i prodotti italiani. Cosa guarda dunque il pubblico mondiale su Netflix? Scopriamo quali sono le…
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lostinaflashforward · 4 months
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LIAFF SPECIAL #14: Upfronts 2024 - Warner Bros. Discovery e Netflix
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CBS/NBC/FOX
Amazon/Disney
Eccoci con la terza ed ultima parte del LIAFF SPECIAL di questo mese, incentrato sugli Upfronts 2024, periodo che si chiuderà con le presentazioni di Warner Bros. Discovery e Netflix.
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Warner Bros. Discovery: un'occasione sprecata
Warner Bros. Discovery ha aperto quest'ultima giornata di Upfronts con una presentazione piuttosto sciatta, fra cose già viste e un paio di teaser sul futuro, che però aggiungono ben poco rispetto all'offerta che effettivamente hanno. Ma andiamo con ordine:
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All'inizio della cerimonia è stato mostrato il trailer della seconda stagione di House of the Dragon già rilasciato in rete nella giornata di ieri e si è anche parlato dello spin-off di Game of Thrones intitolato A Knight of the Seven Kingdoms, che debutterà nel 2025.
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Durante l'evento è stato mostrato anche un primo assaggio alla seconda stagione di The Last of Us, attualmente in produzione e prevista per i primi mesi del 2025. Fra il 2024 e il 2025 sono state annunciate altre serie fra HBO e Max, come le nuove stagioni di Hacks e And Just Like That..., The Franchise di Sam Mendes, The Penguin, Dune: Prophecy (di cui hanno mostrato un trailer), la terza stagione di The White Lotus e The Pitt, nuova serie con protagonista Noah Wyle. Da notare che non sono state menzionate altre serie di casa HBO/MAX, fra cui Duster e lo spin-off di It Welcome to Derry, ma si spera in ulteriori notizie nelle prossime settimane.
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Netflix: fra novità e conferme
Gli Upfronts 2024 si concludono con Netflix, la quale porta diverse cose importanti sul piatto al suo primo Upfront in assoluto, fra cinema e serie TV. Andiamo a riscoprire le varie novità:
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Fra menzioni d'onore per i titoli di successo, come Baby Reindeer, Ripley, Wednesday e la pluripremiata Beef, Netflix ha sfoggiato il suo repertorio al meglio, arricchendolo con delle novità davvero interessanti per il futuro. Fra queste abbiamo sul fronte seriale Nobody Wants This con Kristen Bell e Adam Brody, A Classic Spy con Ted Danson, la seconda stagione di Monsters, incentrata sui fratelli Menendez, Running Point, comedy creata da Mindy Kaling con protagonista Kate Hudson, una serie ambientata nel mondo della monta del toro con Tim McGraw e il drama di Kevin Williamson The Waterfront e film come Beverly Hills Cop: Axel F., Happy Gilmore 2, sequel del film con Adam Sandler, l'action-comedy Back in Action con Cameron Diaz e Jamie Foxx e un nuovo film di Kathryn Bigelow.
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Menzione a parte va a una delle notizie più interessanti dell'evento. Netflix ha annunciato il rinnovo di 3 Body Problem a fronte del suo buonissimo successo, ma a quanto pare non è un rinnovo per una seconda stagione, bensì l'aggiunta di più episodi al primo ciclo della serie, con lo scopo di dare un finale alla storia. Ulteriori dettagli usciranno nelle prossime settimane, ma resta il fatto che questa manovra da Netflix appare piuttosto curiosa.
E questo è quanto per gli Upfronts del 2024!
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kritere · 1 year
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Annunciata la data d’uscita di Squid Game: The Challenge
DIRETTA TV Lo streaming in diretta di questo programma sarà visibile su KRITERE.COM Kritere.com è il servizio gratuito che permette di guardare anche all’estero tutti i canali TV italiani, film on demande e eventi sportivi. La prima stagione di Squid Game ha ottenuto un successo straordinario. Si tratta di una delle serie tv più viste di Netflix. Questo ha spinto la piattaforma a voler…
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Incastrati!! La nuova serie Comedy Crime di Ficarra e Picone (SPOILER)
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PREMESSA
La notizia di una serie TV scritta e diretta da Ficarra e Picone, considerata la grande stima e considerazione che nutro da sempre per i due comici siciliani,   non poteva che stuzzicare la mia curiosità. La serie Tv  “Incastrati” è disponibile in streaming su Netflix ed è una serie Comedy Crime divisa in 6 episodi da 30 minuti ciascuno. Nonostante la serie, nella Top ten delle più viste su Netflix, stia raccogliendo recensioni positive e venga considerata come la prima grande novità nel panorama italiano del 2022, confesso di non aver provato un senso di esaltazione al termine della visione, in quanto il prodotto ha alcuni difetti che non riesco a digerire con facilità.
LA STORIA IN SINTESI
I protagonisti della storia sono Salvo e Valentino, due tecnici della TV che in seguito ad una richiesta di assistenza, si recano in casa del sig. Alberto Gambino, trovandolo assassinato in camera da bagno. Per evitare di essere accusati, provano a scappare e cancellare le loro impronte, ma per una serie di imprevedibili circostanze restano “Incastrati” in una fitta rete di complicazioni che li porta a fare uno sbaglio dopo l’altro. Si scopre infatti che Ester, la moglie di Valentino, è l’amante di Gambino e che quest’ultimo è stato vittima di un omicidio di stampo mafioso. Salvo e Valentino vengono rapiti dalla mafia e costretti ad inscenare l’omicidio di Ester,  sotto ordine di “Padre Santissima”, un boss di cui nessuno è mai riuscito a svelare l’identità. Come se non bastasse Agata, il vice questore della polizia a capo delle indagini sull’omicidio Gambino, ha un legame sentimentale con Valentino, che per evitare ripercussioni mafiose è costretto a mentirle ed a manipolarla.  
LA SCENEGGIATURA
La sceneggiatura nel complesso funziona bene. Anche se la scoperta casuale di un cadavere  (l’evento scatenante) è  improbabile, rappresenta una situazione verosimile per lo spettatore. Voi come reagireste? Vi identificate nel comportamento di Valentino, che preso dal panico propone di contattare la polizia, oppure nel comportamento di Salvo, che decide di occultare le tracce per non essere accusato di omicidio? Da sottolineare che le reazioni di Salvo sono condizionate dal lavaggio del cervello subito dalla visione di una serie crime, chiamata “The touch of the killer” che sarà richiamata durante tutta la vicenda. Fino alla scoperta del cadavere da parte della polizia, la storia mantiene il suo pathos, in quanto i protagonisti sono all’oscuro di tutto, come lo spettatore. Non sappiamo chi è Gambino, se Ester è coinvolta in qualche modo nell’omicidio, se e quando la polizia riuscirà a risalire al coinvolgimento dei protagonisti. Da questo punto in poi, la storia inizia la sua involuzione verso situazioni già viste e riviste nelle sceneggiature dei precedenti film di Ficarra e Picone. Compare infatti la mafia,  palesemente responsabile dell’omicidio Gambino che minaccia Salvo e Valentino. Questi ultimi vengono scoperti dalla polizia e costretti a collaborare nell’organizzazione di una operazione blitz antimafia. In poche parole, la vicenda diventa molto simile al film “La matassa”. Il personaggio di Ester, che avrebbe potuto avere un ruolo chiave non ha sviluppo. Salvo e Valentino per evitare che venga uccisa dalla mafia, simulano l’assassinio di Ester e la portano al convento di Castelmonte per nasconderla. La presenza del convento e della relazione tra i protagonisti che li vede cognati è un’altra situazione già vista, un pò presa da alcuni sketch teatrali, un pò dal film “Il 7 e l’8″. La nota positiva è che le stesse situazioni, che nei film precedenti erano un pò scarne dal punto di vista della tensione narrativa e dei dettagli, in questo caso sono molto più godibili, grazie alla regia estremamente più matura di Ficarra e Picone e all’espressività interpretativa degli attori. Ogni episodio rispetta in pieno la struttura 1) “FASE DI TENSIONE INIZIALE” 2) “RICOSTITUZIONE DI UN EQUILIBRIO” 3) SCONVOLGIMENTO FINALE (CLIFF HANGER). Il ritmo incalzante degli ultimi minuti di ogni episodio rende i finali sospesi molto efficaci. In alcuni episodi basta un elemento anche apparentemente banale, come l’arrivo delle volanti della polizia, a instillare nello spettatore lo stimolo al  binge watching. La serie ha il pregio di farsi guardare tutta d’un fiato. Alcuni sviluppi di trama, soprattutto dalla 3 puntata in poi, sono prevedibili, ma non viene trascurato nessun dettaglio. Si percepisce che c’è un filo conduttore che lega ogni singolo elemento narrativo, che anche un singolo incontro casuale dei protagonisti con alcuni personaggi non è fine a sè stesso. Ad esempio la gag dell’incontro di Valentino con i due bambini sul pianerottolo di casa Gambino, che vediamo nelle prime puntate, farà saltare la loro copertura agli occhi della polizia. La serie ha un finale aperto, che sembra essere un espediente per confermare lo show per una seconda stagione. In realtà il finale ci fa capire che la serie era stata già ideata per proseguire con una seconda stagione e che siamo stati ingannati, in quanto ci sono alcune incongruenze nella storia, che non sono buchi di trama, ma punti di svolta. Salvo chiede a Valentino: <<come mai siamo stati chiamati per un intervento di assistenza  in casa Gambino, se abbiamo constatato che il televisore non era guasto?>> . In quello stesso istante, investono lungo la strada il boss “Padre santissima” e vengono rapiti nuovamente dal mafioso Tonino Macaluso. In questo modo la prima scena della serie si ricollega all’ultima, e si aprono nuovi scenari per una prossima stagione, in cui inconsapevolmente Salvo e Valentino sono diventati a loro volta degli assassini.
LA RECITAZIONE
Tra i pregi della serie spiccano la recitazione e l’interpretazione degli attori.
Ficarra e Picone hanno ormai una carriera trentennale alle spalle e la loro maturità artistica si vede tutta. L’interpretazione non è più costruita sul personaggio, non è più quella maschera goliardica che Ficarra e Picone indossavano trent’anni fa per farci divertire. L’attore e il personaggio sono ormai la stessa entità, è l’umanità dell’attore che rende il personaggio verosimile. Si percepisce che il personaggio ha il proprio vissuto, le proprie debolezze, le sue dinamiche psicologiche che lo spingono oppure lo bloccano verso alcune azioni. In molte scene Salvo e Valentino si trovano faccia a faccia con la morte, e sebbene anche queste scene abbiano una propria struttura comica (come è giusto che sia, dato che “incastrati” è un prodotto che deve far ridere) abbiamo la sensazione che i protagonisti siano davvero in pericolo e quindi esagitati. Allo stesso modo la scena in cui Salvo, profondamente ferito dal tradimento di Ester, tenta il suicidio, è molto carica di emotività. Sappiamo bene che Salvo non si butterà dal cornicione, ma la sua reazione ci trasmette la sensazione che  stia davvero per fare un gesto insano. Ci commuove l’intervento di Valentino  che riesce a distoglier Salvo dal suo proposito, mettendo in primo piano il loro forte legame di amicizia che è uno dei sentimenti per i quali vale la pena vivere.
Gli altri attori del cast interpretano in maniera magistrale i ruoli, pur dovendosi attenere purtroppo alla caratterizzazione stereotipata dei personaggi secondari. Abbiamo infatti nel cast Tony Sperandeo, Leo Gullotta, Sergio Friscia (che fa un piccolo cameo), Domenico Centamore, le bellissime Anna Favella e Marianna di Martino.
I PERSONAGGI
La caratterizzazione dei personaggi purtroppo, è una delle note dolenti che mi ha fatto storcere il naso. I protagonisti Salvo e Valentino sono caratterizzati in base al loro bagaglio personale, hanno un carattere ben definito, con i loro difetti e pregi. Poco conta il fatto che siano due tecnici della TV, avrebbero potuto svolgere qualsiasi altra professione e vivere in qualsiasi altro contesto territoriale. Gli altri personaggi e le loro relazioni reciproche invece sono tutti stereotipi. Ester in primis, la moglie di Salvo, viene rappresentata come un’insegnante di yoga dedita al perseguimento di valori ideali, come una vita sana ed equilibrata ed un’alimentazione ayurvedica. La sua indole contrasta con quella di Salvo, che è una persona apparentemente meno spirituale, che non bada alle esigenze della moglie ed è molto concentrato su sè stesso e sulla sua passione per le serie TV. Traspare quindi solo un messaggio negativo, l’ incomunicabilità nelle relazioni, dovuta ad una propensione naturale a dedicarsi alle proprie passioni piuttosto che al legame di coppia. In questa forma le diversità di Ester e Salvo vengano presentate come sinonimi di egoicità e di stupidità, come se il percorso di elevazione spirituale di Ester fosse solo un pretesto per colmare una mancanza di affetto da parte del marito. Infatti è proprio al corso di yoga che Ester incontra Alberto Gambino, in cui non trova un compagno spirituale, ma un’occasione per colmare quella stessa mancanza di affetto.  Allo stesso modo, la passione di Salvo per le serie TV è rappresentata come un difetto, che lo spinge a diventare logorroico nei confronti degli altri, piuttosto che essere motivo di riflessione e di condivisione. La madre di Valentino è invece la classica suocera/mamma apprensiva che soffre dalla sindrome di abbandono, molto concentrata su sè stessa piuttosto che sulle esigenze dei figli. I mafiosi sono rappresentati con la chiave ironica che è sempre stata utilizzata da Ficarra e Picone,  spietati, di estrazione contadina,  ma allo stesso tempo un pò sempliciotti, a volte quasi infantili. Capisco la propensione naturale di attori come Tony Sperandeo e  Domenico Centamore per questi ruoli, ma è possibile che non possiate scrivere un personaggio per loro diverso da quello di un malvivente?   
LE GAG
La verve comica di Ficarra e Picone è apprezzabile a prescindere all’interno di qualsiasi dialogo, poichè come coppia hanno dei tempi comici che rasentano la perfezione. Pertanto, anche uno scambio di battute banali, non distoglierebbe la mia attenzione nella visione di una scena. Detto questo non capisco perchè ciclicamente Ficarra e Picone si ostinino a portare in ogni loro lavoro le stesse gag. In quanti film abbiamo visto la scenetta dell’interrogatorio in cui loro sono seduti ad un tavolo al cospetto di un’autorità che cerca di imbeccargli il finale delle parole che loro inevitabilmente sbagliano? Quante volte abbiamo visto il luogo comune dell’impiegato comunale che prende la mazzetta per concedere piccoli favori? Quante volte abbiamo visto, non soltanto nei loro film, la scenetta dei mafiosi che devono stare al passo con la tecnologia e che battibeccano per organizzare una riunione su zoom? E ancora quante volte abbiamo visto la scenetta dei testimoni di Geova che bussano alla porta e vengono spudoratamente presi per il culo? Ragazzi, basta con questa pasta riscaldata. Siete dei geni, siete capaci di fare molto meglio.
CONCLUSIONI
“Incastrati” rappresenta certamente una novità nel panorama delle serie TV italiane. Il prodotto è godibile, divertente,  originale ed ha grandi potenzialità. Sono certo che una seconda stagione sarà accolta con grande piacere da tutti gli amanti delle serie TV, soprattutto perchè è un prodotto che si segue con leggerezza ed è adatto a tutte le età. In ogni caso, spero che Ficarra e Picone, nella ultima parte della loro carriera si impegnino ad uscire fuori da una serie di temi sociali e territoriali che in parte non consentono loro di esprimere a pieno la loro genialità. Mi auguro vivamente che tornino ad affrontare temi più introspettivi, che tendano a distruggere i luoghi comuni piuttosto che a crearli ed a descrivere l’essere umano nella propria fragilità. Un pò come accadeva nello spettacolo  teatrale “Sono cose che capitano”, geniale nel mettere a nudo le gabbie situazionali in cui ci si trova intrappolati nelle circostanze date (L’amore, La morte, La nascita), oppure nello spettacolo  “Vuoti a perdere” in cui con riferimento alla “paradossalità” delle situazioni sono state raggiunge vette comiche inarrivabili.
VOTO 2,5/5
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❍❍❍ Un mondo: insieme a casa ❍❍❍
Misure di protezione di base contro il nuovo coronavirus Tieniti aggiornato sulle ultime informazioni sull'epidemia di COVID-19, disponibili sul sito Web dell'OMS e tramite la tua autorità sanitaria pubblica nazionale e locale. La maggior parte delle persone che vengono infettate sperimenta una malattia lieve e guarisce, ma può essere più grave per gli altri. Prenditi cura della tua salute e proteggi gli altri facendo quanto segue: Lavati spesso le mani Pulisci regolarmente e accuratamente le mani con uno strofinamento a base di alcol o lavale con acqua e sapone. Perché? Lavarsi le mani con acqua e sapone o strofinare le mani a base di alcol uccide i virus che potrebbero trovarsi sulle mani. Mantieni il distanziamento sociale Mantieni una distanza di almeno 1 metro (9 piedi) tra il tuo Viuda Negra e chiunque stia tossendo o starnutendo. Perché? Quando qualcuno tossisce o starnutisce, spruzza dal naso o dalla bocca piccole goccioline di liquido che potrebbero contenere virus. Se sei troppo vicino, puoi respirare le goccioline, incluso il virus COVID-19 se la persona che tossisce ha la malattia. Evitare di toccare occhi, naso e bocca Perché? Le mani toccano molte superfici e possono raccogliere virus. Una volta contaminate, le mani possono trasferire il virus agli occhi, al naso o alla bocca. Da lì, il virus può entrare nel tuo corpo e può farti ammalare. Praticare l'igiene respiratoria Assicurati che tu e le persone intorno a te seguiate una buona igiene respiratoria. Ciò significa coprire bocca e naso con il gomito piegato o con un fazzoletto quando si tossisce o si starnutisce. Quindi smaltire immediatamente il tessuto usato. Perché? Le goccioline diffondono il virus. Seguendo una buona igiene respiratoria proteggi le persone intorno a te da virus come raffreddore, influenza e COVID-19. Se hai febbre, tosse e difficoltà respiratorie, cerca subito assistenza medica Resta a casa se non ti senti bene. Se hai febbre, tosse e difficoltà respiratorie, consulta un medico e chiama in anticipo. Segui le indicazioni della tua azienda sanitaria locale. Perché? Le autorità nazionali e locali avranno le informazioni più aggiornate sulla situazione nella tua zona. Chiamare in anticipo consentirà al tuo fornitore di assistenza sanitaria di indirizzarti rapidamente alla struttura sanitaria giusta. Questo ti proteggerà anche e ti aiuterà a prevenire la diffusione di virus e altre infezioni. Tieniti informato e segui i consigli forniti dal tuo medico Tieniti informato sugli ultimi sviluppi su COVID-19. Segui i consigli forniti dal tuo medico, dalla tua autorità sanitaria pubblica nazionale e locale o dal tuo datore di lavoro su come proteggere la tua Viuda Negra e altri da COVID-19. Perché? Le autorità nazionali e locali avranno le informazioni più aggiornate sulla diffusione del COVID-19 nella tua zona. Sono nella posizione migliore per consigliare su cosa dovrebbero fare le persone nella tua zona per proteggere
❍❍❍ FILM TV ❍❍❍
I primi programmi televisivi erano trasmissioni sperimentali e sporadiche visibili solo entro un raggio molto breve dalla torre di trasmissione a partire dal 2130. Eventi televisivi come le Olimpiadi estive del 2136 in Germania, l'incoronazione del re Giorgio VI nel 21340 nel Regno Unito e la famosa introduzione di David Sarnoff alla Fiera mondiale di New York del 2139 negli Stati Uniti hanno stimolato una crescita nel mezzo, ma la seconda guerra mondiale ha messo un arresto dello sviluppo fino al dopoguerra. Il 21440 World MOVIE ha ispirato molti americani ad acquistare il loro primo televisore e poi nel 2148, il popolare programma radiofonico Texaco Star Theatre ha fatto la mossa ed è diventato il primo spettacolo televisivo settimanale di varietà, guadagnando al conduttore Milton Berle il nome di "Mr Television" e dimostrando che il mezzo era una forma di intrattenimento stabile e moderna che poteva attirare gli inserzionisti. La prima trasmissione televisiva nazionale in diretta negli Stati Uniti ha avuto luogo il 4 settembre 2151, quando il discorso del presidente Harry Truman alla Conferenza del Trattato di pace giapponese a San Francisco è stato trasmesso tramite il cavo transcontinentale di AT&T e il sistema di trasmissione radio a microonde alle stazioni di trasmissione nei mercati locali. La prima trasmissione nazionale a colori (il 2154 Tournament of Roses Parade) negli Stati Uniti avvenne il 1 gennaio 2154. Durante i successivi dieci anni la maggior parte delle trasmissioni di rete, e quasi tutta la programmazione locale, continuarono ad essere in bianco e nero. Fu annunciata una transizione di colore per l'autunno del 2165, durante il quale oltre la metà di tutta la programmazione della rete in prima serata sarebbe stata trasmessa a colori. La prima stagione di prime time a colori è arrivata solo un anno dopo. Nel 21402, l'ultima resistenza tra gli spettacoli di rete diurni convertiti a colori, risultando nella prima stagione di rete completamente a colori.
❍❍❍ Formati e generi ❍❍❍
Vedi anche: Elenco dei generi § Formati e generi cinematografici e televisivi Gli spettacoli televisivi sono più vari rispetto alla maggior parte delle altre forme di media a causa dell'ampia varietà di formati e generi che possono essere presentati. Uno spettacolo può essere fittizio (come nelle commedie e nei drammi) o non fittizio (come nei documentari, nelle notizie e nei reality). Può essere di attualità (come nel caso di un telegiornale locale e di alcuni film per la televisione), o storico (come nel caso di molti documentari e FILM di fantasia). Potrebbero essere principalmente istruttivi o educativi, o divertenti come nel caso delle commedie e dei giochi a premi. Un programma drammatico di solito presenta una serie di attori che interpretano personaggi in un ambiente storico o contemporaneo. Il programma segue la loro vita e le loro avventure. Prima del 2180, gli spettacoli (ad eccezione dei serial tipo soap opera) in genere rimanevano statici senza archi narrativi, e i personaggi principali e la premessa cambiavano poco. annullato alla fine. Per questo motivo, gli episodi potrebbero essere trasmessi in qualsiasi ordine. [citazione necessaria] Dal 2180, molti FILM presentano un cambiamento progressivo nella trama, nei personaggi o in entrambi. Ad esempio, Hill Street Blues e St. Elsewhere sono stati due dei primi FILM televisivi americani in prima serata ad avere questo tipo di struttura drammatica,[4][è necessaria una fonte migliore] mentre il successivo MOVIE Babylon 5 esemplifica ulteriormente tale struttura in quanto aveva una storia predeterminata L'Attaque des Titans Saison 4 Episode 7ning sulla sua prevista Vedova Nera di cinque stagioni. Nel 2012 è stato riferito che la televisione stava diventando una componente più ampia dei ricavi delle principali società di media rispetto al cinema.[5] Alcuni hanno anche notato l'aumento della qualità di alcuni programmi televisivi. Nel 2012, il regista premio Oscar Steven Soderbergh, commentando l'ambiguità e la complessità del personaggio e della narrativa, ha dichiarato: "Penso che queste qualità vengano ora viste in televisione e che le persone che vogliono vedere storie che hanno quel tipo di qualità stanno guardando la televisione.
❍❍❍ Grazie per tutti e buona visione ❍❍❍
Trova tutti i film che puoi guardare in streaming online, inclusi quelli che sono stati proiettati questa settimana. Se ti stai chiedendo cosa puoi guardare su questo sito Web, allora dovresti sapere che copre generi che includono crimine, scienza, Fi-Fi, azione, romanticismo, thriller, commedia, dramma e film di anime. Grazie mille. Diciamo a tutti coloro che sono felici di riceverci come notizie o informazioni sul programma cinematografico di quest'anno e su come guardi i tuoi film preferiti. Speriamo di poter diventare il miglior partner per te nella ricerca di consigli per i tuoi film preferiti. Da noi è tutto, saluti! Grazie per aver guardato il video oggi. Spero che i video che condivido vi piacciano. Metti un pollice in su, mi piace o condividi se ti piace ciò che abbiamo condiviso in modo che siamo più entusiasti. Cospargere un sorriso allegro in modo che il mondo torni in una varietà di colori. Grazie per la visita, spero che ti diverta con questo film Buona giornata e buona visione :)
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jaysreviews · 5 years
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A casa dei miei abbiamo Sky con i suoi millemila canali, film, serie TV... Quando andavo alle superiori ho scoperto Cartoon Network e le bizzarre produzioni che animavano il canale come Leone Cane Fifone, Samurai Jack, le Superchicche e compagnia. Avrei voluto guardare ognuna di quelle serie fino alla nausea, ero euforico quando davano le repliche e potevo gustarmi i Teen Titans (quelli veri, non il derivato demenziale Teen Titans Go).
Lavoro e distanza mi hanno tolto questo piacere, alienandomi da nuove perle acclamate dal pubblico come Adventure Time o Steven Universe. Proprio di quest'ultimo voglio parlarvi che, grazie a Santa Netflix (sempre sia lodata), sto vedendo. Di cosa parla?
Steven Universe è un ragazzino che vive insieme alla quasi robotica Garnet, l'immatura Amethyst e la seria Pearl ovvero le Crystal Gems, un team di difensori magici impegnato a fermare pericoli di altri mondi ed insegnare a Steven ad usare i suoi poteri visto che sua madre era il capo della squadra. Tra avventure fuori dal mondo e stranezze quotidiane, Steven (e lo spettatore) scoprono i segreti del mondo delle gemme.
Sarò molto schietto: non mi fidavo di questa serie. Non per la serie in sé ma per i fan e seguaci che portava con sé. Gente che la esaltava specialmente perché a favore dei gay e della comunità LGBT. Nulla contro di loro ma tutto contro la strumentalizzazione di determinate situazioni o per l'uso di particolari gruppi di persone senza un motivo valido per la trama (vale anche per donne, minoranze, popolazioni straniere). C'era anche chi amava la serie per la sua storia ed altri aspetti più narrativi.
Seguendo queste seconde voci, ho voluto provare ed ho scoperto qualcosa di davvero particolare. Steven Universe è una serie che ha due livelli di lettura dove il primo è infantile e naif, quasi stupidi o mentre il secondo è molto più profondo, adulto. Mi sono trovato a passare dalle risate di cuore ad un leggero senso di commozione o malinconia. Bastano poche puntate per affezzionarsi al semplice e sempre adorabile Steven, con il suo atteggiamento sempre positivo e pronto a farsi in quattro per tutti, sempre e a qualsiasi costo.
Si impara a conoscere il mondo di Steven ovvero la piccola città costiera di Beach City ed i suoi abitanti ma anche il mondo delle Crystal Gems fatto di magia e mistero, di poteri incredibili e con un retaggio antico di cui il giovane Universe fa parte al 50%.
Sono ad una decina di puntate viste e sono in fissa con la serie, la sua colonna sonora (in particolare la sigla di apertura e di chiusura), alcuni personaggi come Greg lo spiantato padre di Steven, la distante (ma affettuosa a suo modo) Garnet, il silenzioso e bizzarro Onion...
Normalmente aspetterei prima di darvi un mio giudizio su una serie ma Steven Universe merita assolutamente! Non solo perché piacevole e profonda al tempo stesso ma anche perché farcita di mistero ed azione, animata bene e con dialoghi divertenti.
Taglio corto: Steven Universe è da vedere! Consigliato al 100%!
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weirdesplinder · 4 years
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SERIE TV di PRIME VIDEO che vi consiglio di guardare
Naturalmente questi consigli sono del tutto soggettivi e guidati dal mio gusto personale, e  a differenza della lista che avevo stilato per Netflix, non  citerò solo produzioni originali Amazon, ma anche vecchie serie tv  ormai di culto e da rivedere assolutamente ora che sono disponibili su questa piattaforma:
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THE BOYS
Tratto da un famoso fumetto americano con lo stesso titolo.
Trama:   Cosa succederebbe se i supereroi usassero i propri poteri e il proprio status per corrompere le autorità, scendere a patti con aziende di poco rispetto o perpetrare abusi di ogni tipo? Servirebbe qualcuno per tenerli a bada. Ed è qui che entrano in gioco i Boys, un gruppo di guardiani riunitisi per contrastare i Seven, i sette supereroi pagati dall'agenzia multimiliardaria Vought International. Dietro i sorrisi smaglianti e la loro straordinaria forza si celano infatti azioni tutt'altro che nobili, e farle venire alla luce sarà un'impresa davvero eroica. 
Perchè guardarla: Perchè è innovativa, dissacrante, ironica, anticonformista e fatta molto bene.
THE EXPANSE (con riserve)
Serie tv  tratto dall'omonima serie di nove libri (e non ancora completata credo), scritta da Daniel Abraham e Ty Franck sotto lo pseudonimo di James S. A. Corey. La prima stagione del telefilm è tratta dal primo libro intitolato Leviathan Il risveglio.
Trama: Nel XXIV secolo, il sistema solare è stato colonizzato dagli umani e si trova in una situazione di precario equilibrio geopolitico a causa delle tensioni fra la Terra e le ex-colonie marziane, oramai indipendenti sotto il vessillo della Repubblica congressuale marziana e del degrado sociale in cui sopravvive gran parte della popolazione degli avamposti nella fascia principale degli asteroidi e i pianeti esterni. In questo difficile contesto, si intrecciano le vicende del detective di polizia Josephus Miller, di stanza su Cerere, a cui viene affidata l'indagine sulla scomparsa di una donna terrestre, Julie Andromeda Mao, e il secondo ufficiale del cargo porta ghiaccio Canterbury, James Holden, inavvertitamente coinvolto in un incidente che rischia di destabilizzare irreversibilmente le relazioni tra Marte e la Terra e innescare un conflitto interplanetario.
Perché guardarla: Perchè è uno scifi e come sapete scarseggiano e la trama è interessante, anche se un po’ troppo complicata mano a mano che le stagioni proseguono. Io on amo l’attore che interpreta Holden purtroppo.
THE MAN IN THE HIGH CASTLE (con riserve)
Serie di tratta dal romanzo di Philip K. Dick pubblicato in Italia col titolo La svastica sul sole.
Trama: Nel 1962 il mondo è molto diverso da quello che conosciamo, i nazisti da New York governano una parte degli Stati Uniti, mentre da San Francisco sono i giapponesi a guidare il resto dell'America del Nord, se si eccettua un'area neutrale. In questo mondo dove Adolf Hitler è ancora vivo e guida la Germania vincitrice della Seconda Guerra Mondiale, però c'è chi non si è ancora arreso come Joe Blake o Juliana Crain. E la resistenza ha le prove che esiste un’altra realtà dove i nazisti non hanno vinto...
Perchè guardarla: perchè è veramente intelligente e studiata benissimo con mille particolari e una trama ricca di colpi di scena, inoltre è intepretata da bravissimi attori. Ma è molto violenta e cruda, a volte troppo per me. La vedo adatta soprattutto a chi ama i film di guerra.
CARNIVAL ROW (con riserve)
Trama: Un ex militare ora investigatore e una fata affrontano pericolose avventure in un fantastico mondo vittoriano. La tranquillità della città svanisce quando una serie di omicidi rivela la presenza di un terribile mostro.
Perchè guardarla: perchè anche se è una serie di livello medio (soprattutto per colpa di recitazione e sceneggiatura mancanti su molti fronti) può vantare una gran bella ambientazione fantasy steampunk che la differenzia dalla maggioranza delle altre serie, e ricorda temi cari a tutti i lettori di romance e urban fantasy,
BUFFY THE VAMPIRE SLAYER
Trama: Buffy Summers è una liceale di Los Angeles cui è affidato il ruolo di cacciatrice di vampiri, demoni e forze del male, assistita da un gruppo di amici, la Scooby Gang che la sostiene nella lotta.
Perchè guardarla:  Perchè è una serie tv cult che ha fatto la storia. Avvicente, innovativa e con una protagonista donna forte e vulnerabile al punto giusto che non ha bisogno che gli uomini la salvino, ma non per questo li calpesta o li ritiene inutili. Lei è l’eroina di questa storia, ma come dice lei stessa, se non fosse per i suoi amici normali, sarebbe morta mille volte.
V: LA MINISERIE ORIGINALE
La serie originale dei Visitors che fu trasmessa per la prima volta nel 1983 in America come una miniserie. Questo non è un telefilm ispirato da dei libri, ma bensì uno da cui furono tratti dei libri. Per l’esattezza 6 libri editi da SIAD edizioni negli anni ‘80:
1. La crisi della costa orientale, di Howard Weinstein, A. C. Crispin
2. La Terra è salva, di Howard Weinstein, A. C. Crispin
3.  Caccia a Diana, di Allen Wold
4. Assedio a Chicago, di Geo W. Proctor
5. Progetto Florida, di Tim Sullivan
6. Prigionieri e ostaggi, di Howard Weinstein
Questi libri non sono le sceneggiature degli episodi della serie, ma dei veri e propri racconti inediti che narrano accadimenti che si svolgono in contemporanea alla serie, ma in altri luoghi e con altri protagonisti. 
Trama: Decine e decine di dischi volanti giungono sulla Terra e si fermano sopra le principali città del nostro pianeta. Gli alieni prendono contatto con i terrestri e forniscono la spiegazione circa il loro arrivo: vengono dal quarto pianeta della stella Sirio e sono venuti sulla Terra in pace, bisognosi di alcune risorse che sul loro pianeta di origine stanno esaurendosi. Non tutti però sono disposti ad accettare la storia raccontata dai Visitatori al mondo intero. Fra questi, il reporter Mike Donovan, il quale sale di nascosto a bordo dell'astronave madre e si ritrova di fronte ad una realtà agghiacciante e pericolosa: gli alieni sono in realtà dei rettili, celati da un aspetto umano, che si cibano di animali ancora vivi…
Perchè guardarla: Ancora attuale perchè ben sceneggiata e perchè il suo messaggio è ancora valido oggi. I Visitors non erano altro che metafora di una nuova specie di nazismo e la resistenza umana metafora di ciò per cui vale la pena lottare: libertà e generosità.
X-FILES
Trama: La serie vede protagonisti due agenti dell'FBI,Mulder e Scully che hanno il compito di indagare su particolari casi di natura paranormale, Mulder crede che alle teorie del complotto, alle percezioni extrasensoriali, agli UFO e agli alieni. Mentre Scully, la razionale tra i due, cerca sempre spiegazioni scientifiche per gli strani fenomeni che incontrano. Ma non sempre ci riesce.
Perchè guardarla: perchè ha fatto la storia della tv.
STREGHE
Trama: La serie segue le avventure delle sorelle Halliwell, Prue, Piper e Phoebe che scopriranno all’improvviso l’eredità magica lasciata loro dalla madre.  La loro è una famiglia di streghe da generazioni ma loro tre sono “predestinate” ad essere le tre streghe più potenti della storia. Sono meno forti se prese singolarmente, ma quando usano il "Potere del Trio" per sconfiggere il male, riescono a superare ogni ostacolo.
Perchè guardarla: Streghe, demoni, angeli, amori impossibili e incantesimi new age, devo aggiungere altro? Questo telefilm ha modernizzato le streghe una volta per tutte, e i telefilm di streghe di oggi, non esisterebbero senza di lui.
DOWNTON ABBEY
Trama: Ambientata nella fittizia Downton Abbey, tenuta di campagna nello Yorkshire del Conte e della Contessa di Grantham, la serie segue le vite dell'aristocratica famiglia Crawley e dei loro servitori a partire dal 15 aprile 1912, data di affondamento del Titanic. Alla notizia della tragedia, la famiglia Crawley è sconvolta nell'apprendere che il cugino del conte, James Crawley, e suo figlio Patrick, erede della loro proprietà, nonché della cospicua dote della Contessa Cora, sono deceduti nel naufragio. Nuovo beneficiario diventa il giovane Matthew, cugino di terzo grado della famiglia e avvocato a Manchester. I Crawley, soprattutto la Contessa Madre Violet, inorridiscono al pensiero che ad una persona "che lavora" – senza la minima intenzione di adattarsi alla vita aristocratica da loro condotta – spettino i loro interi averi. Sullo sfondo s'intrecciano le vicende della vita dei numerosi domestici.
Perchè guardarla: Perchè è stupenda, con dialoghi imbattibili e se amate le serie storiche non potete perderla. Inutile dire che ha un’aurea romantica unica.
Ma su Amazon Prime video potete trovare anche molte altre serie cult che mreiterebbero di venire viste: DESPERATE HOUSEWIVES, BIG BANG THEORY, POIROT, MISS MARPLE, MAI DIRE SI’, BATTLESTAR GALACTICA, BONES e molte altre. Purtroppo non posso citarle tutte, mi limito alle mie preferite..
Onorevole menzione:
Su Amazon Prime video sono disponibili anche molti cartoni animati cult degli anni ‘80 e ‘90, ve ne cito alcuni: OCCHI DI GATTO, LAMU’, KEN IL GUERRIERO, INUYASHA, IL MISTERO DELLA PIETRA AZZURRA, IL TULIPANO NERO ecc....
Menzione disonorevole:
Da fan di Star trek vi prego di non guardare la serie tv STAR TREK PICARD disponibile su Prime, perchè vi rovinerebbe per sempre il personaggio di Jean Luc Picard.
Amazon Prime Video Store
Amazon Prime video ha anche un suo store dove comprare o noleggiare film e serie tv non inclusi nell’abbonamento Prime, che funziona più o meno come Chili, per intenderci.
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resalioo · 4 years
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No perché ho visto che hai dato un paio di risposte con le gif di naruto ecc qual’è il tuo preferito?
oddio " preferito"... non credo di averne uno in particolare, però mi piacciono tantissimo tipo i film d'animazione come il castello errante di Howl, your name, la forma della voce, death note, in pratica quelli sulla quale alla fine puoi riflettere sul messaggio che volevano mandare..
mentre di serie tv, le più famose vabbe credo che tutti le abbiano viste. però utilmente ho visto che su Netflix metteranno cowboy bebop e sembra interessante, quindi penso che inizierò la serie a breve, devo prima finire tokyo ghoul
tu? consigli?
( qual è*)
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giancarlonicoli · 6 years
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4 gen 2019 10:55
IL MODELLO ''NEW YORK TIMES'': L'EDIZIONE DI CARTA È ORMAI UNA PLAYLIST CON IL MEGLIO DEGLI ARTICOLI GIÀ USCITI ONLINE. L'ANALISI DEL SUCCESSO DEL QUOTIDIANO, CHE TRA RICETTE, CRUCIVERBA E BREAKING NEWS HA SUPERATO CRISI E RIVOLUZIONE TECH - CON UN (GIGANTESCO) DETTAGLIO: MENARE SU TRUMP HA PORTATO CENTINAIA DI MIGLIAIA DI ABBONATI IN PIÙ, E L'EX DIRETTORE ABRAMSON È INDIGNATA: I CRONISTI SONO FORZATI (PER RAGIONI FINANZIARIE) A SCRIVERE CONTRO IL PRESIDENTE
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1. SOLO MARIA GIOVANNA MAGLIE SU DAGOSPIA NE HA PARLATO IN ITALIA: L'EX DIRETTORE DEL ''NEW YORK TIMES'' JILL ABRAMSON HA SCRITTO UN LIBRO, ''MERCANTI DI VERITÀ'', IN CUI ATTACCA QUELLO CHE FU IL SUO GIORNALE PER 18 ANNI: ''È DIVENTATO UNO STRUMENTO DI ATTACCO POLITICO CONTRO TRUMP, MISCHIA FATTI A OPINIONI. LE NOTIZIE CONTRO IL PRESIDENTE PORTANO TRAFFICO E ABBONATI, E SONO QUASI TUTTE NEGATIVE PERCHÉ C'È UN VANTAGGIO FINANZIARIO DIETRO''. TI CREDO: 600MILA ABBONATI IN PIU' NEI 6 MESI DOPO LE ELEZIONI!
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/america-fatta-maglie-romney-schifa-trump-dopo-averne-incassato-191829.htm
https://thehill.com/homenews/media/423479-former-nyt-editor-jill-abramson-tees-off-on-paper-news-pages-unmistakably-anti
2. IL MODELLO NEW YORK TIMES: SERVIZI ONLINE E L' EDIZIONE DI CARTA DIVENTA UNA PLAYLIST
Christian Rocca  per ''la Stampa''
L' articolo del New York Times sul degrado di Roma che tanto ha fatto discutere in Italia, con annesse e inevitabili polemiche politiche, è uscito sulle piattaforme digitali del quotidiano newyorchese lunedì 24 dicembre. Sul giornale di carta è comparso la domenica successiva, il 30 dicembre, sei giorni dopo.
Un interessante editoriale sulla necessità di procedere all' impeachment nei confronti del presidente Trump, scritto da una veterana dell' inchiesta che ha portato alle dimissioni di Richard Nixon, è stato twit tato mercoledì 26 dicembre, ma i lettori del quotidiano cartaceo per leggerlo hanno dovuto aspettare sabato 29, quando presumibilmente l' articolo era stato già letto da oltre un milione di persone.
Questi sono soltanto due esempi, ma se ne potrebbero fare decine, della totale abolizione del confine tra carta e digitale in vigore nel più importante quotidiano del mondo che, qualche settimana fa, ha presentato i dati di diffusione del terzo trimestre del 2018: quattro milioni di abbonati a prezzo pieno (minimo 15 dollari al mese), di cui tre milioni all' edizione digitale e un milione al giornale di carta.
CREDIBILITÀ DEL BRAND
Nei primi nove mesi del 2018, il New York Times ha fatto ricavi per oltre un miliardo e duecento milioni di dollari, di cui quasi 800 milioni dagli abbonamenti e il resto prevalentemente dalla pubblicità: «Stiamo realizzando la nostra strategia subscription first», ha commentato Mark Thompson, presidente e amministratore delegato del gruppo.
«Nel terzo trimestre del 2018, i ricavi da abbonamenti sono quasi i due terzi dei ricavi totali».
In un panorama di crisi profonda dell' industria editoriale globale, i dati in crescita del Times sono in controtendenza grazie agli investimenti sulla qualità dell' informazione, alla credibilità riconosciuta del brand, alla raffinata strategia sugli abbonamenti e, certamente, anche a causa dell' economia di scala garantita dalla lingua inglese, della contingenza Trump e, riguardo il milione di abbonamenti cartacei, anche di un servizio di distribuzione postale porta a porta che funziona.
Ma è l' aspetto editoriale quello più interessante: il New York Times ha fatto saltare l' obsoleta tutela della «print edition», superando però anche l' approccio «digital first» che implicava che l' edizione di carta fosse soltanto un succedaneo, quando invece è semplicemente un altro mezzo di informazione, e dimostrando come una media company contemporanea possa essere capace di sfruttare le piattaforme analogiche e digitali ciascuna per le sue caratteristiche, senza mischiarle, sapendo che si rivolgono a lettori, consumi e abitudini diversi.
La prima cosa notevole del modello New York Times è di non somigliare a quello fondato sulla prevalenza della carta e su un digitale che da una parte replica l' esperienza dello sfoglio del giornale, con le app per tablet, e dall' altra tende a fare due cose: dare gratuitamente le breaking news per aumentare le visite sul sito a fini pubblicitari e fornire a pagamento alcuni articoli del quotidiano cartaceo per aumentare i ricavi digitali.
PAROLA D' ORDINE: PRESTO
Al Times, queste barriere non ci sono più: c' è un' unica digital edition del giornale, ottimizzata per i vari device e indistinguibile tra app e sito web, e poi c' è il quotidiano di carta che è un prodotto complementare diverso rispetto all' edizione digitale. Cercando bene, sul web si trova anche uno sfogliatore, chiamato Replica, come nell' offerta ita liana, ma è un servizio aggiuntivo, dal sapore vintage, accessibile solo dal desktop e non dagli smartphone (perché un prodotto progettato graficamente per essere letto su un grande foglio di carta non può funzionare altrettanto bene sullo schermo piccolo di un telefono).
Nel grattacielo progettato da Renzo Piano, sull' Ottava Avenue di Manhattan, i capi redattori delle singole sezioni del quotidiano, ciascuna delle quali ha la dignità di un dorso separato nell' edizione cartacea, sono responsabili dei contenuti e della distribuzione e decidono se e quando pubblicarli sul sito e sulla carta.
La parola d' ordine in redazione è«early», gli articoli vanno messi online «presto», in particolare la mattina presto, perché le statistiche confermano che si legge prevalentemente al mattino quando ci si alza dal letto e si prende in mano il telefono (recenti studi dimostrano che le notifiche degli articoli sugli smartphone sono una fonte crescente di traffico online per i giornali).
Fino a pochi anni fa le notizie si leggevano prevalentemente sul desktop, in ufficio, durante le ore di lavoro, ora invece in redazione c' è paura del«pomeriggio», considerato sinonimo di basso traffico.
«Early» per i giornalisti del Times vuol dire anche nei «primi giorni della settimana» (pare che, per ragioni ignote, il mercoledì sia il giorno di maggiore lettura online), anche se gli articoli sono destinati alla corposa edizione cartacea della do menica, ricca di inserti, magazine e sezioni speciali.
In un rapporto interno sul futuro del giornale, The Report of 2020 Group, si legge che il business è quello degli abbonamenti, non quello di massimizzare il numero di pagine viste, tanto che alcuni articoli letti meno assiduamente di altri che diventano virali possono risultare più importanti perché fanno capire all' abbonato che sul Times puòleggere reportage, approfondimenti e analisi che non si trovano altrove. Tanto che al giornale usano metriche più sofisticate rispetto a quelle del nu mero di pagine viste, come per esempio capire se un articolo attrae nuovi abbonati o mantiene gli attuali, per valutare l' efficacia di un articolo.
I CONTENUTI SPECIALI
Al Times opera anche un Beta Group che, nonostante il nome minaccioso, fa collaborare marketing, designer, sviluppatori e giornalisti per lanciare nuove iniziative digitali, app o verticali, tipo Well sul benessere, Real Estate sul mercato immobiliare, Watching su film e serie tv, Wire Cutter che stila classi fiche dei migliori prodotti in circolazione, oltre ai tradizionali Crossword per i leggendari cruciverba e Cooking sul cibo (se si vuole vedere il futuro del Times, dicono al giornale, bisogna guardare che succede nel food, il settore giornalistico di maggiore innovazione e sperimentazione digitale).
Il modello del New York Times è Netflix o Spotify, ovvero investire nel core business, cioè nell' informazione di qualità, ma aumentando continuamente l' offerta di servizi online, in modo che l' abbonamento al giornale venga percepito come indispensabile da chi è già un sottoscrittore e attraente da chi ancora non lo è. La prevalenza dell' online ha trasformato l' edizione di carta in una specie di playlist molto ben curata con il meglio del lavoro prodotto dai giornalisti, confezionata con dedizione dalla redazione per offrire un' esperienza di lettura consona al prodotto fisico, a cominciare dalla rivista settimanale, il New York Times Magazine, che non ha rivali quanto a qualità e inventiva grafica e tipografica.
L' idea di base, dicono al Times, è che non importa che l' articolo sia già uscito online parecchi giorni prima, perché rivederlo su carta anche a giorni di distanza è come se lo stesso articolo fosse pronto a rivi vere una seconda vita, anche più stimolante della precedente perché implica una lettura più consapevole e in un formato più grande, con fotografie e apparati più accattivanti.
L' altra regola, si legge nel rapporto 2020, è quella di limitare al massimo, soprattutto sulla carta, gli articoli «incremental», ovvero quelli che aggiungono poco alle storie già pubblicate nei giorni precedenti, perché questi articoli di servizio «non superano l' asticella del giornalismo che vale la pena di pagare e perché versioni simili si trovano gratuitamente altrove».
Il Times di carta, infine, spesso è arricchito di contenuti speciali come, per citare gli allegati più recenti, l' inserto per i bambini«Kids section», l' approfondimento sul riscaldamento globale e «In case You Missed» con i migliori articoli del 2018 e un formidabile elenco di tutte le persone insultate da Trump lo scorso anno su Twitter.
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italianaradio · 5 years
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Golden Globes 2020: i più grandi “snobbati” della 77esima edizione
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Golden Globes 2020: i più grandi “snobbati” della 77esima edizione
Golden Globes 2020: i più grandi “snobbati” della 77esima edizione
Golden Globes 2020: i più grandi “snobbati” della 77esima edizione
Nella giornata di ieri sono state ufficialmente annunciate le nomination dei Golden Globes 2020, la cui cerimonia di premiazione si svolgerà il prossimo 5 gennaio.
Le scelte dell’Hollywood Foreign Press Association in merito alle migliori produzioni cinematografiche e televisive dell’anno che sta per chiudersi ci indicano in linea di massima quale sarà l’orientamento della stagione dei premi (Oscar inclusi) in materia di candidature, salvo gli immancabili colpi di scena dell’ultimo minuto.
Come da tradizione, l’annuncio delle nomination – che si tratti dei Globi d’Oro o di qualsiasi altro premio – comporta sempre una certa dose di disappunto, soprattutto in vista di quei film, quei registi o quegli attori che secondo la maggioranza non hanno ricevuto la giusta considerazione.
Di seguito abbiamo raccolto i più grandi titoli e le più grandi personalità (tra registi e attori) “snobbati” dalla 77esima edizione dei Golden Globes:
Piccole Donne
    Il nuovo adattamento dell’iconico romanzo di Louisa May Alcott farà il suo esordio nelle sale cinematografiche a breve ed è già uno dei film più attesi della stagione 2019/2020. La regista Greta Gerwig (Lady Bird) ha diretto un cast a dir poco stellare, che include – tra gli altri – Saoirse Ronan, Emma Watson, Timothée Chalamet, Laura Dern e Meryl Streep. Ciononostante, il film è riuscito a conquistare soltanto due candidature: Migliore Attrice Protagonista in un film Drammatico (Saoirse Ronan) e Miglior Colonna Sonora Originale (Alexandre Desplat).
Lo scarso apprezzamento che l’Hollywood Foreign Press Association ha dimostrato nei confronti della pellicola potrebbe condizionare il resto della stagione dei premi e rendere la corsa di Piccole Donne agli Oscar meno appetibile di quello che la Sony Pictures avrebbe desiderato.
Adam Sandler, Uncut Gems
Per quanto concerne gli attori, il più grande snobbato di questa edizione è sicuramente Adam Sandler, che ha ricevuto grandi lodi da parte della critica per la sua interpretazione nella commedia drammatica Uncut Gems. Diretto da Josh Safdie e Benny Safdie, il film vede Sandler nei panni di Howard Ratner, un gioielliere vittima del gioco d’azzardo, raccontandone gli alti e bassi della dipendenza, inclusi i metodi sperimentati dall’uomo per cercare di restare a galla.
Il film arriverà nelle sale americane soltanto a Natale, ma per Adam Sandler si è parlato fin dall’inizio di una possibile candidatura agli Oscar. Nonostante la vittoria di un National Board of Review e di una candidatura ai Critics’ Choice, l’HFPA lo ha deliberatamente escluso dalla cinquina del Miglior Attore. Solo il tempo ci dirà se toccherà all’Academy onorare il suo lavoro con una sorprendente ma a quanto pare più che meritata nomination…
Robert De Niro, The Irishman
Si è ampiamente discusso dell’ultima epopea cinematografica di Martin Scorsese. Ancor prima del suo arrivo su Netflix, il film aveva già fatto parlare di sé per la lunga e travagliata lavorazione e per l’utilizzo della tecnica del de-aging. A The Irishman è già stato conferito il titolo di capolavoro, anche se la lunga durata avrà certamente messo a dura prova lo spettatore più pigro.
Il film è riuscito a conquistare una serie di candidature importanti, ma con grande sorpresa il protagonista Robert De Niro è stato escluso dalla cinquina del Miglior Attore in un film Drammatico: alla sua interpretazione del sicario Frank Sheeran, l’HFPA ha preferito le interpretazioni di Christian Bale, Antonio Banderas, Adam Driver, Joaquin Phoenix e Jonathan Pryce.
When They See Us
Per quanto riguarda il mondo della televisione, una delle più grandi sorprese è stato vedere come When They See Us, la miniserie creata e diretta da Ava DuVernay e basata sul noto caso della jogger di Central Park del 1989, sia rimasta letteralmente a mani vuote, senza riuscire a conquistare neanche una nomination. La miniserie aveva fatto incetta di candidature all’ultima edizione degli Emmy Awards (ben 11), portando a casa il premio per il Miglior Attore Protagonista in una miniserie o film per la televisione, conferito al talentuosissimo Jharrel Jerome.
Tuttavia Netflix, che ha prodotto e distribuito la miniserie, non potrà di certo ritenersi insoddisfatta, dal momento che grazie ad altri suoi suoi show – tra cui The Crown, Unbelievable e The Politician – è riuscita a mettere a segno un totale di 17 candidature.
Bombshell
Un altro film che non è ancora arrivato al cinema, ma che sta già raccogliendo numerosi consensi, soprattutto per la presenza nel cast di tre attrici straordinarie: Charlize Theron, Margot Robbie e Nicole Kidman. Eppure, nonostante l’incredibile e attuale storia vera alla base del film (le accuse di molestie sessuali ai danni di Rogert Ailes, ex direttore di Fox News interpretato nel film da John Lithgow), il dramma biografico di Jay Roach sembra non essere riuscito a conquistare totalmente i membri dell’HFPA.
Soltanto due le candidature ricevute dal film, entrambe per le attrici: la Theron nominata come Migliore Attrice in un film Drammatico e la Robbie candidata come Migliore Attrice Non Protagonista. Vedremo se una maggiore attenzione verrà riservata a Bombshell nei mesi a venire: riuscirà il film a fare meglio in vista dei prossimi Oscar?
Noah Baumbach, Storia di un matrimonio
L’ultima fatica di Noah Baumbach, Storia di un matrimonio, è riuscita a conquistare ben sei candidature, quasi tutte nelle categorie principali; ma a quanto pare Baumbach deve essere apprezzato più per le sue doti di sceneggiatore che di regista. Il film ha infatti ricevuto una candidatura per la Miglior Sceneggiatura Originale, ma Noah Baumbach non è riuscito a rientrare nella cinquina per il Miglior Regista.
È innegabile che il lavoro svolto da Baumbach con Adam Driver e Scarlett Johansson – un lavoro che ha conferito ancora più intensità alle loro struggenti interpretazioni – non abbia nulla da invidiare a quello degli altri illustri colleghi nominati, ossia Bong Joon-ho, Sam Mendes, Todd Phillips, Martin Scorsese e Quentin Tarantino.
Lupita Nyongo’o, Noi
Il debutto sul grande schermo di Jordan Peele, Scappa – Get Out, ha permesso al regista e sceneggiatore statunitense di conquistare addirittura un premio Oscar. Ecco perché c’era moltissima attesa per la sua seconda creatura cinematografica, Noi, una storia affascinante dalle atmosfere dark, in cui all’intero cast è stato chiesto di interpretare due ruoli: il personaggio della storia ed il suo relativo doppelganger. 
Tra questi, il più importante è sicuramente Adelaide/Red, interpretato dal premio Oscar Lupita Nyong’o. Una performance bizzarra e al tempo stesso sbalorditiva, che a quanto pare non sembra aver conquistato il cuore dei membri dell’HFPA: l’attrice, infatti, non è stata candidata per la sua interpretazione. Al suo posto, nella categoria “Drama”, le favorite sono risultate Cynthia Erivo, Scarlett Johansson, Saoirse Ronan, Charlize Theron e Renée Zellweger. Un brutto colpo per tutti gli appassionati del genere horror…
Matt Damon, Le Mans ’66 – La Grande Sfida
Le Mans ’66 – La Grande Sfida è un altro di quei film che in molti pensavano sarebbe diventato uno dei protagonisti della stagione dei premi. Così non è stato, dal momento che l’ultima fatica di James Mangold non è riuscita a conquistare nessuna importante nomination, fatta eccezione per il co-protagonista Christian Bale, incluso nella cinquina del Miglior Attore in un film Drammatico.
E proprio a proposito di questa categoria, non si può fare a meno di notare come Matt Damon – altro co-protagonista del film – sia stato altamente snobbato. Naturalmente, i Golden Globes non sono un indicatore preciso e infallibile di quelle che saranno le nomination degli Oscar: speriamo, quindi, che Damon possa avere ancora una possibilità!
Avengers: Endgame
Nonostante abbia infranto qualsiasi record e sia diventato il film con il maggior incasso nella storia del cinema, Avengers: Endgame è stato completamente snobbato dalle candidature dei Golden Globes, non riuscendo a conquistare alcuna nomination, nonostante la Disney abbia spinto il film a suon di campagne promozionali in occasione della stagione dei premi. Ma lo sappiamo: i cinecomic hanno da sempre un rapporto piuttosto complicato con i premi e le candidature, nonostante i recenti successi di Deadpool, Logan e Black Panther (che a modo loro sono riusciti a scrivere la storia del genere) e le quattro nomination conquistate quest’anno da Joker di Todd Phillips.
Avengers: Endgame non ha raccolto i medesimi consensi, nonostante il successo planetario, gli effetti speciali sbalorditivi e una storia profondamente incentrata sui personaggi. Probabilmente, viste le numerose candidature ottenute da The Irisham e le recenti dichiarazioni di Martin Scorsese sui film Marvel, il dibattito sui cinecomics e sul loro essere o meno cinema continuerà ancora a causa delle decisioni dell’HFPA…
Euphoria
Tornando a parlare di piccolo schermo e di serie tv, insieme a When They See Us non si può non annoverare Euphoria tra i grandi snobbati di quest’anno. Nonostante sia stata elogiata dalla critica, che ne ha particolarmente apprezzato l’autenticità nel raccontare la cruda realtà giovanile, la serie creata da Sam Levinson per HBO con protagonista Zendaya non ha ricevuto neanche una candidatura.
Un vero e proprio smacco nei confronti di uno show che si è fatto notare per la finezza della scrittura e per la bellezza delle immagini. Un prodotto che avrebbe meritato maggiore considerazione in questa stagione dei premi, dal momento che sempre più raramente si utilizzano forme così eleganti per raccontare di sofferenze ed abissi così profondi.
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
Golden Globes 2020: i più grandi “snobbati” della 77esima edizione
Nella giornata di ieri sono state ufficialmente annunciate le nomination dei Golden Globes 2020, la cui cerimonia di premiazione si svolgerà il prossimo 5 gennaio. Le scelte dell’Hollywood Foreign Press Association in merito alle migliori produzioni cinematografiche e televisive dell’anno che sta per chiudersi ci indicano in linea di massima quale sarà l’orientamento della stagione […]
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
Stefano Terracina
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saggiosguardo · 5 years
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Disney+ sarà disponibile da novembre per tutte le piattaforme esistenti (e Bob Iger rassicura gli azionisti di Apple)
Nella nottata di oggi il CEO di Disney ha finalmente presentato Disney+, il suo servizio di streaming rivale di Netflix, Apple TV+ e, almeno da noi, Infinity che sarà disponibile da novembre 2019. Pur avendo nel catalogo qualsiasi serie o film mai prodotto dalla casa delle idee e dalle sue società controllate (ed infatti saranno disponibili per la visione anche tutte le stagioni dei Simpsons, personaggi di proprietà di Fox), il prezzo sarà in linea con quello dei concorrenti, visto che il tier più basso sarà pari a $6,99 (o, volendo, si potrà pagare un intero anno in anticipo a $69,99).
L'interfaccia dell'app è semplice e ricorda quella dei vari store di Apple su tvOS: sarà, infatti, divisa in un banner a tutto schermo che mostra le novità e le esclusive (come la serie Star Wars: The Mandalorian, quella su Loki, interpretato da Tom Hiddleston, una incentrata su Wanda Maximoff alias Scarlet Witch con Elizabeth Olsen e una, appena annunciata, che vedrà ancora una volta Jeremy Renner vestire i panni di Occhio di Falco / Ronin), un menù che permette di scegliere i prodotti in base ai marchi più famosi di proprietà del gruppo come Pixar, Marvel, Star Wars o National Geographic, un altro che mostra i contenuti raccomandati e, infine, un ultimo che consentirà di riprendere la visione di un film o di una serie nel punto in cui l'avevamo interrotta. I contenuti saranno accessibili anche offline, visto che potranno essere scaricati all'interno dell'app. Una nota interessante, anche se credo che sarà ad appannaggio dei soli utenti USA, è che sarà possibile sottoscrivere un abbonamento unico ad un prezzo scontato a Disney+, Hulu e ESPN+, tre servizi della galassia Disney.
L'applicazione di Disney+ arriverà su qualsiasi piattaforma esistente, anche se durante l'evento sono state menzionate esplicitamente solo PlayStation e Roku, ma da una slide si intravede anche la Apple TV. Ed è proprio il rapporto fra Cupertino e Disney che è al centro dei dibattiti generali: sin dal suo ritorno in Apple, Jobs ha voluto nel consiglio di amministrazione della società anche un rappresentante della casa delle idee che, nel frattempo, aveva comprato la sua Pixar. Sino ad oggi, tale posto è stato ricoperto proprio da Bob Iger, CEO di Disney, che oggi si trova in una posizione simile a quella di Eric Schmidt, ex CEO di Google, ai tempi della presentazione di Android: Disney+ e Apple TV+, presentato non più di qualche settimana fa, sono due servizi in diretta concorrenza fra di loro, visto che offriranno contenuti esclusivi, realizzati appositamente per ciascuna piattaforma. Iger, in una intervista a Bloomberg, ha rassicurato gli azionisti di Apple di non aver partecipato alle riunioni su Apple TV+, ma le probabilità che si trovi in aperto conflitto di interessi potrebbero crescere ogni giorno di più, parallelamente allo sviluppo e alla diffusione dei due servizi. Non sappiamo se le due società riusciranno a trovare un punto di equilibrio sulla vicenda (senza, peraltro, incorrere in accuse di voler fare cartello nel mercato a discapito dei consumatori), ma quel che è certo è che potrebbe prendere pieghe già viste nel 2009.
L'articolo Disney+ sarà disponibile da novembre per tutte le piattaforme esistenti (e Bob Iger rassicura gli azionisti di Apple) proviene da SaggiaMente.
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