160 donne, 160 foto
di Andrea Scandolara
--- Fare una mostra di fotografie scattate solo da donne potrebbe sembrare inopportuno in un clima nel quale si cerca la parità di genere; ma vedere che una singola mostra raggruppa 160 autrici che hanno contribuito alla storia della fotografia fa cambiare subito opinione; il loro numero indica già una parità e non da oggi ma già dai primi anni del 1900, ben prima della rivoluzione femminista degli anni ’60 e ’70.
Encomiabile l’operazione che hanno fatto Silvia Bianco, Ken Damy e Walter Liva, i curatori della mostra Donne&fotografia appena aperta a Udine dal CRAF in una centrale chiesa sconsacrata della città.
Raccogliere 160 foto di autrici internazionali non deve essere stato facile: il prestito è stato accordato da una decina di privati, gallerie e fondazioni, una di queste della Repubblica Ceca; ma tutto fa supporre una eccellente conoscenza della storia della fotografia, per lo meno per il periodo che va dal 1900 ad oggi.
E non deve essere stato facile creare un percorso espositivo trattandosi di foto a colori e in bianconero, di corpi, paesaggi e oggetti, di periodi ben diversi tra loro. Proprio questa eterogeneità ha imposto accostamenti per epoche precise (decenni) all’interno delle quali le differenze dei generi fotografici si scatenano.
Il percorso, assai complesso, tocca differenti epoche e culture d’Europa, delle Americhe, Africa, Asia, Australia. Le frontiere non esistono, nemmeno i confini per la creatività, questo è il miracolo della fotografia.
Tuttavia qui non è in gioco il riscatto del genere femminile impegnato in una professione un tempo prevalentemente maschile, ma per dirlo con le parole di Ken Damy “il vero scopo di questa importante esposizione è di verificare se le differenze stilistiche e di contenuto siano poi così evidenti”.
E’ innegabile che esista un modo femminile di guardare al mondo e questa già potrebbe essere una delle risposte. Il concetto è rafforzato dalle parole di Angelo Bertani, presidente del CRAF di Spilimbergo: “nel campo della fotografia la sensibilità femminile si esprime sopratutto nel saper dare la dovuta importanza agli stati d’animo più intimi e di conseguenza anche ai dettagli più nascosti e apparentemente trascurabili.”
In virtù di una diversa sensibilità della donna si dovrebbe riscontrare “una minor rudezza d’approccio alle cose, una gentilezza di tratto anche là dove l’impegno documentario è maggiore, una pietas più difficile da rintracciare altrove, un’attenzione non retorica per il corpo femminile, analizzato senza eccessivi e timorati pudori.” (nota 1)
D’accordo, ma ci vorrà impegno nel guardare le fotografie, spesso queste differenze non sono così evidenti.
La mostra è imperdibile: 120 anni di capolavori messi insieme, autori opss... autrici capisaldi della fotografia, le cui opere abbiamo ammirato più volte su libri e antologie, non lasciano dubbi sull’importanza dell’iniziativa.
Le sorprese del Friuli non si fermano qui. Alla Galleria Tina Modotti di Udine (ex Mercato del pesce) è aperta fino al 29 ottobre, sempre a cura del CRAF una mostra di Newsha Tavakolian, giovane fotografa iraniana dal 2015 membro della prestigiosa Agenzia Magnum. Altra fotografa, peraltro presente nella collettiva di cui sopra, impegnata nei reportage, compresi quelli in zone di guerra, molto richiesti dai periodici internazionali. Sono in mostra immagini a colori di grande formato dove il soggetto è trattato con una sensibilità diversa che dichiara apertamente un approccio che va oltre quello documentario. E’ un messaggio che non arriva soltanto dal soggetto ma anche dallo stile, un suo stile inconfondibile.
Tavakolian a 36 anni è già richiestissima dalla stampa internazionale e i riconoscimenti per i suoi lavori non si contano più. Ma è curioso un episodio che non fa che aumentare la stima che abbiamo per lei. Nel 2014 vinse un premio messo a disposizione da una fondazione di un banchiere francese: 50.000 euro più una mostra e un volume con le sue foto. Il lavoro descriveva le condizioni di vita in Iran di coloro che erano stati adolescenti durante la rivoluzione komeinista. Il banchiere chiese alla Tavakolian di cambiare il titolo al lavoro e di togliere il testo che lei aveva preparato a corredo. “Non sono un fiore delicato, voglio solo prendermi la responsabilità del mio lavoro”, fu la risposta mentre restituiva il premio compreso l’importo in denaro. Successivamente ha usato parole pesanti e decise in merito all’influenza del mondo occidentale nel tentativo di condizionare l’arte iraniana e di conseguenza i suoi lavori. Coerenza.
(nota 1) Romano Vecchiet, Dirigente del Servizio Integrato Musei e Biblioteche
Donne&fotografia
dal 30.09.2017 al 7.01.2018 - Chiesa di San Francesco, Udine - orario: venerdì e sabato 15.00-18.00, domenica 10.30-12.30, 15.00-18.00. Ingresso libero.
Le autrici sono: Fatima Abbadi, Berenice Abbott, Umida Akhmedova, Laure Albin Guillot, Lola Alvarez Bravo, Diane Arbus, Eve Arnold, Marina Ballo Charmet, Letizia Battaglia, Shobha Battaglia, Inez Baturo, Marina Berio, Ruth Bernhard, Rosangela Betti, Lynn Bianchi, Jelena Blagovic, Irena Blühovà, Hou Bo, Claude Bodier Batho, Margaret Bourke White, Marianne Brandt, Marilyn Bridges, Barbara Brooks Morgan, Lynn Butler, Marcella Campagnano, Lisetta Carmi, Ghitta Carell, Frances Aretta Carpenter, Carla Cerati, Denise Colomb, Augusta Conchiglia, Gabriella Csozso, Imogen Cunningham, Judy Dater, Liliane de Cock Morgan, Pamela de Marris, Diana Y Marlo, Delphine Diallo, Desiree Dolron, Gertrude Duby, Rena Effendi, Angele Etoundi Essamba, Gertrude Fehr, Trude Fleishmann, Rosa Foschi, Barbara Forshay, Martine Franck, Gisèle Freund, Susan Friedman, Toto Frima, Toni Frissell, Enikô Gàbor, Serena Gallini, Flor Garduño, Nan Goldin, Dorothee Golz, Henriette Grindat, Anne Marie Grobet, Shu Hamaura, Ester Havlová, Annemarie Heinrich, Florence Henri,Majlinda Hoxha,Regina Hübner,Zann Huizhen Huang,Elizaveta Ignatovic, Connie Imboden, Irina Ionesco, Graciela Iturbide, Monique Jacot, Bruna Kazinoti,Uma Kinoschita, Jaschi Klein, Sabine Korth, Germaine Krull, Dorothea Lange, Rebeka Legovic, Annie Leibovitz, Gerda Leo, Jana Leon, Elaine Ling, Monia Lippi, Mari Mahr, Rebecca Major, Mary Ellen Mark, Cindy Marler, Paola Mattioli, Marie Maurel de Maillé, Ruth Mayerson Gilbert, Janice Mehlman, Sheila Meitzner, Susan Meiselas, Manuela Metalli, Lee Miller, Tina Modotti, Lucia Moholy, Edit Molnar, Daniela Monaci, Sarah Moon, Inge Morath, Galina Moskaleva, Eleni Mouzakiti, Maria Mulas, Shirin Neshat, Jeanine Niepce, Cristina Nunez, Eleonora Olivetti, Cristina Omenetto, Elizabeth Opalenik, Ana Opalic, Orlan, Lina Pallotta, Slavka Pavic, Lynwood Pelham, Dita Pepe, Anna Pisula Mandziej, Marion Post Wolcott, Joan Powers, Lieve Prins, Agnese Purgatorio, Bettina Rheims, Leni Riefenstahl, Ursula Richter, Andre Rogi, Louise Rosskam, Ernestine Ruben, Marialba Russo, Katarina Sadowski, Sara Saudkova, Jane Schreibman, Cindy Sherman, Dayanita Singh, Sandy Skoglund, Viera Slavikovà, Vee Speers, Camila Sposati, Elisabeth Sunday, Karin Székessy, Brigitte Tast, Newsha Tavakolian, Joyce Tenneson, Olga Tobreluts, Naomi Toki, Ivana Tomanovic, Giuliana Traverso, Linda Troeller, Deborah Tuberville, Doris Ulmann, Carla van de Puttelaar, Danielle van Zadelhoff, Tereza Vickovà, Verena von Gagern, Sabine Weiss, Katarzyna Widmańska, Alice Wielinga, Susannah Wilshire Torem, Wong Wo Bik, Wanda Wulz, Mariana Yampolsky, Madame Yevonde, Yva, Cristina Zelich, Erszebet Zinner, Maria Zorzon.
Newsha Tavakolian
dal 29.9 al 29.10.2017 - Galleria Tina Modotti (ex Mercato del pesce), via Paolo Sarpi, Udine - orario: venerdì e sabato 15.00-18.00, domenica 10.30-12.30, 15.00-18.00. Ingresso libero.
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