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#francesco buti
joseandrestabarnia · 6 months
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Apolo y el centauro Quirón, es un cuadro al óleo sobre tabla del pintor italiano Domenico Buti, realizado en torno a 1571-1573 y conservado en el Estudio de Francisco I en el Palazzo Vecchio de Florencia, Italia.
En la tabla, en primer plano, Apolo está representado confiando a su hijo Esculapio, nacido de su unión con Coronis, transformado en cuervo por Atenea y asesinado por el propio Apolo, al centauro Quirón, maestro en el arte de la medicina. Al fondo, centauros y hombres se dedican a destilar pociones medicinales. El pórtico representado recuerda mucho al de los Uffizi y, de hecho, la pintura probablemente contiene una referencia a las destilaciones de medicinas promovidas por el propio Francesco y practicadas en los talleres ubicados justo debajo de los Uffizi. Según la reconstrucción realizada por Rinehart a la luz de un documento, el panel de Buti debió estar bajo el bronce que representa a Apolo y bajo el elemento Fuego. El armario detrás de él quizás contenía piedras taumatúrgicas y pociones que el príncipe creía que tenían el poder de preservarlo del mal.
Información de catalogo general del Patrimonio Cultural italiano, fotografía de mi autoría.
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lamilanomagazine · 2 years
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Pistoia, il programma dettagliato del festival Mauro Bolognini
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Pistoia, il programma dettagliato del festival Mauro Bolognini. Nell'anno del centenario della nascita di Mauro Bolognini, la decima edizione del Film Festival (21-24 Ottobre, Pistoia) è dedicata a Ludovica Bargellini, promessa del cinema, originaria di Pistoia, morta prematuramente in un incidente. Tra gli highlight del Festival di quest'anno: - la proiezione in anteprima del film L'amore Allegro di Francesco Bonelli con co-protagonista Ludovica Bargellini - la doppia anteprima con due documentari inediti intorno a Mauro Bolognini - la mostra fotografica di Fabrizio Zollo "Ali di Farfalla - una mostra per Ludovica" - la conferenza di Roberto Cadonici dal titolo Bolognini. Da Carosello all’opera lirica. Si confermano i punti di forza del MBFF, internazionalità e attenzione ai giovani  con molteplici concorsi e premi a loro dedicati come: Concorso CortoScuola e Premio Ceppo Giovani - Mauro Bolognini.   Programma Venerdì 21 ottobre 2022 Agliana, Teatro Moderno ore 10,00 FINALE CORTOSCUOLA Sezione scuole elementari e medie Proiezione dei quindici cortometraggi finalisti per la giuria di studenti pari grado Sabato 22 ottobre 2022 Pistoia, Piccolo Teatro Mauro Bolognini ore 10,00 FINALE CORTOSCUOLA Sezione scuole superiori Proiezione dei dieci cortometraggi finalisti per la giuria di studenti pari grado ore 15,30 Inaugurazione mostra “Ali di farfalla” di Fabrizio Zollo ore 15,40 Proiezione in anteprima del video: Bolognini. Una vita nel cinema, per il cinema ore 16,00 Dall’archivio del Centro Bolognini: presentazione del trattamento inedito I motivi della vita di Davide Lajolo. Introduce Giovanni Capecchi ore 17,00 Stefano Socci intervista il costumista Aldo Buti, storico collaboratore di Mauro Bolognini ore 17,40 Premio “Ceppo-Bolognini” - premiazione degli studenti vincitori ore 18,10 Proiezione in anteprima del documentario Davanti alla quinte – conversazione con Gianfranco M. Lelj ore 21,15 Proiezione in anteprima del film di Francesco Bonelli L’amore allegro, con Francesco Bonelli, Silvio Impegnoso, Ludovica Bargellini, Dorinda Faustini, Teresa Federico, Valentina Ruggeri, Luca Venantini, Maria Sofia Palmieri, Elena Rossetto, Roberto Madison e la partecipazione straordinaria di Maurizio Mattioli Introduce il regista Francesco Bonelli Domenica 23 ottobre 2022 Pistoia, Piccolo Teatro Mauro Bolognini ore 15,30 Proiezione dei nove cortometraggi finalisti del MBFF 2022 ore 18,20 Saluti ore 18,40 Premiazione del concorso “Produzione e sviluppo” ore 18,50 Premiazione del vincitore del CORTOSCUOLA elementari e medie ore 18,50 Premiazione del vincitore del CORTOSCUOLA per scuole superiori ore 19,00 Premiazione del concorso Mujeres nel cinema Toscana intitolato a Ludovica Bargellini ore 19,10 Premiazioni dei vincitori MBFF (premio della Giuria e premio del pubblico) ore 20,00 Cena di saluto Lunedì 24 ottobre 2022 Pistoia, Università “Vasco Gaiffi” ore 16,45 Bolognini. Da Carosello all’opera lirica, conferenza di Roberto Cadonici Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero fino a esaurimento posti.... Read the full article
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thetudorslovers · 2 years
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Pia de' Tolomei was an Italian noblewoman from Siena identified as "la Pia," a minor character in Dante's Divine Comedy who was murdered by her husband. Her brief presence in the poem has inspired many works in art, music, literature, and cinema. Her character in the Divine Comedy is noted for her compassion and serves a greater program among the characters in her canto, as well as the female characters in the entire poem.
Podere Santa Pia was named after Pia de' Tolomei, a woman with an intriguing story. According to some legends, the beautiful Pia di Tolomei, the sorrowful wife of Nello d'Inghiramo de Pannocchieschi, crossed the Ponte della Pia to go into exile in Maremma, at Castello della Pietra. There her husband ordered her execution so he could marry his mistress Margherita Aldobrandeschi, Contessa of Sovana and Pitigliano.
Dante Alighieri wrote about this legend  Pia asks for Dante's prayers when he encounters her waiting to enter Purgatory among souls who died suddenly and unprepared. "Son Pia, Siena mi fé, disfecemi Maremma." ("I am Pia. Siena made me; Maremma unmade me.") Purg. V, 130–136.
It has been theorized that Pia was killed by being thrown out of a window, so her crash into the earth would make her words Maremma "unmade" her literal. An alternate theory suggests Pia was a neglected bride who perished from malaria. Among the early commentators, Jacopo della Lana, the Ottimo Commento, and Francesco da Buti claim that she may have been killed for some crime, while Benvenuto da Imola and the so-called "Anonimo Fiorentino" assert that her death was due to her husband's jealousy. The only consensus on Pia's death is its secrecy, which is why la Pia says that only her husband knows how she died.
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historicwomendaily celebration week: Favorite Artist or Artist’s Muse
Lucrezia Buti (Florence, 1435; died in the sixteenth century) was an Italian nun, and later the lover of the painter Fra Filippo Lippi. She is believed to be the model for several of Lippi's madonnas.
Lucrezia was born in Florence in 1435, the daughter of Francesco Buti and Caterina Ciacchi. She became a nun in the Dominican monastery of Santa Margherita in Prato. According to Vasari, while a novice or boarder at the monastery, she met the painter and a chaplain to the convent in Prato Fra Filippo Lippi who in 1456 had been commissioned to paint a picture for the nuns' high altar. Lippi requested Buti as a model for the Virgin in the painting he was creating for them.
Lippi fell in love with Buti during her sittings for the painting and caused a great scandal by kidnapping her from a procession of the Girdle of Thomas in Prato and took her to his nearby home. Despite attempts to force her to return to the monastery, Buti remained at Lippi's house at the piazza del Duomo.
In 1457, Buti bore Lippi a son, Filippino, and in 1465 a daughter, Alessandra. Luckily, Lippi had powerful protectors: the Medici, for whom he painted his Annunciation (probably 1450s), now in the National Gallery. Lippi's biographer Vasari claims that Cosimo de' Medici loved Lippi despite his antics, and saw his fiery nature as typical of "rare minds". Through the intervention of Cosimo de' Medici, the couple received a dispensation to marry from Pius II.
The Virgin Mary in this most delicate and earthy of Florentine religious paintings has traditionally been identified as Lucrezia. Certainly, the same model poses as Mary in his circular, beautiful, and Two Angels with the Birth of the Virgin and The Meeting of Joachim and Anna (c1452 or mid to late 1460s) in the Pitti Palace, Florence. These two paintings stand out among Lippi's works for the emotionally involved representation of a Madonna who seems unequivocally a real woman.
Pictured: Madonna With Child and Two Angels, Filippo Lippi (c.1465)
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levysoft · 5 years
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A CINQUECENTO anni dalla morte di Leonardo Da Vinci, oltre alle invenzioni del genio toscano, sono i misteri nascosti dietro la sua opera più famosa, la Gioconda, ad aver stimolato nei secoli storici dell’arte, scienziati, psicologi, filosofi, scrittori, registi. Teorie, studi, esperimenti, ricerche d’archivio (e qualche bufala, va detto) alimentano l’enigma del quadro conservato al Louvre in cui è ritratta Lisa Gherardini, “Monna Lisa”. Ma che si tratti della moglie di Francesco del Giocondo, perfino su questo, non c’è l’assoluta certezza.
Tra i dettagli che più affascinano, oltre all’ormai celebre "Monna Lisa Effect", lo sguardo ipnotico che colpisce i visitatori che giungono a migliaia ogni giorno a Parigi per guardare l’opera dal vivo, c’è il sorriso della donna. Uno studio dell’Università di Friburgo aveva di recente stabilito che quella della Gioconda fosse un’espressione di felicità. Secondo un’analisi di tre neuroscienziati italiani, pubblicata sulla rivista Cortex, però, si tratterebbe di un sorriso “finto”, forzato, non spontaneo.
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Nel loro lavoro Lucia Ricciardi della St. George University di Londra, Luca Marsili della University of Cincinnati e Matteo Bologna della Sapienza di Roma hanno applicato i principi della neuroscienza partendo dalla “scomposizione” della bocca della Monna Lisa. Sono state realizzate due foto chimeriche: nella prima la parte sinistra della bocca con il corrispettivo emivolto, nella seconda lo stesso procedimento è stato seguito per il lato destro.L'esperimentoMesse di fronte a 42 persone, tutte hanno concordato che la parte sinistra fosse più espressiva e felice, mentre la destra è stata descritta come “seria”, “disgustata” e “triste”. Da un confronto si vede che il sorriso della Monna Lisa sia asimmetrico. Secondo alcuni studiosi si sarebbe trattato di una paresi del soggetto dipinto, per altri la conseguenza di un dente mancante.
Ma i tre ricercatori italiani optano per la volontarietà dell’artista di Vinci nell’inserire un altro aspetto enigmatico. “Con la tecnica pittorica dello sfumato Leonardo, nella parte sinistra, ha alzato leggermente il labbro della donna, quasi a voler dipingere un ghigno. La neuroscienza – spiega Ricciardi – ha dimostrato come i sorrisi spontanei siano simmetrici, mentre quelli forzati no. Restando pur sempre nel campo delle ipotesi, pensiamo che Leonardo, grande conoscitore del corpo umano, sapesse che ridendo l’incurvatura delle labbra e le pieghe vicino agli occhi fossero simmetriche, prima ancora della teorizzazione di Duchenne nell’Ottocento”.
Non va dimenticato che un soggetto in posa per molte ore tiene un’espressione forzata, ma i risultati di questo studio portano i neuroscienziati a pensare che Leonardo abbia aggiunto questo particolare innaturale di proposito per comunicare qualcosa. “Cercando delle risposte abbiamo aggiunto un’altra domanda al mistero – conclude Ricciardi – ma pensiamo che quella espressione abbia un significato preciso e non sia frutto solo di un’imperfezione fisica”. Un nuovo enigma si va ad aggiungere alla Gioconda, secoli e secoli dopo la scomparsa del genio che la dipinse.Chi è la Gioconda?
Molti documenti ritrovati, testimonianze dirette e indirette e tanti studi concordano che la Gioconda sia Lisa Gherardini, moglie di Francesco di Giocondo. Secondo alcuni studiosi potrebbe trattarsi invece di Caterina Sforza. Altri sono convinti che si tratti di Isabella d’Aragona e c’è chi pensa perfino che sia la madre del pittore, Caterina Buti del Vacca. Nel dipinto, c’è addirittura chi ritiene che ci sia più di una Gioconda: secondo lo scienziato francese Pascal Cotte sotto il dipinto ci sarebbe il disegno di un’altra donna. Lo sfondoSi è ancora alla ricerca di prove che dicano dove sia stata dipinta la Gioconda, in quale parte d’Italia si trovi il paesaggio alle sue spalle. Tra le ipotesi più accreditate c’è la zona di zona di Ponte a Buriano, in provincia di Arezzo. Ma secondo uno studio recente molti elementi sarebbero riconducibili alla valle di Bobbio.
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Parola di Dante 337/365
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"[…] dentro vi nacque l'amoroso drudo
de la fede cristiana, il santo atleta
benigno a' suoi e a' nemici crudo […]"
Nell’italiano contemporaneo chiamiamo "atleta" chi pratica attività fisica con assiduità, passione e spirito agonistico. Così facendo, ci riallacciamo alla cultura greca antica, in cui "athletès" era chi gareggiava in agoni pubblici e giochi sportivi. Ma Dante, che in volgare è il primo – a quanto sappiamo – a mettere per scritto questa parola, la usa per parlare di fede: siamo nel quarto cielo del Paradiso, dove la parola è pronunciata dal francescano Bonaventura da Bagnoregio nel tessere il panegirico di Domenico di Guzman. Quella di Dante non è una scelta casuale, poiché il termine ricorre spesso, nella tradizione cristiana latina, per indicare i santi: "athletae Christi", combattenti sì, ma per la causa spirituale, per la quale lottano anche fino al martirio. Dell’atleta a Dante interessa l’agonismo disciplinato e battagliero: in un canto che è tutto pervaso di vocaboli guerreschi ("essercito", "riarmar", "'nsegna", "'mperador", "milizia", "campioni", "combatter", "percosse"), la dimensione muscolare è trasfigurata in quella amorosa della fede. Domenico, animato da una passione bruciante (è anche "drudo", appellativo riservato agli amanti nella lirica cortese), è "atleta" perché per amore della Chiesa si batte contro i suoi nemici: in primis gli eretici, che converte implacabile. I commentatori antichi avevano ben chiare le drammatiche sfumature di senso connesse alla parola: per Francesco Da Buti, atleta semplicemente “viene a dire uomo apparecchiato a combattere insino a la morte”.
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hubertuskielcefirma · 3 years
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kurtka zimowa męska Covalliero Francesco - Jeździec → kurtki i kamizelki → kurtki
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Bardzo lekka,wygodna i jednocześnie oddychająca męska kurtka. Dzięki zastosowaniu technologii SEE , kurtka ma bardzo dobrą izolację termiczną przy mniejszej objętości warstwy ocieplającej. Podwójny kołnierz, ciekawe przeszycia i męski krój zachwycą każdego nowoczesnego mężczyznę. Cena 359.00 PLN hubertuskielce.pl - sklep dla jeźdźców, online. Kaski Lami-Cell. Szaliki dla jeźdzca. Buty dla jeźdzców - sztyblety. Baty dla koni krótkie. Ostrogi. Rękawiczki dla jeźdzców letnie. Bryczesy damskie. Bluzy dla jeźdzca. Kamizelki dla jeźdzca. Fraki jeździeckie. Kamizelki ochronne dla jeźdźców. Akcesoria konne. Ogłowia konne. Napierśniki dla koni. Strzemiona dla konia. Czapraki konne. Podkładki pod siodło dla koni. Derki siatkowe dla konia. Uwiązy dla koni. Mostek do lonżowania dla koni. Glinki dla koni. Ochraniacze padokowe dla konia. Ochraniacze magnetyczne dla koni. Gadżety dla konia. Ochrona przed owadami - derki siatkowe konne. Podkowa dla koni. Suplementy konne. Wieszaki konne. Hubertus ul. ks. Piotra Ściegiennego 81/2 25-114 Kielce Tel. 413 011 471
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persinsala · 4 years
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Al Francesco di Bartolo di Buti, prova generale per lo spettacolo che debutterà il prossimo ottobre. Continue reading
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sergiopietracaprina · 4 years
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*IL PUGNO CHIUSO DI DIO, Livorno 1496, la difesa del villaggio-compl.ver...Film "Il pugno chiuso di Dio, Livorno 1496, la difesa del villaggio" versione integrale di 198' 2° tempo (il 1° tempo è stato pubblicato il 16 aprile u.s. chi non lo avesse visti questo il link di riferimento https://www.youtube.com/watch?v=5FI62RlzjZM&t=3009sNota dell'autore-In questo particolare momento di emergenza desidero, sperando di fare cosa gradita a chi volesse vederlo, pubblicare uno dei miei film amatoriali prodotto in maniera indipendente. Ovviamente, inutile precisarlo, la qualità non è quella dei film prodotti con decine se non centinaia di milioni di euro ma l'intento è di raccontare una storia e di far partecipare tutti coloro che vollero cimentarsi nell'interpretazione cinematografica o in altra maniera, bravi e meno bravi e che ringrazio affettuosamente. Il budget di produzione è limitatissimo e non esiste alcuna aspettativa di una possibile sia pur minima distribuzione, se non attraverso i social. La sceneggiatura è stata sviluppata con una storia di circa 200 pagine di pura fantasia ma basata su un aneddoto storico sul villano di Livorno. Questo personaggio che sia veramente esistito o sia solo pura leggenda a me piace credere che sia veramente esistito. I riferimenti storici sono comunque certi e studiati. La sinossi racconta che...circa 500 anime livornesi, fra uomini, donne, ragazzi difesero nel 1496 il proprio villaggio contro una armata di 7000 soldati guidati da Massimiliano D'asburgo.IL PUGNO CHIUSO DI DIO,Livorno 1496, la difesa del villaggio-versione completa 198'-1°tempo. Scritto, diretto, prodotto in maniera indipndente da Sergio Pietra Caprina-Musiche di Mario Cafarelli Interpreti protagonistii:Emanuele Bernardeschi, Marco Buti, Laura Persico, Edoardo Ripoli Interpreti coprotagonisti: Duccio Arrighi, Tonia Biondillo, Annalisa Cacici, Greta Casabona, Antonio Cristiano, Daniele Dini, Margherita Franchi, Maurizio Ieri, Matteo Matteo Severus Marchi, Grazia Montuori, Michela Miky Pietra Caprina, Francesco Sassara, Roberto Scarinzi, Enrico Spagnuolo, Ruoli: Mario Botteghi, Stefano Casini, Antonio De Zio, Stefano Giolli, Adriano Pierulivo, Daniele Stiaffini, Lorenzo Taccini,Ylenia Variale Piccoli ruoli: Lorenzo Balducci, Lorenzo Comparini, Luca Di Fraia, Fabio Favilli, Manuela Geppi, Smeraldo Giuliani, Antonina Messina, Renzo Rossi, Paolo Freschi, Eugenio Eugenio Kruspe Lucarelli, Giorgio Notari, Francesco Poggiali, Franco Priami, Rudina Rexhovic , Matteo Trematerra, Mardena Xhahaj Figurazioni speciali: Lorella Alderani,Claudia Claudia Bartorelli, Francesca Battini , Giuliana Bizzi ,Anna Maria Castellani, Ornella Cavagnaro , Delia Cecchi, Francesca Citti ,Giuseppina Di Mauro, Gabriella Farris, Mariangela Ghelli , Helen Imafidon, Luciano Lenzi , Samanta Neri , Giuseppina Pina Panico Dini , Azzurra Romano, Figurazioni di 1° piano: Tiziano Biancani , Chiara Casini, Clarissa Chiara Comparini, Silvia Frassinetti , Maria Giovanni Giordano, Ornella Marmeggii , Giacomo Nannetti , Margherita Nannettti ,keisi Pellumbi ,Aurora Rossi ,Maria Elena Sapuppo, Lilia Simiris ,Aurora Stagnaro COPYRIGHT della "sergiopietracaprinacinemaindipendente" (nota: alcune immaggini sono state tratte da altri filmati di dominio pubblico a seguito mancata possibilità di finanziamento per la realizzazione troppo onerosa delle stesse con effetti speciali ) by Sergio Pietra Caprina Categoria Intrattenimento(nota: alcune immagini sono state tratte da altri filmati di dominio pubblico a seguito mancata possibilità di finanziamento per la realizzazione troppo onerosa delle stesse con effetti speciali )...un ultima cosa ...ce la faremo ITALIA!!  #cinema #film  #actor #acters @sergiopietracaprina
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cyborgtheatre · 5 years
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Impressions #6 OPERA #ErcoleAmante
HERCULE, FÉROCE PRÉCIEUX
Ercole Amante de Francesco Cavalli
Opéra en un prologue et cinq actes. Livret de Francesco Buti. Créé à Paris (Tuileries) en 1662.
Mise en scène de Valérie Lesort et Christian Hecq
Musique: Raphaël Pichon et l'Ensemble Pygmalion
À l’Opéra-Comique jusqu’au 12 Novembre HERCULE AMOUREUX DE FRANCESCO CAVALLI
Si la source principale est une tragédie de Sénèque et qu’Hercule a bien un désir d’infanticide dans cet opéra, c’est bien l’amour ( et le rire) qui triomphe sur le plateau de l’Opéra-Comique. Hercule, amoureux d’Iole, la fiancée de son fils Hyllus, va recevoir l’aide de Vénus pour atteindre son but. C’est sans compter sur Junon qui, elle, veut préserver la mariage d’Hercule et Déjanire. Dévoré par la passion, Hercule va lutter toute la pièce pour obtenir les faveurs d’Iole et casser l’amour entre elle et son fils. Cette lutte le mènera finalement à l’immortalité. Hercule d’abord tué par le centaure Nessus, est uni à la Beauté par Junon, transformé en Apollon, il est invité au mariage entre Iole et Hyllus. Cette commande de Mazarin célèbre l’union, et par conséquent la paix en Europe, de Louis XIV et l’Infante d’Espagne. La genèse est optimiste et patriotique . Dans le prologue, Diane ne célèbre pas seulement le mariage royal, Hercule est solaire mais aussi gaulois. Héritier de ces héros grecs liés à l’Histoire de France par les poètes français de la Renaissance tel Ronsard dans la Franciade. Pour la musique on fait appel au maître vénitien Cavalli, c’est-à-dire le compositeur d‘opéra le plus célèbre du moment. Ercole Amante inaugure la salle des Machines au Palais des Tuileries, Valérie Lesort et Christian Hecq ne l’oublient pas dans leur ingénieuse mise en scène à l’Opéra-Comique qui utilise toutes les possibilités de la machinerie, non pas avec à outrance mais, on le sent, avec une plaisir non dissimulé. Inutile de s’arrêter sur l’aspect politique de l’oeuvre, une apologie lyrique de la Raison d’État, anachronique et incompréhensible aujourd’hui. On peut seulement noter la marque d’une époque prétexte à mettre en scène le pouvoir de Louis XIV, c’est-à-dire celui du Roi dansant. La présence de nombreux passages chorégraphiés en atteste et, si l’oeuvre reste bien un opéra on y perçoit une poussée certaine du ballet notamment avec la grande influence du rival de Cavalli, un dénommé Jean-Baptiste Lully. La musique est jouée avec intensité par Raphaël Pichon et l’ensemble Pygmalion. Endiablée mais avec maitrise, joueuse, rieuse. Les tonalités sonnant très justes avec l’activité scénique. Dans la deuxième partie, l’Acte IV et Acte V, la musique prend plus de place et l’action scénique se raréfie laissant un espace qu’elle comble avec de plus en plus de densité, le dénouement approchant.
L’espace scénique avec ses murs blancs permanents offre un contraste intéressant pour mettre en valeur des costumes fastueux et surtout un univers qui se plaît à représenter le merveilleux et la fantaisie avec monstres, demi-Dieux accompagnants des humains aux prises avec la fureur amoureuse. Aux jeux de lumières au diapason d' un rythme soutenu par la présence de gags et d’accumulation d’effets comiques allant de l’ironie tragique de Déjanire au grotesque de l’apparition du monstrueux et rigolard Sommeil, il faut insister sur l’utilisation de trappes et cintres quasi systématique durant le spectacle. Cette présence de la machinerie est telle qu’ont voit plusieurs fois le choeur intégré au décor. On peut penser par moment que c’est la machinerie qui est mise en scène. Les personnages, remarquablement interprétés par les chanteurs, sont sans cesse traités avec décalage face au tragique de la situation, notamment Hercule, précieux ridicule. Si bien qu’avec déplacements et gestuelles surprenantes et inattendues qui donnent un mouvement agréable à l’ensemble, ont se rapproche légèrement de la commedia dell’arte, l’allusion avec le costume d’Arlequin de Lychas est même possible.
Cette mise en scène enjouée, véritablement tournée vers la fantaisie et la plaisir d’opéra, servie par une musique sublime emboîtant le pas du mouvement scénique allegro, offre une féerie légère malgré le pathétique du sujet ce qui n’est pas pour déplaire, bien au contraire car elle possède un charme fou.
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Rossi: Lasciate Averno - Jaroussky (Pluhar)  
'Lasciate Averno, o pene' Aria from the opera 'Orfeo' Libretto: Francesco Buti (1604-1682) Music: Luigi Rossi (c.1597-1653) First performance: 2 March 1647, in Paris (Salle des Cariatides, Palais du Louvre) ___ Philippe Jaroussky, countertenor L'Arpeggiata, conducted by Christina Pluhar Musicians: Alessandro Tampieri, violin Doron Sherwin, cornett Eero Palviainen, archlute, Baroque guitar Charles-Édouard Fantin, lute, theorbo Margit Übellacker, psaltery Haru Kitamika, organ, harpsichord Richard Myron, violone Michèle Claude, percussions Christina Pluhar, theorbo 18 September 2008, in Ambronay (Abbaye) ___
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lamilanomagazine · 2 years
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Pisa, al via la stagione autunnale al Teatro di Buti
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Pisa, al via la stagione autunnale al Teatro di Buti La stagione autunnale 2022 del Teatro di Buti a Pisa è pronta a partire con un programma ricco e variegato che spazierà dalla letteratura russa a testi e racconti di autori italiani contemporanei per passare da riduzioni drammaturgiche di classici greci a riadattamenti di opere di scrittori del ’900. Il titolo scelto per il nuovo cartellone "Di luogo in luogo" richiama la inusuale disposizione delle opere rappresentate che si divideranno tra due sale: la Sala Di Bartolo e il Teatro Vittoria a Cascine di Buti. L'insolita circostanza è dovuta ai lavori di ristrutturazione che coinvolgono il Teatro Francesco di Bartolo. Gli otto spettacoli andranno in scena nei pomeriggi e nelle serate autunnali da ottobre a dicembre. Questa nuova stagione teatrale aprirà ufficialmente domenica 23 ottobre alle ore 18:00 con la prima opera "Ritratti di donne in fiamme" di e con Luca Scarlini. La domenica successiva il 30 ottobre sempre alle 18:00 al Teatro Vittoria andrà in scena "Sergio". La prima domenica di novembre giorno 6 alle 18:00 sarà il turno di "Se salissimo un gradino"in Sala di Bartolo. Sabato 12 novembre alle ore 21:15 presso il Teatro Vittoria potrete assistere a "L'ultimo nastro di Krapp". Domenica 20 novembre alle ore 18:00 si torna di scena in Sala Di Bartolo con "Preghiera", dieci giorni dopo di mercoledì alle ore 21:15 al Teatro Vittoria si torna sul palcoscenico con "Caligola-Underdog/Upset". Lìopera "Ecuba, la cagna nera" andrà in scena alla Sala Di Bartolo per 5 giorni dal 7 al 10 dicembre alle 21:15, mentre domenica 11 dicembre l'orario di inizio è alle 18:00. Chiude la stagione "E riapparvero gli animali" al Teatro Vittoria martedì 20 dicembre alle ore 21:15.    ... Read the full article
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thetudorslovers · 3 years
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Lucrezia Buti (Florence, 1435; died in the sixteenth century) was an Italian nun, and later the lover of the painter Fra Filippo Lippi. She is believed to be the model for several of Lippi's Madonnas.
Lucrezia was born in Florence in 1435, the daughter of Francesco Buti and Caterina Ciacchi. She became a nun in the Dominican monastery of Santa Margherita in Prato. According to Vasari, while a novice or boarder at the monastery, she met the painter Fra Filippo Lippi who in 1456 had been commissioned to paint a picture for the nuns' high altar. Lippi requested Buti as a model for the Virgin in the painting he was creating for them.
Lippi fell in love with Buti during her sittings for the painting and caused a great scandal by kidnapping her from a procession of the Girdle of Thomas in Prato and took her to his nearby home. Despite attempts to force her to return to the monastery, Buti remained at Lippi's house at the piazza del Duomo.
Vasari records in his Lives of the Artists that in 1456 Fra Filippo while working in Prato, tended to frequent young women and indulge in countless romantic adventures. But it was one particularly comely young woman for whom he fell hard for.
It was in Prato while working on frescos to decorate the church of S. Margherita where he met and fell in love with the beautiful Lucrezia Buti, the daughter of Francesco Buti, a Florentine silk merchant. Lucrezia was born and raised in Florence, but after the death of her parents, Lucrezia was sent to  Prato and placed under the protection of the Sisters of Santa Margherita.
The first time Fra Filippo saw Lucrezia at the convent, he thought her face exquisite, and he knew she would be the perfect model for the Madonna for his altarpiece. Right away, he asked the sisters for permission for Lucrezia to sit for him in his studio where he could paint her portrait.
In 1457, Buti bore Lippi a son, Filippino, and in 1465 a daughter, Alessandra. Through the intervention of Cosimo de' Medici, the couple received a dispensation to marry from Pius II, but according to Vasari,  Lippi declined to marry Buti.
The couple remained together, and it was only several years later that Pope Pius II, thanks to the intercession of Cosimo de’ Medici, Fra Filippo, was granted an exemption to marry Lucrezia and to regularize their relationship.
Lucrezia is traditionally thought to be the model for Lippi's Madonna and Child, and Salome in his fresco cycle of the Stories of St. Stephen and St. John the Baptist in the cathedral of Prato.
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marciamattos · 5 years
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St. Catherine, Filippo Lippi Fra Filippo Lippi, ou simplesmente Lippo Lippi, (Florença, c.1406 - Spoleto, 8 ou 10 de outubro de 1469) foi um conhecido pintor florentino do Renascimento. Lippi foi patrocinado principalmente pelos Médici e dentre seus trabalhos podem-se citar: os afrescos da Capela dos Médici; A Virgem e Menino com Anjos (1467 – 1475) e; A Virgem e Menino com História da Vida de Sant'Ana (1452). Aos oito anos de idade, a sua tia internou-o num mosteiro carmelita na Toscânia. A vida religiosa, porém, não lhe caiu bem, como descreve Giorgio Vasari em seu livro "As Vidas dos Artistas": "Ao invés de estudar, ele passava todo o tempo rabiscando desenhos em seus livros e nos dos outros, o que naturalmente levou a que o monsenhor lhe desse todas as oportunidades possíveis para que aprendesse a pintar." Durante trabalhos na cidade de Prato, apaixonou-se por uma noviça chamada Lucrezia Buti filha de Francesco Buti e Caterina Ciacchi. Com ela teve um filho, Filippino Lippi, que também se tornou pintor. #filippolippi #filippinolippi https://www.instagram.com/p/Bzc0TS1JVgx/?igshid=ixtbid5ypent
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fabioferreiraroc · 4 years
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A reconquista cultural no Renascimento
No século XIV, Francesco PETRARCA[1] e Giovanni BOCCACIO[2] iniciam lentamente o movimento em busca da Antiguidade, introduzindo manuscritos de obras ignoradas e integrando a civilização ocidental por meio de traduções latinas da obra de Homero[3].
O assunto religioso se une à cultura e literatura clássica greco-romana nesse período e, a produção artística e as experiências individuais se expandem com os poemas clássicos e a mitologia.
O artista do Renascimento, inspirado no humanismo[4], vê o homem e a natureza como expressão grandiosa de Deus. Segundo H. W. Janson (1992, p. 367) “o objetivo do Renascimento não foi o de copiar as obras da Antiguidade, mas o de igualá-la e, se fosse possível, o de superá-las.”
Na segunda metade do século XV, formaram-se vários círculos de intelectuais em Roma, Florença e em Veneza, os quais introduziram mais manuscritos, completando o processo de reconquista cultural. Embora julgassem os séculos anteriores obscuros e bárbaros, os humanistas, porém, percorreram caminhos inovadores e fecundos baseados no passado medieval.
Arte do início do Renascimento
Final do século XIV e início do século XV
Durante o século XIV, na Itália, o artista representa cuidadosamente os objetos, desenvolvendo o naturalismo na pintura, em fiel imitação à criação de Deus. No período, a pintura do estilo gótico italiano se mistura aos estilos românico, bizantino e sarraceno. O artista é um intérprete da mudança de atitude mental, onde o homem examina a natureza.
O mundo da aristocracia busca uma vida de conforto e gosto sofisticado. Socialmente, na Itália, esta época é caracterizada pelo aparecimento das Cidades-Estados de Ferrara, Veneza, Perúgia, Roma, Siena e Florença, as duas últimas os principais centros artísticos do período.
Os italianos Gentile da FABRIANO (ca. 1370 – 1427), CIMABUE (ativo entre 1272 e 1302) e GIOTTO di Bondone (1265/66 – 1337) se afastam da tradição pictórica bizantina e do gótico universal iniciando um novo período artístico.
Entre os artistas do início do Renascimento encontram-se os italianos: DONATELLO (1386 – 1466); FRA ANGÉLICO (ca. 1395 – 1455); Paolo UCCELLO (1397 – 1475) MASACCIO (1401 – 1428/9); Fra Filippo LIPPI (ca. 1406 – 1469) e Piero DELLA FRANCESCA (1416/17– 1492).
Guido di Pietro conhecido por FRA ANGÉLICO (c. 1395 – 1455) A Crucificação, ca. 1420 – 23. Têmpera e ouro sobre madeira, 63,8×48,3. Metropolitan Musem of Art, Nova York, EUA. Disponível em: https://www.metmuseum.org/art/collection/search/437007 Acesso em: 12 jul. 2019.
Na pintura em Têmpera sobre madeira, A Crucificação, Guido di Pietro conhecido por FRA ANGÉLICO (c. 1395-1455) acentuou o drama na composição circular em que mostra a desolação de Maria, a lamentação das mulheres ao seu redor e as várias atitudes dos demais homens e soldados romanos.
Fra Angélico realizou, na primeira metade do século XV, suas melhores pinturas em afresco, no Convento de São Marcos, em Florença, atualmente convertido em Museu Nacional de São Marcos. Sua obra apresenta formas elegantes fortemente delineadas, que se distribuem no espaço arquitetônico. A ordem espacial e o emprego inovador da perspectiva classificam Fra Angélico como um dos mais importantes artistas do final do Gótico e início do Renascimento.
Guido di Pietro conhecido por FRA ANGÉLICO (c. 1395 – 1455) e Fra Filippo LIPPI (ca. 1406 – 1469) A adoração dos Magos, ca. 1440/1460. Tondi em Têmpera sobre painel. 137,3 de diâmetro. National Gallery of Art, Washington, EUA. Disponível em: https://www.nga.gov/collection/art-object-page.41581.html Acesso em: 12 jul. 2019.
A obra A adoração dos Magos, que mostra a chegada dos Reis Magos acompanhado de uma comitiva, é atribuída aos dois grandes artistas do período. Guido di Pietro conhecido por FRA ANGÉLICO (c. 1395-1455) que iniciou o retábulo, retomado posteriormente por Fra Filippo LIPPI (ca. 1406-1469)
Fra Filippo LIPPI (ca. 1406-1469) Madona e o Menino no trono com dois anjos, ca. 1440. Painel central de um Tríptico. Têmpera e ouro sobre madeira, transferido sobre madeira, 122,6×62,9.  Metropolitan Musem of Art, Nova York, EUA. Disponível em: https://www.metmuseum.org/art/collection/search/436895 Acesso em: 11 jul. 2019.
A pintura Madona e o Menino no trono com dois anjos, posicionada no painel central de um Tríptico[5], mostra a Virgem, sentada no trono, segurando uma rosa como a noiva de Cristo. O menino Jesus é representado como uma agitada criança, que ciente do seu carisma, olha direto nos olhos do observador.
Fra Filippo LIPPI (c. 1406 – 1469) é um dos primeiros pintores a representar a Virgem em um interior doméstico, vestida como uma mulher florentina, distanciando-a do sagrado. No entanto, o artista mantém uma profunda devoção à virgem, apresentando não apenas como protetora, mas um exemplo de comportamento e inspiração. 
Educado pelos freis carmelitas de Santa Maria del Carmine, Lippi fez seus primeiros votos aos dezesseis anos. Ainda muito jovem trabalhou e recebeu influência do grande artista Masaccio[6], por meio dos afrescos na Capela Brancacci, em Florença.
Nomeado capelão do Mosteiro Santa Maria Madalena, produziu algumas pinturas, apoiado pela família Medici. No Mosteiro iniciou um romance com a noviça Lucrezia Buti e com ela teve um filho — Filippino LIPPI (c. 1457 – 1504) que seguiu, posteriormente, os passos do pai.
Irrequieto, Lippi inova no emprego dos tondi (pintura circular) em meados do século XV e na sacra conversação, quando representa a Virgem, o menino Jesus e os santos em uma única cena, com o apoio da perspectiva.
A obra de Lippi apresenta perfeito equilíbrio no emprego das cores e nos motivos decorativos. Inclusive ornamento é uma característica da obra do artista. As figuras apresentam movimento, elegância, alegria, enfim uma grande variedade nas ações e nos contrastes coloridos.
Por meio dos detalhes, como: movimento, transparências, tecidos leves e ondulantes, o artista desenvolveu, imprimiu e distribuiu a luz, como nenhum outro até então.
Nas extremidades das pinturas, Lippi adiciona partes de figuras ou objetos para reafirmar a sensação de que a obra permanece além do quadro, envolvendo o observador na cena. É comum, o artista pintar figuras, muitas vezes secundárias, olhando para fora do quadro, encarando o observador. Na mesma linha de um certo humor, ele representa uma janela dentro de outra, ou corta a asa do anjo, para dar a ideia de continuidade da cena para o exterior, aproximando o observador.
A capacidade de criar realismo na aplicação de rochas e árvores aos grupos de figuras com simetria e equilíbrio, aliados à sua experiência o levaram a “um papel decisivo na orientação da pintura de Florença durante a segunda metade do século” XV. (JANSON, 1992, p. 415-416)
Veja mais sobre o tema
O artista conquista espaço na Arte Renascentista
Referências
ARGAN, Giulio Carlo. História da arte italiana: de Giotto a Leonardo. São Paulo: Cosac & Naify, 2003. 448 p.
GOMBRICH, E. H. A História da Arte. Tradução Álvaro Cabral. Rio de Janeiro: LTC, 2000. 714 p.
HAUSER, Arnold. História Social da Arte e da Literatura. São Paulo: Martins Fontes, 2000. 1032 p.
JANSON H. W. História da Arte. Tradução J.A. Ferreira de Almeida; Maria Manuela Rocheta Santos. 5. ed. São Paulo: Martins Fontes, 1992. 823 p.
MARTINI, Fátima R. S. A formação do mundo moderno. In Estética e História da Arte Mundial I: aula 26. Santos/SP: UNIMES, 2014. 101 p.
MARTINI, Fátima R. S. A Pintura Renascentista e Maneirista nos Museus. In Curso de Extensão/UNIMES virtual. Santos/SP: UNIMES, 2016. 57 p.
NATIONAL GALLERY OF ART, Washington, EUA. Samuel H. Kress Collection. 1952.2.2 Disponível em: https://ift.tt/3kZp0Ga Acesso em: 12 jul. 2019.
THE METROPOLITAN MUSEUM OF ART, Nova York, EUA. Disponível em: https://www.metmuseum.org/art/collection/search/436895 Acesso em: 11 jul. 2019.
THE METROPOLITAN MUSEUM OF ART, Nova York, EUA. Disponível em: https://www.metmuseum.org/art/collection/search/437007 Acesso em: 12 jul. 2019.
[1]      Poeta, Francesco PETRARCA (1304-1374) é considerado o pai do Humanismo, na Itália.
[2]    Giovanni BOCCACCIO (1313-1375) é o grande narrador italiano do século XIV. Imortalizou a Comédia de Dante ALIGHIERI (1265-1321) e a renomeou de A Divina Comédia. Boccaccio conheceu pessoalmente Petrarca em Florença em 1350. A correspondência ininterrupta e a troca contínua de textos são o testemunho mais tangível do confronto intelectual frutífero entre os dois escritores.
[3]    HOMERO (ca. IX-VIII a.C.) é autor de Ilíada e Odisseia. Os poemas heroicos datadospor volta do século IX a.C., relatam as aventuras e os combates de diferentes personagens gregos e troianos, envolvidos e manipulados por poderosos deuses.
[4]    No humanismo o homem domina as forças da natureza. Movimento estético, filosófico e religioso, que, preparado pelas correntes do pensamento medieval, surgiu na Itália no século XV e difundiu-se pela Europa no século XVI.
[5]   Conjunto de três pinturas adicionadas em molduras, que muitas vezes se fecham por dobradiças para preservar a pintura. Por vezes, essas molduras recebiam outras pinturas no verso. O tríptico era aplicado principalmente nas igrejas cristãs e capelas da alta sociedade.
[6] Tommaso di ser Giovanni di Mone, conhecido por MASACCIO (1401 – 1428/9) é um dos primeiros mestres do Renascimento italiano depois de GIOTTO di Bondone (1265/66 – 1337). Em Florença, Masaccio entrou em contato com a arte de Giotto, Leon Battista ALBERTI (1404 – 1472), Filippo BRUNELESCHI (1377 – 1446) e DONATELLO (1386 – 1466) afastando-se das tradições bizantinas e da pintura ornamentada de Gentile da FABRIANO (ca. 1370 – 1427) no estilo gótico internacional, voltando-se para uma pintura mais natural e realista, valendo-se, inclusive, da perspectiva, uma técnica inovadora, no período, para a representação pictórica.
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TOC: Historiographica Linguistica Vol. 44, No. 2-3 (2018)
2017. vi, 270 pp. Table of Contents Articles Introduction Anneli Luhtala Pages 191–203 Some pedagogical and syntactical aspects of Francesco da Buti’s (1324–1406) Regule grammaticales Chiara Martinelli Pages 204–227 Syntax in the earliest Latin-Portuguese grammatical treatises Gonçalo Fernandes Pages 228–254 Latin parsing grammars from the Carolingian age to the later Middle Ages: Trends and developments Anna Reinikka Pages 255–277 The Role of Vernacular Proverbs http://dlvr.it/QWxj2T
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